Intervista a Marco Follini sulla crisi di Azione e sulla riforma della Legge elettorale

Radio radicale parliamo di politica italiana di politica di centro con Marco Follini quattro legislature vicepresidente del Consiglio più volte sottosegretario benvenuto radio radicale
Buongiorno grazie allora Follini lei insomma dobbiamo parlare del di dove vanno gli elettori del centro dove vanno i deputati di azione qual è la notizia
Ma direi che forse la notizia di queste ore la seconda cioè il girovagare dei deputati ma la notizia che conta è la prima voglio meno dovrebbe esserlo e cioè
Cercare di capire se c'è ancora un sentimento politico epicentro nel Paese ecco e soprattutto che rappresentanza politica polvere secondo lei il fallimento del terzo polo è dovuto diciamo anche le dinamiche dei suoi leader
Sì anche ma non solo trovo anche ingeneroso dare la croce addosso un giorno a rivincere un altro a Calenda
E hanno fatto i loro errori non c'è dubbio ma che non possono essere i soli a salire sul banco degli imputati c'è una difficoltà generale ti sistema della nostra democrazia
Il destino del centro è atteso a questa difficoltà
La storia italiana è una storia molto altalenante noi abbiamo attraversato momenti
Il grande quando curiosa radicalizzazione dello scontro politico e altri momenti in cui invece vigeva il principio per la ricerca del compromesso è ovvio
Che che la politica si svolge sotto questo ultimo registro il destino del centro è più largo il più generoso se la politica invece è un furibondo scontro frontale tra posizioni inconciliabili
La produzione del centro rischia di essere un po'teorica gli elettori tendono a scendere il meno peggio anche se più delle volte si trovano poi a dover scegliere tra due coalizioni
Che dal punto di vista dell'elettore vista nel medio sono negative struttura ecco tra l'altro coalizioni alle quali interno dei quali sono gli scontri
Anche diciamo importanti questo una volta diciamo del pentapartito c'era confronto ma non scontro diciamo all'interno della maggioranza
Ma insomma la la dialettica politica in Italia tempestata di darci adesso non non inventiamoci che si stava meglio quando si stava peggio mai esistita
Anche democristiani socialisti litigavano si litigava persino con i repubblicani perfino con i socialdemocratici percepire DTT i quella anche quelle vicende di quella temperie politico-culturale
Io resto convinto che in Italia l'opinione che stanno in mezzo è ancora molto molto larga intanto perché via
Azione che caldi attiva perché il terzo polo nel suo insieme un po'di tutti gli ha raccolti non sono stati mai pochissimi
E poi soprattutto perché oltre c'è la maggioranza assoluta dei votanti che non va più alle urne
è una maggioranza che cresciuta colta in gol stanchi manca un pezzo da presenta sa e insomma non un pezzo manca la metà più uno degli elettori
Cioè il declino politico viene affidato a una minoranza larga quanto si vuole e Chiti tenta maggioranza dentro questa minoranza
Governa però è una situazione malata ecco per Appia non avrà più i numeri del dopoguerra quando andavano a votare novanta novantadue per cento
Ma non può neanche ridursi al di sotto del cinquanta ecco questa diciamo la la debolezza di questo sistema politico può essere può riflettersi anche voi sulla stabilità di chi governa
Che a questo punto questo momento sembra che sembra non avere problemi
Da si riflette indubbiamente nel fatto che chi conquista la maggioranza cerca di tenersela stretta cerca di allargarne i confini ma sembrano una delle parole d'ordine che siano minimamente suggestive per tutti quelli che non si riconoscono più nell'insieme dell'offerta politica e quando c'è un problema di sistema
Nessuno è al sicuro direi nemmeno corse soprattutto chi è al governo tanto più se il sistema sta per cambiare si parla di premierato però non sappiamo ancora la legge elettorale che poi un po'modelle era il
Diciamo il come verrà eletto il presidente della del Consiglio
Non c'è dubbio ma vorrei ricordare che cento è una legge elettorale proporzionale i grandi leader della democrazia italiana avrebbero fatto fatica a superare la soglia di Montecitorio
Ne cito uno per tutti Marco Pannella entrò in Parlamento perché la proporzionale è consentita una forza numericamente piccola ma politicamente significativa come partito radicale di far parte
Della compagnia di giro di quegli anni vi era un sistema tutto sommato più rispettoso dei doveri dei cittadini è un Consiglio dei prossimi c'è legislatori che dovranno varare la prossima legge elettorale
Sì temo un consiglio quasi inutile perché non mi sembra che l'argomento nessuno di loro abbia in animo di portarlo all'ordine del giorno
Tuttavia io insisto nell'idea che la proporzionale che garantisce
Una migliore governabilità e soprattutto favorisce la rappresentatività dell'istituzione e magari riesce a scalfire un po'l'astensionismo forse probabilmente il sentirsi rappresentati
Beh certo anche perché questa legge elettorale con un Parlamento di nominati
è quanto di più lontano dalla quantità quotidiana dei cittadini e e dall'esperienza dei territori grazie a Marco Follini questa radiografia al sei arrivederci