Rassegna delle riviste di politica e storia

Parliamo anche oggi di storia in questo spazio della programmazione di radio radicale come sempre questa trasmissioni cerchiamo in qualche modo di legare insieme le segnalazioni oggi partiamo da un dato di strettissima attualità che prendiamo
Dal quotidiano il Corriere della Sera del venti io ottobre una riflessione di Massimo Gaggi nella sua rubrica visti da lontano USA sfiducia diffusa nella democrazia vediamo cosa scrive
Per il trentotto per cento dei repubblicani e lecito opporsi con la violenza agli eccessi dei loro oppositori politici i democratici visti come estremisti radicali
Non è una novità scrivere Gaggi quella che emerge da questo sondaggio ultimo sondaggio della University of Virginia campione di due mila elettori registrati
Da quando dopo il voto del Duemila e venti Donald Trump ha cominciato a parlare di elezioni rubate
Per molti suoi supporter la violenza è diventata strumento politico legittimo l'abbiamo visto il sei gennaio due mila ventuno
La novità oltre alla crescita dei fan della rivolta sta nel fatto che anche i democratici sono pronti a ribellarsi in misura ancora maggiore questi dati del sondaggio di cui parla Gaggi quarantuno per cento agli eccessi di un regime conservatore estremista cioè una monitoria di Trump
Che si è già detto deciso ad estendere i suoi poteri comprimendo l'autonomia delle istituzioni indipendenti appunto i democratici sono detti pronti
A scendere in campo come come dire sondaggi scrive Gaggi si sa hanno un valore relativo ma anche altre indagini come quella dell'autorevole più Research Center mai solo il sedici per cento degli americani pensa che il governo stia facendo le cose giuste
Indicano che negli Stati Uniti a un anno dalle presidenziali quel voto diventa sempre più una scadenza drammatica
Per la tenuta della democrazia più antica del mondo quel modello di democrazia liberale e pragmatica ed efficiente che l'esploratore politico Alexis de Tocqueville a scoprire due secoli fa e propose a un'Europa governata da monarchie regimi autoritari è scossa dalle rivoluzioni
La presidenza Bai che doveva segnare il ritorno alla dialettica democratica un recupero di credibilità delle istituzioni repubblicane chiudendo una parentesi in una parentesi quattro anni della rivoluzione populista
Di Trump non è stato così per la perdurante estrema polarizzazione della politica negli stadi di pelle l'anche le debolezze di Bailén dice
Gaggi che sintetizza niente carisma età avanzata che hanno messo in ombra risultati positivi del suo Governo soprattutto per il mancato riconoscimento di gran parte della destra della legittimità
Della sua elezione il tutto moltiplicato il velocizzato dall'uso perverso
Delle reti sociali così
Oggi anche Enrique e Isernia direttore del Progetto per la salvaguardia della democrazia
Della Università della California parla di emergenza quando legge che il trentuno per cento dei sostenitori di tram per il ventiquattro cento di quelli di Baj Del considerano l'attuale del sistema democratico
Non più praticabile secondo loro va cercato un sistema alternativo una fotografia davvero inquietante
Parola forse
Abusata ha ma appunto efficace questo il quadro che abbiamo davanti come come ci siamo arrivati tanti tante volte lo stesso Marco Pannella sempre parlato di crisi della democrazia di non democrazia lo ricorderete
Lo potete riascoltare naturalmente attraverso l'archivio di di calma appunto come come ci siamo arrivati vediamo se in questa trasmissione di oggi riusciamo a a mettere qualche elemento a a proporre qualche elemento per i nostri ascoltatori per questa riflessione prendiamo ad esempio il Coreco io non la stampa
Sempre di venerdì venti ottobre perché già ve ne abbiamo parlato ma sì riparla di Piero Gobetti un protagonista di quello che è stato il cammino per lui tragicamente interrotto per la conquista della democrazia della libertà nel nostro Paese
Ed è davvero un un
Maestro come come si diceva
Tempo fa da rivalutare l'epistolario di Gobetti che
è stato ripubblicato in occasione appunto di questa ricezione che trovate
Sulla Stampa di venerdì venti ottobre lettere dall'antifascismo l'epistolario dell'Inter Tuareg dissidente che odiava
La vecchia classe politica liberale e anche quella di sinistra nel mille novecentottantaquattro scriveva a Filippo Turati le minoranze devono far cadere Mussolini
Giolitti non può tornare il protagonista
Di quella stagione che Gobetti ne leggeva come largamente responsabile affermazione del Mussolini smog
Ma leggiamo leggiamo questo articolo di Federico Fornaro era un Giovanni alto il sottile
Disdegnava l'eleganza della persona portava occhiali a stanghetta da modesto studioso lunghi capelli arruffati dai riflessi rossi le ombre giravano la fronte così Carlo Levi tratteggio l'immagine di Piero Gobetti infaticabile editore saggista torinese che nella sua Breve esistenza brevissima mille novecento uno mille novecento ventisei ha lasciato un segno profondo nella storia della cultura italiana del Novecento grazie al prezioso lavoro di curatela di Ersilia alle Sandrone Perona
Dopo la corrispondenza di Gobetti con la moglie a da Prospero e quella relativa agli anni mille novecentodiciotto mila novecentoventidue e mille novecentoventitré è ora disponibile già l'abbiamo segnalato già ve l'abbiamo detto
Edito da Einaudi anche il carteggio carteggio mille novecentoventiquattro un anno segnato il dieci giugno dall'assassinio di Giacomo Matteotti
E che lo vide cimentarsi vide Gobetti cimentarsi nell'organizzazione dei gruppi di Rivoluzione liberale un movimento nato con l'obiettivo dichiarato di creare una nuova classe politica
M'impegno politico e si affida sì a fare fa a fianco allo sviluppo della casa editrice costituita nel mille novecentoventitré alla fondazione della rivista letteraria il Baretti
E nel pieno della crisi Matteotti oltre alla pubblicazione del settimanale prezioso davvero anche nel titolo rivoluzione liberale uscito per la prima volta nel febbraio del mille novecentoventidue
E delle mille settecentosessantacinque lettere raccolte in carteggio mille novecentoventiquattro venne mille seicentododici sono relative a messaggi che Kobe Gobetti ricevette anche la gente comune
Che si rivolgeva Luís per il suo coraggio per la intransigenza morale
Politiche espresse nella sua attività giornalistica e e di organizzatore culturale un mondo sommerso annota la curatrice non disposto accedere operai impiegati e di categorie combattive acculturate come i ferrovieri insegnanti professionisti premorienza avvocati giornalisti di provincia alcuni medici militari
Fino a dovuto riaffermato i cui scritti più audaci erano stati respinti
Dalle altre case editrici tra i corrispondenti di Gobetti vi furono esponenti dell'antifascismo come Amendola Turati Sturzo Merlino nicchie Rosselli
Salvemini figure di primo piano nel mondo culturale e universitario Luigi Einaudi
Cambiati Corbino severi kicker quello quello buono diciamo così De Vitis Prezzolini ma anche personalità vicine alla fascismo come Curzio suk tre alla parte dalle lettere emerge anche il suo difficile lavoro editoriale
Come nello scambio epistolare con il giovane Eugenio Montale per la pubblicazione della sua prima raccolta di poesie Ossi di seppia in cui Gobetti editore metteva metteva il suo interlocutore di fronte alla dura realtà delle problematiche commerciali
Le sue Poesie mi piacciono scriveva purtroppo però l'esperienza di altri versi mi dice che per un volume d'eccezione di gusto come il suo c'è in Italia uno scarso pubblico
Mandando ai suoi amici schede di prenotazioni crede che si arriverebbe a un qualche risultato chiedeva e ancora lei recensioni non hanno diretta confluenza sulle vendite se non in certi casi sarà meglio conservare al libro un sapore di inedito perciò non pubblicarlo troppo prima
Scriveva ancora Giuseppe Prezzolini invece si lamentava parlando del suo libro su Giovanni Papini che letture bozze sono semplicemente fastidiose scrivevano mai
Durato tanta fatica correggere Mimì ritiene un compenso soltanto come correttore di bozze forse voluto fare un dispetto al sostenitore del regime
Fascista scriveva scriveva Prezzolini due erano legati poi da sincera
Amicizie capitava che talvolta a sfogarsi fosse Gobetti come quando scriveva Natalino Sapegno un settimanale è una fatica d'inferno in mi trovo con incredibile esuberanza di materiale ma tutta mediocre
Tutta mediocre e tutto votato al cestino devo scrivermi il giornale tutto a me in condizioni disastrose disperso come sono trattanti impegni trattante
Faccende noto invece la critica severa spesso corrosiva di Gobetti nei confronti della vecchia classe politica
La vecchia classe politica liberale e della sinistra con l'eccezione
Per il gruppo di Ordine Nuovo di Antonio Gramsci e per l'intransigenza politica e morale Di Giacomo Matteotti tutti e tre scomparsi precocemente un Trio davvero interessante Gramsci
Matteotti e Gobetti Gobetti conobbe di persona il segretario del partito socialista unitario il venti gennaio del mille novecentoventiquattro a margine di un comizio di Filippo Turati al Teatro scrive di Torino ci sintesi subito ci si intese subito sull'antifascismo ricorderà il giovane editore torinese anche lui lo sentiva distinto nella fronte corrugata serietà negli occhi fermi e pensosi
Nelle labbra atteggia te attagli ente ironia avvertiva
Invero un vero stile di oppositore lo stile dell'opposizione
Giorno dopo il famoso discorso di Matteotti il trenta maggio sulla denuncia delle irregolarità delle violenze relative alle elezioni politiche del mille novecentoventiquattro Mussolini l'abbiamo già ricordato questo telegramma ma ve lo rileggiamo
Mussolini inviò al prefetto di Torino con un esplicito riferimento Gobetti un telegramma core l'ordine di aperte virgolette vigilare per rendere nuovamente difficile vita questo inciucio oppositore del governo et fascismo chiuse virgolette
Le lettere del secondo semestre mille novecentoventiquattro CD istituiscono un Gobetti impegnato a delimitare la battaglia politica per cacciare per cercare di cacciare
Dal governo Benito Mussolini stimolando costantemente il fronte delle opposizioni già e abbiamo raccontato le sui idee come sapete come sappiamo Mussolini riuscì a risse riassorbire
L'onda di sdegno di condanna seguita all'omicidio Matteotti nonostante come scrisse per esempio Pietro Nenni dal dodici giugno mille novecentoventiquattro al tre gennaio mille novecentoventicinque data decisiva per la vicenda italiana e per l'avvento della dittatura fascista per una decina di volte appunto scriveva Nenni l'esito
Della battaglia dipese da un nonnulla da un gesto da una parola che non fu detta importante anche la riflessione di meno il carteggio
Gobetti hanno aiuta dunque a comprendere appieno il clima gli umori che agita erano il variegato mondo
Dell'antifascismo del mille novecentoventiquattro vano decisivo per la e definitiva affermazione del fascismo e forse anche ultima possibilità per modificare il corso della storia impedire che la violenza la violenza
Che abbiamo evocato in apertura squadristi che ammettesse a tacere tra gli altri dopo Matteotti nel mille novecentoventisei lo stesso Gobetti e nel mille novecentotrentasette i fratelli Carlo e nello Orselli è la stampa in questa pagina della cultura dedicata a Piero Gobetti poi presenta anche in anteprima due lettere che concessione dell'editore
Einaudi una Benedetto Croce una a Prezzolini qui di rimandiamo in particolare quella Apruzzi a Prezzolini racconta della amicizia della confidenza fra i due curve diciamo da punti di vista
Diversi e questo è questa è la prima segnalazione di oggi o di saranno ancora più frammentarie le nostre segnalazioni perché il Linke che cerchiamo di ricostruire attraverso queste segnalazioni ancora più fragile ma vediamo in qualche modo di tenerlo invita vediamo qualcosa relativamente a questa vicenda che riguarda la Città di Lucca di cui abbiamo anche ampiamente parlato avete sentito anche naturalmente
Dalla fratelli e frode da Fratelli d'Italia formazione di maggioranza che ci sono state delle importanti precisazioni che il sindaco è intervenuto il sindaco di Lucca sulla questione della mancata
Intitolazione
Di una strada di una via a Sandro Pertini naturalmente gli ascoltatori di Radio Radicale
Sanno bene chi è stato Sandro Pertini protagonista della Resistenza importante da ricordare anche per questo la vicenda anche finale di Milano i suoi importanti ricordi del
E fasi conclusive della battaglia per la riconquista della libertà nel nostro Paese Sandro Pertini è stato uno dei protagonisti del CL mi ha raccontato anche e in maniera suggestiva dell'incontro sulle scale del cardinal Schuster aver incontrato insomma per in quel luogo Benito Mussolini che invece si si allontanava da Milano
Per la impossibile fuga per il suo tentativo di la fuga e poi Sandro Pertini Presidente della Repubblica ecco uno dei più amati c'è bisogno forse di tornarci
Il quotidiano la Repubblica di venerdì venti venti ottobre CD riporta però su un tema interessante anche qui naturalmente bisogna evitare un approccio deterministico da dove viene questa cultura tra virgolette diciamo così come come come fa a sopravvivere diciamo questa
Come fanno sopravvivere certe idee nel anche riuscito politico seppur di provincia del nostro paese questo è un tema non facile da affrontare forse questo profondimento di Repubblica ci dà qualche elemento che qui naturalmente è importante
Fare per una riflessione che non sia non sia semplificata
In questa storia scrive Paolo Berizzi sul cognome pubblica del venti ottobre questa storia di revisionismi sdoganamento chi c'è un pezzo portante quale prezzo importante secondo
De Vizzi sono gli ultrà gli ultrà della Lucchese In principio furono il bulldog gruppo del generalissimo così lo chiamavano Andrea Palmieri Ras di Forza Nuova ancora latitante Hinton bus dove si trasferì come mercenario filo putiniano e il reclutatore di miliziani poi bordò che sono diventati bravi ragazzi picchiano di meno votano di più in curva Babbel santi anche e Giacomo Tosi pure lui ex Casa Pound poi
Difendere Luca a fine settembre si è dimesso da consigliere gestire il bar dello stadio di proprietà comunale
Stima nascose i bravi ragazzi hanno festeggiato Liv loro diffidati Palmieri ha mandato un saluto qualcuno rispolverato le foto selfie degli ultrà neri della Lucchese fuori dallo Stato insieme all'ex vescovo Italo Castellano comuni fanno il saluto
Romano Pertini dice Benzi li avrebbe liquidati così una frase di Pertini il fascismo e la morte di tutte le idee l'unico modo di e intendere il fascismo e combatterlo era questa è stata la scelta profonda di vita di Sandro Pertini
Questo tema degli Stati è qui davvero sarebbe importante trovare degli approfondimenti
Sarà un obiettivo in qualche modo che vedremo in qualche modo di realizzare nelle prossime settimane si è tanto parlato giustamente del problema della malintesa
Egemonia concetto di egemonia culturale ma il ragionamento al di là dell'utilizzo diciamo un po'contraddittorio della categoria dell'egemonia il ragionamento è stato giusto della presenza nelle istituzioni culturali del nostro Paese delle università della sinistra dei delle è lite del Partito comunista e coma non si guardano mai
I dati sul numero dei laureati del nostro Paese che per quello che riguarda voi
I dipartimenti di storia sono ancora più o bassi e sul fatto che molto spesso questi libri si ritrovano ancora oggi nelle edizioni degli anni settanta in Tonsi nel mercato
Dell'usato quali sono indecisi concreti canali nel cui nei quali passa la cultura tra virgolette diciamo così in senso antropologico nel nostro Paese forse la famiglia forse gli stadi ecco forse in luoghi in cui davvero c'è uno scambio culturale una formazione e sulla capacità della formazione nostro paese tante volte abbiamo discusso e che ne abbiamo parlato degli abbandoni scolastici del fatto che per non parlare appunto di come questa situazione
Era
Definibile degli anni sessanta settanta nel nostro paese forse a guardar bene queste cose si farebbero delle scoperte importanti anche forse le sembra guardare meglio poi
La attività culturale pubblicistica ma appunto questa era una riflessione estemporanea anche un proposito vediamo se in qualche modo riusciamo a a proporvi qualcosa da questo punto di vista nelle prossime settimane andiamo avanti con le segnalazioni di oggi uscita l'importante rivista che vi segnaliamo Sempre della Fondazione
Craxi le sfide non c'è futuro senza memoria lo leggiamo proprio sotto al titolo
E naturalmente di strettissimo interesse per questa trasmissione il numero tredici di ottobre due mila e ventitré a questo titolo l'architettura multilaterale traiettorie storiche della governance
Globale come sempre e i contenuti della rivista le sfide sono tutti interessati noi però oggi ve ne segnaliamo due
Che in qualche modo leghiamo ai ragionamenti che rischiamo proponendo pensarci due volte la prima crisi le petrolifera come spartiacque storico è il titolo del breve saggio di Francesco Petrini
Che appunto riflette sul mille novecentosettantatré cifra tonda che si ricorda
Quest'anno ed è occasione appunto per parlare di alcuni temi che sono interessanti che questi in qualche modo potrebbero servirci per capire il presenta la prima crisi petrolifera scrive Petrini
Quella che nel volgere di poche settimane tra la fine del mille novecentosettantatré mille novecentosettantaquattro quadrupli Co
I prezzi del greggio rappresenta uno degli spartiacque periodi Zanetti nella storia del ventesimo secolo e questo è un dato concreto che gli studiosi ma di che genere di spartiacque si tratta nella unghiata storiografica e giornalistica diffusi
Diffusa nei Paesi di capitalismo avanzato per intenderci quelli quell'insieme di Stati che chiamiamo Occidente il mille novecentosettantatré e l'anno in cui termina la golden age per gli anglofoni cioè il periodo di grande crescita economica che prende il via dopo la ricostruzione
Seguita la seconda guerra mondiale prosegue a ritmi senza precedenti trasformando in profondità
Rapporti sociali abitudini di vita paesaggi e financo modi di pensare individuali
Lo shock dei prezzi del petrolio avrebbe posto fine a questa epoca dorata ma come scrive un grande storico del ventesimo secolo secondo il il giudizio di Petrini aperta la citazione
I più ingenui attribuiscono la crisi all'avidità degli sceicchi dell'OPEC ogni storico
Che attribuisca alla sfortuna e a incidenti evitabili
I mutamenti importanti nella configurazione dell'economia mondiale dovrebbe pensarci due volte da cui prende il titolo Petrini il grande storico Eric Osman
E il passo citato al tratto dal famosissimo il secolo Bremer i trenta gloriosi così vengono chiamati indubbiamente giunsero al capolinea nel corso degli anni settanta
Ma non a causa di uno shock esogeno quale l'aumento dei prezzi dell'energia bensì per una crisi innescata da una serie di fattori endogeni a quel modello nei dieci da questa la riflessione che propone e per e di per Petrini un processo avviato spiega anche nei particolari noi p leggiamo qualche passaggio di questo suo importante ragionamento percorso un processo avviato dalla crescente competizione tra le grandi economie capitaliste per cui la dinamica di inseguimento tra il Paese leader Stati Uniti e i ritardatari
L'Europa occidentale il Giappone si trasformò a partire da metà degli anni Sessanta dal gioco a somma positiva in cui tutti guadagnavano
A gioco a somma zero in cui e quel che vinceva uno lo perdeva qualcun altro in alcuni casi a somma negativa in cui tutti finiamo per perdere qualcosa in altre parole una volta completati i vari miracoli economici
Germania Giappone e altri Paesi si trovavano in condizione di competere con gli Stati Uniti per la conquista di fette sempre maggiori di beccati internazionali gli anni settanta furono quindi anni di conflitto economico mondiale
Combattuto su diversi fronti uno di questi attraversava dall'interno il blocco capitalista segnato dalla da una crisi di sovra cumula zione che presentava diverse Analogie con la grande depressione che a fine
Del
Diciannovesimo secolo colpì l'economia europea e statunitense immerse nella prima ondata della della globalizzazione l'altro grande processo che condusse il modello di sviluppo postbellico in un vicolo cieco lo fu qui in vicolo cieco fu il manifestarsi in degli aspetti politici del pieno impiego qui l'autore va importanti riflessioni che sappiamo
Anche di carattere un po'tecnico dal punto di vista dell'analisi economica all'inizio degli anni Settanta esplose e in pieno alla fine del decennio particolare questo ciclo ciclo di lotte operaie che sconquasso i modi e i tempi in tempi diversi Paesi di capitalismo avanzato si ebbe allora l'esplosione delle paghe
La ridefinizione dei modi e dei tempi del lavoro ti fabbrica in senso favorevole alle istanze operaia
L'inflazione che caratterizzò gli anni settanta
Fu in gran parte diceva Honoré l'espressione di questo conflitto redistributivo le politiche di moneta facile e l'aumento dei pressi naturalmente
Non da un giudizio ma cerca di fotografare una situazione rappresentano questi fatti tentativo
Di difendere la pronto la profittabilità di un capitalismo messo sotto pressione dalla forza del movimento operaio che aveva assunto in quei momenti la crisi per unifica a petrolifera avvenne in questo contesto mi fu al tempo stesso Effetto e in parte causa più in generale scrive più avanti
Petrini la questione petrolifera si inserì nel solco di due processi tra loro intrecciati e ne rappresentò un importante momento di svolta il primo l'ascesa del così detto allora terzo mondo
E in senso più generale l'avvio della crisi dell'egemonia statunitense e descrive a poi questo scenario per quello che riguarda il terzo mondo gli anni dopo seguenti alla seconda guerra mondiale furono caratterizzati scrive da una grande grande rivolgimento
Dei rapporti internazionali la rivolta contro l'Occidente già la dissoluzione degli imperi coloniali l'arrivo sulla scena internazionale di nuovi attori decisi ad affrancarsi dalla presa dell'imperialismo la prima crisi petrolifera è stata parte integrante di e questo processo il Progetto del terzo mondo così lo chiama
Petrini puntava a limitare questa eredità coloniale democratizzare Handley strutture politiche internazionali linfomi formando il sistema dei rapporti economici al cuore di questo progetto di era la rinegoziazione della terribile condizione economica
Nel mondo in via di sviluppo poi in questo contesto ci fu l'istituzione di di cartelli di produttori in senso tecnico dal punto di vista diciamo della teoria economica l'OPEC
Rappresentò il primo più riuscito esempio di organizzazione i Paesi produttori fu ispirazione anche per altri tentativi il mercato del petrolio è naturalmente al centro di questa riflessione anche del ruolo del cosiddetto terzo mondo i rapporti
Tra le grandi multinazionali tante volte si è raccontata questa storia le majors e i governi dei Paesi produttori venivano regolati
Attraverso il sistema delle concessioni contratti lunghi decine di anni che consentivano le compagnie di sfruttare a loro piacimento le riserve petrolifere di regioni vastissime in cambio di una fitta i profitti realizzati
Sulla vendita dei Kenji in pratica le compagnie DC dirlo autonomamente quanto produrre soprattutto a che prezzo
Vendere la creazione dell'OPEC e nel settembre del mille novecentosessanta fu uno dei primi segnali
E dell'incrinarsi della supremazia delle compagnie primo atto della riapprovazione della Sora Anita ecco qui anche qui la la questione della sovranità poi ci racconta tante tante storie complesse anche il ruolo dello perché è un
Segnale
Da questo punto di vista questa stagione si caratterizzò per la particolare vitalità di alcuni di questi stati emersi dalla stagione post color coloniale in particolare per iniziativa
Di alcuni dei produttori maggiormente antagonisti rispetto al dominio occidentale
L'Algeria da poco indipendente l'Iraq del partito nazionalista Baath la Libia governata degli allora giovani ufficiali che nel mille novecento sessantanove avevano detronizzato la monarchia filo occidentale sì avvio il confronto tra compagnie governi produttori che sfociò già partire da un ciclo negoziale di inizio mille novecentosettantuno in un settimo sensibile aumento dei prezzi
Il settantatré non fu quindi uno sciocco ma il coronamento di un processo di crescita dei prezzi avviato ormai da qualche anno su iniziativa dei governi produttori determinati a ottenere una fetta più grossa
Della ricchezza petrolifera la fine del settantatré rappresentò l'apice di questo processo non solo per l'accelerazione che e conobbe in questa gente ma soprattutto per il fatto nuovo livello dei prezzi venne deciso unilateralmente dai paesi produttori ribaltando così i rapporti di forza di quindici anni prima naturalmente poi Pedrini propone anche una riflessione
Sulla crisi egemonica
Del degli sta
Giuridiche però appunto si è però può in qualche modo
Rimodulare il proprio un ruolo internazionale alla fine alla fine cosa resta del mille novecento settantatré
Riflette anche con molta nettezza anche con amarezza Petrini conflitto in Ucraina oggi
Ha messo in luce in maniera ancora più cruda di rispetto a cinquant'anni fa la vulnerabilità degli approvvigionamenti del vecchio continente indubbiamente dal punto di vista di un loro pelo di oggi il settantatré appare molto attuale parole come stagflazione
Crisi energetica sono di nuovo familiari le sentiamo spessissimo ma si sa la storia non si ripete e comunque se insegna non ha scolastiche questa la amara riflessione
Che che fa Petrini che abbiamo proposto il a qualche passaggio naturalmente come sempre vi rimandiamo alla integralità dell'articolo pensarci due volte la prima crisi petrolifera come spartiacque
Storico volevamo segnalarvi anche un altro articolo ma lo faremo la prossima volta nel tempo è finito un approfondimento che ci racconta la storia del Fondo monetario internazionale ancora
Dalla stessa rivista della Fondazione Craxi forse con la storia di questi di queste istituzioni poco conosciuta
Frase fratture riforme prospettive di Paolo Garonna Ibiene leggeremo qualche passaggio la prossima volta per oggi ci fermiamo qui perché appunto il tempo è finito egli appuntamento la settimana prossima