No peace no panel. Una proposta per il servizio pubblico su media e racconto della guerra

A tutti
Prima di iniziare permettetemi di manifestare la gioia per la scarcerazione di assaggio è un momento importante per la libera informazione un momento di gioia
Ci ricorda che non bisogna mai avere paura della verità
La verità libera anche quando può essere difficile da accettare anche quando complica gli scenari geopolitici ma la verità e importante per la costruzione di un libero pensiero
Questo è quello che mi sento di dire non potevamo restare silenti in un momento in cui vogliamo parlare di informazione plurale vogliamo sollecitare anche il servizio pubblico ad una narrazione più ricca e completa di tutte le voci quindi un pensiero va a a San Siro in questo momento
Come ne sapete come sappiamo l'informazione sempre di più e ancora di più oggi è uno strumento fondamentale per la democrazia
Informazione libera va non soltanto salvata e protetta banche nutrita va considerata come bene comune
E in questo contesto come ben sapete proprio mentre noi parliamo sono in corso le capigruppo alla Camera e al Senato
Per la calendarizzazione della nomina dei nuovi consiglieri del CDA
Io mi auguro ecco che venga sicuramente posticipata dopo la pronuncia del Consiglio di Stato come è giusto che sia
Perché stiamo vivendo un momento delicatissimo in cui anche la riflessione sul servizio pubblico e delicata permettetemi di dire da presidente che il prima possibile
Va assolutamente un realizzata una nuova legge per la governance per le nomine del CDA e che quindi questo CDA con la legge Renzi che sia l'ultimo nominato con questa legge che in contrasto colmi di affido Marta
Ma veniamo a noi che veniamo a il tema importantissimo di questo nostro incontro quando mi sono imbattuta in questo Progetto in questo appaiono Pinzano Pannella
è anche sollecitata dal carissimo e bravo giornalista Max Brod ho pensato che e ho accolto immediatamente l'idea che una commissione di atto e di Indirizzo della vigilanza RAI quindi del servizio pubblico
Dovesse accogliere ascoltare questo appello per potersi fare promotrice presso il servizio pubblico rispetto a questa necessità come non sappiamo permettetemi di salutare anche i colleghi che in platea non solo rappresentano chiaramente cittadini tutti ma anche proprio chi rappresenta i colleghi della commissione di vigilanza e sono qui presenti che manifestano questa sensibilità
Abbiamo fatto un'analisi il dodici per cento nell'ultimo anno i compiti sono aumentati del dodici per cento
Una persona su sei viva in un contesto di guerra
è nel servizio pubblico quando si parla dei conflitti sì da Boscia essenzialmente a percorsi che esulano che si allontanano da quelli che sono i percorsi pacifisti è molte volte
La voce dei movimenti
Partiti pacifisti delle associazioni che promuovono percorsi di pace che hanno argomentazioni sostanziali e concrete sulla necessità di sostenere no la pace in generale in maniera astratta ma anche temi fondamentali come il disarmo come percorsi appunto diplomatici
Siano assenti
Ecco ritengo riteniamo e per questo il piacere di ascoltare i sostenitori della dell'appello no peace no pannelli ho piacere proprio di ascoltare e fare in modo che i cittadini tutti i presenti possono ascoltarli per comprendere quanto invece è perché
Sia fondamentale questa presenza all'interno del servizio pubblico per nutrire e arricchire Pannella i dibattiti i tolto l'informazione in genere
Quindi io lascerei la parola alla a chi coordina e quindi ammazza ringrazio singolarmente ciascuno dei presenti sono voci plurime sono Bossi di professionisti rappresenta no
Associazioni e sindacati ordini che è devono in qualche modo raccontarci e aiutarci a capire come servizio pubblico nel servizio di tutti
Possa davvero essere quello strumento plurale di cui i cittadini hanno bisogno
Passo adesso e lascio la parola a ammazza vi ringrazio per la presenza è anticipo che finite le varie relazioni se ci sono domande è o interventi anche dei colleghi che elimina vigilanza insieme a me portano avanti il Progetto del latte di indirizzo che ne dobbiamo dare alla RAI
Sarà sarò saremo lieti a lieti di ascoltarli Grazia
Grazie molte grazie alla alla Presidente Floridia grazie a tutti voi di essere qui grazie ai relatori una brevissima introduzione intanto di gratitudine per la tutti i presenti sia tra i relatori che traccia in sala so che la presenza di uno di loro non è una scontata anni Como danni utile quindi è qualcosa che stato fatto diciamo
In una condizione che è sempre bella quella di di difficoltà a una cosa un po'difficile da da raggiungere per quando la raggiungi
Si sta un po'meglio una piccola nota personale intanto questa è una storia di un appello che nasce dal basso
Da un giornalista che scrive qualcosa perché sente che la narrazione sui temi della guerra forse non sta manda proprio come doveva e chiama persone colleghi che lavorano da molto più tempo di luglio e fanno attività sindacale da molto più tempo di luce si occupa di questi tempi da molto più tempo di lui e invece di ricevere un a come in tanti ambienti succede un diciamo un freddo grazie riceve un caloroso non ci stiamo portano avanti questa cosa insieme che credo che sia un un bel segnale di come con tutti i difetti e con tutte le problematiche della rappresentanza sindacale anche nel mondo giornalistico può a vere in questo momento però il sistema mi sembra ancora sano fin quando le le proposte riescono a a emergere dal basso
Che qualcosa non stava funzionando nella narrazione della guerra ce lo dicono vari fattori quello che mi colpisce più di tutti e tre o utilizzato anche per per cercare di far comprendere questo tema agli addetti ai lavori e non solo è questo come è possibile che dopo due anni di Covi d'non sia conoscevamo a memoria i nomi di tutti i virologi al punto che e qualcuno si è candidato alle elezioni al punto che si parlava di ipotesi di Ministeri della Salute da affidare e dopo due anni di guerra noi non conosciamo in gran parte il nome di uno dei portavoce di pace di questo Paese non conosciamo i nomi di chi costruisce percorsi alternativi a quelli della guerra non conosciamo i nomi di chi opera in questo senso degli associazioni non li sappiamo ecco da questo interrogativo vuole partire il dibattito di oggi che ci tengo a precisare per quanto mi riguarda non è una proposta diciamo il Nappi Stoppani non è una proposta pacifista
Per quanto mi riguarda una proposta giornalistica perché il no la nostra missione come giornalisti
In particolare anche poi come giornalisti della RAI
è quella di garantire il contraddittorio per avere una democrazia sana che funzione che lascia parlare tutti a cui in questo momento noi individuiamo una sotto rappresentatività una mancanza in questo senso e non è una questione in nessun modo politica ama una questione veramente giornalistica che che credo ci debba celebra con volgere e un'altra cosa secondo me importante e rivendico un po'il fatto che anche qui notissimo panel non è tanto una questione di opinioni sulla pace sulla guerra ma di fatti allora sì il vecchio adagio che dice che quando c'è uno che dice che fuori piove uno dice che fuori censure il giornalista deve aprire la finestra e guardare che tempo fa e dircelo noi abbiamo aperto la finestra abbiamo trovato tutto il mondo delle associazioni pacifiste gli addetti ai lavori
E chi si occupa di formazione che citava un unico fatto cioè non riusciamo a fare emergere questa voce ecco allora in questo caso non siamo pertanto nel campo delle opinioni di qualcosa che può servire o non può servire ma di qualcosa che c'è fuori egli fuori il il tempo fuori dalla finestra è uno solo il tempo di una voce che a sottorappresentato e che ci dobbiamo tutti un po'porre il problema di di come di come rappresentava di come farla parlare
Concludo
Con una nota
Che mi fa pensa mentre venivo qui beh ripensava le parole anche dei nostri vertici europei noti ormai non danno più per scontato il fatto che non possa avvenire un nuovo conflitto mondiale fu allora se questo conflitto può darsi anche che avvenga può darsi che il mondo decide di andare in quella direzione
Ma se noi oggi siamo qui e proprio per cercare di capire chi vogliamo essere come attori in questa società come giornalisti come politici se vogliamo essere quelli che un domani dovranno raccontare di non aver ascoltato questo questa voce
Di un mondo pacifista che chiede di essere rappresentata equamente oppure se vogliamo essere quelli che hanno quantomeno dato al mondo la possibilità o bah molto più semplicemente al nostro Paese la possibilità di farsi un'idea completa corretta di ciò che sta succedendo
Per poi decidere in che direzione andare penso che questa sia la domanda di fondo che è un po'ognuno di noi si può fare può provare a dare una risposta si non ce l'ha già ascoltando i relatori preziosissimi che abbiamo oggi ai quali do subito la parola partendo da Carlo Bartoli il presidente dell'ordine giornalisti grazie d'essere qui
Mon pomeriggio grazie dell'invito di Aversa di essere stato con se Sapi coinvolti grazie mille voglio ringraziare in particolare dal signor giudice presidente Floridia per aver avuto la sensibilità di raccogliere sostenere portare avanti questa
Questa istanza che è un'istanza direi di salutare
Di equilibrio di corretta e giusta rappresentazione di vicende così importanti così dolorose così traumatiche
E dono morire le persone vedono le frantumare le famiglie vedono distruggere le cose dei detenuti struggente le vite umane e talvolta nella narrazione
Pare quasi che questo possa essere una cosa sensata una cosa logica
Che non abbia qui veri impattanti riflessi conseguenze sulla vita delle persone
L'abbiamo fatto come ordine una serie nutrita
Interventi su questi temi
Per dire che la presenza equilibrata nei panni del in cui si discute di questi temi è un elemento fondamentale di garanzia
Ma c'è anche tutto il resto tutta la cornice del racconto di questi eventi che deve essere fatta Medea equilibrata e abbiamo cercato nel corso dei mesi
Di far sentire la nostra voce
Siamo passati se torniamo diarrea volgiamo nascono da una situazione quale dei conflitti che pure ci sono che pure determinano migliaia di morti
In giro per il mondo non se ne non c'era traccia a una
Non affacciarsi a un irrompere di notizie prima l'Ucraina poi adesso successivamente più recentemente
Per Gaza
Sui media e questo forse ha creato anche dei problemi di rappresentazione non siamo certo abbiamo cercato di intervenire da una parte per garantire l'autonomia della giornalismo cioè abbiamo detto ad esempio a proposito degli invitati nelle trasmissioni non li decide l'azienda li decide il giornalista poi se la scelta è una scelta scorretta sbagliata
Sì sì esaminerà caso per caso ma non è una scelta aziendale è una scelta giornalistica
Che fa riferimento alla necessità di dare rappresentazione a tutti
A tutti i punti di vista l'abbiamo fatto anche durante la pandemia abbiamo cercato di farlo anche durante la pandemia perché così è corretto perché le persone depresse messi nelle condizioni di capire e poi farsi proprio
Dal punto di vista la propria opinione
Non abbia dicevo abbiamo fatto una lunga serie ne sono appuntati bene faccio dispensa di
Soprattutto per minori a nostra di di interventi per chiedere misura anche perché la guerra non è un videogioco quando si vede una camionetta una un'auto una casa ripresa da un drone con una crocetta sopra e porno nuvoletta che significa quella
Esistenze sono spazzate via al di là del da chi sta dalla parte che sta dall'altra passiamo parlando di vite umane
La cosa più importante più preziosa che c'è e quindi pur nella anche se vogliamo
Ineluttabilità Discetti
Di certe situazioni però corre aveva una misura e dare sempre la rappresentazione di un'altra marxista delle cose cioè ridurre la guerra un videogioco è una cosa che diseducativa
Io non credo una non crediamo Pella
La stampa d'informazione e giornalismo debba educare
Ma nemmeno che debba dirsi educare
Cioè che non nemmeno che debba trasmettere dei disvalori come lo scasso lo scarso valore che genera fa una vita umana e quindi debba preoccuparsi sempre di rappresentare nel suo spessore la sua profondità tutti questi drammi
Tanti i colleghi l'hanno fatto tanti colleghi hanno fatto a spese della del propria incolumità
Abbiamo riscontrato sempre di più che nei teatri di guerra siamo ospiti estremamente sgraditi
Che talvolta diventiamo bersagli bersagli
Esplicitamente individuate come tali
Perché la verità e la prima nemica di ogni guerra la verità è la prima nemica di ogni interesse connesso alla guerra voglio dire anche qui un'altra cosa
Abbiamo parlato sono state fatte mille inchieste
Qualche bella inchiesta potrebbe essere fatta anche sull'industria della guerra su chi produce anche in Italia ordini che non solo danno morte questo è l'altro la tragica come dire
Logica della guerra ma che danno morti anche a anni anni di distanza a civili inermi che una volta finiti i conflitti si trovano a vivere in quelle aree e quindi una morte arrivate
E quindi qualche bella inchiesta su questo forse non sarebbe stava male farla
Quindi io a nome dell'ordine se avessi credo spero sono convinto di portare il nostro comunque la nostra convinta adesione a questo a queste iniziative il nostro impegno nostro impegno non definite oggi
Mi permetta infine con una nota positiva associandomi a quanto
Ricordato dalla presidente Floridia oggi comunque almeno un piccolo raggio di sole sia per la liberazione di Giuliana Assange sia pure condizionata evidentemente all'accettazione forzata determinate clausole comunque è un bel segnale che ci fa sentire un pochino più lontani da quindici milita coriali nei quali se dici la verità viene messo in carcere non esce
Grazie grazie
Carlo Bartoli per le sue parole ancora una volta non scontate fin dall'inizio del conflitto sulla guerra né per il giornalista anni per un presidente dell'Ordine ho il piacere di introdurre Monica Pietrangeli grazie di essere qui dell'esecutivo Usigrai musicali fin dall'inizio c'è stata vicino con la firma di Daniele materna attuale segretario
In quest'appello grazie d'essere qui
Grazie a voi dell'invito
Intanto porto i saluti del segretario dell'Usigrai Daniele materna non è qua per impegni sindacali pregressi
Però mi ha chiesto di salutare
Tutte tutti voi io accolgo la sollecitazione che pone in questo panel rispetto alla presenza delle associazioni delle persone che assumono nel nostro Paese un ruolo determinante per portare avanti le questioni legate alla pace che sono legate anche quindi ad una visione differente di quello che accade nel mondo e non ci faremo
Promotrice promotori come il sindacato sicuramente di una sensibilizzazione in questo senso nei confronti delle colleghe e dei colleghi dei programmi non soltanto anche dei nostri telegiornali io però faccio un piccolo passo indietro
E che solo apparentemente un passo indietro rispetto al tema di oggi perché io credo che
Per tenere a mente la pace e per poter raccontare
La pace bisogna avere una visione più onesta possibile della guerra
E quindi dei contesti in cui le guerre scopriamo vengono portate avanti
E e dei contesti in cui i conflitti si sviluppano
Dico questo perché noi come sindacato insieme la Federazione nazionale della stampa in ad altri soggetti come costei si occupa di realizzarlo facciamo ogni anno ornare porta che si chiama illuminare le periferie che racconta di quanto non raccontiamo agli esteri nei nostri telegiornali non soltanto del servizio pubblico ma anche il
Anche nei nei telegiornali Mediaset e la sette che sono il consesso diciamo informativo che viene presa in considerazione dal dal report
E i dati i dati che vengono riportati ogni anno compreso quello attuale sono abbastanza sconfortanti da questo punto di vista perché c'è più o meno una crescita negli ultimi due anni dovuta alle guerre che in qualche modo ci per prossimità hanno interessato di più il nostro Paese ma l'informazione sugli Esteri rimane comunque inizia testa comunque intorno al trenta per cento
Non vi tedio con con i dati perché comunque reporter visibile potete andarlo a cercare dare un'occhiata perché secondo me è un importante strumento anche d'informazione però un ampio
Un dato che lo voglio riportare perché secondo me assolutamente emblematico tra intanto
L'esempio dello Yemen allora nel nello Yemen la dal due mila quattordici c'è una guerra sanguinosa sistema che a adesso vi dico
Com'è costata la vita a trecentottanta mila persone ci sono quattro milioni e mezzo di sfollati diciassette milioni di persone che sono soffrono la fame o comunque sono in qualche modo
Impoverite età in modo così evidente da non riuscire ad accedere alla al cibo ma neanche alle cure mediche si tratta di una delle peggiori crisi umanitaria al mondo
E secondo il report di di illuminare le periferie abbiamo avuto sullo Yemen due notizie nel due mila venti
Quattro nel due mila ventuno zero nel due mila ventidue quand'è che lo Yemen entra di prepotenza all'interno del dei nostri dei nostri notiziari centra quando scoppia la guerra di Israele a Gaza e
Succede che cominciano gli attacchi degli utili
Che sono un gruppo uscita che è attivo su questo aria dal due mila quattordici fin da quando
La guerra è iniziata ma che sono dei perfetti sconosciuti e che sono per l'opinione pubblica diciamo italiana i pirati che attaccano le navi nel Mar Rosso
Questo diciamo esempio che che che vi ho fatto l'ho fatto non a caso perché secondo me per riuscire in qualche modo a
Anche dai uniforme non ha non a spostare l'opinione pubblica perché appunto qui non stiamo parlando di essere però contro
La guerra non non non non servono le posizioni e le posizioni personali serve dare una corretta informazione perché poi l'opinione pubblica possa fare delle scelte consapevoli e e capire quello quello che quello che avviene da questo punto di vista per esempio diamo pochissimo spazio quando raccontiamo le due guerre che in questo momento hanno più nel maggiore maggiore spazza dei nostri nei nostri notiziari diamo molto spazio a al certo tipo di racconti e poco spazio ad un altro tipo di racconto
Stamattina
In uno dei notiziari radiofonici
Non importa quale perché tanto più o meno il il ritmo delle notizie sempre lo stesso si parlava di otto persone uccise nella Striscia in un'altra parte della striscia di Gaza uccise dieci persone con una specie di conta
Numerica tiene assolutamente disumani Zante e che non racconta effettivamente quello che
In quel paese sta sta succedendo questa cosa è più evidente lì che non che non in Ucraina perché in Ucraina i comunque siamo riusciti a in qualche modo ad entrare per cui siamo riusciti anche a
Raccontare e le storie delle persone
Mente stanno vivendo la guerra allora come si esce da questa cosa intanto secondo me abbiamo detto poco come organizzazioni sindacali come ordine dei giornalisti
Non soltanto italiani ma anche europei abbiamo detto ma detto troppo poco di quello che sta accadendo alle giornaliste giornalistica Zauli per esempio
Abbiamo avuto centocinquanta giornalisti uccisi dall'inizio della guerra la maggior parte di quelli che lavorano lì hanno subito lutti
Irreparabili alcuni hanno non non riescono ad accedere alle cure
Soffrono la fame perché questo insomma ci viene ci viene riportato bene abbiamo secondo me detto troppo poco in solidarietà alle colleghe e colleghi che lavorano in quel territorio
La cosa poiché
Che abbiamo fatto secondo me non a sufficienza
Cercare la Rete cioè cercare di entrare in Rete perché nel momento in cui viene impedito a noi come a tutti gli altri giornalisti e giornaliste
Di dei paesi degli altri Paesi del mondo di entrare dentro la striscia di Gaza e quindi poter vedere con i nostri occhi quello che sta accadendo forse una
Una soluzione momentanea chiaramente potrebbe essere quella naturalmente cercando di entrare relazione costruire una rete con le colleghe e i colleghi che si trovano sul territorio perché
Naturalmente alcuni di noi riescono ogni tanto raccontare delle storie ma se non non non accediamo alle storie che vengono raccontate dentro quei Paesi non sa non sappiamo non rientriamo in empatia nemmeno con le popolazioni che subiscono la guerra io sono una diciamo patita della del tema delle reti vengo da una formazione femminista riporto questa cosa anche nelle associazioni di cui faccio parte Giulia giornaliste
La commissione Pari opportunità del mio sindacato dell'Usigrai quella della fairness limitate dell'ordine dei giornalisti con cui facciamo spesso e volentieri delle cose insieme lei reti rafforzano e lo fanno anche la non soltanto per per intervenire nel nel mondo ma anche a livello di informazione lo sappiamo che Wikileaks ha avuto il risalto che ha avuto anche grazie al fatto che che c'è ora una Rete di giornalisti e giornaliste d'inchiesta che ha fatto propri quei dati e via in qualche modo rafforzati diffusi in
Per il Brix ritorno un attimo indietro poi chiudo
Perché ci sono con le mie soltanto delle delle suggestioni approfitto della per della presenza della presidente feriti a qua con noi
Pene da ricordare che il nostro sindacato danni chiede che vengano rafforzate l'insidia Experiment
Verrà dico soltanto una cosa per per per par di capire di cosa stiamo parlando
La RAI non ha più una sede nel in Sud e Centro America
Quindi c'è quello lì e per esempio adesso non non ve li ho detti dati però il coltello non a caso è uno dei territori più
Oscuro oscurati dall'informazione non ci sono notizie su quella parte del mondo che rappresenta comunque una parte del mondo enorme dove tra l'altro la no alla presenza anche di
Italiani italiani se vogliamo farne una questione anche e di di di paese molto è molto elevata
In Africa per fortuna è stata inaugurata non troppo tempo fa la sede RAI di Nairobi quindi è stata rinnovata e adesso abbiamo un collega
Che che sulla sede RAI piena di Nairobi ma voi potete capire che insomma Nairobi una sede un collega per un intero continente dove succede di tutto e succedono cose
Che hanno molto a che fare anche
Con la nostra vita e con quello che accadrà che accadrà anni viene nel nostro Paese in Europa
Nei prossimi nel prossimo nel prossimo futuro
Quindi questo è insomma una sola sollecitazione che faccio alla alla commissione di vigilanza perché in qualche modo sensibilizzi la RAI la RAI in questo senso
Ecco poi c'è tanto pensiero sulla guerra anche elaborato da dalle dopo
Nel questa è una sollecitazione che faccio
L'elaborazione del del femminismo sulla guerra sempre stata abbastanza oscurata ci sono tantissime cose interessanti che sono state scritte penso che varrebbe la pena magari recuperare
Alcuni testi alcune alcune posizioni per per avere anche un'idea più ampia perché chiaramente le donne sulla guerra hanno sempre avuto tantissimo da dire grazie
Grazie mille
Pietrangeli grazie per la vicinanza di divisi tirai importantissimo se facciamo un po'il conto di
Di delle persone che i relatori rappresentano a questa questo pane insomma penso che ci ci possiamo rendere tutti conto di quanto sia grande i rappresentata l'esigenza di cui noi pistola panel si fa portatrice
Andrea avanti con Vittorio di Trapani che ringrazio particolarmente di essere qui presidente della FNSI
Anche lui peraltro piccola nota personale uno dei primissimi a a darcela a dire sia questo messaggino mandato follemente due anni fa per iniziare questa avventura grazie essere qui
Buon pomeriggio grazie grazie innanzitutto alla presente la commissione parlamentare vigilanza Floridia
Per aver raccolto alle stelle
E un grazie anche perché la raccolta come istituzione non ne ha fatto diciamo così un'iniziativa di di partito credo che questo sia un
La questione molto rispettosa di chi prestati alla messa a disposizione quindi il secondo grazie evidentemente io volevo quando siamo qui a parlare facciamo quelli simpatici progetti pensa in questo caso quello che pensa e Max Brod perché ce lo dobbiamo ricordare che poi lei nascono dalle persone ed è stato lui a sollecitare tutti noi
A questo tipo di riflessione
è stato anche facile raccogliere su come dire
Era una riflessione sensata in un momento quanto mai opportuno
Anche nella capacità di coinvolgere tanti io ricordo ne abbiamo parlato una delle prime volte forse in uno
Degli appuntamenti settimanali di articolo ventuno abbiamo iniziato a discutere di questo quella capacità di Max di coinvolgere tante tante qui vedo diversi gruppi parlamentari vedo realtà diverse colleghe e colleghi credo che questo sia un segnale di straordinaria
Di straordinaria importanza e voglio ricordare lo slogan notissimo pannello un po'riprende
Quello già ormai affermato Dinoi meno pane grattato un percorso analogo fatto un percorso analogo perché nacque da una volontà molto caparbia di una direttrice allora la direttrice Simona Sala
Che decise di fare Radio uno Giornale RadioRai di farne come dire bandiera di questa di questa battagliare poi diventata
Piano piano uno qualcosa di acquisito
E quindi a volte le idee che nascono dal dibattito redazionale producono delle novità di oggi nomi meno Pannella è parte integrante dell'iniziativa di tutti noi e delle iniziative
Pensa diversi accordi che sono stati siglati a livello territoriale ha fatto una un percorso
Allo stesso modo io spero lo possa fare anche questa
Max prima sua tenuta a dire non è una proposta pacifista capisco quello che vuole dire dopo di che mi permetto di dire che ogni tanto ci dovremmo ricordare che non è reato essere pacifisti entro
Vorrei ricordare che la nostra Costituzione all'articolo undici ripudia la guerra non la pace quindi diciamo mi pacifisti sono ancora ammessi e di conseguenza è una proposta di pace nel senso che vuole costruire un linguaggio di pace
è un valore costituzionale nasce da un valore costituzionale
E soprattutto nasce dalla necessità di costruire un linguaggio
Perché diciamocelo io guardo qui persone che hanno molta più esperienza di me sul territorio professioniste come Lucia Goracci azzurra mignolo che hanno frequentato teatri di guerra
è forse un cambiamento in questi ultimi mesi anni lo stiamo vedendo sempre di più ci stanno di chiedendo di diventare parte della guerra
Non ci si limita più a dire Valla raccontare ci dicono da che parte stai anzi by se si sceglie una parte se è chiaro da quale parte Staino e non possiamo accettare
Questo tipo di impostazione giornali sostano nessuna parte non esistono alla parte racconto se proprio devo scegliere una preferisco quella delle vittime ma da quale da qualunque parte esse siano e non mi interessa è l'unica possibilità di scelta vera questo vuol dire anche dove raccontare in alcune cose alcune cose che non piacciono
Alcune cose che diciamo non sono molto gradite
E allora è ovvio che in questo momento il pensiero non può che andare
Agli oltre centoventi i giornalisti uccisi a Gaza
Perché stanno lì stavano lì a raccontare sottolinea uccisi perché il cambiamento del linguaggio è anche questo ancora non ho ben compreso perché ad esempio del conflitto
Si oppone Israele e Palestina c'è una parte dove le persone vengono uccise penso agli israeliani uccisi
Nell'attentato terroristico di Hamas il sette ottobre e poi a Gaza ai palestinesi muoiono
E credo che anche nella scelta delle parole ci siano delle scelte ci siano dei significati ci sia un modo di costruire una sensibilità e una cultura e quindi vale la pena oggi rilanciare un appello che non è solo della Federazione la stampa della Federazione europea del giornalista la federazione internazionale credo vada rilanciato l'appello al cessate il fuoco
Al cessate il fuoco e consenta sicuramente lavora gli operatori umanitari ma che consenta finalmente anche giornalisti occidentali rientra ragazzi andare a vedere effettivamente che cosa è avvenuto
Continuiamo a raccontare questa guerra senza sapere fino in fondo che cosa sta accadendo se non grazie alla testimonianza di chi è lì sul campo e in via delle informazioni ma intanto paga con la vita oltre centoventi giornalisti ammazzati
E nella proposta cioè secondo me è un elemento fondamentale che in parte è nel contratto di servizio che è uno strumento che noi approviamo discutiamo tanto a lungo e poi lo mettiamo in un cassetto ci dimentichiamo di rileggerlo io credo invece il
Il contratto di servizio vada tenuto in tutte le redazioni sulla scrivania dei redattori possibilmente anche su quella dei direttori che credo
Debbano sfogliarlo un po'più spesso anche del consiglio amministrazione della RAI e ricordarsi ad esempio che c'è un impegno che la RAI ha
Nei confronti dello Stato e quindi nei confronti dei cittadini ed è quello del pluralismo sociale anzi la RAI dovrebbe produrre un report periodico sul pluralismo sociale che vuol dire esattamente questo
Ci interroghiamo settimanalmente sull'equilibrismo politico e sul cronometro dei partiti il secondo più secondo meno su quello siamo preparatissimi Osservatorio di Pavia Tuzia un tutto conosciamo tutto e bilancini
Un po'meno sul pluralismo sociale
E questo è pluralismo sociale non puoi continuare a raccontare la guerra se continui a utilizzare esclusivamente un linguaggio bellicista che determina una cultura e semiti soltanto grandissimi Esperti non lo dico con ironia lo dico seriamente grandissimi esperti di guerra credo che si debba vere pari dignità per chi invece propone altri percorsi rispetto alla rispetto alla strada bellicista
Penso che si debba costruire questo tipo di pluralismo e secondo me questo è il senso della proposta di Max quindi mi fa piacere che la Presidente abbia ipotizzato un atto di indirizzo da parte la commissione parlamentare vigilanza per indurre per indurre la RAI era su una decisione presidente non si dispiaccia se le dico che mi auguro che lei possa arrivare tardi
Perché anche se nelle prossime settimane forse verrà approvato verrà nominato uno consiglio amministrazione
Nulla osta a quello attuale che ancora in carica di poter fare da sé
E di conseguenza recepire questo tipo di proposta
E dare un Indirizzo tra i pochi poteri rimasti al consiglio di amministrazione dopo la riforma Renzi che ha dato qualunque poteri all'amministratore delegato uno è rimasto a consegna distrazione ed esattamente la capacità di dare indirizzo editoriale all'intera azienda
Quello era rimasto spero che il consiglio amministrazione si ricordi di avere questo potere decida di discutere nella prossima riunione del consiglio d'amministrazione
Il recepire lobbismo pannello come elemento distintivo dell'informazione del servizio pubblico sulle
Sulle guerre e credo il possesso un'opportunità anche per arrivare al prossimo report magari con qualche novità
Lo ribadisco questo può voler dire in alcuni casi raccontare cosa che non piacciono molto a me fa piacere che abbiate ricordato
La notizia
Dobbiamo dire positiva Carlo della liberazione di assaggi poi non c'è molto di positivo ne dobbiamo dire che è positiva perché Assange tornato libero
Però ci dobbiamo ricordare è stato costretto al patteggiamento
Ci dobbiamo ricordare che è stato sotto indagine per anni dobbiamo ricordare che è stato per oltre cinque anni in carcere massima sicurezza la Gran Bretagna e ha dovuto accettare un patteggiamento per uscire ma soprattutto c'è un elemento di maggiore gravità che ormai il segnale è stato dato il segnale giornalisti d'inchiesta è stato dato i due il segnale a chi volesse denunciare crimini di guerra è stato dato sappiate che se denuncia dei crimini di guerra rischiate di finire in galera rischiate di finire possibilmente estradati se non siete sul territorio statunitense nello specifico rischiato centosettantacinque anni di carcere il problema è che ormai il messaggio è passato ed è quello contro il quale noi dobbiamo continuare all'ottava e sapendo che se San Giorgio è libera grazie
Alla mobilitazione popolare
Ci dobbiamo ricordare se oggi è tornato libera perché decine di migliaia di persone in tutto il mondo non hanno mollato hanno continuato per anni a dire cassando dea tornare libero perché non è una questione che riguardava soltanto lui ma riguardava in generale la libertà d'informazione e il diritto dei cittadini a sapere perché forse se avessimo saputo per tempo i crimini di guerra o le bugie problemi per l'opinione pubblica non avrebbe accettato alcune guerre alle quali anche il nostro Paese
Ha partecipato ecco perché con orgoglio io spero che ben presto a Santo possa venire anche in Italia perché così gli consegneremo di persona
Quella tessera
Che il sindacato dei giornalisti italiani gli ha dato oltre un anno fa per poter gliela consegnare perché per quel che mi riguarda resta un giornalista e socio onorario della nostra Federazione come di oltre venti federazioni nazionali europee dei giornalisti oltre venti hanno dato la tessera onoraria Santi concludo con una piccola notizia perché tutto questo è inutile che
Sono ascoltiamo a che fare con la libertà di stampa
E ancora libertà di stampa nel nostro Paese di ciò che può raccontare non puoi raccontare segnala chi non l'avesse già letto che poco fa il Consorzio media Filomena più del responso che il consorzio che è stato quindi Italia valutare la situazione di crisi
Della libertà di stampa in Italia che la presidente ha avuto la cortesia di incontrare
Ha indirizzato una lettera alla presidente del Parlamento europeo mezzo la e alla presente alla Commissione europea
Per dire che l'idea di rinviare la pubblicazione della relazione sullo stato di diritto perché il tema è la libertà di stampa l'Italia diventa oggetto di trattativa è una cosa non accettabile
è una cosa che contrasta con i valori europei e quindi ci auguriamo che da parte del Parlamento europeo il nuovo Parlamento europeo ci sarà una reazione che chiede alla commissione di pubblicare la relazione perché i cittadini italiani hanno il diritto di sapere che cosa sta scritto in quella relazione e questo non può diventare oggetto di trattativa la libertà di stampa in generale i diritti di libertà non possono essere oggetto di trattativa politica
O ci sono i diritti o ci sono libertà o si difendono o non si difendono non possono essere oggetto di trattativa io ringrazio il consorzio
Media Freedom rapide responso per questa lettera e mi auguro che molto presto possa arrivare la risposta da parte di mezzo le anche diffonderla in grazie a favore grazie
Grazie Vittorio grazie delle tue parole la tua capacità sempre di mettere le cose a terra di farle di trasformarle una delle più grandi capacità da da idee a fatti concreti
Faccia intervenire a differenza del percorso che abbiamo previsto Matteo Pucciarelli perché altrimenti poi ce lo perdiamo quindi grazie ai relatori per la per la comprensione giornalista di Repubblica autore di guerra la guerra ce l'abbiamo
A te lo senti io sì grazie d'essere con noi vai pure
Grazie a lui grazie dell'invito grazie soprattutto per questa bellissima iniziativa che a me personalmente farse nel nero solo perché gli anni negli ultimi due-tre anni abbiamo visto sono stati particolarmente difficili lo dico da giornalista che sta benissimo insieme a voi
Abbiamo insomma condiviso un certo disagio per come è stato coltivasse affrontato il tema della guerra le fa le parole poveri diceva Nanni Moretti sono importanti formano sentimenti collettivi in questi anni assieme voluto io penso scientemente far passare l'idea che la guerra sia qualcosa di ineluttabile
Per queste ragioni nel dibattito pubblico c'è stato da una parte la rimozione
Di chi sono cosa fanno quali sono le idee quali sono le pratiche dei pacifisti allo stesso tempo però la criminalizzazione di chi non ha voluto e continua a non volere a quotarsi
A l'idea che i conflitti si risolvono solo esclusivamente con aumento della spesa militare corrisposte
Belliche abbiamo visto la disumanità azione del nemico raccontata
Sta soprattutto devo dire dai grandi firme grandi commentatori perché poi i colleghi che vanno su consumi costi e sono inviati sul piede di guerra realtà fanno un grande lavoro che gli va
Assolutamente reso merito e però ci sono io posso dire anche da giornalista di Repubblica abbiamo purtroppo assistito in diversi casi a censure
Liste di proscrizione voi ricorderete addirittura per una settimana è un'associazione che fa lavoro di memoria storica come l'ampia è stata tirata in mezzo criminalizzata
Solo perché si è permessa di dire che insomma è una i giornalisti fanno cronaca e poi per le inchieste forse c'è bisogno di
Commissioni ad hoc
La guerra dicevo raccontato come qualcosa di ineluttabile questo è falso non è assolutamente vero che insito nella natura dell'uomo e servono costruttori di pace pacifiste non violente che possano raccontarla per opportunità di dire questa verità sia data porta se non nessuna voce agli obiettori di coscienza che in Russia
In Ucraina in Bielorussia in Israele ma anche in Palestina scelgono allora rischio e pericolo di non imbracciare le armi sono storica dovemmo raccontare di più per dimostrare che è possibile una via alternativa
E poi c'è stato purtroppo dovremmo impegnarci di più per fare i più inchiesta le è stato detto da parte dell'inizio sul mondo delle armi
Sulle relazioni che queste grandi società hanno a volte anche con gruppi editoriali le porte girevoli che ci sono tra politica il mondo militare
Vedo collegato Francesco Pignatelli capaci disarmo in questo fa qualcosa di fa un lavoro veramente incredibile avremmo grazie a lui numerose fonti
E numerosi dati da studiare per raccontare esattamente questo fattore le guerresco a Piero perché qualcuno ha interesse che scoppino
C'è qualcuno che lucra poche persone pochissime ma che fanno tanti soldi e però coi a pagare il prezzo delle guerre e la maggioranza della popolazione delle popolazioni coinvolte sottoscrivo quello che diceva Vittorio di Trapani prima i giornalisti non si mettono la bandierina accanto al proprio nome almeno non dovrebbero ma stando sicuramente dalla parte delle vittime
E le vittime di qualsiasi nazionalità siano meritano rispetto e le loro storie devono essere affrontate le vittime dei paesi che hanno stando magari più simpatici che sono vicini ma anche le vittime degli altri Paesi anche questo lo sforzo e dobbiamo fare insieme collettivamente ringrazio davvero Max questa iniziativa perché veramente da un va boccata di ossigeno AN tutti spero che ne resta fuori appunto un atto di indirizzo un decalogo che ci permetta e ci dia la possibilità anche all'interno delle nostre redazioni di avere più forza nel portare avanti
Queste idee grazie tutte e a tutti buon lavoro
Grazie mille Matteo
Grazie per essere stato con noi e per aver affrontato questa questa solitudine appunto che poi per fortuna non è così anche mettendo di dentro il tuo lavoro a fare quello che bisogna fare mettendogli a scrivere un libro che è una cosa preziosa
Intanto a proporsi di giornalisti diede in platea Lucia Goracci che spero ci regali il piacere di di intervenire dopo
Abbiamo adesso ombrelli videomessaggio che Beppe Giulietti presente l'articolo ventuno ci teneva a a darci e sperando che l'Audiencia sopportabile ringrazio Beppe
Bene e dire di sentire
Grazie però Max servendo grazie alla presidente
Certamente perché al telefono
Sono
Fatto ora fa
Sa
Se
è stato posto da tutte le associazioni rivolgersi è stato il Portogallo ha ritenuto che l'università della pace
Che cosa è accaduto nella descrizione delle guerre perché ovvero necessità
E in parte esposto
Nato a Catanzaro
Fa solo il movimento per la pace
Lo sforzo la tutti i pazienti
I pacifisti dubstep semplicemente davanti all'ambasciata USA chiamati giornalisti e dico tutti coloro che sugli pacifisti attivatore maglie stabilire alle sedici
Dello scambio denaro altro che alzare la voce
Ci siamo
Sembrava che ha insomma rapporto Rampazzo sono stati schierati sopra il testo più radicale
Notte e giorno perché giudicata guaribile
Le bombe seguita debba pagatore nell'intervallo a caccia il giornalismo d'inchiesta allo sotto corretto pezzi sotto cameretta italiani questa grande organizzazione se la stessa stanza il Mustica sono state progettate cellula praticamente moderna perché è stato cancellato il principio
E così chiunque nominare semplicemente la parola pace basti ricordare il Papa Rutelli è stato messo nell'elenco fra logistica perché il Papa non dubito nominare la parola tentato un'inversione di comprendere a
Una specie di è un testo via
Barbara guerra diventa Barack Obama senta Bafile deliberazione parole fascisti stilisti euro per azione del Made in cambio della protezione un'operazione dar professione proprio nega vorrebbe parlare d'integrazione
Questo fenomeno edilizia
Contengono
Io ricordo gli insulti rivolti a chiunque a l'attentato semplicemente di ragionare
E molti di costoro erano tante che ha
Violenti gli oppositori di Putin e della repressione ma il suo network tema della ricerca e pagine
Gli esposti a critiche violente irrazionale
Spesso perché nostro carissimo amico Nico Piro ma ne potrei citare altri
E questo un fulgido ad accertarsi della liberazione dei pizzi tutti come negazione della conoscenza
E questo sta avvenendo presente io dico
Ci sono stati Charlie gli appelli per la rete della pace da Perugia Assisi numerose altre organizzazioni e vediamo il progetto fisso sono stati slacciati degli appelli affinché gli editti istruzioni su che ricchi compreso ultimo quello azione Israele il rito della Spears che siano presenti tutte creazioni bastino presenti le posizioni in modo argomentato serio scientifico
Non è una casualità
Certa contrapposizione del popolo che s'affaccia sono state rappresentate le principali trasmissioni televisive non va esponente del Popolo della sabato personaggi imbarazzanti oh stabilizzarsi talvolta in città
Come se lo schema dovesse essere la ragione dalla parte locale dalla guerra e invece dall'altra parte ci sono personaggi improvvisate anziché beni mobili citati spinti a uno scontro all'interno talkshow perché questa necessità di preliminare
Il pensiero critico stazione
Ci sono mi pare trentanove trentanove università preferisco andare dalla
Che aderiscono upper class
Penso che la dicitura studi parla soltanto uno scherzo da cioè Marco marcia dove ho visto in televisione
Io non ho mai vissuto a seguito studiosi che la politica internazionale del tema dell'impresa dei diritti violati riguardare sapore recuperabile dovrebbe arrivare oggi piazza poco ritornare altri conflitti cancellati non ci sono mai cioè persone che una grande capacità di lettura della realtà seria profonda non compaiono non ci sono
Vengono cancellati il loro punto di vista è cancellato per cui poi si parla serenamente di pace finti impacci tutti proprio delle disposizioni eventualmente oltraggiose anche un po'insopportabile ma il punto è questo che in molti ma tutti questi temi doppi non solo rappresentanti di assolvere internazionali e nazionali certezze gli abbiamo sull'ordine dei commissari italiani nascono questa striscia di carta perciò di Domenico
Ma pensiamo alle donne ed uomini che sono stati protagonisti
Nocciola dal punto di vista anche
Degli aiuti umanitaria pubblicato pensione che nazionale ce ne sono tanti scusa replica
Per i giovani ha come mai mai
E non veri collegamento con l'articolo ventuno vanno a tutto il mondo Pacifico
Pacate Piazza Fontana ci sono giornalisti palestinesi in Italia la ci sono centoquaranta cronisti avanzate tutto ciò ad approvare vegetale settanta che cosa sarebbe accaduto ecco perché articolo ventuno su tardive turchi concordo questa iniziativa sottoscrive senz'altro invita apre il documento citato capace polivalente insomma raccolte rivolta sostiene
Apparve una direttiva della vigilanza
Grazie mille grazie fare un applauso a a Beppe Giulietti e con i mezzi che esca quei ha potuto cioè ci ha mandato questo messaggio grazie Beppe è una di quelle persone che quando c'è da fare da far emergere una voce cioè Sempre tutti i giornalisti non sono lo sanno penso che li dobbiamo un grande grazie un'altra persona che ha cercato di essere qui fino alla fine ma non è riuscito perché incastrato fra due venti e venti minuti fa mi ha detto che non ce l'avrebbe fatta il segretario della CGIL Maurizio Landini ma abbiamo per fortuna Christian Ferrari della segreteria della CGIL che può raccontarci qualcosa sul tema di oggi grazie per essere qui
Intanto spero che ci sia intanto grazie dell'invito che avete rivolto al nostro segretario generale che ci teneva moltissimo ad essere qui ma non è stato possibile a causa appunto di questi impegni
Soprattutto grazie a questa iniziativa di cui lo dico da pacifista confesso subito c'era davvero assolutamente bisogno
Perché guardate con la guerra in Ucraina con la strage che si sta consumando Agasa
Il rischio concretissimo che il conflitto si allarghi anche al Libano e e Iran Anna noi siamo seduti sul ciglio di un vulcano che potrebbe esplodere da un momento all'altro
Nonostante questo lo dico chiaramente
Chi rappresenta le istituzioni italiane insieme
A gran parte degli opinion maker non solo non sembra rendersi conto di quale sia la posta in gioco non solo non fa nulla per favorire una soluzione politica e diplomatica dei conflitti
Ma mi pare che si spinga anche molto addirittura verso la direzione dell'escalation
E purtroppo questo atteggiamento non è un'esclusiva del nostro Paese
Basta guardare anche all'Unione Europea che sembra guidata molto spesso da una classe dirigente di sonnambuli con capi di Stato e di governo che invocano addirittura alla riconversione di tutta Europa ad un'economia di guerra
E con la Commissione europea che nel suo progressivo slittamento a destra sta accantonando di fatto il green deal e lanciando la produzione l'acquisto di sistemi d'arma come priorità strategica
Siccome nel testo con cui avete lanciato questa proposta è questa iniziativa viene giustamente sottolineato come nell'informazione netto ciò della RAI sempre più spesso gli unici interlocutori ad avere diritto di parola o perlomeno dove il diritto all'ultima parola sono militari o ex militari
E allora permettete anche a medici tare uno dei più autorevoli generali del secolo scorso il generale Eisenhower che nel suo ultimo discorso da presidente
Un presidente conservatore peraltro e mise in guardia il popolo americano da quella che a suo avviso era la principale minaccia per la democrazia
Il potere crescente del Complesso militare industriale perché la guerra e anche soprattutto questo veniva detto giustamente prima un preciso Boselli le aree segnalare economico che alimenta enormi interessi che produce giganteschi profitti e che condiziona più di chiunque altro la politica e anche la stessa democrazia
Una lezione questa completamente dimenticata da molti politici opinionisti
Ma che invece mi pare rimanga ben chiara ad un'opinione pubblica che nonostante il conformismo del dibattito politico e mediatico continua a schierarsi nettamente a favore della pace con
Ma questa deriva bellicista
Lo fanno i sondaggi visto che qualunque sia l'istituto demoscopica o il risultato è sempre lo stesso la maggioranza dei cittadini italiani non condivide la linea miglia militarista e la corsa al riarmo
Ma lo voglio ricordare lo fa anche nelle piazze guardate negli ultimi due anni noi abbiamo promosso insieme a tantissimi associazione laiche e cattoliche le più grandi manifestazioni pacifiste che si siano viste nel mondo occidentale
Centinaia di migliaia di persone sostanzialmente ignorata dai media
E noi pensiamo che questo popolo ha diritto ad avere voce e ha diritto anche avessimo ascoltato e questo pensiamo sia un preciso dovere dell'informazione in generale e permettetemi ancor di più dal servizio pubblico anche perché nessuna democrazia sopravvive al pensiero unico soprattutto su un tema così cruciale da cui di dipende lo stesso futuro dell'umanità per quanto ci riguarda e chiudo come CGIL noi continueremo a portare avanti questa battaglia democratica
Perché consideriamo davvero la lotta per la pace il presupposto e la precondizione di tutte le altre battaglia che stiamo portando avanti e perché noi sì mi se ci permettete una lezione importantissima l'abbiamo imparata bene dalla storia del movimento operaio
Le conseguenze dalle guerre non le pagano mai chi le decide ma le pagano sempre le popolazioni civili e soprattutto i lavoratori che vengono mandate
Viva continuiamo a fare insieme tutto ciò che possiamo per restituire finalmente la parola alla politica alla Promazina grazie grazie mille a Roberto
Esemplari
Ero concentrato sul prossimo sul prossimo ospite intanto volevo dire che sono particolarmente contento di vedere in platea
Tanti colleghi non solo giornalisti ma anche autori televisivi vicedirettori in particolare che lavorano nella nella mia stessa azienda perché insomma è fondamentale del bello
Essendo loro poi i protagonisti di questo processo di costruzioni conduttori
Sono molto contento che che possono ascoltare questa sta tavola rotonda dal vivo perché appunto sono protagonisti del del processo di costruzione della dell'informazione veniamo può a piano piano stiamo stiamo arrivando poi anche a vigna Arca che tutti hanno citato Francesco resiste adesso arriviamo anche dati andiamo un po'a ai i costruttori di pace di che stiamo cercando
Di mettere in un mirino che sia di di informazione non di altro che fanno tanto lo fanno spesso nel silenzio e appunto che probabilmente andrebbero gente bisognerebbe aiutare a a immergere nei contesti giusti NI panel giusti
Ridurre legandoli a semplicemente a narratori di opere buone
Ma a costruttori anche di una di un opinione che possa costruire il futuro del nostro degli altri paesi quindi ringrazio Roberto Zuccolini Comunità di Sant'Egidio di essere qui con noi ci vedici santi
Sì voi mi sentite
A te la parola grazie
Grazie grazie Emacs un saluto alla presidente a tutti i partecipanti grazie dell'invito grazie anche per aprire voluto ascoltare anche delle voci che vengono da associazioni comunità che lavorano tanti cani da tanti anni per la pace come come la nostra perché la prima cosa che ovviamente bisogna chiarire che quando si parla di guerra e quando si parla di pace si parla di vite umane di popolazioni che soffrono
Non si parla di una cosa astratta e sono contento che ride sgomberato prima scusate il campo dal
Dibattito ideologico diciamo chiamiamolo così tra pacifisti bellicistica che il vero problema oggi è che ci troviamo di fronte a un grave pericolo è stato detto anche prima e quindi l'informazione ha il dovere di farsene quintetto
Prima l'Ucraina la guerra che torna in Europa con il conflitto tra Israele e Hamas per non parlare di altri scenari altrettanto gravi prima e Pietrangeli parlava dello Yemen
E insomma quella Gwen quella che la papa Francesco chiama terza guerra mondiale a pezzi
La sensazione che sempre più spesso si rappresenti la guerra come un gioco e che comunque si assista questo non troppo con una un misto di incoscienza sonnambulismo rassegnazione
Occorre invertire la rotta e sono contento dell'iniziativa di oggi perché si inserisce in questa direzione cioè di un cambiamento di rotta il mondo dell'informazione giocare un ruolo determinante
Mi è stato detto prima partiti dal linguaggio in particolare alla Rai il servizio pubblico oggi infatti la difficoltà e quella di potere argomentare la pace
C'è la pace è una parola sparita dal vocabolario della narrazione oppure umiliata tanto quasi da vergognarsene
Eppure ricordiamolo comunque che la pace è stata il faro dell'Europa che si univa dopo la seconda guerra mondiale ed è stato uno dei valori più pregnanti della nostra costituzione come ricordava prima anche trapanese ottanta anni fa
Sì ha avuto orrore della guerra dopo averla vista e vissuta con milioni di vittime tra militari e civili per questo i padri costituenti hanno scritto che l'Italia ripugna verbo molto forte la guerra ma oggi stanno scomparendo gli ultimi testimoni secondo conflitto mondiale come anche della Shoah
Tocca quindi Annoni di far rinascere l'orrore della guerra un orrore che dopo tanti anni di pace da spettatori forse distratti e indifferenti
Ormai non abbiamo più ma lo hanno tragicamente le popolazioni civili che subiscono i conflitti
L'orrore della guerra che deve riapparire negli spazi informativi insieme ad una grammatica della pace
Perché al momento domina solo la grammatica
Non solo la grammatica dire ma addirittura la sintassi della guerra con tutte le sue composizioni la sua consecutio temporum sì lo lo si diceva prima si fa a gara a chi è più esperto di strategia militare e non come si dovrebbe
Di strategia diplomatica
Per fortuna c'è Paolo Francesco almeno lui la sua voce
Il suo costante appello per la cessazione delle ostilità viene in genere riportato dei media
Non può essere censurato o almeno speriamo in futuro Possamai esserlo però tante volte vieni visto o strumentalizzato perché contrapposto a un supposto realismo
Della guerra no e poi io mi chiedo sempre come può essere realista una follia come la guerra ma comunque occorrerebbe però oltre al Papa fa sentire anche altri luci che non sono certamente favorevoli ad una resa passiva no di fronte a chi aggredisce ingiustamente nessuno non lo ha mai affermato
Ma ti chiedono però e grida no pace
Una pace giusta certo la pace
Pace ad esempio vorrebbe dire la fine delle sofferenze terribili che sta vivendo da oltre due anni la popolazione ucraina Sant'Egidio conosce da vicino questo dramma perché presente da oltre trent'anni nel Paese
In diverse città con comunità composte da ucraini che hanno attivato una formidabile azioni di sostegno alla popolazione a partiti dagli sfollati
Che giungono dal da un bus ed altre zone di guerra nei nostri centri di TF Leopoli Ivano franchiste nell'Ovest del Paese se ne parla molto poco di questo
La solidarietà l'aiuto umanitario e la prima azione di pace
Ma parliamo riguardo il Paese
Di di migliaia di vittime tra i soldati la popolazione civile di circa sette milioni di profughi che hanno abbandonato il paese di cinque milioni di sfollati interni di centosettanta mila edifici distrutti solo per dare alcune cifre
In continuo peggioramento purtroppo
La fine delle ostilità non vorrebbe dire resa ma riprende a vedere il futuro e soprattutto vorrebbe dire niente più vedove figli morti in battaglia vittime civili innocenti
Credo che la spiegazione di questo come di altri popoli che soffrono per la guerra non possa restare assente miglia ma debba essere rappresentata e anch'io credo l'aspirazione di tanta parte del popolo europeo prima si ricordava la manifestazione
Del novembre riduce di oltre due anni fa a perché
Sì ci fu tanta gente se ne ce ne siamo completamente dimenticato c'è un'ispirazione anche nel popolo europeo per la pace
Anche perché la politica di diplomazia non si mobilitano più le è stato detto come dovrebbero per fermare le guerre anzi è stata riabilitata la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti con la logica perversa che ci sta portando a gravi rischi per il mondo
Certo è chiaro che se non si fa la pace la colpa sì così si può dire non è in primis dell'informazione ma di una politica appunto e di una diplomazia che non immaginano più percorsi che facciamo tacere le armi
Ma quante volte va al contrario l'informazione nel senso più concreto e al tempo stesso profondo cioè conoscere e far conoscere ha contribuito a far cambiare direzione al corso della storia
Noi a Sant'Egidio ne siamo stati testimoni molti casi la pace che riuscimmo ad ottenere per il Mozambico insieme ad alcuni alleati fu possibile proprio grazie alla conoscenza che avevamo di quel Paese
E quindi anche di chi si combatteva
All'inizio degli anni Novanta
E chi abbiamo trasmesso a tutti e che i media allora trasmisero e fecero sapere fecero conoscere una pace che concluse sedici anni di guerra civile con un milione di morti
è necessario quindi prima di tutto conoscere informare confrontarsi ma partendo sempre da un'acquisizione che dovrebbe far parte della policy di ogni testata informativa
Cioè che la pace non è una semplice opzione ma un valore universale
Per ogni popolo è il bene più prezioso e quindi va cercata quando in pericolo e ritrovata con tutte le forze quando si è persa in battaglia grazie
Grazie mille
Grazie a Roberto Zuccolini per quello che che si fa appunto veramente quotidianamente al di là che poi si venderà intervistati Onno sinché si parteciperanno a proposito di Grazio lo ringrazierà anche tanti i firmatari dell'appello e diamo voce rapace dal quale è partito tutto questo che vedo che vede in sala e avevo chiesto a
Enzo Nucci di intervenire i chiedo solo un attimo di pausa in invece torniamo un attimo la parola Manuele Bonaccorsi poi veniamo da terzo cercava di incrociare un po'le le varie esigenze
Manuele Bonaccorsi il CDR approfondimento RAI non che durante l'attacco Mario pollo l'unico giornalista
Forse in generale l'unico giorno a livello della RAI è veramente non italiana vero giornalista della RAI a essere presente sul campo russo grazie d'essere qui purtroppo
Allora se ne affrontiamo il tema giornalismo e guerra dobbiamo partire secondo me da un presupposto il problema è che il giornalismo una guerra può farla vincere o perde questo è già avvenuto nella storia bisogna che ci facciamo i conti
Perché la modalità con cui giornalismo informazione si confrontano all'interno di un conflitto
Che viene definita attraverso strategie logiche gestite dall'alto di costruzione della guerra dell'informazione il giornalista chi sta dentro la prima cosa da fare esserne consapevole
Essere consapevole che le strategie militari tv USA notti controllano allontani l'interno di quella di quel conflitto perché puoi diventare uno strumento di guerra se non non può ritirate né fuori
Ora con quale modello le gerarchie militari la politica acconto hanno controllato nel corso della storia i giornalisti in guerra faccio un volo velocissimo che forse ci è utile mettere alcuni durante la seconda guerra mondiale era la propaganda era il cinegiornale e ci mancherebbe altro ci può stare lì davanti all'Olocausto
Con la guerra del Vietnam vediamo per la prima volta in un sistema di informazione di massa compiuto il giornalismo andare in conflitto duro corna con la guerra devo costruire biberon lasciato qua sotto vero allora ma ma in un secondo lo prendo i tentacoli pay per sono il la grande scandalo nella guerra del Vietnam mensa montagne di il documento infiltrata dal Pentagono e pubblicata dal New York Times
è assaggio prima di Assange i giornalisti furono indagati e la Corte Suprema disse che potevano invece non ha fatto bene il loro mestiere non era possibile inquisiti indagarli ne ne arrestarla dimostrazione della storia certe volte bisogna fare dei passi dopo la guerra del Vietnam ma qualcosa deve necessariamente cambiare perché gli Stati Uniti la perdono quella guerra anche per l'intervento di un'informazione libera nel campo americano che dà forza al movimento
Pacifista e allora con la prima e la seconda guerra del Golfo nasce l'idea del giornalismo embedded controllato turgide RAI con le truppe ciò non impedisce specie nella seconda guerra del Golfo un giornalista un mo'che inizialmente provano alla posizione dei neoconservatori americani di riuscire a dare delle notizie
Che daranno anche forze rilevanza al movimento pacifista internazionale che allora ci ricordiamo venne chiamato alla seconda superpotenza bene cosa succede oggi oggi mischiamo un po'questi modelli el ritornata la propaganda con forza diceva bene di Trapani è gli l'idea che osta i da una parte e dall'altra
è ritornato non è mai finito il giornalismo embedded cioè si fanno nelle zone d'
Guerra i tour guidati dei militari e si è aggiunto un altro elemento deve esserci un buco nero
Cioè io devo stare solo da una parte del conflitto dall'altra non ci devono essere telecamere in modo che io possa vedere dentro la logica appunto di una guerra di propaganda lei vittime da una parte ma non le vittime dall'altra parte ciò che succede da una parte non ciò che succede dall'altra quello che avviene oggi a gas
E quello che avviene in Ucraina io sono stato appunto l'unico a stare dall'altro lato nella guerra russo cretina poco dopo lo scoppio per report un giornalista molto ma molto più bravo esperto di quel teatro lì della RAI marchi Innaro non non è potuto andarci perché perché fece un intervento dibattito televisivo dicendo attenzione l'allargamento a Est della NATO e una delle cause di questo conflitto apre dice immediata accusa di intelligenza col nemico allora quando rompi il buco nero dentro questa idea di guerra per cui dividere solo una parte perché devi essere schierato
Ovviamente c'è una sanzione
Domina una visione manichea la guerra non è un coacervo di
Di ragioni e torti come sempre
Dopo l'Olocausto perché noi oggi utilizziamo sistematicamente Hitler cioè Hitler ovunque attenzione che quando se ne sia andato alla teste mette a dire questa cosa qui di Putin come Hitler
E giustamente i parlamentari israeliani si sono un po'arrabbiati questo confronto non si fa a cuor a cuor leggero
Nel momento in cui Dio li questa questo buco nero non sei dentro la propaganda arride immediatamente la sanzione attenzione è una sanzione che spesso noi stessi giornalisti tutti come campo no del dell'informazione diamo il giorno contro i giornalisti che hanno violato
Il buco nero la prima cosa che avviene ed è veramente la prima cosa che deve finire perché non è degna di un Paese democratico è l'accusa di intelligenza col nemico
Se se se fai un racconto non consono sei amico di Putin sei amico di Hamas non può esistere l'accusa l'intelligenza dal col nemico perché è una tecnica di informazione fascistoide
Ma tecnicamente fascistoide
E questa cosa deve sparire dall'informazione italiana eppure noi abbiamo giornalisti importanti il cui compito principale è andare individuale minoranze non che che non sono d'accordo con come dire la linea che bisogna atlantista che bisogna seguire andarle a esporre al pubblico ludibrio
La seconda accusa è quella di fare il tecnico russo quello che io io sono sono entrati in una lista nera
Dopo essere stato a Marie Paule sono stato accusato di essere filo punti in insieme agenti incredibili insieme Oliver Stone inseguire a Ranucci insieme ad Augias chiunque non dice qualche va detto
E sono stato accusato da persone che non sono mai state di in gamba di un pollo di diffondere tecnici e attenzione io non vedo grandi cambiamenti tra quel che sta avvenendo oggi è quello che avveniva prima oggi tutto il mondo politico ma io vedo purtroppo che anche noi ci siamo dentro come mondo dell'informazione
Ragioniamo con la stessa logica di Giorgio da abili Bush durante la seconda guerra del Co del Golfo c'è il bene e il male cioè la lotta della democrazia contro il totalitarismo
Io penso che invece che continuare a fare questa accusa che ha dei tratti piuttosto colonialisti
Dovremmo cominciare a fare attenzione al rispetto della nostra democrazia perché la nostra democrazia in guerra non è data bisogna difenderla la deve difendere il mondo dell'informazione e lo devi difendere facendo saltare questi meccanismi
E poi io aggiungo Abbado veramente a chiudere ma non ci rendiamo conto che dalla crollo del muro di Berlino
Non siamo mai stati così vicini a un conflitto nucleare
Con questo tema mi che amenità errori intesa come padre di due bambini come mai lo stiamo riuscendo a raccontarlo
Cioè durante il tutta di di di cioè dopo la seconda guerra mondiale durante tutto il Novecento il la seconda parte del Novecento il pericolo della guerra nucleare è stato alla base di qualsiasi movimento pacifista oggi ci siamo davanti
Ieri è stato abbattuto probabilmente dei russi un drone americano sul Mar Nero eppure il tema è totalmente
Nascosto ora cosa possiamo fare noi come giornalisti secondo me qua parlo come componente la direzione auto approfondimento
Diciamo nel mio piccolissimo sindacalista di base molto piccola
E non esiste altra soluzione che l'autogoverno dell'informazione cioè la prima cosa che noi dobbiamo rivendicare l'Usigrai les femmes sei lo fanno sempre io continuo a farlo e l'uscita dalla politica
Del mo'del della politica dal mondo dell'informazione però è e qui concludo
Dobbiamo fare attenzione anche cosa succede all'interno del mondo dell'informazione e ripartire dal punto che il pluralismo è accettare tutte le posizioni
No non e non esiste altro modo se non partire dal pluralismo
Per tirar fuori il giornalismo da questo diciamo concezione guerrafondaio e che ormai purtroppo egemone
Grazie
Grazie a Manuele Bonaccorsi intanto salutiamo e ringraziamo il presidente fanno parte dell'ordine giornalistiche ci deve lasciare e andiamo rapidamente grazie per essere stato con noi Perm per impegni andiamo verso la conclusione anche Vittorio di Trapani sta andando via grazie per essere stato con noi ci avviamo verso la conclusione con degli interventi per noi fondamentali mi chiedo solo un po'di concisione perché se no fra un po'ci buttano fuori dalla sala ma non succederà perché saremmo saremmo brevi ma ci tengo particolarmente ai relatori che sentiremo parlare adesso
Inizio da Enzo Nucci di articolo ventuno grazie per essere con noi
E quello che ha descritto Manuele proprio prima emergere non senso di squadrismo nel mondo giornalistico e anche in quello politico che sta emergendo mi pare con forza e con Gagliardi via
E anche se poi devo dirti che magari Nixon aveva capito che la guerra in Vietnam era persa già nel sessantotto ma non potevate che all'opinione pubblica che avrebbe ritirato le truppe ha dovuto lasciare andare avanti la guerra forse utilizzare se vogliamo essere terzi dietro l'oggetto
Quelle strane qui qui gli altri sette anni di durissima guerra per dire poi signori dobbiamo un affare di Vietnam detto questo
Ci siamo Max nel senso che finalmente si parla di qualcosa che sta prendendo corpo non
Nel parliamo qui ora perché
Parliamo di due guerre che sono sull'uso delle nostre porte ma
Dimentichiamo troppo spesso
Una una
Lo scenario
Veramente drammatico
Io voglio così al molto a volo d'angelo
Ricordare i compiti più importanti sono attualmente in corso o anche di crisi dove ci sono conflitti a bassa intensità che però
E qualcosa questa definizione il compito a bassa intensità che fa
Perché disonora l'intelligenza perché la coscienza della gente e parliamo del Sudan
E nel Sudan e da un anno di quel risolutamente paese drammatico pensate che dal cinquantasei ad oggi quindi parliamo di sessantotto anni ha conosciuto pochi anni pace poco dopo
Che ottenne l'autonomia non l'indipendenza dal dall'Inghilterra ripresa dei combattimenti entrambi brevi periodi sono sessantotto anni
Più di guerra che rilancia bene
Le l'ennesimo conflitto ha preso il via lo scorso anno dodici mila i morti quindi accerta ma parliamo anche di sette milioni di persone in giunga sono state massacrate centinaia di persone di etnia lettini applicano da parte delle truppe arabe e più della metà della popolazione parliamo venticinque milioni ha bisogno di aiuti alimentari di scaffali e queste qualcosa di drammatico su cui si lancia continuamente si dovesse ma che non trovano alcun riscontro ma parliamo anche del Myanmar dove l'esercito ma ha ripreso ma forte
Iniziativa contro i gruppi ribelli sta usando bombe a grappolo alcun troppo questi ribelli ma parla di spese come sappiamo è la popolazione civile maggioranza e poi ancora tanto per non dimenticare colpiti nella Repubblica democratica del Congo nella nella parte orientale laddove c'è una forte interferenza anche dell'Occidente perché parliamo di materie prime che servono alla nostra economia per andare avanti ancora Etiopia ma Libia Libia che pure vicino casa di fronte casa nostra la Somalia del Nagorno Karabakh la Repubblica Centrafricana ecco è un un quadro molto Fusco e lo abbiamo poi visto purtroppo
Di nuovo risaltare appena una settimana fa giovedì della scorsa settimana l'Alto commissariato per le Nazioni Unite hanno celebrato la festa la festa la giornata mondiale del rifugiato dei sono cifre drammatiche pensato una persona su sessantanove un è un e in fuga dalla guerra dal dalla violenza dalle persecuzioni parliamo di
Ma o ogni ogni minuto venti persone sono costrette a lasciare la propria abitazione
Complessivamente sono centoventi milioni profughi al mondo se fatto se pensiamo ai numeri centoventi milioni se potessero far parte di una sola nazione sarebbe la tredicesima nazione al mondo dopo il Giappone centoventi milioni
Pensate
Ma non è tutto allora si alcuni conflitti sono stati dichiarati chiusino
Sempre fonti del dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite ci dicono che il settantatré per cento giunte rifugiati del mondo provengono da cinque Paesi essenzialmente nel due mila e ventiquattro
L'Afghanistan
Con sei virgola quattro milioni la Sicilia sempre con sei virgola quattro milioni e Venezuela paese di cui appunto si parla poco e male sono sei eccidio sei milioni e cento mila lunga la l'Ucraina ovviamente e la Palestina ambedue con sei milioni ecco è una massa enorme
Chi ci dovrebbe dare il proprio il senso del dramma di che cos'è la guerra ma la guerra appunto che
Bussa anche più vicino casa nostra l'alibi di fronte a noi
La Russia sta provando a costruire ci riuscirà probabilmente una base navale in Libia proprio di fronte casa nostra proprio di fronte alla NATO
Negli scenari di guerra che sono stati revocati sono molto più vicini di quanto noi possiamo immaginare
Perché chiudere perché poi credo che abbiamo ampiamente parlati io credo che il compito del servizio pubblico di cui ancora mi onoro di appartenere per pochi giorni prima di andare in pensione è proprio quello di illuminare le crisi dimenticate le
Aree dove più si soffre e lo dovremmo fare
Più di tutti proprio perché esse non si giustificano con la la il lavoro del servizio pubblico
Mi auguro e ed è un augurio per tutti il momento difficile difficile da qua a categoria perché sappiamo
Che cosa è il precariato le difficoltà appunto di
Sopravvivenza no tante volte abbiamo denunciato Giovani che guadagnano cinque euro tre euro al pezzo e quindi è veramente uno sforzo importante per tutti ma dovrebbe essere proprio il padre
Chi nomina questa categoria e di far propria
Quello che diceva il grande grande scrittore inglese a propose il lavoro del giornalista che è quello di essere un granello di sabbia in grado di bloccare un meccanismo
Noi dovremmo bloccare siamo meccanismo della disinformazione e illuminare quell'oscurità
Chi avvolgono la verità grazie grazie mille
Grazie a Enzo
Grazie articolo ventuno per esserci sempre c'abbiamo veramente verso la conclusione ma dulcis in fundo
A partire da Simona Maggiorelli grazie per essere qui direttrice di Left che a proposito i protagonisti dell'informazione
Può raccontarci qualcosa da dentro di come di cosa sta succedendo e di che cosa di come si racconta questo questo siamo tutti i giorni grazie grazie manca grazie a tutti che per la pazienza
Allora pagare per molti Manhattan conta di tante punte vista e che è difficile ma che facili perché ha depennato tutte le forze che autorevolmente sono state dette che condivido
Volevo aggiungere
Lo qualche cosa velocemente allora a proposito di delegittimazione di discredito dei punti di vista pacifisti a me ha colpito molto e ne abbiamo fatto un po'una nostra battaglia come è stata raccontata male tutta la battaglia pacifista fatta dalle giovani generazioni
Abbiamo conduce con razzi ne abbiamo parlato proprio la settimana scorsa affezionate lesionati
Di Ronchi
E abbastanza diciamo agghiacciante direi perché è stata è stata ribaltata sostanzialmente la re la realtà
Ma faccio un esempio le proteste nei campus americani sono state spesso derubricate come molto facili figli di papà che non rischiano nulla mentre sappiamo benissimo che sono università
Per lo più private i ragazzi rischiano tutto rischiano la carriera e lo fanno per ideali alti per la pace e per la giustizia sociale e quindi dovrebbero essere ascoltati e raccontato il loro punto di vista con più rispetto
è successo anche in Italia soprattutto con un'alterazione chi è cronista lo sa chi ha seguito i pari scontri che ci sono stati anche quello con il ministro Roccella da parte degli studenti
Abbiamo assistito a un teatrino in cui i ragazzi forse si alzavano anche la voce ma poiché il ministro decide di ritirarsi
E e F. il quello che viene raccontata sui giornali che c'è stata una censura ma quando mai i giovani potrebbero avere i mezzi per censurare un ministro che ha a disposizione
Tutto quello che vuole questi sono solo alcuni esempi ovviamente se ne potrebbero fare tanti
Si viene appunto chi la si fa portatore di questi punti di vista viene spesso definita antisemita torno brevissimamente sulle sui campus americani
Una più di una ricerca Donatella Della Porta lo scrive sull'erta dice che il trenta al venti trenta per cento dei ragazzini hanno protestato nei campus sono di origine ebraiche
Quindi dicono due volte notti mai minima e e questo sui giornali mentre Stream pezzo forte vantaggio anche di essere dei piccoli giornali
Come come l'Hertha
Un altro punto che volevo prendetene presente allora come possiamo noi
O raccontare e non cadendo nelle trappole sono state descritte benissimo dei colleghi precedenti
Allora il punto di vista se n'è parlato molto oggi mi sembra condivido quando Di Trapani diceva appunto dal punto di vista delle vittime
Io direi il punto di vista della popolazioni civili e il punto di vista dei diritti umani che PCI e questo ci unisce tutti non è una questione di parteggiare ma quello dovrebbe essere sempre
Il focus che guida il nostro lavoro
E allora mi viene da dire che la trappola più grossa una delle trappole più grosse e se noi facciamo
Come dire da scorta mediatica ai cantori della guerra e anche e cadiamo nella trappola della di umanizzazione
Cosa parolone molto concretamente viene tutti i giorni pensiamo a Gaza
Noi anche cosa facciamo diamo dei numeri perché Anna anche io insomma o quando mi capita di essere qualche volta invitata in televisione penso pochi minuti che cosa posso dire tentato di con numerose dico trentasette mila vittime
Il dall'altra parte ci sono degli esseri umani che mi ascoltano avrà un perfetto produrrà una una reazione però dall'altra parte che il numeri sono anche una trappola una trappola perché poi c'è appunto
Questa devo umanizzazione per cui il nostro lavoro quello che noi facciamo anche come l'Hertha e cercare di raccontare le storie i volti di costruire ogni volta in praticamente per come si può la le vicende però sappiamo che a Gaza
Carta ma queste lente non si può andare si è parlato tanto dei giornalistica Zauri che eroi direi veramente nome perché tutti i giorni ha ci hanno permesso di sapere questa cosa
Io penso però che ci sia anche una colpevolezza nostra perché oggi si parlava di Julian Assange di questa bella vittoria hanno fatto che lui si è libero meno Hicham somma abbiamo fatto tutti la battaglia per lui
Allora mi veniva da pensare ecco Julian Assange è stato accusato per aver diffuso dei documenti secretati se non ci fosse stato abiti di X non avremmo saputo dei Collateral Murder
In Iraq cioè del dell'uccisione di civili da parte delle taglia dell'esercito americano barbaramente senza motivo ecco casa quello che succede a casa in realtà è sotto gli occhi di tutti e non vogliamo vetrine
Questo è quello che mi colpisce perché internet no ci permette di collegarci con appunto contatta persone quindi il rischio Katie chiudere gli occhi di usare di avere paura di usare certe parole se come dicevamo prima appunto si viene accusati per il quarto al conflitto Penati della Russia in Ucraina di essere puntini come diceva Manuele Bonaccorsi dall'altra parte qua ugualmente si viene accusati di essere provo a marzo no incredibile restano alti
Allora il punto è che mi avvio alla conclusione secondo me dare voce a quelle che attacca il a quelle quegli esponenti che ci sono in tutte le situazioni che si oppongono alla guerra esempio i refusi
No io le accuse né che sono i giovani israeliani che rifiutano di andare nell'esercito noi abbiamo intervistato più volte soffia orche a tredici anni sicché a diciott'anni fondi scorso molto importante perché oltre a rispettare la guerra dice
Da femminista che adottare il modello di guerra non è una libertà è una falsa qui sta da parte delle donne e qui mi ricollego alla collega che parlava appunto del bellissimo documento delle importanti c'è un aumento delle femministe russe contro la guerra mettevano in discussione il linguaggio il machismo
Il patriarcato no tutte cose connesse alla guerra ultima questione mi taccio
La questione dato Mantellini ineluttabilità della guerra ecco qui veniamo al nodo forse più difficile
Però pensiero pacifista e non violento è un pensiero Complesso diversamente da quello che viene detto no va bene generalmente stigmatizzato bestemmiatori infantili e così via no invece pensare a a come costruire la pace chiede complessità profili profondità non dividere la realtà per Bianco e nero e così via
E allora questo Mandelli multipli ineluttabilità della guerra parlava anche Pucciarelli che pensa come giornalistica abbiamo il dovere interrogarci su queste di sollevare delle domande
Non non è è come se ci riportasse chi adesso sostiene si fa porta presto pensiero ops
Vite abbiamo tu a annullando per tutti i secoli di storia e di progresso che ci sono stati successivamente
Come letta abbiamo provate a fare un esercizio per esempio a rovesciare oltre a raccontare conflitti insieme con Raffaele Rocco della tante da guerra abbiamo approvato appare un esercizio al contrario raccontare momenti della storia in questi Pinto con la non violenza
E guardate che vi invito a leggerlo se letta si scoprono delle cose molto importanti grazie
Grazie mille assumono Maggiorelli
Si prepari Goracci riuscì a ti tocca ma prima a ho il piacere di accogliere questa tavola rotonda Francesco Pignata ci sei coordinatore delle campagne rete italiana pace disarmo venti euro esattamente la la persone il tipo di soggetto di cui abbiamo parlato finora cioè colui che rappresenta questa voce eccolo qui di tutti ci può raccontare quanto questa voce ascoltano grazie Francesco Dini di essere qui te la parola
Insomma solo il cosiddetto convitato di pietra quando intelligente interessante ma non solo io io voglio dire passeggiare facilitandone tutte le sessanta passa sensazioni della società civile italiana che ne fanno la maggiore rete italiana del pacifismo collegata con tutte le maggiori reti italiane internazionale di pacifismo non violenza
Le attività AGESCI Altromercato lampi
Archivio disarmo Associazione Papa Giovanni ventitreesimo l'associazione delle leggi italiane CGIL FIOM tutti i coordinamenti territoriali abbiamo con tantissimi enti locali Fondazione finanza etica Legambiente Libera movimento non violento al Brescia
E tutte quelle organizzazioni che portano avanti insieme tutta la nazione che è ovviamente un'azione politica in senso lato
E in questo senso ringrazio davvero la presente Floridia e tutti i rappresentanti parlamentari presenti che ci stanno ascoltando in questo contesto politica nel senso che da un'idea da una prospettiva da una strada
L'ha raccontato molto bene anche l'amico Zuccolini della Comunità Sant'Egidio con cui abbiamo
Sì ma tutte le autorizzazioni già citate organizzato le grandi manifestazioni negli ultimi due anni ma questa prospettiva politica
è fatta al quotidiano non è solo la grande manifestazione essere appunto una bella giornata ma un lavoro continuativo sulle giornate di mobilitazione che si fanno in territori le ultime che hanno fatto sia per la pace in Ucraina e per la pace in Palestina hanno coinvolto più di cento città contemporaneamente in tutta Italia chi è in grado di mobilitare così tanta gente ma è muore all'interno di questo percorso che è un cuore del romano è stato già ricordato l'umano che serve sempre ricordarci quello che facciamo non è solo un esercizio nessun gioco non solo il gioco della guerra ma nemmeno un gioco la pace è qualcosa di serio dannatamente serio perché sono le vite delle persone essere in gioco
Quello che però facciamolo e soprattutto è cercare di dare un elemento cruciale
Alla costruzione della pace positiva la pace e così via secondo Galton secondo cani secondo tutti i teorici di un percorso che non vede la pace come sull'assenza di guerra ed è la competenza
I dati infatti le analisi perché se davvero vogliamo costruire la pace che siamo utopisti concreti dobbiamo darci un progetto non basta solo evocato la pace va fatta va costruita e allora noi lo facciamo lo facciamo da anni è questo il punto
E avevamo un'attenzione maggiore prima degli ultimi due anni
Sull'export viali ad esempio i dati sull'export di armi erano diffusi solo noi e adesso piano piano nei giorni più anche nei documenti ufficiali
E c'è questo ci ha permesso per esempio nel caso dello Yemen già citato prima di fermare per la prima volta in oltre trent'anni delle licenze che permettevo di spostare i bond emessi dai più verso l'Arabia Saudita ed Emirati Arabi che utilizzavano per uccidere i civili
Questo risultato è stato che si è fatto grazie al bocca sul Parlamento all'informazione emanazione continuativa pensiamo le spese militari
Perché non è che il riarmo è nato nel ventidue strabica nel febbraio del due mila ventidue
Le spese militari mondiali sono raddoppiate negli ultimi venticinque anni e oltretutto non hanno garantito maggiore sicurezza ma hanno garantito
Ancora più conflitti come è stato detto prima allora questo elementi che le persone credo devono sapere perché sono al mantra del essere più sicuri per avere la pace con le armi si sparse Parabellum dei Romani antichi ma mi sembra che nel nostro mondo come Stato prima del settimo
Detto abbia fatto dei passi avanti che non dobbiamo più rimanere collegati a quello che dicevano gli antichi romani ecco questo importante ed è inutile ho sempre detto la do sempre certificato abbiamo sempre dato questo contributo i dibattiti un contributo che ora è sparito
Per esempio una cosa importantissima che è stata poco fa evocata le armi nucleari
Noi da tempo diciamo che c'è un problema delle armi nucleari facciamo parte della campagna internazionale per la messa al bando del nucleare civile diciassette ha ottenuto un trattato internazionale è ottenuto proprio per per la pace lo vedete qua dietro io ho avuto l'onore di rappresentare la campagna italiana ricevimento il premio Nobel per la campagna e tant'quindi una certa competenza luce per la facilità
Eppure negli ultimi mesi quando il pericolo nucleare è tornato a essere così evidente si fanno parlare tutti anche i quali pensano magari meno che differenza c'è fra una è stata strategiche non strategica quante sono le testate in giro per il mondo quando si quanto si spende per mantenere gli gli arsenali nucleari quanto e con il volto che presenta il nostro Paese nella nell'architettura difesa nucleare cosa vuol dire minacciare un'altra città di essere distrutta per mantenermi sicurezza ecco tutte queste esperienze dati informazioni sono spariti quindi ringraziamo per averne cercato sta cercando di riportare l'attenzione su questo elemento ne continuiamo contiamo andrà avanti concediamo anche a coinvolgerli persone perché a la l'informazione credo che sia una percorso che debba essere continuamente portato avanti
Forse fatte va bene basta speranza ad altre persone ottimista adesso non farei lavoro che faccio
C'è tempo Trematerra sofferenza non ci dicono che siamo chiusi se voglio dire che non siamo uguali fa una politica e fanno lo slogan saudita parliamo di come risolvere i conflitti parliamo di libri come questi grandissimi qualità con informazioni con i numeri siamo un po'ma richiamo che sia un modo per essersi nella costruzione della pace e per essersi nel portare avanti i media che davvero vuole costruire un mondo più giusto epiloghi diritti per tutti
La seconda cosa grazie mille Francesco Bignasca
Prima delle conclusioni nelle quali la presidente Floridia credo debba annunciarci qualcosa e che farebbe molto piacere se qualcuno poi volessero intervenire dal pubblico o il piacere e annunciare riuscì a lavorarci non credo abbia bisogno di presentazioni inviata storica del TG tre una di quelle persone che tutti conosciamo che la guerra l'ha vista l'ha toccata
Ci può dire la sua grazie di essere qui
Grazie io non prevedeva l'intervento di gran non mi sottraggo visto che sono sollecitata a farlo
E allora partirei da un articolo che ho finito di leggere proprio venendo qua un bell'articolo dello penale George
C'è una rivisitare in lingua francese che si pubblica in Libano e e che si intitola quanto vale la vita di un palestinese
Quest'articolo si sofferma sul blitz israeliano che qualche settimana fa ha liberato quattro ostaggi targata
Costando però la vita oltre seicento duecentosessanta
Palestinesi dentro la la striscia e provocatoriamente l'articolo calcola che una vita israeliana vale sessantotto virgola cinque vite palestinesi perché tanti palestinesi sono morti per liberare ciascuno dei quattro ostaggi
E allora la domanda che ancora provocatoriamente ci viene posta è perché nel nostro racconto poi quei quattro ostaggi sono prevalsi
Quei quattro ostaggi che avevano il diritto sacrosanto di tornare alle loro famiglie di avere salva la vita sono prevalsi però
Nel perimetro del nostro sguardo sui palestinesi che sono
Questa questa domanda rimanda a un'altra domanda quanto vale la testimonianza dei palestinesi
E perché parto da qui
Perché ci viene detto sì va be'ma quei duecentosessanta quattro morti li ha contati Ministero della salute che nelle mani di Camassa noi giornalisti non indipendenti non siamo dentro casa chissà dove sta la verità
Ed è un peccato non essere dentro casa lo dico da giornalista che ha raccontato tutte le guerre di casa pregresse da dentro casa ero là per Piombo fuso nel due mila otto due mila nove erano la per margine protettivo nel due mila quattordici è vero che vale molto di più la tua testimonianza da dentro
Perché è molto più facile che il pubblico italiano essi medesimi con la tua paura con la tua indignazione con i tuoi brividi di freddo
Con la tua commozione
Che non con la paura l'indignazione il freddo e la commozione di qualcuno che è diverso dal loro quei quattro ostaggi da cui sono partite ci assomigliano
Il rischio che hanno corso loro e e con loro tutti gli israeliani il sette ottobre rischia di venire presi in ostaggio dal terrorismo
E qualcosa che non sentiamo vicino anche nelle nostre capitali europee c'è stato c'è stato terrorismo sentiamo molto più distanti invece il morire sotto le bombe un rischio che noi forse non avvertiamo come imminente come prossimo come qualche cosa
Da cui difendersi insomma gli israeliani ci sono molto più vicini dei palestinesi
Ma torniamo alla nostra assenza dalla quando io raccontavo
Le operazioni militari israeliane nel due mila quattordici uno al due mila otto due mila nove e ogni giorno davo la conta dei morti e dei feriti pensate forse che andassi di ospedale in ospedale a contare i morti i feriti quei numeri meritava il Ministro della Sanità di Camassa allora perché sentirlo dire da me nel due mila quattordici nel due mila otto due mila nove valeva
E sentirlo dire dai giornalisti palestinesi dentro la Striscia che rischiano la vita dopo il cento morti abbiamo anche smesso di contarli non vale
E dice perché loro comunque stanno dentro la Striscia e quindi in qualche modo non sono indipendenti dal controllo di Hamas sono meno credibili sono coinvolti e la loro guerra
Mi sono trovata era
A discutere anche di questo con colleghi di cui condivido l'onestà intellettuale a chiedere loro e allora perché c'è piaciuto che gli ucraini
Raccontassero la loro guerra ai bravissimi ucraini che hanno filmato l'attacco russo all'ospedale di Mariù Paul
Abbiamo dato l'Oscar Misfits l'ARCEA conosco lo conosco personalmente ha preso l'Oscar perché raccontato da ucraino la sua guerra e i palestinesi che raccontano loro guerra invece sono
Così più invischiati meno credibili meno obiettivi
Guardate che è un meccanismo che si è in qualche modo cercato nel senso che noi fuori
Poco credibili i giornalisti palestinesi che sono morti per raccontare la loro guerra chi potevamo
Affidarci per avere un racconto da dentro quali potevano essere le nostre fonti i medici negli ospedali di Gaza ma gli ospedali erano i commi di Hamas
Gli operatori sanitari
A casa sono morti anche loro a centinaia
E allora ci sono e le agenzie dell'ONU anche loro hanno la conta delle vittime di chi ha fame di chi
Muore di chi sopravvive però anche l'allungo è stata da subito delegittimata l'uno ha avuto da parte israeliana l'accusa
Di connivenza prima circoscritta a una dozzina di operatori
Che che di quell'organizzazione Luca sapete tutti che l'agenzia della prima agenzia dell'ONU che si occupa dei rifugiati in termini storici perché nata nel quarantotto da quando è nata la questione palestinese esiste
Quelle accuse sono state smontate da un'inchiesta indipendente la Kouhili leadership la cui guiderà affidata all'ex ministro degli esteri francese Catherine Colonna e però ancora ancora si sospetta che l'urlo possa essere di parte
Certo tanto di come posso dire
Resistenza culturale
In questo modo di guardare al racconto che viene da dentro casa
Perché Enzo raccontava del Vietnam
Se è vero che noi non siamo dentro da casa sta uscendo tutto non possiamo fingere di non vedere
La reticenza rischia di condannarci in qualche modo una marginalità un'irrilevanza e invece attingiamo a quel racconto
Chiaramente contestualizziamo lo soffre siamo lo cerchiamo anche di dare il contesto a me questo è sempre stato giorni fa ricordavamo Roberto Morrione è stato mio direttore Rai News ventiquattro lui insisteva su questo ecco per esempio al TG tre
Non potendo entrare a casa ci siamo detti proviamo a raccontare quel non vuoto
Che il segretario generale delle Nazioni Unite Guterres ha evocato quando ha detto condanniamo il sette ottobre ma ricordiamoci che non è arrivato in un bar beh ma allora abbiamo raccontato i territori palestinesi la West Bank
Cercando in qualche modo di
Senza minimizzare il sette ottobre senza dimenticarlo sono stata nei kibbutz presi d'assalto sono convinta che quello che successe un po'puro e inequivocabile atto di terrorismo ma non dimenticandoci cosa
Era successo prima e non trascurando e dando prospetti peso specifico che ti va riconosciuto a quello che è successo dopo
E
E questo come riflessione di metodo che voglio condividere con voi
Sono molto d'accordo su molti interventi che mi hanno preceduto mi piace ricordare quello di Vittorio di Trapani che ha detto Nino stiamo con nessuno quando io vado nelle scuole di giornalismo
Dico ai giovani aspiranti giornalisti e alle giornaliste
Non siamo dispensatore di Verità attenzione a chi vi chiede verità
Perché la verità imbriglia costringe
La verità ti costringe a prendere posizione io sono la verità io ti sto dicendo la verità di lacci Cell il falso
Non è così c'era un bel libro
Di qualche anno fa di Bernardo Valli che si integri titolava la verità del momento la nostra una verità approssimativa
Cioè e quel grado di approssimazione ai fatti agli eventi che quel giorno io sono con mille forze che tremavano contro riuscita a raggiungere
è un frammento poi c'è il racconto degli altri giornalisti che danno altri frammenti ma sono sempre perfettibili chi tira scisse
E ordinate assolute sul bene e il male in genere che racconta le guerre dal salotto di casa sua e per cui
Grazie per questa riflessione per avermi dato la parola
Per poter dire che sì andiamo nelle trincee degli ucraini ma cerchiamo anche di andare nelle trincee russe
E magari non ci troveremo Putin ma soldati stanchi di guerra tanto quanto i soldati ucraini
Evitiamo il manicheismo di chi pensa che si debba raccontare solo il bene
A ricordo che quando intervista il presidente Erdogan all'indomani del golpe che era riuscito a sventare
L'intervista mi
Fece uscire con un grande mal di testa ma è una delle cose che penso abbiano segnato di più insomma il mio percorso professionale
Certo non sono andato a non sono non mi sono messa al cospetto di un uomo
La cui postura
Cui decisioni condividemmo stava arrestando giornalisti stava arrestando o accademici oppositori prestata utile quell'intervista perché bisogna anche avvicinare
Anche gli autocrati
Bisogna farli conoscere
Bisogna avvicinare anche il nemico
Sempre ricordando a noi stessi che non è il nostro nemico perché non sto principale dovere che anche la fonte primaria della nostra residua credibilità e la terzietà noi non stiamo con nessuno
Meno stiamo né con gli ucraini né coi russi non stiamo né coi palestinesi né con gli israeliani restiamo con i fatti
E appunto
Chi cerca di raccontarvi la verità poi di Porta a
A degli assolutismi che sono sempre molto fuorvianti grazie forse il miglior diceva però
Dell'Ascoli
Io e tutti noi ascolteremmo per ore conclude la presidente Floridiana nel frattempo ringrazio i parlamentari presenti in sala anche abbiamo visto oggi ci ha fatto piacere vedere il pubblico Dolores Bevilacqua Sabrina che Siena naturale Peppe De Cristofaro ad Affori Musolino le Vincenza Rando grazie per averci ascoltati per aver partecipato a alla all'audizione all'ascolto di oggi
Va
Mi permetto di unirmi ai ringraziamenti e comincia ringraziando Marco proprio per questa iniziativa per questa iniziativa ringrazio tutti i relatori e tutte le persone giornalisti che si sono intervenuti e a conclusione di questo momento di riflessione
Di comunico che sicuramente mi farò promotrice come anticipato il presidente di Trapani con il quale appunto parlavo durante il convegno accennando che cercherò di proporre alla Commissione un atto di indirizzo affinché questo appello possa essere accolto
Chiaramente l'atto di indirizzo va condiviso con le sensibilità dell'intera Commissione ma ci sono diversi strumenti quale potrebbe anche essere una lettera delle presidente o qualunque altro
Strumento sia necessario benedice bel per il presidenti di Trapani dicendo io da istituzione o in maniera corretta colto questo appello è anche vero che gli appelli e le proposte si accorgono anche per la sensibilità politica e di questa assolutamente non non me ne vergogno nel senso che ciascuno di noi ha una determinata sensibilità politica e io sono istituzione perché rappresento anche una parte politica che sente questo tema come un tema principale è un tema fondamentale
Sente la necessità di un pluralismo che percepisce mancare vuole nel servizio pubblico e quindi si fa promotrice quindi l'istituzione insiste riesce ad essere anche affetti da nel momento in cui però e capace anche di cogliere delle richieste perché le istituzioni sono espressioni
Dei gruppi politici e questo per me è importante perché mi piace dirlo che sono contro l'economia di guerra tessono perno una grammatica di pace che possa costruire sintassi sì di soluzioni diverso e da quella bellicista
E quindi è necessario che come istituzione tu possa creare quello spazio affinché questa grammatica si diceva prima e quindi questa sintassi
Possa costruire le parole le parole nuove perché se noi riusciamo a riempire
Di parole nuove rispetto a quelle militari pensiero il pensiero può trovare soluzioni diverse da quelle che sembrano scontate
E unilaterali questo mi premeva dirlo quale tipo di giornalismo di giornalismo penso il servizio pubblico debba tutelare valorizzare e proteggere e dargli spazio sicuramente il giornalismo che consuma lontana le suole delle scarpe come scrisse papa Francesco sicuramente il giornalismo che entra dentro le cose che racconta i popoli non solo i governi affinché i popoli possano no
Decidere dei propri destini ma per decidere dei propri destini devono anche avere la consapevolezza e quindi quello del giornalismo prezioso che racconta la verità giustamente io sentivo avevo maturato anche questa
Diciamo sensibilità rispetto che ha la verità per la verità
Non esistesse nonno come insieme di verità che ti danno l'opportunità di comprendere la complessità delle cose il relativismo gnoseologico di Pirandello no
La verità e l'insieme e affinché ci sia l'insieme ho bisogno di tutte le verità e quindi che si raccontino i diversi popoli diversi punti di vista le diverse vittime
I diversi governi e chi combatte quei governi questo il servizio pubblico che pretendiamo questo il giornalismo che il servizio pubblico bene comune deve proteggere questo ci tenevo a dirlo perché come istituzione è importante è che questo possa essere un tema perché spesso si parla della vigilanza RAI non è vigilanza e attori Indirizzo soprattutto e attore Indirizzo invece la politica
La tira giù la Commissione di vigilanza nelle dispute della vigilanza no è anche atto Indirizzo e che forse la parte non vi dico più importante ma quasi perché quella che può sottolineare quanto importante sia il racconto giornalistico che possa che consumando le suole delle scarpe possa entrare dentro le storie raccontarci le diverso e verità che portano insieme poi la consapevolezza di un pensiero critico che ti può far maturare
La tua opinione come cittadino e concludo ancora con un grazie davvero per i vostri interventi che mi hanno permesso di avere più consapevolezza dell'importanza di come portare in Commissione di vigilanza
Questo questo appello le vostre riflessioni sono sono state utile preziosi e mi sono sembrate un po'permette ai temi come
Insegnante di lettere mi sono sembrate un po'
Come il
Il varco di Montale con me
L'anello spezzato della Rete come l'asma iattura della rete sono quei momenti in cui qualcosa si rompe affinché la catena si spezzi e quindi si possa davvero avere il senso dell'insieme delle cose grazie per questo momento
Grazie grazie ancora anzi non ci sono
Interventi dal pubblico e ringrazio per l'ultima volta Carlo Bartolini Monica Pietrangeli Vittorio di Trapani Matteo Pucciarelli Beppe Giulietti Christian Ferrari Roberto Zuccolini Manuele Bonaccorsi Enzo Nucci
Simona maggiorenni Francesco Bignardi camicie abbracci al bar a Floridia per essere stati con noi non che i presenti in sala nonché i giornalisti che hanno seguito e stanno seguendo l'evento e se lo sono seguiti tutto e chi fa questo lavoro sa che non è cosa
Siamo scontata
Speriamo di darmi presto nuovi nuovi aggiornamenti chiede di fare passi avanti grazie a tutti passerà grazie a tutti a tutti