L'appello per finanziare la campagna sui 18 referendum promossi dai Club Pannella - Riformatori Appello pubblicato sul quotidiano "Il Sole 24 Ore"

Appello per finanziare la verità e l'azione contro le buffonate regime l'associazione fra i comitati promotori del è un uomo alcuni dei quali sono riconosciuti poteri dello Stato dalla corte costituzionale rivolge un fraterno drammatico appello alla coscienza civile di ciascuno al senso di responsabilità in particolare del
Via dei lavoratori italiani
Bere per tutti di conoscere prima di decidere come comportarsi al sostegno e all'aiuto dell'iniziativa Rita clandestine dovrà ridicolizzata dei buffoni di regime che il Gino pubblicizza in ogni modo mentre di questi referendum nulla o quasi sapete per nostro conto riteniamo assolutamente doveroso urgente e necessario dare subito tre pagine in all'informazione dal costo di oltre quattro miliardi di lire perché ciascuno possa responsabilmente stabilire se andare o no a sottoscrivere nelle segreterie comunali queste hanno ove richieste referendarie sulle quali poi votare tra il quindici aprile quindici giugno novantasei è questa la nostra risposta tentativo di accecare l'opinione che lega democratica civile liberale più ancora che al tempo del divorzio quando contro il referendum fino a quaranta giorni la sua tenuta si scatena no comunisti democristiani laici e clericali stalinisti e fascisti il potere i partiti la politica e i politici della menzogna in la partitocrazia quasi tutti di nuovo uniti cercano di impedire la conoscenza la verità su questa iniziativa noi tentiamo infatti riconquistare per il nostro Paese è un uovo grande appuntamento democratico con un poderoso Progetto complessivo di riforma storica delle istituzioni e del mercato contro una politica per dovrà essere parolaia e inconcludente riflettete sono più di trenta i partiti italiani che si oppongono ai referendum che vogliono il doppio turno corale per far sopravvivere il nuovo sistema partitocratico lo scandalo l'esistenza di trentotto partiti nell'ignoranza in cui vi si tiene sui contenuti dei da lì o del fatto che vi proponiamo diciotto quesiti e diciotto riforme i referendum non sono di per loro positivi o negativi necessari o superflui pochi o troppi occorre innanzitutto conoscerli e poi giudicarlo sale
Sistema istituzionale
Dato le riforme l'Italia non si fanno con i referendum si sprona il Parlamento le forze politiche e sociali economiche civili ad uscire dal pantano conservatore e se non ne sono capaci si consente agli elettori di farlo direttamente la gente non sa e dunque non fa ma gli imprenditori le grandi forze economiche sociali ed editoriali sembrano ancora non avere un sapere e non ovvero
Eppure uno solo di questi referendum volto a mettere in concorrenza il servizio sanitario pubblico con quelli
I vati consentendo una libera scelta al contribuente costituirebbe una rivoluzione di mercato sociale liberale centinaia di migliaia di miliardi
Non le burocrazie
Direbbero l'interesse la salute più che il parassitismo della mala sanità un altro togliere beh alle strutture sanitarie pubbliche il triste monopolio della Porto consentendo anche al settore privato di praticare l'interruzione di gravidanza
è una riforma civili ed economica da poco con quello sulla golden share si impedirebbe poi la colossale truffa di privatizzazioni effettuate garantendo comunque gli enti pubblici nazionali e locali il potere di nomina di nuovi amministratori così come il diritto diritto all'ingresso di nuovi soci è ancora si toglierebbe
Il monopolio della produzione della raccolta dell'energia per rendere al mercato anche in questo settore vitale la sua funzione quattro di questi referendum concernono infine la magistratura il si arriva volti a difendere i magistrati capaci e onesti e a colpire quelli incapace disonesti a riportare
Costituzione il potere giudiziario il CSM incerto il menu ricco ma nessuno è obbligato a consumare tutte le diciotto portate è un'opportunità da cogliere non un obbligo da adempiere dice otto diciotto referendum sono anche un Progetto l'espressione di una e a un giudizio sulla situazione politica generale sulle urgenze che una determinata parte politica ritiene necessarie per la vita del paese anche su questo occorre conoscere prima di te e riflettere prima di giudicare nessuno che sia onesto e capace intellettualmente porge ritenere che nei prossimi dodici mesi siano garantiti al Paese un parlamento e un governo che sappiano procedere con la necessaria speditezza e con una politica più a mio nuova a quella riforma liberale liberista libertaria che da ogni parte viene riconosciuta come auspicabile e necessarie per ricostruire le istituzioni e la giustizia all'economia il Progetto dei diciotto referendum serve innanzitutto a Alicata puntare nel calendario politico italiano un programma di riforme di buongoverno
Diritto che altrimenti non si avranno Sele miracolo di raccogliere entro settembre firme necessarie sarà compiuto da quel momento elezioni Ormonde lezioni Parlamento vecchi o nuovo Poli vincenti di destra o di sinistra scatterà il conto alla rovescia per le riforme riscatterà con impulso finalmente duramente liberale
I buffa ma a chi Kakà segni io Kakà dubbi gli sufficienti gli apolitici perché imprenditori invia Ciccanti sono troppi ci offrono un'alternativa anziché condannare ineluttabilmente al fallimento la nostra proposta di prudenza e ragionevolezza il nostro ennesimo tentativo di servizio pubblico al al paese se non l'hanno da proporre facciano uno sforzo deve stare intellettuale e di civismo scriverci servono molti contributi di decine di milioni subito ci aiutino finché venne il tempo sostenerci ora è forse meglio che suicidarsi domani
No quindi a studio dove c'è già raggiunto bene
La vedova che intanto salutiamo
Vedo vogliamo ricordare un tesoriere del Movimento dei Club
Riformatori
Ha detto prima di lasciare poi la parola direttamente agli ascoltatori per ascoltare appunto eventualmente i loro dubbio quesiti rispetto a queste alle
Dire delle prossime settimane e dei prossimi mesi non possono Chieti subito un po'conto di quella che è stata poi la giornata di lavoro