Europa "imballata": conversazione con Alberto Quadrio Curzio

Radio radicale abbiamo qui con noi per la consueta conversazione il professore Alberto Quadrio Curzio economista presidente emerito dell'INCE in contro professore innanzitutto come sta tutto bene
Nessun tiriamo avanti arriva la primavera speriamo sia primavera
Allora professore l'Europa come sta messa l'Europa tra la stretta monetaria della Banca centrale europea il complesso Processo per la rilievi negoziazione riformulazione del Patto di stabilità e le sfide
Geopolitiche ed economiche globale a cui deve far fronte vertenza
Alla pandemia una risposta l'ha data ma le crisi del debito alle crisi finanziarie ed economiche il modo per carità contraddittorie discutibile ma la risposta l'ha data è sempre nei in tutti questi casi con innovazioni ora invece
Ma io vedo problema a a un po'di coordinamento che non è secondario
La decideva per la sua strada con Roma Inter tutta sì e l'inflazione rallenta
Ma non colpisce chi il ritmo di décalage inflazione stessa sta rallentando anche perché i prezzi delle materie prime
Stanno in qualche modo calando e quindi non si capisce neppure bene quanto è dovuto alle strette monetarie quanto dovuto
Al calo dei prezzi delle materie prime in particolare l'energia quindi io spero che la BCE non continui ad aumentare i tassi
Questa è una speranza ma non solo che congetturale a proposito per quanto riguarda la riforma del Patto di stabilità e di crescita
Ci sono degli spiragli di fiducia che non vuol dire ottimismo perché con riferimento ad ogni Paese andrebbe configurato un piano di rientro dagli eccessi di debito
Sui quattro sette anni che non è un piano particolarmente difficile da rendere operativo è comunque importante che si decida caso per caso
Però anche qui bisognerà vedere perché se i tassi di interesse e continuano a nome tornerei ovviamente in titoli che vengono immessi sul mercato soprattutto dai Paesi fortemente debitori
Come l'Italia avranno dei costi li rendi mento cioè dei tassi di interesse da pagare molto molto più alti di prima quindi è un problema ancora tra il chiaro e l'oscuro il parquet chiaro in parquet scuro e quindi bisogna vedere l'evoluzione perché è questione il PNR su questo io ho sempre avuto una crisi generale e cioè che il due mila ventisei con tutto quello che è successo alla pandemia più la guerra
E troppo vicino all'Italia spera di avere delle proroghe ma secondo me non ci vuole una proroga per l'Italia ci voleva proprio dappertutto il pm RR
E stato configurato quando non c'era le la pandemia la guerra non è possibile un orizzonte così derive sino a raccoglierle verrà cerca dette confermata per altri cinque anni
Corsa spetta alla conferma ma certamente lei chi ha inventato con la Merkel questo piano e Siena riesce a New ebbene io credo che pensare assolutamente un allungamento per tutti non per l'Italia per tutti credo che sono tra i grandi problemi aperti
Dei quali non si vede né il color bianconeri con l'oscuro bisogna vedere come evolvono in parallelo poi la questione della guerra non è prevedibile quale sarà l'esito
Forse uno scoglio che copre occupare è uno spostamento del bar perché baricentro dell'Europa verso Paesi della unione
Ma non particolarmente cooperanti dal punto di vista comunitario
Legacy Polonia che seccamente
Non è un paese che guardia alla natura comunitaria dell'Unione ma una natura strettamente intergovernativa
Quindi mi pare un'Europa che sta emergendo almeno per ora molto più debole di quella che è emersa con le crisi del debito e anche con la crisi la pandemia nonostante le soluzioni spesso recuperate
Secondo me non c'è dubbio già prego quattro grossi problemi
Che vanno affrontati ma per i quali ancora non si vede una soluzione cooperativa non dico che la cooperazione doveva essere una forma di consociativismo acclara le istituzioni europee
Ma cooperazione in Europa da parte delle caratteristiche di una unione
Sì invece diventa non un'unione
A un sistema critico intergovernativo allora le cose si complicano molto bene ansimare ringraziamo tantissime il professor Alberto Quadrio Curzio economista presidente emerito dell'incendio un saluto da Radio radicale