Biden inizia il suo mandato offrendo alla Russia un negoziato complessivo sugli armamenti.
Un'offerta rinnovata fino a pochi giorni prima dell'invasione.
Che Putin ha sempre ignorato.
Biden puntava ad una stabilizzazione e normalizzazione dei rapporti con Mosca.
Perché la sfida del secolo era costituita dalla Cina, non dalla Russia, sebbene Biden fosse molto preoccupato dalle interferenze russe nella campagna presidenziale del 2016.
Con l'eccezione di Bush senior, gli ultimi presidenti americani hanno sempre frenato sull'ingresso dell'Ucraina nella … Nato.
E il conflitto ora allontana ancor di più la prospettiva, alla luce dell'articolo 1 del Trattato Nato.
Nell'Ue si è imposta a lungo la dottrina Merkel, che puntava a proteggere gli scambi commerciali e gli approvigionamenti di risorse energetiche, trascurando gli investimenti necessari alla difesa europea.
Paesi che percepiscono la Russia come una minaccia immediata si sono sentiti rasssicurati dall'ingresso nella Nato piuttosto che da una difesa europea.
Euromaidan: la piazza ucraina nel 2013 chiedeva l'adesione all'Ue.
Ma l'ex presidente Yanukovich rinnegò, su pressione di Mosca, l'impegno ad un Accordo di Associazione con l'Ue.
Lo spostamento del baricentro dell'Alleanza atlantica verso Est.
Il caso dei Paesi Baltici: Lituania, Estonia e Lettonia hanno raggiunto e superato l'obiettivo del 2 per cento di spesa militare in rapporto al Pil, chiesto durante il vertice Nato del 2014 in Galles.
E sono ottimi clienti delle industrie militari americane.
Il caso Grecia: i suoi porti privatizzati, i rischi per la sicurezza per la presenza cinese al Pireo.
Il porto di Alexandroupolis, hub strategico della Nato per i rifornimenti di armi all'Ucraina.
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