19 SET 2024
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America sociale - Conversazione settimanale con Giovanna Pajetta

RUBRICA | di Ada Pagliarulo - RADIO - 16:39 Durata: 23 min 53 sec
A cura di Guido Mesiti
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Il secondo attentato al candidato presidenziale Donald Trump e l'aumento della violenza politica negli Usa.

Un recente studio attesta che ormai il 20 per cento degli americani ritiene che la violenza politica sia giustificata.

E non si tratta solo di suprematisti o Proud Boys, se anche un 10% di americani intervistati dopo il primo attentato a Trump dichiara che anche la violenza è giustificata se si tratta di impedirgli di accedere alla presidenza.

La leggenda dei mangiagatti haitiani di Springfield, Ohio, rilanciata da Trump e dal suo candidato vicepresidente JD Vance.

Le conseguenze: in pochi
giorni si sono moltiplicati gli atti minatori ai danni della comunità haitiana della città, sono stati registrati 33 allarmi bomba, la polizia presidia e perquisisce le scuole.

Le autorità locali smentiscono Trump, a partire dal governatore repubblicano dello Stato.

La comunità haitiana giunta a Springfield con permessi di soggiorno temporaneo, grazie a leggi varate anche sotto la presidenza di George W.

Bush e con il favore delle aziende locali a corto di manodopera.

La Federale Reserve taglia di mezzo punto i tassi di interesse, il suo presidente Powell si mostra ottimista.

Agitazioni sindacali: i 33mila lavoratori della Boeing hanno deliberato uno sciopero ad oltranza, sconfessando l'accordo siglato dai vertici sindacali.

Teamsters, il più potente sindacato dei camionisti americani e canadesi, rifiuta l'endorsement a Kamala e si rifiuta di dare indicazioni sui due candidati.

Ma secondo un sondaggio la maggioranza degli iscritti sosterrebbe Trump.

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