01 OTT 2023
rubriche

La nuda verità - Chi ha ancora paura della libertà di ricerca

RUBRICA | di Maria Antonietta Farina Coscioni - RADIO - 19:32 Durata: 29 min 41 sec
A cura di Silvio Farina e Guido Mesiti
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La Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori 2023 è arrivata alla sua 18esima edizione; dal 2005, ogni ultimo venerdì di settembre, promossa dalla Commissione europea.

Iniziative atte spiegare, e mostrano come la scienza - quindi la libertà di ricerca scientifica, le responsabilità del ricercatore e dello scienziato, le questioni etiche - abbia il suo impatto sulla vita quotidiana delle persone.

Occasioni utili, ma anche necessarie: creare occasioni di incontro tra ricercatori e cittadini per diffondere la cultura scientifica, difenderla dalle tante minacce che incombono, promuovere
la conoscenza delle tematiche legate alla ricerca.

Credo che si sia tutti d'accordo: è necessario scuotere il torpore di una classe politica e di governo, che non tiene conto, o non tiene nel dovuto conto, le indicazioni della comunità scientifica, troppe volte disattese e mortificate; con accanto un'altra questione, non meno urgente da affrontare: una comunicazione che spesso distorce o addirittura capovolge i risultati cui giunge la ricerca.

La libertà di ricerca scientifica è stata l'azione politica radicale condotta da e con Luca Coscioni; più che mai attuale.

Naturale sarebbe pensare sorriso di Luca nell'ascoltare l'ex premier Draghi, quando, in occasione del 35esimo anniversario delle attività dei Laboratori del Gran Sasso, ha parlato di libertà di ricerca: "È il silenzioso lavoro dello scienziato a fare la differenza tra la morte e la vita, tra la disperazione e la speranza (...) Senza ricerca non può esserci innovazione, senza innovazione non può esserci progresso...".

Parole che si spera non siano smentite dalla Premier venuta dopo di lui.

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