La guerra in Bosnia e l'assedio di Sarajevo

Radio radicale siamo con Adriano Sofri in studio quindi nostri studi non li vogliamo parlare ancora di bontà intanto perché novizia continuano a essere drammatiche se l'aggettivo non fosse ancora troppo usato in questi giorni sulle pagine dei giornali perché ci sono al tredici vittime a Sarajevo ci sono numerosi feriti ancora nella giornata
Di ieri peraltro Adriano Sofri sarà tra qualche settimana probabilmente di nuovo a Sarajevo in ogni dove annunciavano subite non si ascoltatori
Cercheremo di usare anche la sua voce delle sue corrispondenze direttamente da Sarajevo per cercare deve il polso della situazione ma intanto in Italia si parla di Bosnia che se come dire si aprono dibattiti culturali sul senso delle ultime parole che soffrì ha usato Sarajevo come Auschwitz così dicono
Il settimanale L'Espresso apre un dibattito sulla unicità dell'Olocausto Adriano cosa pensi mi come diciamo sì risponde alle provocazioni
Ma penso che questa discussione è stata molto arbitraria e equivoca e mi è molto dispiaciuta per una doppia ragione la prima perché di questa che forse a volte pigramente con una cosa che somiglia o una litania si chiama unicità di Auschwitz io credo molto fortemente diciamo per quello che conta ne ho dato molte prove pubbliche datato da tantissimo tempo dunque trovo grottesco che mi venga rinfacciato l'argomento che non c'entra niente con quello che ho detto
In particolare quello che avevo detto Ezio ribadito e che ribadisco ad ogni circostanza in cui valga la pena di farlo
E che secondo me l'esperienza che noi stiamo facendo della non non dirò indifferenza ma inerte sia delle autorità internazionale di chiunque abbia potere e non parlo solo il potere politico militare ma anche del potere morale per esempio gli intellettuali maestri di opinione i predicatori pubblici privati eccetera nei confronti del martirio subito dalla Bosnia dice nei confronti di un'aggressione motivata da un esplicito programma razzista che genocida
Questa esperienza getta una luce retrospettiva su tutta la lunghissima e tormentoso discussione su come il mondo si è comportato nei confronti del ghetto di Varsavia amico fronti del dei campi di sterminio e cioè se il mondo sapesse quanto sapesse e come si sia comportato chi sapendo poteva prendere delle decisioni quell'esperienza che noi viviamo oggi ci lascia dire
In modo secondo me è veramente terribile che la cosa perché che questa discussione rischia di essere superata dalla consapevolezza che anche laddove si sa interamente e per così dire per per per eccesso con cesso i dettagli con ininterrotto flusso di sangue tenere sugli schermi televisivi delle nostre case eccetera anche quando tutto si sa e si segue indiretta manca qualunque in per vento qualunque capacità di andare in soccorso delle vittime allora questa era la la cosa che avevo detto che mi pare difficilmente controvertibile questa è una cosa che hanno detto prima di me persone che sono autorizzati sì a parlare per esempio dell'esperienza della rivolta eroica e disperato nel ghetto di Varsavia ho ricordato che la perché l'ha detto persino a a me personalmente ma anche in pubblico mare che del Man cioè il superstite vice comandante del del dell'insurrezione del ghetto di Varsavia persona molto scontroso e molto poco incline alla retorica
Ho ricordato che in occasione del cinquantenario di Auschwitz il e le richiamo a Sarajevo è stato fatto dalle autorità ebraiche convenute a Varsavia per il cinquantenario di Auschwitz dunque diciamo questa questo rovesciamento dei per quindi polemici mi sembra del tutto pretestuosa insomma il Friuli fatto di leggere telefonate alla alla esponenti della comunità ebraica ai quali veniva detto una frase Sophie dice Garosci tre come Sarajevo lei che cosa pensa naturalmente non rispondeva automaticamente io penso di no qualcuno ha risposto anche io sono offeso dal paragone insomma mi ha lasciato abbastanza sconcertato la seconda cosa è che questa è la prova del fatto che un
D'un tentativo di prendere per il bavero diciamo i propri interlocutori e costringerli a misurarsi con la questione di Sarajevo oggi della Bosnia oggi di che cosa fare nei confronti Hubble oggi si traduce in una specie di di di di fuga giornalistica peraltro e appunto malintesa
Verso un dibattito perché sempre vale la pena di fare eccetera ma che per me assolutamente scontato quello sull'unicità della dello sterminio del genocidio degli ebrei eccetera eccetera sul di il problema era un altro insomma per esempio all'articolo di due pagine o o anche di tre su che cosa fare nei confronti
Del genocidio oggi perpetrato nei confronti di dei bosniaci le ragioni di questa inerzia diciamo che potremmo parlare intanto delle ragioni come dire della Realpolitik della della diplomazia internazionale degli Stati dell'Rocco dall'altra ci sono le ragioni di chi anche alla a sinistra diciamo del tuo ragionamento dice sostanza distinti chiede un tirarsi fuori nome della complessità insomma sia di questa situazione sia
E più in generale di tutto il mondo perché poi sembra che sia una categoria abbastanza diffusa come risponde queste due obiezioni ma di gli interlocutori sinistra sono naturalmente quelli che mi premono di più e le cui posizioni quando le trovo non solo sbagliate ma sbagliate in in un modo che ha conseguenze gravissime insomma non solo morali ma anche pratiche quelle che mi che mi fanno diciamo stare stare più male insomma che mi addolorano di più e dunque diciamo questa discussione per me è doppiamente se SIAL insomma per una ragione assolutamente decisiva cioè che ritengo che bisogni fare di tutto per intervenire in soccorso delle time di questo orrore a Sarajevo quindi per una ragione diciamo di di solidarietà senza riserve con loro e dall'altra parte poi per una ragione
Molto importante per noi cioè per quello che siamo noi che siamo diventati che rischiamo di diventare insomma per il nostro modo di ragionare di comportarci così io credo che in buona parte della sinistra che o a posizioni fortissimamente sbagliate o non ha posizioni o no o non ha il raggio di prendere posizioni con se stessa non ha il coraggio di prendere posizione nei confronti di vivi Sarajevo funzionino una serie di gli stereotipi e di pregiudizi
I pregiudizi sono uno quello pacifista quello astrattamente pacifista che fa pensare che essendo civili una guerra bisogni battersi per la pace o comunque rivendicare la pace tutti i termini scritte in grandi maiuscole Guerra e pace e così via e che non permette invece misurarsi col fatto che lì non c'è una guerra c'è un'aggressione c'è un'aggressione in radice e criminale nazionalista spinta fino al razzismo che non c'è un confronto fra due eserciti comparabili che non c'è una guerra civile cioè uno scontro militare fra due popolate sì ogni comparabili eccetera e che dunque la questione di un intervento internazionale di polizia che difenda i diritti umani e la legalità internazionale è la è l'unica questione che andava posta ormai da moltissimo tempo siamo arrivati alla strage quotidiana a distanza di tre tra sei mesi dall'inizio per esempio della dell'assedio di Sarajevo l'altro pregiudizio che continua a funzionare ancora più incomprensibilmente in questo caso perché il pacifismo dopotutto insomma evoca valori molto forti molto molto profondi molto suggestivi in larga misura molto giusto insomma salve le situazioni in cui non può essere più accampato se non traducendosi in una gravissimo Miss journey soccorso l'altro pregiudizio un pregiudizio filo serbo molto diffuso in Italia è fortissima la lobby di affari e di interessi appunto Real politici
Solidale coi serbi o addirittura ammirata insomma dell'inglese Cizio della violenza che i serbi riescono i serbi nazionalisti serbi razzisti c'è una c'è stata una fortissima opposizione in Serbia ci sono la quantità di disertori di Jesus eccetera ma naturalmente mi riferisco ai nazionalistici etnici e a quella corro ore nazional comunista dei guidato da Milano switching a Belgrado c'è una fortissima lobby di affari filo serba e poi c'è un sentimento veramente insomma in inconcepibile a questo punto di solidarietà coi serbi come rappresentanti per così dire di un'eredità di un retaggio di sinistra contrapposto per esempio a quello fascista ustascia croato eccetera sicuramente nazionalismo fra tre è stato ed è ancora una cosa orribile ma in realtà diciamo questo questo pregiudizio è un altro equivoco mostruoso insomma il comunismo totalitario di apparato burocratico e milita vista della della Serbia e si è rovesciato in un brevissimo volgere di tempo per così dire in poche ore insomma si è riconvertito al nazionalismo più sfrenato più Bublé più parano poi compiuti esaltazione delle fosse dei caduti di seicento anni fa dei piccoli eroi del del Kosovo che rivendica l'hanno l'onore della Serbia contro i turchi eccetera eccetera tutte queste cose contemporanei che anacronistiche delirante mente attuali e così I si è rovesciato in una aperto nazional comunismo dunque continuare a pensare alla Serbia on oltretutto con un equivoco storico in più non è che sia la cosa essenziale ma per esempio nel corso della resistenza della lotta partigiana nella nel territorio che abbiamo chiamato Jugoslavia e che non possiamo più permetterci di chiamare così la Bosnia è stato il vero centro di questa azione di resistenza per di di organizzazione delle forze partigiane e così via la Bosnia cioè un un un un Paese e e una nazione mista per eccellenza in cui come come tu sai bene come ormai sì ma forse in molti sanno la definizione musulmani non è una definizione religiosa ma la definizione nazionale nell'ingegneria costituzionale federativa titolista per garantire diciamo una autonomia e a questa Repubblica dove peraltro esercizi di genocidio nel corso dei secoli erano stati compiuti molte volte contro i musulmani cioè contro gli slavi Isla Mizzau atti oggi c'è sul sul manifesto una pagina che io condivido interamente che ricorda tutti questi precedenti cioè anche un un bellissimo libro intitolato I il genocidio storico contro i musulmani pagine che manifestò ospita e non so come facendo coincidere con certe posizioni che alcuni suoi redattori esprimono anche nelle polemiche di questi giorni
Dunque
Lalli questi pregiudizi sono fortissimamente operanti che e operante più di tutti questo che il pregiudizio che tu ricordavi del groviglio balcanico del garbuglio balcanico della violenza balcanica della mano che corre ai coltelli atavica mentre nei Balcani eccetera eccetera cioè questa specie di evocazione della complicazione della complessità dell'intreccio eccetera cattivo che di cui Balcani sarebbe i rappresentanti però Tomasi ha predestinati sempre alla violenza intestina più cieca più sanguinaria eccetera eccetera che impedisce di vedere le cose nella loro assoluta
Riconducibilità uno schieramento molto semplice da un assedianti è un assediato a uno che sta su una collina e spara la gente che sta in fondo alla valle sotto insomma che possiede le armi mentre quegli altri non ne possiedono o le possiedono in grado assolutamente incomparabile con suo che ha un programma genocida mentre per gli altri non hanno mai avuto che esercita la pulizia etnica tutto questo è stato detto e ripetuto ufficialmente dalle commise internazione delegate nazioni Unite per esempio dal rapporto Masovia i rischi da un rapporto di dei di commissari di molti Paesi incaricati delle Nazioni Unite che ha già è già tutto nelle cancellerie occidentali è stato pubblicato in questi giorni tutto questo insomma e ad abundantiam per così dire insomma un dato impressionante che chiunque vada a Sarajevo per esempio tutti i giornalisti chiedevo ieri sera a un esperto diciamo a uno di quelli che che che ci vanno più spesso delle che è un mio amico impresa c'è stato una specie di riunione dopo un dibattito sulla Bosnia quanti degli inizi degli Piatti a Sarajevo che sono molte decine forse centinaia di persone a questo punto insomma compresi i freelance i giovani quelli regionali minori eccetera che però ci hanno messo piede fossero non condividessero la solidarietà con la Bosnia la convinzione che lì ci siano gli assedianti e gli aggressori ori serbo bosniaci cetnici contro la popolazione bosniaca non solo i musulmani ma i cittadini bosniaci di qualunque religione o a religiosi e la necessità di un intervento che impiega se una forza giusta per porre fine a questo orrore io credo che il novantacinque per cento di quelli che sono stati lì non ha la minima esitazione su questi punti per esempio se Touati i giornali italiani ma tutti i giovani le strutture G. le cronache di Rampoldi da Sarajevo su sulla Repubblica le cronache Zaccaria sulla stampa le cronache Cianfanelli sul Corriere della Sera per non parlare dei Montali sull'Unità o persino diciamo le le cronache straordinariamente più vive ed equilibrate di Boccia da Sarajevo sul Manifesto a differenza degli editoriali che poi diciamo dei titoli e delle didascalie che che troppo spesso escono contraddicendo tu scopri che le persone che vanno adesso non voglio forzare il pensiero e nessuno ne uno omogeneizzato arbitrariamente mi con persone che non possono discutere ma che c'è un un divario assolutamente rivelato ore e e raccapricciante fra quello che sentono pensano e sanno le persone che sono state link e quello che sentono pensano e sanno o non vogliono sentire pensare sapere le autorità di qui i direttori dei giornali molto s'spesso i commentatori ufficiali dei giornali molto spesso o quelli che omettono di commentare in qualunque modo queste notizie per non parlare poi delle autorità politiche diplomatiche e così via e questo è un un dato veramente impressionante questo punto perché passato moltissimo tempo
Cioè non c'è un'incertezza iniziale non c'è una situazione ingarbugliata nella quale bisogna regolarsi lentamente spaventati dalla dal dall'orrore dalla mischia e così via sono passati tre anni e mezzo di questo orrore le persone che sono latte di sono migliaia come pensare ad un'incertezza del genere per esempio se se pellegrini turisti inviati televisioni e telecamere avessero potuto andare alcune avere il ghetto di Varsavia e tornare e riferirne per non dire appunto dei dei campi di di concentramento di sterminio capisci per quello che voglio dire è veramente a questo punto diciamo e veramente esasperante constatare questa questa stridente contraddizione
E ragioni del non intervento però intanto credo che una parte delle ragioni di queste nazioni derivino anche da differenti interpretazioni sull'origine di questo conflitto e quindi anche sull'origine della dissoluzione della della Jugoslavia quindi in questi quattro anni di Bach
Ma poi voglio dire per quale motivo secondo te intellettuali direttori di giornali politici di di tutti gli schieramenti non prendono posizione così come fecero in fondo venuta molto più lontano qualcuno dirà cioè in quel caso si discusse di guerra giusta valzer Bobbio tutti quanti e parla
Adesso perché non si fa
Difficile dire perché bisogna constatare che non è che non è successo che questo è gravissimo allora
Ma delle ragioni se posso dire una cosa triviale che una delle ragioni è che la classe dirigente italiana nel suo complesso da tre anni e mezzo quattro sta dando un'immagine di sé la più disastrosa che si tratti di inquisitorio di inquisiti di di gente che ha appena perso il potere o gente che la pena guadagnato e così via mi pare insomma che nel campo della politica del giornalismo della amministrazione della giustizia dell'amministrazione dello Stato dell'Accademia è per l'appunto i dibattiti intellettuali complessivamente tutti noi che apparteniamo a una specie di classe dirigente di questo Paese compresi i carcerati insomma cioè intese nel senso più lato abbiamo dato una cattivissima prova di noi tale insomma da consigliare forse una specie di dimissione collettiva ecco bene se fosse possibile nel corso di questi anni un altro coro Lario di questo di questo quadro che adesso così facilmente grossolanamente ho detto ma io sono persuaso che che che sia successo un altro corollario è che questa classe dirigente ha interpretato quello che avveniva in Italia in questi anni
Cioè questa specie di parodia compiaciuta di rivoluzione che è stata chiamata a tale salvo tornare precipitosamente sui propri passi e calpestare come una cicca lo stesso leader rivoluzionario che fino al giorno prima si era portato sugli altari e così via cosa gravissima i a un capo e all'altro della della parabola
Avuto a Di Pietro ma insomma non semplicemente a Di Pietro in questo momento io sono solidale con Di Pietro diciamo per la prima volta posso permettermelo dato che per l'appunto lo stanno trattando come una cicala schiacciare sotto i piedi di ogni passante e allora
E tutto questo e apparso a moltissime persone in Italia in modo provincialismo e compiaciuto come qualcosa di così importante che l'Italia non poteva perdere tempo o o o se vuoi permettersi il lusso di occuparsi di altre cose che dico che no che non la riguardavano direttamente insomma compreso diciamo la la l'atrocità di quello che succedeva nella ex-Jugoslavia cioè il nostro prossimo nel senso evangelico sai che bisogna amare il prossimo tuo ma poi a un certo punto con non ci si ferma semplicemente al comandamento c'è uno richiede Gesù Cristo la chemio prossimo e allora lui racconta la parabola del Samaritano cioè il prossimo e quello che più di fino a quello che ti soccorre eccetera in nostro prossimo alla lettera sono i bosniaci sono le persone che stanno dall'altro lato di questo specie di traghetto che l'Adriatico eccetera allora non potersi occupare diciamo non poter perdere tempo ed energie ad occuparsi della cosa più terribile che sia successa nel nell'Europa a partire dalla dalla fine della guerra mondiale ma cioè è incomparabile l'atrocità del l'orrore della del delle cose successe niente In exitu svaria della pulizia etnica dello ritornò insomma di un di una strage ispirata da una metodica volontà arazzi stare formidabile mente armata ex jugoslave con qualunque altro ed più che per esempio riguardi la generazione delle persone come me che ormai hanno superato il mezzo secolo insomma che sono decisamente anziani bene insomma c'è stata in Italia una specie di pusilla minuta per così dire spero non usare il termine viltà che forse troppo altisonante in questo caso ma di meschinità insomma di piccine via che ha impedito a un'intera classe dirigente poi anche ai suoi campioni
I campioni in carica anche in maniera assolutamente desolante di specchiarsi in quello che succedeva tra il nostro prossimo di fronte a noi è diciamo di non passare quindi non sapete neanche quello che succede e io credo che per l'appunto le persone che si sono guardate la cartina geografica per capire di che cosa stanno parlando siano state molto poche diciamo che oppure per per
Distanziare diciamo quello che succedeva appunto con stereotipi del tipo lata visivo balcanico o che so io otto la questione islamica no niente e più fuori luogo che evocare qui la questione bosniaca come un capitolo la questione islamica contemporanea no
In particolare Sarajevo Tuzla e le città maggiori eccetera sono città d'acqua ora il pulsante dell'Europa sul serio insomma in cui la questione islamica può arrivare solo per riflesso della della violenza esercitata contro l'identità di una nazione e della inerzia del stupida diciamo e suicida del il dell'Occidente dell'Europa della delle delle Nazioni Unite degli stessi Stati Uniti eccetera nei confronti di questa situazione dunque insomma c'è un complesso di ragioni di cui alcune sono più profonde comprensibili cioè sì voglio dire questo ci sono delle ragioni molto profondo e che io condivido fortemente che lasciano attoniti di fronte a quello che è successo di cioè in questa che adesso sto chiamando semplificando semplicità della situazione ma che Debbie dobbiamo accettare come tale per prendere la posa che che che quella situazione ci impone di prendere
Tuttavia noi non possiamo dimenticare di dire che quello che si sta compiendo lì e che può compiersi qui insomma che credo che in qualunque altro posto è una specie di riemersi non è da da profondità che ritenevamo definitivamente colmate di un male assoluto insomma di un male che pensavamo scomparso dalla storia perlomeno di questa parte del mondo dunque che e comprensibile che siamo rimasti diciamo sbalorditi costernati ed atto uniti di fronte a quello che succede insomma di fronte alla alla agli stupri con intenzioni Genocide di fronte al tiro al bersaglio quotidiano sui bambini quanto più piccoli tanto più appetitosi per i tiratore che dista che gli sta al sdraiato di fronte eccetera eccetera e tuttavia diciamo noi dobbiamo essere in grado di reagire a questa situazione da una parte ammettendo l'assolutezza di questo male insomma e non cercando di addomesticare lodi metterlo dentro formule anestetizzante come per l'appunto la guerra civile lata Lisma balcanico eccetera e dall'altra parte però di in non il permettere che questo si traduca in una specie di inerzia di di di di impotenza o di rifiuto delle proprie responsabilità nell'andare in soccorso del delle vittime e quando parlo di vittime non intendo su con le persone che pure sono la cosa decisiva ma intendo un qualunque all'dunque senso dell'umanità e della legalità internazionale un'ultima domanda e poi chiudiamo una ministro Agnelli quando
E fatto un dibattito qualche giorno fa con la in televisione insieme Sophie lei vuole armare i musulmani insomma questo sarebbe ancora più drammatico per la situazione è una risposta a queste argomentazioni
Ma io sono assolutamente persuaso che armare non i musulmani ma i bosniaci
Neanche armare i bosniaci ma
Cessare di impedire che si Arminio perché questo è il punto sia oggi un posizione assolutamente inevitabile io molto resistito a questo posizione perché trovo atroce che il mondo accetti diciamo di reagire a un'infamia come questa semplicemente diciamo facendo due passi indietro e consentendo che uno che la vittima diventi un contendente certo è una constatazione di di di di bancarotta terribile però la bancarotta c'è stata e si è consumata fino in fondo oltre ogni immaginazione la la posizione che non sono la mia che che anche quella dei dei dei sarai resi dei bosniaci del del loro governo eccetera la signora Agnelli mi ha rinfacciato lì e poi ancora in un'intervista sul Corriere
Di far coincidere mia posizione concreta della destra del Congresso americano ma non dispiaccia affatto che sia così non mi scandalizza non mi non mi importa niente insomma sicuramente la mia posizione coincide con quella dei sarà Jesi autorità e soprattutto gente comune che hanno aspettato per tre anni e mezzo di vedere se il mondo avrebbe mantenuto i suoi impegni solenni suoi doveri le sue promesse eccetera che hanno constatato sulla lo dalla pelle alla lettera che questi impegni venivano continuamente traditi e violati e a un certo punto hanno detto guardate noi non vi chiediamo più di mantenere nessun impegno di mantenere sulla promessa di far sì che la vostra garanzie di protezione siano effettivamente a attua a tema ritenute non vi chiediamo certo di combattere per Sarajevo per la Bosnia per noi però almeno vi chiediamo di smettere di tenere un embargo sulle ha mi che ci lascia disarmati noi contro un aggressore armato fino ai denti che è una delle più grandi potenze militari del nostro tempo che dispiega contro di noi
Impunito insomma una potenza di fuoco alla quale non sappiamo rispondere allora questo è il punto insomma o il mo'andò fa quello che deve fare per proteggere al popolo una popolazione di una Repubblica riconosciuta dalle Nazioni Unite e per proteggere il diritto internazionale oppure se ammette di non avere intenzione o possibilità o coraggio ho voglia di farlo ma smette di tenere ferma la vittima mentre l'altro la martirizzati