Cinema&cinema: "The old oak" di Ken Loach

Un saluto agli ascoltatori di radio radicale
L'ultimo film del regista inglese Ken Loach e dal titolo di Old ok la vecchia quercia è uno di quei film Isufi di cui si può dire con ragione che il protagonista della vicenda più che un personaggio è un ambiente
E l'ambiente in questione è un vecchio pub in una cittadina inglese chiamato appunto rivolto Cook
La cittadina deve offrire poche occasioni di svago e quel pub e ritrovo abituale dei residenti almeno degli uomini quelli in età per lo più matura
Che tra quelle mura un po'malandate davanti a quei vecchi tavoli amano conversare e bere insieme una birra
Tuttavia gli affari nel locale non vanno bene
Il gestore il proprietario un uomo anche lui in età matura lo tiene aperto un po'perché non riesce a venderlo a un prezzo vantaggioso
E un po'perché si intuisce a quel locale e anche lui affezionato che senza di esso non saprebbe forse trovare un altra ragione di vita
Il racconto suggerisce anzi l'impressione che tra il locale il proprietario sussista una fusione intima tanto che il locale sarebbe come un'estensione della sua personalità
Questa impressione è rafforzata da una piccola scoperta presto introdotto nel recupero il locale consta di un ampio retrobottega un salone dismesso che il proprietario lasciato andare in rovina
Sulle cui pareti però è ancora esposta in una mostra fotografica sulla vita dei minatori nelle miniere di carbone i dintorni di quella cittadina e sulla rotta dei minatori contro la chiusura di quelle miniere che fu stabilita
Dal governo della Thatcher
Quando il proprietario fra l'occasione di mostrare quelle fotografie una visitatrice ne parlerà con un senso di rimpianto
Quando quelli Minieri effettivamente chiusero fu l'Inter a forma di vita a sparire per sempre
Il fallimento della lotta dei minatori segnò almeno della vita dell'uomo come la rinuncia alla speranza suo padre minatore morì poco dopo in un incidente sul lavoro
E l'uomo steso il figlio molti anni più tardi tento istruisce i dazi
Si intuisce allora che la chiusura di quel salone significa anche in questo caso la rinuncia all'aspetto più vitale della personalità del proprietario la rassegnazione ha una modesta routine
Ora beninteso la storia di idee Holbrooke non è tutta qui questi dati ne formano anzi soltanto la premessa e il fondale
Il dramma si innesca quando nella cittadina inglese vengono ospitati dei profughi dalla Siria che gli abitanti tendono a respingere e a perseguitare
Ma per il proprietario sarà proprio l'incontro con loro e in particolare con una di loro
A infondere di una rinnovata vitalità e allo stesso tempo in tufo significativamente a riaprire quel Salone dismesso per farne una mensa gratuita come riattivando quella vita solidale comunitaria che era propria dei minatori di un tempo
Uno dei difetti di correnti e mio barili nel cinema di quell'ottimo tutore che è comunque Ken Loach o ci sono alcune forzature ideologiche nel suo realismo
Lei si ritrovano forse anche in questo caso nella rappresentazione tutta positiva tutta improntata ai buoni sentimenti del gruppo dei personaggi siriani
Beh è un difetto che pesa meno che in altri suoi film qui l'aspetto esistenziali relativo la figura del protagonista è preponderante rispetto la dimostrazione di una tesi politica
Ed è la resa semplice una delicata dei suoi sentimenti della sua graduale rinascita a cui resiste con crisi di rabbia e poi di un suo rinnovato scoraggiamento
è quella resa che comunque convincente e consente sempre allo spettatore di aderire emotivamente al racconto
E poi a dispetto del manicheismo qui anche il popolo a mostrarsi a volte intollerante e crudele contro altri poveri che provengono da un Paese straniero in guerra
Si tratta dunque di un film da vedere di uscito nelle sale distribuito dalla Lucky Red di Holbrooke di Ken Loach un saluto Gianfranco Cercone