"Il coraggio dell'utopia. La sinistra e il sindacato dopo il terrorismo" presentazione del libro di Bruno Trentin edito da Rizzoli

Si nutre soltanto
Rene nascono disarmante nella strane
Cani
Perché poi l'autore nella riscopre Theodore via
Nove visto che un'oretta e poi anche parmensi è chiaramente Pietro Ingrao che
Penso che ci sia se stamattina non serve
Metà rilasciata della stampa estera strano aspettano notizie di Berlusconi che ancora sta
Trattata dai giudici di Milano nera non barchetta
Va bene Eugenio tra a fra tra cioè dalla favola vecchi allora da allora aveva spalancato che un momento accorta proprio
Restano conoscevano perché ha fatto a trovarmi a questo anche dal professore sono tuttora persone se la ora però erano già manifestato allora come questa notizia che si accavallano sulla crisi del Paese su su un tappeto che ha provato anche a sinistra sequestrata sposa questo Casalbertone al trentuno marzo il termine stanno anche
Qualcosa a che vedere con la crisi che racchiuse terribile che stiamo vivendo in queste queste c'era la parola Radiodue
Vorrei ricordare partire riguardando il titolo del libro il coraggio di un'utopia la sinistra il sindacato dopo il taglio fisso che vorrei ricordare per loro dovrebbero protagonista storico del movimento sindacale oggi responsabile dell'ufficio programma della CGIL
Di riscontranza attizzare il discorso sul contratto di programma preparare in realtà turbolento
Che cosa significa turbolento turbolenza Simone significa sostanzialmente hanno davvero tutti troppe rapine che sulla era scultore vanificare il programma
E qui la notificazione del contratto di programma per già proprio progetto come proprio l'approccio nessun problema il lavoro quotidiano dura ma stato Suburra doppia quotidiana che deve essere interpretata con me Utopia laica per quello utopia realistica così con identificata
Una volta euro almeno di più belle del libro
Che assuefazione chiede in quarta non sia Turchia sia il ruolo della sinistra
Io vorrei a questo proposto se mi è consentito leggere storie che stravince anche del il libro se così in un sentirci il non dibattimento perché che fra l'altro non tutti i gol le libero nel senso che appena arrivato in libreria e vorrei proporre il discorso dell'auto piglia
Alla dorata è possibile parlare di una doppia realistica di Bruno Trentin la risposta e io credo che dobbiamo proporci la definizione di utopia della trasformazione della vita quotidiana
Che sia realistica uno lo decideranno i fatti e quindi gli uomini farlo quindi una doppia che verifichi se stessa sul campo
Che concetto appunto di rendere una discorso utopico con me discorso in grado di trasformarsi in un processo e quindi fui in metodo
Di lavoro
E sopra ecco in una utopia in una società in perenne
Mutamento sia fornisce anche la necessità di incrementare in un il libro anch'esse e è costituito da un'analisi del presente contratto Bach sul passato
E di Boccherini propone di fatto su cui in sindacato per una nuova impresa
Inventare una parola fra l'altro che trattiene attribuisce proprio all'imprenditore e quindi vorrei sfruttare un attimo la mia posizione imprenditoriale
Ragionare su che tipo intrapresa noi oggi viviamo
Un'impresa posteri olistica e dei il punto dal quale poi parte il libro un'impresa che per passa per la produzione di massa produzione di qualità
E quello intrapresa che diventa fisso flessibile assumere io dico nacque l'attuazione di rete oggi si parla molto di impresa rette
Ed è allarmante che fa riferimento tra Trentin quando parla in Rete sempre più complessa di macchine intelligenti quelle caratterizzanti l'impresa una sua e ha
Se vogliamo usurari il linguaggio dell'informatica una guidato dall'uomo che diventa sempre più tutto sommato prepara può o deve diventare sempre più preparato a svolge la funzione poi una sorta di software e che sia adatti la guarda alla all'attività quotidiana lenitiva e la il corso della funzione dell'individuo dell'uomo nell'ambito dell'impresa
Dell'uomo preparato nell'ambito dell'impresa diventa centrale specialmente se sia presente la l'intendenza
De tendenze che sono in atto verso una una dissociazione della unità imprenditoriale conforme anche di telelavoro gli offre non a caso ho citato un'impresa come impresa Rete ed è qui che avviene lo sconvolgimento anche del terrorismo
Con un pericolo che vorrei mettere in evidenza e che Trentin mette in evidenza nelle sue risposte alle questioni che gli vengono poste un pericolo che dal terrorismo fisico si passi o si possa passare a un terrorismo intellettuale
In una struttura burocratica che di fatto e anche se una struttura in costante mutamento oggi nuove funzioni sì inquadrano nei ruoli dell'impresa oggi
Il manager tende a diventare imprenditore innovatore in imprenditore innovatore
Imprenditore di se stesso nella proposizione nell'ambito della burocrazia
Imprenditoriale e così anche l'operaio diventa una sorta di manager che e destinato a gestire quel fallo VR quel quella rete sempre più complessa di macchine intelligenti
E quindi una nuova dell'imitazione di classe si viene a definire e qui indù un problema una questione che credo possa essere attuale possa essere anche oggetto di dibattito
La nuova delimitazione fra operaio manager manager imprenditore e la figura stessa dell'imprenditore innovatore
Può proporre una nuova forma di lotta o una forma di alleanza una nuova alleanza che possa esplicitare obiettivi comuni e quindi possa coinvolgere in un'azione imprenditoriale sia
Le diverse classi che si tengono così a configurare
Tutto questo per realizzare prodotti tendenzialmente sempre più smaterializzare atti e sempre più arricchiti di no autore di conoscenza di saper fare
Che un pongono anche nuove funzioni nell'ambito del prodotto stesso funzioni che in prima approssimazione potrebbero essere definite di manutenzione
Cioè cambia il concetto di prodotto nell'ambito della produzione della impresa poste ai loro Istica
E le si inserisce sì in un po'si inquadra un nuovo concetto di prodotto processo che e comporta molto spesso appunto azioni manutentive in natura socio tecnica che interessano sia l'ambito sui sociali sia l'ambito tecnico
Un prodotto che si orienta verso un cliente che diventa quindi un cliente anch'esso da educare quindi la la educazione diventa una forma di produzione che l'impresa deve mettere in conto oggi là dove la produzione di massa cessa d'essere una funzione puramente quantitativa ma tende a diventare produzione qualitativa e quindi uniti consumatore un un consumatore che diventa che assumendo una fisionomia quasi di un investitore
Perché nel momento in cui acquisisce un prodotto ricco di know how deve comportare un'azione di di di un uso del prodotto nel tempo
Che e e assimilabile al concetto di investimento proprio in un contesto di consumismo dell'in dotazione tecnologica perché oggi il problema dell'innovazione tecnologica riguardata dall'impresa e come forma di strategia per rendere sempre più competitive le proprie azioni imprenditoriali diventa una forma quasi consumistica quindi a mio modo di vedere si avverte una sorta di abuso dell'innovazione tecnologica piuttosto che di un un uso strumentale e anche strategico per quello che l'azione che l'impresa deve compiere quindi un nuovo modo un nuovo modello di impresa si delinea un'impresa Rete
Una rete di individui manager imprenditori di se stessi ma anche una sorta di impresa che deve coinvolgere le imprese indotto in una sorta di marchio d'impresa
Con pericoli così di forze centrifughe che vanificano il concetto di unità di impresa
E e quindi la necessità di dover costruire una cultura nell'ambito dell'impresa una cultura che sia una vera e propria educazioni di tutti gli uomini che fanno parte dell'impresa per restituirli costruire L'Unità imprenditoriale attraverso lo strumento
Strategico della cultura e questo cambia un po'le regole del gioco perché impone all'imprenditore di dover mettere in ballo
Il fattore culturale come un fattore strategico da inserire nelle nei propri giochi delle del quotidiano della quotidiana attività imprenditoriali un fattore quindi che va a coprire almeno almeno nelle linee di tendenza
Le situazioni di esigenze di conoscenza e quindi di informazione che vengono denunciate
Anche da Trentin come carenti fino allo statu quo io parlo anche appunto di quello che deve essere e il problema proiettivo dell'impresa nel prossimo futuro
E quindi alle nuove strategie d'impresa l'impresa Rete che in che deve usare la cultura come fattore strategico per riacquisire una propria unità di azione corrisponde quali tipo di sindacato che cosa avverrà
Nel prossimo futuro del di un sindacato che era indubbiamente abituato a operare nell'ambito della unità per eccellenza la fabbrica la fabbrica industriale dove la aggregazione divari individui consentiva
Per così dire facilmente di poter svolgere l'azione sindacale quotidiana oggi il dissolvimento per così dire attraverso il meccanismo della Rete attraverso il meccanismo anche del fu il polo del telelavoro prossimo
Venturo impone una nuova strategia di azione nell'ambito proprio della della organizzazione sindacale e questa e una un'altra domanda un'altra domanda se vogliamo provocatoria per quanto riguarderà il futuro del sindacato che il sindacato come organizzazione complice la complessa di per sé difficili da gestire
Che tendenze esprimerà nel momento in cui si con figurerà o il proprio interlocutore sarà un'impresa che e sarà un'impresa dissolta in una forma reticolare
Una col corpo resta una corporazione svuotata da nell'ambito della fabbrica ma e qui e il discorso ritorna sul concetto di alleanza e poi o è e di lotta sì e possibile ipotizzare una grande alleanza fra imprenditori e sindacato
Per lo meno per realizzare il concetto laico di utopia quotidiana una grande alleanza
Dove si si possano perseguire quegli obiettivi che sono di fatto obiettivi comuni e al sindacato e all'imprenditore fra questi obiettivi comuni ritorna uno alcuni che tradizionalmente erano obiettivi dissociati dall'imprenditori fra questi quello culturale quindi quello formativo un'affermazione attenzione che non intendo soltanto come formazione professionale ma come vera e propria forma di educazione che poi e la premessa fondamentale a mio modo di vedere per poter portare avanti altri discorsi come quello della cooperazione della del del coinvolgimento dei lavoratori ad un'azione più specificatamente impeditiva perché senza una cultura di base senza un la cultura che possa rendere paritario il rapporto della informazione nell'ambito della impresa i lavoratori il lavoratore certamente non potrà essere
Beh si troverà a a cui per sua natura a disagio nell'ambito della della del dell'essere coinvolto nelle decisioni gestionali
Quindi
E possibile ipotizzare una grande alleanza o si dovrà continuare nell'ambito della lotta così come classicamente si è svolta nell'ambito delle grandi battaglie
Sindacare
Una Alleanza dove i diritti si associno anche ai doveri e dove si esercitino conseguentemente controlli etici nella loro attuazione e il discorso anche del controllo etico anche nell'ambito delle azioni sindacali e io credo che siano perché sia composto da Trentin con estrema lucidità e anche con estrema
Chiarezza
Io penso di potermi fermare qui ma questa è la prima tornata poi eventualmente proporre insomma
Grazie mille Franco adeguate io adesso darei la parola
A Vittorio Foa ma prendendo anche uno spunto da quello che ci diceva tutto
O Dioguardi sogni già dato una sua lettura dell'utopia di trentine ha proposto anche questa
Grande alleanza imprenditori e sindacati tra tra capitale e lavoro se ho ben capito ecco in maglia d'affari e vorrei da lui che so che impegnato tutti i giorni dalla battaglia politica quotidiana voi
Ripeterli in città mentre facevo all'inizio cioè di chiedere se queste cose anche le cose che ha detto adesso Dioguardi hanno a che fare con la crisi questo Paese e se le cose scritte e dette dal Trentino
Possono contribuire a una via d'uscita
Vorticosa sulla sovranità qualcosa su questo libro nel vero cioè intanto vorrei congratularmi con Ugolini per come l'ha costruita e naturalmente contraenti e vorrei dire con me come costruito questo libro davvero questo libro costruito su due piani paralleli è vero che avanzo insieme nel vero cioè da un lato c'è una riflessione sugli immobili
Prodi su una serie di nodi importantissimi della vita sindacare e non solo sindacali anche sociale e politica
Degli ultimi brinda questo dopoguerra in poi
Sull'altro piano ci sono delle memorie personali di episodi due piani sono fra loro intrecciati
E forse quindi uno strumento a mio giudizio molto positivo di rievocazione storica davvero cioè la riflessione e la memoria vere e questo mi pare un libro da da questo lato molto attraente BBB che riuscito vedrà ora Brady è difficile non parlate di un libro dei trentini senza pensare alla vita dell'autore perché è una vita tutta impegnata della sua età adulta parte un periodo di di resistenza armata dalla guerra di liberazione tutto impegno tramite sindacale
E difficile parlare del libro senza ripensare alla alla persona nel vero cioè a questo sindacalista tra questo sindacalista ecco io vorrei non non ho non ho molta facilità nel parlare di questo però vorrei dire che
Che in fondo la Trintignant visto la vita
La nostra vita sociale da un angolo che l'angolo del sindacato e questo angolo e devo dire e tutto aperto
Ed è apparso in diverse direzione che nell'idea di trentine soprattutto avvertibili come sono avvertibili Tinchi conosce la sua vita never un'apertura verso la politica cioè il rifiuto di una posizione corporativa dell'organizzazione sindacale l'apertura verso la storia cioè che pensare a noi come
Come gente che ha un futuro e un passato
E anche l'apertura vorrei dire verso l'antropologia impedendo la troppo gli del lavoro cioè la riflessione sul lavoro umano che non si riduce nella storia e nella Sociologia le classificazioni ma cerca infonde di di capire cos'è questo lavoro davvero in che misura questo lavoro costrizione in che misura non è costrizione
E anche partecipazione esso is socializzazione dissi affermazione di sé in che misura questa costrizione del lavoro e la costrizione del tempo
O invece anche la costrizione delle energie vitali che supera il lavoratore cioè dalla sua vita una costrizione della sua vita in che misura in altri termini stessi si pone il problema della produzione
Che non è solo produzione e anche qualcos'altro cioè
Non so
Gran parte della de de dell'ispirazione di questo lavoro e sul terrorismo e sul superamento del terrorismo
Quando ripensiamo a come impietriti esplicita porte tra il terrorismo la cultura della sinistra se pensiamo a come questo problema del terrorismo questa cultura del federalismo si è posto noi vediamo che per un certo periodo si è visti in esso sono l'elemento costrittivo cioè la divisione e la parcella Tione del lavoro la requisizione dell'iniziativa del lavoro nelle mani del mare time vero la l'introduzione di tempi e metodi scientifici è vero che sostituiscono alla volontà paternalistico arbitraria del padrone col sostituiscono degli dei dei dei delle lavorazioni oggettive è vero questa questa esperienza è stata vissuta dalla sinistra non primo tempo fondamentalmente comune esperienza di comando Bedero comune esperienza di comando e solo nel tempo si è capito che invece la vita sindacale non era solo una sofferenza rispetto a un comando ma era una resistenza al comando e nella Resistenza c'erano infinite possibilità
Apertura nelle precedenti c'è una pagina molto bella rispetto al terrorismo che quindi rifiuta immagine puramente oppressiva del terrorismo e rischi e rivendica una una resistenza creativa non so mi pare dietro c'è un richiamo dei pareri falso Bruno Ugolini al farro dei tempi moderni no Hirsch hanno dei tempi moderni secondo me non è affatto
Il modello dell'organizzazione del lavoro e di tutti i e l'emblema del l'energia vitalistica del lavoro del sogno del capitalist il capitalista sogna di a vere nel lavoratore un suo strumento vedere e non solo suoni ad averlo come strumento operativo pace neanche di noti dirlo vi ricordate per i cambi visto questo grande film quando quando fanno mangiare il granturco a a farlo o no la la la non nutro produttivi sono a macchina cosa che a mio giudizio
Non è molto lontano come anticipazione da questo modello contemporaneo di oggi di questa cultura del venditore per cui secondo me il consumatore non ha fatto vengono investitore è vero mai qualcos'altro
è uno costretto a consumare ininterrottamente ben di consumo durevoli che non durano
In modo da dar conto in mance comprare di nuovo in vede che non sono più durevoli ai nostri tempi si parla velocità dei beni durevoli oggi logica dei beni non durevoli nell'era dei beni che delinea continuamente rinnovare per vivere nel momento perché queste reggenza cui oggi che oggi è imposta diciamo così o per lo meno anche ricercata dal consumatore ecco nella nella
In questa analisi del terrorismo vorrei dire della capacità di risposta
C'è tutto questo secondo la storia di questo secolo è quello sì è vero cioè terrorismo poi un pezzo di questa di questo meccanismo cioè del meccanismo di del del del confronto che non è solo il confronto fra per la super esecuzione del prodotto fra profitto il salario vedere rendita ma e anche il confronto incessante sulla determinazione del lavoro
Cioè chi determina il lavoro no e questo calibro guardate è un libro appassionata Micheli tribuna la freddezza del suo tempo Baggio e un libro appassionato rispetto alla all'idea che il lavoratore in qualche modo cerca ed e difende il principio di poter organizzare il suo lavoro ecco in questo senso e un libro di di a mio giudizio di grande interesse antropologico perché cerca di di di vedere il lavoro nella sua realtà voi sapete benissimo quella cultura del socialismo per molto tempo tutta una dottrina è stata incentrata sul movimento dei capitali
Il movimento del lavoro sono stati studiati pochissimo
Vedere Douglas cinque e mezzo da lavoro è venuto avanti solo proprio con la resistenza eccetera il merluzzo avanti in questo secolo
In cui si è scoperto finalmente che il lavoro ha qualcosa da dire e non ha soltanto da eseguire una cosa a me il ben fatto mal fatta di quantità o di qualità vero oppure anche di vigevano in divisa è vero a qualcosa nel dire esso sul sul fatto di lavoro di come si lavora editore e di e di come dal lavoro si può arrivare a delle indicazioni sociale ecco io penso che questa questo questo nodo
Del del dell'organizzazione del lavoro e decisivo e decisivo anche nella considerazione del passaggio dal tedio risma qualcos'altro qualcos'altro che secondo me è tutt'altro che definito vorrei solo avvertire cortese polemica col mio predecessore qua che Dioguardi che e il io non credo che si può servire in passando il rapporto sociale è stato la lotta vediamo se si può alleanza al protocollo per attraverso la flessibilità della produzione e anche la creazione di spazi di autonomia lavoratore vediamo si può costruire un'alleanza a mio giudizio per anni esperienze nel mio studio
Abbiamo avuto lotta e alleanze abbiamo avuto anche sotto la forma della molto profondi meccanismi di alleanza parla e a mio giudizio non è affatto detto che oggi si fa decidere se ci faranno alleanza si portandolo stimolando le lotte sì necessario quando necessarie questa mi pare la regola principale sindacato non posso scegliere un modello preliminare di alleanza o di lotta io scelgo il modello dell'interesse che si determina nella nell'ambito in cui devo in cui devo pagare
Va be'ieri che vorrei seguire molti dei punti che cretini ha toccato
Le dico Roncoroni un paio rapidamente
Un punto secondo me quello della del da la polemica molto dura contro il corporativismo
Con forte accento al corporativismo di sinistra e anche naturalmente corporativismo più inoltre più studiato che corporativismo di destra del potere dalla sinistra
La società in cui viviamo
Spesso spesso trionfante sotto le vesti di liberismo questa è una delle delle realtà del nostro tempo
La polemica Farda la prego i trentini si appunto anche sul corporativismo di sinistra cioè sul fatto che nella ricerca nell'affermazione dei propri diritti non si Tien conto dei diritti degli altri e qui viene fuori una un'idea a mio giudizio decisiva in tutto il processo storico
Sociale cioè praticamente del principio della della del contemperamento della mediazione
Stretti parla giustamente di dell'importanza del negoziato della ridicolaggine di quelli che dicono che non bisogna negoziare negoziato non è solo un elemento rituale di collegamento un meccanismo meccanico ricerca di una soluzione negoziata è una mentalità di ricerca comune fatte parti negoziali di ricerca comune di una soluzione che abbia una una omaggio stabilità di carattere generale e quindi questa questa idea e poi l'idea dalla confederali età cioè praticamente del contemperamento degli interessi particolari in una luce più generale ecco che vorrebbero che si tenesse conto vorrei ricordare a Bruno che il corporativismo non ne sono forme estremistiche di sinistra corporativismo e tutto diventa la nostra la nostra tradizione il corporativismo dello viviamo giorno per giorno tu lo sai per esperienza come lo sono è bastonato dinastia e il nostro atrazina esatto e quei fatti rinasce ciò portiamo genetico dentro di noi ed è una lotta continua contro di essa ecco non è soltanto quello che ha delle bandiere di un certo tipo vero o
Un verbale o che si presenta come monopolio del sindacato io devo dire subito una critica e faccia sentire come dirigente sindacale delle toghe e cioè e i suoi collaboratori e cioè i suoi colleghi compagni
Di avere tollerato che un'organizzazione di sinistra legittima di sinistra sindacale ve ne abbiamo fatte ai ai suoi tempi richiamavamo sinistra sindacale senza darne sull'organizzazione era un delle tendenze sì ha fatto da organizzazioni di sinistra cercare che invece io sono la sinistra sindacale ha detto essere sindacato io non avrei consentito perché essere sindacato vuol dire chi non è competente è vero non è sindacabile come dire la era era mutuato meccanicamente può veramente dall'essere donna
è vero essere uomo essere donna se una donna non è un uomo allora se uno non è Bertinotti non è niente no questo non era possibile abbia questo non l'avrei permesso lo dico
Come puro come potranno tali da a parte questa voglia dire io penso la società con la quale si chiama non è vero semmai chiamo come nemico suo articolo trentuno tredici
Insieme richiamo come diverso va bene viene individuato perché c'è una persona Libera no cosciente jazzistici allora voglio dire no voglio dire investire in questo momento voglio proprio dire che il corporativismo ce l'abbiamo dentro noi non facciamo Bettelli un'etichetta di estremismo questo soltanto voglio dire
L'unica cosa che voglio dire è un dissenso col titolo del libro e in parte anche con le pagine che devo guarda citato come come essenziali
Cioè io non credo affatto che Bruno si utopista per e il realista più realista che abbia mai conosciuto per fortuna nostra le dico francamente per fortuna nostra ecco e io credo che sia una cosa sbagliata di stare questa parola sbagliata per molte ragioni primo luogo perché una parola
Agitata come sappiamo dai dei sacerdoti dal filosofo del potere centri vanno agitata dicendo che loro non ci credevano vedere utopia però era bene per il popolo che ci credesse guardate con voce gentile hanno sostenuto che il catechismo andava bene per i poveri no
Per loro no ecco il io credo che che anche recentemente quando il Partito Comunista dubbioso nome
Il tanta gente ad atomo guarda però andava così bene quel nome serviva ferrea consolare vero i malcontenti ecco questa cosa che non mi piaceva ma c'è qualcosa secondo me d'altro perché nella nel dell'utopismo ecco naturalmente nel mito primo c'è anche un versante positivo avuto bisogno non è soltanto la sera del delitto
E qualcos'altro e magari c'è però state attenti la sua positività sta sempre nel fatto di concepire il processo storico come un processo in cui c'è un passato che il male un presidente che il pensiero Scienza e un futuro che invece è vero c'è una triade di qualche modo di carattere religioso vero la colpa la redenzione e la salvezza ecco a mio giudizio questo non non non corrisponde oggi all'eredità oggi bisogna chiedere a tutti noi di essere realisti e io dico ovviamente a sinistra
Che alla vostra destra c'è un modello all'inizio umano di realismo straordinarie ma guardate non è una questione io non faccio una questione di pedanteria per meglio questione più importante
L'accusa la critica di utopismo nel nel movimento operaio fu mossa da Engels al socialismo utopistico che era esoterismo
Deve recessi purismo ecco su modelli extra operai che erano
Emorroidi balcone e
Come non ho capito e diceva andando via alla scienza socialisti
Che questo diceva a farlo
Però la critica voglio dire la critica di Engel si era una critica che veniva fatto a una immagine di società la quale era separata degli strumenti di realizzazione cioè delle forze nella lotta a questo la critica iniziano però il passaggio è vero alle forme poi di deterministica che sono seguite nella storia il socialismo socialisti comunisti insieme
E un passaggio appunto che determinava in qualche modo fissava un processo
Dettato dalla filosofia dalla storia della quale poi il i lavoratori diventava un un semplice strumento di realizzazione
E così allora a questo punto secondo me uscita da questo determinismo non è il ritorno all'utopia e qualcos'altro
Esattamente quello che qui è descritto nella nera a ritenere ottenere impegno del suo del dirigente sindacale
Che è il il valorizzare l'apporto specifico dei lavoratori da dove dava loro creatività valorizzare un altro teste
Non non sono mai un po'lo strumento non sono qualcos'altro sono qualcosa che crea Hill è il il il bene comune e e il ecco io e poi io sono anche molto d'accordo con la con l'accenno cauto
Anche con la sua tutela son d'accordo porcelo fa autoporto affatto che il lavoro salariato in qualche modo a io non credo che vi sono funzioni rappresentative di carattere universale in nessun pezzo dalla società
Ora è vero che il lavoro salariato per la sua natura richiamare i problemi di libertà intesa come determinazione di se stessi come capacità di fondare il proprio futuro che hanno un valore di carattere universale ecco io vorrei dire proprio
Chiedere due cose no Bruno
Questo il giornate in cui prendiamo questo lavoro Soccer lavora per altre sono molto contento che traggono pure chiede di due cose la prima è questa Luca affrontato Lavitola adulta di lavoro dall'angolo del sindacato però da questo angolo vedendo fai da te con l'autonomia del sindacato la politica e via dicendo non ci sono questo angolo ecco la tua vita ai è tutta aperta davanti Bruno
Parlando come francofoni nefropatie lastre compra
Lo danno andare oltre no ai campi se ci sono altri accordi va bene
Questa è una prima tra la seconda cosa che sappia di essere non è solo ma per carità chiesero materialista e diciamo un antropologo partecipa legga la forma più bella gli antropologi che c'è quella di studiare la realtà
Nello stesso tempo praticate perché poi queste Bruno no l'UE a a aree ha ha agito studiando se stesso non ha distaccato ma nella sua azione dalla sua Villassio è questa con gli o spero che continui a gruppo
No
Bene fate quel titolo era stato molto dunque imperfetti perché doveva sotto molto dibattuto per molto opera la scelta poi dibattuto da trent'la scelta è stata
Si intitola
Va bene
Insomma di base
Ma io adesso Bella tra la Total grave lo sapevano tutti che Pietro Ingrao era stata un interlocutore attento e spesso anche critica una trentina in questi anni e tutti noi siamo molto curiosi di sapere come a letto questo diritto
E che cosa ne pensa
Io voglio dire prima di tutto bisogna dirlo in questi casi insomma anche per fare un po'di propaganda no così
Che si tratta di un libro secondo me molto bello forte
Di straordinario interesse di grandi figure è un libro tutto da leggere mio padre
Secondo me persino lo stile del libro
Altro da quello che corrente sulla piazza oggi per tardive
Si potrebbe anche dire questo è un libro
Autobiografico della riflessione c'è un'esperienza di lotta sociale e politica che tutti quanti ne conosciamo che c'è stata molto care che è stata molto alta incidenza
Eppure cui io non ho trovato in questo libro concerti sia merito insomma
Merito di Bruno sia nei riti la la ha registrato
Nemmeno un rigore delle fusioni dei pettegolezzi dei sentimentalismi che infiorano oggi tante pagine della della memorialistica e del pettegolezzo politico qui in questo momento segnano la vita di questo Paese
Questo è un libro molto asciutto
Secondo me con una scrittura molto bella con un grande rigore di scrittura
Con una grande ricchezza di analisi e di racconto
è un libro in cui i dati che non c'è un fronte insomma cioè una sbavatura
Beh voglio rispondere un po'la domanda che poneva
Ugolini all'inizio
A che fare con il presente punto uno
Secondo me è un libro straordinariamente attuale sette
L'uso regia ciò mai parlare con
Domanda Ugolini ha a che fare con il presente
Secondo me è un libro straordinariamente attuale
Siamo tutti in attesa di quello che succederà col Cavaliere sappiamo uscito uscito così ho detto cosa non ha detto no Teresa hai parlato
Sa qualcosa non va non siete molto informale santo dio Europa è almeno
Avvocato col Cavaliere
Ma Santo Iddio proprio voi del Polo manifesto decise proprio
Sono poi vedremo che succederà
Va bene però io credo che per aver a che fare con questo vicenda italiana che ci turba in questo modo
Diciamo così per capire anche come reagire
Bisogna ecco portare la riflessione su questo punto a mio parere quale crisi stiamo vivendo c'è solo il COMU una faccenda tipo Berlusconi
Quale passaggio stiamo qui dentro
E ecco comma dire io devo dire che a me quello che mi ha appassionato mi ha preso di questo libro
è quello che mi sembra il grande tema da cui parte questo libro
E che corre lungo tutto nei paraggi
E che è la questione dei la chiamo così della lotta contro ma cito mi pare proprio le parole di libero Controlled ero Direzione del lavoro
La prospettiva dalla conquista di una nuova creatività del lavoro
E poi come si dice con molta chiarezza in certi punti verso una liberazione o un processo di liberazione del lavoro salariato
Per me ce l'ho letto bene l'ho letto un certo scrupolo questo il filo rosso che mi sembra che lo percorre riferì la grande grande tema che
E mi sembra che ha molto a che fare
Con la misura con la nome le novità e appunto le la drammaticità del tempo che stiamo vivendo
Non a caso questo libro ha un incipit se lo vogliamo chiamare così
Molto forte molto diretto
Che entra subito nel discorso un cilicio non ci sono preamboli no si parte da una domanda molto bruciante molto difficile
E che si misura subito con un punto d'analisi secondo me decisivo
Che fa i conti con la grande innovazione strutturale ne parlava prima Dioguardi insomma
Che anche secondo me assegnato e sta segnando quest'ultimo quarto atto dice
Ne parlava partiva anche da questo Vittorio Foa principio molto chiaro
Trending la definisce come crisi del fordismo da questo ci pare appunto la chiama crisi
E dice con molta chiarezza è uno degli assunti del libro non siamo già al superamento questa la tesi non siamo già al post fordismo come pure viene sostenuto da una serie di autori ma solo a una crisi
Però sembra una crisi profonda radicale
Della organizzazione
Terroristico fordista del lavoro anzi gli Bruno ad opera un termine molto più preciso più largo giocare un termine usato da RAI
Una crisi della cosiddetta civiltà manageriale
Ed è il tipo di lavoro del di organizzazione gerarchica e parte parcellizzata
Dopo il termine c'è un po'sbrigativi che ha segnato dieci tutto quanto questo cioè coloro
Lentini non appare in questa parte molto interessante secondo merita e che il suo incipit che l'inizio ragione anche sul toyotismo lo vede con una variante
E non ancora una fuoruscita dal fordismo una variante però che dimostra già svela già le difficoltà del fordismo
E le difficoltà anche del toyotismo stesso uscire dallo schema che ha dominato che ha dominato il secolo
E secondo la tesi del libro secondo me
Sta entrando in campo se io l'ho letto bene
Quella che qui viene definita una nuova flessibilità delle macchine intelligenti del ma chimismo intelligente dell'era dell'informatizzazione
Con le conseguenze dirompenti che qui vengono messe in luce
Sulla moto mutazione impossibile che si apre dei programmi e dei prodotti
Della qualità e della sia in qualità sia in quantità
E quindi con la prospettiva questa è la speranza non gioisce queste Gargnano Utopia oppure no io molecolare che certo all'utopia Vittorio qui detto delle cose io un po'peccato turismo sul voglio dirlo
Con la domanda se questo possa significare aprire la strada
Questa è la grande domanda secondo me corre il libro a una possibile nuova partecipazione dei lavoratori
Nel governo e nella mobilità dei flussi produttivi e anche in un nuovo rapporto con il con il consumo
E quindi si parte dall'assunto che noi stiamo entrando in un'altra epoca
Questo è
Dinanzi alla crisi della vecchia struttura gerarchica ed era vecchia suddivisione delle funzioni
E della possibile reale realizzazione queste la speranza cui allude la lo scopo l'obiettivo alcuni sembra Lou dell'intervista il programma il progetto coi tornerà su queste parole il progetto il programma
Di una possibile realizzazione di una nuova polivalenza dei lavoratori
Quindi la fine del lavoro attività e quindi la conquista di una nuova tappa
A nella creatività del lavoro
E quindi il peso enorme che viene ad assumere che gli promette molto in evidenza
La questione è molto complessa della formazione e dello sviluppo e del controllo dei centri
Naturalmente questa cosa qui adesso l'ho detta molto male rispetto al testo
Ma questo mi sembra il tema poi probabilmente dirà grande assorbente che corre in tutte queste parti nelle valutazioni che vengono date e anche nella indicazione del grande compito e del ruolo a cui viene chiamato il sindacato
Che è anche il tema che poi torna anche nei flash back di cui è intere intessuto tutto quanto egli
Siamo quindi fuori
Per fortuna secondo me per il grande fortuna
Dal politichese
Che imbocca né nelle piazze che inonda le pagine dei giornali che sta sommergendo questa
Confuso e
è un altro e così
Alba della seconda
Cosiddetta Seconda Repubblica
E si capisce anche l'insistenza rabbiosa che Trentin del resto nelle battute polemiche di questi giorni ci capisce molto meglio da questo libro
A patto spesso sul programma sull'assenza del programma uno dei temi no
La sprizza con cui evocato questo tema
A mio parere
Anche
Se Luini
Forse qui non so se era d'accordo
Insomma
C'è da sottolineare mi pare di cogliere la disperazione del libro che beh parlare di per la parlare soci si intende parlare di programmi mi pare che l'unità e di programma non solo come collazione di proposte concrete come ci dice questo aggettivo molto usato ci insomma mi sono un po'giaciglio di questi Ronsard e declamazioni sul concreto
Che diventa molto spesso frantumò collage brandelli di misure contro vittorie oppure anche il muro invocazioni patetiche alla buona amministrazione che non può bastare se il tema è quello che mi su quindi se è vera la diagnosi scritta in questo libro
Beh la buona amministrazione che Dio la benedica non basta
Perché siamo a un punto critico di un intero ciclo modello come tutti questo
Adesso se se mi sbaglio a leggerlo così
Diciamocelo ma
Era un modello produttivo non solo con le sue applicazioni pratiche ma proprio con tutte le culture i modelli dividendi consumo lei viene oggi e le figure professionali che questo modello di consumo
Terrorista fordista
Ha recato con sé e che appunto ha segnato tutto non c'è ecco
E tutti a loro modo questo la mia risposta
Allora a Ugolini Berlusconi Fini Bossi Buttiglione D'Alema Bertinotti D'Antoni Cofferati secondo lei persino Scalfaro hanno o avranno a che fare con questo e così oppure no
Così qui vedo io la qualità a mio parere ma il vero la profondità della crisi e quindi lo anche la precaria precarietà di certe risposte la difficoltà dalla sinistra
E secondo me posso sbagliare ma prima un poi questo o addirittura subito prima o poi questo nudo che qui è visto come punto sostanziale
Io lo dico perché
Se non è così se non si tratta di questo va bene questa location un bel libro di memorie interessante perché il personaggio trentini sappiamo quello che è stato pesante per la storia per la cronaca eccetera eccetera se invece no questa è la grande questione che porta a cui e di questo si tratta
Allora ecco io sostengo che questo non è solo un libro di memorie ma è un libro militante
Che si schiera e perciò anche un libro visto Biondillo almeno a me così è sembrato duro aspro cattivo in certi punti anche cattivo in certi punti
Va bene Bruno un losco invitando circa scatti di cattiveria va bene
E forse anche in qualche punto ingiusto in certi passaggi
A me però interessa in al di là di questo la chiave dell'accadere che esso devo ecco perché amo appassionato molto
E la prospettiva che invoca
Lancio un processo via di superamento delle sessi apre una strada per potere compiere un passo avanti quanti nella liberazione dall'etere Direzione del lavoro
Naturalmente proprio sui non si legge sopra e soprattutto come memoria e rievocazione che pure scene
Se lo si legge in questa chiave qui come io l'ho letto come un appassionato e mi ha preso
Allora e poi il mio arrivo rapidamente alla fine
Vengono subito alcune domande io devo dire la verità anche alcuni gruppi
E l'abilità del romanzo sarebbero molto utili primo libro molto denso molto serrato che quasi non dà respiro
Ma io mi limito ad avanzare
Due domande un'obiezione
Tutto quanto inutili
La prima domanda io voglio assumere Bruno può capire con quale passione anche adesione sentimentale la prospettiva per il cui presenti chiama battersi
Cioè fine del lavoro di tutta una vita
Come apertura ad una nuova creatività delle sue romane dell'atto lavoratrici
Fine delle sedi inchiodati
Questo
Costruzione quindi di una nuova polivalenza
Del lavoratore
E di una formazione perché questo chiede il libro questo vi dobbiamo saperlo chiedono cosa molto difficile di una formazione che non si blocca nel periodo scolastico o anche diciamo così negli aggiornamenti
Macché essi sviluppo per tutto un anno
E quindi capacità di espansione di s'espande espandersi nel lavoro
E progressiva liberazione progressivo processo di progressivo faticoso la liberazione dall'estero direzione
E il il sindacato
Visto come grande soggetto politico vicino forte nozione del sindacato
Proprio come promotore politico occorre determinante qui si ragiona molto sulla codeterminazione
Di questo processo di liberazione che suppone ecco il punto chiave
Una pretesa
Sempre
Insieme sul presente
E contemporaneamente un progetto di società perché questo è il punto la diede insomma su cui lavora molto Bruno insomma no
Almeno come lo lo lo vedo io insomma questo stare nel presente e nell'immediato nel niente persino nel particolare
Però con in testa un un progetto di società
E progetti io voglio dire è un termine siccome Bruno ad opera molto molto forte perché più di un programma immediato diciamo così
E società supponi univoci generale
Un po'generale
Beh io lascio da parte la profonda rivoluzione culturale in una battaglia è un ruolo di questo gene del sindacato evoca
Qui voce gutturale per cui il destino della scuola dovrebbe diventare secondo me un asse oggi che la rotta del sindacato
Non uno dei punti ma una
Ecco ma non posso nascondere a me stesso
Una domanda che la questione che voglio comporre a Bruno
Questa nuova flessibilità della macchina
E più ancora della macchina del processo produttivo
Che combinata però lo sappiamo i processi profondi di globalizzazione di finanziarizzazione
In tanti casi in tante parti del mondo
Questa nuova flessibilità sì stata traducendo almeno mi sembra sinora sinora io dico interno umani paurosi di precarizzazione
Precari Secci
Non solo come cancellazione dei diritti ma come fluttuare oscillare frantumarsi i quella funzioni vitale così delicata e così avvolgente che il lato lavorativo
E spesso quindi sta sfociando questioni drammi che vediamo intorno a noi
In crisi laceranti non solo delle condizioni materiali e dei lavoratori ma dell'identità della persona Ugo la parola che ad opera Bruno del suo stare in comunità e della sua esperienza sociale
Ora può darsi che io un po'primitivi istiga mente settaria mente come un volto e teme Bruno porci questi aspetti
Resti bloccato alla denuncia può darsi che ci sia questo difetto
Ma anche quando rifletto con attenzione alle potenzialità che mette in luce su cui punta i riflettori libro il Trentino
Non posso nascondermi
La drammatica ambivalenza di questo processo restiamo libretto ambivalenza perlomeno è un progresso ambivalente
E riconoscere questa ambivalenza
Metterla in luce mi sembra essenziale anche se noi vogliamo battere come preme tanto a Trentino le tendenze conservatrici e settarie
E se vogliamo
Fare altro ascoltare da chi la vive così dolorosamente questa vicenda sulla sua pelle anche sbagliando il discorso che liscia ma no questa voi c'era una strada su cui invece si può arrivare a un'altra
A si può fare un passo avanti nella creatività del lavoro
A mio parere perché se non si mette in luce questa ambivalenza può darsi che allora poi dopo il discorso non passa
L'altra questione che volevo sollevare questa trentini nella sua proposta
E quando il nuovo crash sollecita la presenza protagonista del lavoro salariato
Nella costruzione di una nuova organizzazione del lavoro di un nuovo modo di lavorare col determinato
E quindi appunto uno tappe nel processo di liberazione del lavoro dall'etere o direzioni ricorda sempre che bisogna farsi carico delle compatibilità o più esattamente da i costi questo lo dice ogni tanto lui
No dice attenti però dobbiamo fare i conti con questo però qui io sento che sorge un problema delicato e difficile
Quali sono nella valutazione dei costi
Quali sono i costi
Di un determinato atto produttivo oggi in quel tipo di impresa produttiva e come li calcoli Remo
E perché non posso voglio dire
Io so bene siamo compagni tutta una vita quando Tremonti si è battuto sempre per il riconoscimento dei costi umani di un determinato modo di produrre in questa fabbrica in questa città in quei Paesi in questa Europa però il punto attenzione non è solo quello dell'equilibrio tra l'uno e l'altro costo
I costi diciamo sì per l'impresa e i costi per i lavoratori
Va bene
Cioè l'uno e l'altro molto dell'atto produttivi e la convinzione per medie e l'interrogativo che sta presentandosi io oggi drammaticamente la questione di immobili costi impressionante
Che l'attuale modo di produrre e io lo chiamo col suo nome riprodurre capitalistico sita evocando nel cammino del suo sviluppo
Ecco dove la questione dei costi secondo me si complica enormemente e prende tutta un'altra dimensione
E quando dico questo va be'faccio l'esempio più facile ma è solo uno degli esempi il costo ambientale e solo l'aspetto più evidente di questo problema
E visto che che stiamo sperimentando che la flessibilità dopo l'aratura
In questo mondo di macchine inflessibili anche di uomini flessibili be'la flessibilità della natura ha un limite a nature oltre un certo limite di flessibilità si ribella e reagisce a volte in modo in modo tragico
Vorrei spiegarmi questa non è solo un osservazione di metodo e di buon senso queste la convinzione per me che siamo a un tornante storico
Dopo questo aggettivo in cui il calcolo dei costi
Un duo perciò anche il PIL non calcola e deve aiutare
E senza un tale mutamento di parametri generali anche il conto e la valutazione dei costi che pesano sul singolo lavoratore nel Talita superata la vertenza non solo sarà parziale
Ma forse dovremmo da solo non riuscirà a vincere nel confronto
E nel momento conflittuale che almeno per me la pratica della Compaq con cui determinazione si tratta anche anche permette proprio perché parlo di conflitto coi perché può anche per l'ingresso in prova di PG uguaglianza strutturali storica
In quella dialettica dei costi come a dire se non è voteremo queste i nuovi costi e diciamo così e queste nuove compatibilità io temo che della partita si rischiano
Io invece infine ecco il punto o invece forse
Queste non ho domande il punto su cui piacere recenti l'opinione di Bruno
Fatte due
Il punto finale che forse di dissenso
Prende indice molte cose vere sui limiti sugli errori della sinistra politica italiana
Forse sarebbe meglio perché amarla partitica perché giustamente
Sindacato un soggetto politico undici agenti e c'è da riflettere molto su questi limiti
Ognuno di noi può ritrovare i propri difetti le proprie colpe io ce l'ho ritrovata
Toronto qualche volta mi è parso di cogliere nella lettura
Una sottovalutazione lo dico
Tutto
A Bruno un po'sommaria
Delle connessioni forti importanti
In Italia in questo secolo tra la battaglia del sindacato e la battaglia della sinistra
Partiti e come lo vogliamo chiamare o politica in senso stretto
Io faccio duecento io Fini
Trentin valorizza giustamente con grande forza il significato debite il Piano del lavoro di Di Vittorio
E trentini sottolinea anche appuntamento è che al di là della lettura di quel documento che poi ricorda dei limiti
Esso si i giudici significa una cosa grande per l'introduzione di norme che da esso venne a grandi lotte per il lavoro che percorsero l'Italia
E cambiare cambiarono me lo ricordo molto bene l'orizzonte del Paese dopo la sconfitta la terribile sconfitta del quarantotto
A mio parere bene
Ma quelle lotte secondo me però non sono separati dall'impulso creativo che ad essi diedero anche e molto i partiti della sinistra
Trentino ricorda giustamente l'appoggio dato Togliatti al piano di Vittorio
Ma si trattò di questo citato di molto di più
Partiti e sindacati marceranno insieme in quell'occasione e ci furono a Lodi nel Mezzogiorno dove
Praticamente i partiti al plurale includo anche il Partito socialista che è stata una cosa molto articolata molto ricca in Italia molto miti mica solo nel mio Craxi
E praticamente i partiti in certi luoghi del Mezzogiorno al plurale assocerò addirittura incerti che agire ha un compito di supplenza del sindacato che era debole tuttora ferito
E ci sono altri tanti altri momenti della storia d'Italia in cui questo incontro è stato palmare è stato clamoroso
E ha scavalcato anche gli errori di analisi anche le chiome più il più chiusure puro burocratiche
Questo non lo dimenticherà
E non parlo solo dei partiti
Penso altro esempio
Penso per esempio un ruolo come quello delle ACLI negli anni sessanta che non erano partiti
E ed è dopotutto una trama di organizzazioni sociali di culture di movimenti che hanno incrociato fortemente la vita del sindacato italiano
E per ultimo
Trentina mille ragioni quando valorizza nel contesto non solo italiano ma europeo l'originalità della straordinaria esperienza dei consigli di fabbrica che ci sono stati in Italia negli anni Sessanta alla fine e nei primi anni Settanta
Ce la ricordiamo tutti appassionato commosso persino
E ha ragione quando polemizza aspramente contro il settarismo il primitivismo Salaria lista
Che non seppe comprendere la grande innovazione che era rappresentata dai consigli dal loro messaggio e combatte i consigli
Questo è vero però in un'oncia prescindere la vittoria e le innovazioni stesse dei consigli dal grande rivolgimento generale del movimento del sessantotto rappresento in Italia e nel mondo
E che uno ascesa in campo politico di una nuova generazione città una grande svolta culturale
Nella critica dei saperi un potente movimento antimperialista
E in Italia fu anche un'innovazione in campi decisivi come la psichiatria la medicina
A o o le istituzioni come la magistratura come una nuova avanzata delle donne sulla ribalta della scienza e si potrebbe dire ancora ecco questo nesso
Lo cento un po'troppo in ombra
Nel modo con cui per tanti versi in modo sproporzionato Trentin ragiona circonciso
Coraggio dell'utopia
A me un po'ma sorpreso
E anche adesso ho detto la sua su questo
Forse mi sbagliavo io però sorprendermi pure io un po'che Trentin mette sì questo titolo al suo libro
Perché però è così innumerevoli tira fuori il libro chiarisce bene l'elemento di invenzione
Che Trentin
Reca un po'nella sua battaglia d'invenzione
E che sta nelle parole e nella tensione nel modo con cui evoca continuamente questo problema
Grande
Della liberazione del lavoro
Lui nume di questo domanda molto rigore
Non concede nulla
Concede molto poco all'errore un po'severo anche con il gioiello
Cita Dante secondo me un illuminista e io ho sempre pensato che Loomis io sono più sentimentale
Credo un minore la giustizia
E allora forse
Concede un
Troppo forse
Alle emozioni
Alle approssimazioni emotive
Però proprio perché essendo
Adesso resta per ora un po'brutale malamente all'obiettivo che ha dinanzi la centralità che anni nella vita di questo secolo
Ho sentito sempre anche nel dissenso consentito non solo come un grande amico comunque rande protagonista della battaglia di questi anni ma come un interlocutore necessario questo passaggio d'epoca difficile che stiamo vivendo
Ringraziamo anche Pietro Ingrao delle sue parole
Ma Bruno Trentin
E qui tra molti fuochi e tra molte sollecitazioni dopo i discorsi fatti da Gianfranco Dioguardi vittorioso ora è Pietro Ingrao
Naturale sono aggiungere un non vi è speranza personale e lui difenda quel titolo
Ecco perché si ha diritto
E non solo per ragioni commerciali perché l'altro teste non avrebbe ottenuto un buon successo editoriale ma anche perché a me sembra che proprio oggi ci siano non la forza che ci sono in campo anche le forze nuove io penso alla lega penso lo stesso berlusconismo
Abbiano in qualche modo la loro idea forza
Una nuova tratto distintivo che a volte anche
Consapevole dell'Utopia
E che alla sinistra manchi proprio qualcosa del genere e che questo libro possa essere un contributo anche in questo senso
La parola trentini
Ma io non posso
Ringraziare
Secondo me con molta franchezza senza nessun infingimento forse
Le parole anche
Che vedono in questa testimonianza forse più di quello che si è riuscita a dare
Certamente e di questo sono doppiamente riconoscenti intuendo quanto meno quello che è stato o il tormento che anche in questo libro intervista con Bruno ha segnato un po'tutta la mia esperienza nel sindacato
E la stessa scelta mia
Molto volontaristica e così individuare nel sindacato terreno sul quale misurare
Benigni intuizione viene una mia ricerca anche Giovanni
Ho preso naturalmente molto noto il tutte le osservazioni fatte sia di quelle che li incoraggiano a perseguire
Una ricerca in certe direzioni sia di quelle che il mio richiamo no
A possibili errori UA possibile sbandate o a possibili riduzioni
Ma insisto prima di tutto sul fatto che
Ho sentito discutendo con Bruno Ugolini
Che poteva essere utile anche
Unico di questo genere
Per dare conto in qualche modo in una fase che segno diverso impegno nella mia vita limitante
Di quello che è stato un percorso e per vedere anche senza avere la ricetta in tasca si
Questo percorso che è stato come ogni percorso umano pieno di errori e li scherza il morso del cavallo non sempre volontari non
Se è stato anche segnato da una ricerca che avesse una minima coerenza al a un il filo rosso
E il tentativo è quello evidentemente di proporre come filo rosso quello che soprattutto a partire Galliani nella prima maturità è stata effettivamente un attraverso una tensione quasi mono maniacali
Di fronte ai grandi interrogativi che ricorrentemente investivano il movimento operaio i movimenti tradizione socialista
è possibile cambiare il lavoro umano
O non dobbiamo invece pensare ad un mondo in cui il lavoro sia cancellato
E qui si
Mette alla verifiche anche di un reality e di un impegno personale in un'organizzazione molto mondana come il sindacato
La convinzione che il lavoro resti un momento insopprimibile l'identità della persona
E qualcosa di più
Pare che lo ricordava anche Pietro Nenni sull'intervento otto della capacità d'di camminare eretti in una società libera con me DC vacante
Per questo il tema della liberazione di una liberazione mai compiuta
Una volta per tutte la liberazione nel lavoro e nel lavoro costituisce secondo me non so se questo di qualche attualità
Il tema cruciale delle nuove frontiere dei nuovi fondamenti della democrazia moderna
Aggirare questo tema vuol dire agire nella crisi
Più profonda della democrazia contemporanei
E io stesso a ripercorrendo in questo passato
Fatto di scontri
Di conflitti di varia natura
A ben vedere forse col senno di poi penso che molti di questi conflitti siano da ricondursi poi ad un conflitto fra diritti
Libertà
E interessi
Quali si ripropongono continuamente anche all'interno del movimento operaio del movimento sindacale
Ho scoperto dicevo quanto
Questo questo asse questa ricerca sulla liberazione del lavoro sia stato di volta in volta intuito percepito e poi sempre rimosso
Nella storia nel movimento operaio reale del pensiero socialista
Del pensiero democratico Ilaria
Quanto il terrorismo il fordismo sia stato l'ideologia dominante
Della sinistra
In questo se Colin tutto questo secco
Identificandosi poi con la stessa idea di progresso
Ed il passaggio dall'utopia la scienza
Era la scienza dello sviluppo finalmente scoperti
Era la scienza come fatto neutrale
Che quindi non aveva presupposti e preconcetti ideologici e come tali poteva dettare le tappe dello sviluppo della tecnologia del modo in cui organizzare il lavoro degli uomini il loro sapere la distribuzione del loro sapere
Vi assicuro che è sorprendente qui fare una ricerca anche mi anche affrettata di Chiara Cerea archeologico sull'ideologia della sinistra e scoprire la dimensione di questa egemonia culturale
Nel terrorismo del fordismo
Ne Antropologia
Nelle scienze economiche
Cioè per tutto permeato dall'insegnamento fordista taylorista
Nelle scienze nella psicologia
Penso al ruolo dominante che non ho avuto alcuni psicologi comportamentali proprio nelle culture moderne questo sì
La sinistra generalmente come dire
Si è fermata di fronte questo dato
Identificandolo in qualche modo una nelle forme possibili
E l'organizzazione dello sviluppo umano del lavoro umano
Come lo sviluppo delle forze produttive scientificamente determinato e finalmente scoperta
E questo spiega perché prima ancora della sinistra
Lì che gli uomini più
Audaci delle classi dominanti
Abbiamo cercare nel hanno cercato nell'azione redistributiva
Il modo di compensare impressi questa
Di questo lungo avvicinamento al momento del benessere del progresso
E anche come il modo di sostituire quelli frustrazioni potere di libertà
Con dei
Miglioramenti economici che come sappiamo chiuso niente affatto disprezzabile da Bismarck
Al suo embrione di stato sociale
In
Un dialogo quanto fecondo con un sindacato autoritario come quello di Ferdinando l'assalto fino
Alle politiche molto più sofisticati di grande rilevanza del western del Welfare State al le politiche distributive del sindacato
Non sono degli errori in serie il fatto è che sempre questo
Centrare situazione distributiva significativo rimuovere
Il nodo il nodo persistente di un lavoro
Eterodiretto
Sì oggi ci troviamo di fronte ad una crisi
Di cui non possiamo per fortuna appunto perché
Non era una scienza che è entrata in crisi
E quindi non c'è una nuova scienza può
Aspirare
A prendere il suo posto
Proprio perché la crisi del terrorismo del fordismo e appunto aperta agli esiti più diversi
Noi ci troviamo io credo in un'epoca in cui si aprono accanto a pericoli
Indiscutibili
Processi sconvolgenti di riflusso addirittura
Anche nel sud del mondo processi di precarizzazione e di diffusione dell'incertezza anche nel Nord nel mondo
Il sorgere addirittura
Di nuove forme possibili dominio niente affatto incompatibili in sé con le nuove tecnologie fondate sull'informatica
E la diffusione dell'informazione il mondo del virtuale presente degli interrogativi giganteschi proprio
Non solo sul destino della democrazia ma anche sul proprio sul destino dalla persone sulla possibilità della persona lì
Conservare un dominio sul proprio sul proprio lavoro sull'operatività quotidiana
Accanto a questi intravediamo delle nuove potenzialità che sono non soltanto tecniche
E operative
Ma sono soprattutto culturali
Non ha possibilità di di emanciparci appunto tarda
Dal dogma sulla scientificità delle varie tappe di sviluppo che hanno contrassegnato la storia dei Paesi industrializzati
Nuove potenzialità e nuovi vincoli io credo che un limite per esempio del di questo libro intervista di non avere sottolineato abbastanza
Il vincolo del il vincolo ecologico
Quello che che amava
Pietro Ingrao i costi ambientali
Perché anche qui si vede che immessi in questione uno degli assiomi appunto della civiltà fordista e taylorista
Della
Di un progresso identificato ne parla Vittorio con dei consumi illimitati anzi dei consumi sempre più sostituibili
Finali trasformare i cosiddetti beni durevoli in beni di consumo corrente
Prima abbiamo spesso visto questo problema sotto l'angolo tradizionale del risparmio energetico della lottare non Civita ma pericolo gigantesco di una rotta misurazione del pianeta
Con la produzione l'accumulazione di beni di questa natura ripropone proprio un ripensamento del del prodotto o del servizio
Che sia compatibile con con la sopravvivenza
E ripropone con ciò stesso dei beni diversi ed un lavoro diverso per costruire questi beni
Sebbene fare soltanto un po'di fantasia ma non troppo lontano anche dai primi militari prima riflessione dei coniugi mythos facevano vent'anni fa
Si tratta di pensare costruire delle case che durino
Due secoli o tre secoli
Dei mezzi o come azione che durino e che durino veramente in termini di efficienza trenta quaranta cinquant'anni non cambia radicalmente con ciò promozioni prodotto il modo di produrre
Il modo di lavorare fuori
Appunto da
Un processo che sembrava iscritto in qualche modo nella storia
Ecco questo è il punto sul quale io credo e possibile
Aprire una ricerca
Che pone in termini completamente nuovi rispetto alla vecchia
Alle vecchie strategie del movimento sindacale del movimento operaio dei partiti della sinistra il problema delle alleanze
Pone alleanze che è sempre stato concepito assieme ad un'altra categoria
Quello della transizione
Dopo di che
Cioè alla catarsi e lì si sarebbe designato un futuro che però non era scrive non era scritto e non era neanche percepiti
Molti hanno detto con molta franchezza la politica comincerà all'ora da quel momento intanto bisogna vedere come
Neutralizzare le opposizioni realizzare intese che siano compatibile con l'avvicinarsi a questo momento Cattaro
Mi pare che di fronte a la crisi che viviamo qui ed ora e che non ha assolutamente le caratteristiche
Che potevamo aspettare venti trenta quaranta anni fa
Appunto il rapporto fra conflitto per l'affermazione di terminati diritti determinate libertà prima di tutto nel lavoro e la collaborazione possibili intorno dei progetti
Ha dei progetti comuni anche con il mondo dell'impresa in tutti i suoi senza
Assume una dimensione completamente diverso per dire non ha nulla a che vedere con una formula contro la quale io mi sono battuto in quanto militante della sinistra come l'alleanza dei produttori
è semmai la ricerca fuori di vecchie nomenclature
Di momenti di progettualità comune su temi dirompenti oggi come la riforma della dei sistemi di formazione o della diffusione delle conoscenze
Di alleanza in cui il collante non sono più da te ne davi andare
La distribuzione dei redditi nei nemmeno dalle diverse funzioni più o meno omogenee fra gruppi di cittadini
Ma sono dati sempre vietato anche sempre più io credo da scelte culturali etiche e attraverso le persone
Oltre che di gruppi sociali
Questo è il senso affinché del ritorno del Progetto come
Momento
Di liberazione anche delle persone da uno stato sociale o da una un incastellamento statistico nell'organizzazione della società italiana è una divisione dei poteri città
E qui vengo subito varrà questione
Alla quale fondi volevo sottrarre quando
Litigavo con Bruno Ugolini sul titolo di questo libro
Mi sembrava più importante mettere
In luce che appunto con l'inizio della crisi di questa
Cultura dominante della sinistra
Dovevamo solo segnalare alla città di una ricerca e prendere atto anche della nostra nudità
Come uscire Vittorio dalla sarà Antropologia
Nella ricerca no eh sì perché la l'antologia la dopo io non ci dà tutte le risposte ventuno
Non ci date risposte sappiamo che le risposte non sono soltanto nell'evoluzione degli uomini
Le motivazioni delle persone anche nel conflitto sociale non semplici esprimono quello che potrebbe essere lo sbocco più fecondo anche di questi nuove dalle parti su questo non c'è dubbio
Ma credo che bisogna oltre che partire dagli uomini confrontare gli uomini con dei progetti possibili
Laicamente
Cioè con un'utopia qui sia parola non mi fa paura che si mette alla prova nel quotidiano
Che misura le sue possibilità di cambiare oggi una parte dell'esistente
Senza cancellare il passato senza tanto meno demonizzare lo per costruire così nel solo modo possibile in futuro perché un futuro non scritto è un futuro che non è più affidato alle leggi della storia
E quello che tu mi hai insegnato quando molte volte dicevo che dicevi dobbiamo buttarci in acqua
E buttarsi in acqua vuol dire non solo fare ovviamente vuol dire anche il coraggio di proporre proporre vuol dire sottoporsi subito alla critica degli altri alla critica dei fatti alla critica spietata dei fatti
Se c'è una cosa che ho avvertito per esempio come un'esperienza di sindacato dei più qui racchiuso insomma
E come nel sindacato come in ogni grande insieme
Associato
Il ruolo
Del dirigente come
Persona investita del dovere della proposta della responsabilità della proposta venga continuamente offuscato è sostituito invece come il dirigente con me puro portatore
Pure trasmettitore distanze anche tra loro contraddittori
C'è una logica di sopravvivenza dei delle grandi associazioni che porta molto spesso appunto ad offuscare questo conflitto fra progetti e proposte diverse che sono poi l'essenza di una democrazia cosa che tradisce la consegno
Va presente in quella più elementare
Impiega quarantacinque cinquanta che ha costruito questo modello sa
Tutte esecutivo potesse pensare certo
Finora si pensava
Forse anche ma io non sono un anti realizzarlo entro straordinario mi invita a nozze perché tu sai benissimo che gli uomini poi e altri è stato un porto un trasmettitore interessare onesto fresco
Ma le persone che hanno costruito il modello di Irvine Welsh perché erano stati formati alla scuola del della Fabian Society e nascevano tutto ha una grande tradizione di utopia laica che è stato il movimento Fabiano prima di loro ancora negli stessi Cartizze
Quindi proprio in quel caso dire Inghilterra estratto
Un'esperienza in cui le
I i gruppi di riflessioni che non avevamo
Buttato a mare il nome della Scienza ecco la ricerca della di una progettualità in qualche modo
Liberali
Ma anche esposta dall'assenza di leggi ineluttabile la storia hanno poi portato a delle delle pratica delle esperienze di enorme portata per per l'Occidente anche nel loro realismo
Questo io penso cioè il la necessità di uscire da una
Da una vita da da un una governabilità dell'esistente che è sempre meno governabile che accomuna invece domande
Che per la loro complessità e la Monroe moltiplicazione chiamo a delle risposte autoritarie
E io credo dobbiamo ritrovare la forza della proposta nel momento in cui i milionari ismi le filosofie della storia sono io credo in una crisi irreversibile questa sì
Nel momento in cui la derisione dell'utopia che molto di moda e nostro presidente del Consiglio fra i suoi amici ho visto dei libri di scrittori utopisti appunto per commenta gusto
Aristocratico natalizio
Ma solo per dimostrare che la via sta da un'altra parte
Ecco io credo temo che noi ci troviamo costretti fra una logica della governabilità in cui il progetto e l'arrivare al governo non il cosa fare
Per cambiare la situazione
Oppure il il fondamentalismo vi sorgenti sotto molte forme non solo sotto le forme religiose alle quali assistiamo allora
Io credo che chiamiamolo come vogliamo ma questa denigrazione dell'utopia qualcosa di sospetto in tempi in cui avviene l'impensabile
L'elemento salvifico cioè quando quando partì da una demonizzazione del passato e che affidi a un futuro lontano che non riguarda te stesso ma fra gli utopisti sono anche quelli
Che si sono messi esattamente alla prova per me la l'utopia e anche il
E anche la realtà che rappresenta oggi il il volontariato in questo Paese come nel resto del mondo
Il moltiplicarsi difforme e appunto volontari non riducibile a mercato
Che non aspetto nel futuro per misurare per misurare se stesso
Appunto fuori dall'aiuto della storia
Con il coraggio
Patti e delle persone
Questo mi pare ci salva appunto dal pericolo del di presentarci come come salvatori come o di affidare a un futuro lontano la soluzione ai problemi dell'oggi
Ma io vi ringrazio ancora
Ma mi sembra che possiamo chiudere qui ma se non ci sono
Richieste ulteriori dormire grazie troppe grazie Gianfranco Dioguardi allettati affastellata in grado riaprono sarebbe gravissimo
Santa