Rassegna stampa estera

Buongiorno reclutatori di radio radicale martedì diciassette settembre questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta diversi temi di cui ci occuperemo quest'oggi torneremo innanzitutto sulla guerra della Russia contro l'Ucraina il dilemma ucraina il titolo di un editoriale di El Pais
A proposito del dibattito in corso sulla fine o meno delle restrizioni imposte a chi è vero
Per colpire in profondità la Russia con le armi fornite dagli occidentali parleremo anche di Siria e un'altra guerra che prosegue nel silenzio generale
Con un ruolo importante della Russia di Vladimir Putin ma anche del regime
Iraniano leggeremo editoriale da nel mondo di oggi sulla lenta inclusione della Siria
Il commento affronta anche uno dei temi che sta tornando d'attualità a livello europeo la possibilità di riallacciare i rapporti con il regime di Bashar al-Assad per rimandare indietro i rifugiati siriani
Secondo le monta non
Non non sarebbe una decisione saggia mettiamola così a proposito di unione europea oggi Ursula von der Lion dovrebbe presentare la sua nuova commissione la notizia del giorno le dimissioni di Thierry Bretto
Ieri che ha sbattuto la porta denunciando fondamentalmente un riscatto da parte di Ursula von der Lion
Che ha chiesto mano al Macro di cambiare candidato offrendo un portafoglio più importante noi però parleremo del rapporto di Mario Draghi ancora una volta con un commento di Nicola Badaloni di figlia o e poi del possibile conflitto commerciale con la Cina sui dazi contro le auto elettriche importate proprio dalla Cina
L'opinione piccolo giornale liberale francese dazi sulle auto elettriche
Non a vere la mano tremante di fronte alla Cina e a proposito di questo tema cioè dei rapporti
Commerciali a livello globale
Oggi Fraktion Times pubblica un articolo di divide vorrà Hackman la Cina l'America e la lotta globale per potere influenza il mondo intero rischia di rimetterci dalla rivalità tra Washington e Pechino
Partiamo però dalla guerra della Russia contro l'Ucraina e dall'editoriale di oggi di El Pais il dilemma Ucraina il titolo riguarda le restrizioni
Imposte a chi è nell'uso delle armi fornite dagli occidentali
I Paesi alleati dell'Ucraina si trovano ad affrontare un dilemma sulla richiesta del presidente Volodymyr Zielinski di poter attaccare il territorio russo con missili a lungo raggio forniti dall'Occidente questa richiesta
Costituisce un altro punto di attrito con Vladimir Putin ed è motivo di nuovi avvertimenti da parte della Russia
Russia che negli ultimi giorni avanzata ulteriormente nella regione Ucraina del don Bassi ha lanciato una controffensiva Kursk nella regione russa invasa dall'Ucraina lo scorso mese
Allo stesso tempo il Cremlino ha ordinato l'espulsione di sei diplomatici britannici accusati di spionaggio
Questa espulsione spiega il Paese è coincisa con l'incontro venerdì a Washington durante il quale il presidente americano Giuba e del premier britannico che stanno hanno riaffermato il loro impegno nei confronti dell'Ucraina
Ma si sono rifiutati
Almeno in pubblico di dare il via libera alla richiesta di Zaleski
Il presidente ucraino insiste non solo sulla necessità che l'Occidente mantenga le forniture di armi e ha ragione quando si rammarica che la quantità di munizioni promesse
Non è stata consegnata ma anche insiste Zalinschi che vi sia consentito di utilizzare armi in grado di attaccare le infrastrutture militari sul territorio russo per contrastare la spinta del suo aggressore
è vero spiega El Pais che in passato Putin a lanciato minacce compresa quella nucleare
Di fronte
A l'aumento degli aiuti militari occidentali e l'Ucraina lo ha fatto prima della fornitura dei carri armati Leopard e poi degli Erie F sedici
Ciò che tuttavia cambia radicalmente l'equazione è che in entrambe le occasioni i Paesi fornitori avevano sottolineato lo scopo difensivo del materiale fornito
Un'autorizzazione esplicita Kiev ad attaccare Russia manderebbe a Mosca un messaggio molto diverso con conseguenze imprevedibili secondo El Pais questa situazione si inserisce anche in un contesto internazionale di grande incertezza
Le elezioni di novembre negli Stati Uniti con Donald Trump in rotta di collisione con Zaleski l'aumento delle simpatie file russe in Europa che si è visto nei risultati elettorali in Francia e Germania e l'instabilità dello stesso governo ucraino con un rimpasto di nove ministri
Non incoraggiano gli alleati a cambiare il loro atteggiamento nell'immediato futuro detto ciò concludo il Paese
La comprensibile prudenza occidentale per evitare un'escalation deve essere accompagnata da una maggiore rapidità nel rispettare gli impegni già assunti per la difesa dell'Ucraina così
Il quotidiano spagnolo che dunque sia si allinea a a chi sostiene la prudenza sulla questione della fine o meno delle restrizioni imposte a chi ha nell'uso delle delle armi l'aria cambia in qualche modo sulla sulla questione Ucraina le mondo oggi invece si occupa lo fa l'ho fatto già nell'edizione del fine settimana ma oggi ci torna con con l'editoriale una serie di articoli di Siria una guerra dimenticata dove tra l'altro la Russia ha giocato un ruolo fondamentale insieme
All'Iran la lenta implosione il titolo dell'editoriale di oggi di le Monde che inizia così cosa resta della Siria
Dopo la fine della guerra civile iniziata nel due mila e undici durante la primavera araba
Gli articoli che abbiamo pubblicato dal quindici settembre e quelli che seguiranno forniscono elementi di risposta ancor più preziosi per il fatto che si tratta di un Paese più chiuso che mai le lezioni che se ne traggono sono allarmanti dopo lo scoppio di una guerra combattuta con incredibile brutalità del regime di Bashar al-Assad dalle milizie jihadiste che avevano approfittato
Per un certo periodo dell'indebolimento dello stesso Assad il Paese destinato a una lenta e disperata implosione
Non si tratta solo di rovine irrecuperabili e di povertà endemica ma anche dello smembramento di una società e della cancellazione di una generazione tentata dall'esilio quando non è stata schiacciata dalla guerra
Le ragioni sono ben note la dinastia Cletto Crati dal potere a Damasco
A vinto questa guerra con il sostegno di due Paesi Iran e Russia guidati dei propri interessi strati strategici
Da allora
L'Iran si è concentrato sulla sua sopravvivenza la Russia è stata assorbita dalla guerra imposta all'Ucraina
Nessuno dei dei due ai mezzi per completare il ripristino totale del controllo di Bashar al-Assad sul Paese
Ad Assad sfuggono ancora zona importanti e ancor meno i mezzi per finanziare una ricostruzione costosa l'influenza acquisita dal regime iraniano in questo decennio dissuade i paesi del Golfo dal farsi coinvolgere le sanzioni occidentali continuano
A pesare sono giustificate dalla volontà di punire i peggiori crimini di più di guerra commessi
Del regime
Bashar al-Assad è convinto che la Realpolitik alla fine farà scomparire le sanzioni senza dover cedere la minima particella di potere
Tuttavia questo calcolo rimane vanno la simbolica reintegrazione dell'Assiria a nella lega araba nel due mila ventitré su iniziativa dell'Arabia Saudita non ha in alcun modo cambiato la situazione di impasse in cui si trova il paese a causa del comportamento di Assad
E i recenti appelli all'interno dell'Unione Europea a riallacciare i rapporti con la Siria dovrebbero essere guardati alla luce proprio di questo precedente particolarmente deludente scrive le monde
è vero in passato genera stanchezza internazionale soprattutto nei Paesi europei che hanno colto il maggior numero di profughi cacciati dalla guerra civile
Alcuni di questi Paesi
Europei ora sono pronti a considerare che la Siria sia ridiventata un Paese sicuro in cui questi rifugiati potrebbero essere rimpatriati
Gli articoli
E pubblichiamo scrivo le monde dimostrano che non è così è il contrario
In un'altra forma meno rumorosa ma altrettanto distruttiva il calvario siriano continua così
Le monde
Eppure il dibattito avvenuto all'interno dell'Unione europea anche se sotto traccia cioè su questa questione riallacciare i rapporti con Assad rispedire i rifugiati siriani
Nel Paese
A proposito del mio europea sommario l'abbiamo detto e ci sono diversi articoli sulla sulla stampa europea
Chieri Bretton ieri ha dato le dimissioni oggi Ursula von der line dovrebbe presentare la sua nuova squadra è una sorta di tre noto per la politica
Comunitaria anche perché Bretton accusato fondarla IBM di aver ricattato di fatto il presidente francese non al Macro che ha ceduto è una storia interessante anche perché rivela da un lato la mal modo di governare di di Wanda client dall'altro la debolezza della della Francia e in particolare di Emmanuel macro ma magari ci torneremo
Perché oggi vogliamo innanzitutto ritornare sul rapporto di Mario Draghi che tra l'altro sarà al Parlamento europeo oggi per presentare questo suo famoso rapporto commentato ieri dalle fidiamo
Con Nicola dal reale un appello al risveglio dell'Europa andiamo subito alle conclusioni visto visto il tempo
Che sono le più interessanti Mario Draghi dopo rapporto di Enrico Letta sul mercato unico illustra la visione la strategia che permetterebbero di riposizionare l'Europa di fronte agli imperi e giganti del ventunesimo secolo
Il grande design eh perfettamente pensato tuttavia si scontra con ostacoli formidabili che mettono in dubbio la sua realizzazione primo la pesantezza dell'istituzione europea illustrato dal piano di ripresa Next Generation e un lanciato nel due mila e venti che per ora a speso solo un terzo dei settecentocinquanta miliardi di euro
Poi il rifiuto degli stati membri di mettere in comune il cuore della loro strategia di sviluppo economico del loro sistema finanziario
Poi l'ascesa dei populisti ed estremisti poi la paralisi della Germania e il tracollo della Francia
Il futuro dell'Unione più che mai condizionato dalla situazione delle sue grandi le azioni e dalla loro capacità di superare la grave crisi nella quale sono intrappolate
Per rendere l'Europa uno potenza dobbiamo prima rimodellare Germania Francia e Italia
Stabilizzare la Polonia e riunire il Regno Unito all'unione europea così tra l'altro Nicola dalla sulle condizioni politiche per realizzare il piano Draghi e l'episodio bretone in qualche modo conferma questa come dire deriva politica
Sull'opinione di ieri invece c'era un interessante editoriale a proposito dei dazi contro le auto elettriche importate dalla Cina non avere la mano tremante titolo
Questo piccolo giornale liberale
Ritiene che la commissione debba andare fino in fondo il problema è che alcuni leader come il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez vogliono fare marcia indietro sui dazi che la Commissione propone di imporre secondo l'opinione tuttavia gli equilibri di potere stanno cambiando e spingono Pechino al dialogo
Con la chiusura del mercato nordamericano la Cina ha bisogno dell'Europa per mantenere a galla la propria economia indebolita dal ristagno dei consumi interni l'Europa deve cogliere l'occasione per riequilibrare i rapporti economici con Pechino così tra l'altro l'opinione che ci porta dell'ultima segnalazione di don Racman sul Financial Times di oggi la Cina l'America la lotta globale per potere influenza raccomando spiega che in qualche modo gli americani sono ossessionati dal contenere il potere cinesi cinesi sono ossessionati dal contenere
Potere americano
Washington utilizza gli accordi di sicurezza per
Proiettare la propria influenza nel mondo per chi invece usa alla
Gli aiuti economici e la le infrastrutture per imporsi ma entrambi i modelli di influenza globale stanno raggiungendo i loro limiti e dunque si va verso una rivalità rivalità che porta alla protezionismo e alla disaccoppiamento dell'economia globale che alla fine però da leggeranno la crescita economica di tutti una nuova corsa agli armamenti poi sarebbe uno spreco di risorse commenteranno rischio di una guerra
Catastrofica
La rivalità tra Cina e Stati Uniti rende ancora anche molto meno probabile che i due lavorino insieme sulle sfide globali che minacciano tutti intelligenza artificiale non regolamentata un riscaldamento globale senza vincoli
Morale le gioie di una nuova guerra fredda sono notevolmente sopravvalutate ci fermiamo David Carretta una buona giornata con Radio Radicale