Critica e militanti

Buongiorno da critica militanti uno dei tratti su cui sembra fondarsi la nostra narrativa media è una certa retorica che mischia astrarsi o e candore
Una voce che si mostra lapidaria o come si dice spietata e al tempo stesso liricamente Tenera e soprattutto desiderosa di intenerire il lettore in questa retorica in questa voce si intrecciano in genere uno sguardo Pseudo infantile e una pulizia narrato logica da editing diciamo manageriale
Una certa insistenza sulle percezioni elementari corporee deformato dilatate e un contrappunto di battute brillanti più o meno intellettuali visti che o come si dice lei era d'la voce dei nostri narratori vuole essere insomma simpatica a tutti i costi anche quando fare antipatica esige che le si voglia bene il suo obiettivo di riuscire accattivante come insegnano nelle scuole di scrittura
Per queste ragioni sono interessanti i casi in cui i tratti suddetti che pure si vedono a occhio nudo e magari strutturarlo il testo non riescono tuttavia a reprimere la bravura dell'autore
Perciò in questo senso proprio voglio consigliare qui il recente male a est edizioni Italo Svevo della poco più che ventenne Andrea Simione il che per la misura per il brio intelligente si lascia indietro
Buona parte dei rappresentanti più noti dell'industria romanzesca italiana che hanno vent'anni più di lei ma lesto e diviso più o meno a metà tra i capitoli ambientati in una cittadina rumena e quelli ambientati a Torino racconta l'immigrazione di una famiglia dopo l'avanscoperta del padre
Dal Paese come si dice a forma di pesce a quello a forma di stivale e da una lingua complicato sfumata
A una lingua come si dice ancora deficiente a cui mancano delle lettere rumeno italiano due lingue
Sorellastre che mettono a disagio chi sta in mezzo tra l'una e l'altra
Perché non sono abbastanza vicine ma neanche abbastanza
Diverse così da permettere la chiarezza non vischiosa di una totale estraneità il punto di vista è quello di una narratrice a sua volta divisa a metà tra l'infanzia e l'adolescenza e l'espatrio non a caso coincide più o meno con la prima mestruazione
Il ritmo scelto fin dalla prima riga
è perfettamente tenuto fino alla fine e direi senza un filo di goffaggine
E la parata sì una parata si percussiva che vuole essere appunto a un tempo perentorie infantile orgoglioso beffarda ma anche Tenera capace di intenerire
è scandita e tenuta insieme da un gioco molto sapiente di riprese musicali di ritornelli tematici e di battute abitiamo su strada della pace non c'è la pace c'è il cimitero
Lo circonda un muro bianco alto fin sopra la testa così morti non si vedono e i morti non disturbano
Esordisce la narratrice nel capitolo di apertura la facile morale naturalmente dietro l'angolo e fa anche capolino ma l'astuzia sta nel passare subito oltre nel non indugiare mai troppo
Segue la descrizione di una periferia cittadina e di un mondo che come spesso accade è salvo
La marginalità ben resa del cattolicesimo lettore italiano sembra il proprio da o quasi di qualche decennio fa un film in bianco e nero dove i bambini del due mila giocano tra i casermoni residenziali le aiuole
Spelacchiati ai ferrose dei nostri anni settanta
Dove manca ancora l'ansia di sicurezza davanti alla possibilità degli incidenti urbani
Dove i negozi si riempiono di paccottiglia colorata dell'Ovest e gli schermi di telefilm girati a Roma che hanno l'irrealtà del sogno dove ancora le donne citiamo da una certa età in poi diventano uomini si intende nel fisico magari appunto
Perché sono state consumate da una vita di badanti in Italia
A poco a poco si disegna davanti ai nostri occhi una serie di personaggi piuttosto familiari perché li abbiamo già incontrati in tanti romanzi o film inglesi francesi orientali e con questi personaggi si disegna il relativo tipico intreccio di rapporti mentre cresce
Tra due culture tra gli equivoci di un limbo domestico e la realtà bruta degli squilibri geografici storici ovvero sociali la narratrice si trova accanto una sorelle un doppio che ne evidenziano i contorni per contrasto e una coppia di genitori di cui la geometrica secca Torino mette in luce ancora di più sempre per contrasto l'esuberanza la sa porosa
Ricchezza vitale lo spirito brusco ma anche malinconico affaticato da una parte una madre pratica presente dall'altra un padre assente scatto oso
E insieme inerme che ogni tanto riemerge dalle fatiche lavorative Skull Lando sin grandiose e improbabili fantasia
Netto e delicato in quel modo in cui si mio nel fa affiorare un altro tema importante quello della dialettica così difficile tra la generazione dei migranti adulti commoventi nel loro sforzi ingenui di integrazione e quella dei figli o delle figlie che si integrano invece presto che solo dopo pochi mesi conoscono più cose di loro ritrovandosi così a essere sotto certi aspetti i genitori dei propri genitori
Si tratta infine di una commedia amara o agrodolce l'Italia una malattia chiede la narratrice dopo aver visto come la nonna
Ne è stata piegata
Ecco queste nel romanzo la prospettiva che all'inizio abbiamo chiamato media con tutte le sue domande anche diciamolo retoriche ma fin dalla prima pagina che abbiamo citato ci accorgiamo subito che in ma lesto c'è dell'altro senza in apparenza cambiare tono e dunque in una maniera sorprendente quanto riuscita l'autrice infatti passa di continuo dalla descrizione o narrazione
Tutta referenziale a una sorta di accensione onirica un gioco metaforico che sembra stare così sullo stesso piano
Della realtà la sua mano al mio guinzaglio si allungasse mi allontano torna sul fianco quando mi avvicino dice
In quella pagina d'apertura mentre va a passeggio con la madre la narratrice corpi cibi strade distanze
Tutte queste cose si trasfigurato in un attimo in una specie di trance in una fantasticheria che viaggia veloce come un film muto un fumetto allucinato e le cui immagini si con catena non con una specie di effetto domino fino
A esiti catastrofici per poi ricomporsi però un attimo dopo nella prosa e città appena in quinta della vita solita della vita quotidiana
Resta uguale la semplificazione delle linee sia nella realtà sia nel sogno occhi aperti ovvero in una visione animista e anche pieno di umorismo umorismo che culmina forse nelle scene dedicate a un cane mai del tutto domestico che mette a soqquadro la vita degli esseri umani
Un po'come se fosse il braccio armato della fantasia della narratrice
Di questo gioco di impassibili perde bolli e di cunicoli immagino attivi scavati nel mondo che si vede nel linguaggio che si sente iperboli e cunicoli dove una bambina cocciuta e un'artigiana non più ignara dei trucchi dell'editing si incontrano più o meno a metà strada si potrebbero fornire moltissimi innumerevoli esempi a un certo punto quando la madre le figlie sono ancora in Romania e il padre in Italia viene ricordato un episodio dell'asilo in cui la narratrice a forza di rispondere più tardi a chi li invitava andare in bagno
Se l'è fatta addosso e subito ecco le frasi successive mio padre è come la pipì nei pantaloni più tardi più tardi più tardi
Non torna per non farsela addosso anzi sia già diciotto addosso ha passato tutta la vita di share se addosso poi atti sciatto anche addosso Annoni
O più avanti a compasso sulla lingua nuova da imparare con confronto
Con quella materna l'italiano è una vacca si infila dentro la bocca con le sue zampette la divarica come le forbici per tirare fuori i bambini dalla Filca non le voglio le lettere che divaricano la bocca
Una Misano Alvim davvero formidabile di questo stile la si trova poi in un tema scolastico alle pagine centoventisei centoventotto la scuola ricordiamolo qui un luogo centraline entrambi i paesi di partenza e d'arrivo
Come microcosmo in cui si riflette la natura dei rapporti sociali anche all'esterno in fondo come rovescio burocratico delle situazioni ludiche quelle in cui poi si impara davvero la lingua e la vita insomma
Cioè in questa commedia amara o agrodolce l'immigrazione
E di formazione un altro libro un libro parallelo che solo in parte emerge e si fa largo accanto a quello più visibile un libro che forse l'autrice avrà Espresso o esprimerà compiutamente in incunaboli o racconti
Meno addomesticabili dall'editoria e noi speriamo che Simione lotti anche forse soprattutto per questo libro segreto e senz'altro originale
A risentirci venerdì prossimo