La nota antiproibizionista

La cannabis è la sostanza illegale più sequestrata regolamentarla significa togliere alle mafie una fetta importante del mercato illegale degli stupefacenti e lo ha detto l'ex procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho nel corso dell'incontro dal titolo
Cannabis meglio parlarne organizzato da meglio legale che si è tenuto presso l'Assemblea regionale siciliana e in cui si è discusso degli enormi benefici economici sociali e ambientali che deriverebbero dalla legalizzazione
Perderà o è l'unico modo in cui lo Stato può controllare la situazione sottrarre che ne fa uso
Dal contatto diretto con la mafia all'incontro è intervenuto anche il professor Ferdinando Fresia docente di politica economica all'Università di Messina che insieme al professore
Però David ha ha realizzato uno studio che evidenzia come la legalizzazione della cannabis in Italia
Potrebbe aprire un mercato da dieci miliardi di euro l'anno con un gettito fiscale che potrebbe arrivare a circa nove miliardi
Inoltre si avrebbe un risparmio stimato in cinquecentoquaranta milioni di euro nel settore della giustizia duecentotrenta milioni per le attività di ordine pubblico e sicurezza e al contempo le forze dell'ordine potrebbero concentrarsi sulla vera criminalità essere annullerebbe
Il sovraffollamento delle carceri
Cifre del genere insieme all'esperienza emersi in questi anni negli Stati che hanno legalizzato dovrebbero indurre chi ha responsabilità di governo a ripensare le politiche in atto e sulla base delle evidenze
Intraprendere una strada diversa da quella seguita fino ad oggi
L'attuale governo invece ha deciso non solo di proseguire nella fallimentare politica previsioni sta ma di intensificare la repressione il primo atto è stato il decreto cosiddetto anti Revel poi è stato annunciato il progetto di trasformare le comunità terapeutiche in una sorta di carceri a custodia attenuata
Nello stesso tempo proseguono controlli e perquisizioni delle attività commerciali che vendono prodotti a base di canapa e anche delle fiere commerciali come accaduto di recente a Roma canapa mondi la direttiva del sedici febbraio del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi indirizzata ai prefetti
Riprende quella che fu emanata nel maggio due mila diciannove quando al Viminale c'era Matteo Salvini l'allora ministro annunciò di voler chiudere anzi disse sigillare uno per uno
I negozi che vendono prodotti derivati dalla canapa definiti come luoghi di diseducazione di massa e con essi anche le fiere commerciali
Dove sempre a detta di Salvini si beccano chili e chili di sostanze stupefacenti spacciate a cielo aperto in realtà Salvini dovette limitarsi a disporre una serie di controlli per verificare il rispetto
Le normative come si fa peraltro per qualunque esercizio commerciale entrata sarebbe interessante vedere perché avrebbero dovuto essere raccolti quei controlli
E formano una sorta di di rapporto ma non non si è mai saputo
Quattro anni fa aveva il capo di gabinetto di Salvini era Matteo Piantedosi ovvero l'attuale ministro che come il suo predecessore ha ribadito ai prefetti gli stessi indirizzi del due mila diciannove ovvero ricognizione degli esercizi commerciali
Controllo delle alla regolarità delle licenze eventuale presenza di luoghi sensibili nelle vicinanze come per esempio le scuole e verifica che i prodotti in vendita siano conformi alla normativa antidroga
E anche qui sarebbe interessante capire perché vicino a una scuola invece una tabaccheria ci può stare ma comunque secondo il ministro le preminenti ragioni di tutela della salute e dell'ordine pubblico messe in pericolo tanti fatte sostanze impongono di mantenere alta l'attenzione
E proseguendo dunque gli interventi già sperimentati il ministro invita le forze dell'ordine i prefetti la magistratura condividere ulteriori iniziative volte
A implementare le strategie di intervento già in atto e i qui viene spontaneo chiedersi e quali sarebbero gli interventi già sperimentati quelli già in atto sequestri
E denunce contro imprenditori e commercianti che opera nel rispetto della legge
La direttiva Piantedosi e mostra diverse lacune da una parte non considerano ormai vasta giurisprudenza in materia di cannabis RAI che dall'altra cita la sentenza delle sezioni unite della il caso di Corte di Cassazione
Sostenendo che escluso l'applicazione della legge sulla canapa industriale la legge duecentoquattro del due mila sedici alla cannabis Sly et le fiere unite però hanno detto una cosa diversa e cioè che sono da considerarsi reato
Le condotte di cessioni di vendita e in genere la commercializzazione al pubblico a qualsiasi titolo dei prodotti derivati la coltivazione della cannabis sativa L.
Salvo che tali prodotti siano in concreto privi efficacia drogante vale a dire salvo che abbiano un contenuto di THC inferiore allo zero cinque per cento che è proprio il caso della cannabis Rai tra la direttiva del sedici febbraio del ministro Piantedosi inoltre non considera che il tredici febbraio sempre di quest'anno il TAR del Lazio
Accolto il ricorso delle associazioni di produttori annullando il decreto del governo che avrebbe inserito la canapa
Dalle piante officinali limitando nell'uso assegni fibra per il TAR la pianta può essere utilizzata nella sua interezza eccita per esempio la sentenza del Consiglio di Stato francese
Che ha legalizzato i commerci dei cibi dicano Amistad in Francia
E anche quella della Corte di giustizia europea secondo cui i prodotti legali a base di cibi e di di uno Stato membro devono poter circolare liberamente in tutta l'Unione Europea
Ho provato a cercare il testo della direttiva a mano sulla recito a trovarlo nemmeno sul sito del ministero dell'Interno
Comunque dalle notizie che sono riuscito a reperire in Rete si deduce che la direttiva di Piantedosi non prevede nessuna esplicita limitazione alla detenzione alla commercializzazione i prodotti derivanti dalla canapa che siano privi di efficacia drogante
E non potrebbe essere diversamente dato che i prodotti derivati della canapa
Che non hanno effetto drogante dunque anche la cannabis laici Bibi sono leciti prodotti da aziende regolari che lavorano a piante legali così come sono legali le aziende agricole che coltivano e le attività cover Charlie che rivende no
L'intenzione della direttiva del ministro dell'Interno sarebbe quella di una azione di sensibilizzazione degli operatori commerciali ma la filosofia che ne emerge sembra rispecchiare la politica del Governo in materia di droghe
Peraltro esplicitata chiaramente dal sottosegretario Alfredo Mantovano che ha la delega in materia
E Prato la scelta proprio di un di mantovano per un tale ruolo rappresenta già di per sé un'indicazione programmatica del governo
Una politica che netta controtendenza con il dibattito aperto ormai in molti Paesi del mondo che continua a ignorare ogni evidenza in cui fallimenti li paghiamo noi cittadini