"Repubblica federale italiana: una proposta dell'Emilia Romagna, regione capofila per l'area "affari istituzionali" per la conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome" presentazione della proposta di riforma federalista dello Stato eleborata dalla Regione Emilia Romagna

Direi di cominciare anche se il pane al dietro a questo tavolo ancora non è
Completo
Perché abbiamo già degli autorevoli ospiti sottosegretario agli Interni perfetto Scivoletto senatore Luciano Guerzoni l'onorevole D'Onofrio
I quali però purtroppo si possono trattenere poco per impegni governativi e parlamentari
Quindi io mi limito ora ad una breve presentazione della opposta
E dalla poi la parola al professor Marco Cammelli che è uno degli autori di questo di questo lavoro
E direi che potremmo poi svolgere la mattinata confronto libero di opinioni man mano che dell'anno si presenteranno gli altri intervento
Ora come sapete ora qualche settimana si vota per i Consigli regionali
Si vota su una base sulla base di una nuova legge elettorale che bisogna aprire non corrisponde a quel modello di legge elettorale che le stesse Regioni avevano ripetutamente richiesto
I tempi politici hanno alla fine
Portato a una soluzione obbligata direi una sorta di miniriforma
Elettorale che si limita a correggere i difetti più vistosi della vecchia legge proporzionale pluri preferenziale del sessantotto
Questo punto non c'è che da auspica che tutte le forze politiche
I partiti le coalizioni perché si stanno formando per questa scadenza elettorale
Un giro come dire al meglio questa miniriforma
Limitandone i vizi mi riferisco in particolare come è ovvio alla sopravvivenza del voto di preferenza
E potenziando né le virtù in particolare potenziando quello meccanismo di correzione maggioritaria che la legge
Conti
Quindi si vota ma il problema è perché cosa
Con questo voto c'è da auspicare che
Le nuove regioni
Potranno come dire guadagnare un processo di forte di qualificazione politica rispetto ai vecchi consigli alle vecchie giunte eletti nel lontano mille novecentonovanta
C'è da sperare quindi che
Dopo queste elezioni noi avremo consigli regionali giunte regionali autorevoli
Capaci di essere protagoniste del processo della riforma
Ecco ma quale riforma
Quali missione per così dire per le nuove regioni
Di questo non si discute
Abbiamo assistito per anni ad un dibattito confuso sul federalismo
E questo dibattito oggi è in qualche modo supina
Ecco la regione Emilia Romagna a assunto questa iniziativa l'iniziativa di presentare una proposta di riforma federalista
Volendo con questo contribuire
Ad aprire una discussione nel merito sui contenuti sul ruolo delle regioni
Per far sì insomma che nelle prossime settimane
Niente ci si avvicina alla
Si avvicina le elezioni regionali in questo Paese
Si possa discutere
Non solo della data delle elezioni politiche anticipate
Ma si possa discutere anche del modo in cui riformare questo Paese
Ecco noi diciamo una proposta federalista per l'Italia
C'è un chiarimento preliminare da fare di quale federalismo parliamo
Noi parliamo del federalismo democratico
Del federalismo unitario solida vista cooperativo
Che si lega ai principi del grande pensiero federalista democratico
Il federalismo americano
Milton Jarier Madison
Il federalismo italiano di calo Campania
Il federalismo dei grandi meridionalisti italiani Guido dorso don Luigi Sturzo
Il federalismo dei grandi europeisti italiani come Altiero Spinelli
Parliamo di questo
Parliamo cioè del modo in cui David da a una nuova repubblica italiana
Di tipo federale
Ma assolutamente garantita sul piano della sua coesione unitaria sul piano nazionale
Detto questo sul piano dei principi si tratta di passare a ottocento
Ecco l'idea che abbiamo avuto in Emilia Romagna
Come sapete io sono assessore alle riforme istituzionali della Regione Emilia-Romagna
è stata quella di riunire un gruppo di autorevoli giuristi
Che sono membri della nostra Commissione di consulenza legislativa
Professor Roberto Bin professore Marco Cammelli professore Adriano Di Pietro il professor Giandomenico Falcon
Riunire questi giuristi costituire un gruppo di lavoro
E
Lavorare in sostanza a tradurre in un modello coerente gli indirizzi di riforma già indicati dalle regioni
Negli scorsi anni le regioni italiane hanno approvato una serie di documenti ufficiali
Da ultimo c'è un documento che è stato votato qui a Roma in Campidoglio l'undici novembre del mille novecentonovantaquattro dall'assemblea nazionale dei consiglieri regionali in questo documento si indicano gli indirizzi di fondo della riforma di ispirazione federalista dello sparo
Mi limito a richiamarli per titoli
Primo tema le competenze delle Regioni
Dobbiamo uscire dalla logica del decentramento
Dobbiamo dove Sciarra il meccanismo dell'assegnazione delle competenze
E quindi qui la scelta va nel senso di individuare le competenze esclusive dello Stato
Rinviando tutte le altre alle regioni nel quadro naturalmente della garanzia dei principi comunitari
Quindi un netto superamento dell'attuale meccanismo di ripartizione delle competenze e al tempo stesso una scelta molto forte verso la regionalizzazione dell'amministrazione penitenziaria
Secondo punto non può esserci vero regionalismo
E tanto meno federalismo se non si supera il sistema bicamerale paritario perfetto
Non può esistere una repubblica delle regioni se il Parlamento continua ad articolarsi in una camera imputati e in un Senato della Repubblica composte all'incirca di mille parlamentari i quali hanno entrambi le medesime competenza bisogna passare a un bicameralismo specializzato
Occorre quindi che uno dei due organi parlamentari sia costituito in rappresentanza diretta delle regioni
Se il suo indirizzo
Il problema fiscale
Non ci può essere di forma regionalista se non c'è al tempo stesso una riforma tributaria
Che valorizza il principio dell'autonomia impositiva e finanziaria delle Regioni
Superando il meccanismo della finanza derivata
Naturalmente l'autonomia impositiva e finanziaria delle regioni va concepita non in termini egoistici
Appunto perché parliamo di un federalismo cooperativo
Va concepito in termini solidali e quindi va contemperata con la necessità di introdurre elementi di riequilibrio tra Regioni forti e regioni deboli regioni più sviluppate le regioni meno sviluppate
Ultimo indirizzo la questione decisiva dei rapporti fra regioni e sistema delle autonomia locale
Domani mattina il sottosegretario perfetto Scivoletto ha riconvocato quella Commissione sulla riforma delle Autonomie locali che aveva interrotto i suoi lavori nel dicembre dell'anno scorso e quindi riprenderemo la discussione al loro impiego
Io ritengo che
Se il federalismo
Deve costituire anzitutto in un forte processo di semplificazione istituzionale amministrativa e burocratica
Non sia possibile mantenere l'attuale sovrapposizione fra i livelli istituzionali locali
In sostanza otto mila cento Comuni centootto Province venti regioni di cui quindici a statuto ordinario
Che tutte come dire scorgono aromatico a contrattare i pochi spazi di potere propri spazi qui risorse
Occorre pensare mentre si pensa ad un riassetto dei rapporti fra lo Stato le Regioni anche a una rivisitazione dei rapporti fra le Regioni e il sistema delle Autonomie
Quindi qui l'idea e quella di pensare le regioni
Come un cento do
Holding mentale delle Autonomie
Un luogo in cui quindi si esercita un vera una vera funzione organizzatoria dei sistemi delle auto
E quindi concependo le Regioni non come una sorta di mini staterelli
Ma come un'interfaccia del sistema delle Autonomie
E quindi introducendo forti garanzie per il sistema delle Autonomie non solo sul piano nazionale costituzionale ma anche sulla scala regionale
Perché questi sono diciamo gli indirizzi di fondo indicati dalle dalle regioni
Approvati in documenti ufficiali delle regioni italiane noi abbiamo chiesto al gruppo di lavoro nostra commissioni consulenza legislativa di lavorare su questi indirizzi e costruire un moderno
Ne esce una proposta a mio giudizio molto coerente
Sia sul piano degli assunti di principio che sul piano degli svolgimenti costruttivi
Non si tratta tuttavia di un modello chiuso
Anche per questo abbiamo pensato di non ne scrive dell'ennesimo disegno di legge di riforma costituzionale o l'ennesimo testo di costituzione da aggiungere ai tanti che sono stati scritti inutilmente nel corso degli ultimi abbiamo presenta pensato di presentare questo lavoro in una forma nel che desse però ebbe il senso diciamo dell'impianto delle proposte che vengono formulate quindi una relazione introduttiva di sintesi che dà conto delle scelte che argomenta le scelte e un insieme di opposizioni normative
Che sono attualmente può posizioni normative di rango costituzionale anche se non sono state presentate nella forma di un antico
Ecco questo è il risultato del nostro lavoro non gli oggi lo presentiamo in questa sede
Al governo della Repubblica a tutti i gruppi parlamentari che
Interverranno nel corso di questa nostra discussione daremo conto Mammano delle presenze e delle adesione ecco io chiederei l'approccio Marco Cammelli entrare
Un po'più nel merito delle proposte che abbiamo formula
Bene io rispetterò un criterio l'assessore Mario Cinzia Dato
E che c'ha espresso nel presentare la proposta è una proposta che vuole fare qualche passo avanti rispetto alla dibattito che c'è stato fino ad oggi e cerca di verificare in concreto i contenuti di certe soluzioni per fino adesso abbastanza alluse allora molto rapidamente innanzitutto cioè una premessa non politica ma istituzionale che è bene dire
Ed è che
Chi ha lavorato a questa proposta
Parte dal presupposto che nella sistemazione la riforma ha questo di bello al nostro sistema istituzionale
Non è voglio dire né una moda per cui Tramontano i sostenitori la cosa passa e una necessità assoluta
E neppure deve essere come dire circoscritta a una sorta di rivendicazione sindacale delle regioni questo l'abbiamo già visto dal dal mille novecentosettanta non c'ha portato da nessuna parte
Nasce dalla considerazione che questo sistema non è più in Grando di ritenere neppure nella ordinaria gestione
Questo è un dato importante sembrerebbe quasi un una premessa scontata se non fosse il fatto che se non si partisse da questo lesto enormi difficoltà che tutti voi vedrete nella proposta
Sono facilitate per così dal fatto che non ci sono alternative cioè che la condizione in cui siamo è una condizione insostenibile troppo fatti desse non dire ma chi vi consentirà di fare questo ma come ce la farete a fare quest'altro
La tre Missa e che questo va fatto perché non c'è alternativa perché la situazione e oltre la crisi
A nostro avviso per mio avviso personale
Il nostro sistema istituzionale in particolare sezionamenti attiva e collassato dunque tutte le obiezioni possibili salvo quella di dire con quali forze intendete farlo
Le forze sono le forze delle cose e se non verrà approvata la forza per farlo le cose si muoverà ma per farlo questa chiedo scusa è un po'un fuori l'opera che forse l'assessore non si aspettava ma è una profonda convinzione personale per cui del realismo detti continuamente dice che tra le cose devo dire ho imparato che la cosa più irreale che esiste
Punto due dunque la necessità oggettiva al di là ripeto anche delle pecche delle regioni al di là delle loro evidenti limiti ripeto nasce dalla forza delle cose se la si affida a questo o quel leader allora inutile discuterne
Punto secondo
Perché perché non tiene più un sistema come il nostro che accentrato e che senza un centro questo l'abbiamo vissuto per molto tempo oggi lo si vede e quando lo si vede irreversibile punto secondo questa è la premessa
Come si colloca questa proposta rispetto alle altre proposte al dibattito che c'è stato fino adesso cioè che passi avanti o di lato fa eccetera se dovessi sintetizzare e lo lo sforzo che si pesano cerco di farlo e questo intanto rispetto diciamo alla riferimento base che è quello dell'avori della commissione Iotti che chiusero la precedente legislatura tanto per collocarlo
Mi pare che da un lato dunque si chiama federalismo fondamentalmente sono è una scelta di fare di regionalismo forte di regionalismo diciamo o portato alla sua compiutezza e certamente di un regionalismo deciso
Che innanzitutto trae le le conseguenze di questo sul centro
Siccome ricordate i lavori delle commissioni o ti sono lavori che in larga misura
Sono un rimescolamento di carte di funzioni fra centro e periferia con una certa timidezza a trarne le conseguenze voi sull'assetto del centro mancava la Camera delle Regioni per esempio voi sul dato cruciale del sistema amministrativo
Vuoi sulla parte che riguarda il rapporto con gli enti locali
Abbiamo cercato di come dire mettere i piedi nel piatto su queste cose naturalmente è tutto da discutere poi criticato però val la pena fare un passo avanti
Sul centro lo ha già accennato la l'assessore Marinucci non è pensabile un sistema ristrutturato interamente come quello che si immagina e che è basato su due punti il centro e le regioni
Il centro con un con un principio di fondo nuovo che il centro non necessariamente e statale
Siamo i primi a riconoscere che vi sono una serie di esigenze centrali di governo e di scelte non necessariamente queste sono ad affidare all'amministrazione statali questo non equivale a Stato punto fondamentale
Da un lato al centro e dall'altro le regioni quindi la scelta e su due punti
Allora se questo è vero sul centro le conseguenze che tratte da questo forte decentramento e questa forte riallocazione di risorse e di funzioni e che il centro
Cioè diceva Sabino Cassese il centro va immaginato costruito partendo dal basso
Non è un'affermazione di un pericoloso estremista e realmente una delle in questo senso l'idea federale può essere ripresa è una metafora che ha una forte significa uno Camera delle Regioni ecco la novità cioè c'è una delle due Camere è costituita con i rappresentanti degli esecutivi delle regioni perché esecutivi fino a che punto questo è vero e che ed è giusto quali sono gli poi contro sono illustrate nella relazione e e vi ringrazio io richiamo pochi punti essenziale se non non c'è modo di sentire le reazioni di alcuni autorevoli i nostri interlocutori
Dunque trae la conclusione che se centro ha da esserci ma centro necessariamente statale le regioni la il sistema delle Autonomie va portato al centro innanzi tutto il sistema delle delle camere
In fondo questa è la proiezione di quel tentativo un po'abortito della Conferenza Stato Regioni non è stata questa un modo di pensare che le regioni andavano fissate al centro
Facciamo un passo fino in fondo mi pare che su questo che dovrebbe essere il larghissimo consenso e allora va intanto alle Camere
Questo però significa che il e allora che le Camere fama cose diverse non c'è nessuna confusione sulla legittimazione le l'il Senato è la rappresentanza delle istituzioni regionali e quindi su questo non c'è nessuna possibilità di punto secondo riflessi anche sul governo
Perché le amministrazioni nazionali che si svolgono alle perché opera livello centrale vi sarà sempre un pezzo di sanità operata al centro vi sarà sempre un pezzo di grandi opere pubbliche e che deve essere gestito in questo modo
Deve trovare soggetti che ne rispondono non soltanto al Governo ma è qui segnalo anche ai distributori anche ai colleghi
Che abbiamo pensato che per esempio su certe amministrazioni nazionali l'amministrazione centrale si divide in Statale e nazionale cioè quella centrale ma che opera su impulso delle regioni su risorse due regioni con il governo
Di e del influenza anche delle regioni abbiamo per esempio previsto che che so io il ministro della Sanità per dire ho domani certo viene nominato legittimato dal Parlamento al governo ma per esempio irrevocabile dalla Cam dal Senato cioè a o sostanzialmente una doppia legittimazione una parte per così dire politica centrale la parte istituzionale ecco i miei colleghi che stanno arrivando invece di tipo centrale
Vivo regionale infine infine per la parte sempre al centro una serie di conseguenze si producono anche sul piano degli organi costituzionali non è pensabile che in un sistema così rivisto la Corte costituzionale rimanga inalterata abbiamo immaginato ad esempio non solo che sul piano dell'attività lo vedremo o il processo può essere attivato anche dagli enti locali a certe condizioni a certe condizioni ripeto
Ma a che il numero dei giudici costituzionali sia aumentato e una parte di questi sia di derivazione del Senato come rappresentante del del
Ora è questo è il primo punto sto riassumendo rapidamente perduti perché ci sono una serie di presenze
Per queste e per la parte al centro ed è il più rispetto alla proposta i e che in tempi ottimi camerale
Il secondo è le funzioni sulle funzioni e cioè il riparto di compiti fra centro e periferia e immaginato nel senso che e vi sono competenze la generalità delle funzioni a livello regionale
A livello centrale vi sono funzioni individuate di due timbri di due tipi uno e sono le funzioni esclusive della federazione dove cioè la federazione ha poteri legislativi e amministrativi
E l'altra e invece puramente funzione legislativa nel senso che l'amministrazione l'esecuzione di questo va anche a livello o regionale locale quattro processi ferme sul mare un sempre un break
Perché cioè hanno preso il problema che alle undici professore li senatore Guerzoni ripeteva provvedono a devono andare io chiederei al professor leopoldo Elia se
Può almeno altre dei casi qualche battuta prego prego riguarda
Interrompere la serie purtroppo
Conti no io naturalmente mi riservo di
Oltre a ringraziare
Quelli che diciamo l'assessore Marinucci ai professori che ci hanno invitato qui vorrei dire che mi riservo di approfondire i testi perché i testi
Le proposizioni normative e hanno una grande importanza anche per il modo della redazione per esempio per fare una un semplice accenno io non limiterei nella nella proposizione normativa relativa all'articolo cinque il principio di sussidiarietà soltanto alla attività amministrativa ma questo è un esempio di come e si deve fare appunto poi un esame particolare quello che conta e l'Indirizzo l'indirizzo
Mi pare da approvare perché e corrisponde a una maturazione a un sentimento
A una tendenza convergente comune e che si va facendo strada e che rende minore il rammarico per non avere risolto prima
Il problema della revisione costituzionale perché in realtà e noi stiamo facendo progressivamente dei passi che dovrebbero oltre che rendere più o più seria la riforma più realizzabile anche più in qualche modo consentita che raccolga più consenso
Sì collega questa proposta anche alla al Progetto al Progetto alla alla relazione per un nuovo federalismo del Cern R e alle proposte della relazione della Commissione Giarda per la finanza per la finanza regionale
E in cosa consiste questo questo punto di convergenza nel distaccarsi dai lavori della Bicamerale perché l'accento viene posto più che sul potere legislativo viene posto sulla amministrazione sul federalismo di esecuzione e io su questo penso che si debba consentire non per un'adesione acritica al modello tedesco
Ma perché e effettivamente oggi è più importante per le Regioni non contendere di fronte alla Corte costituzionale sua spetti molto generali
Interesse nazionale principi e così via anche se in alcuni casi è necessaria questa resistenza
Ma invece poi è è necessario concentrarsi sull'attività amministrativa che quella che mette più a a in rapporto
Cittadini i centri di autorità naturalmente ci sono delle contraddizioni che vanno un po'risolte perché nella stessa relazione si dice da una parte che la Regione deve essere
Così di governo politico di indirizzo la vecchia idea di Benvenuti del del e anche del costituente del leader del regione come ente di governo e di indirizzo e di coordinamento mentre invece qui passando molta attività amministrativa periferica alla periferia dallo Stato dal centro alla periferia perché è ovvio che tutto parte dalla distinzione tra diciamo unitarietà e centralismo noi rifiutiamo il centralismo ma accettiamo il concetto di Fini di unità di Stato unitario la Repubblica è una e indivisibile si dice anche nel testo normativo
Proposto e quindi questo è il punto di partenza però il punto di partenza poi deve essere chiarito perché probabilmente dei diventano enti amministrativi con notevoli poteri amministrativi sia le regioni che gli enti locali e quindi forse dopo aver insistito tanto sul trasferimento
Del potere amministrativo periferico dallo Stato alle Regioni in modo che le regioni e diciamo applichino non solo le leggi regionali ma le leggi statali bisogna risolvere non può essere più la Regione concepita come il vecchio ente di governo e di indirizzo quindi consento in via generale su questa accentuazione su questa accento posto sull'amministrazione
E che il carattere predominante della della koinè del consenso comune intorno alla alla riforma come si viene e non completamente diciamo distaccando ma distaccando in modo notevole dagli esiti del lavoro
Della Bicamerale e quindi ad acconsentire anche se poi sulle strutture sulla sul Bundesrat a mio avviso sul Bundesrat di tipo tedesco e non di tipo austriaco
E così via
Il punto che mi pare debba essere chiarito molto meglio è quello cogliendo nel rapporto con gli enti locali nettare che la resistenza del municipalismo italiano a concentrare nella regione
Tutto il potere ordinamentale rispetto a Comuni e Province e debba essere preso in considerazione il l'articolo sui rapporti tra Regione enti locali è troppo devoluti Ivo alla Regione
Di tutte di tutte le possibilità è un puro rinvio a leggi regionali in pratica le garanzie degli enti locali sono troppo ridotte a mio avviso è necessario per non far nascere una grossa querelle che è già in parte in corso tra Comuni e Province da una parte Regione dall'altra dare delle garanzie maggiori dare delle precisazioni
Maggiori altrimenti si riproduce quella resistenza che nei comuni delle valli del Trentino Alto Adige c'è verso il potere delle Province un potere troppo accentuato delle Province Regioni di Trento
E di Bolzano e quindi ecco questo è un punto molto delicato che andrà trattato e approvare le Autonomie che ha una funzione si è una è una soluzione intelligente quella di riprodurre a livello regionale
Il bicameralismo nazionale questa è un'invenzione innegabilmente di notevole importanza però e io credo che specialmente nelle regioni in cui c'è una forte anche struttura partitica io credo che e la garanzia rischia di essere abbastanza ridotta se non c'è poi una diciamo una garanzia di tipo più strettamente istituzionale nelle competenze almeno in via di principio ecco
Garantite in qualche misura a Regioni a Province e Comuni concludo dicendo che mi pare e che debba essere sostenuta questa riforma salvo naturalmente gli approfondimenti le Riserve specialmente in tema di potere giudiziario deve essere sostenuta e senza ricorso alla assemblea costituente malgrado autorevoli pareri contrari io ritengo che una riforma di questo tipo possa essere acquisita come un con una votazione di blocco
Di modifica mediante l'articolo centotrentotto della Costituzione capisco che è una riforma profonda che ma e l'importante è che sia tenuta separata dalla forma di governo che chi vota questo federalismo non vota né per il presidenzialismo né per la forma di governo parlamentare
Così più o meno di tipo cancellierato tedesco non deve esserci una votazione globale su federalismo e forma di governo non ci deve essere un progetto organico e questo è il maggior pericolo dall'Assemblea costituente
Un progetto organico che conglobato varie riforme di tipo diverso da sottoporre al popolo il popolo deve essere libero dietro di votare per il federalismo e non per il presidenzialismo e viceversa questo mi pare un punto fondamentale che dovrebbe facilitare il cammino
Di questa riforma non aggravando lo con dei pesi impropri dagli handicap come sarebbe se invece dovesse tirarsi indietro anche la riforma dalla forma di governo o delle garanzie e così via
Vi ringrazio per la diciamo l'anticipazione concesse alle e poi mi riservo di fare del
Osservazioni più precise grazie grazie al professor Bottoni
Vorrei chiederle pure D'Onofrio se intende nove da
Lasciarci qualche battuta commentano da aspettiamo Cometti futuro
Uno
Vanno mi copro perché siamo su Radio Radicale
Verrà
Lei poteva no devo andare purtroppo anch'io perché abbiamo il primo impatto in Commissione affari costituzionali del decreto legge sulla par condicio e quindi
Urgono altre questioni ovviamente non sconnessa dal tema del regionalismo del federalismo perché lo leggerò con attenzione il il lavoro contributo che avete dato che date sia per valutare le altre coordinate per così dire del sistema decentrato l'informazione è una delle più fondamentali coordinate integrative
Non credo che possa essere una una forte espansione della dell'idea di comunità locale di potere locale senza un'adeguata trasformazione anche nel sistema dell'informazione che possano rendere le regioni più protagoniste
Del sistema d'informazione di quanto non sia oggi che sta una delle preoccupazioni lo dico modo molto collaterale della vicenda al decreto legge sulla par condicio riguarda proprio il sistema dell'emittenza locale perché Vieri che misura l'emittenza locale può essere destinataria delle medesime disposizioni della l'emittenza nazionale
Dalle cose ascoltate in premessa né sembra quindi con con tutte le necessarie attese mi sembra di poter dire quanto segue io ricordo che la Commissione affari nell'ambito nella Bicamerale la commissione Iotti
E noi notavamo una sostanziale assenza del mondo della cultura istituzionali Istica sul versante del regionalismo che invece dieci anni prima era stata vivacissima riferimento al completamento dell'ordinamento regionale
E la commissione Iotti quando l'abbia lavorato avevamo la sensazione di lavorare quasi una sorta di vuoto culturale perché mancava un riferimento che venendo dalle regioni fosse capace di saldarsi
Alla riflessione che in sede nazionale si andava compiendo insieme
In sede parlamentare
Ecco se questa iniziativa accanto alle altre ricordate dal professore Elia
Ricostruisce quel quel grande movimento culturale politico che intorno a metà degli anni Settanta ha consentito di fare un passo avanti allora credo che la riforma può certamente approdare più facilmente che non se camminasse solo sulle gambe del Parlamento o delle regioni o del mondo culturale qui mi sembra che si riproponga alla nostra attenzione qualcosa che all'inizio degli anni settanta consentì di dire che il primo trasferimento le funzione era insufficiente concorreva andare oltre
Seconda considerazione quindi questo per dire l'UTIN la grande utilità di un di un lavoro di questo tipo di lavoro la seconda mi sembra di poter dire che il tentativo dal doccia va ascoltato prima
Di ripartire dalla dalla vicenda locale per aggredire il sistema nazionale statuale di governo di potere la distinzione tra nazionale statuale mi sembra che debba essere fondamentale per quanto riguarda il ripensamento
Dobbiamo aggiornato quasi esclusivamente nel senso che tutto ciò che è nazionale e statale e viceversa
Dobbiamo pian piano hard giungere a considerare nazionale un interesse anche se è tutelato da soggetti diversi dallo Stato e lo Stato non necessariamente unico tutore degli interessi nazionali questo distinzione che non è solo teorica mi sembra che costituisca un po'l'asse
Del del Progetto soprattutto per quanto riguarda la parte amministrativa
La terza considerazione è quella che riguarda il la l'altra fase d'integrazione che riguarda e al di là dei nostri confini l'inizio della prossimo hanno sarà caratterizzato da un ulteriore ripensamento del processo di integrazione europea
Tutto ciò che riguarda anche i rapporti che lo chiamiamo lato sensu internazionale delle reti delle regioni finiranno col diventare in questo contesto oggetto di un interesse maggiore di quanto non fosse in passato
Integrazione europea basata sul principio di sussidiarietà trascina a un modello analogo anche il sistema delle Autonomie locali
E quindi pur considerando questo questo insieme di di riforme costituzionali un un qualcosa compiuto in sé non necessariamente connesso alle questioni della riforma di governo o alla giustizia mi sembra che comunque la connessione finirà col risultare
In termini di riflessione culturale certamente non so se anche in termini di di riforma costituzionale di votazione di tipo referendario il fatto che si sia molto spostato l'accento sulla parte amministrativa
E che rappresenta un po'la novità rispetto al lavoro fatto in Commissione ottico
Io non non non avendo letto il testo dico non mi auguro che ci sia già questa questa preoccupazione io ho sperimentato una preoccupazione notevole il riferimento a pochi mesi di esperienza
Dimesso tra Pubblica istruzione
C'è un fortissimo bisogno di di dimensione nazionale dell'istruzione che esattamente opposta alla tendenza alla trasformazione del sistema formativo in su base locale
La sostanza del processo formativo la sostanza della scuola la sostanza dell'educazione
Mi sembra che ci sia un bisogno di nazionalità del sistema formativo molto più forte di quanto non fosse avvertito discutendo di trasformazione regionalista del sistema
E questo lo dico perché fa il pendant sul piano delle vacanze evidentemente
E tutto ciò che abbia centra in termini politici mette in discussione il principio di eguaglianza questo si sa
E allora come recuperare attraverso il finanziamento attraverso l'attività amministrativa attraverso i contenuti attraverso la fruizione dei diritti la dimensione nazionale della formazione mi sembra dalla formazione cultura scuola se mi sembra un tema
Io l'ho sentito molto centrale l'ho visto in termini diversi da come lo immaginava un anno fa
Anche rispetto alla commissione Iotti non so se vi sono altri settori altrettanto importante certamente l'informazione dove altrettanto inforcata importanti da da far dubitare che una trasformazione federalista il senso compiuto tutta centrata sul federalismo fiscale non sia destinata a trascinare per così dire verso i poli forti del nostro Paese anche la fruizione dei diritti
Sociali più importanti questo mi sembra un punto di equilibrio
Che vi si dovrà tenere presente ne abbiam visto le regioni prevalentemente tese allo sviluppo economico alla differenziazione dei problemi economici abbiamo considerato gli enti locali destinatari prevalentemente dei diritti delle dei poteri in materia di i servizi sociali ma soltanto per la gestione non anche per la indicazione dei contenuti minimi mi sembra che ci sia un problema che va affrontando e questo riguarda non la parte della Costituzione riguarda le regioni sostanzialmente la più nota
Ecco questa è una preoccupazione non so se è stata presente perché
è quella che nasce da un'esperienza recente
Quindi masse diciamo certamente molta attenzione se questo servirà già in vista dalla campagna elettorale regionale
A far emergere punto di convergenza perché le Regioni diventeranno il primo diciamo la prima frontiera che su questi temi potrà proporre al Parlamento presto se dura a lungo l'altro se viene dopo il tema della trasformazione federalista dello Stato
Quindi riparte dalle Regioni il movimento del federalismo mi sembra una cosa utile da questo punto di vista dopo che per due tre anni è stato più appannaggio della dimensione diciamo del Parlamento nazionale
Bene grazie all'onorevole D'Onofrio che nel suo intervento ha toccato almeno due punti cruciali in questa riflessione
Il punto è quello richiamato da ultimo cioè il tema di fondo del rapporto tra opzione federalistica
Che implica necessariamente una valorizzazione del principio di differenza
E uguaglianza dei diritti sociali fondamentali io direi che su questo per quanto riguarda il versante fiscale della proposta successivamente il professor Di Pietro potrebbe
Argomentare
Il modo in cui in questa proposta noi riteniamo a mettere in equilibrio queste due esigenze l'altro richiamo
Molto importante l'onorevole D'Onofrio che io sottolineo perché ne sono anch'io altrettanto convinto e questa osservazione che faceva insomma sul fatto che negli anni scorsi e il dibattito sulla riforma regionalista gli stessi lavori della commissione Iotti si sono svolti un po'come all'interno di una campagna di petto
Non è possibile che si facciano le riforme dei giornalisti o d'ispirazione federalista senza soggetti
Io condivido naturalmente questa osservazione il nostro sposo anche con questo contributo è
Di mettere sulla scena di mettere in campo dentro al dibattito i soggetti istituzionali regioni quelle che saranno le nuove Regioni dopo le elezioni regionali del ventitré aprile quindi gran Bretagna grazie a voi io vi ritornerei a Marco Cammelli che completa
Diciamo lesbo Leone
Del guado della proposta
Successivamente continueremo
Così in maniera flessibile in questo incontro dando la parola agli altri autori di questo lavoro professor Adriano Di Pietro il professor Roberto Prina il professor Giandomenico Falcon
E chiedendo anche agli ospiti che man mano si presentano di tredici disponibile a intervenire vedono Nieri
Immagino che dopo vorrà intervenire il presidente della lega Gualandi reato
Vendola io riprendo questa rapida sintesi dell'insieme
Del
Riprendo il discorso funzioni ripartizione funzioni era stato il piatto forte
Forse non dico unico ma centrale della proposta Iotti e nell'altra legislatura ovviamente rimane molto importante anche in questa anche se non è unico rimane importante perché la ripartizione di funzioni è fatta diciamo con un criterio di generalità sul sistema regionale
E su un sistema invece di tipicità di individuazione a livello centrale
A livello centrale le funzioni si tengono su distinte in due categorie funzioni che sono diciamo di competenza esclusiva federale
E funzioni che sono di competenza legislativa esclusiva federale
Intendendo cioè che nel il primo gruppo che è quello che trovate per intendersi nell'elenco a pagina venti
Nel primo gruppo la federazione a funzioni legislative e amministrative nel secondo a funzioni legislative ma ordinariamente il livello di attuazione di queste funzioni invece quello regionale cioè la parte amministrativa avviene a livello successivo
Questo questo dato al di là poi della di nel merito delle materie non mi soffermerei adesso semmai se qualcuno Vavra domande e poi citata discuteremo molto più analitico c'è un criterio però le materie che vorrei sottolineare e cioè il fatto che
Una serie di funzioni
Che hanno una vocazione sicuramente interregionale
Pensiamo alcune grandi infrastrutture per dirne una la viabilità eccetera
Ecco su queste o scatta l'amministrazione nazionale quella che abbiamo detto essere cioè una struttura centrale ma non statale o è affidata a una delle cose a cui noi abbiamo affidato Murolo importante cioè la collaborazione fra Regioni
Tutta una cosa anche questa da inventare da praticare la collaborazione tra Regioni affatto pochissimi passi in questo venticinquennio diventa essenziale in un discorsone queste e anche questa è tutta veramente da a mettere in campo nel senso che le aggregazioni gli accordi le collaborazioni e le convenzioni fra Regione occuperanno quello spazio intermedio tra l'interregionalità e la nazionalità che sicuramente va occupato
Fatto questo poi il resto è certo del terzo punto a terza gamba della proposta e il terzo il resto e un Scelta sul sistema regionale
Questo assetto Stato-Regioni e indica un'altra a noi è parsa un'altra novità che della proposta
Che in un certo senso la proposta è costruita rovesciando un po'quello che stato fino adesso su una certa flessibilità del potere legislativo e una certa invece rigidità del sistema amministrativo ciò che impedisce alle i sistemi di sovrapporsi
Di incrociarsi dove tutti fanno tutto o nessuno si occupa di qualche cosa e proprio il fatto che l'amministrazione il principio dell'amministrazione unica ed è l'abitazione è unica regionale
Quando parlo di Regione parole sistema regionale naturalmente e poi vedremo più in dettaglio
Vado velocemente
Il sistema amministrativo al abbiamo dai Golda ha indicato alcuni riflessi sul centro di questo alcune amministrazioni nazionali avranno questa sorta non dico di doppia legittimazione vale doppio controllo e doppi influenza
Quella norma sulla revoca da parte del Senato dei ministri sulle amministrazioni nazionali ci sembra una cosa importante pub grave metterla meglio del in sostanza non ci si occupa delle cose nazionali che hanno in realtà nella regione penso alla sanità
E penso per fare un esempio cioè un sistema che ovviamente interamente regionalizzato ma che ha importanti di verità
Sempre sul piano dell'amministrazione
Il principio della mutazione unica ci dice in sostanza che la funzione pubblica a livello regionale che a livello regionale si fanno i contratti tanto per intendersi nel pubblico impiego
Che i modelli organizzativi vengono studiati anche differenziati a livello regionale che su questo vi è soltanto la cornice di alcuni pochi paletti che troverete nella proposizioni normative che ci dice ciò che la federazione deve continuare a fare in termini di fili di trama di questa cosa e per il resto è regionalizzato
E naturalmente questo significa ragione perfettamente via un'amministrazione tesa
Come questo sia lasci l'amministrazione regionale e pesante adesso
Con molte nelle funzioni sicuramente il sistema sarà un sistema diverso da quello che per molti anni abbiamo sognato da un'Amministrazione che falso Grigioni che fa santo legge programmazione tutto resto dopo questo però non significa che uno il sistema io e dei rapporti con il degli enti locali sia espiato precipuo la sussidiarietà non vai in Regione ciò che può essere esercitato a livelli diversi questo è un dato su cui vi sarà anche una garanzia chiamerò appunto
E quindi questo sposta verso il basso una serie di funzioni
Due certamente pone il problema della legittimazione della regione a fare questo
Cioè se la Regione e più pesante se ha poteri ornamentali che cosa legittima l'esito di questo potere ed è su questo punto che si è a posto in essere l'approfondimento del versante diciamo di Regione-Enti locali qui devo dire la preoccupazione professore Elia e la nostra nel senso che veniamo subito al punto
Anche qui una impossibilità
Il sistema locale e sistema regionale che viaggino ancora su binari paralleli senza incrociarsi se non a Roma e cosa che sconfigge gli uni che gli altri su questo non sono più permessi discussioni certezze
Quindi chiunque insista sul fatto che le garanzie degli Unni e degli altri sono la separazione e se mi passate la la battutaccia i separati in casa e poi ci si trova a Roma come è avvenuto fino adesso questa è cosa che credo non possa essere da nessuno sostenuto naturalmente questo significa che la quale altrettanta ferma convinzione che una cosa del genere si può essere fatta soltanto con allora il meccanismo dell'integrazione ma in che modo quindi in l'idea che il sistema locale trovi nel centro il suo garante ed è ciò su cui molti si sono accollate fino ad essa è cosa che non ci convince
Necci pare abbia portato molto lontano l'esperienza regionale semmai il problema e quello allora
Di immaginare una integrazione con fortissimi bilanciamenti con fortissime non solo garanzie non di garanzie si può anche morire degrada garanzie separazione e non collaborazione ma di fortissimi bilanciamenti fortissime integrazioni provate numerarle primo
I principi costituzionali sul sistema elettorale vengono fissati da legge federale non vengono fissati soltanto dalla Regione questo è un dato anche di modi di differenziazione rispetto a proposte che sono circolate
Allora due vi sono entrate ma queste cosa presso Di Pietro dirà molto meglio di me vi sono risorse dal basso e degli enti locali che l'Ama Turano e lì vengono gestite che è la garanzia più importante diventerebbe ed è la seconda
Terzo la possibilità di ricorrere alla Corte costituzionale cacce con certe clausole in certi modi su leggi ordinamentali regionali Violante il principio di sussidiarietà
Questa è una cosa che la corte ha sempre temuto temendo il congestione a livello costituzione glielo ricordo se tale può essere filtrata in qualche modo è una garanzia essenziale agli enti locali non si può chiedere agli Enti locali di avere di essere come dire inseriti nel potere ornamentali regionali senza vere questa garanzia rimedi all'inerzia regionale se la Regione nonché alloca le funzioni l'inerzia ma penalizzata non solo dall'alto ma anche dal basso questi sono le garanzie ma non bastano le garanzie e sono forti garanzie
Vi è anche il dato l'aveva dato è nato la sola Mario Ucci il dato della legittimazione dal basso cioè più potere alla regione vi sarà comunque questo potere deve esser reso legittimo e come costringendolo negli atti più importanti a ad una doppia approvazione che passa per una camera in cui sono rappresentati gli enti locali in quanto tali siano essi soltanto i capoluogo pure capoluogo più dei minori da questo sarà tutta cose da vedere naturalmente
Ma insomma non ci sono scelte importanti il dal bilancio ai poteri ordinamentali agli atti di pianificazione che sono essenziali
Che non abbia il consenso duplice della Camera de diciamo di chi rappresenta le teste nella regione di chi rappresenta le istituzioni locali in una regione che sembra questo un dato tutt'altro che formale importante è un dato ancora di più forse necessari
Credo che questo sia nel
Nel
All'essenza in controluce l'elemento essenziale poi ci sono i controlli le cose mille cose o ultimo precisazione che ha fatto sobbalzare
Il cortesissimo al prefetto Scivoletto
Anche qui non si può scherzare noi non possiamo fare un sistema serio di Autonomie in cui i Comuni non dialogo con le regioni lamentazioni per periferica dello Stato rimane invariata perché davvero in termini culturali
L'unica vera alternativa a questo sistema mezzo uomo e mezzo cavallo mezzo centro e mezzo periferia
Centralistico ma senza centro autonomistico ma senza potere e che ci ha portato dove ci ha portato l'unica reale alternativa scava culturale e qui parlo
Non voglio intendere e quella di uno di un sistema unitario statale con forme di autogoverno ma l'ora facciamo questo abbiamo toccato di farlo
Decidiamo che il nostro è un sistema amministrazione unica statale con forme di autogoverno a livello regionale
Provinciale a dove nel senso stretto cioè con nomina dei funzionari si elegge il provveditore c'è legge i giudici siede facciamola questa scelta ma non giochiamo con cose in mezzo perché il tempo di giocare credo sia proprio finito
E questo è il punto da cui parte la la la proposta e allora da questo punto di vista questo è il motivo per cui la la la mente quando si parla di imitazione unica significa kamikaze statale
Finisce dove comincia lamentazione regionale il che significa che non ci sono perfetti che non ci sono uffici periferici salvo le materie rigorosamente rimasti allo stato che sono le trovate nel nel lento indicato sono quelle di sicurezza pubblica eccetera eccetera top il minimo essenziale
è un è una cosa questa capisco che da perché significa che anche di mistero gli interni dovrà ripensarsi vi sono grandissime energie in tutta l'amministrazione statale nessuno parte da su questa proposta pensando che sia sono otto da ripensare così come è stata ripensata l'amministrazione in Francia i prefetti francesi non erano certo più deboli dei nostri eppure hanno cavalcato il regionalismo non vedo perché i nostri non devono capire che questa è una in fondo una
Pro una possibilità anche per loro forse per l'altro
Molto bene voglio dire che anch'io ho veduto un attimo fa ad assicurare il perfetto Scivoletto
Che ora è sottosegretario agli interni ma è stato commissario di governo dalla Regione Emilia-Romagna fino a poco tempo fa ho potuto assicurare nel senso che cioè non è che ce l'abbiamo con i prefetti alla vecchia maniera
Qui si propone un modello istituzionale e amministrativo coerente
Questo modello ipotizza che le prefetture su base provinciale non ci siano più ma ci sia invece un forte Commissariato regionale del governo quindi
Le pazzo che il sapete Scivoletto forse alla fine era situato Marco Cammelli ha chiarito molto bene è un punto cruciale di tutto questo ragionamento credo che su questo potremo ritornare il rapporto dei giorni autonomia insomma il rapporto tra nove giorni e città se qui non si trova il modo di superare la vecchia antinomia di questa relazione che passare da forme di conflitto entropico come quelle che conosciamo oggi a forme di se volete cooperazione conflittuale
Se non si riesce
A costruire un modello coerente su questo piano credo che la riforma non riuscirà mai concreto decollare
Io approfitto di questa pausa per dare notizia del fatto che abbiamo ricevuto una serie di telegrammi di adesione di saluto di dichiarazioni d'interesse per questa nostra iniziativa saluto onorevole Bassanini che sta entrando in questo momento
Da questi deve gran mi ricordo in particolare quello del ministro dalla funzione pubblica e degli affari regionali Franco Frattini e del presidente della prima Commissione affari costituzionali del Senato senatore Aldo Corasaniti
Lo stesso Falcone aveva chiesto di di intervenire dice do subito la parola
Intanto prego coloro che vogliono interventi anche ripulendo acquisiti solo una minuscola Osaka ad ad integrazione di quanto già con molta precisione mi sembra detto nota Marco Cammelli
è stato detto giustamente che questa proposta valorizza molto il momento dell'amministrazione
E questo è giusto non voglio aggiungere nulla su questo vorrei dire però che mi sembra che anche la questione decisiva attiva contenga una proposta innovativa
Perché in questo oggetto
Un passo indietro
E è noto che oggi la la potestà legislativa delle Regioni è sostanzialmente una potestà molto schiacciata una potestà che sotto molti profili è una potestà di attuazione è una potestà di tipo quasi a regolamentare
E non è che la situazione sia molto migliore dove lo Stato ha emanato vedi famose leggi cornice è un tempo si diceva
La potestà legislativa regionale è molto schiacciata perché non ci sono le leggi cornice non è così dove ci sono dei raggi cosmici ha spesso la potestà legislativa è più schiacciata che in altre in altre zone
Allora nelle ore elaborare questo concetto si sono fatti vari ragionamenti e si è partiti da un punto cioè si è detto beh da una parte
è evidente che bisogna assicurare che le grosse scelte dello Stato si trasmettano anche nel nelle regioni e perciò si è si è si è scritto che ciò che viene deciso con legge organica direttamente entra in vigore anche nelle regioni
L'aspetto interessante però che così questo nella nostra prospettiva non si traduce in un vincolo giuridico permanente alle regioni cioè la lega mentre evidentemente la Costituzione e tutti i principi giuridici derivati o derivabili dalla Costituzione
Sono principi che vincolano ovviamente il legislatore regionale così come vincolano il legislatore statale
Non si è ritenuto invece di portare allo stesso carattere di vincolo giuridico il vincolo derivante dalla legislazione statale attuativa della Costituzione in altre parole non esiste più in questa proposta nel limite dei principi nel limite delle riforme la legge organica vale per tutti vale anche per le Regioni ma le regioni sono abilitate a legiferare anche difformemente dalla legge organica
E qui ciò che noi proponiamo è un potere di veto del Parlamento
Cioè quando una Regione si allontana dalla legge organica non noi non diciamo che è violato un principio giuridico cioè non c'è la trasgressione di un limite giuridico
C'è semplicemente una scelta che nel quadro dei principi costituzionali a diversa e siccome contraddice una legge organica è giusto che ci possa essere un potere di intervento del Parlamento che dice sì o no
Sul piano del merito diciamo non sul piano della legittimità
Ecco mi sembra che questo modo di
Di
Concepire ai rapporti tra legislazione statale decisa azione regionale
Dopo entrambe sul piano del diritto sul piano dei limiti giuridici sono vincolate al limite della Costituzione mentre per ogni altro aspetto la supremazia delle scelte statali è un problema di merito di decisione parlamentare mi sembra che nei tempi che che saranno richiesti sarà opportuno anche su questo portare l'attenzione il che non contraddice poi l'idea che che sta alla base di questa proposta che il baricentro sia invece spostato nell'amministrazione
La la
Qualcun altro dei nostri ospiti chiederei Alfonso Di Pietro di illustrare brevemente la parte fiscale della proposta che diciamo una delle gambe soldi
Considerato
Ma il problema della solidità allora tutto da inventare anche perché credo vada subito sottolineato uno sforzo che sta alla base del profilo finanziario del progetto
E che potremmo sintetizzare nel passaggio dal federalismo fiscale alla finanza federale
Perché l'ottica la prospettiva l'assetto del Progetto
Evidentemente valorizza come già ampiamente è stato sottolineato una soggettività politica dell'ente Regione una sua autonomia amministrativa anzi una centralità amministrativa una sua ampia competenza legislativa con il principio di sussidiarietà che non possono essere evidentemente supportati da una prospettiva che potremmo definire di decentramento finanziario
Credo che le ottiche che finora sono state
Affermate dalla
Commissione Giarda fino al libro bianco dal prospetto della
Fondazione Agnelli
Abbiano tutte la preoccupazione di garantire diversi livelli di copertura delle spese regionali
E questa che la questione
Che divide al di là di una Ingegneria tributaria cioè quali sono le soluzioni per garantire questa copertura
Mi sembra essere ancora ancorata a una prospettiva di decentramento che in sostanza attua distanza di non pochi anni il dettato costituzionale sotto il profilo finanziario
Sì la prospettiva è quella federale altre devono essere sotto il profilo
Della finanza pubblica
Le linee ispiratrici e gli obiettivi
L'esperienza dei paesi
Anche nell'ambito europeo che abbiano un assetto federale è significativa
Non si trova affermato il principio di garanzia di copertura di spesi ma si trova affermato già in costruzione il principio della autonomia finanziaria autonomia impositiva
Degli stati così come si è immaginato per le regioni al pari di quella affermata e riconosciuta alla Federazione
E questo è il punto di partenza
Il punto di partenza quindi non è quella di prevedere
è significativo
No
Prima naturalmente nostri o dovuto parlamentari che in queste ore diciamo sono fortemente impegnati ai vari livelli
Quindi direi di fare come prima facciamo un piccolo break dopo riprendi la parola su questo tema fiscale e chiediamo all'onorevole Bassanini se vuole fare un un commento
Abbiamo già sentito una prima opinione
Del professore Elia questa mattina e dell'onorevole D'Onofrio
L'opinione Lucio D'Elia era già piuttosto argomentata perché aveva avuto il tempo di leggere la proposta Donofrio invece a improvvisato un commento sulla base delle cose che avevo sentito io non so se Bassanini ha letto avuto tempo rileggeva comportava non ha sentito la nostra esposizione ma confido solo sua inesauribile fantasia
Vi do senz'altro la parola
Vi è una commissione in corso
Io lo scorso il testo
Questi giorni ci siamo dovuti occupare di parecchie altre cose
L'approfitto di questa occasione per dire che mi sembra un contributo
Grandissimo interesse questo lo si dice sempre in questi casi soprattutto quando ci hanno lavorato
Persone di Dante competenza esperienza come quelle che Mary incinta penso al lavoro però io vorrei dire qualcosa di più cioè le linee mi sembra portanti e salvo un'analisi più accurata e più pignolo ma anche le soluzioni che vengono proposte mi sembrano condivisibili e convincenti
Sono sulla linea di quello sviluppo
Delle conclusioni della commissione bicamerale che
Personalmente io ritenevo necessario lo scrissi anche non si capiva anche della relazione al alla alla Bicamerale che uno sviluppo era necessario nel senso di un modello che adottasse in modo più esplicito
Il
Lo schema del federalismo cooperativo
Che sotto questo profilo fosse più coerente rispetto ad una serie di compromessi della Bicamerale anche nel delineare
La nuova ridistribuzione delle funzioni e i procedimenti di raccordo tra Stato e Regione
E che ne traesse le conseguenze su due versanti che sono assolutamente decisi una la coerente riorganizzazione delle istituzioni centrali dello Stato
Quindi per Camera delle Regioni
Io sono personalmente molto favorevole al tipo di impianto che si dà il questo gesto
Sia per quanto riguarda la determinazione delle competenze del Camera delle Regioni
Sia per quanto riguarda
Il tipo di costruzione del
Scomposizione dell'organo
Che evita il rischio
Che ci sia un la Camera delle Regioni soltanto sulla carta
Il Senato degli Stati Uniti è una Camera delle Regioni sono sbagliati
Il punto esatto invece lo ha effettivamente
E quindi è in grado di rappresentare effettivamente quello strumento di raccordo di confronto e di dialogo tra
Istituzioni nazionali e istituzioni regionali di cui si ha bisogno in un modello il modello federale di questo genere
La seconda
Questione che mi sembra sia svolta in maniera adeguata e tutta la parte che concerne l'amministra
Che è assolutamente decisiva
Che nel modello tedesco il più vicino più facilmente comparabile con la realtà come la nostra determinante
E e che impone sia una riorganizzazione
Delle competenze che una riorganizzazione dei principi relativi al funzionamento dell'amministrazione di questo con Marco Cammelli ne hanno discusso anche in altre sedi
A me pare che
Questa scelta sia stata svolta in modo adeguato potrà sembrare a qualcuno eccessivo lo spazio dedicato in una riscrittura del testo costituzionale a questo tema però queste proprio l'innovazione fondamentale perché questa cosa non resti questa riforma non resti puramente generica puramente sulla carta due osservazioni
E poi chiudo
Sul federalismo fiscale
Qui ci sono delle indicazioni di principio noi ormai come il gruppo progressista ormai abbiamo anche una proposta
Ci si attiva ordinaria
A Costituzione invariata ma con un meccanismo come dire di adeguamento flessibile a possibili a possibile revisione del Montello del modello costituzionale
Io penso che sia anche se per la verità anche un approfondito questo tema poi dirai tu che sia una proposta sostanzialmente compatibile con
Con quello con quello che è indicato cui nei termini di come si può poi fare questo confronto il fatto che quella fosse costituzione invariata ma aperta all'adeguamento alle modifiche costituzionali può consentire qualche adatta
Infine
La questione delle
Macro regioni della riorganizzazione della dimensione territoriale
Beh io sono convinto che il problema sussista ma non possa essere risolto traumaticamente sulla testa delle popolazioni interessate
Vedo con piacere che qui la questione è risolta esattamente in questo senso devo dire che anche gli ultimi confronti con la lega
Chiarita sembrato ad attacca a adottare prima nella versione con federalistica di Miglio e poi nella versione federalista del costituzione di Genova però la linea invece della riorganizzazione dall'alto per così dire gli ultimi confronti della lega sembrano indicare che anche loro cominciano a ragionare su questo tema
Una riorganizzazione va operata ma va operata non traumaticamente per così dire incentivando
La riorganizzazione convincendo le popolazioni le popolazioni interessate perché se si aprisse su questo tema
Uno scontro il rischio è di pregiudicare le stesse sorti di una riforma di questo genere
Nel senso di coalizzare i campanilismi e le resistenze territoriali
Che invece la soluzione prevista dalle nostre norme norme transitorie evitare nel senso che questo punto
Siccome
Si tiene conto della volontà delle popolazioni interessate bene
Tutti sapranno che non viene operata dall'alto nessuna traumatica riaprì organizzazione del
Dei confine delle configurazioni regionale io penso che questa sia la strada giusta è anche quella che rende più facilmente praticabile
Questo
Se l'onorevole Bassanini ancora un minuto poveri bilanciato di una palla che
Questa mattina alzato il professor leopoldo Elia
Sulla quale mi pare che l'onorevole D'Onofrio abbia assunto un atteggiamento interlocutorio
Cioè sul come della riforma ha detto Elia
Questa riforma può essere fatta senza bisogno di costituire una assemblea costituente
Sulla base dell'articolo centotrentotto della Costituzione
E soprattutto questa riforma non va fatta a blocco unico mettendo cioè assieme il tema della forma di Stato con quello dalla forma di governo cioè il così detto federalismo più presidenzialismo le due cose vanno uscisse in maniera da consentire ai cittadini di esprimersi separatamente sulle due scelte
Cosa ne pensi
Sicuramente presentato una proposta
Di legge died revisione costituzionale che prevede una modifica dell'articolo centotrentotto della Costituzione
Che prevede un adeguamento del sistema delle garanzie costituzionali al nuovo impianto maggioritario della nostra legislazione elettorale
Che prevede l'innalzamento a due terzi delle maggioranze necessarie per modificare la Costituzione poi si potrà discutere se queste maggioranze più elevate valgono per tutta la Costituzione
Ho sempre conviene introdurre una deroga come alcune costituzioni fanno bene alcune parti cioè per le parti organizzative tra cui potrebbe esserci nell'edizione in materia di forma di Stato come quella
Voi proponete
E in questa proposta si prevede anche che i referendum confermativo i dell'articolo prevista articolo centotrentotto siano fatti per argomenti materie omogenee
E quindi che di fronte a un altro Progetto proposte complesse il referendum debba avvenire per blocchi
Detto questo
Io penso che sia giusta l'impostazione che tende a separa noi sappiamo perfettamente che i sistemi federali sono compatibili sia con la forma di governo presidenziale che con quella parlamentare grosso modo gli Stati federali nel mondo si dividono pressappoco a metà tra l'una e l'altra soluzione
Io vedo con molta preoccupazione affermarsi una posizione per cui il federalismo sarebbe legato a una riforma in senso presidenziale
Perché la questa riforma viene intesa come un necessario contrappeso di governo forte
Ora per dirla in sintesi perché non è il tema di questa mattina e la forma di governo presidenziale è una forma di governo forte
Laddove non esistono quei checks and balances propri della tradizione americana nordamericane
Che però sono necessari per ancorare la forma di governo presidenziale ai principi democratici
Nel senso che negli Stati Uniti dove fin dall'origine è stata pensata in questo modo ormai gli studiosi Met luce come il divario del Gaver mente americano non è più una forma di governo forte rischia invece di essere una forma di governo debole
Io ho l'impressione che alcuni dei presidenzialisti italiani pensano invece a un presidenzialismo senza checks and balances allora sì forte
Ma allora il presidenzialismo è visto come un modo
Per castrare il federalismo la riforma federale pubblicità cioè per avere per riavere un governo forte che tiene il suo la del suo piede o comunque il suo pugno sulla testa
Della riarticolazione federale dei poteri e delle reti e delle responsabilità
A questo io sarei contrario e credo che la soluzione migliore sia esattamente quella indicata da Elia possiamo benissimo discutere della forma di governo tenendolo distinta dalla discussione della forma di Stato tenendola distinta dalla discussione sulla forma di governo ragioniamo poi quale forma di governo consente di a vere
Nel rispetto della tradizione europea e italiana governi più stabili più efficace più rappresentativi in grado di svolgere al meglio i loro compito da questo punto di vista io credo che anche qui la soluzione indicata sulla forma di governo il relatore nella commissione bicamerale richiede ulteriori sviluppi
Chiede ulteriori sul terreno sia della legislazione elettorale si è anche delle soluzioni degli istituti propriamente costituzionali però io credo che la linea sia quello sia più conveniente sia più adatta la tradizione italiana sia meno pericolosa e poi richiede penso che appunto una riflessione sul presidenzialismo americano
Porterebbe a cogliere anche alcuni elementi di crisi di quell'esperienza nessuno evidentissime che si sono accentuati negli ultimi
Negli ultimi anni
Perché si sono accentuati da quando il venir meno della divisione del mondo in due blocchi contrapposti ha fatto venir meno quella sorta di solidarietà nazionale o unità nazionale bipartitica intorno al presidente che attenuava agli elementi dialettici del modello presidenziale americana e quindi come dire schierava al Congresso intorno al presidente almeno sulle grandi scelte politiche quando era in gioco la sfida contro virgolette l'impero del male questo avveniva automaticamente sul terreno politico oggi che questo non c'è più emergono gli elementi paralizzanti e di dare incanti del modello presidenziale americani e peraltro la soluzione non può essere quella di eliminare contrasti talmente brutalmente i sistemi di garanzia di contrappeso che quella Costituzione
Ringraziamo salutiamo Franco Bassanini anche per questo il suo
Secondo intervento
Sul tuo figlio insomma davvero cruciale sul piano sistemico abili nel sito a forma di governo e forma di stato si è avvicinata al tavolo onorevole Fini ieri deduco che sta per prendere la parola
E spiacevole letto in anticipo colpa mia perché mi l'alternativa
Sollecita leggere in anticipo questo testo che è un testo
Senza dubbio molto Complesso direi
Più
Più completo e anche approfondito contributo che questo tema finora abbia avuto dopo i lavori necessariamente DiVersi
Della commissione bicamerale nella scorsa legislatura
Concerto anch'io
Mi pongo quando vedo oggetti di questo tipo il problema di come
Si potrà portare in porto un lavoro
Che necessariamente diventa tale da
Coinvolgere gran parte della Costituzione anche se non la prima parte della Costituzione per quanto che anche nella prima parte della Costituzione alcuni articoli vanno necessariamente cambiati penso l'articolo cinque necessariamente dovrà essere cambiato
E ciò nonostante prevale anche anche in me come sembra abbia detto prima e ha confermato Bassanini
La convinzione almeno per ora che non si possa pensare a un'assemblea costituente perché troppe sono le controindicazioni
Troppi sono i pericoli che nella nostra
Nella nostra situazione politica ma forse indipendentemente dalla situazione politica
Sì
Conta comporterebbe il fatto di introdurre una assemblea costituente
Che ha mette per forza una un effetto scardina ante dell'intero sistema costituzionale attuale quindi ci sforziamo di trovare il modo di fare queste importanti e profonde innovazioni costituzionali attraverso il percorso che la Costituzione prevede cioè il centotrentotto che come diceva prima Bassanini
Vorremmo modificare nel senso di eliminare la maggioranza assoluta di introdurre sempre e comunque
La maggioranza dei due terzi
Nel merito della della proposta molte sono le cose che
Mi sembrano convincenti allora dico soltanto qualche cosa su quello che mi crea qualche perplessità una di queste cose che mi che ho delle perplessità e non trovare nell'elenco delle materie di competenza
Esclusiva della federazione anche il processo amministrativo parallelamente mi sembra che quando si parla di giustizia amministrativa se non ho letto male si preveda
Che la legge regionale ha competenza anche in materia di procedimento cioè di processo e non soltanto di organizzazione
A me pare che questo oltre a porre dei problemi sul principio di uguaglianza
Sulle pari opportunità di tutela giurisdizionale
Scholae significhi il concesso amministrativo
Come un processo diverso dal processo civile dal processo penale che sono i veri concessi mente il processo amministrativo sarebbe qualche cosa di meno oramai solo un difetto
A
Tanta senior al microfono però non
Tanto meglio se come dice il professor Falcon non è esattamente così non è esattamente così cioè il processo allora il processo amministrativo sarebbe dico per inciso cioè sarebbe anche se so riserva della della federazione della disciplina legislativa dalla Federazione e non e non delle regioni
Dico per inciso che il ma la materia del processo amministrativo è una delle materia sulla quale noi con un po'di ambizione in questo in questa legislatura vorremmo introdurre delle modificazioni per rendere la tutela giurisdizionale che dà il giudice amministrativo una tutela
Più vicina al cittadino più congrua rispetto ai rapporti fra cittadino amministrazione che sono profondamente cambiati e anche più rapida
Chiuso questo inciso l'altro aspetto sulla quale io condivido la preoccupazione del professore Elia del collega Elia è quello dei rapporti fra le autonomie locali e la Regione perché non c'è dubbio che c'è il problema di e difendere anche l'autonomia locale dispetto ad un possibile nuovo centralismo regionale
Abbiamo esempi di iniziative legittimi innovazioni istituzionali che le regioni hanno impedito
Non pare non penso tanto tutto il sistema delle tele che agli enti locali
Che aveva certamente i suoi limiti strutturali voglio dire di pensiero prima ancora che di realizzazione ma penso piuttosto alle aree metropolitane nelle città metropolitane che
Gran parte d'Italia non sono decollate perché sono state le regioni che ma non solo se posso interrompere per colpa dei giorni
Sono stati anche tanto grande comune che non le hanno volute le città metropolitane
Tuttavia se le regioni avessero imposto e si fossero appoggiate sul gli altri Comuni diversi dal grande comune la cosa si sarebbe potuta anche realizzare devo dire per assecondare il nostro presidente poi l'assessore Marinucci che ci sono anche regioni che viceversa contro tutti gli enti locali hanno cercato di fare le le città metropolitane tuttavia il problema
E penso alla toscana per esempio in cui il problema inverso di quello che è avvenuto finora nel Veneto cui il Veneto ai impedito che si facesse
La città metropolitana di Venezia
Dico soltanto che esiste il problema
Però devo anche aggiungere che mi sembra che il problema qui
Abbia degli strumenti perché sia in correttamente impostato innanzitutto perché esiste l'Assemblea
Che esprime gli enti locali e questa è una garanzia strutturale molto importante parallela alla garanzia che a livello nazionale data dalla Camera delle Regioni
D'altro lato esiste un'altra importante garanzia a cui molti di noi avevano pensato che
Prendevano sollecitare e che è quella della possibilità di ricorso alla Corte costituzionale anche per gli enti locali quindi se da un lato ci sono Poteri molto penetranti
Della legislazione regionale
Sulla sulla struttura sui compiti e sulle sulle competenze degli enti locali dall'altro
Ci sono anche degli strumenti di garanzia io nono potuto leggere bene come dicevo il Progetto ma penso che questi due punti siano
Sufficienti vero tutelare l'autonomia locale rispetto a un potere regionale che diventerà in prospettiva molto forte
L'altro punto sul quale voglio dire qualche cosa perché lo considero molto importante e mi sembra che il progetto vada in questa direzione è la fine del parallelismo tra competenza legislativa e struttura amministrativa
Provocatoriamente questa è una di quelle uno di quei punti nei quali si poteva anche pensare di fare un'iniziativa immediata cioè proporre che tutta la struttura periferica dello Stato già da oggi o quasi tutta sono tranne l'esercito
E la Banca d'Italia passasse alle regioni
In modo che tutto l'apparato amministrativo indipendentemente dalla distribuzione della competenza legislativa fosse trasferito alle Regioni
è importantissimo che
Lo Stato federale lo Stato nazionale mantenga delle competenze legislative perché esistono problemi nazionali esista il problema del principio di uguaglianza
In molti casi ma è molto importante che a questa competenza non corrisponda la competenza amministrativa e quindi non corrispondono le strutture amministrative i ministeri non ho capito esattamente quanti dovrebbero essere a mani pare di capire che sosteneva essere molto pochi e probabilmente anche non ministeri come li conosciamo noi ma delle sorti di agenzie
Nazionali ecco
Quindi
Mi pare che il l'impianto di questo progetto sia molto buono
Mi spiace che non conoscerlo meglio ma a questo provvederemo nei prossimi giorni nelle prossime settimane
Speriamo di trovare e le procedure per introdurre queste modificazioni grazie tante del lavoro svolto
Grazie ad Adriana Adriana Vignieri ha espresso elementi importanti di condivisione di questa proposta e sollevato anche alcune perplessità alle quali credo che
Risponderemo nel consiglio di questo di questo dibattito
Io vorrei però adesso che Di Pietro completasse l'esposizione della parte fiscale e che il professor Bin riprendesse quello spunto di apprezzamento che qui Bassanini ha voluto fare sul modo in cui si ipotizza nella nostra proposta all'incentivo alla revisione
Dei confini il tema insomma della Coppa mento farli
In estrema sintesi anche se sono io il primo ad essere consapevole come tutta l'evoluzione dei progetti in materia federale abbia avuto un passaggio cruciale proprio in ferimento alle risorse
Alla quantità
Ai modi di prelievo e all'espressione di autonomia
Certamente come ho detto prima la preoccupazione è stata quella di affermare un principio di finanza federale non di un decentramento
E sotto questo profilo si è dovuto abbandonare l'attuale scelta costituzionale che ancora si caratterizza per un centralismo legislativo pur sempre
Lo Stato centrale che decide quali imposte
E qualità se vengono introdotte applicate dalle regioni agli enti locali
Si è
Risolto sul piano costituzionale quel problema del coordinamento finanziario che l'attuale articolo centodiciannove
Non risolve o meglio risolve in una prospettiva così duramente centralista da un potesse essere certamente riprodotta in una prospettiva federale ricordo che il centodiciannove
Rinvia il coordinamento a una legge ordinaria dello Stato e quindi comprensibile che questa soluzione non potesse essere più praticabile
In questa prospettiva
E quindi partendo da queste due esigenze di garantire un'autonomia finanziaria e impositiva coerente con il potere statuale attribuito tra virgolette alle regioni e dall'altra di trovare già nell'ambito della Costituzione
E alcune scelte fondamentali su la riserva di legge l'autonomia impositiva
Il coordinamento ci si è mossi privilegiando soluzioni di metodo e di sistema piuttosto che soluzioni operative in sostanza voi troverete uno scarso riferimento in Costituzione delle forme di imposizione
Anche se era presenteranno certamente
In prospettiva
Un passaggio ineliminabile dell'autonomia finanziaria e qui si è fatto tesoro delle sollecitazioni in materia di responsabilità elettorale in materia di trasparenza finanziaria che non possono essere trascurato abbandonate e che anche altri progetti hanno variamente valorizza
Quindi
Il progetto per di finanza federale parte da un riconoscimento che e presente nelle costituzioni federali non ultima quella del peggio che sia alle regioni sia la federazione possono autonomamente imporre tributi e imporre tributi sta a significare istituire applicare riscuotere quindi già il primo tentativo è di abbandonare centralismo normativo che attualmente caratterizza articolo venti e poi c'è l'alto profilo del coordinamento finanziario
E qui le soluzioni offerte dalle costruzioni
Particolare quella tedesca
Dal momento che ormai sembra che ci sia una ampia sensibilità nei confronti del modello tedesco e non vorrei che questo potesse essere un ulteriore finanziarie terminante contributo a una simile azione ferita nell'area del marco
Ecco darò rispetto alla costituzione federale tedesca che risolte individuando con precisione i tributi della federazione i tributi della degli Stati
La proposta che si è formalizzata qui
Intende introdurre di elementi di elasticità perché è chiaro che non si può in questo momento pensare di redigere un progetto costituzionale stabilendo quali sono i tributi dell'uno e dell'altro di fronte a una variabilità delle forme di imposizione che strettamente collegate le esigenze di finanza pubblica e all'evoluzione dell'economia nazionale
Però certamente l'esigenza che il coordinamento finanziario trovaste una collocazione in ambito costituzionale non rinviato a una legge ordinaria e questo è un passaggio ineliminabile
Quindi piuttosto che scegliere sul modello tedesco così ragionevole quanto rigido si è pensato a un principio quasi di sussidiarietà finanziaria un positivo
In sostanza si è pensato introdurre in Costituzione i tributi della federazione
Stabilendo che la Federazione può introdurre
Territoriale più ampio e quindi l'imposta sul valore aggiunto l'imposta sulle persone giuridiche imposto sulle sulle persone
Tutto il resto
E dico tutto il resto senza avere la presunzione di fare un approfondimento perché è chiaro che i tentativi di regionalizzare i tributi erariali oggi esistenti sono tentativi che sono giustificati dall'emergenza ma che in prospettiva
Dovrebbero cedere il passo a una revisione del sistema tributario
Che tenga conto della riforma federale cioè non si può pensare semplicemente di dare una competenza alle regioni in riferimento a tributi in atti applicati pensati per una comunità
Va
E quindi il il problema del coordinamento finanziario viene risolto assicurando alla federazione tra i tributi e consentendo invece alla Regione e agli enti locali l'applicazione di tutti gli altri tre
Si tratta di un passaggio dal punto di vista finanziario forte che certamente ria segnerebbe alle
L'ambito delle regioni qualcosa come circa centosettantasette mila miliardi a fronte però dei trecento mila miliardi che rimarrebbero la Federazione
E in questo caso il problema si pone non solo per un coordinamento finanziario con la Regione che lo Stato ma un problema di coordinamento finanziario anche come si è detto tra Regione ed enti locali
Dove evidentemente la ampia autonomia finanziaria delle Regioni non può andare a discapito delle finanze locali e quindi si è pensato di confermare certamente
Le forme di autonomia impositiva esistente ma anche qui prevedendo che gli enti locali
Decidano insieme alla Regione quali possono essere forme ulteriori di autonomia impositiva che possano essere ipotizzate fermo restando l'input la l'esigenza di un importo consistente di trasferimenti che a questo
In questa prospettiva non sarebbero più trasferimenti della Federazione agli Enti locali sarebbero trasferimenti della regione agli enti locali quindi si è garantito sotto questo profilo a seguito di coordinamento finanziario che vale sia per sufficienza di mezzi finanziari sia per copertura dei il
Funzioni delegate o trasferite sia per un responsabile partecipazione da parte della
Rappresentanza locale attraverso la la Camera sulle scelte impositive Regione
E sull'approvazione del bilancio regionale
Quindi in questo quadro la prospettiva è certamente quella di una finanza come ho detto federale e non di un semplice decentramento
E proprio per questo si è pensato che l'autonomia impositiva fosse importante ma una quantità di risorse così consistenti come quella che rimane al federazione non fosse coerente con le caratteristiche che abbiamo sottolineato sono della regione sotto il profilo sia della dell'amministrazione sia della legislazioni e quindi ad integrazione di quest'ampia forma di autonomia impositiva che potrà vedere in un primo prima ipotesi la regionalizzazione dei tributi esistenti ma potrà anche vedere forme di collegamenti e collaborazione tra dal punto di vista in positivo tra gli enti locali
Che
Mantengono le forme di autonomia esistente ma che le coordinano con la finanza
Regionale
Ho pensato ad esempio a i problemi in materia di attività produttive ecco si può verificare che la dimensione locale sia insufficiente per tener conto di attività produttive che si espandono anche al di là del limite territoriale comunale
E allora sulla base dell'esperienza anche statunitense si può prevedere che ci sia una sovrapposizione di prelievo lasciando all'ente locale il prelievo su attività produttive con una dimensione territoriale
Collegata
La propria e alla regione un'applicazione una competenza sua attività produttive che invece ad una dimensione più ampia
Così come per quel che riguarda le problematiche ambientali che non sempre possono essere risolte in un ambito territoriale ma devono essere anche dal punto di vista finanziario diciotto su un altro piano quindi accanto alle forme di autonomia impositiva si immagina una forma di compartecipazione all'imposta sul vento le persone fisiche a favore della Regione
E nel contempo ci si pone il problema di realizzare quelle forme di solidarietà finanziaria che sono presenti in tutte le costituzioni federali e anche in questo con l'esigenza di sopperire agli squilibri di carattere finanziario e fiscale che sono determinati dal fatto che ci sono regioni ricche e regioni povere regioni che possono assicurare un maggiore o minore prelievo la novità rispetto alle forme di e solidarietà finanziaria di altre Costituzioni era presentata al fatto che a questo punto si ipotizza un fondo
Da ripartire tra le Regioni secondo criteri che verranno determinati da una legge organica e quindi con una legge federale approvata dal Senato
Dicevo che viene alimentato però non dalle regioni più ricche ma direttamente dalla collettività
Quindi si è introdotto sotto questo profilo aspetto di compartecipazione finanziaria dell'imposta sul valore aggiunto che va a favore però di un fondo
In fondo federale che veniva ripartito sulla base dei criteri di perequazione finanziaria
Anche questo è un aspetto che credo vada sottolineato proprio perché garantisce che vi sia una compartecipazione delle Regioni per quel che riguarda i criteri di rifiuti ripartizione e nello stesso tempo garantisce uno sforzo fiscale attribuito all'intera collettività e non solo alle regioni forti e anche questo è un profilo che invece non si trova nelle costituzioni federali tradizionale un'ultima considerazione in questa galoppata non può essere però Offerta alle
Responsabilità normative della regione per sostanza il momento in cui si prevede che il coordinamento finanziario
Individui quali sono i tributi delle Regioni ai tributi degli enti locali
E non deve prevedere che ci sia una regolamentazione completa sulla base di una legge federale
E allora si è immaginato anche sotto questo profilo della legge federale approvata con le il Senato abbia la responsabilità di definire i tipi di tributi e le strutture dei tributi
Lasciando di nuovo alle regioni la responsabilità di disciplinare quegli aspetti
Sulla misura dell'aliquote
Sulla base imponibile sulle eventuali esenzioni sulle modalità di applicazione di riscossione che rappresentano di nuovo un profilo di responsabilità specifica prima normativa che poi applicativa della regione
Perché evidente che nel momento in cui si ipotizza che ci sia una centralità amministrativa regionale l'amministrazione dei tributi regionali non possa che essere affidata a un'amministrazione regionale
E quindi anche questo è un altro passaggio che da sottolineato e che prevede una responsabilità delle regioni non solo nel disciplinare
Tributi ma anche nell'applicare di riscuotere i tributi con propria amministrazione
Qui la riforma del ministero delle Finanze che prevede la creazione direzioni regionali delle entrate rappresenta già un occasione utile per consentire questa regionalizzazione anche dall'amministrazione finanziaria
Che è coerente come voi potete ben capire con un progetto federale molto meno con una prospettiva decentrata
Ultimissima considerazione
La responsabilità finanziaria è delle regioni come diretta conseguenza dell'autonomia finanziaria che vuol dire autonomia normativa e autonomia di accertamento
Ma passa attraverso anche un Ray definizione delle forme di alla gestione della finanza pubblica
Cosa significa vuol dire che
Se le regioni una prospettiva federale hanno risorse proprie
Tributi propri accertamento e riscossione propria devono avere degli strumenti di gestione che rappresentino contabilmente questa gestione e utilizzazione delle risorse e quindi un riferimento al bilancio
Ma sotto diversi profili
Come bilancio purché accompagnato da altri strumenti di gestione della finanza pubblica come la legge finanziaria come accade oggi ma sì da adesso è un rilievo costituzionale e soprattutto il richiamo al fatto che il bilancio regionale può avere un disavanzo ma il disavanzo in una prospettiva federale di responsabilità delle regioni e non più dello Stato centrale
Sotto questo profilo si è immaginato una forma di vincolo che a differenza di quanto ipotizza la Confindustria il proprio progetto non è un vincolo di immodificabilità di un bilancio regionale ma è un vincolo di predeterminazione del livello di disavanzo sulla legge finanziaria
è previsto espressamente che prima la regione stabilisca con approvazione di legge finanziaria qual è il disavanzo compatibile
Coerente con la quantità la varietà di risorse proprie di scelte normative applicative che le sono ad essa attribuite
E successivamente approdi il bilancio che deve rispettare il limite del disavanzo che prioritariamente la Regione si è assunto così come si è introdotto anche al pari di quanto avviene per lo Stato
Il vincolo della copertura delle leggi di spesa coll'obbligo quindi della Regione di trovare la propria copertura di non pensare ad altri organismi ad altri enti che assicurino la responsabilità finanziaria che invece è direttamente figlia dell'autonomia finanzia
Grazie biglietto io non so se riuscivano ad aggiungerci altri autorevoli interlocutori ricevono assicurato la loro partecipazione compatibilmente
Quegli impegni istituzionali colto il ministro riforme pochi soldi mozzo il professor Giuliano Urbani l'onorevole Calderisi
L'onorevole Gustavo Selva presidente della Commissione affari costituzionali della Camera
Siamo in attesa di
Notizie intanto io Pivetti proseguire con i nostri lavori
Dando la parola al professor Roberto Pinna
Però
Credo che per quanto siano diverso l'esperienza del mondo che i sistemi federali e sono tante e tanto diverse
In nessun sistema SEC cominciato a fare primo passo decidendo alla dall'alto quali sono i soggetti del federazione
Anzi fenomeno esattamente l'inverso
Direi che sceglie dal centro i soggetti federali sia incominciare con passo indietro cioè con la negazione delle logiche
Valori principi del dell'autonomia e non si sapeva
C'è da dire anche che lasciare alle popolazioni interessate di scegliere la dimensione del proprio livello di autogoverno è un'altra scelta impossibile noi tutti abbiamo di fronte alle vicende delle chiusure degli ospedali nessuna popolazione interessata vuole chiudere ospedale sotto casa immaginiamo quale se desiderio diffondere il proprio livello di autonomia di autogoverno con un livello maggiore
Da questa impasse non se ne esce ma se ne aggiunge ancora uno
Che un personalmente sono sempre molto scettico rispetto alle definizioni a tavolino basate su mitici criteri di efficienza delle circoscrizioni già autogoverno noi Italia un'esperienza che abbiamo dimenticato ma che dovremmo recuperare su cui riflettere è una piccola esperienza ma interessante che si chiama fallimento dei comprensori pericolanti comprensori degli anni settanta
Cioè il tentativo di individuare un livello di amministrazione pura
Ha un livello perfettamente adeguato salvo poi scoprire che le cose assolutamente diverse che l'adeguata mentre le cose con porte problemi insormontabili
Allora la proposta che abbiamo immaginato
è una proposta che perché cerca di superare questa impasse
Si prevede che entro i primi anni di applicazione di questa nuova costituzione sia possibile arrivare a una ridefinizione delle circoscrizioni delle regioni
Tramite un processo che parte dal Governo centrale sentite le popolazioni interessate sentiti gli enti interessati ma con meccanismo che faccia SME che stabilisca che fissa il principio per cui se l'autonomia un costo questo costo lo deve pagare a popolazioni interessate
Sulle popolazioni interessate che devono esprimersi e tramite un referendum pro o contro la proposta di fusione però i costi della lobotomia se casomai referendum dovesse averci fatto negativo devono riflettersi sulle popolazioni
L'autonomia costa si dice l'autonomia ha un costo tale che però aggiunge delle ribelli efficienza bisogna ridurre le circoscrizioni le regioni
Questo questo discorso serio è un discorso che magari può trovare soluzioni non soltanto nel modifica delle circoscrizioni ma anche in attività comunitarie regione le cose che diceva
Se non sbaglio prima Marco Cammelli l'esperienza non molto Fausto Italia in collaborazione interregionale
Può essere però se ripensata un canale aggiunge nei settori dell'economia e gestione
Ma l'unico l'Ausonia un costrinse ha un costo proprio di a apparato amministrativo
E allora la sua proposta sarebbe queste che il governo nel proporre di indire referendum presso la paziente versate ecco il quesito volete fondo neppure no prospetti anche il costo in termini di agrario dell'IRPEF che avrebbe la soluzione negativa
La grave il la Gaio di dell'IRPEF dovrebbe essa calcolato da quel organo che lo aveva immaginato come organo di controllo della gestione finanziaria della Federazione della regione ce la Corte dei Conti completamente rimodellata si intende
In modo che abbia basi oggettive e i così in questa maniera si porrebbe al popolazioni sedere ferendo un quesito che ha non solo una via a favore o contro la general generica modifica delle loro forme di autonomia regionale ma abbia anche la prospettazione delle conseguenze negative in termini di spostamento del costo della scelta di un più piccolo autonomia sulle popolazioni che rifiutò di fondersi
Credo che questa sia la soluzione un po'provocatoria probabilmente ma che abbia un senso
Al senso secondo di evitare che si puntino a prospettare in Italia il problema dell'autonomia come se fosse un problema solo nella direzione della vere e no anche da solo nella direzione del dare
Non è che sia una proposta di per sé rivoluzionaria né un modo per risolvere la geografia delle regioni ma nessuno di noi è convinto che la geografia delle regioni possesso di sorta a un tavolo a qualsiasi sede anche se scientifica politica comunque un tavolo un basta preso per un problema che la base il piede di partenza nel sistema federale
Bene grazie
In
Uno dei temi come avete sentito molto discussi di questa proposta e il modello che qui si ipotizza per quanto riguarda i rapporti fra la Regione e il sistema delle Autonomie regioni comuni e province credo che su questo in particolare cosa esprimere
Una opinione D'Ubaldo segretario dell'Anci
Morto
Grazie presidente quello che
Quello che inevitabilmente l'ANCI deve vivere si discosta
Credo dalle affermazioni che potranno invece esporre gli amici della lega con gli amici dell'UPI origami nemici dell'AICCRE per la semplice ragione che rispetto a queste altre realtà associative
In particolare salvo Lupi le altre noi usiamo l'organizzazione che esclusivamente rappresenta i Comuni
Essendo invece sia laiche che la lega associazioni che notoriamente
Rappresentano non solo i Comuni ma anche gli altri enti locali
Ed è tradizionale il fatto che l'associazione rispetto alle proposte di riforma del regionalismo
Conservi
Ed espongo alcune riserve
Molto nette
Che purtroppo bisogna che io dica sono confermate anche rispetto
Alla il documento che è stato qui proposta stamane
Che ha una variante significativa quella di un sistema di garanzie che passa attraverso ad esempio la Camera dei poteri locali in un certo senso che si realizzerebbe a livello regionale
Su questo punto possiamo e dobbiamo discutere vediamo se è un punto più avanzato del confronto ormai quasi
Sì oltre che ventennale
Tra Regioni e autonomie locali tra Regioni e Comuni in modo particolare
Io credo che
La rappresentanza delle ragioni però deve abituarsi in un certo senso a misurarsi con i lanci
Senza immaginare che vi sia
Una modificazione di vigna su questo punto perché cambiano le maggioranze in questo Paese io posso dire per esempio che quando sono entrati nella nostra associazione i rappresentanti della lega
Quando sono entrati i rappresentanti in generale dei nuovi movimenti politici l'illusione che qualcuno ha coltivato che potesse modificarsi una linea tradizionale dell'ANCI nell'arco di pochi mesi si è visto che i sindaci che magari hanno fatto pure i ministri hanno fatto anche gli avvocati difensori di un sistema di coordinamento più centrato sul potere regionale nel momento in cui hanno avviato la propria esperienza concreta di amministratori e di sindaci e poi sono arrivate a
Esprimere la loro iniziativa dell'ANCI
Hanno subito modificato il loro atteggiamento sì che anche se si modifica un assetto politico c'è una natura
Dell'associazione che difficilmente muta
E quindi credo che
Sia all'interno della ex Commissione Maroni sia più in generale in confronto tra sistema delle regioni e rappresentanza dei comuni
Va posto su basi più certe stabilendo un rapporto di lealtà e di di franchezza che qualche volta non siamo riusciti a garantire borse vicendevolmente
Noto per esempio che negli allegati questo elaborato manca
Io non voglio dire maliziosamente però manca quindi poi giudizio ciascuno da come meglio crede
Ma anche il documento che nel marzo del mille novecentonovantatré abbiamo faticosamente firmato insieme a Regioni Province e Comuni
Di che faticosamente parola per parola fissava alcuni equilibri e che soprattutto in modo sempre molto fa ricorso diceva che tutto il riordinamento dei poteri doveva ispirarsi al principio di sussidiarietà sussidiarietà
Io credo anche che nei momenti in cui
A distanza di tanti anni si ripropone la solita questione cioè un disegno che spezza il rapporto tra Comuni
E ordinamento pubblico nel suo complesso perché non è un problema del rapporto tra il comune e Roma tra Comune e
La capitale tra Comune ministero
Perché se fosse così è chiaro che sarebbe un rapporto
Negativo o comunque descrivibile in termini negativi e quindi facilmente contestabile problema e sapere
Se il Comune
Deve avermi trasferimenti ancorché residuali oramai dallo Stato e in questa ottica mi sembrerebbe più giusto perché significa che non c'è
Una costruzione finanziaria fatta di scatole cinesi oppure se il finanziamento ancorché residuale debba essere garantito dalle regioni
C'è da stabilire come cittadini se la perequazione e che significa
La garanzia per ogni cittadino sia che abiti in Calabria sia che abiti in Emilia Romagna debba fare lo stato l'ha detto a fare la Regione
Non dimenticando perché questi sono i dati della realtà vera
Che l'Emilia Romagna s'i comuni dell'Emilia Romagna oggi spendono lire ottanta mila
Per esservi il servizio di asilo nido che uno dei classici servizi ma questo quando dicono che si può estendere su tutti i servizi e lì i comuni della Calabria spendono lire cinque mila per gli asili nido allora questa sperequazione se noi immaginiamo che viene superata perché stabiliamo
Che la Regione Emilia Romagna fare adeguazione vorrà dire credo se non sbaglio
E per un lungo periodo di tempo comunque per la logica istituzionale finanziaria e politica
Si realizzerà in Emilia Romagna un percorso per cui se il Comune di Carpi spende settantacinque mila Rivera pure lui ottanta mila però il problema rimane il fatto che in Calabria si spendono cinque mila lire e quindi il cittadino che abita in Calabria malgrado quello che si dice nella nostra Costituzione
Non ha una condizione di eguaglianza rispetto all'istituzione ai grandi servizi voi piccoli servizi pubblici
E in ultimo come conseguenza di tutto questo tornando all'aspetto politico istituzionale
Va da sé che sale comune
Deve ricevere
O deve vedere codificate le proprie funzioni non già come dice l'attuale Costituzione a cui noi rimaniamo affezionati evidentemente
Dalla legge della Repubblica
Quindi li la vera garanzia era prima garanzie per cui il Comune sacche fa alcune cose perché la legge la legge della Repubblica dice che fa queste cose se invece questo non è più attribuito dalla legge della Repubblica ma è attribuito dalla legislazione regionale
E questo a meno che gli amici giuristi
Nemici politici delle regioni non riescano a convincerci perché quello che più fa dolori diciamo politicamente parlando si intende
E che noi ci rivediamo a cicli alterni però rimaniamo sempre inchiodati a quel punto cioè la persuasione
Che dovrebbe essere svolta dal sistema regionale verso di lui o non c'è o è scarsa perché su questi punti la persuasione almeno per quanto concerne la sensibilità che io registro nel mondo dei comuni non è così consistente non è così ampia come probabilmente
Loro si augurano o spero sicché finisco con una battuta
Io
Capisco quello che vuol dire il professor Cammelli quando dice non si deve più discutere del fatto che la vera riforma consista
Nel disarticolare questi rapporti capisco perché dice se vogliamo costruire un assetto razionale dal nostro punto di vista dal vostro punto di vista è chiaro che discutere
Di questo punto significa far venir meno quel tipo di razionalità però il punto rimane sempre quello perché questa razionalità che ha il suo fascino che alla sua forza che ha la sua consistenza
è una razionalità che allo stato degli atti non è ancora capace per quello che il dato politico effettuale di attrarre diciamo
Con il convincimento e con la piena disponibilità
Salvo alcune isole probabilmente Della efficiente Emilia Romagna
Non sono ancora in grado questo tipo di proposte questo tipo di razionalità lì autonomie locali gli amministratori locali i sindaci oltretutto eletti con il nuovo sistema elettorale
Esprimono sempre più una capacità di rappresentazione della forza delle Autonomie locali
Collaboro con
Grazie D'Ubaldo ma io intervengo qui come assessore della Regione Emilia-Romagna
Siamo in questa veste posso assicurare del fatto che l'impianto di questa proposta
E condiviso in Emilia Romagna dal coordinamento a cui noi abbiamo dato vita fa regione il sistema delle autonomie
Quindi ANCI regionale gruppi regionali uno per
Nel senso che
è lontana da noi ogni impostazione illuministica
Ne siamo convinti che questa riforma o si vaticane nasce dal basso oppure resta solida tavolini ai quali viene appoggiato
Non posso in questa sede quindi parlare a nome del sistema regionale su questi temi tuttavia in rappresentanza della conferenza delle regioni e dei presidenti delle Regioni sono intervenuto
All'ultima seduta della commissione sulla riforma delle Autonomie locali ex Commissione Maroni che dicevamo prima insieme al prefetto Scivoletto e di convocato domani mattina
O servo rispetto al quadro che ci è stato presentato
Che appunto questo questa differenza tra i comuni dell'Emilia Romagna comuni calabresi
Il risultato di cinquant'anni di centralismo di questo quadro costituzionale
Di questa legislazione statale
Ed è per questo che noi vorremmo modificare questo quadro ricordo che non a caso i grandi meridionalisti di questo Paese sono stati tutti anche federalisti ha chiesto di intervenire l'onorevole Gualandri del presidente della Lega delle Autonomie
Interresse
La proposta è quindi sarà
E che innanzitutto a un elemento
Come diceva Marinucci riaprire
Un confronto un dibattito
Che non scaturisce cascata soltanto da schemi di di carattere nazionali rinchiusi molto dentro ad un confronto che è rimasto separato rispetto al dibattito politico del Paese
Benché altrettanto non deve essere qualche cosa che cala
Che cala dall'alto ma che trova proprio momento è alimento in un dibattito di cui le regioni si fanno inizia attrici
E che prova momento importante i veri interlocutori e di contributo da parte di tutto il sistema delle autonomie locali
L'assenza del federalismo io credo un problema alcuni relatore questo è una cosa necessario ci necessaria proprio per raggiungere l'obiettivo di una nuova unità del paese
Il cui c'è necessità
Certo non so se lo possiamo prendere a prestito
In maniera schematica i modelli degli altri paesi
O se non dobbiamo partendo dalla nostra cultura delle nostre tradizioni dalle nostre esperienze e anche da nell'elaborazione che in qualche modo il mondo delle autonomie ha messo in campo
Costruire un nostro federalismo italiano
Che non può altro che partire nella situazione data da un'ispirazione di fondo che lo ripeto e quel ma di una nuova unità nazionale quindi a principi di cooperazione da principi di riequilibrio darci da principi di perequazione che sono necessari per mantenere questa unità nazionale
E che devono far perno sull'utilizzo del principio dell'autonomia e della responsabilità sul territorio
Quindi il disegno che qui vengono i proposto del rapporto Stato regioni credo sia
Disegnato anche in maniera che dà dei contributi importanti si va oltre la commissione bicamerale e l'idea di una Camera delle Regioni
è una idea importante non è soltanto la formale garanzia ma in modo nuovo
Di essere deve stesso sistema regionale delle autonomie locali nella legislazione
Quello che in fondo dobbiamo superare che ha fatto tutti i guasti e tutti i mali di questo paese è centralismo di tipo nazionale che non regge più
Per mettere in campo tutte le potenzialità necessario superare una crisi che non è solo economica
Ma se mi si permette bisogna trovare anche il modo di superare un neo centralismo regionale
Che dalla Sicilia
Fra le Alpi oggi determina momenti di giudizio negativo esperienze regionali in questi vent'anni fortemente negativo
Tant'è che ci sono anche insieme quelli che sostengono l'esigenza di un modello federalista
Con una un regionalismo forte di chi dice che in fondo l'esperienza dimostra invece cancellare Vittuone Regione parte dibattito politico-culturale chiodi cent'anni
Quindi benché proporre un modello federale è una si ecco perché questo modello federale lo ritroviamo dobbiamo trovare del consenso e il buonsenso a mio parere passa attraverso insieme ad un modello federale nazionale in qualche modo è stato delineato nell'evocazione arricchito da questa idea della Camera delle regioni già trovare un modello di sistemi regionali di autonomie locali
E questo che forse bisogna impegnarsi andare anche ad un approfondimento degli stessi delle stesse cose che ci avete proposto questa mattina
Perché se è vero che deve essere un sistema regionale di autonomie locali era protagoniste
E nel dibattito culturale nella ricerca degli assenti non quanto che essere il sistema stesso dei comuni delle province ed è questo rapporto io credo che in qualche modo bisogna riuscire ad arrivare e che ha fatto fallimento in questi vent'anni di esperienze piangere anche là dove ha fatto o l'assessore agli enti locali
O non so avevo fatto qualche legge DP lega a spizzichi e bocconi o dove ci sono prodotti anche forse in maniera più organica delle idee di decentramento ed è già oltre a questo ma ce ne rendiamo conto
Ma se questo è è indubbio che Comuni e Province rispetto all'esperienza parlamentare delle regioni chiedono l'eleganza
Mi chiedono delle garanzie costituzionali che non solo il ricorso alla Corte costituzionale
è un ridisegno dello Stato disegno federale che composto da regioni da province e da comuni
Questo è il disegno che oggi forse può crearci
Sono espressione dei propri alleanze consenso a costruire un sistema federale nazionali sistemi regionali delle autonomie locali
Badate bene che perché il centralismo divenne un centralismo delle regioni dilatato abusivismo al è diventando così inviso perché si è incerti qualcosa addirittura pontico non applicato centoquarantadue penso all'articolo tre
Che doveva essere applicata anche con molta fantasia creativa proprio per anticipare sempre pagheranno anche la direzione ma addirittura a volte qualche disegno non so voi avete citato la Toscana toscano ha fatto un po'recupero del il primo coinvolge invece che è uscito ricordo che da Firenze andare in confusione e dei comuni c'è stata come si potevano fare i comuni di seriale controllato e di serie B no ma dico è stato utile alla discussione ma guardi anzi laddove regione una fabbrica Massimo nemmeno una soluzione positiva arrivare ad approcci positivi Tropic fatta utile perché ha portato oggi ad un approccio positivo
E io credo che bisogna guardare anche questa esperienza di Chieti delle regioni più avanzate si stanno maturando e di come si costruisce realmente io credo che non è nemmeno un problema parte vedere gli aranci all'ultimo la lega delle autonomie locali ma di far diventare protagonisti
Di una legislazione regionale che abbia le garanzie indicendo costituzionale dice
E da questo punto di vista quello che diceva il via
Io centra la porta parola d'ordine dalla Regione pesante ricordano convinti
Di fatto i conti alleati politica della Regione
La Regione come organo di legislazione di programmazione e di coordinamento stimolatori rapporti di cooperazione funzionale fra le città fra il comuni e dentro un quadro legislativo di questo genere
Ma regioni che ognuna poi a secondo di chi tira larga politica deciderà quali funzioni assegnare ai Comuni alle Province
E poi ipotizziamo vitali omogenee
Con tutti molti adesso poi e molti rimase incinta e garanzia
Per il cittadino anche in quella regione
Spesso sono problemi cui io credo dobbiamo riflettere e dobbiamo presente perché a nostro paniere lo diciamo con forza ampio documento che abbiamo preparato dossier sulle autonomie locali dalle che da domani è necessario costruire sistemi regionali autonomie locali se nessun tema i guasti e disastri che ci sono determinate in questi vent'anni nel rapporto Stato Regioni e autonomie locali
Ma ripeto a nostro parere una garanzia prima pezzi in un ridisegno costituzionale complessivo che dia dignità costituzionale ai poteri alle funzioni e alle risorse delle autonomia bloccando dice questo secondo me determinerebbe una grande alleanza un grande patto fra tutti sistema autonomistico italiano per far pensare all'esigenza di una riforma dello Stato ti ripeto concordo con voi oggi nazionale se si vuole camminare
Modo nuovo verso una prospettiva che non sia quella della riproposizione
Chi un presidenzialismo di un centralismo più o meno riverniciato di modernità che è alle porte
E quindi io credo se si vuole battere investor c'è bisogno di consenso operiamo e partiamo da un confronto che viene stimolata anche stamattina da questa proposizione per arrivare ad un maggiore consenso appunto ripeto della cultura e delle tradizioni delle potenzialità di autonomia e responsabilità che ci sono sul territorio che noi dobbiamo dare nemmeno l'impressione di umiliare o di considerare un secondo ma dobbiamo esaltare quindi anti nelle forme normative legislative nell'operare concreto di governo bisogna riuscire a camminare su questo monte
Quindi
Grazie volanti ha chiesto di intervenire il professor Umberto Serafini presidente della sezione italiana dell'Aic
Niente garantisco sino al debbo dire che
Stamattina mi sono sentito in giovani perché debbo confessare non voluto con un qualche sospetto sentire però all'ultimo momento mi sono dato una lenta un po'rapida del Progetto direi
Dopo molti progetti o settoriali o che mi lasciano del tutto insoddisfatto è la prima volta metodi troppo un progetto che mi trova non solo molto interessato ma direi assai tardivamente consenzienti
Beh ancora recentemente un giovane parlo di Sabino Cassese io mi ricordo hanno preso queste battaglie alla fine degli anni quaranta Massimo Severo Giannini no
Se ne è uscita un'autentica venerazione notizie sempre sicuro delle cose che dice dice in fondo non c'è distinzione dello Stato regionale e lo Stato federale si tratta di quantità attorno a questi ultimi interventi nemico si tratta di sostanza sordo è stato nettamente diverso ma mi sono reso conto della pericolosità oltre che è bella inutilità dello Stato regionale
Quanti in questi ultimi tempi debbo dire
Isolato con un gruppo di federalisti
Vorrei dire al nostro assessore
E in questo caso il mio amico Spinelli non è sufficiente perché c'erano tutti i protoni anni italiani noi abbiamo camminato per anni invita equilibrio tra gli amici Damiani protoni anni e poi in zona siamo arrivati a conclusioni autonomia più moderne
Dico siamo partiti come federalisti siamo stati per così dire abbiamo dato lo sbarramento dello Stato regionale bravo Ambrosini
E il quale ci ha costretto ad accettare come tant'è vero che c'era lavorarci dentro magnanima delle sempre più delusi dico perché ne veniva fuori
Mi ricordo mi son portato appresso Costantino Mortati molti anni ha fatto il mio consulente viaggiante in Europa
A nel cinquantacinque diciamo ma a me lo facciamo le regioni a statuto ordinario
Quando vennero fuori facevo una serie di prove si è un volume nel settantuno con la giovanissima regione Friuli Venezia Giulia era la quinta statuto speciale la regione italiana della Comunità europea qualcosa dicendo per esempio dei problemi amministrativi da separare ma tutte queste protese lo siamo tutti avvenuto difenderne a pezzi
Perché adesso finalmente il tema del federalismo internet venduto la sua globalità prende due un altro aspetto debbo dire alcune proposte mi hanno trovato addirittura sorpreso direi
Per esempio il carattere l'ha fatto
Piacevolmente sorpreso fatto del bicameralismo
Che esiste già in Germania ma non a livello dell'anca a livello dei tanti Chrysler c'è la doppia ci sta l'ordinanza dei comuni dell'antera insiste
L'elezione diretta quindi in fondo non si tratta di Utopia e nuove talvolta veniva andranno dei federalisti sui bicameralismo esteso fino al quartiere no in realtà è un'esperienza che in Germania cammina
Però quello che hanno detto i due ultimi interventi in realtà io non è che concordo interamente con discorso soprattutto dell'amico di Gualdo ma concordo sul suo preoccupazione
Oggi non solo il regionalismo Ida ma c'è un'attenzione fortissima in Germania
Tra i lender
E le strutture interregionale insegnanti della scuola e nelle organizzazioni europee recinto poi dato delle regioni oppure del Consiglio d'Europa il CBL verso cambiano queste sirene sono è che non riesco ad aggiornarsi
Ma il comizio c'è un certo separatismi antagonismo tra il livello regionale e livello comunale sempre più accentuato ed è una rissa dal quale bisogna venir fuori da una parte con alcune cose contenute
Dicevo la proposta delle bicameralismo disteso ma direi non torni alle certezze poi su quanto dirò tra un momento sul sul senato delle regioni ma l'autentico Bundesrat se ne parla sempre ma si conosce poco ma anche direi è arrivato il momento
Di non parlare della regione spogliando la di quello che è negativo se non è la Regione della pulizia etnica non è la Regione quale filo si domanda allora che fosse
E rimane sempre che con accorgimenti vari è un mini Stato e qui mi pare che sia il mio amico Adriano Olivetti che lavoravo Massimo Severo Giannini tra quarantasei quarantasette diceva giustamente grosse scusate il ferimento sembra che andiamo sarebbe la sintesi a priori tra lo sviluppo economico e la pianificazione del territorio
Ora
Questo mi pare un punto fondamentale della Regione
La Regione in realtà e l'ho visto recentemente sperimentando cosa sarebbe il piano del nord a livello di piccoli comuni
Allora hanno ragione
Gareggeranno centotrentuno sbarramento ma anche la Provincia
Le maggiori tra i comuni tra un gruppo di comuni montani e se non ci fossero state la Provincia e la Regione si poteva ragionare Ovest impedimento voi direte sono le Regioni a trovarci d'accordo ci tengo comunque
Bisognerebbe chiarire
Che è un altro discorso del non ritorno visi non facciamo mai che cos'è il mercato economico che dobbiamo accettare un ambiente nel quale non ci siamo mai domanda offerta ma c'è ecco un terzo punto che spetta alla Regione da inventare
Ed è come diceva ancora un altro investimento Inici lo sviluppo economico non è una serie di cifre
Ma la serie di strade di ripartizione della comune in campagna per cui alla Regione spetta non l'insalata di prerogative che hanno aggiunto al centodiciassette per cui c'è anche la pianificazione del terrore rappresenta un assoluto potere che i limiti dello sviluppo scusate trasferisco
Dalla scala mondiale a una scala ottimale ragionevole spetta effettivamente alla Regione
La vecchia legge tra l'altro regionale per circoscrizioni faceva sì che la Regione funzionasse male
Adesso non voglio ci sono regioni che vanno meglio regioni che vanno peggio quindi un assessore regionale sempre difende l'altro che va bene non regione che di solito va bene però voglio dire beh io abito nel Lazio
Beh che l'elezione della circoscrizione faceva sì che la pianificazione del territorio fosse difesa spesso in un Consiglio comunale da un personaggio ora c'è un assessorato è soltanto un consigliere che difendeva quanto di arbitrare affatto a livello di comune
E allora poi c'è un accordo omertoso tra l'UE eletto alla vita e collega eletto a Viterbo vedo adesso l'inconscio se voleva un conto in questo senso alla Regione spetta una Spoon potere fortissimo cioè il per
Grazie
Altri poteri soprattutto aberrante
Perché si dice si intuisce programmare cedeva il contributo da fare hanno ragione i colleghi qui è da costruire veramente questo rapporto dalla Regione però voglio dire
Il problema c'è se è vero che non c'è su scala italiana ma se in Germania e vivissima in Germania a dirlo sotto una forma addirittura qualunque istiga insomma dico per me che sono vecchio regionalista
Questi render ma magari ci fosse lo Stato centrale che è lontana che ci rompe le scatole da vicino
Operatore invece una prova sul punto serate mi ha sorpreso anche qui le cose che io condivido intanto anche il nostro assessore all'inizio e gli altri hanno sottolineato giustamente che contiene gli esecutivi dei lender
Ma io direi cioè c'è un un aspetto del Bundesrat al quale non si riflette veramente straordinario per cui il centro nel nella periferia ne è veramente il sistema federale che funzioni
La terribile Bundesbank
Che controlla in maniera come dire tutti sappiamo fortissimo lo spendibile
A un consiglio di amministrazione letto in larghissima maggioranza dai Laender
I quali si Autocar strano volontariamente non possiamo spendere tanto e poi rispetto alla Calabria l'Emilia Romagna quando e se non si discutono all'interno non della Regione e dei suoi comuni ma del Bundesrat per cui la perequazione mentre si decide
Non è che si decida regione ricca e i comuni della regione povera la Sicilia nel Bundesrat il quale a tutta una serie di vantaggi non ultimo quello della trasparenza
Perché in realtà quando si va a fare il confronto col bilancio centrale è tutto deve trasparire che ci stanno altre spese dirette o indirette no
Rispetto a lui indomita le venerdì scorso fiscale a parte che son d'accordo sul titolo che non è Fedrigoni Scalise piuttosto federalismo finanziario ma c'è un bel un bel saggio di Ceriani chiede l'ufficio la Banca d'Italia io ho letto il dattiloscritto che pubblicherà che mi pare che su questi problemi io lo condividerei quasi in pieno
Beh non vorrei andare oltre perché non vorrei vorrei semplicemente vile che l'associazione che presiedo
Il sette aprile fa una direzione nazionale proprio per vedere in quarantacinque anni di di battaglie in questo senso quali sono i punti non so nella Commissione Cossutta pure qui gli unici così faceva restava scoperto sul sul Senato delle Regioni mi dà una carica verista ma erano prematuri i tempi sono sorriso all'Opera di Roma e che rimase lì sul piatto vero e così via discorrendo
Ma invece siccome il boss tenuto conto di questi esercizi spirituali dei vari più vicino al nostro io gradirei assai se lo posso vive che un rappresentante di questo o l'assessore uno degli studiosi venisse appannare ad esporlo ad un'altra direzione nazionale il sette aprile
Perché abbiamo intenzione non di farti attira abbiamo studiato abbastanza magri ecco alcuni punti essenziali hanno sempre e ripeto ripeto non a caso parte il fatto che mi sento a mio agio perché la nostra associazione che dà fastidio perché fa politica
Dà fastidio perché racchiude insieme regioni province comuni quindi generalmente i fatti non ripropone sulla stampa di Reggio la lega comuni la laiche che lavora in maniera Söderling Unione vengo dalla Sicilia dove visto buona parte dei comuni la Sicilia
Orientale poi sessanta ruoli meno occidentale lavoriamo ma malamente perché non fa neanche notizia
Vedrà che siamo chiese però vivo mi piace e mi piacerebbe che il vostro fosse presa mi pare l'unico progetto
Federale interno che nasce dall'esperienza concreta è molto ragionevole che anche l'altra cosa ovviamente faccio mia dell'istituzione al terreno legislativo e quello e quello amministrativo ma direi voi con con altre preoccupazioni che più la regione si interessa
Ho intesse un certo rapporto con i comuni e meno deve essere chiarita l'agricoltura band delle varie l'ha tratto io non la quello dell'estremamente insidioso con quale vorrà veramente vedere perché sia ben in un momento storico dell'economia dove si fa in grande stile tutto si deridere
La Regione sta un po'a guastare a mezza strada tutto questo chiunque di noi su questo punto non mi vorrei pronunciare perché dopo tanti anni io stesso mi domando però la distinzione tra legislativo amministrativo è senza dubbio l'aiuto Brescia su questa materia quindi ripeto io rilancio soprattutto limpido che ho fatto e spero che può alla fine decide remissione qui dei colleghi una risposta positiva e vi ringrazio armonico visto che
A nome del gruppo mi sento senz'altro di accettare da subito ma soprattutto per l'insieme del suo intervento che è stato pieno di di spunti
Interessanti e di richiami alle radici insomma che non vanno mai non va mai dimenticata
Ed io chiederei a Falcone una battuta conclusiva
Questa mattina
Viene
Alcuni
Sia la
Lei
Fuori linearità
Unanime esiste
Inizia
Ma
Lei
A
L'ordinanza ma
Fino a
Insomma genetica saremmo stati poco poco
Antonio credo che dobbiamo ringraziare del perché essere modificati innovativi audaci su un tema su cui non si è scritto poco come questo sia complessivamente un complimento di cui
Noi non non pensavamo per la verità deve essere poco coraggiosi su questo punto dei rapporti comunitari anche perché credo che più o meno a tutti i componenti del poca lavorato questo sia un punto che sta particolarmente a cuore
Nella prospettiva secondo me generale che un principio che va affermato è che i rapporti intracomunitarie sia orizzontali sia verticali non sono rapporti internazionali o estere ma vanno parificate rapporti inter quindi se qualche cosa nel nostro testo possa apparire limitativo di questa idea di base certamente non è stata questa l'intenzione eventualmente
Si potrà farsi una riflessione
Più approfondita certo penso che nostra nostra intenzione era di invece valorizzare la carattere comunitario diciamo ad esempio nella la proposizione che ne abbiamo scritto che l'Italia è rappresentata presso gli organi comunitari da soggetti designati dal Senato federale che vuol dire dalle dalle stesse le stesse regioni quindi la nostra intenzione era proprio la contraria cioè quella di portare un un passo in avanti per un passo notevole in avanti anche su questo su questo
Appunto
Per il resto l'intenzione di questa proposta è stata già chiarita io vorrei mi limito a sottolinearne conclusivamente alcuni aspetti che mi sembra siano stati in parte condivisibile e in parte no mi pare che sia stato generica generalmente condivisa l'idea che che un po'ha ispirato la partenza certe molti credono hanno creduto che il problema della riforma federale sia prima di tutto il problema di prendere un bel paio di forbici sono i grandi e disegnare degli degli delle nuove aggregazione territoriali
Perché mentre dal nostro punto di vista il problema dello stato federale è un problema di una intelligente articolazione di meccanismi tra le varie comunità territoriali
Questo è il problema un problema che forse noi possiamo affrontare meglio oggi perché abbiamo alle nostre spalle tanta quanti anni chiesti esperienza di relazioni tra comunità territoriali non sempre
Può sembrare paradossale fu che fosse l'unica le uniche persone che non sanno davvero cosa è uno Stato federale sono i costituzionalisti che affermano che non esiste e che non ci sono tratti conti istintivi
E naturalmente può dicendo questo non voglio certamente fare un'accusa i colleghi costituzionalisti i quali hanno che dopo aver ragioni nel senso che nel momento in cui poi si va a cercare di stringere con la logica della condizione necessaria e sufficiente che forse è uno Stato federale tutto sembra
Evaporare perché
Le caratteristiche necessarie comuni forse poi non trovano esatta corrispondenza in quelli che sono gli Stati federali
Ma se da una logica di condizione necessaria e sufficiente passiamo ad una logica di contrassegni caratteristici e tipici fosse invece andiamo meglio allora troviamo che cos'è in fondo uno uno uno Stato federale
E la nostra idea è stata di scrivere una costituzione
Federale
Una Costituzione che parta
Da questa no di un federalismo ovviamente ovviamente dal nostro punto di vista altre possono averne diversi di un federalismo che tenga conto degli innumerevoli livelli di coordinamento oggi necessari quindi un federalismo non separatisti con federalismo
E del tipo del del federalismo
Cooperativo
Ma che ciò non di meno mantenga le coerenze di base di uno Stato federale e qui uno Stato federale quindi lo Stato federale storicamente uno Stato in cui le aggregazioni che si uniscono hanno anche se in qualche modo nel DNA una memoria del loro carattere statale
Una memoria che potremmo anche tradurle e qui anche a correzione parziale dell'idea della Regione amministrativa per nel senso che io sono sempre rimasto convinto di questo non non c'è un vero Stato federale laddove il deve alle aggregazioni federate non conservano in qualche modo il segno di tutti i livelli del potere statale ivi incluso ad esempio il potere giurisdizionale
Qui se noi pensiamo alla vicina Germania
Abbiamo un modello in cui il principio non passiamo parliamo degli Stati Uniti tutti sappiamo che nello Stato di New York è stato ripristinata la pena di morte alto che differenziazioni ma io anche nella vicina Germania ci sono dei giudici locali e dei giudici
Federali
Ecco dico questo non per non per affrontare adesso in chiusura questo difficile tema del rapporto tra regioni giurisdizione ma per dare una sommari sì ma la risposta non sembra
E che faceva prima l'onorevole Vigneri che tra l'altro è anche una collega amministrativista e quindi molto sensibile ai temi della giustizia amministrativa
Noi abbiamo pensato per questo nonostante l'elenco di materie statali noi abbiamo pensato che anche anche in relazione al fatto che l'amministrazione è in larga misura materia regionale noi abbiamo pensato che la giustizia dell'ordinamento del processo amministrativo attenzione nonché ogni regione si faccia il suo semplicemente che non sia disciplinato dalla legge federale intesa come Lecce della Camera dei deputati
Ma dalla legge organica cioè è una legge unitaria no qui dall'opposizione diciassette mi pare nostra dice che l'ordinamento del processo amministrativo è disciplinato
Dalla legge organica è una legge sola più o meno quello che accade in in Germania sotto questo punto di vista e anche se dal punto di vista organizzativo e istituzionale i primi livelli della giurisdizione amministrativa noi dobbiamo pensati incardinati nelle regioni come d'altronde accade in Germania per la corrispondente situazione
Dei prendere ma su questo credo che non sia il caso di insistere più di tanto perché è una materia anche molto
Molto particolare ma dal tono di quello che noi abbiamo considerato essere adesso qui Regione decide la Regione pesante
Qui il problema è che in una prospettiva federale nella regione cioè lo stato membro non è uno dei livelli di amministrazione locale è uno dei soggetti federate dell'Unione
No ed è per questo che poi ha rappresentato nel Senato perché il patto di unione che fonda la sovranità statale non è solo un patto tra cittadini anche un patto tra comunità questo è una ecco
In questo disegno noi abbiamo comunemente condiviso l'idea che pur cercando tutti i meccanismi la ragionevolezza che qualcuno ci ha
Anche sottolineato e riconosciuto che però noi facevamo un blitz disegno coerente attento alle congruenza e alle coerenze e quindi uno una ad esempio nella seconda camera sono rappresentate solo i livelli federati no
Ne
Perché noi abbiamo ritenuto che le modello dello stato federale abbia le sue scelte che lo rendono coerente altrimenti diceva prima Marco Cammelli attenzione mica scritto nella Bibbia il destino che bisogna fare uno Stato federale ci possono essere modelli che funzionano ugualmente bisogna però pensato in modo coerente il vero problema è che il nostro modello istituzionale oggi fa acqua da tutte le parti è un modello conflittuale un mo'
Bello in qualche modo che risente non voglio adesso ho fatto una facile battuta direi che la traduzione istituzionale del debito pubblico ma che risente di un di una di una concezione che ci siamo potuti permettere in cui era facile dare tutto a tutti ecco la repubblica delle autonomie con cui ci siamo tanto
Anche come dire resi la vita facile no come se fosse facile una repubblica dell'autonomia in cui tutti i livelli di autonomia hanno la stessa importanza la stessa rilevanza
Che in realtà ha generato una una vita di rapporti conflittuali ingestibili secondo una una serie di sprechi
Una non decremento incredibile di una linea di fissazione logica delle gerarchie della e delle delle priorità un modello che a parere mio e credo anche dei colleghi che hanno
Ho lavorato a questo progetto non è più non è più sostenibile
Ecco la scelta federale la scelta federale ha trovato delle sue coerenti conclusioni anche sulla questione del sistema locale
E qui però io non credo che noi abbiamo fatto un sistema diciamo così basato sulla tirannia regionale noi non credo che ne abbiamo proposto questo
Perché noi certamente rispetto al sistema binario della tradizione italiana noi abbiamo fatto una scelta d'altra parte io vorrei vedere sedici pancetta su questo oggi non so su cosa si devono fare delle scelte magari la scelta contraria ma non certo a mantenere lo status quo
Noi abbiamo detto è ingestibile questa situazione in cui tutti amministrano tutto con rapporti tutti tra di loro e con Roma eccetera
Le Autonomie locali se pensiamo ad uno Stato federale alle Autonomie locali sono dentro di Stati membri
Non sono nel livello federazione questo non significa che siano schiavi degli Stati qui a noi abbiamo cercato di lavorare perché io credo che quando si dice che la maggior parte forse delle leggi regionali comunque tutte quelle che incidono sulle sulle autonomie locali vengono fatte con il consenso della Camera delle autonomie e quindi si è istituito qui il meccanismo notate che qui Pedrazzi alla guida dalla legge di bilancio dalle dodici alle tale non non capisco quello voglio dire che le funzioni vengono decise dalla Regione si vengono decise dalla Regione col consenso della campagna che le funzioni delle Regioni vengono decise dallo Stato ma ognuno decida con il consenso del del del del Senato e il meccanismo è lo stesso la scommessa è la stessa con in più il meccanismo di garanzia ultima diciamo così del ricorso alla corte costituzionale è un meccanismo fondato su un patto tra Regioni e autonomie locali superò un patto che non genera una situazione ingestibile ma un patto di convivenza all'interno della regione
Che se poi le funzioni che sesto dei comuni in un luogo fossero diverse da quelle esercito ai Comuni in un'altra ma anche questo è la logica del federalismo non è non è
Direi che semmai il nostro sistema soffra di infinite rigidità probabilmente noi dovremmo immaginare un sistema in cui di realtà si possano fare Cornello ad esempio degli accordi di programma no delle situazioni possono creare per singole regioni delle situazioni in cui alcuni comuni gestiscono alcune cose di più e altre alcune cose di meno perché non hanno le strutture le risorse e i mezzi ma l'importante voi apparso e che siano assicurati i livelli di garanzia nel senso di codecisione del sistema degli enti locali
E questo è quello che a me sembra di poter dire a conclusione di questo di grazie avete parlato a nome di tutti con questo suo ultimo intervento di prendo solo una fase di far con che
Mi pare emblematica deriva lavoro che noi abbiamo fatto nostro attuale assetto istituzionale e la fotografia istituzionale del debito pubblico
Questo il punto fin qui la spesa pubblica è stata una variabile indipendente come si diceva una volta della Salaria
Se si supera questo concetto va ripensato il modello istituzionale
Per questo credo di poter dire che la nostra proposta
Può essere condivisa può essere criticata in alcuni punti ma in alcun modo si concepisce fu una proposta velleitaria
è una proposta necessaria
O questa o un'altra cosa ma qualcosa comunque deve esserci
Oggi abbiamo presentato questa nostra proposta
è una proposta istituzionale
Della regione Emilia Romagna
Che verrà portata al confronto con
Il sistema regionale complessivo purtroppo non abbiamo avuto il tempo data l'accelerazione nella conclusione di questa legislatura regionale per coinvolgere l'insieme delle giorni
Noi oggi l'abbiamo presentata istituzionalmente
Anche però con un fine politico io l'ho detto all'inizio la speranza è che in queste elezioni regionali si discuta anche delle regioni dei problemi del Paese e non si discuta soltanto della data delle elezioni politiche
Anticipate
Purtroppo la convulsione dei lavori parlamentari ci ha impedito di avere qui alcuni interlocutori che erano molto interessati ad essere presenti
Abbiamo avuto tuttavia in mattinata altri interlocutori molto autorevole
Non mancheranno occasioni di confronto futuro
Questa proposta comincia il suo viaggio sappiamo che sarà un viaggio lungo
Perché la meta è lontana importante
Cominciare a muoversi grazie a tutti
Si debba tanto