"Intervista sulla fine della prima Repubblica" presentazione del libro di Antonio Maccanico e curato da Alfonso Dell'Erario e Anna Scafuri

Perché il tempo non è molto i nostri due segretari
Devono per fortuna essendo tutti e due qui il dono il loro voto ma i questo momento si sta votando alla Camera
Iniziamo questo la discussione sulle linee l'intervista a Libero di Antonio Maccanico Intervista sulla fine della Prima Repubblica io procederò proprio quattro domande e pregherò al via via D'Alema estremi di rispondere cinque minuti ad ogni domanda
In modo da dare una qualche come dire articolazione al dibattito credo che la porta molto interessante di questa di questa nostra conferenza sia il fatto che da è una di quelle dei quei rari momenti in cui è forse possibile lista ricostruire un codici di comunicazione che in Italia fondamentalmente si è rotto
In questo hanno della Seconda Repubblica uno degli aspetti forse più negativi
E che apparsa via via dissolvendosi un codice di comunicazione tra avversari che c'è sempre stato nel nostro Paese che era facilitato dal proporzionale ma che con il maggioritario si è come integralmente interrotto quasi che una delegittimazione reciproca impedisse alle due parti fondamentalmente contendenti
Di intendersi almeno sulla sostanza delle cose sulla definizione del loro contrasto
Quasi che ognuno parlasse una lingua Lenin all'altro e questo è un elemento secondo me tra i più negativi e pochi hanno cercato di superare questo questa rottura di un codice di comunicazione
Direi che da questo punto di vista è forse più facile
Agli eredi del beat civile dell'MSI
Ritrovare un codice di comunicazione
Li trovate lo proprio perché erano avversari storici perché ambedue appartengono alla storia d'Italia ha una lunga storia che li vedeva opposti ma comunque la dall'antiche radici degli anni Venti dal massimalismo socialista dalle due ipotesi speculari di visioni assolute di società
Quella lotta tra su comunisti e fascisti che ha segnato la storia d'Italia e che via via poi si è che ha avuto alterne vicende che si è poi risolta
Nel periodo costituzionale che ha conosciuto anche persino prima la guerra partigiano alla guerra civile poi l'amnistia e poi l'assemblea costituente
Ecco direi qui malgrado tutto c'è oggi forse un recupero di linguaggio non dico assolutamente di opinioni ma di linguaggio che è importante
D'Alema e Fini hanno poi da questo punto di vista forse quello per collochiamo per i tedeschi vantaggi della nascita tardiva cioè non
Non si portano dietro quanto meno quelle passioni quegli ordini quelle quei rancori
Quei dolori che caratterizzarono le generazioni precedenti essi hanno è una ricchezza lavoro impoverimento del dibattito non so certo essi appaiono più come due animali politici perfetti
Che come due portatori
I valori e tradizioni e passioni sembra che ci sia più la freddezza dell'analisi politica
Che antiche passioni sotto il suo punto di vista sono speculari
E io che forse hanno il paradosso un po'troppo adesso li offende però ma alle volte penso che potrebbero essere interscambiabili io quando vedo Fini io per sono vecchi alle volte mi ricordo certi segretari comunisti emiliani
Ecco
E potrei anche non dico da D'Alema forse viene caratterizzato per la per i suoi baffi bassi o positiva lo posso vedere a destra come a sinistra ma a sinistra se ricordo i miei anni verdi cioè non c'è più nemmeno quelle caratteristiche una volta c'erano delle caratteristiche non dico zoologiche marzo
Abbastanza attuati in cui un comunista un missino si riconoscevano democristiano che si riconosceva sempre
Per cento
Oggi anche questo è diventato diverso io quello che vorrei chiedergli come prima domanda
Voi ci avete una storia a differenza di Berlusconi Berlusconi nasce senza storia instant book o istanza Testa
Poi la scelta avete una storia tutta la storia d'Italia dietro avete due partiti che avete trasformato siete con un piede siete testimoni della rete Prima Repubblica e attori della seconda ecco ma vi sembra davvero tutta da buttare quella prima Repubblica
Quello che in quella Prima Repubblica si fece quello che si costruisce queste Italia che abbiamo davanti compito tanti difetti ma come così enormi
Anche con quale così enorme patrimonio raggiunto dal quarantacinque ad oggi ecco da questo punto di vista non credete che dovete essere anche dei continui visti in qualche modo non dovete portare avanti dei valori che erano nella prima e che debbono ritrovarsi nella seconda
Come ce l'hai con D'Alema
Va io partirei da una considerazione
Mi sembra debba essere onestamente fa
Me mi permetti credettero io la domanda dopo concluderla con una una chance José inveire scuso con Antonio Maccanico non lo fa la frase era questa hanno vinto le forze che non si deve erano identificate con l'ordinamento può missionari anzi lo avevano avversato come Alleanza nazionale oppure estranei ai limiti del secessionismo come la lega nord oppure ancora quelle che rappresenta l'anno agnosticismo opportunistico della maggioranza degli italiani come Forza Italia ma insomma hanno vinto forze politiche che poco hanno in comune con le tradizioni la struttura i valori culturali sociali politici più rappresentativi dell'Italia moderna eccola questo dei corpi si annunciano a quella domanda sul ieri sul nord
Ora io vorrei dire che a mio giudizio tutti abbiamo una storia
La retorica del nuovo che ha condizionato
Questa fase della vita politica italiana
Finisce per oscurare gli anime gli elementi a mio giudizio fortissimi di continuità
D'altro canto la storia italiana
è una storia nella quale le rotture le cesure che pure vi sono state
Sono sempre state riassorbite nella forma del trasformismo
E io credo che i fili che legano
Questo inizio di Seconda Repubblica se così si può dire alla Prima Repubblica sono fortissimi
In primo luogo
La continuità
Del blocco sociale che dominante nel Paese
Cioè
Di quel blocco di interessi
Che ha sostenuto la maggioranza di pentapartito
E che si ritrova largamente come sostegno delle forze che hanno vinto le elezioni e di quello schieramento di centrodestra che si va componendo
Sulla base della crisi del partito popolare
Da questo punto di vista cioè una sostanziale continuità
E cioè l'asse di governo del Paese continua ad escludere
Le forze più rappresentative
Del lavoro dipendente
E del mondo intellettuale se si fanno per le ricerche sono state fatte
Quali siano le basi sociali diciamo per la sinistra si scopre che
Queste basi sociali sono tanto più forti tanto più ci si sposta verso il lavoro dipendente a più alto contenuto intellettuale
Questo è un elemento di continuità della storia italiana
Cioè nel senso nel trascorrerà vi tutti i reggini di tutte le repubbliche
La storia dell'Italia unita ha visto questo mondo all'opposizione
La seconda questione secondo punto di continuità molto forte
è rappresentato
Beh insomma
Con la eccezione della destra
Da una sostanziale continuità di classe dirigente
Certo se noi isoliamo il ceto politico
Nel ceto politico c'è stato un cambiamento
Ma se noi adottiamo una nozione più ampia di classe dirigente
Classe dirigente del Paese
E cioè guardiamo al mondo imprenditoriale e della finanza
Dell'alta burocrazia dello Stato
Noi abbiamo nel passaggio
Una sostanziale continuità della classe dirigente
Mutano le forme di organizzazione ruotano
Le forme politiche
Finora perché anche in campo il disegno di socialista di ricostituire la democrazia cristiana so se questo disegno riuscirà
In buona sostanza
Disegno politico dell'onorevole Buttiglione quello di ricostituire
Un po'più a destra
Una forza che sia erede del
Di quel blocco interclassista della democrazia cristiana
Io quindi vedo fortissimi gli elementi di continuità
E vedo un rischio che della Prima Repubblica si disperdano alcuni valori positivi
Nella sostanziale continuità ripeto del blocco sociale delle classi dirigenti che sin qui
Esprimono la maggioranza del Paese
Beh un elemento positivo era quel Complesso di rapporti tra le forze politiche
Che sia pure nel quadro di una democrazia bloccata ed anomala tuttavia hanno garantito la democrazia
Cioè quella comune responsabilità delle forze politiche
Per cui c'era un limite dello scontro
Scontro politico poteva essere anche molto Astor
Ma nel momento in cui metteva in giuoco alcuni valori fondamentali interessi fondamentali del Paese
Lui lo scontro politico si arresta
Cioè in fondo tra la Democrazia Cristiana il Partito comunista c'è stato un conflitto storico
Ma il giorno del rapimento di Aldo Moro
Diciamo io ricordo la riunione della direzione del partito comunista che era di tutt'altro avviso non votare la fiducia al governo Andreotti neanche nella sua composizione
Ricordo anche che di fronte
Questioni che mettevano in giuoco il sistema democratico la lotta politica si arresta c'era un senso della comune responsabilità
Delle forze che avevano dato vita alla Repubblica democratica
Io oggi vedo smarrirsi nel senso di di questa comune responsabilità
E la seconda questione che mi preoccupa è che un tessuto di regole che certamente erano usurate consumate
Si è lacerato
Ma io non vedo la preoccupazione dell'insieme delle forze in campo a definire un tessuto di regole nuove
Questo è il vuoto è stato lasciato anche dalla precedente legislatura
Noi rischiamo di concluderne un'altra in buona sostanza nell'ultimo di un nuovo assetto costituzionale
Il rischio è che ad un assetto costituzionale fatto di regole condivise
Si sostituisca una costituzione materiale del maggioritario
Ma un maggioritario senza contrappesi senza garanzie è un maggioritario di comando
E in questo Paese
Diciamo non si governa
Se non in un quadro di regole di valori condivisi
Le sono poi si illuda di comandare
Chiunque vinca le elezioni
Non governerà se non in un quadro di regole di valori condivisi
E questo è un elemento fortissimo di rischio
Queste sono le
Le preoccupazioni sono anche le ragioni che ci hanno spinto a riprendere a proporre in diversi momenti l'esigenza di una fase costituente l'esigenza di una comune assunzione di responsabilità torneremo su questo punto però ecco della prima Repubblica io penso che l'aspetto fondamentale
Da ricostruire da recuperare è la comune responsabilità di fronte alla democrazia di fronte agli interessi del Paese sistema politico non vive senza che famiglie con sembra virare in un'osservazione di carattere personale diciamo
Io respingo penso anche per l'onorevole Fini diciamo un'immagine non è affatto detto che la
La compostezza e la tranquillità nel fare il proprio lavoro
Debbano essere interpretati come
Assenza di riferimento a valori tradizioni passioni ognuno di noi e il profondamente legato per quanto mi riguarda mondo una tradizione un sistema di valori
Il problema vero è che noi viviamo in una fase già talmente dedicata che soprattutto perché si trova a rappresentare da una parte e dall'altra
Il grosso delle forze della destra e della sinistra
Lo sforzo che conviene fare è quello di contribuire alla serenità
Io me qualche volta scappa detto anche qualcosa di troppo diciamo
Quindi semmai da questo punto di vista bisogna fare uno sforzo ancora maggiore
Ma sono convinto che si diciamo da parte di Alleanza nazionale del PDS si contribuisse diciamo cioè se io dicessi una cosa del tipo
Vorrei porre un quesito all'onorevole Fini prospettico di quello che ho letto sui giornali di oggi
Specularmente
E l'Italia dominata dai comunisti
Come ha detto l'onorevole Berlusconi
Quando gli unici comunisti che esistono ancora in questo Paese sono su molto importante questioni più d'accordo con Berlusconi che commenta
E che questi comunisti che domina il paese attentano alla mia vita
E questo ho detto io vogliono eliminarli fisicamente
Se in rete si anch'io che si mettesse anche Fini a dare alla vita politica italiana un'intonazione di questo tipo io non so dove andremo a finire
E quindi le passioni ci sono ma penso che ci debba essere anche quella serenità e quella autocontrollo che consentono di governare un passaggio così delicato e difficile della nostra storia nazionale
Grazie D'Alema e Gianfranco Fini
Sì comincio anch'io là dove ha terminato D'Alema con una amichevole quanto ferma contestazione di ciò che ha detto il nostro moderatore che in questa circostanza come resto si conviene più che il moderatore fa l'intelligente provocatoria
Non si può dire
Se non appunto per alimentare un dibattito che
Un tempo D'Alema e Fini l'ex DC ed ex MSI erano avversari
Possiamo tutt'oggi siamo avversari
Non siamo nemici forse
è un concetto diverso
Non si può dire non ci sono più le passioni di un tempo le passioni ci sono ancora anche perché io non concepisco una politica che non si è fatta di passione non ci sono gli ottimi
E anche questo è ovviamente un concetto diverso però vi è una distinzione destra sinistra che non è soltanto lo stare da una parte e dall'altra rispetto alla Presidenza della Camera o del Senato era una profonda distinzione che ha radici di carattere culturale visioni della Società diverso valore di riferimento che non coincide
In un momento come questo in cui l'Italia si trova a vivere di fatto in una situazione di autentico bipolarismo
Ed in cui il confronto è ogni giorno di più
Destra sinistra o centrodestra centrosinistra ma con una evidente ascendenza e della destra e della sinistra
Credo che sia giusto per coloro che hanno le responsabilità di guidare gli schieramenti avversari e contrapposti della destra della sinistra
Di sottolineare le diversità
Di considerare il dialogo certamente necessario indispensabile ma anche almeno da parte mia ma credo anche da parte dell'onorevole D'Alema di rifiutare qualsiasi ipotesi
Che io chiamo di marmellata vale a dire di indistinte e indifferenziate unità che poi finiscono per togliere gli edito al dibattito politico politico il dibattito e anche confronto
E soprattutto confronto tra posizioni diverse
In alcune circostanze linguaggio deve essere
In sintonia con questa impostazione
Io non credo che ci sia qualche cosa di cui meravigliarsi del fatto che
Chi è a destra dichiaratamente occhi è a sinistra dichiaratamente
Avendo degli ascendenti ideologiche
Siamo i figli del fattore K del fattore
Chiamino l'avversario così come l'avversario
In qualche modo chiama se stesso
Onorevole D'Alema mi definisce correttamente esponente di Alleanza nazionale credo altrettanto correttamente lo definisco leader del PDS
Chi al contrario ha una collocazione che potremmo definire di centro
E quindi non ha alle spalle le radici ideologiche caratterizzano la destra e la sinistra
In qualche circostanza semplifica il messaggio
Onorevole D'Alema ha sottolineato come in certe occasioni l'onorevole Berlusconi definisca comunisti gli esponenti del PDS
Ieri ho notato una dichiarazione dell'onorevole Jervolino che definiva fascista l'onorevole Buttiglione
Evidentemente perché chi si colloca al centro
Ed è forza di centro Forza Italia al pari del Partito popolare a una libertà di linguaggio o se volete una libertà di semplificazione del messaggio che chi stava a destra o a sinistra in ragione della storia politica che la destra la sinistra hanno avuto in Italia tenta e in qualche modo riesce a curare con maggior proprietà
Ma non voglio eludere le domande
Anche perché l'intervento dell'onorevole D'Alema posto ulteriori elementi di riflessione
Io non condivido ciò che è stato detto dall'onorevole D'Alema circa
La duplice continuità tra
La prima Repubblica
E quella che io non chiamo la Seconda Repubblica la Seconda Repubblica è ancora di là da venire
Però il ventisette di marzo assegnato certamente un momento di rottura rispetto a quelli che erano stati gli assetti politici
E anche certe regole scritte o no che precedevano il ventisette di marzo
Quindi non dico continuità tra la prima e la seconda Repubblica dico che non condivido ad esempio il fatto che il blocco sociale
Dominante sia rimasto lo stesso
Gli analisti me ne sono ovviamente molti a tale riguardo
Io ne cito una che mi ha particolarmente colpito
Del professor Fara Eurispes
Secondo il quale il ventisette di marzo ha segnato il punto di massimo successo politico delle forze del Polo
Proprio perché il Polo ha saldato un blocco sociale del tutto diverso rispetto a quello che prima del ventisette di marzo aveva garantito il successo politico alla Democrazia Cristiana il Partito socialista e anche molte fortune elettorali alla sinistra
Ventisette di marzo noi abbiamo vinto perché abbiamo saldato quelli che potremmo chiamare i non garantiti
I non sindacalizzati
E quando dico non garantiti e non mi riferisco soltanto a coloro che non sono garantiti in ragione del loro lavoro autonomo mi riferisco anche a coloro che non sono garantiti in ragione delle loro attività imprenditoriali
In Italia vi è stato un capitalismo assistito
Che era garantito dall'assetto di potere
Quel capitalismo assistito il ventisette di marzo era tutto dall'altra parte rispetto alla blocco politico che si è saldato con un blocco sociale e che è stato poi definito Polo delle libertà e del buongoverno
Quindi non credo che si possa dire
Che il blocco sociale dominante rimasto identico
Così come non penso che sia del tutto esatto dire che vi è stata una sostanziale continuità della classe dirigente
Anche perché correttamente l'onorevole D'Alema ha detto
Ad eccezione della destra e altri eccezione del ceto politico
Beh io mi chiedo ma soprattutto chiedo a D'Alema
Come poteva un nuovo ceto politico
Modificare nell'arco di pochi mesi
Quelle che erano delle costanti questo è vero rispetto alla Repubblica fra i ventisette marzo la nomenclatura
è innegabile che la nomenclatura per usare questa espressione
Come sempre del resto accade ogni qual volta si passa da una fase storica all'altra tende in qualche modo a sopravvivere persino ai regimi che nomina con la nomenklatura beh adesso
Come poteva da parte di un nuovo ceto politico avvenire un profondo rinnovamento del mondo dell'economia o della finanza
A parte il fatto che vi sarebbe molto da discutere sulla legittimità di interventi in un nuovo ceto politico democraticamente indicato dal popolo se interviene a modifica di assetto economico finanziari ma forse su questo aspetto torneremo
è innegabile che
è cambiato il ceto politico
Sono rimaste ma non vedo come sarebbe stato altrimenti delle costanti che rappresento non quelli che sono i poteri che legittimamente
Incidono e governo in una società questo un passato dal quale io tengo molto anche perché in certe circostanze
E lo fa anche Maccanico nel suo saggio si parla di poteri forti richiamando delle espressioni che sono tipiche del Polo e di Alleanza Nazionale io credo che non vi sia assolutamente nulla di disdicevole nella ricordare che esistono i poteri forti a condizione ovviamente di dire che sono poteri perfettamente legittimi
Lungi da me ipotesi di abbracciare le tesi un po'fantastiche di coloro che vedono i complotti a mano le dietrologie i poteri forti esistono sono legittime parlo se mai regolati
Concordo su con D'Alema quando dice c'è un deficit complessivo di regole
Questi poteri forti indubbiamente sono rimasti gli stessi che vi erano prima del ventisette di marzo
Però con molta sincerità
Non sono poi gli stessi poteri più forti che in qualche modo non si sono sentiti tutelati rappresentati dal ceto politico emerso il ventisette di marzo
Le regole
L'idea dell'Assemblea costituente un'idea che sposiamo in pieno non voglio avanzare diritti di primogenitura
Anche perché inutile capire chi l'ha detto prima chi l'ha detto dopo
Assemblea costituente però più che fase costituente
Perché è certamente vero che occorre stabilire regole nuove e valori condivisi
Però credo che sia
Corretto ricordare che quando si tratta di individuare nuove regole o addirittura di stabilire una tavolo di nuovi valori
E a tale riguardo credo che la prima parte della Costituzione non necessiti di alcuna modifica
Rispondo anche a Pirani tutto da buttare certamente no i valori acquisiti nella Carta costituzionale del quarantasei relativi ai parametri di tipo culturale ideale sono intangibili
Tutt'al più con qualche ulteriore inserimento la mostra l'unica Costituzione che non fa cenno all'Europa evitiamo al contrario una situazione di forte europeismo
Ma nello stesso momento in cui si decide che e tempo di regole nuove e addirittura di valori condivisi nuovi valori condivisi da tutti non credo che vi sia altra strada rispetto all'Assemblea Costituente
E quindi al nuovo patto costituente
Che certamente segna il passaggio fa la prima e la seconda Repubblica quindi concludo
Contestando ciò che Maccanico ha scritto
Vale a dire che hanno vinto le forze che poco hanno in comune con le tradizioni lo strutture i valori culturali sociali e politici più rappresentativi dell'Italia moderna
A meno che non si intenda dire so dicendo
Che la maggioranza degli italiani o comunque una larghissima parte degli italiani che hanno votato il ventisette marzo per le forze del Polo non fanno parte dell'Italia moderna forse è più corretto dire o comunque più interessante e dire che hanno vinto quelle forze che proprio perché erano in sostanziale sintonia
Contraddizioni con valori culturali sociali politici ma direi soprattutto con legittimi interessi
Dell'Italia moderna hanno saputo interpretarne meglio di altre
Quelle che erano le istanze e le richieste e concludo con una piccola provocazione se la sinistra ha perso
Forse perché agli occhi di molti italiani rappresentava al pari delle forze politiche uscite devastate da Tangentopoli
Un momento importante un asse portante del vecchio sistema assai più che una garanzia di rinnovamento
La seconda domanda parto sempre dal libero il quale come dire percorre tutti i momenti del del passaggio tra la prima e sono d'accordo con Fini non la Seconda Repubblica ma questa seconda fase ancora da come dire da formare da costituire dalla verrà terrore
Maccanico affrontava in vari punti il problema della destra
E il problema di Fini e dice per esempio a un certo punto il vero problema di Fini è comunque quello di definire meglio la sua posizione di destra
In Europa nel panorama politico contemporaneo destra è sinonimo di legalismo thatcherismo pianti protezionismo il governo un minimo di di regulation
La tradizione politica del suo partito non ha invece nulla in comune con questi indirizzi è piuttosto statalista e interventista corporativa verticistica nazionalista e va a destra l'anteguerra
E qui pone il problema di come di cosa è oggi da destra e di come questa destra sarebbe difficilmente componibile a lungo termine con il resto del Polo delle Libertà
Con le forze che si richiamano almeno da un punto di vista formale al liberismo io mi permetto di introdurre su questa una una variante io non credo che sia tanto qui la differenza
Tra a destra e progressisti diciamo anche io credo che la posizione di destra riguarda NN accennava prima anche D'Alema quale concezione alla destra oggi del maggioritario
La concezione del maggioritario passa attraverso tutta la storia dalla rivoluzione francese in poi cioè c'è una concezione che era la concezione di Russo per cui la in più hanno ragione perché incarnano la volontà generale diceva Russo
E dunque da questa volontà generale ne discendeva il fatto che era un valore essere di maggioranza e anzi la minoranza doveva sottomettersi sempre alla volontà della maggioranza addirittura diceva l'abate Sieyès scodella minoranza e quella parte che se non ci fosse ci starebbe tanto meglio
E del resto in tutto il pensiero rivoluzionario giacobino ma anche fino a Gramsci c'è questa idea della volontà generale del potere del ridurre
Del
Della malga mare le volontà la volontà generale e di esprimerla mentre nella visione del maggioritario diremmo di Condorcet che poi sarà quella della della rivoluzione anglosassoni della costituzione americana
Il maggioritario un fatto funzionale serve per governare è più comodo per governare dunque è tale ma non a valori maggiori della minoranza da qui anche una diversa concezione della divisione dei poteri
La divisione dei poteri in senso anglosassone sono dei poteri che si auto otto determinano fin dall'inizio fin dall'inizio posseggono tutta la loro indipendenza
Mentre nella visione della Rivoluzione francese e l'ambizione europea e la ritroviamo oggi se vogliamo nelle discussioni politiche che ci sono stati in Italia in questi mesi
La suddivisione dei poteri è qualcosa in cui c'è un potere supremo che può essere il potere legislativo il potere espresso dall'esecutivo al quale gli altri
Debbono in un modo o nell'altro adattarsi
è qua torno a questo a queste due visioni del maggioritario maggioritario come difesa anche di diritti delle minoranze o maggioritario come potere della maggioranza ora in quel da questo punto di vista sì io questo numero un lettore del Secolo d'Italia trovo molto spesso la visita una visione russo Viana derisione che si rifà a una sovranità diretta del popolo o alcol alla ricerca attraverso il voto popolare di qualcuno di una sovranità totale
Ecco questo secondo me e il e il punto su cui la ricerca delle regole i rapporti con i corpi separati la dipendenza della magistratura e quant'altro è chiamata a scontrarsi
Da una parte a me pare le forze progressiste in genere
Sono più legate a una visione rappresentativa e di divisione dei poteri dall'altra le forze del popolo del del Polo hanno per una visione non dico populistica ma popolare legittimante del voto popolare da questo punto di vista mi sembra che questo sia forse uno dei punti che andrebbero esaminati
Comincia i confini questa volta
Sì no non ha rispondo alla prima parte della domanda in quanto credo che sia superata non la domanda ma
La ragione per cui è stata formulata la domanda
Vale a dire alcune considerazioni che Maccanico fa circa la destra italiana oggi
Essendo il libro scritto prima del congresso di Fiuggi
L'autore conferma e quindi non vado oltre lo sforzo al congresso di individuare nelle tesi quelli che sono i punti di riferimento culturali ma anche quelli che sono i vari aspetti di carattere dottrinario credo sia stato fatto
Basti pensare ad esempio che nel saggio di Maccanico si esclude quasi a priori l'ipotesi che Alleanza Nazionale di a vita
Alla sua destra ad un altro soggetto politico o in realtà i fatti politici hanno dimostrato che così non è stato la parte invece secondo me la domanda la domanda che ci ha rivolto il Momi ha rivolto il moderatore beh io devo dire che se poi si approfondisce non credo tanto sia questo l'elemento che può distinguere e distingue destra e sinistra
Almeno per quello che mi riguarda io sono convintissimo che un sistema elettorale maggioritario altro non sia che un modo idoneo per determinare stabilità e quindi per determinare governabilità
Credo che tutti quanti voi sappiate lo sa certamente Pirani che il diciotto di aprile del mitico secondo qualcuno mille novecentonovantatré io ero tra i pochissimi italiani che votò convintamente no alla istituzione del sistema elettorale maggioritario per cui credo di essere non solo sincero perché lo sono ma da voi compreso se dico che non c'è da parte mia alcun tipo di Apologia o di esaltazione della legge elettorale maggioritaria anche perché le leggi elettorali altro non sono che meccanismi legislativi che determinano effetti diversi a seconda delle situazioni in cui si collocano e credo che una buona legge elettorale è sempre una legge elettorale che in ogni caso garantisce il rispetto di quella che è la volontà popolare e la stabilità dei governi che i Parlamenti eleggono nominano meglio fiducia hanno nello stesso momento in cui i Parlamenti sono eletti per cui non ritengo che si possa dire
Che da parte della destra vi è una tendenza concepire il sistema elettorale maggioritario quasi con una specie di scorciatoia
O come è stato detto in particolar modo dalla sinistra popolare lo diceva qualche volta anche Buttiglione come un tentativo o una tentazione di deriva plebiscitaria
Non ci sfugge anzi siamo perfettamente consapevoli del fatto che maggiore e l'iniezione di democrazia diretta maggiore deve essere una iniezione di contrappesi e di regole e di possibilità di controllo e di capacità appunto di bilanciamenti per evitare che possano esservi delle tentazioni che comunque non ci sono
Semmai il problema è relativo ad un quesito che non abbiamo posto noi e che è antecedente la campagna elettorale del diciotto di aprile antecedente l'introduzione del maggioritario
Io lo ritrovo nel messaggio che Cossiga
Mandò alle Camere poco prima dello scioglimento delle Camere medesimo vale a dire qual è il
Baricentro della alla sovranità popolare in una democrazia
Nelle urne o nel Parlamento che dalle urne hanno un'espressione
Noi riteniamo che in una situazione quale quella italiana occorra arrivare a forme di democrazia parlamentare in cui però l'elettore nello stesso momento in cui con un sistema elettorale maggioritario è legge i propri rappresentanti individua anche l'esecutivo il che ovviamente supera tutte le questioni che vi sono state specie nelle scorse settimane quando e su questo sono perfettamente d'accordo con Maccanico l'Italia ha scontato una presunzione
Vale a dire la presunzione di chi introdusse una legge elettorale maggioritaria
Tra l'altro fatta come tutti quanti sanno in Parlamento secondo alcuni criteri quelli della legge Mattarella ma la introdusse in un sistema che era rimasto tutto quanto basato sulla logica della legge elettorale proporzionale
Per cui ci siamo trovati di fronte ad un problema politico grave
Quando è venuto meno un governo che in qualche modo era stato legittimati indirettamente dal sistema maggioritario mi spiego
Il parlamento eletto il ventisette di marzo è un parlamento al settantacinque per cento maggioritario è in atto in quel Parlamento un governo che ha avuto la fiducia venuta meno la fiducia per ciò che è accaduto ed è noto ci siamo tutti quanti posti il problema di quale rimedio dare alla caduta di un governo perché perché introdurre la legge elettorale maggioritaria senza individuare altre regole
E quindi senza regolare in modo diverso il rapporto tra Parlamento governo e anche il rapporto all'interno del Parlamento tra maggioranza e opposizione ha rappresentato un punto debole
Del parlamento sciolto e un presunzione di coloro che pensavano che con la legge elettorale sostanzialmente si risolvesse il problema
Oppure mia malizia che pensavano che con la legge elettorale maggioritaria non cambiasse assolutamente nulla
Credo che i nostalgici della proporzionale oggi non siano tanto coloro che hanno votato convintamente no come chi vi parla ma coloro che votarono sì nella convenzione che poi alla fine sarebbe rimasto tutto uguale mentre al contrario gli affetti
Che è la nuova legge elettorale maggioritaria
L'esplosione di Tangentopoli il venir meno della ragione per la quale DC e PSI erano legittimati a governare mia lungo un attimo io condivido la prima parte del libro di Maccanico aggiungerei che tra le ragioni per cui è venuto meno
L'assetto politico è che la democrazia cristiana e il Partito socialista non compreso che venuto meno il comunismo ed essendoci in Italia il PDS non più il PC non si poteva continuare a dire votateci perché altrimenti arrivano i comunisti
Questo fatto unito al fatto che la legge elettorale maggioritaria è unita al fatto che Tangentopoli aveva devastato la coscienza proprio sociale dell'Italia comunque era una forte indignazione ha determinato il crollo così rovinoso ma per concludere e anche per recuperare qualche minuto perché siamo stati forse un po'troppo lunghi nella tornata precedente
Io non condivido ecco l'impianto della domanda di Pirani per cui destra e sinistra avrebbero l'uno una visione in qualche modo equilibrata del maggioritario l'altro la destra una visione plebiscitaria o comunque priva di tutte le garanzie di equilibrio e di contrappeso che un maggioritario per forza di cose deve avere altrimenti non è un sistema elettorale maggioritario ma è soltanto una scorciatoia
E nessuno credo che voglia seguire la strada sempre pericolosa delle scorciatoie
Grazie vitale
Diceva di fare un'osservazione
Anzi un invito per eliminare l'onorevole Fini siccome gli ho sentito dire già due volte una cosa interessante
E cioè che egli ritiene che la dialettica politica in questa nuova fase non posso fondarsi sul reciproco ostracismo ideologico
Io vorrei fargli presente che questo è precisamente l'argomento principale con il quale il Polo della libertà si rivolge ai cittadini italiani
L'argomento principale e che occorre impedire che l'Italia vada nelle mani dei comunisti
Attributo che l'onorevole Berlusconi diciamo avendo trovato questo criterio per orientarsi fra le culture politiche del Novecento assegna a quelli che contrastano i suoi interessi comunisti sono tutti quelli che sono contro Berlusconi
Infatti l'onorevole Cossutta viene chiamato un avversario leale ha ha conquistato a questa denominazione Forte
Io vedo sui cartelloni delle nostre strade
Per la parola d'ordine delle elezioni regionali di Forza Italia è per rimanere nella libertà
Cioè addirittura l'idea è che se dovesse vincere il centrosinistra a livello delle regioni sarà soppressa la libertà regionale non so dire quindi ma questo è un punto essenziale io ritengo che Alleanza Nazionale farebbe cosa utile alla democrazia italiana se aprisse una dialetti è un'aperta polemica contro il modo strumentale con le quali il suo principale alleato conduce la battaglia politica attraverso la riproposizione di una pregiudiziale ideologica che non ha più alcun senso e che si presento informe talora persino ridicole
Io credo che la domanda di Pirani sia stata ben busta io ho letto gli atti del congresso di Fiuggi anche il documento conclusivo io ritengo che in Italia non esista un pericolo fascista è un problema fascista
Tuttavia io ritengo che nella impostazione culturale della destra ci sia una vera plebiscitaria e antiparlamentare molto forte
D'altro canto capisco che sia stato un problema politico delicato la crisi della maggioranza che si è formato a dopo le elezioni politiche del ventisette ventotto marzo
Anche se io ricordo benissimo durante quella campagna elettorale in un dibattito televisivo con l'onorevole Fini quando io dissi
Guardi finché queste due alleanze elettorali che avete costruito
Produrranno l'ingovernabilità del Paese
Io ricordo benissimo che non c'è la cassetta l'onorevole Fini mi rispose ma è chiaro che dopo le elezioni si formerà un governo di coalizione parlamentare
Cioè noi non abbiamo avuto un governo espressione di una maggioranza scelta dagli italiani
Abbiamo avuto un governo di coalizione parlamentare
E nel momento in cui si è aperta la crisi di questa coalizione parlamentare
Che aveva avuto il voto del quarantadue per cento dei cittadini era del tutto legittimo dire ma ci sono ragioni politiche che consigliano le elezioni
Ma non abbiamo avuto questo
L'aveva avuto un attacco che ha fatto perno su tre punti primo
Che se quella coalizione parlamentare non governava in Italia non c'era più democrazia questo è stato detto
Secondo che il Parlamento era di legittima
Terzo che il capo dello Stato non andando subito alle elezioni
Usciva da una posizione di terzietà e diventava capo di una fazione
Ora mi dovete consentire che questo tipo di campagna che a mio giudizio non aveva nessun fondamento nelle il risultato elettorale né in qualsiasi interpretazione al mondo si possa dare del maggioritario
E è una campagna che rivela una cultura plebiscitario e anche una cultura antiparlamentare ora vogliamo costruire una democrazia più diretta costruiamo
D'altro canto senatore Cossiga che ne è stato uno dei massimi propagandistica che detto durante la crisi di governo primo che era del tutto legittimo fare un'altra maggioranza parlamentare
Secondo che egli è favorevole ad una democrazia diretta ma che in Italia non essendoci non si può dire che un'altra maggioranza parlamentare sia la violazione della democrazia
Ma allora bisogna che noi né definiamo
Le regole ed è per questo mio giudizio che noi stiamo come noi come classe dirigente del Paese stiamo commettendo un errore
L'errore di andare di Andrej non so giugno ottobre
Ad una campagna elettorale che sarà uno scontro drammatico
Nel corso della quale noi diffonderemo una grande illusione
L'illusione cioè che con il risultato elettorale i cittadini scelgano un premier un governo quando sappiamo che poi tutto questo è affidato alla mediazione dei partiti
Perché abbiamo una legge elettorale che in realtà affida la mediazione dei partiti la stabilità dei governi perché abbiamo una costituzione nella quale i parlamentari è scritto operano senza vincolo di mandato
Noi andremo ad una campagna elettorale drammatica fondata su una grande illusione
Anziché fare cronaca quello che una classe dirigente responsabile avrebbe dovuto fare devo dire un momento
L'aveva avuto una falsa partenza del maggioritario
Adesso ci vediamo
Sei sette otto mesi di tregua
Riscriviamo alcune regole fondamentali
Ne è scritta nella legge nell'ordinamento
E dopo andiamo alle elezioni in un clima diverso e avendo creato le condizioni
Effettive perché le elezioni garantiscano stabilità e io credo che in questo errore che viene soprattutto dalla destra come non mi spavento non elezione faremo c'è l'illusione che anche il problema delle regole si possa risolvere con una spallata elettorale ma questa in questi illusione cioè secondo me un residuo plebiscitario e illiberale di questa destra che mi preoccupa
Va be'ma credo che che
Fini avrà occasione nella prossima ed ultima domanda di rispondere dopo darò la parola ad Antonio Maccanico ecco vorrei chiedervi da ultimo voi andrete alle elezioni ognuno dietro un altro leader che non è che non siete voi più uniti dietro Prodi gli altri dietro Berlusconi pur essendo ambedue le forze politicamente fondamentali
Anche dal punto di vista della lavorazione del del pensiero dell'elaborazione della politica dei due schieramenti
Ecco ma poi con quali idee andate in modo particolare nel libero
Di Maccanico ci sono molti punti che riguardano un momento
Vedo Daloui viene insomma un po'l'età di Pericle dal punto di vista della svolta economica il governo Ciampi primo governo Amato il governo Ciampi
Dice con il Governo Ciampi si è dimostrato che esiste una strada virtuosa di gestione del debito
Nonostante le difficoltà della fase ciclica negativa
Momento culminante della peggiore recessione degli ultimi vent'anni l'obiettivo rappresentato dalla stilizzazione del rapporto tra debito e prodotto interno lordo entrato negli orizzonti concreti della politica economica italiana
Il palco qui parla per varata credibilità del paese le dall'abbassamento dei tassi di interesse di di una stagione che sembrava come dire innestare
In modo permanente un circolo virtuoso che sia
Adesso voi gli uni o gli altri andai dal governo ecco siete in grado in modo come dire schematico ma sostanziale di dirci con quale idee dal punto di vista del debito pubblico voi ci andrete cosa porterete in dote all'indietro alla immagine di Prodi e Berlusconi
Berlusconi sembra soltanto esprimersi in termini molto generali di di un miracolo che verrebbe dal dalla mancanza delle tasse da una economia dell'offerta che dovrebbe rimmel starsi ma più nulla di di così non si va a mi pare che da questo punto di vista resta un interrogativo generale
A cui l'elettorato non sa ancora quale contenuti dare ecco comincerei adesso forse da Fini
Posso rispondere posseduto dal va be'
Famoso principio dell'alternanza
Mi applico il principio dell'alternanza
Ma io non io credo che
Noi andiamo in questo Paese verso la Costituzione
I due coalizioni
Certamente per una fase saranno costituite di una pluralità di soggetti politici
Ma
Che secondo me individuano molto chiaramente diciamo i tratti comuni di ciascuno
Cioè io
Io credo che
Al di là di chi sia il candidato premier del centrodestra io vedo una forte
Continuità culturale politica tra l'onorevole Fini onorevole Berlusconi
è difficile vedere dove il punto di cesura
E per quanto mi riguarda
Io sento una forte affinità culturale e politica con il professor Romano Prodi
Vedo che c'è un terreno comune
Il giudizio sul nostro Paese
Sulle
Sul modo in cui l'Italia può entrare in Europa che mi sembra la la grande questione io sono colpito per esempio che in questa rissa provinciale che è diventata la politica italiana
Noi siamo l'unico Paese europeo dove non si discute di quello che è il più grande problema cioè fronte e cioè novantasei Europa la Conferenza intergovernativa le forme dell'unità europea l'abbiamo provato a fare un convegno su questo riuscito una riga sui giornali regionali sono lo specchio diciamo più fedele diciamo della quando uno cerca di uscire dallo schema del della rissa quotidiana fra i capi partito non si sfonda il muro dell'informazione interessato solo
Quindi io sento una forte continuità ritengo che la sfida del debito sia un punto essenziale nella prospettiva europea
Io credo che non c'è il risanamento in Italia
Sulla strada di uno schiacciamento di una compressione della spesa sociale
La spesa sociale nel nostro Paese
Rispetto al prodotto interno lordo e pochino al di sotto della media europea
La spesa sociale deve essere riorganizzata
Io credo che sia molto importante fare una riforma delle pensioni per esempio
Abbiamo un eccesso di incidenza della spesa previdenziale
Ma questo risparmio secondo me servirà perché il Paese deve investire di più sulle nuove generazioni
Sulla formazione e sulla ricerca
Credo che quindi risanamento passi attraverso due problemi cruciali il primo è la riforma della pubblica amministrazione
Che è una questione di grandissima portata
Governo Ciampi aveva cominciato a progettare qualcosa
Penso all'azione di Sabino Cassese
Tutto si è fermato
Ma questa è la direi la sfida più importante per una nuova classe dirigente del Paese
La seconda questione ENI una politica dei redditi
Di tutti i redditi non soltanto dei redditi dei lavoratori dipendenti
Che ci consenta di combattere l'inflazione e di abbassare il tasso d'interesse
Un Paese che ha due milioni di miliardi di stock di debito accumulato può fare tutte le manovre che vuole
Ma se riparte l'inflazione ripartono i tassi di interesse un punto di interessi si mangia due manovre sulle pensioni
Questo è l'ordine di grandezza
Una politica dei redditi
Comporta
Una collaborazione tra le parti sociali
Questo Paese non entra in Europa senza un patto d'altro canto tutti i grandi Paesi europei quindi forti si reggono sull'impatto sostanziale
Fra i corpi sociali fondamentali
E la politica
Se non c'è questo patto
E quindi una politica di così questo potere la grande operazione che aveva avviato Ciampi accordo governo sindacati Confindustria riduzione del tasso d'interesse
E quindi riduzione del peso della rendita finanziaria senza operazioni forzose impensabili operazioni fiscali
Sugli interessi che produrrebbero soltanto l'effetto di far lievitare
E anche per questo che io sono convinto che
Questa strada che è l'unica che ci può portare in Europa
Non si può percorrere facendo la guerra contro la sinistra
Perché facendo la guerra contro la sinistra
In questo Paese molto difficile avere la pace sociale e la collaborazione fra le forze sociali fondamentali del Paese quelle su cui poi poggia la possibilità di una politica di risanamento
E in questo io sono convinto che questo e quell'asse di un centrosinistra cioè l'idea di un patto
Tra
Le forze più avanzate del capitalismo italiano
Piccola grande impresa e il mondo del lavoro per portare l'Italia in Europa io su questo non mi sento spossessato perché penso che il professor Romano Prodi incarni bene questo punto diciamo di convergenza di un blocco sociale io insisto nuovo per l'Italia
Perché un blocco sociale di questo tipo non han mai governato il nostro Paese ma
Parole affini no a me pare invece che sia esattamente il contrario ma anche per questo destra e sinistra se no fra
Però
Sì sarebbe davvero molta confusione ma non voglio cadere nella tentazione della propaganda
In cui peraltro non è caduto nemmeno l'onorevole D'Alema
Se non in una parte del suo intervento precedente quando mi ha invitato ad aprire una sorta di vertenza all'interno del Polo affinché vi sia da parte di Alleanza nazionale la richiesta di bandire qualsiasi tipo di forzatura
Propagandistica e quindi di non cadere in quella che è stata chiamata una sorta di crociata ideologica
Benissimo a condizione che l'onorevole D'Alema ponga all'interno del polo progressista e quindi sostanzialmente proprio al PDS
Identica questione vale a dire non è vero che la tentazione con Bondi monitorare sempre fondati quella cosa fa
Io mi impegno a fare in modo che fare calma nessuno antichi un inesistente pericolo fascista e tutti dove impegnare a fare in modo che nessuno agiti una inesistente pericolo comunista
è troppo
Questa direi che è evidente diciamo che tutti che tu che sì che tutti impegni a fare in modo che nessuno agiti una rischio di dittatura televisiva di video Croazia di Cavalieri Neri che con sei televisioni terzo settore fiere innovare l'Antitrust diciamo
Anche in trasferta è un altro fatto
S'impegna a fare l'antitrust non ci sarà più questo problema l'Antitrust si deve fare senza ombra di dubbio credo che in questo Parlamento pensare di fare l'antitrust significhi farci votare nel mille novecentonovantasette il che come sai non è certamente il desiderio delle forze del Polo e nemmeno il mio ma lasciamo da parte gli aspetti diciamo più immediati
è vero quello che è stato detto cioè noi abbiamo pagato noi italiani il costo di una fretta o meglio di una leggerezza riprendo con certo precedente Maccanico del resto lo dice in modo esplicito abbiamo una legge elettorale maggioritaria settantacinque per cento poi abbiamo lasciato tutto il resto
Appeso alle regole precedenti tutte tarate su una legge elettorale proporzionale
E quindi in teoria è giusto dire ma se viene meno una coalizione di governo perché in Parlamento non si potrebbe dar vita ad un'altra coalizione di governo in teoria ma credo che altrettanto teoricamente sia giusto dire come abbiamo detto che questo significa venir meno a quello che è il rispetto della volontà popolare il che vuol dire in una sola parola tradire lo spirito che la democrazia
Perché è innegabile che il metodo di elezione dei parlamentari con un sistema elettorale maggioritario e sulla base di alleanze sottoscritte prima dei partiti e poi presentate dagli elettori modifica
Quello che può essere alla lettera nella nostra costituzione l'interpretazione che si dà alla parte in cui si dice il parlamentare agisce senza vincolo di mandato
Certamente senza vincolo di mandato nei confronti del suo partito
Ma nel momento in cui è stato eletto nel nome di un'alleanza tra partiti e presentato agli elettori nel nome di quell'alleanza desse il partito e nemmeno il De ATO viene meno a quell'alleanza beh qualche profilo di mancato rispetto della volontà popolare credo che sia di tutta evidenza che attori sottoscritto San Bossi
Io devo sugli elettori io nessuno ma dall'allora quando erano con lui hai tradito ma il problema non riguarda riguarda no no il discorso ma tu serio di cui hai capito la serietà perché è la prima volta che interrompi se fosse stato un discorso meno serio non avresti interrotto
Anche mega c'eravamo dati questa sorta di di regola
Io non ho fatto nessun patto con gli elettori con Bossi io certamente no ma gli elettori leghisti che avevano votato per esponenti della Lega
Presenti dei collegi insieme a quelli di Forza Italia e gli elettori di Forza Italia che hanno votato per uomini della lega perché Bossi aveva sottoscritto un impegno con Berlusconi belli un patto era stato fatto e qualcuno quel patto lo ha rotto e allora è certamente corretto dire che il problema del rapporto tra l'eletto e l'elettore che alla base di un principio democratico è venuto meno nello stesso momento in cui per scelte lei ci che sotto il profilo politico di leader di partiti Siva incrinare quel rapporto e viene meno un rapporto di fiducia
Ecco perché abbiamo detto in alcune circostanze è stata lesa quella che è la volontà popolare
Così come credo che sia corretto dire
Che in certi momenti il ruolo che il capo dello Stato ha avuto nel pilotare l'Italia fuori dalla crisi apertasi con la caduta del governo Berlusconi a noi è parso ed è critica politica
Al pari di tante critiche politiche che venivano in passato rivolte dalla sinistra
Al precedente Presidente della Repubblica non vi è nulla di nuovo sotto il sole in Italia a tale riguardo le critiche che oggi il Polo rivolge al Capo dello Stato sono addirittura inferiori alle critiche che in passato la sinistra rivolgeva al precedente capo dello Stato
E si tratta di critiche politiche
Beh noi riteniamo che il capo dello Stato abbia in qualche modo orientato
Se stesso nelle sue azioni al fine di favorire la nascita di un governo che non ha una maggioranza politica
E lo dimostra il fatto che
Fino a qualche minuto fa la prima preoccupazione delle forze che hanno votato il governo Dini pareva essere quella di avere il consenso delle forze del Polo per far passare la manovra perché altrimenti c'è il rischio che la manovra non passi
E a prescindere dal giudizio sulla manovra vuol dire che una maggioranza politica non c'è
Del resto il governo Dini alla Camera avuto la fiducia per l'astensione del Polo quindi governo privo di maggioranza politica e lontano quanto più possibile rispetto al responso delle urne del ventisette di marzo
Lo abbiamo detto in Parlamento con la stessa civiltà con cui lo diciamo questa sera
Non insisto su questo argomento ma non credo che si possa dire che criticare politicamente il Capo dello Stato significa avere una visione del maggioritario di tipo plebiscitario autoritario addirittura antiparlamentare
Perché è una forzatura che non corrisponde io credo a quella che è la corretta lettura dei fatti politici che sono successi
Nelle scorse settimane
Quanto alla domanda del dottor Pirani come vi presentate cosa portate in dote
In questa competizione che non credo sarà drammatica sarà una competizione certamente molto intensa ma non userei questo aggettivo anche perché non vedo chi possa avere l'interesse ad una competizione elettorale traumatica sarà una campagna elettorale intensa in pratica siamo già in campagna elettorale per le amministrative e più passano i giorni
Maggiormente mi convinco del fatto che non interessa non conviene a nessuno una campagna elettorale lunga perché se non votiamo a giugno attraverseremo anche i mesi estivi all'insegna di una posto o pre-campagna elettorale e questo può determinare anche un tipo di polemica che tende a salire anziché tendere a scemare
E in ogni caso sarà una campagna elettorale in cui se si gioca a carte scoperte fin dal primo momento
Io credo che si può avviare anche a quello che giustamente è stato individuato data lemmi anche da altri cioè circa il fatto che la legge elettorale Mattarella non garantisce di per sé la certezza di una governabilità
Innanzitutto prendendo degli impegni
Che da parte nostra sono stati presi devo dire sinceramente che è giusto che gli si prendano voi assai più che a sinistra perché in passato è stato il Polo a commettere l'errore delle alleanze a geometria variabile
Voglio cioè dire che quando si stabilisce prima di partire per la campagna elettorale
Che le alleanze devono essere politicamente omogenei e che quindi ci si presenta sulla base di programmi sottoscritti da tutte le forze che fanno parte dell'uno come dell'altro poi
Le alleanze devono essere tali su tutto il territorio nazionale io credo che in ogni caso ciò che è successo all'interno della Consiglio nazionale il Partito popolare sia un elemento di chiarezza per la situazione italiana e di effettiva spinta ad un bipolarismo pentito
E senta alto luogo si dice preventivamente non solo chi è il leader
Ma anche qual è la squadra che una volta eventualmente premiata
Dalla maggioranza degli elettori la coalizione che sostiene quel leader i leader medesimo presenta la pubblica opinione ma io penso di avere in via politica non in via di aggiustamento legislativo che può essere semmai ma per via del futuro Parlamento
Penso di aver contribuito arrendere
Non solo meno drammatica e non è tale la campagna elettorale ma anche di aver reso in qualche modo più facile per l'elettore votare a ragion veduta e quindi sapere che è possibile dar vita ad una vera stagione di stabilità politica e quindi di effettiva governabilità e arrivo alla seconda parte di che cosa ha bisogno l'Italia per aggredire il debito pubblico innanzitutto di governo di stabilità politica
La ragione per la quale la manovra non la votiamo
è anche nel fatto che la manovra anche se fosse accompagnata dalla riforma sulle pensioni
E su questo vedremo nelle prossime settimane è inutile che adesso io ripeta le ragioni per cui non credo che arriverà in porto e magari l'onorevole D'Alema ripeta le ragioni per cui crede che arriverà in porto
Ma anche se vi fosse una manovra da venti mila miliardi la riforma del sistema pensionistico l'anticipazione ad aprile maggio del documento programmatico economico finanziario del novantasei senta l'ultimo elemento richiesto da il Fondo monetario internazionale dei mercati dagli osservatori cioè la stabilità politica io credo che il risultato complessivo per l'economia nazionale sarebbe molto molto basso
E allora noi portiamo in dote
All'apporto al fine di aggredire il debito pubblico innanzitutto
Un impegno che quello che chi vince governa per cinque anni chi perde fa l'opposizione per cinque anni accetta il risultato delle urne quindi dal giorno successivo non impegna se stesso unicamente nel tentativo di far cadere il governo magari dando vita ad una intesa politica come è accaduto nei confronti del governo Berlusconi da parte dell'onorevole D'Alema Buttiglione e Bossi quindi stabilità è in termini di programma
Ciò che da tutti viene ritenuto indispensabile
Nessuno vuole ridurre la spesa sociale
Ma che vi sia una spesa improduttiva che in Italia può essere ampiamente ridotta credo che sia elemento noto a tutti
Che occorrano delle riforme strutturali per fare in modo che la spesa pubblica non finisca sempre fuori sempre fuori controllo ritengo che sia elemento da tutti ritenuto valido ma la riforma dama riforme strutturali non sono soltanto quelle
Dellas del sistema previdenziale
E riforma strutturale anche una seria riforma del sistema fiscale
Anche una seria riforma del sistema sanitario
Il terzo elemento a nostro avviso importante è quello di una seria politica di privatizzazioni
Perché è innegabile che privatizzare significa non soltanto ridurre in qualche modo quello che può essere l'indebitamento ma soprattutto significa favorire agli occhi dei mercati l'immagine di una Italia in cui la logica della economia di mercato sia da tutti quanti sottoscritta e condivisa
E infine il quarto punto intervenire legislativamente per aumentare la produzione
Una politica che sia tesa unicamente a limitare drasticamente la spesa
è necessaria ma se non è un accompagnatore a una politica di forte ripresa dell'economia reale
Puntando quindi su quei settori strategici dell'economia medesima che sono quei ceti sociali che si sono saldati secondo noi ventisette di marzo attorno al polo di centrodestra è innegabili il che crea qualche problema e concludo
Con le cosiddette parti sociali
Non voglio essere equivocato e quindi sto cerco di spiegarmi o meglio di usare le parole con proprietà di linguaggio è indispensabile una politica chiunque governi
Che tenga conto della necessità di addivenire alla pace sociale
E quindi è indispensabile che chiunque governi il rapporto con le parti sociali quindi con i sindacati
Si ha un rapporto di massima collaborazione di reciproco dialogo di tentativo quotidiano di raggiungere intese
Però ciò non vuol dire che sono le parti sociali che tentano al governo le linee di azione delle riforme il che credo accadrà di qui a qualche settimana con il governo Dini e con la riforma del sistema pensionistico il rapporto con le parti sociali non può essere così come qualche volta viene inteso come impossibilità
Al governare se non previo consenso di quelle che vengono chiamate le parti sociali
Io interrompere il cui prima di darle la il dibattito tra i nostri due ospiti e passerei la parola all'Antonio Maccanico dato come dire il valore costituzionale che ha il suo pensiero io vorrei porre riparo un quesito che mi resta aperto proprio dalla discussione tra Fini e D'Alema sulla governabilità
Sulla governabilità istituzionale come non si ripresenterà un quesito come quello che si è posto oggi con l'uscita della Lega dalla maggioranza come non si potranno ripresentarsi domani il quesito che ha posto anche il professor Sartori mi sembra che Fini lo escluda sulla base di un'intesa politica preventiva ma questa non salvaguardia non salvaguarda dal fatto che possono esserci e venti Italie
Che fanno cambiare posizione ai partiti ed erudita faccio un esempio la guerra del Golfo
Faccio l'esempio di ricordi tristi studio possano venir non non delle competizioni interne di bassa di bassa lega se mi è consentito questo ma delle contrapposizioni di fronte ai denti nuovi
Che determino delle posizioni nuove nelle forze di due coalizioni perché non si tratta di un bipartitismo qui c'è una legge bipartitica che dà luogo a due governi di coalizione può essere benissimo che di fronte a una crisi internazionale
Ai Alleanza Nazionale e il PDS abbiano una posizione simile contraria a quella delle altre forze ecco se costo costoro formassero una nuova maggioranza
Essa sarebbe pienamente legittima formandosi nel Parlamento
Non credo che ogni qualvolta si determinasse una rottura delle coalizioni questo di per sé debba produrre nuove elezioni
Se S se questa non è contemplato istituzionalmente cioè noi andiamo a votare con un sistema che ha in sé un elemento oggettivamente dirompente può rompersi un gruppo non rompersi ma non crea di per se stesso un problema costituzionale fino a quando una riforma costituzionale non intervenga ecco questo mi pare un quesito che resta attento
E mi piacerebbe che Maccanico nella sua risposta questo problema lo affrontasse perché quello su cui poi si è discusso in questi mesi
Voglio rassicurare gli onorevoli D'Alema e Fini che sarò brevissimo so che sono ansiosi di tornare in Parlamento dove si sta dotando mi limiterò alcune brevissime notazione
Voglio innanzitutto ringraziare li vivamente per aver partecipato aver preso spunto dall'Army un libro per questa incontro per questa conversazione che si è avuta fino adesso una delle tesi di fondo del libro che io ho scritto
E segnalare indicare l'esigenza la necessità la indispensabilità in un sistema democratico maggioritario che vi sia un mutuo riconoscimento fra gli attori che si pongono la scena politica quello che gli anglosassoni chiamano mutua all'endorsement
Questo è fondamentale per la
Possibilità di vita di un sistema maggioritario e a me pare che questa sera questa cosa conversazione pacato questo incontro pagato sia un contributo a rafforzare questo mutuo riconoscimento questa mutua legittimazione
Che deve esserci fra chi è e posto da una parte e che è posto dall'alto
Da io impulso foto principale scrivere questo libro mi è venuto dall'una riflessione sulla vicenda della undicesima legislatura cioè quella legislatura che è durato appena due anni che ha dato vita i governi Amato e Ciampi e che è stata poi sciolta dopo un brevissimo periodo di vita
Ecco la insegnamento che viene da questa esperienza e che a mio avviso si è sbagliati a pensare che è una non so l'approvazione di una legge maggioritaria ma invece maggioritaria anche per riconoscimento quasi con con Cordelli tutti imperfetta potesse
Bastare per creare un nuovo assetto una nuova fase della vita repubblicana purtroppo abbiamo constatato che questo è stato un grave errore e mi fa piacere che l'onorevole Fini infondono riconosca
è stato un grave errore che ha che è alla radice e poi delle difficoltà che abbiamo adesso io ho l'impressione che se non si fosse caduto in questo errore è probabile che quella crisi che nato nel governo Berlusconi avrebbe avuto lo svolgimento diverso se ci fossero state regole diverso
E invece è venuto fuori il conflitto fra che i stava alla alla Costituzione come quella che ci legge quella che è in vigore e chi invece immaginava anche con quella legge elettorale voluta addirittura cambiato l'ordinamento costituzionale ora
I problemi che noi abbiamo il russo nella seconda legislatura ricoprì io ricordo che la legge allora undicesima nacque con un messaggio del presidente La Repubblica le qual era il il capo alla formazione della commissione bicamerale per la riforma costituzionale commissione bicamerale che nacque che aveva vissuto addirittura con legge costituzionale fu fatta che ha lavorato schiantato dei risultati che però sono stati per tutto ignorati
Ora il problema che abbiamo adesso queste regole e così rispondo anche alla società le citazioni dell'amico Pirani non è molto diverso noi stiamo per andare ad una consultazione elettorale che tutti riconosciamo necessaria
Ma nelle stesse identiche condizioni in cui eravamo allora
Non solo per quanto riguarda la legge elettorale e e c'è stato un magistrale articolo di Sartori tempo fa sul Corriere la sera in cui diceva ma chi li garantisce che con la stessa legge elettorale non si riproduca non si riproponga lo stesso problema
Di dopo le elezioni
Ma ancora qualche cos'altro vorrei dire forse Sartori si illude quando pensa che motivando la legge elettorale
Da tornata
Da dalla la formula che adesso cioè del turno unico passare otto al doppio turno si possa garantire ancora di più dopo io ricordo l'esperienza della repubblica francese delle persone e lega che aveva il doppio turno ma dava vita al governo e di estrema instabilità è probabile che sia necessario trovare qualche cosa
Che riguardi la stabilità del governo attraverso l'una lezione diretta del primo ministro attraverso una formula diversa
Data la frammentazione che abbiamo nel nostro Paese ma questi problemi quando li affronteremo quando sarà possibile affrontare ecco io vorrei che le forze politiche la sollecitazione che io non ho e che le forze politiche su questi problemi interni riflettano e meditano e tirano delle proposte al Paese precise per esempio l'idea dell'Assemblea costituente è un'idea che mi affascina
E mi mi tranquillizza ancora di più quello che dice l'onorevole Fini si tratta di vedere alla seconda parte della Costituzione no alla prima perché i principi dei quali c'è l'identità dell'ospedale pubblico ai principi bisogna lasciarli immutati
Ora queste somme tematiche secondo me sulle quali
Bisogna concentrare l'attenzione delle forze politiche perché poi si saldano con il problema che anche qui è stato evocato il problema del debito ma il problema del debito è una cosa molto seria non è una cosa che noi possiamo illudere
E il problema del debito comporta
Necessariamente se veramente vogliamo venire a capo un lungo periodo di sacrifici per tutto il Paese
E l'onorevole Fini dice abbiamo bisogno di un di una governo stabile non basta fare la riforma delle pensioni non basta a fare la la anticipare la Finanziaria non bastavano il provvedimento che riguarda i conti del novantacinque
Sono d'accordo che è necessaria una stabilità
Ma è necessario anche un altro elemento la credibilità la credibilità dei governi
E noi possiamo pensare che
Una politica economica dei prossimi anni che dovrà contare su se vogliamo arrivare agli obiettivi del novantasette ad avere il il tre un debito uno della crescita pari al tre per cento dovremmo fare due manovre di duecento mila miliardi in due anni
Se vogliamo fare in quattro anni avremo bisogno quattro anni per fare cento mila miliardi è credibile che un Governo eletto sia pure con una maggioranza dei cinquantacinque cinquantuno cinquantadue cinquantacinque per sento posso fare una politica di questo tema tipo avendo contro un'altra metà del Parlamento ecco questi sono i temi sui quali io sono convinto onorevole D'Alema onorevole Fini che le i i sistemi maggioritari più ancora di quelli proporzionali hanno bisogno che le forze politiche gli attori politici soggette politici che sono in campo abbiano valori comuni chiudetela democrazie proporzionali ragazzi e proporzionale più facile che gli estremisti siano eliminate
Ma quando si tratta di per sistemi maggioritari quel tessuto di valori comuni delle parti in causa deve essere molto forte e su questo tessuto che bisogna costruire e che bisogna vedere il futuro del Paese
Perché
I grandi paesi democratici che hanno tradizioni maggioritaria di fronte a situazioni drammatiche a situazioni gravi trovano il modo di trovarvi elaborare quelle che gli anglo sassi che lo richiamano
By parte San Polo Mrs oppure fanno i governi di coalizione noi siamo maturi per cose di questo genere un progetto di per uscire dalla situazione del tetto della per un progetto comune delle forze politiche le maggiori forze politiche italiane altrimenti non non avremo quella credibilità non solo ora ecco che che deve accompagnare la stabilità
E non ebbe e non riusciremo a venirne a capo ecco questa effettuare mi sembrano i temi che io modestamente suggerisco alla riflessione dalle forze politiche per prima ancora soddisfazione per questo incontro per mi pare estremamente utile estremamente positivo e spero che ne possono seguire altri di questo tipo vi ringrazio tutti