60° anniversario del Vajont

Grazie chiama le parole del sindaco di andare ad essere tornato in questo luogo dopo il vaglio ci offre silenziosamente il più grande invito a fare memoria
E insieme la più grande lezioni di quello che lei pochi giorni fa ha definito Greenland e indimenticabile qui riposano le anime del mille novecentodieci persone tra queste anche moltissimi bambini i cui nomi sono stati alzati verso il cielo poco fa tengono pulita delle nostre scuole
Se penso che i bambini da zero a quindici anni che sono stati strappati alla vita in quella notte ancora più forte deve nascere in noi l'urgenza di promuovere la memoria
Una memoria collettiva che deve essere la via verso un futuro migliore e solidale senza mai piegare ci alle tentazioni e compromessi
Nella trasparenza e la lealtà
Nel rispetto del prossimo auspichiamo oggi che questi bambini possano rappresentare una speranza da coltivare per migliorare il senso civico collettivo ed evitare disastri come tanto così tanto brutali con il monito del Vajont
Sono passati sessant'anni da quel tragico nove ottobre mille novecentosessantatré un tempo congruo per elaborare il lutto ma non abbastanza per rimarginare la ferita che ancora è viva nelle nostre comunità
I paesi colpiti dall'onda sono ritornati alla fitta
E sono ancora qui grazie alla tenacia degli abitanti alla grandissima dignità e forza d'animo dei sopravvissuti e dei superstiti e alla solidarietà e all'impegno di soccorritori ai quali ieri Longarone
Ha voluto dedicare un viale per esprimere il loro la nostra infinita gratitudine e di conoscenza
Soccorritori che proprio qui sessanta anni fa gettarono le basi per quel sistema di protezione civile la cui eccellenza oggi è riconosciuta in tutto il mondo
Oggi
Sessanta anni dopo sono loro la voce lo spirito del miracolo della rinascita
Reso possibile all'indomani dell'onda di acqua e fango e mi fa estremamente piacere che lei possa incontrare una delegazione proprio di superstiti sopravvissuti e soccorritori
A loro va l'abbraccio ideale delle nostre comunità e a tutte quelle migliaia di persone che ci aiutarono a ripartire grazie ad una straordinaria solidarietà offerta cita ogni parte del mondo
Solidarietà che rappresenta ancor oggi la vera straordinaria ricchezza del nostro Paese e sono onorato che proprio qui oggi a Longarone abbia inizio la Settimana Nazionale di Protezione civile
Ho ancora negli occhi signor Presidente le immagini di quelle persone che ieri mi hanno trasmesso emozioni che mai dimenticherò
A loro ho espresso il concetto che il Vajont è quella tragedia che ha fatto emergere la parte peggiore ma anche la parte migliore dell'uomo rappresentata proprio da chi ha messo in campo generosità coraggio e altruismo
E quindi fare memoria del Vajont significa ricordare ciò che non deve mai più accadere
Dico mai abbandonando progetti che possono portare l'uomo a commettere gli stessi errori mettendo il profitto davanti ad ogni valore etico e morale
La presenza qui delle più alte cariche dello Stato fare fra i cippi del cimitero monumentale di Fort Ogna poi di fronte alla dica e quanto mai significativo
E lo Stato che insieme a noi insieme alle nostre popolazioni fa memoria commemora le vittime e soprattutto guarda oltre quell'onda di morte che rimane indelebile nel cuore di chi è sopravvissuto
Impressa nella ricostruzione dei paesi delle case ma che ha faticato non poco a rimettere in piedi la comunità distrutta
Quello stato a cui noi non possiamo non chiedere che le carte processuali del Vajont da pochi mesi inserite nella lista del registro delle memorie UNESCO
Restino qui per rispetto dei superstiti dei sopravvissuti ma anche di chi ha condotto il processo penale
Uno stato che attraverso le sue istituzioni insieme a noi guarda oltre la tragedia per trasmettere alle giovani generazioni la cultura della prevenzione del rispetto delle leggi della natura della sostenibilità ambientale economica e sociale
Guarda oltre anche sforzandosi di trasformare una tragedia in un'occasione di riflessione di un mattone su cui basare una società più coesa più forte e consapevole
Del resto in virtù del Vajont il nove ottobre la giornata nazionale in memoria delle vittime di disastri ambientali industriali causati dall'uomo
E quindi un simbolo
E mi piace pensarlo un simbolo di un intero Paese che anche oggi un poco lo come Longarone Castellavazzo Erto e Casso sessanta anni fabbisogno di rinascita di solidarietà e di sanare le proprie ferite
Grazie signor presidente della sua presenza qui oggi a lei fa l'abbraccio sincero e fraterno di tutti noi delle nostre comunità che le saranno per sempre riconoscenti a lei
Che oggi ai ha testimoniato insieme a noi quanto pesa ricordo della tragedia quanto indispensabile sia la memoria per costruire il futuro
Il valore della memoria le parole del sindaco di Longarone Padrin e l'incontro ancora del presidente con una delegazione con i sindaci vedete del territorio e con una delegazione di chi sopravvisse Tiki
Quella notte a scampo alla tragedia tutti coinvolti in prima persona vedete soccorritori lo abbiamo detto i soccorritori
Un naziskin
Di cui sono una figura importantissima di di questa di questo disastro proprio perché anche attraverso i loro racconti di quelle ore
Sì ricostruì is oltre di trovare i corpi a salpare g o ci può raccontare la tragedia si è costruita anche la dinamica di quanto avvenne
Ecco il presidente che in Turchia verso circa il sindaco di Longarone
Ha spiegato Lalla l'importanza della presenza del bambino come simbolo di speranza proprio per il futuro i bambini che prima hanno eseguito
Stelluti se al innesca un canto tipico della tradizione friulana e che ora salutano il presidente con questa questo brano tutto in equilibrio si intitola da sbarramenti
Niente aree civile
La
Allora no
Le che si
Echi
è
Cioè garantire sterline lettera dominante dalla
Perché questo
Nato il
Abbiamo
Ma devono niente
Alessandro
Il presidente sulle nozze questi ragazzi economico vorrei un pompiere frammentando
Le famiglie i sopravvissuti tra di loro abbiamo riconosciuto anche una delle testimonianze che vi faremo ascoltare tra poco la storia sopravvissuta che abbiamo incontrato prestigio torni e come vedete tutti vogliono avvicinarsi al presidente per poter testimoniare in prima persona delle loro sentimento figli averlo qua oggi alle al cimitero monumentale di delle vittime del Vajont l'importanza di avere qui il Presidente della Repubblica l'abbiamo sentite anche alle parole del sindaco di Longarone del presidente lascerà lascerà appunto il cimitero monumentale delle vittime del Vajont per recarsi alla dico che ci sarà un altro momento della commemorazione e vedete il presepe non i saluti lei incontri le strette di mano e il presidente a strette di mano Mario e ad ascoltare ascoltato le parole di tutti quasi tutti l'abbiamo visto in presenti qui e adesso sta per recarsi alla diga dove troverà Nadia Zicoschi e Giuseppe la Venia Nadia ed Zicoschi dunque il presidente sta ridando dai
Sì farà una una visita ancora una volta simbolica perché lo vedremo lo vedremo proprio in cima alla alla diga tra poco
Naturalmente c'è un percorso da fare qualche chilometro ma le parole del sindaco di Longarone mi ricordavano
Molto quello che aveva detto nello stesso cimitero dal quale si è parlato Giorgia già tenendoli due nel due mila diciannove nella repubblica deve naturalmente portare il proprio cordoglio
è il responsabile però di quanto avviene sul proprio territorio ha motivo di scusarsi con chi ha sofferto le conseguenze di questi di sassi aveva detto il Capo dello Stato
La tutela ambientale idrogeologica mica delle persone difende il futuro delle nostre comunità questa comunità il presidente aveva dunque già parlato nel due mila diciannove è il momento però di presentarvi gli ospiti che abbiamo anche qui sulla diga del paiono perché sono qui corrono i in questo momento e forse possiamo anche vederli accanto a me e alla mia destra c'è il professor Marco Marani de docente di ideologia a Padova si occupa anche molto di sostenibilità di impatto ambientale e di cambiamenti climatici
E poi Massimo Bernardini alla mia sinistra allora era un ufficiale dell'esercito ma soprattutto un preziosissimo uno dei preziosissimi
Soccorritori Giuseppe Quatriglio abbiamo parlato poco più piovoso istituti Giorgio raccontava di questo incontro con i superstiti Iraq curdo ai soccorritori luglio abbiamo assistito a delle scene Ruffilli sulle commoventi
Quella che è stata la meglio gioventù quel sessantatré Massimo c'era anche lei
Sì soccorrere è stato tra i primi a a arrivati subito dopo la la tragedia e con la meglio gioventù di allora un esercito di volontari che sessanta anni dopo
Arriva tra gli ottanta e i novanta anni pronti a sfidare dove avete su corso avete dato una mano che avete fatto anche da psicologi ad una popolazione che l'ha devastata che cosa ha visto quella notte
Ecco il ricordo maggiore che a volte quando arrivai qui intorno alle ore una di notte un quarto d'ora di notte
è stato devastazione e disperazione devastazione perché non c'era più nulla tutto quello che era sul dal tracciato dell'onda anomala al distrutto e si è portato via tutto c'erano i superstiti perché qualcuno era andato a trovare degli amici qualcuno non si trovava in casa anche sì
La cosa è successo alle ventidue trentanove quindi un'ora tarda in cui normalmente le famiglie stanno in casa e infatti tantissime famiglie sono state totalmente distrutte i nostro compito principale io avevo come quaranta specialisti
Venuti dalla dalla Francia dei vigili del fuoco che arrivano i primi sonar che in Italia non si trovavano non c'erano ancora sono delle sonde per sentire il battito anche sotto le macerie sulle esatto erano venuti il con un aereo militare i io ho il mio compito da giovane tenente sottotenente ventiquattrenne era quella di organizzare la l'impegno di questa invenzione dotate di questo apparecchio
Rivali Azzariti in modo tale che si disloca Arsiero allegra quell'apparecchio e a quegli uomini si riusciva a salvare delle vite ricostruiamo però quanto accaduto esattamente sessanta anni fa con il servizio di Michela bellezze
Un il cortocircuito nero che purtroppo adotta un un chiama di vari colori dominava la zona giorno contemporaneamente una forte con l'aria di acqua ero o nascostamente a diarie
Una pioggia spaventatissima Di Pietro e di acqua
Don Carlo Rognoni Rini parroco di cassa disse nel momento esatto in cui l'onda comincia il suo percorso di Marte sono le ventidue e trentanove Bennato ottobre mille novecentosessantatré dal monte Toc sono piombati nell'anno più di duecentosessanta milioni di metri cubi di roccia sollevando l'acqua fino a duecentocinquanta metri di altezza
Sopra la diga chi non crolla Moiano centocinquantanove persone sotto nel giro di pochi minuti non resta più niente
Superstiti ai soccorritori la mattina dopo si trovano in un paesaggio stravolto solo sassi e fango e tanti tantissimi momenti compatto tutte le alluvioni del cinquantuno voi le ho potute come dice quello che aveva visto qua mai visto ha perso dei familiari cugini di questi diciassette diciassette sette
Disse da mamma e papà quelli a fratelli tre soprattutto
No no niente ancora beatlesiano pensiero ma niente gli abitanti di Erto e Casso avevano lottato per anni contro il progetto dell'etica ora a disastro avvenuto sono costretti a lasciare le loro case sa che c'è ancora pericolo Cristina poteva non farlo prima la non adesione successe e salvato il la ricerca dei dispersi davanti per settimane il Piave porta corpi fino al mare il bilancio finale e di mille novecentodieci vittime ma solo settecentotré vengono identificate
I più di quattrocento tombe nel cimitero monumentale di Fortuny sono ancora vuote
Professor Marani questo vivi questo video questo racconto della della storia del bagnante insegnata anche lei qualche ricordo sì certo effettivamente
Legame con questo questo Paese familiare quindi la storia mi è familiare sia dal punto di vista tecnico
Professionale purtroppo
Moto parenti hanno perso la vita qui in questo in questo episodio non ancora nato ma ma la la storia ovviamente nella famiglia era era era molto presente
Poi queste cose guerre colpisse studi anche sentito prima parlare dal sindaco di Longarone tanto di prevenzione sostenibilità
Attenzione all'ambiente e Pai e di convivenza che e le genti di queste terre hanno saputo mantenere negli anni in condizioni difficili ma non saputo avere un rapporto anche i sviluppo in terre così difficili
è anzi sessant'anni di distanza che cosa insegna baionette
Sono queste parole che anch'io mi ero annotato del del sindaco memoria e prevenzione
Prevenzione è un cardine di quello che oggi si fa nella nella nell'ambito nel mio nel mio campo quindi quello dei dei per rischio idrogeologico dobbiamo spezzare stiamo spezzando questo circuito circolo vizioso in cui si aspetta che accada un disastro per poi poter ricostruire ricominciare bisogna ovviamente prevenire e questo si può fare con la memoria perché la memoria insegna
Insegna molto abbiamo imparato moltissimo da da dal Vajont non solo in Italia ma nel mondo
E si fa insieme si fa insieme
Mette insieme diverse discipline questo uno dei problemi
Che hanno dato origine al disastrosa Ionta
Quindi la mancanza di il dialogo tra le diverse discipline una scarsa attenzione nell'ambiente circostante se è un aspetto molto interessante e di diciamo dialogo fra interdisciplinare fra
Le varie sapienza e diciamo su questo torneremo perché è un po'alla base del ragionamento che volevamo fare e con lei ma ne torniamo adagiata cardinali e al Cimitero monumentale di portoni a perché Giarda raccolto altre testimonianze che ci vuole far sentire Giarda ci sei
Nadia tutte le immagini che abbiamo visto sono impresse nella nostra memoria tra la sensazione che abbiamo avuto in questi giorni che bisogna venire qua in questo territorio terra capire davvero cosa è successo allora adesso vi facciamo ascoltare le testimonianze di sì e è sopravvissuto alla disastro del Vajont e torniamo insieme indietro quella notte
A un certo momento ho sentito un forte vento
E poi ombra un tuono
Poiché non è entrata in camera dicendo aspetta che chiuse le imposte che sta arrivando il temporale
In quel momento si è spenta la luce
Ma è stato tutto un un rumore comunica un rumore fatto delle cinquecento metri in linea d'aria devono ed ero totalmente sottoterra devo fare un piede alla mano saranno già perso mia mamma mio papà che aveva quarantatré anni mia nonna che ne aveva sessantasette e la sorella che ne aveva tredici pescato tutto
Per gli editori sono la cosa più importante volo poi la bancarotta sorta di nuovo è stata una botta e continua a essere una volta quello che adesso non non mi rassegno lei sia a Belluno nove sera mi travagliato di Trapattoni riderci su
Non c'era più niente
La casa era sparita
Non credo né distrutte
Ne accanto a me né il padre né dall'altra parte perché era uno delle prime vittime non ho trovato mia madre negli ultimi attimi sorella mia nonna e mia nonna ultimato nessuno ti senti Arkin colta
Colta di non essere andata allora di essere investiti
Colta di nel Mediterraneo insomma dissolta con i ribelli son vissuti che
Perché interesse porti sempre su
E certo sono queste parole queste immagini questi testimonianze a raccontarci sessant'anni dopo cosa è accaduto in questa zona al confine tra tra due regioni da una parte il Veneto dall'altra da Friuli Venezia Giulia aspetti delle immagini della diga del coronamento che sa dica che nella sessantatré era la più imponente che europea ancora oggi lo vedete è rimasta in piedi nonostante il disastroso e una ricordo della tragedia ed è una delle più grandi ancora in in questo continente stiamo attendendo l'arrivo del capo dello Stato che prima e di raggiungere quest'aria questo piazzale il piazzale Paolini che sorge proprio tra le montagne dove incontrerà le autorità locali
Si fermerà proprio sul coronamento della diga sulla parte più alta lo attraverserà accompagnato dal sindaco di Erto Calasso
Erano due comuni adesso uno solo comuni Antonio Carraro sarà lui a raccontarvi cosa accadde quella quella notte erano sassi che l'abbiamo visto gli orologi fermi alle ventidue trentanove quello è il momento in cui il cui è accaduto
E accaduto il disastro e dicevamo prima sono le testimonianze che abbiamo ascoltato Nadia le immagini dell'epoca che abbiamo visto a raccontare quello che è accaduto personalmente ho trovato davvero di una forza incredibile evocative
Quelle che abbiamo appena visto la cimitero monumentale del dell'Longarone
Attraversava
Tutto il cimitero tutte le lapidi proprio qui nomina raccontavano quanto è accaduto mille novecentodiciassette persone che non ci sono più che in pochissimi minuti hanno perso la vita quella notte
E la presenza del capo dello Stato qui significa sicura dello stato che sta arrivando Mario in questi minuti sta percorrendo la strada e per arrivare al coronamento si fermerà poco prima
Di questo di questo il palco che lo ska attendendo dove ci saranno gli interventi delle autorità e prima farà dicevamo avremo questa immagine di presidente che guarda la dichiarazione dove sessant'anni fa è accaduto quel che è accaduto ma ieri volevo tornare al discorso che facevo con il professore in attesa di vedere
è l'arrivo del Presidente ci interrompiamo professore appena lo vediamo arrivare ma intanto le volevo chiedere questa differenza in metodo questo cambiamento nel metodo scientifico nella Prato ciò alle grandi opere è costata di rassicurante secondo lei
Certamente certamente ed è una cosa che ho imparato dall'Aja monta
Nel questa attenzione alla tutti gli aspetti che mi sono Cassola opera in sé localizzata la difesa questo caso ma quello che gli sta intorno alla valle
è andato alle ammonta la valle fra a valle della diga oggi si fa facendo strada anzi non lo inseriamo definiamo universitario
Gli uomini un un corso di laurea su questi temi che raccoglie le competenze di i geologi licenziati agroforestali di ingegneri per un approccio diverso alla
Alla prevenzione
Greco sorella la sollecito voi ce l'abbiamo alle nostre spalle non possiamo negare che ogni tanto ci ci diamo la guardiamo come è possibile che sia rimasta in piedi con duecentosettanta milioni di metri cubi di fango riterrà che è venuto giù dal monte Toc
Che già nel nome aveva la causa veramente quello che poteva accadere grande attenzione a Marcio la grande attenzione per la prese l'opera che è stata progettata indubbiamente
In maniera ottimale realizzata con grande qualità in altri casi purtroppo di altri disastri questo non è stato ma la tecnologia di allora l'Italia era ancora a delle competenze che sono primeggia nel mondo in questo campo
Però mancata l'attenzione attenzione a quello che poteva succedere intorno
Quindi l'attenzione maniacale quasi all'opera e alla sua capacità di resistere agli eventi perché si sapeva che la montagna poteva frenare franare
Il processo le carte giudiziarie raccontano di sottovalutazioni allarmi che c'erano stati gli anni precedenti non si fece quello che oggi si sarebbe fatto
Cioè interrompere tutto a voi evacuare qua oggi forse non si sarebbe cominciato questo è veramente la differenza
Cioè il gli studi che furono fatti nella fase preliminare di progettazione
Furono sulla sulla parte a monte non altrettanto approfonditi quanto quelli relativi si dice all'imposta alla alla zona dove la diga e procurarsi realizzata e quindi oggi ci sarebbe una maggior attenzione a tutto questo alla possibilità di un di una stanza perché invaso sarebbe stato inutile poi sarebbe dovuto essere
Pendente il rischio di una frase di prescrizione parlava di una
Una nuova concessione che ha preso pericolose e e possibile il disastro ce la racconta certo mentre per il progetto originale prevedeva una riga molto più invasione
Una quota molto minore ad un livello dell'ago parimenti minore attivi circa
Trenta metri più basso
Successivamente fu sulla spinta di ricreare un invaso di grandi dimensioni fu variato il progetto ha portato a più di duecentosettanta metri sul medio e e questo sicuramente ha giocato un ruolo importantissimo perché sappiamo oggi col senno di poi sicuramente che se il lago fosse stato a quote inferiori
Presente duecentosessanta tassametri che erano previsti probabilmente il il grande dibattito sia stato all'epoca cara
Fatalità e responsabilità umana secondo lei oggi ci sarebbe no
Io credo nella grande più prudenza certa no e intanto c'è una una sensibilità collettiva anche molto diversa rispetto a all'ambiente che ospita queste queste opere quindi sicuramente anche la spinta dei gruppi portatori d'interesse gravemente anche la popolazione civile sarebbe molto più forte io credo che una maggior comunicazione così cioè siamo tutti persone uomini dipende anche molto dalle personalità ma diciamo se la tenenza lavorare di più insieme tra geologi ingegneri
Geo ingegneri c'è anche questa questa terminologia oggigiorno quindi il dialogo che allora non ci fu sicuramente
Permetterebbe di di scongiurare questo tipo di di il problema dice questo tipo di
Tomista di errori di più o meno inconsapevoli e di mancanza di comunicazione delle informazioni perché alcune cose siano capite
Il rischio possibile questi fratelli questi pagamenti e ciò che potevano causare
Ma ci fu anche un difficoltà di di comunicazione tra alcuni degli e Sperti risentivano in un'intervista proprio di del sessantatré che abbiamo visto nel nel servizio una signora diceva la domanda
Sapevate che c'erano dei rischi la signora rispondeva perché non ce l'ho detto prima perché era opportuno restare qui lei parlava di cultura della prevenzione che comincia proprio in quegli anni purtroppo con questa gravissima tragedia
Vedo il capo dipartimento della Protezione civile e qui nell'aria dove arriverà
Il Presidente della Repubblica
Sul capo dipartimento Curcio che appena arrivato nasce la Protezione civile Da Rin polipo e anche con lui Pini al purtroppo abbia avuto necessità di avere dei disastri come come questo purtroppo
Come società ci muoviamo solo sulla spinta di importanti eventi tipicamente di un'arte questo è vero per molte cose pensiamo a Venezia si è tentato no quel sessantasei a Firenze esercitato dopo il settantasei ricostruire orfano di porre di porsi al riparo dal certi da certi limiti quindi rispondiamo a eventi di questo genere però è anche vero che
Alcuni sapevano o avevano degli elementi ma consideriamo il fatto che molti che lavoravano a questa diga ingegneri una parente
Rimasero qui loro familiare non qui quindi questa consapevolezza non era così così ovvia al tempo col senno di poi più facile ovviamente dire ma impossibile che non ce ne sia
Bisognava mettere insieme i pezzi alcuni formazioni che
Non sono state sottovalutate non sono state condivise adeguatamente
Io a Massimo Bernardini volevo chiedere invece qual era il clima
Ma che lei ha trovato le persone quanta più rabbia più dolore più disperazione cosa ha trovato secondo me disperazione
La rabbia in quel momento non era ancora presente la rabbia è venuto dopo quando ci si è resi conto ma in quel momento la disperazione perché tutti chiunque ella presente e.Biscom
Superstite aveva perso qualcosa
Aveva perso le cose ma principalmente aveva perso le persone che
E come abbiamo sentito di racconti precedenti
Veramente c'era gente che non ha trovato più nessuno
E la sua famiglia Massimo la la interrompo perché torniamo con con le immagini indiretta il presidente Mattarella sta per arrivare proprio sul sulla diga vediamo datate o presidenziale nati ecco il corteo
Sì in questo momento il Capo dello Stato scenderà all'auto
E inizierà interna in un cancello un cancello di ferro che alla sua destra e percorrerà un primo tratto del coronamento che tante volte abbiamo visto e che e ecco è stato accolto dal dal sindaco il sindaco stia Casson ecco adesso insiste il capo dello Stato dati da questo momento comincia il coronamento della dignità e il capo dello Stato nei corretta una parte
Il sindaco che racconta
Al presidente quello che è accaduto sessanta anni fa
Quattrocentosettanta metri grazie a tutti i cattivi e quindi sta guardando proprio internet foto sotto dove c'era la Pacino artificiale fino al sessantatré
E dove oggi per metà ricoperto da una frana
Dalle indicazioni che vogliamo gesti che fa il sindaco tifano dal capo dello Stato proponimento sono le domande che ci siamo posti anche noi arrivando arrivando qui
Professore quella che sta indicando il sindaco e il versante dal quale è scesa la trama
No stanno guardando verso valle in questo momento quindi l'Astana sta dalla parte opposta dal lato opposto perso loro nella direzione in cui sarà difficile
Quindi stiamo guardando diciamo la parte che è stata coi invasa privato che non dobbiamo pensare Di Pietro
Dinoi si vede anche l'inquadratura e altre duecento sessantasei sì non da che la superò fu altrettanto
è una cosa che è difficile immaginare
Una cosa che giusto quel parroco basta sentiva prima del nel servizio l'avrà vista
Una cosa che si fa fatica ad avere
Adesso
Il
No
Sì quella l'ex
Ministro
Cioè la la è stato abbattuto
Soltanto
Trovata trascorrono
La scelta di una proposta disponibilità
Consortium
Senza
Però
Beh abbiamo sentito da via chiaramente presidente chiedere poi le considerazioni siano delle affermazioni nette la diga era una grande opera è stata fatta bene sì ma non andava fatta qui professore a quello che
Cioè va anticipato analizzando tutto qua ricomincia l'abbia colto lo tradisse ignora di quanto abbiamo compreso
E la lezione che che abbiamo abbiamo imparato in parte che dobbiamo tempi sempre tenere presente
Tutte le opere che oggi vengono proposte progettate c'è un percorso lungo
Di consultazione si senza volerlo idealizzare astrazione non esiste ma c'è un lungo percorso e consultazione alla quale tutti possono dire non pensiero tecnici non tecnici portato i loro ragioni in cui si condividono gli gli elementi tecnici anche importanti e questo questo processo ok
Che sicuramente nel caso del Vajont avrebbe avrebbe contribuito a scongiurare la
Perché il cerchio ecco vediamo le immagini dall'alto listino immagini dall'alto
Professore questo disastro a un po'secondo lei bloccato i grandi lavori le grande impresa in tre grandi ambizioni
Ingegneristiche del paese ha avuto un effetto ovviamente le di indurre a una riflessione che era dovuto avere importantissima che ancora oggi stiamo facendo tutti nei decenni successivi
Ci sono state molte gli studi un anno importante dichiara il canale per esempio fu immediatamente bloccata dopo le il nel disastro del Vajont perché avevo di problemi simili e Elisa lezione fu immediatamente imparata
E oggi dobbiamo entrata questa lezione
Per lo meno in buona parte
Sicuramente un effetto negativo è stato che oppressivi risulta tetto che magari sarebbero state sicure sicuramente sono state bloccate è questo era fisiologico che attraversi l'unico che no non dovesse accadere possiede vi sono maturi pensare che ripeto bisogno di questo tipo anche di questo di opere dovete se siano possibili dobbiamo poter gestire la risorsa dobbiamo fronteggiare un cane mi perché Matic importante speriamo poter produrre energia in modo sostenibile Cosimo disporrei sono saliti ricattato abbiamo visto che un fuori due anni di città importanti certa in un teatro grande pianista
A loro vicina culturali e sistemi i serbatoi di di grandi dimensioni possono grande grande
Certo la futura prepensionamenti nata allora naturalmente espulsi sviluppata negli anni portata sempre di più degli ultimi decenni anche in questi giorni sappiamo che in campagna c'è grande grande attenzione proprio in queste ultime settimane delle scosse di terremoto nei campi e Flegrei volevo tornare mentre il Presidente della Repubblica è tornato sull'auto presidenziale sta per arrivare qui questo piazzale dove incontrerà altre autorità e ascolterà
I loro interventi
A Bernardini volevo chiedere e poi eravate i arrivati qui e sostanzialmente impreparati proprio perché non c'era un'organizzazione complessiva che di aiutasse a a scavare nei punti precisi quindi si andò improvvisando assolutamente impreparati a Verona con un ufficiale di prima nomina quindi non avevo mai assistito a un disastro del genere nemmeno in forma nettamente minore per potere acquisire uno preceduto davvero col cuore io vi chiedo tanti i superstiti e familiari di vittime ci hanno raccontato in questi giorni per venti trent'anni non abbiamo voluto nemmeno trattare
Questo tema perché è una ferita aperta perché anche se voi soccorritori potete quasi cancellato non volevate parlarne
Io non so se gli altri hanno avuto la stessa sensazione ma io sì
Io ho proprio completamente pur lutto mettere nel
Punto tre posso più recondito della mia memoria quel patto così traumatico l'ho riscoperto per caso sei sette anni fa perché passando più Longarone
Devo dire andavo ad Auronzo a dare appetibile la mia squadra del cuore che la ratio in auto sono rimasto fulminato dal il nocumento
A macchina
Naturalmente Princi la telefonata al municipio mi rispose proprio padri né i racconta in breve la superabili volle incontrare immediatamente
Io da quelli ha ricordato tutto quello che che era accaduto da quel momento è unita involontario volontario sono diventato un volontario totale come dire ci si protegge ognuno alla sua maniera e peso nella corteo presidenziale
Che sta percorrendo proprio gli ultimi tornanti per arrivare a questo piazzale realizzato sostanzialmente davanti a questa enorme diga
E davanti al fronte imponente della frana che sessanta anni dopo è ancora qui e racconta soltanto con con la presenza quello che è accaduto quello che hanno vissuto delle popolazioni di questa azione presidente Mattarella sta per scendere dall'auto data pochissimo incontrerà e il presidente
Pera ricevuto qui dal presidente della Camera Fontana il ministro dei rapporti col Parlamento Ciriani dal Presidente della Regione Friuli Fedriga
Dal presidente della Regione Veneto calerà il silenzio che sono sindaco di Longarone
Dal sindaco di Erto e Casso Livaja ed il ponte delle ampie ecco questo è il luogo dove le autorità la stanno attendendo ancora un minuto
Di di scambio appunto con i presidenti di Regione con i sindaci io volevo tornare da Massimo Bernardini perché so che lei ha incontrato gli altri soccorritori vi siete scambiati dei ricordi avete gli stessi ricordi io sono ricordi Diversi tra voi allora di fondo tutti quanti abbiamo gli stessi ricordi ma ciascuno di noi ha ammesso che il suo perché ciascuno di noi l'ha vissuto
E ha operato in modo personale io ero impegnato questi Quaranta che esperti i più popolo di Parigi quindi la mia è stata un'attività molto organizzativa
E blog operato anche io sul suolo però principalmente avevo a cuore che loro cercassero e tentassero di trovare persone vive sotto le macerie
Quindi il mio compito era diverso normalmente paghiamo
Ecco vediamo l'immagine del presidente della Repubblica prima e terza carica dello Stato che quindi comunque un presenza veramente molto importante oggi in questo sessantesimo anniversario della tragedia del Vajont forse possiamo tornare ancora da Giarda cardinale tutti prima che qui cominci la cerimonia già già seri
Ecco e Cina di essi parlavate delle persone che sono state salvate da sotto le macerie tra queste c'era a Renato mi Gotti e Renato prima di tutto vorrei chiederle
Che emozione ha provato nel vedere le presidente sul coronamento della dica quelle immagini infermiere che abbiamo visto poco fa e poi stiamo parlando di ricordi che mi ricordo il suo ricordo di quella notte il trauma che il sì
è quella del presidente della Repubblica è una presenza oggi
Eccezionale di apprezzata da tutti anche perché era già avvenuto nei nostri territori in cimitero solo nel due mila diciannove quest'anno tiene eticità anche i luoghi proprio dove si è consumata la tragedia
Quindi un apprezzamento notevole una presenza che lo Stato cita
Ci rincuora anche perché lo Stato purtroppo è stato uno dei tre colpevoli
Disastro del Vajont che dovremmo ricordare non è stato uno sul disastro naturale ma purtroppo dunque disastro provocato danni dall'uomo
Il ricordo di quella notte nel frattempo che vediamo ecco il presidente della Repubblica siamo quell'immagine nel i cani ci troviamo
Alle sull'intero storica allora ritorno però dai ragazzi costretta a guardare innanzitutto
Ecco il Presidente che fa ingresso in sala parto fa erano lo avevano presieduto le autorità che contratto un momento prima grazie al Capo dello Stato prende posto fa la carta Falco tra finale no
No
Undici allora scherzi nata essa
Allora
Prego
Roma
Giro
Illy
Aveva le le avanzerei nuovo sì
Devo
Amico millenario
L'uso
Gioca un ruolo uno né erano zero siamo pronti a
Fianco
Sì
Ecco eliminato FI
Io bella sì
Ecco abbiamo visto il video realizzato dalla regione lui Venezia Giulia
Adesso gli interventi delle autorità il primo a prendere la parola e Playa insieme il Friuli Venezia Giulia Massimiliano testimoni per richiamarlo Mastro quando
Prende la parola il dottor Massimiliano Fedriga presidente la regione autonoma lecco rigori Venezia Giulia
Signor Presidente della Repubblica autorità civili militare religiose cari cittadini
In qualità di governatore del Friuli-Venezia Giulia sono qui oggi per come era onorare insieme a voi tutti la sessantesima ricorrenza di quello un documento ONU in occasione dell'Anno internazionale della terra del due mila otto ha descritto come il più grave disastro ambientale della storia causato dall'uomo
Un evento definito di volta in volta tragedia catastrofe tram e appunto disastro come fece l'Organizzazione delle Nazioni Unite
Quello che è certo è che da quell'ormai lontano mille novecentosessantatré non si è più smesso di studiare approfondire quanto accaduto nell'Alta Valcellina ed alle vicina Valle del Piave
Il caso Vajont
Simbolo universale del desiderio cieco da parte le luogo di piegare la natura proprio Paci mento al fine di ottenere il massimo profitto continua a essere una fonte Bresso che inesauribile di analisi racconti e testimonianza
Il flusso costante di dati informazioni frutto del lavoro incessante di scienziati amministratori pubblici giornalisti scrittori e artisti e anche comuni cittadini
Ognuno mosso dal desiderio di scavare dentro questa storia da non dimenticare
Tuttora il Vajont viene studiato da un punto di vista storico geologico naturalistico ingegneristico giudiziarie persino sociologico
Per questo era per questa piccola zona di montagna del nostro Paese condivisa da Veneto e Friuli-Venezia Giulia immensa frana precipitata in pochissimo secondi dal monte Toc
Dentro il vastissimo lago creato con la dica costruttivi che era stata costruita assegnato una vera e propria censura temporale
Qui alle ventidue e trentanove del nove ottobre del mille novecentosessantatré gli elementi si scatenarono spazzando via dalla faccia della terra quasi due mila esseri umani in pochi minuti
Per dare l'idea ancora oggi della potenza distruggi di distruttrice di questo fenomeno basti pensare che i corpi della stragrande maggioranza di queste persone non vennero mai recuperati
La storia di questi territori e di queste comunità si fermò per voi Rita da ripartire lentamente e con enorme fatica solo negli anni successivi
Dopo un primo periodo caratterizzato da un sincero slancio di vicinanza e generosità nei confronti delle popolazioni colpite sul Vajont cadde une inesorabile e colpevole silenzio
Troppo grave quanto accaduto Cossu
Troppo pesanti le responsabilità
Solo negli anni ottanta Sizzo a far luce sul caso Vajont grazie giornalisti come Tina Merlin ad attori come Marco Paolini a registi come Renzo Martinelli a scrittori come Mauro Corona
I quali raccolsero l'intero materiale prodotto fino a quel momento per descrivere ognuno a proprio modo
Questa storia drammatica e quasi dimenticata
In questa giornata solenne oltre ad offrire il doveroso omaggio alle vittime del Vajont e i loro familiari un caloroso ringraziamento va rivolto quindi a tutte quelle persone da sempre impegnate nel tramandare i fatti del Vajont
A partire da sopravvissuti veri e propri testimoni della memoria che continuano a parlare in particolare i più giovani
Raccontando la loro cruda realtà spiegando perché si giunse al punto di non ritorno perché nonostante la piena consapevolezza della tragedia imminente le popolazioni non vennero fatte sfollare e cosa avvenne nemesi e negli anni successivi
In questo grande racconto collettivo un ruolo fondamentale giocato senz'altro da licenziati dagli studiosi dal punto di vista geologico gli effetti della frana che sono sotto i nostri occhi sono ancora studiati
Un movimento franoso di dimensioni impressionanti che da anni viene analizzato Dechy provenienti da ogni angolo del mondo
Un crollo tale da essere incluso tra i primi cento i siti geologici di valenza mondiale da parte delle più importanti organizzazioni internazionale dedicata alla scienza geologi
Eppure il Vajont e anche soprattutto natura i prati gli alberi staccandosi dal monte Toc hanno riempito l'invaso e una valle profonda centinaia di metri hanno finito per generare un ambiente sorprendente
Passeggiando lunghe si tiri di quello che gli abitanti della Val Cellina chiamano il bosco vecchio si scopre come la natura si si è rialzata e che le sponde di quello che resta del grande lago accolgono una famosa numerosa e diversificata
I duecentosettanta milioni di metri cubi di roccia e terre caduti hanno anche modificato il clima e la circolazione dell'aria all'interno della Valle
Che soprattutto nelle primissime ore della giornata di raccolta dalla nebbia un fenomeno atmosfera dico molto raro prima della costruzione della diga
La diga del Vajont non solo non è mai crollata ma ancora oggi sia già sul posto intatta inutilizzata in qui in Friuli-Venezia Giulia pochi metri dal confine col vicino Veneto una costruzione
Voluta nel posto sbagliato per interessi economici
Un monumento indistruttibile alla memoria che ogni anno viene visitato da centinaia di migliaia di turisti che in silenzio servono la pasta della frana leggono i nomi dei tanti bambini spariti nel nulla
E passeggiano sul coronamento di manufatto costruito l'invocato rinnovarle come vedete caratterizzata da una bellezza fragile selvaggia e attraversata dall'infaticabile torrente Vajont
è passato tanto tempo ma il nostro dovere a partire dalle istituzioni pubbliche e private è quello di agire concretamente affinché la memoria rimanga una cosa viva
La memoria delle persone delle località colpite deve essere la leva per intendere il modo nuovo e la gestione del territorio
Insieme Istituzioni studiosi privati i testimoni della memoria possono fare tanto per trasmettere il valore di uno sviluppo che rispetti il territorio e le perché le popolazioni che lo vivono
Lo Stato le Regioni Comuni di Erto e Casso Longarone la Fondazione Vajont le associazioni d'impresa che qui operano sono chiamati invece in pizzicare lo sforzo comune per valorizzare questo piccolo pezzo di montagna
Come terremo un orrore gravissimo se si lasciasse tutto così come se mossi dalla mio più ideologia si decidesse ad abbandonare queste zone e le comunità che quassù orgogliosamente resistono
Non ho usato il tango registra caso in questi piccoli centri spopolamento e calo demografico si fanno sentire in modo drammaticamente più che altrove
Erto non conta
E erto conta ora a poche centinaia di tanti residenti stabili di caso sono meno di venti la curva discendente investe in modo inesorabile anche Longarone
Fortunatamente da alcuni anni si registra un fenomeno confortante giovani famiglie che decidono di lasciare i centri urbani per cominciare una vita diversi montagna più vicino alla natura un segnale in controtendenza che dobbiamo saper cogliere incentivare per aiutare l'economia di queste aree
Dobbiamo ringraziare sostenere con convinzione che ha passato chi in passato ha avuto la forza e coraggio di restare in queste valli dopo l'immane tragedia
Così come oggi abbiamo l'obbligo di supportare chi sceglie di salire in quei in quota alla ricerca di nuove sfide e un'esistenza meno inquinate meno frenetica
I Lions accaduto sessanta anni fa ma altri Vajont si ripresenteranno continuamente in ogni angolo del nostro pianeta
La nostra civiltà deve fare un passo in avanti per non commettere più gli errori già fatti nel passato
Conoscere a fondo quanto sia delicata la terra su cui camminiamo
Governare con saggezza i nostri territori prendere decisioni insieme solo dopo aver ascoltato sono questi passi urgenti e necessari per un futuro migliore e un presente importato sulla maggiore sicurezza per tutti
Grazie e un saluto a tutti i familiari delle vittime che spero oggi possono percepire la vicinanza delle amministrazioni
E non posso che ringraziare nuovamente il presidente della Repubblica presto può aver voluto essere qui oggi che testimonia la vicinanza dell'intero Paese al dramma vissuto da chi quella tragedia l'ha pagata con la propria pelle grazie mille
Prende la parola il Presidente della Regione del Veneto dottor Luca Zaia
Signor presidente Bongiorno un saluto tutte le signore signore che son qui alle autorità civile e militare
Devo dirle signor Presidente che siamo onorati della sua visita
E siamo anche onorati dall'accompagnata di questo teatro della tragedia quindi grazie di essere qui presente quindi non ci veniva da ventitré anni trattamento sul posto
Non le nego che intervengo in un momento non facile per la nostra comunità non lo è perché dopo sessanta anni
Mi sento anche la responsabilità di chi non c'era quando accaduto quello che è accaduto
Ma anche la responsabilità di rappresentare una comunità che quella veneta che oggi qui vuole dire la sua non è neanche un momento facile perché siamo reduci
Da un gravissimo incidente come lei sa la ringrazio per la sua ovviamente testimonianza vicinanza
Di Mestre con i ventun morti e di quello che si legge nei giornali in queste ore
L'inizio di una nuova guerra
Il venti il nove ottobre del sessantatré alle ventidue trentanove come ricordava il presidente Federica un pezzo di montagna finisce dentro una diga
Non è un pezzo qualsiasi son duecentosettanta milioni di metri cubi di roccia
Più o meno il doppio dell'acqua che in quel momento si trovava nel lago artificiale si crea un'onda di duecentocinquanta metri di altezza
Che invade tutti i territori
Dalla morte a mille novecento e dieci persone tra i quali quattrocento sa e ottanta sette bimbi molte di queste persone non sono mai state identificate sono centinaia le persone che non sono stati identificati
Lo scenario è stato di devastazione e di morte
Parlando anche questa mattina con gli alpini e io con i bersaglieri e concittadini che erano qui hanno visto quella quello scenario alcuni mi hanno detto per giorni poi tornati a casa non abbiamo parlato per i nostri familiari
Posso solo immaginare cosa abbiamo trovato pensi solo che sei Paesi in quel del vento sono stati letteralmente rase al suolo con mille cinquecentosessantanove morte
è stata però anche l'occasione per parlare di solidarietà della presenza di una comunità perché Vajont è stato anche questo i militari gli alpini i cittadini chiamati a mani nude son venuti qui a scavare
E ha cercato di portare soccorsi a quei pochi superstiti che abbiamo trovato che hanno trovato però non è stata una tragica fatalità
Qualcuno ancora la definisce come una tragica fine da non è stata una tragica fatalità signor Presidente il monte si chiama tocca devo dire apprezzo in Veneto
Ho qualcuno dice che possa derivare questa parola dalla dal friulano patto devo dire fradicio marcio
E ed è esattamente quello che è accaduto e leggendo la storia di quello che è stata la costruzione di questa diga e le cronache che poi ci vengono riportata da quello che poi è stato il processo
Si evince che la storia della fragilità di questa montagna era nota fin da subito non è un caso che tre anni prima ci fu una frana di settecento mila metri cubi
Caso che i cittadini e gli abitanti di questa valle comunque dicevano che questa diga non si doveva fare
Non è un caso che comunque leggendo le carte ne venga fuori un grande dibattito tra i geologi professionisti di ingegneri che comunque hanno partecipato tutto questo
Certo è che con vergogna bisogna dire che solo tu sono sono state condannate a cinque anni e a tre anni e otto mesi
Questo risultato di mille novecento e dieci morti
Allora io penso che sia fondamentale che oggi si si rinnova il ricordo ci mancherebbe siamo qui per onorare i morti ma anche i vivi
Però siamo qui anche per trarne un insegnamento per cercare di portare tornare a casa tutti con un impegno
E penso che in un momento come questo dovremmo riaffermare che l'uomo non è immortale davanti alla natura non è invincibile davanti alla natura
Questo è solo uno dei casi più eclatanti di quello che accade non solo al nostro Paese ma in giro per il mondo dovremmo dire che chi doveva controllare non ha controllato che chi doveva verificare studiare non ha studiato che chi doveva avvisare non ha avvisato
Però questo è un passaggio doveva far tesoro di quello che è accaduto
Io penso che dovremmo affidare i ragazzi tutto questo
I giovani indicano la via hanno un sentimento rispetto all'ambiente la tutela l'ambiente a quello che la natura che è unico
Molto più all'avanguardia quello che abbiamo noi
Penso che li dovremo criticare di meno i ragazzi penso che dovremmo coinvolgere molto di più questa mattina presidente abbiamo visto i ragazzi al museo alla cimitero di Fort Ogna
Penso che magari la giornata nazionale nella mente alla memoria delle vittime dei disastri ambientali industriali ha causato dall'incuria dell'uomo dovranno essere una giornata di approfondimento di studio nella scuola dal parlare di quest'e chiudo sono presidente dicendo che questa giornata il nove ottobre che ogni anno cerebrale o ricorda le vittime la memoria in memoria delle vittime
Dei disastri ambientali industriali
La sonata dice Neame la memoria causati dall'incuria dell'uomo lo dovremo cambiare questa titolazione non causati dall'incuria dell'uomo
Ma causate da il delirio di onnipotenza dall'uomo penso che su questo il vero nome che dovremo dare a questa giornata
Grazie buona giornata
Siamo qui siamo qui oggi con
Quanti siam presenti
Con il presidente la carne deputate il ministro croato dentro il governo
I presidenti delle Regioni su rimessa Giulia e Veneto
E i sindaci di Longarone Erto e Casso e Vajont e tanti altri sindaci presenti
Per due ragioni
Siamo qui parente memoria di persone
Le persone che hanno abitate queste vallate
Quelle che sono morte il nove ottobre del Novecento da sessantatré
Quelle che sono sopravvissute
Quelle che hanno avuto lasciare loro casa quelle che hanno lottato strenuamente ricostruirle per rimanervi
Storia di nuovo che che non vi sono più storia di luoghi che la tenace gli abitanti ha voluto fare rivivere dopo la tragedia
Insieme con Longarone
Tirarlo ma è Villanova Rivalta tra sento o delle spesse il Cristo inedita Ceva Prada Barzana San Martino fare Erto e Casso
Oggi ci troviamo in un parco quello delle Dolomiti friulane
E della bellezza di questi luoghi doverosamente dedica percorsi alla memoria
Siamo di fronte a due quadri
Quello delle Prealpi Carniche e la dica creazione artificiale
Entrambi oggi silenti monumenti alle vittime
Acquerello matte nei cimiteri a quelle sepolta per sempre Negretti e torrenti sulle pendici
Donde come nei bambini
Quasi cinquecento bambini
Immenso sacrario a cielo aperto che si accompagna al cimitero di Fort Ognina nostro nazionale
Dove è stato significativo poc'anzi vedere quattrocentottantasette Bandini e ricordo di quelli morti allora
Riflettiamo
La frana la sprezzo nel nulla di un ambiente tutte le torio di tante persone
La cancellazione della vita
Sono tormenti che tuttora sessanta anni dopo turbano e interrogano le coscienza
Il generale Giampaolo agosto allora giovane ufficiale nel sesto reggimento artiglieri di montagna
Intervenuto con gli uomini dal suo al suo comando nelle ore immediatamente successive alla tragedia
Ha ricordato in queste settimane che i suoi soldati di fronte a tanto orrore avevano gli occhi fissi nel vuoto
Vogliamo oggi sorpassarci immaginare di specchiarsi anzitutto degli occhi di coloro che non vi sono più che quando giunse al PD non c'erano più
Negli occhi di uno dei soccorritori
Teglio dagli sguardi severi rete sopravvissuti
E gli occhi di chi oggi è qui depositario di questi territori
Per poter dire che la Repubblica non ha dimenticato per poter dire
E come ha esortato il trenta Isaia poc'anzi l'uscita assicurare condizioni di sicurezza è garanzia di giustizia come richiede il buongoverno rimane Obiettivo attuale è doveroso nella nostra società
Perché occupasse l'ambiente rispettarlo è garanzia di vita
Per non capitolare a quello che
Vedrete Federica poc'anzi ha chiamato
E cieco desidero dell'uomo
Di piegare a piacimento rottura per guadagnarne il massimo profitto
L'intervento dell'uomo tessili traduca in prevaricazione corrisponde la violenza della natura
Quella violenza che la Sapienza delle popolazioni locali ed antica intimità con l'ambiente sa tenere e a cui cerca riparo
E la cui cerca riparo sapendo come va rispettata la natura
Il disastro del Vajont come sappiamo come è stato ricordato venne paragonato a quello determinato dallo spostamento d'aria lettere derivante dall'esplosione il l'ordigno nucleare
Nazioni Unite hanno classificato questo evento come uno del più grave disastro ambientale della storia
Che sia stato provocato dall'uomo
Per questa ragione il nove ottobre è stato indicato al Parlamento Giornata nazionale in memoria delle vittime dei disastri ambientale industriale causati dall'uomo
La tragedia che qui si è consumata reca il peso di gravi responsabilità umane
Di scelte che venivano denunziate da parte di persone attente anche prima che avvenisse il disastro
Assicurare una cornice di sicurezza alla nostra comunità significa saper apprendere la versione dei fatti e saper fare passi avanti
L'interazione dell'uomo con la natura e parte dell'evoluzione della natura stessa
Perché l'uomo fa parte della natura
Ma non dava diventando endemico
Non si tratta un tema ad esclusivo carattere ecologico ce l'ha rammentato pochi giorni addietro papa Francesco con la sua ultima esortazione
Si tratta tira per porre attenzione e saper governare con lungimiranza gli squilibri che interpellano mettendo escussione l'umanità e i suoi destini
Sui luoghi da tragedia
Il giorno dopo resettava solitario aprirà Ago il campanile della chiesa di San Tommaso Apostolo
Il tempo non diluisce il dolore quel campanile oggi restaurato appare nella sua solitudine quasi simbolo della resilienza di questo territorio e della sua gente
Gente dei paesi eccola poc'anzi
Accetterei Fort Ogna ricordava il sindaco padrini ha voluto tornare alla vittoria
Di chi
Insieme allo strascico della perdita dei propri cari la propria casa
Dei propri averi si è trovato di fronte una scelta angosciante rimanere o resistere
Esperienze che troviamo nei dialoghi di un sopravvissuto di erto di erto Mauro Corona nel suo quelli del dopo
Perché la guidati e che deve muovere anche noi è l'ansia di riconciliarsi con il mondo che ci ospita con la natura e con l'ambiente in cui siamo immersi
Perché disastri cambiando i luoghi ma il futuro delle popolazioni dipende anche dalla resistenza di coloro che come valligiani di questi luoghi non si sono arresi
Un altro impegno si avverte e rinunziabile
Però dal quello della memoria
Che i cittadini questi Comuni continua a coltivare
E che tutti avvertiamo come compito della Repubblica
Anche per questo motivo ritengo che sia non soltanto opportuno ma doveroso che la documentazione del processo celebrato a suo tempo sulla responsabilità rimanga in questo territorio
Quella
Quella documentazione
Era stata necessariamente raccolta nei luoghi del giudizio penale
Perché aveva allora una finalità giudiziaria
Conclusi da tanti anni processi oggi riveste una finalità di memoria
Appunto per questo è stata inserita dall'UNESCO del Sora chiesto dalla memoria
è quel che attiene alla memoria deve essere conservato vicino dove la tragedia si è consumata
Aiutare
Renderà onore rendere onore alle vittime del Vajont per riceverne un ammonimento replicare altre tragedie
Passaggio
Gli applausi del capo dello Stato Stato quello in cui il presidente ha detto ritengo che la documentazione di questa tragedia debba rimanere in questo luogo all'ora aveva una fune finalità
Giudiziarie ricordiamo è stata trasferita all'Aquila oggi ha una finalità invece di memoria la memoria delle stare là dove il disastro è avvenuto ecco questo dalla dalle persone presenti
Ad ascoltare il capo dello Stato è stato un passaggio particolarmente bene accolto perché questa è una battaglia
è in corso il capo dello Stato e a utilizzatori delle parole molto molto nette sulla sull'impegno l'impegno della memoria naturalmente ma anche sulle responsabilità
Umane sulla giustizia sulla sicurezza obiettivo doveroso e attuale della ripubblicato
Ecco adesso ascoltiamo la musica il quartetto d'archi
Alla cerimonia di commemorazione che sostanzialmente va avanti con con tutti gli interventi istituzionali con quello del del capo dello Stato adesso anche quello musica l'abbiamo sentito con maestro Paolo Fresu giocata cimitero sentiamo che che qui
Un
E
Con loro
Qui tra l'altro fa il Paolo Fresu abbiamo visto più scriviamo ascoltatori Ciocca
La
E
Ma
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La
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Sì
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