18 OTT 2024
dibattiti

Doveri di soccorso e obbligo di sbarco al Laboratorio di Andrea Ballarò

DIBATTITO | - Palermo - 17:30 Durata: 2 ore 10 min
A cura di Stefano Chiarelli e Diego Galli
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L'obbligo di prestare soccorso dettato dalla convenzione internazionale SAR di Amburgo non si esaurisce nell'atto di sottrarre i naufraghi al pericolo di perdersi in mare, ma comporta l'obbligo di sbarcarli in un luogo sicuro.

I doveri di soccorso non mutano a seconda dei paesi di origine dei naufraghi che non possono essere definiti come "clandestini".

Non esistono paesi sicuri per effetto di un provvedimento amministrativo, ma occorre considerare quello che effettivamente avviene nei paesi di origine e in quelli di transito.

Non sono coerenti con le Convenzioni internazionale gli accordi con
paesi che non rispettano i diritti umani e che non dispongono di guardie costiere che garantiscano lo sbarco dei naufraghi in un porto sicuro.

La tutela dei diritti umani e gli obblighi di sbarco in un porto sicuro si impongono alle scelte discrezionali di polizia marittima o alle determinazioni "politiche" di chiusura dei porti, o di "difesa dei confini", che vanno attuate nel rispetto del principio di legalità, della separazione dei poteri dello Stato e della indipendenza della magistratura.

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