"Scopelliti, morte di un giudice solo. Il patto di ferro tra 'ndrangheta e cosa nostra" presentazione del libro di Antonio Prestifilippo nell'ambito della manifestazione libraria Galassia Gutemberg

Abbiamo cominciato con un lieve ritardo ma
Molti di noi si sono fatti prendere giustamente dalla tentazione di visitare un po'questa Città del Libro
Che ha una forma quasi una struttura quasi labirintica però è molto bello perdersi in questo labirinto di libri
Probabilmente la presentazione di questo libro
Dovrebbe avvenire in un ambiente forse un po'più raccolto
Di degli ambienti costituiti da questi capannoni che sono molto funzionali per una città mercato del libro
Perché questo volume di Antonio prestiti Filippo
Non è soltanto una biografia e poi sentiremo soprattutto adesso
Dal collega Aldo faranno che il relatore è il presentatore ufficiale di questo libro non è soltanto una biografia che racconta la vita
E i momenti significativi di un giudice impegnato sul fronte della lotta alla criminalità meridionale in particolare la mafia e la 'ndrangheta è qualcosa di più
è un grande reportage sull'Italia di un determinato periodo storico
In cui i poteri illegali diventano particolarmente aggressivi e a gruppi agguerriti ma è anche il periodo in cui si forma una coscienza dello Stato che costituisce un forte stimolo ha per affinché lo Stato si riorganizzi e dia una risposta meno debole e meno discontinua
Questi elementi sono nel libro nel racconto nel saggio nel reportage di Antonio Presti Filippo
E sono ben presenti anche nella presentazione nella prefazione al volume scritta dal collega Pantaleone Sergi che qui e che saluto molto volentieri a un collega di Repubblica io proporrei ecco se venisse qui ci sarebbe anche molto piacere e devo dire che sottolineo anche un altro dato di questa presentazione la presenza qui di molti colleghi napoletani e meridionali
Che nei loro giornali sono impegnati non solo sulle cronache della mala vita ma sulla interpretazione l'analisi delle cause della formazione dei poteri illegali ci sono molti colleghi che sono venuti apposta dalla Calabria
Lo stesso Aldo Varano è calabrese calabrese di Reggio
Sorregge lo e sulla Tangentopoli reggina ha scritto un libro pubblicato dai Einaudi che ha il significativo titolo un titolo un po'dantesco la città dolente
Sono molte le città dolenti nel nostro Paese in questo momento speriamo in tempi migliori siccome il libro di Antonio Presti Filippo si presta
A un dibattito a formulare quesiti e riflessioni noi faremo in modo che alla presentazione del libro dei suoi contenuti
Fatta da Aldo Varano segua uno spazio di dibattito e prego non soltanto i colleghi
Di intervenire con domande riflessioni quesiti quindi esprimendo di nuovo un vivo apprezzamento ad Antonio Presti Filippo giornalista redattore del mattino
Ma di formazione non solo meridionale ma meridionalista come emerge anche dal libro un vivo apprezzamento per essersi impegnato su un argomento così delicato ma così importante il sottotitolo del libro è Morte di un giudice solo il patto di ferro tra 'ndrangheta e Cosa Nostra
Do subito la parola al collega Aldo Varano per la sua relazione
Io vi chiedo scusa se entro direttamente in argomento saldo tutti quanti i preamboli lo faccio anche perché di solito
I preamboli uno
Non è la nostra sala sono
Infiltrazione infiltrazione sette questo
Dicevo salto i preamboli anche perché di solito e quando si presenta un libro servono per coprire vuoti incerta che pure di possono essere ora e nel caso di questa sera non abbiamo questo problema
Non l'abbiamo io lo dico subito esprimendo un giudizio che poi tenterò di dimostrare e lo dico subito nel modo più semplice in cui sono capace perché Scopelliti Morte di un giudice è un libro che intanto un bel libero lo dico subito lo dico in maniera semplice senza alcun orpello ed è senza alcun elemento retorico e su questo poi ritornerò più avanti il libro racconta la vicenda del giudice Scopelliti
Un magistrato che viene ammazzato sulla base di un accordo tra Cosa nostra e 'ndrangheta con l'obiettivo di fare saltare il maxiprocesso di Giovanni Falcone
Ma più che la vicenda umana
Più che soltanto la vicenda umana la storia e la vita di Scopelliti il libro di prestiti Filippo e molto un libro sulla morte di Scopelliti
E tutte le cose annesse a quest'evento non a caso si apre con l'esecuzione da parte di un commando mafioso
Disco peli liti e si conclude con una invettiva dell'indignazione di cui presti Filippo il capace contro il tentativo di rimuovere di cancellare quasi di rendere inutile la morte di questo giudice di questo giudice e coraggioso
Io voglio poi aggiungere subito che leggendo il libro vengono emergono dalle sue stesse pagine diversi liberi uso il termine libri al plurale perché anche all'occhio del lettore meno smaliziato di meno accorto
L'opera di prestiti Repossi presenta subito come l'insieme di diversi lavori tutti quanti discutibili naturalmente
E tutti quanti soprattutto provocatori scritti questa è la sensazione che c'hai lettore dalla quale difficilmente riesce poi a liberarsi con un sentimento che è quello dell'autore che sempre a metà tra il disagio
E il pudore
Un meccanismo che ha il risultato ultimo e molto preciso di creare anche disagio nel lettore
Questa molteplicità di storie che si sovrappongono nel libro si intrecciavano mantengono anche una loro autonomia io poi tentano alcune di elencarli e al contempo appaiono irreversibili mente
Collegati dicevo queste insieme apre squarci improvvisi
Provoca il lettore imponendo riflessioni e interrogativi inquietanti spinge il lettore su una strada inesplorata
Che si che presti Filippo ha il merito di non percorrere mai fino in fondo e che affida invece alla al lettore alla sua responsabilità e a con finale che non è interamente il contenuto nell'opera così alla fine della lettura
Come capita del resto quando il lettore si trova in mano un libro vero ci si imbatte
In un
Sorta di mancato appagamento
Ripeto non c'è conclusione nel storia compiuta ci sono invece la voglia di saperne di più
Di ritornare sulle pagine che si sono già lette di ripercorrere gli snodi di un dramma che inquieta le nostre coscienze che pare fatto apposta per inquietare lei che attacca anche in modo frontale i nostri disinteressi e le nostre alzate di spalle
Che si mischiano anzi in qualche modo reggono anzi vorrei dire sorreggono spesso queste nostre alzate di spalle le tragedie
Degli Uomini soli a cui abbiamo demandato il compito di garantirci la tranquillità nella nostra quotidianità della società civile io di queste storie che si mescolano nel libro di Antonio voglio ricordarne alcune anche se poi mi limiterò s'
Soltanto a trattarne di una in particolare
C'è intanto la storia di un giudice che è un giudice sconosciuto o meglio la storia di un giudice importante che diventa famoso soltanto per e attraverso la sua morte
A questo si aggiunge anche
La storia del modo in cui un giornalista che lo stesso prestiti tipo vide l'incalzare delle notizie su questo evento
Per il giornalista in casi come questi si impone il distacco professionale invece per prestiti Filippo
Che pure il cronista
Vorrei dire che il cronista dell'impianto cromosomico quella morte si trasforma in un progressivo coinvolgimento in una specie di resa dei conti con le proprie radici familiari
E tardività ad un intrico non risolto con il pregresso vissuto soggettivo di Antonio
In questo quadro è una storia anche quella del modo in cui la redazione di un grande giornale il mattino di Pasquale Nonno
Dire questo avvenimento sia chiaro e nel libro il mattino e in qualche modo la semplificazione del modo in cui un grande quotidiano percepisce gli avvenimenti
E la storia quindi sia pure per accenni delle due facce
E sono in entrambe le facce affascinanti e al contempo ambigue del lavoro del giornalista
Che provoca contemporaneamente Cinisello e tolleranza The appunto questo miscuglio l'esito di chi è costretto a metabolizzare con grande fretta la molteplicità di avvenimenti sempre drammatici
Ma sempre casuali non predeterminati che vengono appunto sulle relazioni di un giornale scaraventati addosso con questa casualità
Ci si potrebbe fermare qui nell'inventariare i libri che si incrociano nel lavoro di Foresti Filippo ma sono storie anche quelle della solitudine discutibili
E il modo in cui l'Italia il nostro Paese digerisce e diventare un atto e dimentica rapidamente quel sacrificio che viene fatto in rappresentanza di tutti noi
Infine è una storia che mente francamente è sembrata una storia di grande fascino il disagio dell'autore che scrive il libro
Io non mi riferisco soltanto alla contraddizione per cui presti Filippo è un cronista in cui sopravvive il pudore e titolare di emozioni mi riferisco invece al suo essere calabrese
Ma estraneo alla vita della Calabria al suo essere attirato il contemporaneamente respinto da una terra dove l'unica ragionevolezza e la radicalità
Perché le contraddizioni sono diventate più che in altre situazioni più che altrove il cemento che tiene insieme un gruppo sociale
Che agli osservatori esterni mi pare apparentemente gruppo privo distonia quindi un gruppo immobile realmente sempre e comunque
Privo di capacità di dialogo con il resto del Paese
Insomma una specie di buco nero per usare l'immagine che titola uno dei paragrafi del libro perché scrive presti Filippo
Della città in cui è vissuto suo padre e dove luglio nato dati percentuali affari Mozzati e sangue reggio come una sorta di grande buco nero che tutto aspira e inghiotte
Restano suggerisce Antonio frustrazioni dolore in questa città
Quella che tutt'quella che resta però tuttavia una terra che attira che interroga che inquieta che ci scaraventa addosso il tarlo dell'insoddisfazione
Facendoci oscillare sempre tra la voglia di andare in Libia perché nulla gli è possibile e quella di fare sopito e tutto perché a quel modo sembra proprio impossibile continuare a discutere
Queste tutte queste storie sono insieme nel libro
Che quindi non è soltanto un grande affresco su una storia drammatica della cronaca italiana ma che un opera che decisamente va questa perlomeno è stata la mia sensazione che va oltre io vorrei dire comunque intanto che già nella scelta di ricco di raccontare non la morte di un giudice famoso perché Scopelliti da vivo non era un giudice famoso ma la morte di un giudice che diventa famoso attraverso la sua morte
E questo lo dico al di là dei motivi storici concreti che poi avranno sollecitato la scrittura e l'elaborazione dell'opera da parte di prestiti Filippo è comunque una provocazione
Una provocazione molto forte ed una scelta
Coraggioso
Prescrittivi può del resto è consapevole di fare una scelta provocatoria con il suo libro e in qualche modo cavalca
E civetta con questa provocazione la fa propria sapendo che così è che così e la situazione questa situazione se si vuole operare bisogna in qualche modo affrontare e molto bello è rivelatore a proposito della morte della vita di Scopelliti nel volume lo stupore dei giornalisti del mattino
Per presti Filippo riporta le frasi medie questo Scopelliti e loro ci chiedono ed Eduard dati sicuramente è una scena che c'è da scommetterci
Sì sarà realizzata in tutti i nostri giornali quella sera quando all'improvviso come una frusta dice Presti Filippo arrivò arrivò la notizia gli piacevano le donne
Sono i primi interrogativi che si accavallano le federazioni dei giornali cercate la la donna a causa del quale per la quale l'hanno ammazzato
Possibile investono quasi presto e Filippo che è calabrese possibile che nessuno sappia niente di questo qui e via dicendo le scene che ognuno di noi ognuno di quelli che ha lavorato in una redazione
A se a tante volte vissuto alla cadere di fatti drammatici
Ora
Io me lo sono chiesto perché presti Filippo scelto Scopelliti e la sua storia per scrivere un libro partendo anche dal dalla valutazione che in Italia ci sono molti giudici divi famosi è a rischio
Ovviamente noi facciamo tutti quanti il tifo perché questi giudici restino visi tanto a lungo e magari diventino un po'meno famosi non foss'altro perché la fama e il segno di una situazione in qualche modo patologica
Mentre il ritorno alla normalità con il recupero della funzione giudiziaria come una funzione fisiologica che venga percepita da tutti come funzione si spiega fisiologica questo sarebbe la condizione ideale per una libera confidenza
Io credo che non sarà facile
Per recuperare questa normalità
Nel settore della giustizia e credo anche che sono privi di credibilità tutti quelli che attaccano i giudici famosi e primedonne
Senza nulla dire sulle condizioni che hanno costretto la magistratura italiana a farsi carico di difficoltà e contraddizioni che altri poteri non hanno voluto né saputo affrontare del tempo
Gli stessi poteri fortemente interessati a stendere bello attorno alla morte di Scopelliti
In realtà Scopelliti io credo che per questo lo abbia scelto in qualche modo questi Filippo era un giudice anomalo
Copriva un ruolo di straordinaria importanza e malgrado questo lo ripeto era sconosciuto ai non addetti ai lavori
Non era secondo a nessuno per capacità giuridiche per professionalità lo abbiamo imparato dopo riandando alle sue sentenze ai suoi lavori e via dicendo ma era collocato in un punto pericolosissimo dell'intero sistema giudiziario la Cassazione
E la
Che si addensano le speranze di impunità mafiosa quando tutto il resto è pervenuto
Non a caso si è parlato di un partito della cassazione e dopo le condanne dei tribunali si scatenano le ultime disperate speranze dei boss per recuperare prestigio libertà e impunità
Scopelliti non era scritto al partito della Cassazione
Non era una delle garanzie che alimentavano le speranze dei clan
Dallo svolgimento del processo e dalla ricostruzione di prestiti Filippo Scopelliti appare come un magistrato che ispirava le proprie azioni così come dovrebbe accadere per tutti a due punti e avessi soltanto
Le carte i documenti le prove negli atti giudiziari da un lato la propria coscienza dall'altro questo era l'orizzonte infinito ma l'orizzonte al di fuori del quale mai è uscito Scopelliti
E però alla sua normalità sia scontrata con una situazione drammatica
Perché è la normalità e la pretesa di assolvere al proprio lavoro senza eroismi
Soltanto con la coscienza appunto del proprio lavoro e del proprio ruolo in presenza di sacche di corruzione e di gravi patologie sono cose queste che aprono pericoli enormi
Diciamolo pure nella concreta situazione in cui si è trovato pur essendo un magistrato non errore Scopelliti è apparso alla mafia come un pericolosissimo eversore
E aveva ragione l'anarchia
Sarebbe anche ora di dirlo
La ridicola pretesa di fare il proprio dovere
In un quadro in cui è stato possibile ipotizzare perfino l'esistenza di un partito della cassazione è stato avvertito dalle cosche come un pericolo mortali
Scopelliti da questo punto di vista ben riflettere se lei proprio meritata la fucilazione
Ah sonori bisogna dire che la mafia non si è sbagliata
Gli è capitato quello che è capitato al libertino a Falcone a Borsellino a tanti alpini che sono stati buttati giù
Dai soldati delle conoscete per buttare giù assieme al loro la pretesa di fare il proprio lavoro con la dignità necessaria
E l'impegno con la propria coscienza ad essere e arrestare sempre in ogni momento della propria attività
Magistrati
Giovanni Falcone
Intervenendo sull'omicidio
Con una bella prosa che presti Filippo ripropone nel suo libro scrive unico a proposito di Scopelliti unico dato certo
è l'eliminazione di un magistrato universalmente apprezzato per le sue qualità umane
La sua capacità professionali e il suo impegno civile
Ma ciò ormai scrive con impietosa lucidità Falcone scriveva con impietosa lucidità Falcone ma ciò ormai non sembra far più notizia quasi che nel nostro Paese sia ormai Perù Magistri quasi che nel nostro Paese sia normale per un magistrato essere ucciso esclusivamente per avere fatto il proprio dove e più avanti aggiunge non importa stabilire quale sia stata la causa scatenante dell'omicidio ma certo che è stato eliminato un magistrato occhiate
Nella lotta alla mafia
E quindi su questo punto Falcone conclude queste qualità della vittima ignote
Al grande pubblico erano invece ben conosciute agli addetti ai lavori e occorre sottolinearlo
Anni
Alla criminalità organizzata che certo ma questo non lo scriva Falcone ci permettiamo di aggiungerlo noi conosce molto bene
Tutto il gruppo dirigente del partito della Cassazione
Del resto quello che è realmente ed effettivamente accaduto
E ormai noto con sufficiente approssimazione
Ricostruito con grande lucidità ma soprattutto con grande passione e partecipazione anche da Antonio c'è l'arrivo in Cassazione il maxiprocesso istruito da Giovanni Falcone
Il giudice Carnevale
E costretta a uscire di scena
Il boss provano a corrompere
Scopelliti
Che a quel processo
Deve sostenere le ragioni dell'accusa cioè deve fare passare l'impostazione che il pool palermitano ha dato al Max il processo
E dalle carte processuali risulta la progressiva pressione sul Scopelliti
Falliti tutti i tentativi di offrono in una botta cinque miliardi
Diciamolo chiaramente
Per Scopelliti sarebbe stato sufficiente farsi i fatti propri
Non ci vuole molto a far finta di impegnarsi in un processo ad apparire perfino duro e rigido aprendo in realtà alle porte delle prigioni preparandosi in realtà perderlo non ci vuole molto
A sbagliare anche tecnicamente un processo a impegnarsi in una direzione
Anziché in quella giusta per arrivare alla conferma delle condanne
Scopelliti semplicemente non ci sta
Stura ancora Stiffi judo buttando
Un vuole Center e per fare il card
I boss si arrabbiano presti Filippo ricostruisce
Quasi fosse stato presente ma io mi guardo bene dall'insinuare boh
I servizi mafioso in cui
Si cercano tutte le possibilità
Ed alla fine ed alla fine si Cozza sempre contro la durezza di questo magistrato e la decisione è una decisione che questo magistrato come dire se le chiamate Craxi figlio deputati si può soltanto si può soltanto ammazzare
Le condanne firmate dalla mafia
Contro personaggi eccellenti
Come sanno tutti quelli che si sono occupati anche poco di mafie
Sono spesso simboliche ma sono sembra
Non spesso sempre necessariamente in ogni caso obbligatoriamente
Condanne che servono tecnicamente per affrontare e risolvere un problema concreto che si pone qui e ora alle organizzazioni criminali
Scopelliti quindi non è stato ucciso per mandare un messaggio
A qualcuno alla vittima poi Andreotti o chissà che cosa
Certo forse anche per questo ma è stato ammazzato perché è stato riconosciuto lui direttamente senza mediazione come unico della mafia dietro la scelta di Cosa nostra e della 'ndrangheta non c'è nessun furore ideologico
Viene viene fuori
In maniera oserei dire in Orlando senza complicazioni ideologiche o letterarie questo dato da libro
Lui fa il proprio dovere
E quindi diventa un uomo contro così come per la mafia ci sono poliziotti contro industriali contro politici contro giornalisti contro cittadini contro vuole fare
Soltanto il suo dovere ha una gran voglia di vivere gli piacevano le donne gli piace
La vita brillante gli piace gli piace la vita normale e voi una vita normale
Vorrei
Vorrebbe fare il suo dovere
Tutto qui sfogo che non è poco e non è una cosa da niente per questo viene ucciso
Lo ripeto Scopelliti non è stato un errore
Prestiti Filippo nonostante non abbia partecipato alle udienze del processo lo descrive esattamente come emerge da testimonianze e documenti
Un giudice che non accetta l'idea che il suo lavoro debba necessariamente significare vivere in contrapposizione al resto della società
Gli pesa la solitudine a Scopelliti
La sua vicenda ed è questo l'aspetto più inquietante del libro ed è la storia di Scopelliti ci ricorda che si può essere uomini soli nonostante ci si trovi al centro di un reticolo Fitto ed Enzo di relazioni umane e di affetti Scopelliti ha una figlia a una famiglia e legatissimo fatta di fratelli sorelle genitori nipoti un intero Paese si considera lui vicino
A storie intense e sentimenti amori vissuti con grande responsabilità il correttezza in cui si legge un'attenzione straordinaria
Pur nel travestito delle vicende quotidiane a non far mai male a nessuno
A rispettare diretti e sentimenti degli altri ma Scopelliti è resta sempre e soltanto un uomo solo proprio il meccanismo
Che si è determinato che seleziona automaticamente da un lato quelli come Scopelliti
Dall'altro gli altri
Lo abbiamo già ricordato che quando venne ammazzato l'Italia si stupri
Non si sapeva chi fosse questo giudice per cui si erano scomodati i ministri grandi giudici poliziotti il Presidente Cossiga e via dicendo
Io ricordo la domenica successiva all'omicidio un bel fondo di Pino Arlacchi su Repubblica il sociologo spiegava che se l'Italia non lo conoscevano
Tutti quelli addetti ai lavori e soprattutto Cosa Nostra sapeva benissimo chi fosse
Scoprì
Luigi ventotto per la verità famoso in poche ore grazie alla sua morte
Una morte che in qualche modo spalancò
Non è mai inutile ripeterlo una finestra sulla condizione di centinaia di magistrati e migliaia di persone che a titolo diverso lavorano per MOI in modo continuo silenziose soprattutto vorrei dire sempre
Per il Columbus
Ma Scopelliti e questo è un altro libro
Dentro il libro di Antonio
E stato dimenticato con la stessa rapidità con cui è diventato famoso
La ricostruzione di questi aspetti nel libro assume un valore paradigmatico che sembra riproporre il dramma storico della Calabria
Un giudice rimosso
Quasi condannato a restare in lutto come la propria terra questa e l'ipotesi che suggerisce a questo proposito presti Filippo
Io credo che questa sia un'ipotesi importante della verità non sarebbe stato possibile rimuovere Scopelliti se avessi avuto alle spalle una realtà diversa da quella calabrese noi giornalisti riassunta labile assumiamo questo fenomeno con un'espressione efficace anche se c'è il rischio che appaia un po'rozza e talvolta volgare noi diciamo se fosse accaduto a Palermo sai che il casino
Ma chi vuoi che se ne frega
Della Calabria e da questo punto di vista il libro di Antonio non mi stancherò mai di ripeterlo è un libro soprattutto coraggioso
Perché non deve essere stato facile decidere e poi scrivere un libro su un giudice rimosso
Ma accanto al silenzio in qualche modo favorito
Da questa Regione ombra e drammatica che la Calabria fosse possibile formulare la ripropongo la ribalto qui arrivando rapidamente alle conclusioni ad Antonio un'altra ipotesi per spiegare la fretta nel dimenticare chi ha lavorato per cancellare subito prima possibile il giudice Scopelliti e lo scandalo della sua morte sapeva io ritengo o comunque temeva che a furia di rovistare attorno a quel delitto si sarebbero potute scoprire complicità
O comunque contiguità inconfessabili tra pezzi dello Stato personaggi e personaggi potenti estimativa della Repubblica con la mafia
Potenti e mafiosi sono spesso i luoghi legati agli altri personaggi che muovono il libro anche di Antonio Presti Filippo
E un rapporto accennato un problema attizzato nel libro che resta sul fondo ma che serve a Pristina Filippo per dare il conto del tormento umano di un uomo Nino Scopelliti
Consapevole per quel tipo di può accadere
Che è consapevole di quel che gli può accadere facendo il proprio dovere e che ciò nonostante non prende mai in considerazione l'ipotesi quindi non lo faccio che fa l'inventario dei pericoli
Delle preoccupazioni delle paure ma che non è arrivata neanche a livello di ipotesi mai a formulare ipotesi lascio stare me ne frego passo da un'altra parte
Giusto quindi appare l'altro sottotitolo il patto di ferro tra 'ndrangheta e Cosa Nostra è un patto per raggiungere un obiettivo strategico
Per ucciderlo per affossare tutto il lavoro di elaborazione del pool palermitano che l'elaborazione che ha consentito di assestare colpi durissimi alla Massimo
Io salto tutto il resto e faccio poche considerazioni sono state due problema telegrafiche
La prima sulla bella prefazione di Pantaleone servirci io credo che va letta come un saggio è un racconto scientifico sugli ultimi esiti del processo a cui è pervenuta la 'ndrangheta in Calabria
La prefazione
Dire è un piccole autonomo gioiellino nella confezione del tesoretto che ci viene offerto da questi Filippo e dal suo editore periferia Sergi del resto si batte da anni
Io ricordo il suo bel libro edito anch'esso coraggiosamente da periferia come quello di prestiti Pippo la santa violenza la santa violenta si parte da anni per affermare una valutazione del fenomeno
Grande artista che faccia i conti con la realtà e non con legge con le leggende di forte ispirazione folklorica che come una specie di copertura ideologica a favore degli 'ndranghetisti delle veline
Gli aspetti folcloristici hanno sempre accompagnato le valutazioni degli osservatori è il caso di dirlo degli osservatori distratti o superficiali
Sergi infatti è stato il primo a scrivere che la 'ndrangheta è un'organizzazione
Fortemente strutturata un'organizzazione quindi non una cultura un atteggiamento
Per ultimo
Ma solo per esigenze espositive alcune considerazioni sulla scrittura di prestiti Filippo
Ora perché lui sa che io sono rimasto molto colpito da questo aspetto del libro
E soprattutto nei diversi linguaggi e dalle drammatizzazioni che vengono usati
Io lo dico qua francamente è stata la scoperta della sua scrittura in un arco così lungo come un libro è stata una piacevole sorpresa
Mentre leggevo le bozze perché io gli provvisto soltanto oggi Antonio mi ha mandato le bozze perché io leggessi
Io ero ossessionato da un passo di una lettera del mille novecentocinquantatré scritta da Calvino lo scrittore Raffaele vigneti è un passo molto breve dato che ci sono parecchi colleghi io lo ripropongo giusto per fare di arrabbiare vigneti aveva chiesto consiglio a Calvino perché aveva scritto alcuni articoli e avrebbe voluto fare bigliettini giornalista vigneti che aveva già scritto delle belle opere delle delle belle opere di letteratura e casino Gil risponde
Smetti subito di fare il giornalista mestiere incompatibile con quello di scrittore
O meglio in un giornale si può anche lavorare mappato Dino scriverci
Puoi fare il redattore il cronista ma mai rinviato o comunque un lavoro per cui devi scrivere articoli il giornalista e un mestiere di enorme importanza sociale
E che richiede doti eccezionali ma che non può essere coltivato a fianco della letteratura e qui letteratura vuol dire affianco
Della vocazione di scrittore perché non puoi nello stesso tempo usare lo stesso strumento il linguaggio la scrittura in due modi completamente diversi sì qui calvino presti Filippo che cronista inviato non ha però scritto un resoconto classico di quello che normalmente scrivono i giornalisti su un accadimento c'è assieme la volontà di fare riemergere l'immagine di Scopelliti un'elaborazione
Di scrittura che sembra andare oltre questo obiettivo primario giustamente Sergi nell'introduzione evidenzia l'anomalia di certe parti del libro scritte in prima persona
Che perdono prestiti tipo protagonista prende la scena di un'azione sia pure di un'azione innescata dal giudice Scopelliti e da quanto accade attorno alla sua morte ma c'è di più
I linguaggi sono sempre diversi
E lavorati in rapporto a ciò di cui si scrive
E la scrittura è sempre pulita dolci o asta secondo i bisogni le situazioni le emozioni che deve provocare spezzata o discorsiva per meglio descrivere l'emozione
Per l'ingiustizia di quella morte ora l'iscrizione dei meriti del personaggio Scopelliti per questo io credo che il libro va oltre il merito e che in qualche modo riesce anche a smentire e spero che tu lo faccia anche a nome dell'intera categoria
Quello che pure ha scritto un uomo tanto grande come calzino io vi chiedo soltanto un altro minuto di attenzione ho finito i miei appunti ma voglio regalarmi
Regalargli un ricordo personale
Prestiti Filippo Sergi ed io abbiamo abitato assieme per alcune settimane in un albergo di Locri
Eravamo lì assieme alla signora Casella nei giorni drammatici in cui l'anonima aspro montana aveva sequestrato Cesare Casella
Inutile dire anche perché presti Filippo ci teneva molto a fare bella figura con il suo dette con il suo direttore che tra tutti noi eravamo almeno una ventina c'erano gli inviati dei più grandi giornali italiani alcuni molto più bravi di noi che non ci sono più come anche il nostro grande collega Adriano Bagli Ivo del Corriere della Sera eravamo tutti quanti per tutta la giornata in feroce contrapposizione
Era una feroce contrapposizione che ci veniva sollecitata dalle varie redazioni e dai giornali e che la sera poi quando avevamo dettato i pezzi
Ognuno di noi è convinto di avere evitato il migliore possibile e certamente quello migliore rispetto a tutti gli altri la ferocia le contrapposizioni
Le furbizie lo spiace in un con l'altro cessata come d'incanto ritornavamo tutti quanti
Buoni e normali perché io ricordo questo perché quando mi ha detto Antonio mi ha telefonato per dirmi che aveva scritto un libro
E mi ha chiesto di presentarglielo
Finita la telefonata io sono stato sicuro che lui lo avrebbe questo libro dedicato a suo padre e mi sono ricordato di una cosa
Che una di queste sere in cui ci sentivamo buoni Antonio forse non se lo ricorda mi racconto i suoi esordi nel giornalismo
Mi raccontò che era riuscito a farsi pubblicare un articolo da un giornale importante non so se fosse il mattino un altro
Saltando suo padre senza farglielo sapere e ad un certo punto quando la cosa era mai fatta arrivo con questo articolo da suo padre quest'articolo che secondo Antonio sicuramente meritava il premio Pulitzer e suo padre volesse molto rapidamente come fanno tutti i giornalisti e gli dissi tutto qui
Guarda chiede di fare ancora strada per diventare giornalista gli disse suo padre che in realtà era sicuramente contentissimo di quell'articolo ecco io voglio dirvi questa serata Antonio
Che se suo padre avesse potuto
Leggere questo libro sicuramente non gli avrebbe potuto riprendere quella cosa
Io aggiungo soltanto un ricordo personale del padre Silvestro presti Filippo che ricordo molto impegnato sui problemi
Sociali della Sicilia contemporanea a cominciare dalla emigrazione ricordo alcune sue testimonianze alcuni suoi scritti sulla immigrazione siciliana che tra l'altro io utilizzato quando a quei tempi mi occupavo di queste cose sulla rivista Nord e Sud quindici tanto
Devo dire che
Io ho apprezzato moltissimo
La lettura il percorso di alludo varando
Che ha attraversato tutto quello che cioè nel libro e tutto quello che il libro richiama lascia intendere
Ha fatto una lettura molto penetrante molto articolata che credo abbia stimolato in tutti noi molta considerazione molte riflessioni
Peraltro anche la provocazione sua la citazione di Italo Calvino sul giornalismo beh
Se Italo Calvino avesse potuto a sua volta essere testimone
Del ruolo che il giornalismo italiano ha svolto negli ultimi anni probabilmente si ricredere ebbe anche per l'apporto che il giornalismo e non sempre la letteratura in senso stretto hanno dato
Alla scoperta alla denuncia dei fenomeni criminali e quanti giornalisti hanno pagato
Anche prima con il terrorismo e poi con il terrorismo criminale e mafioso quindi
Questa sera sono presenti molti colleghi
Vorrei fare loro intervenissero a cominciare per esempio da Pasquale Nonno che è stato per nove anni direttore del Mattino è stato ricordato anche da Aldo Varano del resto nella sua biografia
Antonio Presti Filippo ci ricorda la sua attività di inviato per il mattino nelle regioni meridionali per cui se Pasquale Nonno vuole fare una riflessione sul libro sulla e sul ruolo che il mattino spesso ha svolto negli anni della sua direzione ben nove Caro direttore e Caro Pasquale
Insieme
Un
Come tutti il venti
Sarei stato come dire tranquillamente al mio posto perché
Non vado mai a presentare i libri qualche volta deriva da presentare prima mi rileggo
Polo io son contento che Antonio ha scritto questo libro
Sono contento perché l'UDC ha un rapporto difficile con la sua professione
Questa citazione che ha fatto faranno di Calvino è calzante insieme dei rapporti nei confronti dei prestiti
Lui c'ha un rapporto intanto di incertezza
Lui mi telefonava venti euro caporedattore dell'Europeo
Prevedendo una cosa che non stava né in cielo né in terra cioè dire andasse a fare il direttore del mattino perché è stato fu una cosa del tutto improvvisa vicino poi quando viene a fare testo latino mi prende
Anche perché lui pensava in qualche modo di avere subito un'ingiustizia
Perché i tempi cambiano molto per le essendo figlio di un giornalista Galardo dato molto al mattino quando il padre morì si aspettava
Un po'di simpatia da parte di questo giornale non ebbe
Ed effettivamente io spero che questo libro aveva molto successo spero che riesca a far trovare da Antonio quell'equilibrio che deve trovare nella sua professione perché dai tempi di Calvino
Sono cambiate tante cose ci sono le tecnologie uno che scrive in un giornale uno che sa scrivere un giornale sempre meno importante
Un giornalista sempre più uno che impagina fra i titoli e organizza il giornale cosa che Antonio proprio non riesce a fare proprio una cosa che ti dà fastidio e sbaglia
In tutti i grandi giornali oramai c'è una mediazione
A Repubblica credo addirittura che ci sono dei periodi in cui alcuni fanno il desk poi dopo un certo periodo
Vanno a fare gli indiani vanno in giro a scrivere
Ed è indispensabile che questa incertezza professionale di Antonio che è un pochettino sia sistemata quando la sua visto la moglie veniva dalla sua situazione variare
Si è sistemata perché prima era proprio un personaggio impossibile
E che adesso trovi anche questa mediazione in questa professione il GIP non è detto
Solamente che bisogna capire che ci sono così assai più umili assai più noiose che però servono a far uscire il giorno quindi io spero che questa cosa ti aiuti di a apprendere bene questi anni e ancora già e di professione di poter dare il contributo al giornale perché io da quando me ne sono andato dal mattino ho visto la tua fine credo tre volte
In quasi due anni è poco
Quindi spero che tu riprenderà slancio professionale da questo libro
Per il resto che pose ripostiglio due cose
Una che anch'io avevo sempre riflettuto su questa
Morte così sommersa di questo magistrato e ho pensato che forse perché non arriva
Parenti
Invade
Che parlassero di Luís nelle trasmissioni televisive che intervenissero sui giornali
Non avevo riflettuto al fatto che invece
è calabrese
Cioè questa
è è sicuramente così
E voglio solamente dire che questo ancora è una cosa che mi fa riflettere su un momento che avemmo a Napoli qualche anno fa
In cui pensavamo che questo giornale il mattino potesse avere questo ruolo
Storico di rappresentare tutto il Mezzogiorno e di collegare come si può dire il profondo Sud alla storia se questo si può dire riscattando forse anche
Un passato di capitale che questo profondo Sud l'aveva peggiorato nella crisi
Generale
Vittoria questa è stato solamente un sogno un momento in cui si pensava che il prezzo si potesse fare
Non mi pare che siano adesso momenti buoni per pensare a un grande giornale che raccolga tutto il Mezzogiorno però non ci fu
Evitare di speranza un'ultima cosa voglio dire posso fare una riflessione da moralistica un pochettino e che il fatto di un magistrato
Un esempio proprio il magistrato che ha fatto solamente il proprio dovere quindi un magistrato senza una posizione esteriore senza una protezione
Dei mass media un magistrato una persona normale che faceva solamente il proprio dovere certamente o spingere a tante riflessioni sulla vita ad un momento attuale il relatore le ha fatto per quanto riguarda i problemi sempre importanti della giustizia dei rapporti tra giustizia e politica tra giustizia Società tra giustizia e massacri
Siccome si stanno tanti giornalisti
Forse sarebbe il caso anche di riprende
Questa moralità
Questo fatto di fare il proprio dovere semplicemente
Senza tener conto di altro è una cosa importantissima per i magistrati ma anche è la cosa più importante per i giornali
Forse qualcuno se lo dimentica i giornalisti che scrivono pensano che possono giudicare in realtà non si rendono conto che alla fine sono loro ad essere giudicati questa semplicità del rapporto con la verità
Quindi con il con un dovere cronistico è la cosa poi più importante ai figli di una vita civile riorganizzata e normalizzare comune speriamo che avvenga presto in questo Paese scusate ma io proprio altro non al fine di poter
Veramente un
Io approfitto anche nel fatto che ci sono i mondi Borlenghi giornalisti presente beh per raccogliere anche la piccola provocazione iniziale del direttore Pasquale Nonno noi ha ragione quando dice che la pendenza dell'editoria giornalistica
Di oggi e dell'immediato futuro e quella di ridurre gli spazi di chi sa scrivere perché si ritiene che le tecnologie debbano completamente modificare il profilo del giornalista e del relatore vi preannuncio che proprio su questo punto stiamo facendo una grande battaglia di resistenza alla settimana prossima andremo a due giorni però
Perché abbiamo rotto le trattative con gli editori proprio su questo punto genitori vogliono completamente a Voltaire e riscrivere il contratto di lavoro
Per porre al centro del contratto nonna il giornalista in quanto professionista ma il giornalista in quanto legato all'azienda da un rapporto burocratico impieghi io cioè vogliono industriali l'attività e la presenza del giornale
Noi stiamo per far una grande battaglia di resistenza chiameremo la categoria Allo sciopero affinché nelle redazioni ci sia la la consapevolezza di quello delle responsabilità che le tecnologie comportano per chi le deve usare ma ci siano spazi per colleghi come Antonio presti Filippo che calando nel vivo dei problemi della nostra società poi abbiano il tempo e non perdano la passione per scrivere libri questo
Beh era un po'dovuto anche per vale come informazione preventiva ai colleghi che saranno chiamati alle assemblee redazionali nella prossima settimana grande battaglia di resistenza sul punto della professionalità giornalisti allora chiedo se altri colleghi o altre persone presenti
Desiderino Inter questioni va in dieci minuti si può certo anche perché altrimenti io vorrei anche sollecitare un momento Pantaleone Sergi poi dopo dare la parola ebbe per un riflessione conclusivo no perché
Sì vediamo se ci sono altre cose a me farebbe molto piacere un dibattito ampio articolato con più voci
Perché intanto vorrei chiedere poi a Pantaleone Sergi che come ha rilevato anche Aldo Varano ha fatto una presentazione che si vede
Che non è un fatto occasionale cioè scritta esclusivamente o per fare uno a favore una cortesia un amico occorra adempiere a un obbligo di un momento no quelle Inca quelle prefazioni si possono fare solo quando si sia un retroterra di cultura e di cognizioni molto vasto noi giustamente riferendosi a quella che era la visione di Leonardo Sciascia dei problemi parla di desertificazione criminale
Delle regioni meridionali e quasi dell'intero Paese
E auspicava la l'avvento degli anticorpi necessari più robusti e più efficienti un'azione di contrasto più forte nei confronti dei poteri illegali beh adesso però sono passati alcuni anni lo stesso Sciascia non è più testimone
Dei cambiamenti probabilmente una reazione a questa desertificazione criminale
Del paese è in atto vorrei chiederti se tu la colleghi la condivido Vibo no nel senso anche stiamo arrivando alla famosa cupola politica o al di sopra di questa cupola ce n'è un'altra
Arriveremo alla cupola a quale
Remo alla cupola perché indagini giudiziarie portano alla cupola perché questo fenomeno del pentitismo tanto bistrattato aiuta a capire fenomeni che prima era impossibile
Il problema della desertificazione criminale del Mezzogiorno e dell'Italia in generale è un problema sicuramente più complesso
Presuppone letture sempre più aggiornati
Quello che è stato iscritto nel libro Scopelliti potrebbe essere travolto è stravolto da indagini giudiziarie che sono in corso e che sono ferme almeno per quanto riguarda la Calabria negli uffici giudiziari di Reggio di Reggio Calabria
Un continuo aggiornamento
E quelle che sono le informazione di quelle che sono le analisi e qui voglio ricollegarmi un attimo al problema nella lettera di Italo Calvino che ha suscitato non ha citato non solo curiosità
Perché
Io ritengo che di mafia
Si parli sempre poco e molto spesso se ne parla in termini non propria coscienza e soprattutto si parla pochissimo poi di macchine calabresi quasi fosse un fenomeno secondari un fenomeno di serie B e quando se ne parla guarda caso sono sempre i giornalisti affari il nei in Calabria e non c'è stato Shannon Sciascia gli scrittori calabresi sì hanno sfiorato il problema hanno parlato delle marginalità economiche e sociali ma non hanno affrontato ma il problema della 'ndrangheta hanno affrontato la cavano l'appuntato strada lo stesso strage soltanto state alcune pagine sull'affiliazione ma se non ho più un patto romantico che un fatto criminale di reale posizionamento del del della 'ndrangheta e l'organizzazione 'ndrangheta nella nella società calabrese quindi Dio rivendico quasi da uno lo rivendico anche nella introduzione al libro di Antonio una sparuta pattuglia di giornalisti calabrese donne ma che comunque hanno un legame particolare con questa regione che è difficile da capire ed è ancora più difficile da raccontare
Per rendere guida questa sparuta pattuglia di giornalisti il merito di avere portato fatto affiorare quel
Problematiche che gli studiosi del fenomeno non hanno fatto ancora oggi affiora
Sulla 'ndrangheta calabrese c'è una letteratura miserrima consentitemelo anzi non c'è una letteratura sulla 'ndrangheta sulla mafia siciliana sulla camorra napoletana spessa
Addirittura addirittura avrà avuto più attenzione per merito del nostro amico Guido Ruotolo
Ha avuto più attenzione la quarta mafia la sacra corona unita che si è insediata in Puglia ma la 'ndrangheta calabrese non ha avuto questa attenzione perché ci questa sorta di sottovalutazione del fenomeno che poi si ripercuote guarda caso nel fenomeno nel problema trattato nel libro Scopelliti
Scopelliti viene ammazzato se ne parla per alcuni giorni e tutto viene dimenticato in Calabria tagliano le teste a Taurianova diventano questa teste bersaglio di di di di di di sicari ottusi si parla su il Giornale si sta in prima pagina per qua per cinque giorni poi regolarmente tutto viene dimenticato quasi che in Calabria fosse obbligatorio soltanto si si si parlasse spendo semplicemente alle effervescenza e mafiose ma non a quelle che sono i contenuti e il problema è che la presenza della mafia la mafia del termine sul territorio ora ci sono secondo me ecco e proprio per questo motivo noi non riusciamo più a seguire non riusciamo più qua sia a
Diciamo a Racco Tare in presa diretta più quello che accade è stato citato scusatemi se l'autocitazione il mio libro sulla mafie guardate il mio libro sulla ma che calabrese del mille novecentonovantuno e il primo libro sulla mafia calabrese scritto con un certo metodo ma rivendica anche un certo rigore rigore di analisi
Non è presunzione e pure il mio libro del mille novecentonovantuno è già superato
E c'è un libro che ha bisogno di una riscrittura non parziale di una riscrittura totale questo che significa che si che arriveremo ecco nel novantuno le nostre conoscenze ci dicevano che la 'ndrangheta calabrese era un'organizzazione federativa orizzontale le ultime acquisizione Julie
Serie ci dicano che alla fine degli anni Novanta l'abile degli anno Ottanta già la 'ndrangheta calabrese era strutturato sul modello siciliano con una cupola provinciale o regionale che sia e che aveva è che che il potere decisionale era affidato esclusivamente a uno due tre per
E che poi i rappresentanti delle famiglie più importanti ma delle famiglie mafiose più importante della provincia di Reggio Calabria ecco noi continuiamo momento per momento questa evoluzione e purtroppo la mancanza di supporti scientifici tra virgolette questa parola va usata sicuramente ma la mancanza di supporti scientifici ecco non non ci aiuta non aiuta noi nelle letture quotidiane che dobbiamo fare di questi di questi fenomeni ma sicuramente non hai vota neppure il raggiungimento di lavoro di una verità più più verità possibile il libro il libro di Anton ecco che che merito a ha il merito già in assoluto il fatto stesso che si è stato pubblicato nel merito perché Herrick dice quella piccola quella piccola biblioteca di letteratura calabrese sullo sul fenomeno dell'Amtrak ma il merito di avere raccontato attraverso dei passaggi dei passaggi giudiziari dei passaggi narrativi
Importante di aver raccontato tutto un arco di tempo di di evoluzione del fenomeno mafioso a Reggio Calabria che va sicuramente dalla fine dalla metà degli anni ottanta da quando l'instabilità mafiosa aperte
Minato la quarta guerra di mafia Reggio Calabria sappiatelo che Reggio Calabria le le guerre di 'ndrangheta vengono numerate come le guerre puniche oppure come le guerre risorgimentali siamo alla quarta è durata sei anni ha fatto oltre mille morti ammazzate ecco racconta
L'evoluzione del fenomeno mafioso negli ultimi cinque anni negli ultimi sei anni che hanno determinato quell'instabilità quelle stabilità criminale che ha portato a delitto legato che ha portato al delitto Scopelliti che ha portato allo scompagina mento totale della vecchia classe politica mafiosa che ha portato ai nuovi scenari mafiosi che il solo in questo momento stanno affiorando e di cui noi cerchiamo semplicemente di raccogliere gli elementi essenziale per poterle raccontare queste il grande merito del libro via con il mercato di di avere di avere storicizzato se così si può dire un passaggio significativo è importante col con il racconto di una veramente significativa importante di un di un fenomeno che si è sviluppato attraverso tanti anni
Sono un importante tutto oltre la prefazione io devo dire che condivido pienamente
Sedici
No quello che presti Filippo diceva ascrivendola merito di un gruppo di giornalisti per la conoscenza della 'ndrangheta io lo devo rivendicare per molti colleghi napoletani nei confronti della camorra sulla camorra cioè una letteratura enorme mai appunto letteratura cioè il tentativo o di rappresentare in termini sociologico folcloristici e suggestivi un fenomeno e non di calarsi nella pericolosità sociale di questo fenomeno e soprattutto non discutere sui nodi politici ed economici
Che devono essere affrontati e sciolti per poter ribaltare le situazioni ecco questo è il merito che al giornalismo in questo senso militante
E professionalmente impegnato va riconosciuto c'era un secco all'editore nel
Nel Molise vediamo
Molto buonasera a tutti sotto Natale in Calabria si dice senza essere chiamati Simo venuti
Nel senso che
Senza essere stato chiamato vuole intervenire nella fattispecie di di un discorso molto seria
Sì allora
Non da editore si intende entrò nella domanda specifica il signore qui ma mi pare che il Papa del giornalismo meridionale se non italiano Pasquale Nonno sollevi una polemica già superata ovvero sia il giornalismo in Italia nasce come letteratura così come la letteratura nasce edotta dunque tutte le problematiche connesse al lavoro del giornalista nascono problematiche affrontate come lo fa Sergi come lo fa prestiti Filippo nascono letteratura insomma dal Settecento in poi voglio dire tutto il giornalismo e letteratura in Calabria e la Calabria l'abbiamo conosciuto attraverso i letterati Napoli ha fatto conosce la sua Napoli attraverso i giornalisti era per me è una una situazione già superata adesso entro nel lo specifico del libro di questi Filippo in pochi secondi intanto un grazie in finito a Pantaleone Sergi perché
Volontariamente occasionalmente o involontariamente mi ha dato l'occasione di rimuovere quello che era un topos o un un uno stereotipo
Tipicamente meridionale ovverosia l'uomo di pensiero il il l'accademico il cattedratico era colui che ci faceva comprendere i grandi dipinti problemi del Sud non è vero a fare
Io dopo un lavoro di anni anni anni e quando lei Serge sa qualcosa non aveva ancora capito nulla della mia terra della mia Calabria un bel giorno incontro questo meraviglioso che mi consegna un libro comincio a capire qualcosa della Calabria come
Già capire praticamente d'omertà comincia e per il silenzio comincia a capire l'emarginazione comincia a capire le strumentalizzazioni la povertà comincio a capire tante di quelle verità che tante conserva ci siamo andati in giro a parlare di queste cose a ragazzi e
Turchia strutture di a tutti i livelli e sulla scia del libro di Sergi passante violenta io ho continuato a lavorare su questo fronte per approdare a questo libero di prestiti Pippo che a mio parere così come ho detto per Sergi lo dico anche per questi Filippo a tutti i numeri per essere un testo letterario ma per nulla spocchioso per nulla a a fatico
Perché a il giornalista la professionalità della penna e quando si ha la professionalità della penna è evidente che si fa letteratura raccontando verità ora io a Campo Calabro io a Villa San Giovanni dove ho mangiato dell'ottimo pesce anche con l'amico Sergi il
In quel posto dove contempla voi il mare mi sembrava di essere per adesso cadere la letteratura nell'angolo più lontano di indire ebbene non sogno ero più ma starò molto attento militante più di prima grazie
Filippo
Antonio presidi Filippo viene mondiale allora no io voglio ringraziare
A c'è qualcun altro che vuole parlare no
Va beh io volevo ringraziare di essere venuti potrei fare una polemica infinita con mio direttore ma non la faccio perché perché perché ti voglio bene
E la mia firma è scomparsa dal giornale ahimè non per motivi miei non per motivi purtroppo cioè non per stanchezza mica non per ma per altri motivi che che chi lavora nei giornali
Purtroppo conosce molto bene
E io volevo ringraziare alto perché ha avuto parole importanti io le sono grato so che lui non è uno di quelli che fa complimenti così perché e uno del è uno dei colleghi tra virgolette più difficili con cui ha appena avuto a che fare nel senso che siccome lo conosco da tempo so che se lui Police dato il grosso cioè lui appresso io gli ho detto presentarmi questo libro lui si è fidato evidentemente ne è andata a perdere perché se no mi avrebbe stroncato
Ringrazio Pantaleone è inutile che lo ringrazio perché che ti ringrazia fa infatti tratti ma se fa ringrazio Ermanno ringrazio tutti e basta grazie
Allora noi possiamo chiudere qui e mi pare che la conclusione escluse
No no io devo ringraziare Pasquale Falco soprattutto scontati detta proprio sfuggito ma era meglio
Era nella nella chiedo scusa io volevo dire che la conclusione naturale di questa presentazione l'invito a leggere il libro a leggerlo con una grande partecipazione io ne de passione civile e siccome spesso cesso che siamo partiti per presentare l'autore Antonio Presti Filippo però un altro autore Italo Calvino sa inserito nei lavori è stato più volte citato allora io anch'io concludo con una citazione di Calvino la metafora delle due città la metafora delle due città che può benissimo adattarsi al contenuto del libro di Scopelliti diceva Calvino vedo davanti a me due città la città del topo e la città della Rondine noi sperava che rapidamente ci fosse l'avvento della città della Rondine e quindi l'abbandono della Città del topo nel speriamo che anche con questi libri che ricordano figure come quella del giudice Scopelliti l'avvento della città della Rondine sia più rapido più accelerato concludendo così con un vivo apprezzamento per Antonio Presti sì