Presentazione del libro di Luigi Manconi e Gaetano Lettieri «Poliziotto-Sessantotto. Violenza e democrazia» (Il Saggiatore)

Buonasera buonasera benvenuti io sono Elena Stancanelli parolina
L'introduzione poi lascerò la parola ai miei colleghi accanto intorno questo libero desidero appunto poliziotto sessantotto scritto da Luigi Manconi e Gaetano quindi ieri e parliamo del partiamo proprio del titolo e parliamo proprio da questa coppia di apparenti opposti che
Sud intorno alla quale il libro è costruito la scrive Luigi Manconi che l'Italia è un Paese
Fondato sul fratricidio lo fa utilizzando una bellissima poesia di Umberto Saba
A differenza della gran parte delle democrazie differenza di Granta delle gran parte degli stati di conosciamo non c'è un parricidio all'inizio della nostra storia ma c'è uno scontro tra due fratelli
Romolo e Remo la costruzione di Roma e quello che sappiamo questo che cosa significa che cosa determina che cosa cambia che cos'è appunto una democrazia costruita su due fratelli
Che si incontrano anziché appunto
Un figlio che diciamo detronizzato
In qualche modo il potere del padre che cosa accade che cosa cambia
Intorno a a quest'idea del fratricidio appunto costruisce da coppie di opposti che tiene insieme questo libero
In la domanda forte che sottende tutto quanto il libro sul quale tutto quanto il libro è a in qualche modo atteso
Può darsi un TIR luci un tirocinio al non democratico alla democrazia
Questa è la domanda intorno alla quale si muove questo libro può darsi un tiro il tirocinio non democratico a la democrazia
Avvenuta per rispondere a questa domanda Manconi tracciati confini mi e
Comincia appunto il confine diciamo il confine dell'inizio il confine della fine sono
La strage di Piazza Fontana meno centosessantanove dodici dicembre mille novecentosessantanove e il rapimento Moro all'interno di questi dieci anni si muove e si smuove quel tirocinio appunto
Che con
Appunto movimenti del movimento diciamo così che costituisce
La base di quella che oggi la nostra idea di democrazia
Non so se c'è presente Luigi c'è anche un bellissimo romanzo di Alessandro Bertante che si terrà mi pare mordi e fuggi
Che prende prende inizio è proprio romanzo che la storia di un apprendistato a alla violenze alla sovvenzione alla sovversione di un ragazzo il quale si ritrova in questa Milano travolta da dalla dalla strage di piazza Fontana e da lì inizia costeggiare
Una serie di
Realtà politiche di confine diciamo così fino arrivare appunto a Lotta continua
Il Lotta continua è l'orizzonte della storia
Che Luigi racconta a partire della propria esperienza
Che
Sostanzialmente si muove da quel mille novecentosettantatré
Tempo nel quale Luigi Manconi passa qualche mese in galera per reati vari che gli vengono attribuiti
La domanda al punto la domanda che
Di cui stiamo parlando è quella sulla violenza
Ma cosa in qualche modo la violenza
Può essere considerata un passaggio l'altra violenza è un luogo di apprendistato la violenza la sua utilità che cos'è di fatto la violenza contenuta all'interno di un regime democratico e come dicevamo la
La doppia le
Il doppio diciamo di questo libro è quello di sessantotto poliziotto
Proprio perché da entrambi i lati
In un in questa forzatura in questo tentativo di el
Della nostro paese in qualche modo di diventare adulto passata attraverso tutta la parte est tutta la storia che conosciamo dalla seconda del dal secondo dopoguerra qui in questa forzature questo
Braccio di Ferro le forze in campo sono
La il movimento e i poliziotti entrambi in qualche modo costretti a a utilizzare violenza entrambi che si sorreggono proprio davvero come fosse un braccio di ferro
Esercitando entrambi
Lo stesso ed esercitando entrambi la stessa forza e abitando lo stesso campo di forse
Dentro il libro ci sono riferimenti a i temi che sono in questi anni sentiti i grandi temi che Luigi Manconi ha sostenuto e a
Intorno ai quali ha raccontato e chi ha attraversato con la consueta
Intelligenza non soltanto politica e tra questi appunto il tema della detenzione della galera e della e della pena del significato della pena soprattutto
Né passare la parola ai miei colleghi dopo questo primo giro nel quale è vietato semplicemente un orientamento intorno a quello che questo libro contiene volevo leggervi soltanto questa frase
è libero
Sintetizzando si può dire che il senso della pena si ritrova secondo la concezione garantista e liberale
Non in un suo presunto valore bensì della sua capacità di operare sul futuro e di intervenire efficacemente sulla personalità del condannato
A in questa gettata che clamorosa rispetto alla pena nel senso che punto generalmente il che la concezione della pena è quella che appunto a che fare con l'immobilità e dunque con il passato invece in questo giro di di di vite che dava Manconi ha l'idea della pena immaginando l'appunto sulla prospettiva futura mi pare
Che stia un ragionamento molto interessante
Rispetto a un
Non voglio che stiamo
Grazie Elena grazie ad è fallito libere essere Guido
Grazie ai presenti per essere qui e voglio già adesso ringraziare la preziosissima radio radicale chiesta trasmesse in dono in diretta streaming questa presentazione ringrazio appunto Elena Stancanelli per avere introdotto in Libano
E do subito la parola al professor Roberto Esposito grazie
Sì grazie buonasera
Ma dunque benché le prospettive dei due autori non coincidono del tutto io cercherò di dire qualcosa del libro del suo insieme
Dunque non tanto di singoli episodi eventi sicure quanto piuttosto del bisogno di comprensione e da qui nasce
E dall'orizzonte
Che ha e lo farò a partire da tre termini che enuncio separatamente solo per motivi di esposizione ma che stanno insieme questi tre termini sono verità istituzione e storia
E verità forse non è un caso che due tra i maggiori filosofi contemporanei Anna anche Michel fu poco pongono la verità al centro
Dei loro libri sulla politica
Anale enti collega verità e politica in una stagione che tende a scollegato e questo determina lo faceva a proposito il Pentagono Pecos cioè dei documenti secretati relativamente al comportamento degli americani in Vietnam
E Michel Fulco interrogando la figura cricca della Turner sia no il fatto che il filosofo debba dire la verità anche a costo della vita come ha fatto Socrate
Perché nella vita non è in gioco soltanto il dispetto dei fatti ma appunto è una forma di vita un modo di vivere quello di vivere con rispetto della verità
Ecco questo mi pare la cornice e la scommessa di questo libro letterine comici scommettono sulla verità
Questo non è scontato neanche frequente la verità è scomoda
Spesso incompresa non si capisce perché si voglia di relatività no insomma abbiamo un po'visto nei giorni scorsi a proposito delle vicende di Ustica dopo sarete le azioni del
Presidente Amato la la verità sorprende inquirente sconcerta e più facile l'opacità magari col pretesto della potenza della responsabilità dell'opportunità e invece detiene Manconi rompono questo schema di ragionamento in quello che secondo me è un atto di coraggio questo vivo e un atto di coraggio
E come dire la verità ecco mi pare che lo facciamo in due con due procedure diverse ma convergenti la prima e la spersonalizzazione in particolare Manconi
Piuttosto che parlare in prima persona osservi anche no Lettieri tanto attraverso altri attraverso personaggi fuori campo un operaio uno studente un calciatore dei poliziotti del resto nel sessantotto
Questo parlare in terza persona ricordo i manifesti documenti non firmati per non dare loro un carattere autoriale no ma per dare un carattere plurale collettivo beh questo è stato uno dei punti alti
Del sessantotto no
E quindi Filippo dopo determina una sorta di contro discorso
Voci anonime non illuminate dei fanali diceva ancora a Fukuoka in famiglia un Fanny ma nel senso di uomini che non hanno fame fama no che non sono famosi
E se la seconda procedura che adottò gli autori è quello dell'auto coinvolgimento
Sono non soggetti oggetti di giudizio esistenti essi stessi nel senso che appunto
Tutt'altro che un giudizio indulgente danno della propria stessa esperienza un giudizio netto se vedo né di autocompiacimento netti autocommiserazione
E dichiarano alcuni errori
Commessi no nella forma di un rinnegato mento e neanche di una chiamata di correità come si dice no non nel senso di una richiesta di indulgenza ma appunto come dicevo prima con un atto di verità
Quindi leggo con la propria storia come una vicenda singolare perché tutte le vicende umane sono singolari dentro una storia collettiva i conflitti le contraddizioni lo diceva prima Elena non vengono rimossi storico non vengono sfumati
Sessantotto appunto lo dicevi tu prima che il parricidio
E un fratricidio nel senso che la lotta si svolge spesso all'interno della sinistra tra rivoluzionari e riformisti
Il sessantotto certo aperto strade nuove rispetto alle quali non si può arretrare
Sui diritti sullo stile di comportamento e tuttavia al è stato come dire attraversato da una pulsione
Autolesionista
Autolesionista che l'ha portata per certi versi al fallimento sotto il profilo storico perché è sempre ma anche mancato qualcosa
Che cosa beh io direi e mancata una cultura riformista Icardi tipo radicale no può sembrare
Un un ossimoro ma insomma non è così cioè è mancata la capacità di offrire sbocchi politici è in movimento
Nell'immediatezza non asso punto incrociare la mediazione no non ha saputo incrociare le istituzioni repubblicane
Le istituzione e la seconda parola che avevo annunciato oggi sta riprendendo un discorso sulla necessità delle istituzioni no dopo
Decenni in cui sono state interpretate soltanto intenso conservativo o depressivo determinando alla fine una rottura tra società e politica lo dicevamo prima con Luigi e quindi è centrale il riferimento a passo di iniziative Tieri sia di Manconi
Particolare quella poi sia no su Valle Giulia in cui non c'è uno spostamento ideologico un cambiamento di fronte da parte di Pasolini non c'è nessun Apologia
Dell'ordine costituito sì dalla parte dei poliziotti ma poliziotti visti anch'essi in fondo come vittime no perché appunto schiaccianti il suo ruolo che non era quello appunto necessariamente di questa votazione di un ordine violento
Ma viceversa era un lavoro dentro le istituzioni perché punto la verità non è non è semplice non passa per contrasti frontali Manconi racconta di rapporti che ha avuto con alcuni poliziotti no
Cioè la verità passate veline tangenziale longitudinali non per lo scontro frontale non necessariamente
E come dice Pasolini le istituzioni sono commoventi usa questo strano aggettivo eccetto le istituzioni hanno anche costituito un blocco sociale
Gli anni del potere democristiano
Non ne sono stati avulse da violenze da rigidità si ricordi casi di Cucchi Aldovrandi non hanno difeso gli ultimi Lettieri su questo tema
Dice nelle parole molto molto intense no c'è stata una frattura sociale
Che è cresciuta a dismisura e che ancora oggi va sempre più allargandosi cioè mancata una riforma di sistema oggi ci sono delle parole che non si possono dire la parola ridistribuzione
Non si può dire la parola patrimoniale non si può dire perché appunto il discorso resta bloccato su quella soglia su cui ma le istituzioni sono necessarie per quanto criticabili anzi devono essere criticate in questi anni dell'astanteria per tanti difetti per tante mancanze ma insomma come avremmo fatto come avremmo detto senza le istituzioni all'urto
Del Coco no istituzioni non solo solamente distanti le regioni sono gli organismi internazionali gli ordini professionali di associazioni non governative
Le istituzioni sono quelle che collegano passato e futuro che selezionano nel passato qualche cosa lo portò nel futuro e da ultimo il terzo termine storia i fatti vanno articolati e vanno distinti questo è l'insegnamento che ho traggo da questo libro no nel senso dell'intreccio tra storie collettive viti individuali fatti di rotture di discontinuità
E quindi
Anche il destino di coloro che hanno scelto di cambiare pensiamo a tanti ad Adriano Sofri in avanti ma questa è una questione che ci riguarda tutti perché tutti noi siamo e insieme non siamo quello che siamo stati no cambiano cambiamo
E quindi Elena lo diceva da un lato le origini non democratiche della democrazia
Tutte le democrazie nascono sono nate storicamente da una stagione non democratica e viceversa anche i regimi totalitari spesso sono nati dentro le democrazie liberali
Piazza Fontana è stata la storia
Per responsabilità da tutte e due le parti naturalmente con una diversa misura certo nessuna violenza e giusta no dal male non può derivare mai bene
Ma restano aperte resta aperta come dire la questione del rapporto tra singolare collettivo si potrebbe dire tra giustizia e diritto
No la giustizia
Per esempio andare al di là del diritto ma non pongo un per il rapporto con il diritto questa e la questione quindi il la giustizia e toccata profondamente dalla questione del tempo
Gli anni che passano i decenni che passano multano anche il tuo figlio della giustizia
Ecco scritto poche cose ma mi pare che questo Libano ci insegna con forza e compassione a pensare quelle tre parole verità istituzione storia il loro apporto necessario indispensabile grazie
Precedente opera
Ricordo bene prego
Sì io ho ascoltato con grande attenzione credo che Esposito ha detto aspettavo di che errore anche da lui il senso di questo libro
Perché ti dirò per me
è stato la fonte più di domande che di risposte
Perché davanti ad interpretazioni consolidate di tutte quelle vicende
Il libro ti impone
Frequentemente davanti ad angolature vivere insieme anche a fatti che non conosce
E quindi a letture di vedere
Dei temi
In quella storia che poi la storia del sessantotto ed è che quella che seguita
Una decisione di Moro arriverà a dieci anni sessantotto
E dei grandi temi al di là della storia
Che qui vengono messi in campo la violenza
La non violenza
La pena
Il la reintegrazione Bellini pubblico o la cancellazione dell'impongo tema attualissimo
Che arriva anche alla castrazione chimica per in volgare io avevo un po'ma restando nel
Ora ecco una cosa con la quale dobbiamo fare i conti
E che è molto presente in entrambi gli autori e questa idea
Del sessantotto come
Storia di un fratricidio e non di un parricidio
Questa diciamo la verità rispetto alle letture consolidate del sessantotto è una lettura che pur facendo capo a fatti notissimi alla fin fine
E e una lettura che porta a riflettere molto
Su ciò che quella generazione era in fu in grado di fare perché poi
Che sia finita in fratricidio che si collega alla mancanza di un riformismo radicale che forse avrebbe evitato il fratricidio
Perché questo punto importante vedo qua ci sono anche dei giovani molto giovani
Ai quali forse il parricidio fratricidio come due schemi interpretativi di quegli anni dicono poco ma ricordatevi allora
Scudetto che era un movimento in primo luogo studentesco e di ragazzi e ragazze
Che reagivano contro leggera chi è di cui erano vittime nella scuola
In famiglia
Nella vita in genere
E quindi era una rivolta contro i padri i padri i professori i padri i genitori
La ricerca di un'autonomia propria nel poter decidere o almeno col decidere del proprio destino io devo dire che l'ho vissuta molto così non ero ragazzo vero
L'altro giorno ha confessato per la prima volta nella mia vita
Che ero l'assistente di Scienze politiche che aprì con la propria chiave la propria facoltà perché venisse occupata non l'avevo mai confessato
E quindi erano ero già sui trent'anni o o prossimo ai trent'anni
Ma non c'è dubbio che la vita dopo il Sessantotto diventò più difficile per i professori no la cui autorità era contestata
E divenne difficile anche in famiglia
Uno dei frutti duraturi del sessantotto che è passato soprattutto per il femminismo più ancora che per il giovanilismo ed è la fine di quella orribile manifestazione del
Maschilismo che la famiglia tutta del potere decisionale di lui capo famiglia
Finisce lì
Il femminismo aggredisce positivamente questo e non dimenticate che arriverà nel mille novecentosettantacinque pochi anni dopo una riforma del diritto di famiglia che fonderà tutta la famiglia sul consenso tra i due coniugi
Sulla codecisione e anche sulla partecipazione del figlio quando ha raggiunto un'età non bande maggiorenne ma insomma viene alle decisioni che lo riguardano questo è un frutto duraturo ed è espressione di lotta ai padri questa ci fu ma poi finisce per essere nel nelle sue manifestazioni concrete una volta tra fratelli ed è Pasolini che che lo spiega per primo
Proprio indicando il fratello poliziotto e giustamente i due autori entrambe se ne occupano
Legnano guardate che Pasolini con quella famosa poesia che venne dopo lo scontro tra studenti e polizia a Valle Giulia alla facoltà di Architettura
Non intendeva dire io sto dalla parte dei poliziotti perché sono loro i proletari miei figli dei proletari voi siete figli della borghesia avete tutto quello che volete vi prendete pure lo sfizio di fare queste cose qua
Ma io sto
Non era questo il senso
Era guardate voi combattete per una causa
Ma costoro fanno parte della vostra causa perché sono strumentalizzati dal potere vittime del potere quanto Russia e The Boy
Questo era il senso e lo dice fra l'altro esplicitamente nel nella poesia Pasolini ma la storia aveva dato un'interpretazione di vedersi
Inebrianti dalla vittoria contro i giovanotti della polizia costretti dalla povertà a essere servi e va avanti quindi più chiaro di così
Non avrebbe potuto essere qui comincia il fratricidio e poi il fratricidio prosegue
All'interno fighetta il detto giustamente all'interno soprattutto della sinistra condotti
E quindi
Quanto è il parricidio quanto entro fratricidio insomma per me è una questione aperta
Non a caso per corroborare il fratricidio si passa al Sabah
Perché era stato Sabatti Ralph fuori questa cosa che la storia d'Italia e fondata su un fratricidio a ossia ma a Roma Romolo e Remo no del quello è l'inizio della storia italica diciamo e quindi poi ci sono tutta una serie di episodi
Ora questo francamente non è storia questo e Saba
Ed è facile creare questa impressione citando alcuni esempi partendo da da Romolo e Remo
Io
Rimasi molto colpito colpito con il perito colpito anche personalmente no non dal punto di vista
Materiale e anche lui
Da quello che il libro dice ma un parricidio ci fu
E il suo Aldo Moro
Ecco il perché di quella morte
Il perché di quella morte
Sarebbe un tema su cui ancora dovremmo fare tutti l'esame di coscienza
Tutti l'esame di coscienza
Perché di per sé
Spiegabile con motivazioni bassamente politiche
Ma
Insomma questo
Era
L'uomo non solo politico
Che più di ogni altro
Si era posto per tutta la vita il problema
Della fragilità di una democrazia che non il sia stata ancora capace di includere coloro che ne stanno fuori
E questo coloro non era limitato alla sfera partitica l'unica sfera che hanno nella testa diversi handicappati che si occupano degli affari collettivi senza averne le qualità
Ma gli esseri umani
I cittadini e non cittadini quelli che che vivono tra di noi ed insieme a noi
Ogni volta che c'è qualcuno che escluso
La democrazia perde un pezzo o acquista un punto di fragilità questo era ciò che era nella testa di moro
E non a caso lui
Avrebbe scritto poco prima di essere rapito quelli del sedici marzo del settantotto ho quattordici non mi
Il sedici marzo
Che
Questi ragazzi usano spesso metodi violenti però non è una ragione per non dialogarci e per non capire che cosa vogliono
Per non includerebbe
Poi quei ragazzi
Lo avrebbero rapito ne avrebbero finito per ucciderlo
Ecco questo mi è sembrato proprio una roba da urlo di Munch secco come è possibile
L'unico che aveva capito viene ucciso
è una storia prende una direzione diversa
E qui si acquista diffidenza Della politica ciascuno che difende il suo pezzo
La Democrazia Cristiana
Che difende se stessa dalle cose che Moro è venuto dicendo accusandolo di essere vittima della sindrome di Stoccolma
Sapete cos'è il no dell'innamoramento nei confronti del rapitore che ti portasse ragionare mentre sei sotto del potere del tuo rapitore che quindi le lettere che lui scriveva hanno lettere prive di senso da non accreditare e Berlinguer
Che
Sacche perdendo Moro perde l'interlocutore con cui può continuare il discorso politico che dà senso al suo partito al quale secondo lui
Secondo lui è affidato il futuro
Nel sistema del suo stesso partito nel quale prevale che cosa questa è la mia convinzione prevale la necessità del Vade retro
Perché era emerso l'aveva scritto Rossana Rossanda in modo palmare che il terrorismo di sinistra nasce era parte dell'album di famiglia
Che il confine tra questi giovani che si erano dati alla clandestinità ed erano diventati terroristi
E il partito
Era un confine molto labile
Perché alla fin fine
Questi giovani rimproveravano al partito di avere abbandonato una prospettiva rivoluzionaria che era rimasta però nel suo bagaglio
E allora voi e siete voi che tradite non siamo noi
Esercitando la violenza che tradiamo
Fortunatamente
Dico fortunatamente in termini storici
Quando arrivò la sciagurata uccisione di Guido Rossa un operaio comunista a Genova
La distanza tra impicci
I terroristi era irrevocabilmente segnata
A quel punto perché Moro doveva morire
Perché avremmo riconosciuto alle Brigate Rosse si va benissimo trattato la sua liberazione la mia domanda è sempre stata per ricchi uno Stato forte
Per salvare i suoi cittadini tratta sempre e comunque poi una volta che li ha liberati punirà o cercherà di punire coloro che hanno commesso quel delitto
La paura di riconoscere e la paura dello Stato debole
Dello Stato che ha talmente poca fiducia nella propria legittimazione nella propria forza da temere di essere confuso con questi altri si arriva a trattare cosa che si fa in in qualunque circostanza
Fatto sta ed è che
Ecco questo parricidio
Non a caso
Poi porto al lenta fine del terrorismo secondo me fu talmente grave il vissuto come fatto talmente grave di questa esecuzione penale
Di quest'uomo
Che anche le solidarietà Mascot ostelli cui questi avevano potuto polvere
Finirono per venire meno ma io non voglio prendere troppo tempo ma questo è un altro grande tema che viene fuori da questo libro sul quale vale la pena tornare
Ma c'è
L'altra storia della violenza in quanto tale
E qui e esplicitamente ripresa da Luigi il tesi che fu di Sofri
Che
Loro non erano per la violenza
Che era certo poi implicita nella spinta rivoluzionaria
Ma fu piazza Fontana
In cui videro la violenza usata dallo Stato
Servizi deviati per loro era lo Stato che in qualche modo fece pensare allora lo possiamo fare anche noi
E c'è questa frase
Fu Piazza Fontana che ci fece perdere l'innocenza
Quindi l'ammissione che si arrivò a legittimare comunque l'uso della violenza
E questo è il tema ci sono delle situazioni in cui l'uso della violenza legittime
La cultura della non violenza è una cultura accettabile da chi rifiuta la violenza
Ma allora se uno vede picchiare Stefano Cucchi non fa nulla
Se uno vede aggredire un paese come l'Ucraina non far nulla
E se reagisce fino a qual punto realizzi
E poi il grande tema della pinna
E su questo davvero
Io credo che detti ieri abbia assolutamente ragione insomma
Reintegrare il puro
Cioè il grande compito
Io su questa cosa mi rattrista io sono un non credente
Ma
Fin da quando ero ragazzino mi ha sempre attirato il cristianesimo
Infatti la prima enciclopedia che vinsi quattordici anni o il sedici
Era una di queste Garzantina facendo un tema sulla religione mi ricordo
Perché
Il cristianesimo ci acquisto unico rispetto alle altre religioni
C'era il dio fatto uomo
Il Dio che si fa uomo attraverso Gesù per vivere insieme agli altri uomini per essere un uomo
Io e non sono il solo insomma dico ma guardati
Coloro che sono cristiani
Credendo questa cosa identificandosi in questa cosa
Assumono anche una responsabilità
Che è quella di saper trovare il divo in cui credono in ogni uomo che hanno davanti
Questo è il Dio fatto uomo
Che in ogni essere umano c'è una traccia del Dio in cui credi
Io allora tu non puoi dire
Che quella traccia si è spenta non c'è più lo cancello
No
Quella traccia puri emergere in chiunque non necessariamente potranno riemergere
Ma tu devi adoprare atti perché ritennero devi fare il possibile per vederla se no che razza di Cristiano sei mi racconti parler io me lo ricordo ancora e poi chiudo
Una volta che lavoravo
Sulle norme europee sulle migrazioni andai a Monaco di Baviera terra cattolicissima come poche altre
E flessioni incontrò con bavaresi assolutamente cattolici i quali mi chiesero due cose assolutamente le radici cristiane d'Europa quelle dovevano essere scritto
Assolutamente barriere invalicabili perché non entri un immigrato in Europa Giuseppe
Io
Chiesi umilmente ma secondo voi vanno d'accordo queste due cose che mi state chiedendo perché se le radici cristiane re prendete sul serio forse quell'immigrato è uno in cui c'è di io contro e quindi
Ecco questa cosa bavarese è molto diffusa
è veramente molto diffusa e la castrazione chimica ne è un'espressione perché insomma la rieducazione una volta che la mente castrato non è più possibile almeno per quella parte quindi non è quella la funzione della pena insomma è questo escludere la possibilità della rieducazione ed è appunto l'attenzione al marginale
Queste è una cosa che torna e ritorna nella nostra storia
E c'era anche nel sessantotto ed è ciò che Pasolini soprattutto in meno
Parlando appunto dei poliziotti come quelli che allora avevano la stoffa ruvida che puzza di rancio poi sarebbe molto cambiata la realtà dei poliziotti
E qui come dice Lettieri in questo libro
Il principio che dovremmo seguire è quello opposto a quello a cui siamo abituati il principio sarebbe Ubi minor
Major cessa
Non è facile
Però è una traccia da prendere sul serio per migliorare il futuro
Capello e però autore quindi noi siamo liberi di parlare prima voi poi
Cito vorrei giusta quando gli
Impegni
In realtà
Questa donna
Di complicità
Praticamente per via superabile
Penso di cinque
I incontrarlo della violenza sia lungo violenza scritto come da qualche anno andiamo facendo tutto attaccato
E lo si scrive tutto attaccato per intendere con questa parola l'unione
Beh
Cioè non semplicemente la indicazione in una per verso cioè l'esercizio della violenza ma invece qualcosa di costruttivo qualcosa di positivo
Qualcosa di finalizzato quali sospetto avrà cura pubblicità
Quindi non violenza come ventuno Lucia l'azione fondi la e individuate
Che mila raggiunge quegli obiettivi che l'esercizio bella potenza non è in grado di contrastare
Ora cos'è successo nel nostro paese tra negli anni Sessanta tra la fine degli anni cinquanta negli anni settanta
Che lunghezza obbligo Jiangxi io Repubblica
è rimasto appannaggio tutti i missili esibissi la
Di ispirazione religiosa o d'ispirazione laica
E tuttavia appartenente a ridotti
Sì mi gruppi politici e intellettuali senza che mai diventasse azioni di massa
Si è ridotto dunque quel metodo a una funzione di testimonianza
Ha assunto una fisionomia di natura profetica
Che
Fatti cava ad essere accolto dalla politica
Perché vendeva in quel tecnica
Semplicemente un segno un simbolo un messaggio
Ricordate che tecniche della non violenza e il libro del più importante
Che Origo della non violenza italiano Aldo Capitini è il titolo del suo libro il proprio tecniche della non violenza perché questo era l'intento dell'autore che era un filosofo di notevole qualità
Quello di indicare come quella metodologia potesse operare in ambito pubblico potessi diventare azione politica
Questa vocazione rimase tuttavia terribilmente minoritaria
Si ridusse appunto a testimonianza e ha segno profetico poi successe quello che ricordava
Facendo riferimento anche al nostro libero Giuliano Amato poc'anzi cioè il fatto che
Ad avviso mio e non solo mio con la fine degli anni sessanta cambia tutto
Con la fine degli anni sessanta Giove in particolare con gli attentati dell'estate del mille novecentosessantanove e con la strage del dodici dicembre del quello stesso anno
Interviene
Nella sfera pubblica italiana
Un evento che rompe tutti i canoni e codici precedenti nel conflitto che c'è tra i movimenti sociali e le istituzioni
Tra l'azione collettiva e il potere il potere si ritiene far ricorso all'Arma estrema
Quell'arma che
Attenta alla stessa vita umana lo Stato
O meglio per un'analisi più raffinata alcuni segmenti dello stacco alcuni operatori agenti
Dello Stato funzionari dello Stato servizi infedeli generali se l'unico ricorrono all'Arma
Più crudele cioè quella che attenta alla incolumità per sconfiggere i movimenti collettivi questo produce
Ciò che abbiamo chiamato la fine dell'innocenza quelle generazioni di giovani
E intorno a loro altre generatore Sironi più adulte
Perdono
Con la strage del dodici dicembre fiducia nel metodo democratico poi questa per età e innocenza abbiamo approfondito Bonera un evento
Come dire che accadeva
Semplicemente in coincidenza con la strage e solo alla strage
Si dovette e abbiamo scritto più di una volta che già prima di quella strage in realtà non eravamo così innocenti ad esempio per un motivo perché già prima di quella strage avevamo
In qualche modo accolto ideologici ieri che appunto avvenivano la violenza rivoluzionaria come proprio strumento
Se non privilegiato comunque a determinate circostanze necessario per l'emancipazione delle masse
Attenzione non è un dibattito che riguarda solo l'aria di sinistra fu un dibattito che la cero
La cristianità e non solo in Italia in tutto il mondo
Perché un'enciclica di quegli anni
Introdusse il concetto del possibile il ricorso alla violenza per spodestare i despoti quando qualora altre forme non fosse inutilizzabili
Quindi anche all'interno del mondi religiosi
All'interno del cristianesimo e della spesso cultura cattolica
La violenza rivoluzionaria acquisiti una sua legittimazione
Ma su questo io non voglio ancora insistere perché è già troppo se n'è parlato quello che mi preme dire per arrivare anche alle importanti questioni sollevate da chi è intervenuto prima
E che
La violenza si è manifestata
Come espansione perversa deformata alterata
Tutti questi aggettivi sono indispensabili
Rispetto a una esclusione
è stata cioè la risposta impatto città
A una condizione di discriminazione attenzione e importante tanto impazzita quanto discriminazione
Per questo noi millibar abbiamo così lavorato così abbiamo insistito sull'ossimoro poliziotto sessantotto perché in quell'episodio in quella pulizia in quella dialettica
Che era dialettica ancorché violenta tra studenti e poliziotti vendevamo il conflitto tra due forme di esclusione l'esclusione dei giovani dal sistema adulto
Dal sistema delle istituzioni dal sistema scolastico l esclusione di una parte della società italiana
Dei proletari dei sottoproletari del sud da una possibilità di emancipazione
Diversa dall'entrare in polizia cioè il dall'indossare quei panni che odore hanno di gran lusso e di assumere un ruolo subalterno come fa
E se futuri dell'esercizio del comando da parte delle classi dominanti questo il senso del libro non a caso il sottotitolo e violenza e democrazia
Per un verso poniamo quell'interrogativo
Può esistere un tirocinio non democratico alla democrazia
E la risposta in particolare mia è quella che dice sì non solo può esistere mai esistita e tende a riprodursi in tutte le società democratiche
Per l'altro verso si dice quelle manifestazioni non democratiche rimandano tutti tutte ha un bisogno di giustizia
Riprendo il Moro citato dava atto ogni volta che una persona viene esclusa dal sistema di cittadinanza
Lì la democrazia
Fallisce
Possiamo fare un passo ulteriore ogni volta che un cittadino
Che si trovi sotto la custodia dello Stato
Sia in un confronto di piazza tra studenti e poliziotti ancor più all'interno di un carcere
Di un ospedale psichiatrico giudiziario
Chiusi ma rimasto in realtà aperti ogni volta che un cittadino si trova nelle mani vecchie apparati dello Stato ed esce
Ucciso lì fallisce lo Stato democratico questo il senso dunque la democrazia e sempre in debito
Dunque la democrazia è sempre imperfetta dunque la democrazia lassi misura
Esattamente sulla possibilità di integrare quel cittadino escluso
è l'esatto contrario di un discorso sulla marginalità
Perché i discriminati non rappresenta look immagini del sistema al contrario rappresentano il cuore del sistema
Il cuore che ha fallito il cuore che non batte il cuore che non risponde agli stimoli
Gli esclusi dal sistema e della cittadinanza non sono gli sfigati non sono coloro che vivono la condizione di e estraneità culturale e sociale quindi
Poiché
Settori ormai privi di qualunque soggettività al contrario quindi esclusi rappresentano proprio il corto circuito della democrazia
La democrazia si deve interessare tutti i loro non perché e caritatevole
Non perché e compassionevole al contrario perché senza l'inclusione di quei cittadini
Non è più Stato di diritto
Il punto e tutto qui
Quando dicevamo poliziotti e studenti e vedevamo
L'esclusione di entrambi questi soggetti e la violenza che nasceva dallo scontro tra queste due esclusioni
Dicevamo quello che oggi ripetiamo dicendo che ogni volta che un cittadino viene escluso dal circuito della partecipazione viene beh espulso dal sistema della cittadinanza
Davvero un problema semplicemente di welfare stretti di mancato funzionamento di carenza dei servizi sociali è un problema cruciale di democrazia per l'intera società
Questo è il nostro
Ragionamento questo è il tentativo che abbiamo fatto vedere il bisogno di giustizia come ciò che qualifica la fisionomia democratica di un'organizzazione sociale
Gaetano
Diventa difficile per me intervenire innanzitutto ringrazio tantissimo sia
Anche il finale ora non ho più cartucce letteralmente sia Roberto Esposito e Giuliano Amato appunto quest'ultimo intervento di Luigi Manconi
Voglio sottolinearlo non sono parole di circostanza considero Roberto Esposito forse Massimo filosofo della politica oggi in Italia e presidente Amato una figura di riferimento continua non solo per la sua straordinaria
Discenda politica ma anche per la densità culturale ministro della Costituzione o qualcosa sulla Costituzione vorrei dire perché in qualche modo questo libro Fiora tematiche che sono al cuore della nostra identità democratica che richiamano l'attualità
Tramite staccare per certi aspetti la Costituzione
Vorrei cominciare da questo comunque cioè per che stato Luigi Manconi attimi di intervenire no di scrivere il margine alcuni suoi scritti sul Sessantotto
Perché ho accettato perché considero Luigi Manconi veramente comiche sia a apposto il centro
Del dibattito politico italiano dell'impegno democratico in quei margini di cui parlava
La sua stessa restituzione del sessantotto è una situazione restituzioni originalissima
Proprio perché rifiuta l'autocelebrazione
Rifiuta i luoghi comuni anche troppo facile no del foto del giovanilismo ma cerca di trovare il sessantotto in delle pieghe nascoste appunto nella operaia che lavorava in una fabbrica di confetti milioni il sacrestano che lanciava questa follia totale del sindacato dei Sacristani o addirittura in quelle che erano figure in fondo del tutto
Assurde no per un discorso di liberazione e persino di rivendicazione del margine che erano quelli dei cacciatori
A maggior ragione né interessato ovviamente la figura del poliziotto che io sottolineo anche un aspetto che ovviamente poi un libro scritto e composto insieme tende sia Farka desinenze in secondo piano Pierluigi eravamo d'accordo su molte cose c'è infine gotici anche una specie di tensione in se non di conflitto ad esempio l'espressione tirocinio non democratico la democrazia a me non è mai piaciuta e io non volevo neanche metterla nella quarta di copertina malgrado fosse il titolo di una sezione di Libero del libro di Luigi proprio perché lo trovavo in qualche modo un termine
Come dire troppo un consultorio un'espressione troppo autoassolutorio ma qui i chiarimenti di Luigi in proposito mi sembra sono stati importati avrei preferito appunto
Restituire il dinamismo di questo libro con l'espressione che dell'Unità poi dopo è emersa la quarta di copertina di sovversione non violento
Cioè c'è continuamente un'esigenza di sovversione che è l'esigenza inevitabilmente violenta d'accordo perché ogni processo di sovversione violento e quindi non facciamo le anime belle ma
Che deve sforzarsi di essere al tempo stesso non violenta cioè di avere consapevolezza della violenza che esercita e di mettere in discussione la violenza che Sergio
Ho seguito con molto interesse quanto diceva Roberto Esposito riferimento alla questione della verità
Alla dimensione delle istituzioni come Di Muzio irrinunciabile nel mio testo su Pasolini insistiamo con il Pasolini pensate la raccolta di poesie fondamentali tra sul Manara e organizzata
In fin dei conti i discorsi alla liberazione punto della sovversione non violenta si intreccia al bis alla responsabilità dell'istituzione
Non a caso e il PC ai giovani il titolo della Tunisia su punto incidenti di Valle Giulia sul poliziotto fine Conti è il partito comunista che si fa carico quasi fosse la nuova chiesa del compito straordinario storico della mediazione della traduzione
Così la questione della storia allora
Dobbiamo avere consapevolezza dei limiti di quello che riusciamo a capire a pensare a scrivere ma in fin dei conti questo libro vuole essere un libro sulla democrazia mi sulla dialettica tra violenza e democrazia errato uno a quanto diceva
In conclusione Giuliano Amato quanto richiamava Luigi prima
In fin dei conti il tema della democrazia rimane il tema dell'impuro ed integrazione dell'impuro permettetemi un anno negli USA notazione etimologicamente RAI con impuro eh il cui Knox
Ma cui non sembra vuol dire anche comune da cui in comunione cioè il luogo del comune è il luogo dell'impuro cioè lo sforzo queste sono categorie teologiche più studio per come dire dovere professionale
Il volto l'agevolezza né quello del rendere l'impuro al centro del mistero appunto della rivelazione del divino
Di integrare ciò escluso e quindi di fare dell'impuro luogo della comunico e dell'accumulo luogo di vincolo il termine comunismo a questa traccia a questa storia
Cioè il comunismo era capacità di
Far sì che l'impuro l'escluso divenga il soggetto che comune dona senso Done costituisce comunque
E allora
Lo sforzo in fondo è quello di identificare anche tramite Pasolini questo ho cercato di fare
Quella che è una
Piena consapevolezza di una chiamiamo la marcatura di origine la scaturigine cristiana di determinate categorie politiche ad esempio Pasolini quando fa riferimento i poliziotti no come i fratelli Lusi vittime della violenza del sistema che devono essere però reintegrati all'interno di questa logica democratica
A perfetta consapevolezza di utilizzare categorie cristiane pensare l'ossessione del criterio Pasolini anche Pasolini era un non credente no ma considerava il cristianesimo come quella forza
Da un punto di vista Prodi dispositivo concettuale e politico e democratico irrinunciabile che alla radice della nostra idea di democrazia della nostra idea di liberazione
Da questo punto di vista vorrei tornare sulla questione della Costituzione cioè pensate all'attualità straordinaria del tema dell'immigrazione oggi non solo con la castrazione chimica che perfettamente corrispondente no a quello della Barghiero dell'esclusione
In fin dei conti ha con l'Ulivo leggere un versetto per farvi capire come insomma a mio avviso la stessa Costituzione penso allo straordinario articolo dieci che oltretutto mette in dialetti cara nozioni di giustizia con la mozione infine Contini legge qualche modo che chiamata accusa e quindi diritto a difendere identità nazionale identità del corpo politico e la giustizia che in qualche modo lo apre
No ad una dimensione estatica di eccedenza di integrazione paradossalmente infinita che politicamente non può essere
Tollerata no perché nessuno è stato in grado di farlo ma il dovere della giustizia è quello di accogliere ogni uomo che non goda alto valore dei diritti democratici che la Costituzione italiana garantisce
E questa straordinaria utopia questa straordinaria dimensione Stati diversi articolo dieci quest'usanza abbiamo anche sfiorato con la dimensione equivoca da un punto di vista di o di Mimmo Lucà lo vorrei sottolineare anche perché Luigi si è impegnato molto perché i libri è anche lui in quella difficoltà cura senza entrare in polemiche ma via il problema cioè infine quotidiane il margine centrale delle nostre delle nostre dinamiche vi volevo leggere un versetto del Cristo agli ebrei
Due versetti tre
Tredicesimo capitolo ST uno tre perseguitate nell'amore fraterno non dimenticate l'ospitalità alcuni praticando una hanno accolto degli angeli senza sapere saperlo
Ricordatevi di carcerati come se foste loro compagni di carcere
E di quelli che soffrono essendo anche voi in un corpo mortale
Io penso che queste affermazioni religiose siano ancora un motore da secolarizzati e dall'Anci Zahri da universali Inzaghi della nostra democrazia
Cioè in fin dei conti il politico e quindi come dire un compito anche molto faticoso diffusi
Il politico rimane all'altezza della scommessa democratica unicamente se è in grado di mantenersi a quest'altezza del paradosso e dell'atto quindi addirittura e non dell'utopia
Chiudo con un riferimento leggevo anche una recinzione Roberto Esposito mi pare sul repubblicano al nostro libro che era molto bella
In cui sottolineava come io tentasse di connettere Paolo a Derrida cioè ecco vi cito Jacques Derrida filosofo più amo molto direi filosofo estremo nel tentativo di pensare il paradosso del politico
E il punto estremo del politico ricordo Derrida afferma appunto che qual si esibì sforzo politico mantiene una struttura più logico politica più o meno esplicita cioè l'ombra del politico in particolare il politico democratico rimane etimologico politica anche quando questo politico era di per come deve essere del tutto l'arco e secolarizzati
E allora
Forse ancora senso pensare in relazione alla questione del politico due categorie quella dell'escatologia del messianismo
Bordate libero che verità scrive sulla democrazia avvenire cioè sulla dimensione strutturalmente escatologica
La democrazia e sulla messianici da senza messianismo cioè sul politico che non può fare a meno di una traccia messianico ormai secolarizzata
Che però in qualche modo
Guasta la nostra
Diciamo concezione in fondo comoda d'identità politiche di identità democratica è una vera democrazia soltanto una democrazia inquieta questo senso Luigi Manconi un maestro che sono orgoglioso di aver scritto un libro con lui cioè di colui che è democratico nei luoghi infine quanti più difficili in cui il segreto della democrazia si nasconde
E il e il fondo l'opportunità della democrazia la scommessa della no grazie agli e quindi è sui barchini che attraversano il Mediterraneo è nelle carceri
E in fin dei conti persino nella come dire nell'uomo con disturbi sessuali per tornare alla questione della castrazione chimica
Ed è uno sforzo di intelligenza lo sforzo di giustizia è uno sforzo di riconoscimento e di integrazione ed è una scommessa sull'umano quindi malgrado ecco de Bayeux ritornare nella modestia no del del mio ruolo io penso che Luigi Manconi che Pasolini io poi ho dovuto nel libro anche censurare stato qui già imporrebbero delle espressioni biglietti troppo
Un'ora io Monica mi considerava brioche che il con gli assegni che addirittura però io penso che da questo punto di vista noi abbiamo in Luigi un soggetto democratico cioè lo dico ed è una cosa importante c'è un soggetto che riesce a farci capire cosa sia davvero democrazia e da questo punto di vista chiudo con una questione se la sinistra oggi non sia così disastrosamente perdenti
Perché non in grado di attivare questo discorso paradossale chiamiamola dell'altopiano del centro nel margine o dei minore che diventare deve diventare maggiore se non si sia bambole Giata con la ricchezza di essere avanti libera quindi non bensì
Essersi fatta carico
Del peso del ritardo dell'escluso appunto del marginale che invece è il suo vero luogo identità politica democratica ed etica
Grazie mio carissimo compagno di Libero
Al quale anche devo oltre
Tutto ciò che
Ha scritto e che è parte integrante del nostro lavoro il fatto di avermi fatto rilegge dopo quarant'anni veri da
Facendo mi scoprire una frase che capirete
Per me e particolarmente l'inquietante preziosa
Dice Derrida
Gli occhi prima di vedere piangono
Una frase misteriosa per certi versi ma peraltro di così
Semplicemente eloquente che
Mi pare restituisca una straordinaria forza
Al tema della sofferenza della malattia
Tutto ciò che cioè a che vedere con l'imperfezione dell'umano
Noi abbiamo finito la nostra presentazione perché credo che siano stati entro tempi moderati dunque utili per chi voleva farsi un'idea di questo libro
Che ovviamente può essere acquistato
In questa libreria come sapete Luigi Manconi Gaetano Lettieri poliziotto sessantotto violenza e democrazia pubblicato dalla casa editrice il Saggiatore che molto ringrazio
Diciannove euro quindi accessibile diciamo
Volevo solo aggiungere una piccola cosa
Molto personale io sono fiero di un dettaglio
Nessuno tra quanti hanno anche solo scorso questo libro
Ha pensato nessuno proprio nessuno
Che
Questo libro appartenesse alla memorialistica reduci spicca
Sono fiero di poter servire che è un libro pubblicato fuori da ogni ricorrenza celebrativa da ogni anniversario e riuscito nell'intento non semplice di evitare
Anche
La più piccola
Nota di Reduci cibo e un libro al contrario vorrei che così fosse eletto Tyrrell lucidissimo è è un risultato al quale tenevo moltissimo per ragioni credo evidenti perché com'è noto la figura del reduce
E sempre segnata da un tratto patetico ultima considerazione che devo fare
Ringrazio tantissimo le persone che hanno voluto presentare questo libro insieme a noi quindi Roberto Esposito Elena Stancanelli Giuliano Amato e ringrazia ancora a Radio Radicale
Per aver trasmesso in diretta streaming questo dibattito e sempre su Radio Radicale per chi lo volesse fare proprio quelli che hanno perso la testa per il libro e quindi lo vogliono ascoltare e riascoltare
Ovviamente sul sito di radio radicale questo stesso dibattito lo si può in qualunque momento riascoltare grazie ancora a tutti i presenti grazie ancora