Statuto di Roma).
Ad oggi, tuttavia, ancora mancano le disposizioni attuative necessarie ad assicurare che i crimini descritti nello Statuto possano essere sottoposti alla giurisdizione italiana, secondo il cd.
principio di complementarità, alla cui stregua la Corte internazionale non ha giurisdizione quando un crimine è o è stato oggetto di un procedimento penale davanti alle autorità giudiziarie di uno Stato aderente.
In assenza di una simile legislazione, … secondo la Convenzione, la giurisdizione della Corte nasce dalla "assenza di volontà" o dalla "incapacità di perseguire crimini internazionali" da parte dello Stato in parola: ciò che non può corrispondere alle intenzioni di un Paese che ha ospitato nella sua Capitale e presieduto con un suo autorevole giurista, il professor Conso, la conferenza che ha adottato lo Statuto della Corte, che porta il nome di "Statuto di Roma".
A distanza di vent'anni dall'entrata in vigore dello Statuto, nel 2022 il Ministro della Giustizia ha istituito una Commissione per la redazione di un Codice dei crimini internazionali, presieduta dai professori Francesco Palazzo e Fausto Pocar; nel giugno del 2022, dopo lavori rapidi e intensi, la Commissione ha predisposto e consegnato al Ministro un Progetto di Codice.
Frattanto, il mondo è stato travolto da guerre che mietono ogni giorno vittime civili, turbano le coscienze, fanno invocare l’intervento della Corte penale internazionale; la stessa Corte ha assunto iniziative che hanno dato vita a un contrastato dibattito pubblico.
Di qui l'idea di un Convegno che, con l’intervento di autorevolissimi esperti di diritto penale internazionale, possa fare il punto sugli strumenti internazionali di repressione dei crimini contro l'umanità e dei crimini di genocidio, di guerra e di aggressione.
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