Rinascere! Paolo VI a Firenze dopo l'alluvione (24 dicembre 1966)

Radio radicale vogliamo proporvi un documento che secondo me straordinario
Si tratta del dell'omelia di Paolo sesto
Nella notte di Natale il ventisei ventiquattro e il venticinque dicembre del mille novecentosessantasei
A Firenze un mese dopo poco quasi due mesi dopo l'alluvione si tratta di un documento straordinario perché
Ci riporta un po'anche al dramma che ha vissuto
In questi in questi giorni in queste settimane la Romagna che tante e altre zone del nostro Paese che sono state colpite da da da queste piogge violente che hanno distrutto qualsiasi cosa quando visto che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni opportunamente aveva lasciato un vertice internazionale per recarsi
In
In Romagna senza programmare il suo il suo giro per
La Romagna devastata la prima cosa che ho fatto ho pensato a quel alla presenza di Paolo sesto a Firenze
La notte di Natale del mille novecento sessantasei
Un viaggio importante all'epoca i i papi non viaggiavano così frequentemente la precedente visita di un Papa a Firenze era venuta nel mille ottocento cinquantasette quando
Pio Nono andò a seguire i lavori di costruzione della della basilica di Santa Croce che venne devastata ora proprio da quel da quella della da quell'alluvione Paolo sesto arriva in auto attraversando l'autostrada del del sole arrivando al cancello sud
Dell'Autostrada del Sole visitando il rione Cavini Anna di e di di Firenze per poi recarsi alla ballata basilica di Santa Croce
Totalmente devastata da quell'alluvione e poi incontrare le autorità di quella di quella città il sindaco Bargellini e tutte le autorità politiche per poi uscire dall'Arcivescovado e pronunciare il discorso che vi stiamo l'omelia scusate che vi stiamo per proporre su radio radicale si tratta di un intervento bello che probabilmente
Dovremmo riascoltare oggi perché noi abbiamo visto tante tanti impegni politici di solidarietà ma non abbiamo sentito
A quelle parole che toccano il cuore che
Ci sorprendono quando siamo colpiti da un grosso dramma ricordo che dopo questo
Questo
Questa omelia nella nella nella della basilica di Santa Maria del fiore a Firenze al duomo di Firenze
Paolo sesto è ritornato alla alla basilica di Santa Croce alla limonaia il Giardino di Boboli
Si è messa a pregare davanti al Crocifisso di di Cimabue tutte opere che poi sono state ricostruite dopo quel dramma dell'alluvione del mille novecento sessantasei
E quella notte Paolo sesta pronunciato delle parole bellissime le voglio
Ripetere
Rinascere i figli carissimi una grande parola spesso fraintesa dai satelliti della moto dai sovversivi delle strutture
è una parola che sa di utopia per chi non conosce il Natale rinascere udire rifare se stessi i propri pensieri propri pre pop propositi
E ciò che il Concilio ancor prima di altre riforme
C'ha predicato con San Paolo
Rinnovate di nello spirito
Della vostra a mentalità
Ecco io vorrei che anche nel senso largo delle parole quelle
Questo questo monito di di Paolo sesto rigo suonasse nelle nell'animo di chi oggi intende ricostruire tutto così come è successo a Firenze che è ritornata splende dopo quel dramma del mille novecentosessantasei
Forse anche grazie alle parole di Paolo sesto si ringrazia l'archivio della Radio Vaticana per aver concesso questo materiale
Buon ascolto e buona rinascita tutti
Fratelli e fili tutti carissimi
Questa nostra presenza fra voi
Dopo più di un secolo
Che un Papa non mette piede a Firenze
Nelle circostanze singolare Issime
Che hanno dato motivo alla nostra venuta
Con l'assistenza e così numerosa di persone di ogni grado
Che vediamo intorno a noi
Esigerebbe da parte nostra
Una quantità
Dei saluti e dei commenti
Che la brevità del tempo disponibile per questo prego sermone
Non ci consente di fare
Ci dobbiamo limitare ringraziare
Il pastore dell'arcidiocesi fiorentina
Il signor Cardinale Arcivescovo
Ermenegildo Flori
Delle buone e pelle parole che gli teste sia rivolte
Che ci dobbiamo accontentare
De ricambierà l'omaggio
Anch'egli a nome vostro ci esprimeva
Con la conferma dello nostro del voto e cordiale venerazione
E con la assicurazione
Che nella sua degna persona
Noi vogliamo dare a tutti voi
A tutto alla vetustà
La gloriosa
La Santa Chiesa di Firenze
L'assicurazione diciamo della perfetta e fraterna comunione
Della Chiesa di Roma
Nella medesima fede
Nella medesima carità
Firenze e Roma
Basta il binomio
Che in questa notte qui rivive
Per sollevare dello spirito un flusso di memoria e di sentimenti di voti
Che dobbiamo ora contenere nell'espressione
Ma non nella sensibilità nella commozione
Che era chiediamo nel cuore
Piquet tradurremo
Nel trascendente colloquio con Dio e con Cristo
Nella messa ora inizia
Roma
E Firenze
Città che la storia l'arte la fede
La rispettiva missione spirituale
E civile
Presentano
Nella parentela di Matarrese
Anzi
Di sorelle
Si abbracciano di nuovo in questo anno Santa notte
Insieme
Pregando
Insieme piangendo
Insieme sperando
Per questo fratelli e figli chiarissimi
Siamo venuti
Sì
Diamo a questa celebrazione religiosa innanzitutto
Il suo pieno significato religioso
Celebriamo la beata memoria
Dell'umile e meravigliosa nascita di Cristo nel mondo
Nella storia fra noi
Uomini
Dispersi e cercando
Anzi una sua rinnovata presenza
Noi celebriamo
Ed è così vero
Così suggestivo in questo avvenimento
Che non è fantasia pensare a noi stessi
Come ha viandanti nello sconfinato panorama dalla vita
I quali si mettono al passo Sopron lo stesso sentiero
E l'uno all'altro si rivelano Pellegrini verso una stessa metta
Ecco ci insieme
Dove andiamo
Andiamo a Cristo
Chi è Cristo dove Cristo
Il Salvatore
Il maestro
Il Verbo di Dio vivente nella polvere pura carne di Gesù
Reso sì fratello nostro
Nostra guida nostro collega
Nostro amico anzi il nostro capo
Nostra vita
Se questo è vero
Come vero
è stupendo
Sbalorditivo sia vero fratelli voi lo sapete
E noi i successori di una testimonianza apostolica che disse eccole in secolo testualmente si ripete e si rinnova per ogni età
Siamo qua avvenuti per andar bene nuova
E piena certezza
Sì
Vero
è nato il Messia
Il centro dell'umanità
Colui che conosce ciò che nell'uomo
Colui al quale uscì enti o no
Tutti gli uomini sono rivolte
Colui dal quale yankee o no
Tutti gli uomini aspettano
La soluzione suprema
Siviglia vero
Diciamo noi oppure
Coi pastori
Arriviamo fino a Betlemme
Tranne Seamus Oscar Beethoven
E vediamo un po'come stanno le cose
E dividiamo salvarlo con qualche fatto messo
E questo la curiosità questo l'avidità di sapere
Di toccare la realtà del fatto prodigioso dalla venuta di Cristo l'Emmanuele nel mondo
Di credere
In una parola al mistero dell'incarnazione
Non sia da nessuno soffocata in fondo allo spirito
Ma tutto lo in volata lo stimoli lo tormenti lo sollevi lo avviliti
A credere e a pregare
Lo porti a personale contatto con Lori
Con Cristo
Questo è il Natale
E nessuno si è stupito scandalizzato
Se l'apparizione delude ogni fantasia trionfa l'Istica come oggi si dice
Bossi presente invece nelle vesti dell'umiltà
Della povertà dello squallore terrena
Una rivelazione di supremo bontà
Come onore ha ricordato il cardinale arcivescovo
Un'offerta del fratellanza appare il livello con ogni uomo
Intenzionalmente compreso l'uomo migliore
L'uomo minimo
è una TAC città ma potente lezione rieducativa sui freni valori dalla vita non poteva avvenire che è così
Humilis Eures del presepio è proprio quello loro che ci può convincere
Che può finalmente cavare dal nostro arido cuore
La nuova scintilla
L'amore
E questo fratelli e figli carissimi
Spiega il perché
Della nostra celebrazione del Natale quest'anno fra voi
Perché ha scelto questa sede
Da quando la Chiesa di Dio
Ci ha chiamati alla dignità
E alla responsabilità della funzione pastorale
Noi abbiamo voluto celebrare
Prima che nel esaltante solennità pontificale
Nell'immediata vicinanza dico a lei che comunità bisognosa e sofferente il Natale
Firenze Scirea allora apparsa quest'anno come la più invitante stazione del nostro notturno Natale siamo qua venuti sospinti dalla carità del Natale
Perché la vostra approva CIA chiama
Sia quasi obbligati a venire
Siamo qua avvenuti
Nel giorno della tenerezza e della fortezza dell'amore
Per piangere con voi dicevamo
Sì fiorentini
Ai cento titoli che voi potete avanzare per la nostra astensione
Per la nostra stima per l'umana e cristiana comunione
Un altro titolo si è aggiunto che ora più d'ogni altro sia messo in cammino
Il vostro dolore
Così grande
Così singolare
Così il fiero e così tenga
Viaggiando verso questa città
Che fra le più celebri e la più attraenti del mondo
Andavamo pensando
Che altri nostri predecessori
In tempi lontani
Con maggiore decoro
Con identica stima
E minore fretta
Vennero a Firenze
Ammirando le sue bellezze godendo la sua ospitalità
Trattando i suoi affari
Ma norme ricordiamo che altri Papi prima di noi siano venuti a Firenze solo e proprio per Firenze
Come noi questa notte siamo qua privati e non già per nostro godimento opera nostro interesse ma per vostro conforto
E per quello se a loro può giungere dagli altri fratelli
Italiani ed esteri
Afflitti da sventura simile alla vostra
Così che
Questa semplice e furtivo visita nostra
Ha un bisce ad a vere
Negli anni mille vostri
Ho fiorentini e di quanti altri vi sono colleghi nella presentazione in tour
Un unico apprezzamenti
Quello dell'amore
Dell'amore del Papa
Nel segno dell'amore
Sì sigillo nei nostri annali
Questo è nostro avvenuta
E se tale davvero il vostro apprezzamento
Tanto a noi passa
Mentre purtroppo sappiamo bene esso non basta a porre rimedio adeguato ai vostri negli ultimi alle vostre rovine
Vorremmo poter rifare ben altro
Per la vostra consolazione per il vostro soccorso
Ci conforta il sapere che dal mille parti è affluito spontaneo l'aiuto
Questo suffragio di bontà
E stupenda cosa
Stupendo
In chi lo ha dato
Stupendo
In chi lo riceve
Non offenda la vostra fierezza o fiorentini
Sì Pennella cresce parla proprio di stima e di fraternità
Chi dappertutto Vietri votata
L'interessamento dei fanciulli e dei giovani ad esempio
Mi deve piacere commuovere
Come quello dell'UNESCO ed alla Croce Rossa e di altri enti di colture di beneficenza nazionali ed esteri
Altamente vivono
Così deve veramente a sostenere il vostro coraggio
L'attestato di solidarietà nazionale
Che le pubbliche autorità
Con tanta prontezza e con tanta larghezza
Vi hanno prodigato
Dando aiuti generosi e
Ed efficaci
Ed altri promettendo e prepara
Si amano gli stessi compiaciuti e riconoscenti
Di tanta comprensione umana e civile
E diciamo anche cristiana
Perché
Ah bene osservare dalla scuola di Cristo essa
Non poco deriva
E dicendo per anni agli altri
Non vogliamo negli stessi sottrarci dall'ingrato dovere dalla carità
Tanto più
Che molti nostri fratelli e figli
Vescovi e fedeli hanno messo nelle nostre mani offerto e preziose
Che già hanno avuto la loro provvide a destinazione
Non è escluso a Firenze
E saremo felici se ci sarà dato di lasciare in un'opera di assistenza ai più bisognosi della popolazione fiorentina il segno
Per quanto simbolica modesto
Dell'amore che rimane
E dalla speranza che rivive
Ed eccoci alla terza intenzione di questo nostro viaggio natalizio
Siamo venuti per condividere la speranza
Che via sostenuti tutti nella sventura
E per esserne noi stessi confortati
Conosciamo le vostre virtù umane e civili
La vostra tempra fiorentina
Di parlante di intelligenza di coraggio e di laboriosità
Disse nel suo acuto ed operante della realtà
Sono virtù con teste
Che messe alla prova
Insorgono si affermano sia crescono non cedono
Così avviene in contesta drammatica contingenza che invece di fiaccare
Corrobora le vostre energie e le moltiplica
Ma c'è ben altro nelle riserve
Della coscienza fiorentina
La rissa e geniali e spirituali che vi ha depositato alla vostra incomparabile tradizione
E se loro ci asteniamo dal farne alcun accenno preciso
E sarebbe pur bello è facile il farlo
Ciò si deve all'oblio proposi di non ripetere a voi ciò che già benissimo
Voi conoscete
Il nostro accenno a contesta ricchezza mira soltanto a ricordarli che essa non deve essere
Come del resto non eh
Furono oggetto di contemplazione di memoria e di orgoglio
Ma sorgente
Sorgente d'ispirazione di impegno
Non deve essere soltanto storia passata è finita
Ma stimolo ad una ricerca sincera ed originale lei fa Lorin mortali e universali
Che essa racchiude ed illustra
E studio deve essere e sforzo per rivivere per emulare la grandezza spirituale d'un tempo
Per bandire da voi
Se ha bisogno di fosse ogni imbelle pigrizia ogni decadente criticismo ogni opaco materialismo
E per rinascere
Rinascere popolo vivo e unito
Popolo laborioso e credente
Popolo tipico e moderno
Rinascere
Figli carissimi è una grande parola spesso fraintesa
Se dovesse atterriti dalla moda
O dai sovversivi delle strutture
è una parola che sa d'utopia
Per chi non conosce il Natale
Rinasce vuol dire rifare se stessi
I propri pensieri propri propositi e ciò che il Concilio ancor prima di altre riforme
Ci ha predicato con San Paolo rinnovata arabi nello spirito dalla vostra mentalità
Vuol dire per voi fiorentini
Vorrei trovare lei energie interiori dello spirito che la vostra tradizione cristiana ha inserito nell'essere vostro
E riacquistare coscienza
Della vostra vocazione ai radiale appunto lo spirito
E a diffondere nel mondo
Cominciando da quello che viene qua Pellegrini Nando alla vostra scuola e di arte e di lingue di Storie di musica e di civiltà
Quei valori immortali universali di cui dicevamo
E di cui la fede cattolica dei vostri santi e dei vostri grandi
Possiede
La sempre feconda Radice
E le supreme aspirazioni del nostro tempo
La giustizia
Quella sociale specialmente e la pace
Quel internazionale specialmente
Avranno così da voi nuovo suffragio
E originale servizio
La vostra vocazione fiorentini
Nello spirito
La vostra missione
Nel diffonderlo
Ed è per riaccendere in voi contesta coscienza contesta fiducia in un'ora che può essere decisiva per il vostro orientamento morale
Che noi siamo venuti a celebrare il Natale con voi
Il Natale non solo di Cristo ma vostro
Il Natale
Della speranza cristiana