"Enrico Berlinguer: le sue idee nell'Italia di oggi" organizzzato dal PDS; nell'occasione sarà presentato il libro di Massimo D'Alema e Paul Ginsborg "Dialogo su Berlinguer" a cura di Michele Battini, Giunti Editore

Venti oltre agli autori il padre Sorge
Dottor Galimberti
Vittorio poco
Moderatore
Il tema del libro che presentiamo stasera Enrico Berlinguer
Gli autori che ne parlano che ne scrivono sono Massimo D'Alema
E Paolo Ginsborg
Si tratta di i due autori dei quali nei limiti che mi sono consentiti dalla mia lontananza dalle loro posizioni
Sono portato a dire nei rispettivi ambiti tutto il bene possibile
Il D'Alema politico io ammiro la propensione a pensare prima di dire efficacia polemica
E persino il gusto ironicamente compiaciuto che l'accompagna
Questo segnala subito D'Alema come allievo di Berlinguer
Qual è stato da giovani Berlinguer
Che effettivamente meditava molto prima di parlare spesso si chiudeva a pensare per ore e per giorni
E vengo Paul Ginsborg
La Ginsborg ho avuto più volte l'occasione di testimoniare la mia ammirazione per le sue qualità di storiografo dal consumato mestiere
Di grande capacità comunicativa
Qualità che assai spesso invece lo dico con un soggettivo rammarico mancano gli storici italiani
E non è questa dichiarazione una dichiarazione ammirati va di circostanza
Perché e lui lo sa io sono io contro convintamente difeso a suo tempo l'acquisizione del suo talento alla università italiana
Pur non sposando va impostazione generale che gli dà nella nostra storia recente
Pur
A una singolare capacità di rendere al lettore le sfaccettature essenziali di ogni problema
Assolvendo così al dovere della obiettività
E pur e questo pur senza scendere a compromessi con il suo proprio personale giudizio su lei le FIFA che le idee
E noi vi potrà sempre obiettare con fondamento di non aver affatto messo ciò che voi credete di potere opporre al quadro che lui ha tracciato alle conclusioni a cui lo interviene
E questo storiografica mente si chiama talento
Dagli Autori passo alloro libero
Gli autori sono ambedue molto legati dalla propria storia al personaggio di cui parlano in modo assai diverso ma in qualche misura convergente
Entrambi benché ciascuno a suo modo si sono formati le loro convinzioni sulle cose in Italia nel clima di Berlinguer
Clima
Che mutuando l'espressione da D'Alema
Chiamerò di riforma del comunismo
Di attese cioè che dal movimento comunista dovesse sortire qualcosa di nuovo qualcosa che non è poi compiutamente venuto
Lasciando così come a metà l'opera del successore di Togliatti
Vi è in D'Alema come vi è in sgorga grande gratitudine per il fatto che Berlinguer o fuori alla loro giovinezza assediata da una fine del mondo
Il tecnico questa formula
Dalle Novaco De Martino che citato da Battini nella sua bella introduzione a questo libro
Offrire la loro giovinezza la fiducia di un coming comunismo nuovo un comunismo capace di risposta appunto a quella fine del mondo
Ma vi è in loro in qualche modo se ho letto bene anche insoddisfazione e di e si portano qualcosa come una punta di amarezza
La direzione che questa loro insoddisfazione prende è un po'segnato a mio parere dai venti degli anni sessanta prima e dopo il Sessantotto
Che spirava forte in quei loro lei aria-aria
L'uno come l'altro paiono poi aggiornare quell'antico senso di incompiutezza cercando di individuare nelle rotture operate
Dagli anni che stiamo vivendo le piste che erano mancate ai sentieri interrotti della prospettiva berlingueriana
Ci vuole un po'di sangue sessantottino per vederla così io personalmente non ce l'ho e per me l'incompiutezza dell'opera di Berlinguer parla anche nel contesto della crisi presente in un modo un po'diverso
Il fatto è che nonostante la sua attenzione di politico verso il sessantotto Berlinguer era sostanzialmente estraneo allo spirito del Sessantotto spesso
Il Sessantotto fu un grande tentativo di uccisione del padre e Berlinguer lavorava invece restituire autorità padre
E ci riuscì in pieno per quanto lo riguardava perché conquistò alla propria immagine una grande autorità imperiali
Questo fu il suo miracolo riconosciuto da tutti
Il fatto più straordinariamente simbolico di questo miracolo sulla enorme partecipazione popolare sui funerali
E fu se mi si consente di ricordare questo piccolo episodio l'incredibile omaggio reso alla sua salma da Giorgio Almirante il segretario del movimento sociale
Ma paradossalmente Berlinguer nonostante la sua autorità non riuscì sui punti di svolta cruciale a farsi ubbidire
Questo forse meno sottolineato ma disgraziatamente non è meno significativo
C'è qualche cosa di intrigante in tutto questo
Berlinguer non aveva attitudini tribuni sie non aveva una retorica causava accattivante ma Ebe malgrado ciò un raro Successo di popolarità c'erano i Luigi tutti gli elementi per farne un capo grigie impiegatizio come pareva infatti a molti il Berlinguer fin sotto la quarantina e invece non fu così
Il segreto di questo sta a mio modesto avviso del fatto che egli visse il rapporto fra il suo mandato di capo attribuitogli dall'alto per successione
E il suo partito insieme con straordinaria serietà e con straordinaria semplicità
Due doti rare nella vita politica italiana
Due messaggi che la gente seppi apprezzare e che la tv che non va sempre demonizzata ma in questo D'Alema e Ginsborg
Non sono colpevoli permise di trasmettere con efficacia
Serietà e semplicità
Un binomio che va sottolineato
A Giorgio Ruffolo e gli disse una sera il comunismo e serietà
La formula può apparire riduttiva ma in Berlinguer non lo era affatto
Mette in evidenza la consapevolezza che lui aveva del valore patrimoniale dell'organizzazione della disciplina dell'impegno comunisti
Indipendentemente dall'uso cattivo o buono che se ne facesse credendo Luís fermamente di poterne fare un uso buono
In cosa consisteva infatti a sua volta quella semplicità
Nel credere schiettamente della bontà delle proprie idee
Consisteva nell'affidarsi all'autenticità delle proprie intuizioni appoggiate a una sorta di alveolare validità dell'ideale comunista l'ideale comunista era dal ripensato come una sorta di Fossa forza soggettiva insopprimibile nonostante ogni orrore prodotto dagli esecutori
E uso questa parola marcando né deliberatamente la polisemia
I dagli esecutori di questo ideale nella storia concreta il Berlinguer degli anni cinquanta aveva riluttante o moltissimo ad accettare le dure repliche della storia
Era stata quella evidentemente una difesa psicologica
Poi le aveva accettate quelle dure repliche sostituendo alla vecchia sicurezza dogmatica una nuova incredibile sicurezza e la capacità costruttivo ricostruttiva
Della idealità soggettiva
Sulla base di quel fungibile tra patrimonio di serietà ne derivò una felice leggerezza meditativa dunque che sortiva l'effetto finale di conferire alle sue decisioni un'audace i cui una intelligenza troppo critica per un verso oppure un'intelligenza parlata da troppe scettiche consapevolezze come era ad esempio quella di Togliatti
Non sarebbe stata capace
Vi era in lui insomma una peculiare freschezza una sorta di fra punk mai dette
Che gli dava l'audacia di partire verso obiettivi ambiziosi e forse anche oggettivamente impossibili
Questa felice autenticità lo porto che volte vicinissimo alla sostanza vera di problemi cruciali purtroppo questi problemi dovevano però rivelarsi insolubili sulla base dei vincoli della traduzione dalla tradizione comunista che non poteva fare a meno né della mitologia sovietica né della mentalità massimalista
Con loro stessi che lo amavano non apparivano disposti a seguirlo fino in fondo
Del che egli prese ogni volta atto ritirandosi prudentemente in buon ordine quando se ne accorgeva
Pensava da solo ma non per restare da solo
Non posso insistere sullo spessore di quei vincoli che lo costrinsero alla ritirata ma voglio almeno rubargli qualche minuto del vostro tempo per indicare tre di quelle sue forti intuizioni che mi paiono ancora oggi particolarmente interessante
La prima fu una intuizione della pericolosità e insostenibilità in un sistema politico come quello italiano di uno scontro frontale fra una sinistra è una destra
La seconda di quelle intuizioni fu che i tempi richiedessero al movimento comunista italiano una riforma di ampia portata
Berlinguer non uso mai la parola revisione ma è di questo che si tratta
E non solo nei rapporti con l'URSS ma con tutta la propria tradizione come ha ben visto D'Alema dello scritto che qui presentiamo la terza intuizione di Berlinguer fu che l'unica chance per proporre una candidatura dalla forza comunista a robusta tradizioni agito attoriale alla direzione politica del Paese nel contesto italiano
Fosse quella di legittimare questa candidatura
Col dimostrare all'intero Paese che il Partito Comunista era in grado di usare il proprio ascendente sulle masse inducendoli ad accettare i costi
Di un'opera di risanamento e di di di raddrizzamento che l'economia e la società di questo Paese
Periodicamente richiedono
Facendo venire in luce amabil luce mali organici profondi ogni volta che la marea delle condizioni internazionali si ritira dall'onda di boom
Presentandosi insomma come l'unica forza che in una crisi organiche avesse le organizzate risorse di consenso sociale per venirne fuori
La prima di queste intuizioni prese la forma del compromesso storico e sin Sabbio la duplice strizza stretta de la Sapienza andreottiana e della marea estremistica
La seconda prese la forma dello strappo da Mosca ma si fermò davanti alle rampe dei missili Breznev Viani
La terza fu quella della linea del rigore nella politica economica finanziaria e sociale e fu chiusa dalla marcia dei metalmeccanici a Roma che uso come simbolo
Ma io ho voluto sottolineare prima che vi era qualcosa di più profondo rispetto a queste soluzioni politiche immediate
Un qualcosa che forse quelle soluzioni che lui credeva di avere trovato soddisfacevano solo in modo incompleto e in ogni caso con poca fortuna politica
Donde qui ripiegamenti di cui ho parlato
Questi malinconici di piegamenti furono singolarmente accompagnati da pensieri lunghi come Berlinguer ebbe a chiamarmi
Formula assai bella e suggestiva che D'Alema valorizza in questo scritto ma che nella parabola berlingueriana io mi permetterei di considerare come l'approdo a un transfert vagamente speculativo rispetto alla soluzione immediatamente storica e concreta a cui originariamente le sue intuizioni avevano mirato
Concretamente i pensieri lunghi
Furono invece delle soluzioni speculative forse mi permetterei di dire neanche tanto felici speculativa era infatti la prospettiva Catto comunista che gli derivò dal fallimento del compromesso storico
Speculativa l'idea di una terza via che gli deriva dall'impasse in cui era finito il coraggioso strappato speculativa la società anti consumistica dell'austerità
Idea che Ginsborg in questo scritto che qui presentiamo sottoposta ad una critica corrosiva
E che gli derivò dalla impraticabilità per rivolta interna della politica da classe dirigente come l'aveva definita il Togliatti degli anni della ricostruzione di un'accettata stretta economico-sociale risana Trichet
Speculativa mi si consenta e la riflessione stesse che gli fece bellissima sulla questione morale che avrebbe potuto essere sollecitazione ad accelerare tutti i tempi della conversione comunista
Per una radicale campagna di ripulitura da pregiudizi e abitudini massimalisti che e per una candidatura ad un'alternativa di semplice normalità democratica
E fu invece solo riflessione pessimistica sul sistema politico italiano riflessione che era anche alla fine una dichiarazione di impotenza e forse il pessimismo su se stessi
Pessimismo intendiamoci lucidissimo
Tanto è vero che alla fine non ha vinto la democratica Capra cita capacità di proporsi di un'alternativa migliore ma solo una grande paurose operazione di scasso
Una grande slavina mi consente mi si consenta l'autocitazione che ancora Passerin sviluppando a valle
Senza alternative migliori che potrebbe perdere forse la democrazia stesse in una spirale di vendette sudamericane invece delle normali alternanze questi ministeriale
I permettere di osservare che il legato che Berlinguer ha lasciato i suoi eredi non consiste tanto in quei pensieri lunghi intesi come lenti esilio cioè come trasferte nella speculazione
Ma in quelle semplici irrealistiche intuizioni originaria di dati di fatto rimaste interrogativo aperto perché ponevano for problemi terribilmente difficili
Ad affrontare di a viso aperto si può correre veramente il rischio di fare la fine di Corbaccio e questo Berlinguer forzoso comprese ante litteram
Ma anche a non affrontare
Voglio riassumere per chiarezza quelle sue intuizioni
La prima e l'intuizione che in Italia una battaglia di sinistra per il cinquantuno per cento sarebbe stata comunque perduta sia che non si raggiungesse il quoziente sia e questo è meno ovvio che lo si raggiungesse
La lezione cilena era per lui solo una metafora di un dramma italiano un dramma che forse continua ancora
E a mio avviso questa intuizione qualcosa che volto va molto al di là della vecchia strategia unitaria
Sia essa una strategia unitaria con molti piccoli cespugli come si è tentato talvolta o con grandi correnti culturali e ideali come dice D'Alema
Si tratta delle modalità della convivenza politica in questo Paese e alle spalle una guerra civile
Per usare la formula di Claudio Pavone una guerra civile forse non ancora del tutto risolta nonostante tanto ottimismo retorico che si è speso negli anni intorno a questo
E ciò anche perché il compromesso economico sociale e fiscale su cui è stato costruito l'equilibrio successivo a quella guerra civile e fragilissimo e per certi aspetti anche torbido
L'altra intuizione poi continua riassumere fu che la riforma del comunismo non fosse una prospettiva Nevsky dritta come un rettilineo
Ma implicasse una resa dei conti molto profonda e forse molto dolorosa con una tradizione radicata del popolo comunista
D'Alema lo ha detto molto bene
La coscienza che è un salto di qualità lo sto citando un salto di qualità di questo tipo avrebbe comportato la trasformazione radicale del PC non solo del suo rapporto con l'URSS fa con la tradizione la cultura comunista
La terza intuizioni infine fu che l'uscita della sinistra italiana dalla quarantena del ruolo di opposizione dovesse necessariamente passare per una matura capacità di accettazione non solo a parole
Dei gravi oneri delle campagne delle compatibilità economiche e dico di più della logica dei costi di Risanamento di quel torbido come lo prima chiamato compromesso economico sociale e fiscale italiano
Insisto su questa dizione perché sta qui e non in una formula come quella di consociativismo troppo ripetuta pappagallo l'origine del problema italiano
Concludo
Berlinguer come ho ricordato riteneva che la fedeltà agli ideali della sua gioventù fosse un punto di forza della sua capacità di pensare e di agire
Che l'ho seguito sollecitava a pensare ad agire anche in modo innovativo
C'è modo e modo di conservare una siffatta fedeltà e quello di Berlinguer era certamente tra i migliori in altri casi e solo rifiuto di vedere la realtà
Io devo confessare di avere un po'di paura di queste fedeltà irrazionali anche se esse esprimono oneste aspirazioni soggettive al bene
Ma negli anni ho anche imparato a capire che per moltissimi gli ideali della gioventù sono in grado di resistere alle più dure repliche della storia
E che occorre dico ne esce riconoscere quindi e questa fedeltà
Quando è diffusa può diventare essa stessa una autonoma forza reale della storia come lo sono le religioni indipendentemente dal fatto che il Dio di quelle regioni del quelle religioni esista o non esista
E qualcosa che va anche al di là della stessa grande risorsa della organizzazione diffusa è strutturata come la chiama efficacemente D'Alema
Questa forza e certamente un patrimonio
Sarebbe indubbiamente un peccato sprecarlo questo patrimonio in una società poco strutturata come quella italiana
Ma esso può essere speso bene o meno bene e anche male
Non resta che esprimere l'augurio che coloro i quali si sono assunta la responsabilità di amministrarli politicamente questi ideali di gioventù di intere generazioni sappiano farlo nel modo più saggio intelligente
Nell'interesse di questo difficile paese Berlinguer certamente pensava a questo
E negli anni terribili del terrorismo seppe anche farlo grazie
Dove adesso la parola Vittorio Foa e tutti conoscono
Sì
Questo binomio di autori mi ha colpito molto D'Alema e Paul Ginsborg
Sono molto contento i presepi con loro naturalmente con altri autorevoli relatori
Proprio perché
In questo libero
In questa testimonianza
Emergono due fattore mio giudizio voti importanti un punto d'incontro di due personalità molto diverse fra loro
D'Alema è un uomo politico e devo dire in questo saggio che parla di storie che parla del passato non nasconde mai
La sua passione politica ed è qualcosa di più dalla passione l'impegno di costruire di fare politica
Questo è molto importante perché i politici spesso si dava l'aria di storici per fa al passare opposizione qui no si nasconde nulla le proprie idee sono estremamente chiare
Il confronto con la storia di Berlinguer con la vicenda umana e politica di Berlinguer e limpido e senza ottobre
Si dice in che cosa Ski si sente ancora e in che cosa non ci si sente più e quindi a mio giudizio una testimonianza politicamente
Politicamente rilevante
Pur questo mio vecchio caro a picco storico così serio so io amo collocato fin dal primo libro suo corretto sul Risorgimento Venezia delegato centoquarantotto che è un libro perduto nella cultura ma o di protezione gioco varrebbe la pena della venti chili tre pur è uno storico e in questo saggio è uno storico e si rivela uno storico Lucio pagine sulla crisi italiana del mille novecento degli anni settanta
Che fra l'altro io non condivido completamente però sono rigorose fondata su una serie di documenti parte utente parte completamente vuote serve almeno
è vero la sua analisi sulla sulla stampa attuale dei consumi
Ecco tutte e due queste tutte e due chiarimenti analitici che Paul sviluppo in questo lavoro sono come dire animate da una profonda passione politica
Questo più conosciuto ragazzo quasi ragazzo inglese
è vero che perché amo Alitalia come da che si sente insieme in tempi degli italiano ma che non dimentica mai di essere invece questo rilevati dagli altri dei e riesce anche essere italiano in questa doppia questa doppia appartenenza riesce secondo me a fare uscire fuori molte cose
Che una singola appartenenza non riesce a tirar fuori ecco e vedere vedere vederlo scrivere di storia concorda con la passione politica a mio perbene un elemento di conservazione
Io su Berlinguer che l'oggetto fondamentale di questo lavoro questa memoria di Berlinguer
Ho poco da aggiungere alle cose e anche difficile aggiungere qualcosa all'analisi profonda anche se tutto ad evitare parte abilitare ma molto profonda di regole che hai fatto tu Caf
Io vorrei ricordare solo che tutte sia sia D'Alema che che Ginsborg ricordano gli aspetti umani e del vuoto
E a me parevano molto rilevanti a me quello che mi colpiva e il fatto che in qualche modo della guerra aveva era molto severo era se è vero com'era forse troppo gli altri come non fosse vero ma non sulla severità non era patriarca era fratello era come il fratello maggiore non era più vattene fratello maggiore
Che è una cosa diversa è vero che nella tradizione comunista questo mio invitiamo sostenere impavida ragionano costituiva un elemento di novità in qualche modo politicamente rilevante e se confratello dei compagni e non soltanto un padre medie e poi vi era questa serietà e questo impegno che ricordava poco fa Cafagna davvero
Nella nell'analisi che
Che D'Alema fa di di Berlinguer
Come dire ogni aspetto della sua vita e del suo lavoro reduce impegno è proiettato verso l'Italia di oggi
E questo è ciò che rende importante questo tipo di lavoro cioè se ogni volta che si parla di qualcosa che ha fatto Berlinguer ho pensato bene ovunque
Si pensa l'Italia di oggi vero è questo
E rilevanti rilevante sia per per tutti e tre in Oricchio vedo nella politica di Belvedere che sono qui ricordare il compromesso storico
L'austerità
E in qualche modo questo sentimento profondo della superiorità dei padroni nazionale dell'interesse nazionale sugli interessi di parte
è vero una sensibilità che a mio giudizio nasceva anche dalla sua dalla sua storia personale come uomo tutta la storia e la sua famiglia dalla storia del tutto della del del del suo e del suo terreno di di origine ed è vero cioè in il bisogno e soprattutto Pastore diciamo così della sinistra italiana dalla memoria fascista e dei disastri fascisti è vero che spingeva alla ricerca di elementi di ciò che unisce e che mica lo scontro drammatico e le fatture delle rotture
Cioè questo rifiuto di questa ricerca di evitare vedere delle radicali non deve radicalizza il pensiero
Ma quel tipo di radicalizzazione che porta alle rotture profonde nel vero di cui ha dallo Stato italiano aveva delle memorie drammatiche
Questo questo rappresenta e illustrato in questo libro rappresenta a mio giudizio uno dei dei dei valori dell'attualità i delinquenti
Cioè
Non il compromesso storico e alla ricerca
Est
Guardate io ne sono abbastanza vecchio per aver fatto tanta politica e sono stato sempre contro il compromesso storico però sempre riconosciuto almeno una cosa che era una ricerca straordinariamente alta
Nell'era di un punto d'incontro fra due culture per salvare la civiltà
In qualche modo per uscire da una crisi profonda
E da questo elemento questo bisogno di cercare qualcosa che unisce al di sopra di carenze consolidate nel tempo inasprita nel tempo e al significato più profondo del compromesso storico poi si poteva dire molte altre cose che abbiamo detto
è vero si poteva e poi si possono dire anche adesso molte altre cose
Ma questo elemento è vero che richiamava in qualche modo la nostra parzialità e la nostra insufficienza vero che richiamare in qualche modo hanno anche riderci totalità nel mondo la forma del cinquantun per cento che voglio criticare da ogni punto di vista anche dal punto di vista costituzionale diciamo così secondo marine il pensiero maggioritario però aveva questo significato
Non considerate che la tua parte possa diventare tutto ora questo secondo me un elemento che
Rivela si rivela ancora come un evento di grande di grande attualità nel lavoro quindi Born
Vi è a mio giudizio un nella nell'analisi della della della della società italiana dei consumi che è una farsa bellissima di questo libro
Vi è
Una di fatto una grande proposta politica alla quale io sono totalmente con la quale ottobre solidale
Cioè la proposta di di vedere in versanti diversi dalla Società la dinamica attuale
E sapere che fermarsi sugli elementi di analisi tradizionali è pericoloso cabina cioè non soltanto a dire le cose sono cambiate ma vedere che cosa ci cambi di cambiato alle nostre categorie analitiche questo mi pare un elemento molto forte emanati dalla società dei consumi e questo per me è bisogno di cambiare la nostra categoria granitiche e vedere che che cosa c'è di cambiare ecco vorrei solo fare un'osservazione ecco io credo che il valore del compromesso storico oggi
Va be'riflettuto in termini più complesse
Guardate D'Alema l'ha fatto rivelato i suoi valori sui limiti diedero
A come si come ha rivelato il valore i limiti dello strappo io adesso non è farlo ma e una delle parti più essenziale e fondamentale del pensiero di Berlinguer
Lo strappo che va visto nel suo doppio versante uno portato molto avanti che lo strappo del rapporto coi Paesi del socialismo reale cioè del comunismo come istituzione politico-sociale
E l'altro lo strappo diciamo così con la propria Patrizio sono due famose ci sono stato nel Partito Comunista due velocità a livello su questa una grande una maggiore velocità anche sono una grande velocità D'Alema fa una critica al tipo di strappo riferendosi a agli appalti al momento che sarebbe stato forse vedere un momento decisivo nella storia dall'azionista deve ma la velocità comunque lo strappo col sistema politico è molto maggiore della velocità nella nella valutazione noi stessi
Di quello che siamo stati è il problema di una riforma abilità del comunismo problema che devo dire scusate la parete mi ha un po'tormentato per tutta la vita
Sempre sono stato convinto di questa riforma abilità vero e poi ho dovuto prendere atto che questa riforma abilità non c'era ma che questo non voleva affatto dire cancellazioni caricatore piccola storia voleva dire anzi riaffermazione dei valori debbano storia in modo diverso
Questo si
Torno al momento al problema del compromesso STU che mi pare un problema di attualità politica
Io non credo che oggi c'è il qualunque possibilità vive di rivedere il compromesso storico marchio nello stesso tempo l'assoluta necessità di fare quello che il PDS sta facendo cioè un'apertura approfondita e seria verso il mondo cartoni per risolvere in questo caso verso il Partito popolare e comunque verso tutto quello che si può evitare nel mondo cattolico questo io credo che sia
Decisivo e credo che sia un errore pensare di mettere in discussione una cosa di questo genere inventando chissà quali pericoli perché i pericoli si affrontano quando ci sono e non quando si sbaglia
Però questa è una un po'però io penso che questo non vuole affatto dire compromesso storico e per una ragione che vorrei indicare in termini molto problematici lo dico senza nessuna sicurezza
A me sembra che quello che manca oggi non c'è nessuna possibilità mio giudizio di rimettere in piedi la democrazia
In questo senso io non condivido affatto hai paura che vengono avanti adesso aiutando Buttiglione nelle prigioni in piedi la Democrazia Cristiana aiuta dico cercando di punti o un consiglio non più tardi cercando il punto d'incontro aiutiamo la democrazia rifondiamo avremo come
Badate
Ma è chiaro che che sono considerati al riguardo con riguardo alla mica la nostra particolarità nella sua particolarità ecco io quel considero assurda e certe consequenziale che sarà venuta avanti di questa agitare dei pericoli che non ci sono io non vedo il pericolo che il segretario perché a mio giudizio manca un presupposto di fondo alla ricostruzione delle democrazie Christian manca cioè quello che fino a quindici anni fa era reale in Italia c'è una forte influenza della Chiesa nella società come elemento normativo dei costumi delle relazioni sociali delle scelte politiche questa cosa non c'è più e non è una questione guardate
Non è una questione di sia declinato i sentimenti religiosi sentimento religioso italiani sono cattolici come prima e forse più di prima ma fanno quello che vogliono
è vero non hanno più da obblighi alle norme che gli vengono poste violoncello avviamo un processo che non è questione di un pontificato dell'altro
Che cerca portate pontificati Montini non è volitiva queste cose le sappiamo però voglio dire qui c'è qualcosa di più che anche il sentimento religioso
Non può sottrarsi a quello che succede a tutti in questo mondo sviluppando vero la frantumazione e la polverizzazione diciamo più precisamente di individualizzazione dei sentimenti delle scuderie
E vero la coscienza religiosa ecco e la coscienza morale Sikasso famiglia il rapporto con l'appartenenza sta cambiando
è vero uno io sono convinto che la ragione per italiani riunione cattolico anche espandersi perché di una in un clima di insicurezza come quello in cui si vive in cui si crei e che cresce sempre di più
La il richiamo alla trascendenza probabilmente a una procedimento probabilmente cresce e in Italia può crescere anche alcuna cattolicesimo ma cambiavano fra sociale e politica dall'esperienza religiosa
E questo era il fondamento di quella straordinaria costruzione ad un tempo l'ispirazione religiosa di politica laica che era la Democrazia Cristiana con tutta la sua configurazione i suoi meriti storici e i suoi terribili disastri
è vero queste non è più riproponibile oggi che è qualcosa di più ecco allora questo cosa vuol dire vuol dire che la politica di apertura della sinistra
Dei progressisti carica da rifare ed il PDS che che che è una realtà
L'apertura della sinistra verso il mondo cattolico e giusta ma non è sufficiente si richiede qualcosa che va Ida oltre a questo mondo
Va verso un mondo che è cattolico ancora come appartenenza diciamo così culturale nel vero e non è così cattolico come come obbedienza dogmatica o disciplinare però c'è un punto che vorrei capire
Questa questa questa appiattimento della percezione del tempo che ci portò tutti al presente questa questa insicurezza che non ci permette più di progettare
E pensate io credo che la condizione oggi dei giovani è fondamentalmente questa difficoltà di progettare per l'insicurezza profonda videro che di che li colpisce
Questa questo appiattimento dalla percezione del tempo sul presente vivere al momento può anche trasferirsi sistemazione trasferendo sul modo di fare politica
Riducendo Cimoli doc immediato non in uso la parola tattiche in senso deplorevole perché l'ha fatto in una cosa molto importante preziose e decisiva ma l'appiattimento sull'immediato in qualcosa io credo che oggi proprio per fare Bin una politica immediata come quella che a mio giudizio la sinistra sta facendo occorre anche guardare un po'più in là cogliere appunto
Queste
Questi paura e questi incertezze queste speranze voglio dire ovvero la cosa
Che non credo sia scandalosa
I giorni scorsi l'uso di manifestazione della destra
Vero
Di piazza con parole banali mutuato una vecchia sinistra molto molto aggressive inaccettabili
Ed è io vidi dico francamente io non mi sento di dire come è stato detto queste plebei a parte il fatto che la prima cosa seria e pieno non mi sentirei di dire queste libere e dire lì dentro ci sono delle sofferenze
Lì dentro ci sono delle frustrazioni degli enti dalle umiliazioni io davo dappertutto cercare di risolvere questi problemi di paura e speranze
è vero che i sentimenti che vi sono se io non arrivo a questo discorso che è vero all'insù qui negoziale e al modo di aiutare a vivere in questi sicurezze ai e a superare queste insicurezze io vivo alla giornata posso vivere anche molto bene a ritornare
Ma è quella che viandanti anch'io vorrei che voi capiste che mentre dico queste da vecchio uomo politico come sono
A me pare di non fare una critica negativa a me pare di esprimere un grande una grande manifestazione di fiducia proprio andare a sinistra
Ecco vedi Luciana tu hai detto delle cose molto serie che vanno meditate vero io però comunque nel giudizio del del presidente vedo tante cose brutte
Ma vedo tante potenzialità tanti virtualità tante possibilità di fare qualche cosa che veramente del così non provo nessuna angoscia provo molta serenità
L'ottimismo di Vittorio Foa ci commuove e ci conforta al tempo stesso
Perché viene da un grande saggio
La parola adesso al padre Sorge
Dunque ho accettato molto volentieri di essere questa sera qui acquista tavola rotonda anche perché avendo ascoltato gli interventi precedenti è chiaro a tutti che sarebbe rimasta zoppa
Se non ci fosse stata una rappresentanza diciamo di quel mondo cattolico che è stato evocato più volte
E siccome son venute fuori delle cose molto interessanti sia da Luciano Cafagna diceva Vittorio Foa vorrei fare questo sforzo vediamo se mi riesce
Di mettere insieme i due interventi per farne una lettura
Tradotta nell'oggi
Infatti son convinto che questo non è il tempo di commemorazione non ne abbiamo proprio la possibilità il nostro è un tempo da capire ed è un tempo di scelte e non sempre chi capisce chi vede poi riesce a scegliere
E mi pare che questo sia stato un po'il dramma di Berlinguer che ha visto e poi in pratica non è riuscito a realizzare e mentre leggevo queste pagine molto interessanti
Mi veniva in mente un dramma parallelo quello di Aldo Moro
Per cui voi mi permetterete che in queste riflessioni faccia vedere come esistono degli uomini nella nostra storia che hanno proprio questa funzione di vedere
Molte volte ante vedono prevedono
Ed è il dramma loro ma diventa poi la nostra speranza quando maturati i tempi facciamo scuola tesoro delle loro intuizioni
Jeans sgorga dato un quadro molto bello completa una cornice alle riflessioni profonde politiche che ha fatto D'Alema il quale ha letto e ha trasmesso il messaggio allora io farò così
Mi rifaccio alle tre intuizioni ricordate da Luciano Cafagna
Con profondità e rispondo alle provocazioni tra virgolette in senso buono di ricerca storica e di pensiero che ha fatto Vittorio Foa
In modo che alla fine di questo nostro incontro possiamo andare a casa con qualche idea in più ma quello che più in cui conta con qualche chiara idea in più e possibilmente
La decisione di agire la prima intuizione mi rifaccio acquista Berlinguer ha visto che la stagione ideologica era al termine
Quindi il primo tempo della nostra Repubblica stava finendo e conquista stagione ideologica stava finendo la forma partito nata dalla Resistenza
Si apriva una fase nuova che appunto lo stesso Moro chiamava la terza fase
Ed è interessante la coincidenza di due intuizioni qui qualcosa sta finendo e notate bene che erano e finiva oggi ma vent'anni fa cioè noi siamo in ritardo di vent'anni sui discorsi che stiamo facendo
Questi uomini hanno anticipato una stagione che noi oggi viviamo
Da un lato si era lì compiuti si era compiuta la ricostruzione dell'Italia
Intere masse popolari erano state conquistate alla politica alla democrazia
D'altro lato ormai urgeva dei tempi nuovi interessante le notazioni che anche D'Alema fa circa l'attenzione di Berlinguer ai giovani alle donne
Che sono i primi sintomi di un cambiamento in cammino
Dietro la spinta di una crisi culturale e ideologica che esigeva già una buona nuova forma partito
La partitocrazia abbiamo bloccato il sistema aveva condotto come mette bene in luce anche questo volume alla identificazione dei partiti con lo Stato
Berlinguer
Denunciava il fatto fine dal mille novecentosettantadue a Milano
Dove diceva qui da noi si è creato un sistema di potere
Fondato sulla utilizzazione dell'apparato statale di enti aziende pubbliche
Come strumenti per mantenere ed estendere una rete di controllo e di collegamenti con una varietà di ceti sociali e poi entrava anche nei particolari
Aveva condotto questo blocco del sistema a una nomenclatura inamovibile
Per cui il potere era rimasto bloccato nelle mani dei soliti per quasi cinquant'anni
E come ricorda nell'intervista Scalfari dell'ottantuno
Si era aperto una falla tra i cittadini e i partiti tra la società civile lo stato sono parole di Berlinguer
I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientele
E così chiaro che più chiaro non si può
Scarsa o mistificatoria conoscenza della vita e dei problemi della società la rottura tra società legale società reale tutto quello quei problemi della gente
Idee ideali e programmi pochi opachi
Sentimenti o passione civile zero
Un esame impietoso ma vero
L'analisi dunque era esatta Berlinguer aveva visto però questo bisogno di un salto di qualità come è stato evocato adesso che avrebbe dovuto pensare in modo nuovo il partito l'organizzazione dello stato sociale
Non c'è stato questo salto e qui è il limite di Berlinguer
Il culto della diversità del partito comunista lo ha frenato anche perché ha avuto paura questo è chiaro da tutto il suo lavoro che affrontare il mare aperto significava Pier Luigi
Forse a fondare il partito e questo non lo ha voluto nemmeno porre come il rischio
Aveva chiara la percezione come risulta dei suoi scritti D'Alema lo mette bene in luce la percezione della crisi del mondo comunista ma si è illuso e non è stato l'unico c'è molto di Gorbaciov in questa presenza
Della possibilità di reali di rigenerare dall'interno magari partendo dall'esperienza dell'euro comunismo difformi occidentali di socialismo
E qui l'apertura provvidenziale alla cultura liberale la cultura cattolica però non è riuscito nell'intento di dare nuove motivazioni a quel mondo della sinistra che quindi si è poi sfaldato con la crisi dell'ultima ideologia è interessante lo accenno solo perché voi capite qui ci vorrebbe un convegno casomai si potrebbe fare
Specularmente vedere come la medesima difficoltà di rinnovamento dall'interno ha frenato Moro
Moro aveva avuto la medesima intuizione della fine della stagione ideologica
Aveva capito che era importante abbandonare la vecchia DC per passare a realizzare il Mondiale struzzi hanno che non si era mai potuto realizzare
E non ce l'ha fatta
Anche perché le Brigate Rosse l'hanno ucciso
Ma soprattutto penso che i tempi non erano maturi
Io ricorderò senza dimenticarlo mai la prima volta che ascoltato Moro era appena arrivato alla Civiltà Cattolica il mio direttore mi ha detto vai a sentire il Moro esondato a Napoli sessantadue
Non ho capito niente ha parlato per sei ore avevo le valvole che fumavano tre ore al mattino e tre ore dopo il pranzo quando son tornato a casa di tocchi proprio sbagliato strada
Poi quando sono diventato grande ho capito che quello era un discorso meravigliosa hanno definito l'enciclica di Aldo Moro
Perché già nel sessantadue anticipava i temi che poi oggi sono diventati attualità ma era fuor di tempo come avviene per questi statisti quindi i partiti sono essenziali alla democrazia rappresentativa si rinnovi no non le possiamo fare a meno il patrimonio di valori di esperienza di cui sono portatori non va disperso
Ma oggi ecco l'attualizzazione di questa prima intuizione bisogna che tutti abbiamo il coraggio di condurre a termine
L'intuizione che non è ancora realizzata questo vale per il PDS questo vale per il Partito popolare che sono tentativi di in marcia ma non ancora compiuti per un passaggio dalla prima alla seconda Repubblica
Ecco io qui posso accennare solo a questi temi perché ovviamente vengo alla seconda intuizione
Che se po'tradurre in questi termini la riorganizzazione dello Stato sociale
è venuto fuori il compromesso storico cose interessanti ha detto Foa han detto anche Cafagna prima ora questo compromesso storico si è realizzato attraverso l'esperienza della politica di solidarietà nazionale
è un'esperienza datata non è ripetibile non è proponibile non possiamo riproporre un'esperienza fuori di un contesto che in qualche modo la generata e poi l'ha anche sotterrata questo era il periodo del consociativismo era il pericolo drammatico del terrorismo imperversa ante però al di là della incrostazione storica di questa esperienza c'è un'intuizione molto più profonda
E non so appunto
Se oggi sia possibile realizzare ma credo che i sintomi anche il mini peste elettorale come stanno andando le cose
Possono riproporre legittimamente un'analisi dell'intuizione di fondo non dell'esperienza storica del compromesso storico che appartiene al passato
Se ho capito bene si tratta di vedere in forma confusa il passaggio dalla democrazia bloccata alla democrazia dell'alternanza
Solo che è stato visto in un momento nel quale il problema era molto lontano dalla sua maturità
E anche Moro aveva avuto la stessa consapevolezza quando per avviare la terza fase capì che bisognava scoccare il sistema non solo sul piano ideologico dove ormai la storia faceva passi da giganti e stava smentendo le teorizzazioni dogmatiche aprioristiche
Ma pure sul quel caos
Tura colta
Ecco inamovibile
Però questo non si è potuto realizzare perché supponeva quel superamento del proporzionale puro
Che poi era la porta di ogni riforma
E questo per amento del discorso sulla sinistra come blocco Chiusoli alternativo per rivalutare invece la funzione determinante del centro della società civile
Qui vedete è il dramma anche dell'oggi del Moro Berlinguer da diverse sponde avevano intuito
L'Italia come società civile è sempre stata una Società di cultura di centro
Centro che non vuol dire immobilismo vuol dire un certo modo di intendere il la politica la ricerca di quello che unisce la tolleranza con uno scontro forte
I due poli verso i quali ci siamo certamente avviati state tranquilli questo volo potete segnalare
Non saranno un polo di centro moderato un polo di sinistra estrema alternativo questo in Italia non avverrà mai
Saranno tutti e due policentrico quanto a cultura politica
Solo che sarà alternativa alla sensibilità alla cultura politica
Il programma gli uomini saranno alternativi nel senso che avremo un centro che non è giusto chiamare il centrodestra perché destra e sinistra erano termini del proporzionale puro quando c'era un luogo politico per il centro
Saranno un centro
Ne è un liberista
è un centro neo popolari cioè potremmo dire uno di qua l'altro di là
Ma non ci sarà lo scontro sulle estreme per cui non perdiamo tempo a demonizzare i superstiti delle estreme nostalgici di Mosca o nostalgici di Salò
Non perdiamo tempo
Costruiamo costruiamo questo è il momento di prendere il passo queste intuizioni per vincere il male con il bene
Dico anche a voi una frase che ho trovato in America latina mi sono appropriato ma il bellissimo
La vado portando in giro ed è questa la frase
Piuttosto che passare tutta la notte a maledire il buio
è più utile accendere una candela c'è in questo momento c'è bisogno di creatività ingentilita allora ecco come i tempi non erano maturi
Era necessario che cambiasse la legge elettorale per intraprendere il cambiamento dalla classe dirigente e la riorganizzazione dello Stato sociale attraverso le riforme il crollo del muro di Berlino
Che ha spazzato via anche il Palazzo Italia oggi rende possibile quella intuizione che ne Moro nel Berlinguer riuscirono a portare
Arriva alla luce anche del ministero sta elettorale di ieri
C'è una conferma della bontà dell'intuizione
Ecco questi poli che non saranno appunto uno moderato conservatore e l'altro rivoluzionario di sinistra estrema
E allora conduciamo a termine la logica che si tradusse in compromesso storico non più come solidarietà nazionale passata alla storia ma come polo della solidarietà
E adesso vi dirò nel terza riflessione in che modo si può dare onore e ragione all'intuizione di questi uomini che non sono morti invano e anti hanno lasciato un patrimonio di idee
Questo vale anche per il Partito popolare che ovviamente dovrà condurre a termine il suo cammino io non so come terminerà questo partito popolare nel senso che non c'è la possibilità di un terzo polo
Di centro liberaldemocratico non c'è perché Poli ce ne possono essere anche dieci in Italia che volete fare e fatto il Polo bersaglio del
Residence di via Ripetta se lo volete fare ma quando si arriva all'estremo voto si sceglie
Da una parte e dall'altra
Sì va bene a Buttiglione e la sua esperienza il suo tentativo diventerà la forza trainante di un Polo che più o meno si incontrerà con Berlusconi da quello che anche veniamo a sapere dai colloqui
Siamo fatti più familiarmente in video
La qualcosa è un chiarimento perché a me sta bene che i due poli siano sinceramente democratici
Che finalmente non abbiamo il la paura noi italiani che se non mi piace un programma un altro devo sempre stare a pensare se c'è qualche cosa di antidemocratico del su cui mi sto orientando
Ma è sicuro che l'ispirazione cristiana
Che Moro aveva prodotto nella sua intuizione e non potrà mai trovarsi in un pollo diciamo di centro neoliberista
Che i cristiani ci trovi di qua e di là finita l'era geologica ecco il più vorrei rispondere ma forse lo faccio più avanti adesso subito al terzo punto a quanto diceva Fauré vengo allora alla terza intuizione
Che è quella che praticamente il sottofondo di tutto il discorso anche del libro l'importanza di realizzare una nuova cultura politica
Poiché è finita l'epoca delle contrapposizioni ideologiche totalizzanti
E questa vi dicevo è finita diciassette anni fa alla fine degli anni Settanta
Sia Berlinguer sia Moro avevano avvertito l'importanza di trovare un comune terreno d'incontro tra gli eredi i grandi patrimoni culturali popolari per il bene del Paese
Quindi l'incontro sui valori
Che guarda caso sono i valori della nostra Carta repubblicana sono la prima parte della nostra Costituzione che cita l'identikit il DNA della nostra gente che non ha perduto nulla di invalidità
Anche se la seconda parte ovviamente un vestito vecchio che su un corpo cresciuto si rompe da tutte le parti e va rifatto
Trovare un incontro su programmi sugli uomini questo è possibile ed è necessario per una democrazia adulta come noi ci troviamo a costruire e per questo Berlinguer ha aperto il discorso sulla laicità del partito non riduciamo il discorso della laicità soltanto al superamento del dogmatismo ideologico
Che era una forma di professionali istmo e ha fatto bene a superarla per lingue
Ma Berlinguer per quanto mi risulta anche da questo studio di D'Alema vedeva più in là
Ed è la stessa cosa che la stessa battaglia che Moro combatteva sull'altro fronte superando il clericalismo l'integralismo la forma di collateralismo della DC con la Chiesa
E questo cammino più vorrei rispondere a Foa
E ha una duplice Radice
Cioè un certo momento e la Chiesa che è cresciuta non è che i cattolici non ubbidiscono più alla Chiesa è che il Concilio ha rivendicato approfondito teoricamente prima che parte oralmente
Il concetto di autonomia delle realtà temporali della laicità della politica del ruolo responsabile e autonomo degli laici i quali nella coerenza ai valori evangelici al magistero deducono le scelte pagando in rischiando di persona
E al tempo stesso mentre la Chiesa cresceva
La storia è cambiata sono venute meno quelle ragioni storiche che dall'esterno hanno imposto ai cattolici l'unità partitica
L'unità partitica non è mai stata una riduzione fatta per fede quindi non c'entra il discorso della fede della religiosità della cultura di fede con il pluralismo politico dei cattolici perché sono due piani distinti
La coerenza è intrinseca che a Felipe anche nella sua vita storica politica
Ma il pluralismo avviene anche dalla fine dei condizionamenti storici che in altri Paesi hanno potuto suggerire la stessa cosa anche dopo la nostra esperienza
Pensate al romeno Romeo è stato ucciso sull'altare perché non faceva politica ma diceva ai campesinos stati attenti avete i vostri diritti gli squadroni della morte non vi possono mettere sotto il tacco reagito
Guardate quello che è successo in Polonia quando la Chiesa essendo l'unica voce libera sedeva allo stesso tavolo via Rusedski dei sindacati per determinare le possibili vie di uscita dalla crisi
Ma queste sono situazioni d'emergenza non si tratta poi di dire cattolici fanno quello che vogliono non obbediscono più non è questo il senso
Sono cresciuti i laici cattolici inseguito l'approfondimento teologico e in seguito al cambiamento storico quindi è molto più profonda la ragione del cambiamento che oggi ci hanno parliamo lo strappo da Mosca
Ha avuto valore di segno in Berlinguer per questa conquistata laicità ideologica del partito comunista e anche il discorso sull'austerità
Quella patto all'Eliseo nel settantasette
Era un modo concreto di realizzare quella fascia d'incontro con la cultura popolare cattolica come avviene per esempio confermato dalla lettera di Bettazzi a Berlinguer con tutto quello che ne è seguito io stavo allora la Civiltà Cattolica abbiamo seguito con molto interesse in tutto il mondo cattolico questo inizio e poi il proseguimento di un dialogo
Ed è venuto fuori il discorso di quello sviluppo qualitativo proprio come comune terreno di incontro tra culture diverse in particolare con quella cattolica non perché come sembrava insinuare Foa
Si tratta di un privilegio ma perché in Italia la cultura cattolica un a un ruolo
Il cattolicesimo democratico è stata la spina dorsale nel bene e nel male della crescita del Paese e quindi questi valori popolari comuni coincidono in una idea diversa del benessere della società delle relazioni interpersonali al di là del consumismo questo sviluppo nella solidarietà questa scoperta del senso della vita e del senso del lavoro
Ancora una volta non si poter realizzare l'intuizione
Perché restava in piedi il muro di Berlino
E questo fu il pretesto per cui il Caf
Provo si attaccò al vecchio e nella stagnazione nacqui
Il marcio
Voi potete forse trovare radici di Tangentopoli e di collusione tra politica e mafia radici lontane
Ma il marcio e degli ultimi diciassette vent'anni quando bisognava avere il coraggio la profezia di un passaggio come Berlinguer e Moro avevano intuito ed è mancata la forza è mancata forse ancora la condizione storica
E allora questa politica economica vista spacca dal debito pubblico usato come strumento di consenso politico sono i nodi emersi oggi come attualizzare questa intuizione e concludo
C'è bisogno di una nuova cultura politica ed etica che renda convergenti tra loro le diverse foto
Che si ispirano alla solidarietà
Partiamo da i valori della costituzione accettiamo l'invito che ci ha fatto il padre Dossetti questo Padre della Patria monaco anziano e malato che con una lettera ha commosso l'Italia ma non si tratta soltanto di difendere passivamente una Costituzione si tratta di dinamici usarla
Quindi la proposta che vado facendo a livello di riflessione culturale ed etica politica di una costituente per i partitica
Per evitare che si ripeta il vuoto
Di cultura politica che oggi sta distruggendo il Polo delle libertà lasciatemi dire tutta la verità
Se Berlusconi dovesse andare a casa
E dovesse vincere in elezioni immediate l'altro polo
Si ripeterebbe o le stesse difficoltà e gli stessi traumi che stiamo vivendo con il Polo delle libertà perché non c'è nulla di omogeneo tra Berlusconi Fini Bossi ma anche una cultura comune
E quando un Consiglio dei ministri piglia una linea quando ciascuno torna a casa chi dice una cosa che dice l'altra
Si fa un decreto dopo ventiquattro revisori mangiar sano
Bisogna non perdere più tempo e realizzare nel territorio luoghi di incontro ripartiti Co. cioè non si tratta di dare a un partito o all'altro la gestione uomini di cultura uomini credibili onesti e capaci
Che facciano riflettere la gente
Nel territorio riflettendo sulla politica trovando questi valori della costituzione come collante di una coscienza nuova ritrovando così quegli ideali che prendano il posto dell'antica attenzioni ideologica che è venuta meno
Non è questione di apparentamento tra partiti ragionare così è vecchio quando io ho sentito che tra la televisione prima delle ultime elezioni voglio fare il tavolo delle sinistre
Vicino c'è il diciotto per cento un altro sedici peraltro già il sette Cioni amalgama sessanta e vinceremo questa vecchia
Queste Prima Repubblica quest'proporzionalismo puro bisogna avere il coraggio di sapere che il futuro situata sulla qualità sulle idee
Sui valori sui programmi esso gli uomini chi mettiamo tanti questo servirà il Paese
Non pochi con orpelli Esterni magari con spot televisivi cerca di supplire alla mancanza di una cultura di una fede politica questo è vanno ma non sia mai per il bene del Paese che chi crede nei valori di solidarietà
I valori diciamo pure cristiani che sono alla base della civiltà della cultura del nostro popolo ecco sarebbe drammatico se non ci pochissimo in questa linea aperta e qui ha ragione Foa che non si tratta di un incontro tra due partiti popolari
Ma è molto più ampio si tratta di incontrarci con la cultura con la coscienza del Paese
E allora è la sfida che poi ecco giustamente D'Alema in qualche modo richiama anche se in modo non esplicito come ho fatto io e con queste sue parole vorrei concludere quando a pagina quarantacinque dice
Che una sinistra rigorista e antimoderna non potrebbe mai sconfiggere la capacità di seduzione giù una destra consumistica del benessere ma non è questo il piano
Nello stesso tempo se essa non è in grado di proporre forme e modelli di affermazione della personalità umana e di appagamento degli individui non subalterni all'ideologia consumistica è destinata a scomparire come sinistra
E io direi che è meglio lasciare anche questo termine di sinistra e di destra
Per prepararci a una cultura nuova all'avvento di quella solidarietà popolare che è l'anima della nostra gente
E che è l'anima di una politica a misura d'uomo e che sola può essere l'anima
Julie Italia diventata matura società di democrazia dell'alternanza e la Seconda Repubblica diciamo che ancora ipotizza e chissà quanti anni dovranno passare per approdati
Ecco quindi come il messaggio di Berlinguer comparato anche alla luce dell'esperienza anch'essa mutilati realizzata di Moro ci fa vedere in questi grandi uomini di un'epoca che è finita
Ci fa cogliere da loro un messaggio ma questo messaggio Camilla sono con le nostre gambe
Se noi stiamo con le mani in mano ad attendere che maturi i tempi fra dieci anni si presenterà un altro libro in cui si parlerà di ipotesi non realizzate in quel libro magari ci saremo noi
Adesso la parola a Galimberti un corrispondente a Mosca in anni particolarmente delicati
Quelli che precedono
Il famoso strappo
Garimberti
A grazie
Io vorrei parlare appunto soprattutto di un aspetto aveva politica di Berlinguer
E generali la linea ideale di Berlinguer è quella che riguarda il rapporto con l'Unione Sovietica il rapporto con il mondo comunista o come si chiamava allora come del cosiddetto socialismo reale
Vorrei parlarne perché credo che
Tu sei piani cioè che certi aspetti della politica estera chiamiamola così di Berlinguer
Siano intimamente collegati alla sua politica interna e viceversa
Ma anche perché leggendo io leggendo questi due messaggi di D'Alema di Ginsborg ho cercato invano la risposta a una domanda che formulerò alla fine del mio intervento
E alla quale spero però di trovare una risposta stasera portando il fatto che D'Alema qui accanto a me chirurgo che questo tavolo
Perché è una domanda credo molto importante per poi capire quello che è successo dopo quello che è successo negli anni ottanta
Si è detto più volte a questo tavolo dall'inizio nostro incontro che Berlinguer è stato un uomo di straordinaria intuizione io credo che le sue intuizioni più straordinarie sono state proprio quelle che riguardavano l'inadeguatezza del del socialismo reale e la necessità di prenderne le distanze e una maniera netta fino ad arrivare coi al famoso strappo del dicembre mille novecentonovanta ottantuno in seguito ai fatti di Polonia quando Berlinguer disse che si era esaurita la spinta propulsiva
Del socialismo reale
Berlinguer certamente fu un uomo che aveva capito tutto in anticipo sotto questo aspetto io non sono molto d'accordo con D'Alema quando dice che tipici perse un treno fondamentale nel mille novecentosessantotto in seguito all'intervento del Patto di Varsavia in cecoslovacchi io non sono d'accordo perché bisogna collocare quello che accade in quell'anno e negli anni successivi non la loro prospettiva la sua prospettiva storica
Non dimentichiamoci che cos'era il mondo ed Europa in particolare alla fine del degli anni sessanta non dimentichiamoci che l'intervento in Cecoslovacchia
Fu assorbito con direi esagerata rapidità dal mondo occidentale tanto che soltanto due anni dopo vibrante si recava a Mosca
Sì e questo gesto di vibranti
Che arrivata in Unione Sovietica a due anni esatti perché io appunto era appena arrivata a Mosca come corrispondente alla stampa due anni esatti dall'intervento
Sovietico in Cecoslovacchia agosto mille novecentosettanta appunto fu un segnale che in fondo quella grande lacerazione che era stata provocata
Dall'intervento dei carrarmati a Praga era stata rapidamente assorbita in nome di una Realpolitik che richiedeva in fondo di tra virgolette fare affari con Mosca
E due anni dopo ancora nel mille centosessantadue il primo presidente americano arrivava a Mosca Richard Nixon una prima visita di Stato e per la prima volta la bandiera americana sventola sul Cremlino quindi dire che il treno del sessantotto punto irrimediabilmente perduto forse è un giudizio che si può dare oggi ma che in quel contesto era molto difficile dare dirà soprattutto molto difficile avere il coraggio di salire su quel treno in quel momento
Non di meno credo che Berlinguer abbia maturato in quegli anni proprio tre milioni centosessantotto mila centosei settantadue perché dico settantadue ve lo spiego subito
La convinzione che bisognava a procedere in modo molto retto molto spedito un'analisi critica di quello che era l'Unione Sovietica di quello che era il socialismo realizzato come lo chiamavano gli stessi sovietici per poi arrivare a definire le differenze in modo definitivo mille centottantadue perché fu l'anno del ventiquattresimo Congresso del PCUS l'anno in cui Berlinguer fece un primo intervento di piccolo strappo nei confronti dell'Unione Sovietica l'intervento che passò abbastanza inosservato
Perché fu espresso con un linguaggio che definirei ancora abbastanza timido ma che diventò molto più esplicito è molto più netto
Quattro anni dopo quando Berlinguer prese la parola successivo congresso del corso il venticinquesimo
E per la prima volta in una sede del genere nel Palazzo dei Congressi del Cremlino un dirigente comunista internazionale ebbe il coraggio di dire che l'obiettivo cui mirava al Partito Comunista Italiano
Era la creazione di un sistema pluralistico
E questa affermazione fu talmente forte in quella circostanza in quella sede che il giorno dopo la Pravda
Non tradusse letteralmente con l'espressione sistema pluralistico uso l'espressione russa hanno comprato Snipe vuol dire un sistema multiforme
Perché pluralismo aveva un significato quasi blasfemo in quella sede
E aveva un significato quasi blasfemo di per il partito comunista dell'Unione Sovietica
E ricordo tra l'altro che in quella circostanza interrogando alcune persone con presunzione strappato da su perché avessero fatto questo modifica nella traduzione ecco spiegato che il pluralismo in un Russo aveva un significato peggiorativo che era ovviamente una risibile esplicazione del perché fa è stato cambiato quel discorso
Quello fu un discorso di una grande forza e fu duplicato a distanza di un solo anno
Da un altro discorso pronunciato nella stessa sede ma una circostanza diversa cioè per l'anniversario della Rivoluzione d'ottobre nel mille centosettantasette
Un discorso che porto Ugo la Malfa a dire
Che non ce l'ha più ragione di temere il Partito Comunista fuori dal governo perché la posizione espressa da Berlinguer in quella circostanza al Cremlino
Il discorso che fece era un discorso che lo poneva di un'antitesi netta discorso che in fondo anticipava di quattro anni lo strappo del mille novecento ottantuno
E
C'è un altro aspetto che nel frattempo si era maturato fino ad arrivare la conferenza di Madrid e Milano centosettantasette e cioè l'euro comunismo un euro comunismo che fu sempre detto era a tre
Il Partito comunista italiano perché questo spagnolo il prete comunista francese in realtà l'adesione di Mascia era puramente tattiche simile ben presto l'adesione di Carriglio era tipicamente di Carriglio cioè di grande entusiasmo ma di poca convinzione intima credo
E chi era l'asse portante l'asse portante era partito comunista italiano di deriva e i settantasette erano dopo anno in cui il partito comunista arrivo arrestato elettorale che tutti sappiamo nelle elezioni italiane quando frotte di giornalisti soprattutto americani dell'Italia perché si aspettavano il sorpasso per cui non ci fu
Ma per capire che cosa c'era in questo Paese comici triangolo portava in un Paese occidentale ad essere così vicina alla maggioranza
Ecco
Io credo che credo di ricordare molto bene ancora oggi una conversazione che ebbi con Berlinguer in aereo tornando da un da un incontro proprio con Santiago caviglia Barcellona
In quel quel viaggio in cui sedette accanto a Berlinguer mi spiego quali erano diffidando mi severamente da pubblicare una riga sul giornale quello che mi stava dicendo mi mi spiego qual era la sua visione
Del mondo comunista internazionale
E quando torna e dissi al mio direttore di allora che era rigore visse fa queste cose fa una rivoluzione clamorosa
Però dobbiamo poi chiederci perché pur essendo andata avanti su questa strada
Pur essendo arrivato nel mille novecentottantuno al famoso strappo con la dichiarazione che vi ho già citato
Berenguer non arrivo
A completare questo suo cammino
Ci sono delle spiegazioni in questo libro che sono date soprattutto da D'Alema che sono molto convincenti ma non solo D'Alema anche Diego
Ce n'è una in particolare quando da lei ma dice
Che in questa incapacità di arrivare fino in fondo a questo percorso forse c'era la coscienza che un salto di qualità di questo tipo avrebbe comportato una trasformazione radicale del PC
Non solo del suo rapporto con l'URSS ma con la tradizione e la cultura
Comuniste sono anche d'accordo con D'Alema quando dice che quella di Berlinguer fu una figura drammatica
Quella di un leader comunista il quale ebbe la percezione esatta della crisi del mondo comunista può darsi che abbia ragione Ginsborg quando dice che una delle ragioni
Di quella che egli definisce una deformazione professionale di Berlinguer dalla quale Berlinguer riuscì mai a liberarsi
Fu anche la sua convinzione sull'imminente crisi terminale del capitalismo mondiale che lo portò quindi poi a frenarci nel momento in cui forse avevo dovuto andare io
Può darsi che tutte queste spiegazioni siano
Siano giuste
Però quello che io mi chiedo
E perché si è arrivati al paradosso
Che l'eredità di Berlinguer
Nei confronti nel del le pensioni per lingua nei confronti del socialismo reale delimitati quartetto dell'Unione Sovietica del sistema totalità dei trattori sovietica dare certe risposte
Queste verità sia stata colta non dal suo partito
Sì è stata colta da Corbaccio
Ecco questa è la domanda che troppo inevasa in questo libro
Sia sul piano politico da parte tua
Sia sul piano storico da parte di informa perché in effetti Corbaccio che cosa ha fatto ha raccolto esattamente il pensieri Berlinguer là dove si era fermato lo ha ripreso rielaborato e va portata avanti
E io trovo anche che ci sia un parallelismo tra le due figure
L'abbraccio a far h nel suo pensiero che si è sviluppato
All'inizio con molta lentezza tra mille novecentottantacinque mille novecento
Ottantasette ottantotto poi con una crescente accelerazione
Ha raccolto esattamente quella che fu l'eredità dell'euro comunismo nella sua espressione più alta
E la portata avanti nel Paese che
Fino a
Dieci anni prima come disse proprio Santiago carica conferenze partiti comunisti di Berlino del mille novecentosettantasei era considerata la chiesa del comunismo mondiale il faro del comunismo mondiale Santiago Carrillo in quel discorso disse
Noi siamo usciti dalle catacombe e questa non è più una chiesa
Ed era un'espressione molto felice poi in realtà chi uscì definitivamente le catacombe fu proprio Berlinguer
Ecco Corbaccio lei cosa fece
Uscì anche lui dalle catacombe
E porto avanti fino a un certo limite limite che sappiamo tutti e quando dico che c'è un parallelismo
Lo vedo nel fatto che poi a un certo punto anche Corbaccio ebbe forse paura di rompere con una tradizione che ha la sua personale prima ancora che generale e cioè quella di essere veramente un comunista quando ci fu il congresso del Partito comunista del mille novecentonovanta a Mosca congresso del PCUS Corbaccio offre ebbe una vittoria sofferta su di calcio e sui conservatori
E non ebbe la forza in quel momento di dire ecco la funzione storica del PCUS in quel momento era finita
E occorreva forse fondare un nuovo partito la pace non ebbe il coraggio di farlo due anni dopo parlai a lungo con lui a Mosca nasce dalla sua fondazione e gli chiesi perché non l'aveva fatto e lui ammise anche io purtroppo una conversazione privata
Ammise che questo era stato un suo errore di percezione gravissimi
Ma effettivamente fu così non ebbe il coraggio di realizzare a sua volta lo strappo fino in fondo
Allora quello che mi siccome si dice mi intriga
Da quando io ho smesso di seguire il partito Comunista nei suoi aspetti internazionali per fare altre cose una domanda che mi è sempre rimasta dentro che speravo di trovare tra cui dalla alla quale sparito da una risposta proprio in questo libro
Era perché dopo la morte di Berlinguer
Nel mille novecentottantaquattro
Non c'è stato nessuno per troppo tempo che ha saputo capire la forza della sua intuizione e non ha saputo riprenderla e portarlo a compimento ed è questa una domanda che rivolgo concludendo il mio intervento prima di tutto a Massimo D'Alema
Ricomincio
Stavo dicendo che a differenza forse di tutte le persone qui presenti io non ho mai conosciuto Berlinguer non l'ho mai incontrato non ho mai stretto nella mano
Non sono stato mai presenterà un suo comizio forse questa è un vantaggio
Uno svantaggio posso dire subito come straniero come studioso straniero quello che mi ha colpito di più a ed è fa parte di una grande tradizione comunista italiana
Era lassù sua capacità di essere
Un intellettuale autonomo
Di essere una persona non solo totalmente coinvolta
Nella tattica odierna ma una persona e in questo seguiva Togliatti che aveva la capacità di
O di muoversi in un attimo a dall'acqua ceduta a Montecitorio dalle lotte politiche
è di pensare strategicamente
Io devo dire che spesso non mi trovavo tra corto dall'onta in ogni caso non importata se mi trovavo d'accordo o no
Per lui e per i grandi comuni Partito Comunista Italiano
Ma era molto ma molto colpito da questa sua capacità di inventari in una strategia e poi di fosse Coviello con quella testardaggine che tutti quelli che lo conoscevano bene hanno detto era un una delle sue qua qualità particolare
Era impossibile non ammirare per inique ammirare quello che Luciano Cafagna e giustamente ha detto la sua grande seria
Che non era soltanto la serietà sua ma nella mia opinione era la serietà del suo partito
Nella sua lunga storia
Dagli anni Venti all'inizio e alla fine degli anni ottanta
Però secondo me
Il modo in cui possiamo che più amo rare Berlinguer e di andare oltre per lingue
Che non dobbiamo fermarci ai suoi insegnamenti ma dobbiamo anche cercare di fare quello a cui Vittorio forte ha fatto riferimento
E io qui utilizzò le parole partita lingue che cercare di scoprire qualcosa di nuovo
Che stia sotto la pelle nella storia
Perché sono parole molto belle questo era il suo tentativo
Se rimaniamo insoddisfatti Carfagna almeno siamo insoddisfatti di fronte una persona che ha veramente prova chi scoprire quello che stava il nuovo sotto la pelle più vasto
Il mio argomento in questo piccolo saggio
E che la formazione di Berlinguer
Era il l'ultimo grande leader comunisti italiana
Lo porta apribili celare cerchi la chi della pittura moderna a discapito di altri
Nelle grande dicotomia della modernità
Berlinguer concentra
Su certe cose e non su altri
Sul mondo della produzione ha speso del mondo del consumo
Sul pubblico invece del privato
Sulle masse
Piuttosto dell'individuo
Se i rischi e gli elementi catastrofici
Per la modernità
E non sulla grande ricchezza di scelte e possibilità che sono gli bar liberatorie
Inerenti in questa modernità e qui ovviamente io mi allaccio a quello che ha appena detto Vittorio Foa
Su ogni di queste scelte nelle grande Quijote mio e della modernità
Produzione pubblico mass elementi catastrofici si può discutere a lungo
Agli o stasera molto previamente perché
Il tempo stringe
Stringe scelgo il discorso dei consumi
Perché più di una persona mi ha fatto l'onore di fare riferimento a questo mio piccola argomenta e vorrei riprenderlo apre la mente questo pomeriggio
Mi sembra un'aria questo del consumismo è una riflessione sul consumismo un'aria di riflessione a è
No e lingue ma su cui la sinistra non ha fatto finora molto perplesso
La visione di Enrico Berlinguer
In questo tema era una visione che metteva soprattutto l'accento sulla modernità commette cadenze
Sì grandi sprechi sui grandi parassitismo
Sulla grande divisione fra paesi poveri Paesi chi ai Paesi ricchi sull'inquinamento
Sul sui Capotosti catastrofi dalla modernità
Diceva anche all'AVO ogni canto delle possibilità ma le possibilità se guardiamo bene i suoi discorsi erano sempre supporti supporti subordinati anche ricco
Allora secondo me in questo campo
Che il campo dell'austerità
Per dunque non è un pensatore profondo
Forse e troppo dipendente nella sua riflessione
Sul cattocomunismo forse davvero c'è un rischio qui di una appiattimento di un discorso di sinistra su un discorso
Cattolica
Non riesce a distinguersi
Fra questi due livelli
Secondo me non coglie l'ambivalenza del contemporaneo
Le sue ricchezze insieme alla sua povertà
Non si avventura dopo la grande apertura il discorso sull'austerità al convegno degli intellettuali del settantasette non si avventura in una tipologia dei consumi
Non cerca le connessione
Fra il terziario che ormai diventa la forma dominante dell'economia italiana la connessione fra il terziario fra la società domestica cioè la famiglia e fra i consumi
Non c'è
Di cogliere il Consiglio I am forzista solo come non riesce a connettere mettere l'accento Sunna visione molto pessimista a molto parziale
Non riflette
Sui meccanismi di fondo del consumo
Cioè la sua caratteristica essenziale di insaziabili cita
Che deriva secondo me non da un avidità del consumatore
Ma piuttosto tale andamento ciclico del processo di consumo
Dal desiderio all'acquisizione dall'uso alla disillusione dalla Pandone no al rinnovarsi del presidente
Questi ciclo che nessuno può fermare del consumismo Modena
E per lingue infine non pone il problema
Di una necessaria connessione fra chicchi di consumo e identità dissi vista
Allora bisogna dire che lui ha avuto e tale ma lo riconosce per prima il grande merito
Ed era l'unico in quegli anni nella sinistra europea
I laburisti non ne pensavano neanche
Di porre questi problemi
Di dire ecco questo un terreno nuovo cerchiamo di riflettere su questo
Però la sua risposta risposta ripeto secondo me era molto parziale ed era molto parziale in rispetto alla nuovo che stava sotto la pelle del nastro
E il risultato di tutto questo
E dell'incertezza e del Partito comunista negli anni ottanta io credo che qui sta la risposta Karin Berti
E bisogna dire anche del PDS tra l'ottantanove e novanta in poi
è un grande Silenzi
Su uno dei processi Cube vacilla mette l'abito moderna
Cioè quello del consumo
Un silenzio proprio al momento di trasformazione velocissimo ulteriore del mondo dei consumi in massa in Italia
La trasformazione dai primi passi del miracolo economico
Cioè l'acquisto delle cose necessarie R. la nuova folletti per stare bene a casa i frigoriferi le lavastoviglie
I lavatrici la televisione le prime macchine
Il passaggio dal consumo del miracolo economico
A quello nuovo consumo degli anni settanta ottanta
Quello Déco Checcoli in campo in un libro brillante chiama
L'edonismo immaginativo autonomo
Cioè il mondo del gioco
Del sogno e dell'immaginazione delle emozioni e della fantasia
Il mondo dei Pd o giochi dei bambini
Te la proliferazione dei canali televisivi delle videocassette debolmente lettori portatile tipici di e si può continuare Aldo
Non c'è una riflessione da parte della sinistra
Su questo nuovo mondo per i consumi
E il risultato e che in questi anni chiamati della storia dell'Italia repubblicana cioè gli anni Ottanta
Ci sono sono tue proposti su questo che io chiamo uno dei processi più basilari
Per l'attività umana
Ci sono solo due proposte in Italia
Se si può chiamarli così
Sul mondo dei consumi
Uno è quello berlusconiana
Che è semplicemente Happy fenomenale nel senso
Di celebrare in modo acritico torcia
Tutto il mondo americanizzato del consumo anche quello più piede
I riproporre a livello martellante
L'acquisto di tutti i suoi prodotti
E di rendere bisogna dire anche schiavi suoi uomini che si trovano sui suoi canali televisivi costretti appendere durante a diventare venditore il salame
Allora
Questo è ai una visione
Che l'accettazione
E l'altro bisogna agire da parte della sinistra
E quello del dello rifiuta per rifiutare
La condanna degli anni Ottanta senza Cappiello
La condanna di una generico gli occhi tondi
Almeno a livello pubblica
Mentre in privato secondo me e qui torniamo il nuovo al pubblico e il privato
Soprattutto per i figli tutti noi di sinistra seguivamo
è talmente la moda e questo ciclo della riproduzione dei consumi il desiderio dei consumi da molto limitati che io giochi sta tutto qua
Allora il nostro era un modello che si ha ragione Carfagna aveva qualche cosa da fare nel sessantotto
Ricordo il mio amico Guido viali che diceva io per dodici anni non riusciva a comprare i niente per me
Era impossibile
Sì aveva qualche cosa di fare con quello ma nello stesso momento aveva anche da fare con un'accettazione privato di questo nuovo mondo che francamente era una nuova mondo bello
Non tutte ovviamente ma contanti lucky belli per noi e per i nostri figli
E in mezzo non c'era niente
Fra questo modello se si può chiamarlo
Di sinistra il modello berlusconiano non stampa una riflessione
Se forse si fa eccezione di una battaglia coraggiosa conti ISPO che in trompe devono i film alla televisione quello sì che era secondo me è una bella patata
Allora la domanda diventa
Com'è che si può offrire
Un'identità sinistra su questi temi
Perché io finisco il mio saggio ribadendo
Le incertezze di cui ha parlato Vittorio Foa e la necessità di offrire a livello ideale a livello dei contenuti
A un'identità di sinistra che è diventato molto offuscata
Questo non perse per Arci dagli altri ma semplicemente essere fedele a ai valori ai nostri valori più sentite
Secondo me ci vuole un po'di coraggio intellettuale
Io parto da due suggerimenti e che gli anni uno dalla filosofia del diritto che cerca di commettere torniamo ma forse cerca di scoprire le connessioni virtuose
Fra famiglia Società Civile
è stata
E l'altro
Ugualmente importante per questa discorso dei consumi dalla fenomenologia dello spirito
Cioè quello grande processo che ti scrive editore della oggettivazione
E poi della riappropriazione dell'oggetto
Siccome questo è un grande tema e la sinistra oggi cioè la gli ha proprio riappropriazione te lo cioè
Come possiamo procedere di fronte a questo mondo talmente ieri
I consumi
Di distinguere e di riappropriare
Commettendo Cicconi i nostri valori di tale
Che pone potrebbe prendere un'identità di sinistra su questi problemi
Secondo me solo porre il problema vale molto
Attenzione non sto suggerendo posto suggerendo niente ma non sto suggerendo assolutamente un modello stretta
Una camicia di forza un nuovo puritanesimo
Assolutamente no
Ma un modello liberale
Liberatorio
Che rende atto di quello che sta sotto la pelle della storia il terziario il mondo dei consumi
Allora un modello liberale dentro un contesto di responsabilità con ricchi
Qui bisogna secondo me partire dal quotidiano dai quartieri ai bisogni della gente di capire meglio a tutti questi processi
Che il marxismo non l'ha mai studiata
E i post Max SISMI neanche
Bisogna guardare e le nostre risposte
Al mondo dell'urbanistica
All'attenzione agli spazi pubblici
La famiglia non può uscire dal familismo amorale se non ci sono gli spazi pubblici per permettere quel Musci
Che i servizi dallo Stato gli asini eccetto il sonno consumi
Anche il campo della salute
Pensiamo solo al tema
Al caldissimo per farci all'uso dirompente per farmi cinque aria se guardiamo le statistiche una cosa allucinante questo consumo che un consumo degli anni o settanta ottanta come mai
E quelli moderni palazzi
Del consumo
Quel rinnovamento a tutto fatto di marmo a delle farmacie italiane
Allora secondo me
Dobbiamo avere il coraggio anche a livello europeo
Ripensare un programma che può sembrare minoritario
E qui piccole sia piccoli pigliamo con delinque che può sembrare minoritario all'inizio
Ma è passato su un'analisi e su argomenti ineccepibile
Che portano proprio perché l'argomento è forte e proprio perché tocca la quotidianità che porta passo per passo alcun senso
La gente non è stupida cerca anche una guida in questo momento in questo mondo dei consumi sia fascino anche ma anche se il vaccino e anche di grande noi
Non vuole solo per sempre il consumismo familistico a morale non è che la gente vuole sempre quello
Io sono d'accordo col mio maestro con Vittorio Foa che non è così che si può interpretare la storia di questi ultimi anni
E da questo ed altre riflessioni e coraggio intellettuale
E in qui facciamo
Facciamo onore hotel dunque può nascere una nuova cultura di sinistra che prende i suoi temi e che l'istituto profondamente moderna
E non arcaica come rischiava di essere delinquere su parecchie cose
E secondo me se facciamo così
Possiamo a a aprire una riflessione culturale
Di gran lunga superiore a quello che secondo me è molto povera
E la testa
In questo momento e vincente iniziali
Grazie grazie pubblico adesso do la parola a Massimo D'Alema
Avverto che se rimarrà del tempo come forse rimarrà potremmo anche accogliere qualche richiesta da parte del pubblico di intervenire
Certamente è molto difficile diciamo riprendere
Gli interrogativi problemi che sono stati aperti anche in direzione molto diverse da questi interventi
Dei quali innanzitutto ringrazio
Personalità che hanno accettato di partecipare alla presentazione di questo volumetto
Perché hanno mostrato diciamo non solo mi interessa
Alla materia che formano oggetto di questo dialogo ma anche una notevole impegno com'era ovvio come era prevedibile
A discutere nel merito dell'India di interpretazione Problemi che sono qui proposti
In una discussione che è una vera discussione nel senso che sono effettivamente questo volume prende spunto da due conferenze che si sono effettivamente tenute una dopo l'altra diciamo
Ed è del tutto evidente che anche questi due brevi saggi propongono punti di vista diversi non soltanto perché per la diversità dell'approccio che nasce dal fatto che uno dei due lo storico
E l'altro è un uomo politico ma anche ci sono delle evidenti diversità di giudizio per
Interessanti proprio per questo perché propongono due interpretazioni diverse
Del pensiero di Berlinguer e della sua attualità
In particolare poi ritornerò su questo nudo del
Del rapporto fra la riflessione di Berlinguer e la modernità
Che io credo uno dei nodi più rilevanti delle sue riflessioni ultimo
Ma
Diciamo
Io voglio dare una spiegazione del mio approccio le certamente l'approccio di un uomo politico per il quale Berlinguer ha avuto una funzione molto importante
Di segretario e anche un segretario che ha avuto un grande peso nella formazione di tutta una generazione di esponenti e di militanti del PC
E quindi il bisogno un poco se volete sempre usare delle espressioni classiche somma di fare i conti con queste esperienze
Di cercare di misurare ciò che vivo punto è stato detto ciò che rimanesse TG molo
E non soltanto sotto il profilo a mio giudizio non superato non superabile di una concezione della politica e di uno stile dell'agire politico
Perché da questo punto di vista diciamo il pensiero di Berlinguer e rimpianto punto e basta nulla da superare
Anzi di ciò che è venuto dopo
A me appare come un declino insomma una certa concezione della politica
Ma dal punto di vista dei contenuti delle categorie degli strumenti di analisi dell'idea del partito
E qui certamente impedisce
C'è da ragionare
Sulle ragioni di una sconfitta di Berlinguer
Sui limiti di fronte ai quali si fermo la sua opera pure così coraggiosa e innovativa di riformatore
Perché non c'è dubbio che una grande forza di sinistra che intenda profondamente innovare come il PDS ma che
Dica di sé onestamente di avere radici nell'esperienza nella storia del comunismo italiano
Questo noi diciamo di noi stessi e credo che sia un discorso onesto
E ripartire da lì e da un discorso di verità sulla forza e sui limiti di quella tradizione e a mio giudizio un punto di partenza pubblicato
E forse io insisto su questo perché mi pare di averlo detto guardi che qui la mia profonda convinzione
Forse noi avremmo dovuto e dobbiamo continuare a farlo in modo più approfondito e collettivo
Cioè l'impressione di avere semplicemente rimosso ecco rapporto con quella storia con quella tradizione o di farlo poi rivivere in termini
A volte nei seconda le convenienze a volte di un continuismo simbolico di un riferimento ad una tradizione che è pur sempre un punto di forza per noi
O a volte nella forma di un superamento ma critico insomma il nuovo è qualcosa che deve mettere in chiaro ciò che vive al vecchio e in che cosa e nuovo
Se non c'è questo sforzo di mettere in chiaro questo metterlo in chiaro anche attraverso una discussione una battaglia culturale il nuovo il nuovo si muove sempre su un terreno ambiguo
Sul terreno ambiguo diciamo che
Finisce
Per esporsi al duplice rischio
Di un nuovismo senza fondamenta oppure di una sostanziale cambiamento di facciata a cui non corrisponde un effettivo sforzo di innovazione culturale e programmatica ideale
Questo è un problema che vale per tutti quelli che vogliono cambiare
Ad esempio secondo me questo è un problema che vale molto per quell'altro grande processo di cambiamento che è in corso nella politica italiana che è quello che è in corso a destra
Dove io vedo questo limite
Dove io trovo per esempio che è molto superficiale
Dire semplicemente di una certa storia che è finita questa è una banalità
Anche noi in fondo avremmo potuto cavarcela dicendo soltanto che il movimento comunista non c'è più
Ed è una banalità da parte dell'onorevole Fini dire che il fascismo non c'è più
E che non è riproponibile
Il problema è in che modo una forza costruisce la sua novità in una riflessione critica in un dialogo con il passato
Che abbia anche un sufficiente carica di di verità e quindi di intensità e di drammaticità
Sì questo passato poi a un passato rilevante
Come certamente per noi lo è stato
Ora io credo di avere detto
Dove a mio giudizio vi è stato il limite contro il quale ha urtato l'opera riformatrice di Berlinguer
Intanto senza dubbio nella vere interpretato
Nell'avere visto la crisi del sistema politico italiano
Con una lucidità di analisi che ci appare straordinaria
Le analisi di denuncia
Con una altissima passione civile
E intensità morale
Ma di non avere saputo offrire a questo questa crisi una risposta politica
Nel senso più forte del termine
E cioè un Progetto di riorganizzazione della democrazia delle sue regole dei suoi soggetti
Ma semplicemente di avere opposto a questa decadenza della funzione dei partiti democratici perché questo era il tema di fondo della questione morale non era una denuncia moralistica era la visione di una decadenza dei partiti democratici della loro funzione
Di non ha vere opposto a questo niente altro se non la difesa della diversità degli Picci
Cioè l'idea che si potesse preservare quel patrimonio di esperienze di di di passioni di organizzazione
Diciamo rispetto alla decadenza di questo sistema lo si potesse preservare sotto l'usbergo di questa diversità del principe
In questo si è espressa se volete una grande tensione morale ma anche il limite di un leader hanno un leader politico diciamo
Risponde in questo modo risponde come si dice sulla difensiva la mancanza una grande forza politica deve avere la capacità di pensare il proprio ruolo in rapporto la funzione degli altri di ripensare il ruolo dei soggetti in campo non soltanto di illudersi di potere preservare se stesso
E se volete anche di incomprensione
Che in quella crisi del sistema politico italiano si esprimevano certamente dei rischi molto gravi
Ma anche delle potenzialità del rinnovamento
E cioè il di uscite
Da una democrazia bloccata
Da un sistema consociativo
Il fatto che quella possibilità di uscita
Non abbia trovato una espressione politica
E che la situazione del nostro Paese sia rimasta bloccata per quindici anni sostanzialmente nel punto in cui il sistema democratico che si era formato con la Resistenza aveva esaurito le sue potenzialità positivo
E cioè a mio giudizio alla fine degli anni Settanta
Lì si erano esaurite le potenzialità positive di quel sistema dei partiti di quel modo di organizzare il rapporto tra i partiti dello Stato tra i partiti alla società
Che ha portato in questo dopoguerra alla formazione di una grande democrazia in Italia una grande democrazia di massa
Il fatto che a quel punto non vi sia stata la capacità di una risposta
E tutto si sia bloccato è all'origine di quel input sedimento diciamo
E di quel
Di quella caduta rovinosa di quella slavina se si può sentire con le parole la parola che ha usato Carfagna
Che poi ha finito per travolgere questo sistema
Anche portando con sé il rischio che la crisi del vecchio di sistema dei partiti possa colpire
Gli stessi caratteri della convivenza democratica del nostro Paese
Io ritengo che in questo c'è una responsabilità politica la vostra
Certamente un limite di Berlinguer e poi anche per una lunga fase un enorme ritardo di di chi noi che siamo venuti dopo diciamo e che dice per alcuni anni siamo rimasti fermi a quelli
Senza individuare diciamo la nuova frontiera bisogna
Anche se poi dopo penso che questo sforzo lo abbiamo compiuto in qualche modo a cominciare io credo dalla dalla fine dell'ottantasette e l'ottantotto
Tutto quella riflessione che ha preparato la svolta che è stato non a caso una riflessione sul sistema politico italiano sulla necessità di andare oltre la logica della proporzionale di costruire le regole di una democrazia dell'alternanza
La seconda questione è molto legata alla prima perché in realtà sono due aspetti dello stesso problema
Riguarda il rapporto tra l'esperienza del PC e il movimento comunista
E cioè
In fondo questa è la mia convinzione una risposta alla crisi del sistema politico italiano si poteva costruire soltanto intorno al Progetto di una forza riformatrice moderna che potesse candidarsi al governo del nostro Paese
E mettere in campo un progetto di questa portata
Che era la vera risposta strategica diciamo al al craxismo
Brera risposta strategica non demonizzando
Ma capace persino di incorporare gli elementi di verità che c'erano nel Craxi
Cioè elemento di modernizzazione del sistema politico italiano
E di rottura diciamo dell'assedio reciproco e paralizzante pratici Licci
E questo è l'elemento innovativo di modernizzazione che c'era nel craxismo soprattutto nel primo craxismo
L'unica risposta di alto livello strategico che si poteva dare acquisto stava nel
Mettere in campo il progetto di una grande forza riformatrice riformista e moderna che si potesse candidare al Governo del nostro Paese
E per fare questo non bastava
Fare i conti con la questione del rapporto delle gambe con l'Unione Sovietica
Bisognava fare i conti con la assai più complessa questione del rapporto fra il PC e la tradizione e la cultura comuni
E qui diciamo la la grandezza ma anche il limite di Berlinguer è stato di essere eh centouno
Un comunista riformatore
Chi ha pensato che ha continuato a pensare che in fondo potesse essere possibile
Un processo di riforma del movimento comunista
Che ha legato anche a questa grande speranza intendiamoci non è che fosse una piccola cosa gran parte del suo impegno politico
Io penso io non non penso non non credo d'aver detto Mastro detto sbagliato faccio autocritica che il PC ha perso una grande occasione sessantotto io penso una cosa un po'diversa e cioè che in realtà l'idea di una riforma del movimento comunista al suo interno ha conosciuto nel sessantotto una sconfitta che probabilmente non era più reversibile
Cioè quel tentativo di riforma ha conosciuto nel sessantotto suo momento
Tentativo di una riforma dall'interno dei Paesi del socialismo reale è tornato in vari momenti della storia dopo di questo dopoguerra momenti drammatici
Cinquantasei
Il Sessantotto
Totti è un momento in cui torna avanti una una spinta riformatrice dall'interno delle società
Che
Ma io non io non sostengo neanche la tesi che il il movimento comunista e il socialismo reale non fosse riformabile dall'interno perché questa è una tesi
Filosofica diciamo non mi sentirei di sottoscrivere
Io dico che il tentativo di fare questo è stato sconfitto
C'è stata una sconfitta
Di una speranza di riforma e la sconfitta di questa speranza di riforma a mio giudizio nel sessantotto ha conosciuto un passaggio decisivo so bene che l'Occidente non visse questo come una tragedia
E che tre Domino un atteggiamento di Realpolitik nella cultura anche democratica delle forze politiche anche democratica dell'Occidente
Non parliamo poi dell'Italia questa Realpolitik fu totale dove anzi diciamo si guardò persino diciamo
Al di là dei certi aspetti propagandistici dice
All'intervento delle forze del Patto di Varsavia fu visto come un elemento anzi di garanzia di un equilibrio europea rispetto a un rischio di destabilizzazione
Ma per noi la questione era molto diversa
Per noi diciamo per noi Comunisti italiani la questione era molto diversa
La questione era che lì veniva colpita una grande speranza Progetto
L'idea che attraverso
L'azione dei comunisti riformatori all'Est come all'Ovest l'esperienza di governo dei partiti comunisti potesse evolversi in senso democratico in senso anti burqa eccetera
Per noi problema era molto più serio molto più grave
Molto più profondo di quanto non potesse essere in chi guardava a quel mondo come un elemento di stabilità dell'Europa e persino come ad una garanzia di studi propria sopravvivenza politica
Perché per una parte della classe dirigente dell'Occidente nel nostro Paese poi l'esistenza di quel mondo era innanzitutto una garanzia per loro che nessuno soprattutto mettere in discussione il loro potere diciamo
Io penso che per noi la questione fosse riversa
E che da quel momento in poi diciamo i tentativi che pure vi sono stati soprattutto intorno esperienza dell'euro comunismo in realtà
Non avessero la possibilità reale di mettere in movimento un processo di riforma dall'Inter
Tanto è vero che quando questo processo di riforma si è attivato questo processo di riforma è stato rapidamente un processo di disgregazione di crisi di caduta
Non c'erano più le forze
Perché potesse essere governato dall'interno quel processo
Poiché questa crisi questa caduta debba segnare per sempre l'eclisse della sinistra dall'est europeo questo è un'altra idea un'altra idea alla quale io non partecipo
Perché è vero il contrario ovvero che si è aperto campo di lotta politica sociale di confronto ideale assai ricco io per esempio sono rimasto molto colpito in questi giorni
Nel consiglio dell'Internazionale socialista di vedere che cosa è la rinascita della sinistra nell'Est europeo
Ma su basi nuove
E di come poi tutto sommato diciamo le forze riformatrici del comunismo abbiano saputo ricollocarsi
Quelle più intelligenti più aperti in modo non trasformisti comma in modo autentico nel campo del socialismo europeo
Questa è un'operazione che è in corso e che a mio giudizio è di grande portata per il destino del nostro continente
E ciò è una un
Una seria battuta d'arresto delle destre neoliberiste che sono succedute alla crisi del comunismo è un ritorno di forze di sinistra nell'Est europeo ma su basi nuove
Le basi nuove sono quelle della
Della riorganizzazione della sinistra nel campo della sinistra d'ispirazione socialista socialdemocratica quindi con una rottura molto netta rispetto al passato
E con un rinnovamento culturale assai radicale
Ora io penso che
Berlinguer
Rimase diffidente rispetto ad una prospettiva di trasformazione così radicale
Diffidenti ostile c'era anche in lui qualcosa ricchi apparteneva profondamente alla sua personalità
Che
Malgrado la l'apertura il dialogo che egli condusse con alcuni dei leader più prestigiosi del socialismo europeo diciamo ma
In questo quindi fu profondamente comunista io ricordo proprio sul
Ricordo una volta ortodossa sempre noi l'abbiamo messa una volta una sua scambio di battute con Alfredo Reichlin che aveva detto
Spesso capita RAI Celli essere molto ricco e anche immagino Zollitsch discorsi che noi eravamo dal poi cosa abbastanza banale però se si vuole la vera grande socialdemocrazia di questo Paese
E ricordo che Berlinguer gli disse è una frase ingegnosa ma a me non riuscirebbe mai di pronunciare ma non mi non mi riuscirebbe ecco di pronunciare un'espressione di questo
Ora
Io non so se Gorbaciov in questo sia stato l'erede
Certamente è stato erede di una parte della riflessione di Berlinguer diciamo dal punto di vista della critica
Della cultura dell'ideologia delle forme statali del socialismo reale
Però anche Gorbaciov fu diciamo come riformatore del comunismo non è riuscito
Anche se ha avuto la grande funzione vedere
Presso
Una svolta la storia di questo secolo
E di avere favorito una una caduta di quei regimi
Io credo anche nell'immediato pagando un prezzo di disgregazione e anche rischi enormi che vengono dall'Est di spinta destra
Ma in prospettiva avendo svolto un grande ruolo di liberazione
Io una volta ho chiesto a Gorbaciov
Detto ma dopo tutto quello che è successo
Lei non è pentito di avere dato una spallata a tutto quel mondo diciamo ci ritroviamo Eltsin cose certe era una domanda così un po'provocatoria
In privato dice
E lui mi ha risposto con molta serietà e anche con un'espressione molto intenso di un uomo che evidentemente se lo chiede anche Lou Reed diciamo
E mi ha risposto in modo molto diretto e mi ha detto ma quello non era il nostro mondo
Se i nostri ideali sono ideali di liberazione ma quello non era il nostro mondo
Quindi anche soltanto l'averlo abbattuto poi vedremo che cosa verrà dopo è stata un'opera buona
Ma questa è stata l'opera buona di Gorbaciov non averlo riformato perché le condizioni perché questo avvenisse non c'erano più
Ora detto questo perché questo mi pare
Io sono però convinto che entro questi limiti storici culturali direi propri della personalità della visione delle cose che ha avuto Berlinguer
Io però sono convinto che nella sua opera come spesso avviene per chi vive la politica con grande apertura con grande coraggio con grande intensità umana
C'è molto ci sono cose che vanno in modo significativo al di là dei limiti della sua esperienza della scuola
Io penso che innanzitutto c'è la forza di una grande e arricchiti a tratti ma grande cultura politica
Una grande cultura politica democratica che ha segnato la storia del PC
Un'analisi della società italiana delle sue forze profonde delle condizioni di un governo democratico della nostra società
Alla quale per molti aspetti secondo me bisogna tornare
Non in modo scolastico ha come terreno di riflessione contro i rischi invece di una illusione nuovista che ha avuto effetti abbastanza devastanti
Cioè l'idea che la crisi del sistema politico travolge S invece le strutture profonde di questa società che non è accaduto
E cioè che la crisi dei partiti
Liquida se movimenti culture che invece hanno e continuano ad avere un peso e se mai si sono venuti a ridislocazione in un nuovo sistema politico ma non è che scompaiono
E che il problema del governo democratico di questo Paese continui ad essere il problema dell'incontro
Tra forze popolari democratiche di ispirazione diversa
Su un terreno che non ha più nulla a che fare con l'ispirazione del compromesso storico
Compromesso storico era un patto diciamo tra forze che rappresentavano quasi la totalità del popolo italiano no
Oggi siamo su un terreno profondamente diverso
Il ed è il problema invece di costruire un asse di governo che sta tutto dentro la logica del bipolarismo del maggioritario
Ma un asse di governo credibile per l'Italia secondo me non può far perno in modo esclusivo sulla sinistra
Questo problema resta per tante ragioni che non è qui il caso di ripercorrere anche sono pezzo importante di una tradizione culturale da non disperdere
Un asse di governo democratico per il nostro Paese passa attraverso
L'incontro
Tra una sinistra democratica e un mondo cattolico e laico democratico
Questo
Noi abbiamo compiuto questo errore non siamo stati travolti dalla crisi del vecchio sistema politico senza riuscire a a governare
Nella illusione che la caduta del vecchio sistema politico consegnasse in sostanza alla sinistra
Più che per merito della sinistra c'è stato anche un merito diciamo nel fatto che noi attraverso il coraggio del rinnovamento siamo rimasti l'unica grande forza organizzata che era rimasto in campo che in qualche modo che per eredità
E invece questo non è accaduto
Perché malgrado che scomparisse dei vecchi partiti non erano scomparsi gli interessi le prevenzioni le culture diciamo le ragioni profonde sociali e ideali di un blocco antisionista e questo blocco si è dato nuove forme politiche com'era forse prevedibile escluse se si fosse ragionato in modo più profondo si è dato nuove forme politiche
E per sconfiggere quel blocco occorre la capacità di costi di costruire un blocco democratico di cui la sinistra è una parte essenziale
Ma che proprio nella logica del bipolarismo devi sapere accogliere anche le ragioni di altre forze di altre componenti di altri interessi sociali
Se si vuole costruire un asse di governo robusto per il nostro
Questo è il problema con il quale noi siamo alle prese
Che
Non ha nulla a che fare ripeto con il compromesso sto io sono del tutto d'accordo con padre Sorge quando dice che questa questione
Richiede
Lo sviluppo di una nuova cultura politica
Alla base di un polo di un'alleanza della solidarietà
Io poi dirò secondo me questa parola non è neanche sufficienti
Perché noi dobbiamo costruire un'alleanza anche per la modernizzazione del nostro Paese
E possiamo vincere soltanto se sappiamo
Affrontare la destra sul terreno di una sfida per la modernizzazione e non soltanto sul terreno diciamo di una difesa di valori di solidarietà minacciati dalla modernizzazione
E che un'operazione di questo tipo non può passare soltanto attraverso un rapporto tra i partiti
Ci vuole
Mi pare usato questa espressione una costituente ripartiti mica
E in termini diversi se vogliamo con la stessa ispirazione Foa ha detto
Non non basta la politica immediata non basta la tattica la politica in media bisogna guardare più in là
Pure sottolineando come Foa affatto la necessità di una apertura al mondo cattolico lo stesso Partito popolare
Io sono d'accordo
Non sono affatto contrario
Credo affatto che quello che sta accadendo è una rivincita dei partiti o della Prima Repubblica
Ne è soltanto una operazione tanti
Ma intanto noi dovevamo agire cioè dovevamo dopo la sconfitta elettorale
Appunto accendere una candela anziché deprecare il buio
E l'abbiamo e bisognava agire anche con estrema urgenza
Politica a volte richiede di compiere delle scelte in modo rapido in netto
E noi che abbiamo fa qual era il pericolo pericolo era quello di un isolamento della sinistra sconfitta
Di uno sfondamento al centro della destra che aveva vinto
Di una capacità di questa destra di conquistare apparati dello Stato di fare costruire un proprio compromesso con il potere economico eccetera
Questo avrebbe gettato le basi mi dicono che Berlusconi alla prima riunione del Consiglio dei ministri ha detto per noi non abbiamo solo vinto le elezioni noi staremo qui verità
E c'era del c'era del buonsenso in questo discorso anche così inquietante diciamo
Allora il primo problema che non ci siamo posti era di evitare che quelli potessero stare lì tentare
E per evitare questo bisognava immediatamente
Prendere le distanze dall'esperienza elettorale nel cartello delle sinistre
Rimettere in campo una grande forza di sinistra democratica capace di dialogare con altre forze democratiche all'opposizione ma anche dentro la maggioranza di governo
In modo molto aperto
E rimettere una proposta mettere avanzare una proposta per il governo del Paese
Che non fosse diciamo puramente e semplicemente la riproposizione di quello schema dell'alleanza progressista che era uscito battuto dall'inizio
Usando gli strumenti che abbiamo perché le costituenti pre partiti che sono più complesse richiedono tempo la politica si fa anche quando bisogna fare delle scelte urgenti usando gli strumenti che ci sono noi questo abbiamo fatto
Cioè siamo riusciti mi pare anche grazie agli errori compiuti da Berlusconi ha sollecitare emerging democratiche
Nel campo sociale
Nel campo politico
Che anche ad avviare un processo di innovazione programmatica
Questo movimento che si è sviluppato politico sociale non è un movimento Cecco
I sindacati hanno ottenuto un successo anche perché non hanno negato che si debba fare la riforma delle pensioni sono sarebbero stati sconfitti
Ne la sinistra annegato anche se i giornali continuano a scrivere che noi non abbiamo proposte
Siccome ci sono degli editorialisti straordinari perché sono
Diciamo così dei censori i quali tuttavia ignorano gli argomenti di cui scrivo
è un un potere è una saggezza suprema che non si misura diciamo con la faticosa necessità di studiare gli atti parlamentari riconosce percepiamo nella bizzarra situazione che
Mentre gli editorialisti più colti del pensiero liberaldemocratico spiegano che noi non abbiamo proposte per le pensioni metà del Governo propone di adottare come testo base per la riforma delle pensioni
La proposta presentata dai progressisti siamo
Speriamo diciamo che il prossimo editoriale è meglio che resti riesce a quindi abbiamo anche avviato un certo sforzo di innovazione programmatica e insomma io credo che
Credo che una una qualche reazione positiva ci sia stata quello che accade non è che la sua quello che accade non è casuale non è soltanto il frutto della tattica
E si è anche dimostrato vedete ora torno e concludo tornando a Berlinguer
Che in fondo
Ciò che è stato seminato
Persino negli anni più difficili della guerra fredda della contrapposizione ecc non è stato seminato in fanno
Perché io stesso sono rimasto stupito
Dal modo in cui da una parte la scelta che noi abbiamo compiuto di un'alleanza col Partito popolare
Non una
Non ci ha penalizzato a sinistra
Amo convinti di fare una scelta anche rischiosa debbo dire che avevamo sopravvalutato il rischio rispetto risultati
E dall'altra parte dal modo in cui una grandissima parte dell'elettorato moderato del Partito popolare ha accolto questa scelta come una scelta naturale
E persino laddove non c'è stato il patto politico può elettorato il Partito popolare ha dovuto scegliere c'è una tendenza prevalente
Questo questo sbagliato
E e più pauroso il professor Buttiglione dei suoi elettori una volta tanto diciamo
Forse la prima volta che c'è un partito di ispirazione cattolica che ha un elettorato più più coraggioso dei suoi dirigenti che nel passato della democrazia che se non è stato sempre così
E quindi diciamo qui c'è qualcosa di abbastanza profondo diciamo questa prospettiva è vista come una prospettiva che ha una base perché è una base reale ha una base reale in termini di valori
Ha una base reale se mi consentite in termini di concezione della politica
Cioè che la politica è anche la capacità di guidare i processi sulla base di uno sforzo di mediazione di interessi sociali illuminato da valori e non è la rappresentazione brutta degli interessi corporativi
C'è qualcosa che ci dividerà questa destra anche proprio in termini di concezione della politica
E che forma il tessuto connettivo di uno schieramento democratico
Progressista solidale poi troveremo l'espressione ma intorno a questo bisogna lavorare
Appunto nella direzione che voi avete detto che è quella di
Dare un respiro non ridurre questa politica un patto fra partiti
Ai fare in modo che intorno a questa prospettiva vengano avanti forze nuove perché poi in fondo un grande problema è un ricambio di ceto politico forse idee nuove intorno questa
Allora sotto questo profilo secondo me di avvio ovvero la conclusione io vedo
Come un tema decisivo per noi e qui in fondo questo è un tema molto importante non solo per noi come sinistra ma anche per il pensiero cattolico democratico
Il modo in cui forze che sono eredi
Delle forze portanti di un vecchio compromesso sociale
Possono proporsi come forze di innovazione e di modernizzazione del nostro Paese
Solo su questo terreno diciamo sì sì
Io non credo che si possa vincere
Prospettando di tornare indietro
Verso qualcosa che non è più ripetibile non è più ricostruibile
Noi siamo alle prese in Italia in una forma persino più acuta un problema che ha di fronte a sé tutta la sinistra in Europa
Che è la crisi degli strumenti attraverso i quali la sinistra
Perseguito i suoi valori
La solidarietà
Espansione delle funzioni pubbliche statali
E nel nostro Paese questa questa forma diciamo avuto poi delle ha preso anche degli aspetti particolarmente distorti e patologici
Mentre in altri paesi diciamo lingua il far si è accompagnato con la costruzione di Stati moderni efficienti diciamo eppure anche lì è entrato in crisi questa riforma del welfare nel nostro Paese
La situazione è per molti aspetti assai peggiore dice
Ora
Questo questo rispetto a questo problema non si può scartare
Il problema di come essi
Riorganizzare un sistema di solidarietà che non abbia quel carattere burocratico clientelare e assistenziale
Che non comporti quella dispersione di risorse pubbliche che sia compatibile con le esigenze di sviluppo moderno la forza che vuole governare questo Paese non può scartare rispetto a questo
E noi ci dobbiamo misurare con questo perché diciamo comporta appunto la capacità di misurarsi con quelle potenzialità anche liberatoria insiste
Nella modernità e vorrei dire di qualcosa di più specifico anche per un Paese come l'Italia nella crescita di un mercato più aperto
Trasparente regolato diciamo di un mercato più aperto che esalti le capacità di competizione che ghetto che sia il luogo di di di selezione dei bisogni e di crescita qualitativa
Per il nostro Paese
Io penso che questo è un grande obiettivo delle forze riformatrici
Penso che sia la sinistra sia al mondo cattolico democratico devono vincere loro diffidenze anche culturali
Verso questa apertura che in parte ci accomunano
Io ritengo e qui c'è la diversità di opinioni con chiedo che sporge che il pensiero di Berlinguer su queste questioni sia assai più Complesso del più contraddittorio rispetta questa idea
Di un Berlinguer antimoderno diciamo un po'bacchettone un po'un po'sessantottino un po'Francoforte ESE diciamo del quale
Egli si parla nel suo saggio
Io penso che invece nella riflessione di Berlinguer sull'austerità
Ci sono delle aperture su questo problema
Di grandissimo interesse e siccome io
Sono citazioni non mie ma di Berlinguer da che stanno qui dentro diciamo qualcuna e concludendo la voglio fare dice
Per dire diciamo che in realtà
Insomma cito un capitolo
Tutta la riflessione di Berlinguer sulle donne
Il suo dialogo con il movimento femminista
E molto al di là di quella idea fordista diciamo del centralità della produzione quella idea classica
Del ruolo della classe operaia diciamo che per Dino sgorga appare invece come limite poi non superato
Nella riflessione di Berlinguer
E
Per esempio un uomo che scrive occorre individuare nuovi campi all'impiego del lavoro umano
Specialmente quelli in cui esso non è sostituibile chi c'è un refuso che segnalo perché rimasto è sostituito dalla macchina sono i campi dove il lavoro è diretto non alla produzione di beni materiali
Ma ad elevare la qualità della vita dell'essere umano
Ecco dunque una delle figlie attraverso cui si aprono nuove prospettive per il lavoro che attraverso cui si avvia il superamento dello Stato elemosiniere dispensatore cioè di un'assistenza che fa proliferare gli sprechi parassitismo e le clientele
E si gettano le basi di un nuovo sviluppo che sia insieme più efficiente e più umani
L'ora qui per esempio scopriamo un uomo che dedica che ha una grande attenzione
Al lavoro di cura ad un'idea dello stato sociale non più diciamo che dispensa va verso lo Stato ecco e anche ad un'idea dei consumi
Certi beni immateriali
In materia e un'attenzione alla qualità della vita che
Ma
Intervistato
Da Berlinguer dice questo sembra parlare dell'Italia di oggi
L'entrata di nuove masse nella storia talvolta ha prodotto davvero la caduta di intere civiltà in fondo niente romano è stato travolto da star il toponimo ma era un fatto i miei statica ma insieme mettono in campo nuove energie nuove intelletto e nuove forze
Conta in modo decisivo la capacità di orientare e governare questi processi e non di demonizzare
Io penso che nell'ultimo Berlinguer tra molte contraddizioni
Ci sono state queste grandi aperture verso la modernità
E anche questa capacità di vedere trasformazioni tumultuose come possibilità di arricchimento umano e culturale non soltanto come un rischio di decadenza di catasto
E penso che da questo punto di vista per molti aspetti bisogna ripartire da lì
Perché è una riflessione seria sul rapporto fra modernità e dignità umana e per su
Nella sinistra ma non solo italiano
Non c'è stata
E gli unici che hanno condotto una riflessione di questo tipo sono stati cattolici
Possiamo discutere diciamo sul modo in cui questo Papa ha riflettuto su questi tempi ma non c'è dubbio che l'unica grandi autorità che ha condotto una riflessione di questo tipo
E il pontefice e il mondo cattolico
E una sinistra che non sappia tornare a ragionare su queste questioni è una sinistra che perde di forza di capacità di attrazione ideale io continuo a pensare che in questo c'è diciamo il messaggio
Di Berlinguer che ancora non è stato raccolto e che naturalmente tutte le innovazioni che sono necessarie una grande forza di sinistra oggi debba ricollegarsi a questo messaggio e debba saperlo sviluppare grazie
Data l'ora tarda credo che deboli mangiarmi la promessa di aprire un dibattito ringraziamo tutti presenti ringraziamo l'onorevole Massimo D'Alema Vittorio Foa padre Sorge Linz borghese
Galimberti per il contributo che hanno voluto dare questa riuscita serata