Critica e militanti

Buongiorno da critica e militanti del due mila ventiquattro che si chiude un anno di anniversari d'avanguardia impressionismo al Surrealismo
Tra i due opposti movimenti francesi cade la Grande Guerra e cadono le prime avanguardie storiche finisce il moderno e si apre una fase in cui bisogna decidere cosa fare con le sue macerie con oggetti ormai di modernariato
Si può costruire ancora o soltanto fare il gesto di chi mette tutto in liquidazione
O magari bisogna invece fingere che proprio quel gesto ossia costruttivo nell'Italia ancora dipendente dalla Francia i cambiamenti traumatici di scenario si concentrano in pochissimi anni le riviste del primo Novecento si riempiono delle novità
Intercettate da una generazione di ventenni la prima generazione di artisti moderni italiani che si disperde precocemente nella guerra nel ritorno all'ordine del fascismo nel silenzio rassegnato olistico
Molti membri di questa generazione mantengono però un posto importante nella nostra storia letteraria ma solo alcuni si leggono oggi
Come se fossero ancora nostre contemporanee specie forse coloro che hanno intuito subito che non era possibile fondare
Un'altra tradizione su quelle novità così catastrofiche cono classe non restava dunque che giocare
Con le icone della Belle Époque ormai ridotte a giocattoli enigmatici c'è chi lo avvertivo Rizzato esplicitamente come Alberto Savinio e che ancora prima lo ha fatto per così dire in un silenzio impassibile come Aldo Palazzeschi di cui quest'anno si è celebrato in mezzo secolo dalla morte
Non a caso sono due autori recuperati dalla neoavanguardia ma recuperate un po'capziosa mente perché in avanguardisti erano degli accademici poco capace della leggerezza dei modelli è troppo preoccupati del loro ruolo culturale
Palazzeschi nasce a Firenze nel mille ottocentottantacinque come Aldo Giurlani da giovane fa l'attore ed è importante ricordarlo perché la sua è una scrittura fisiologicamente teatrale
Tra il mille novecentocinque l'inizio della guerra cui si opporrà singolarmente pubblica le raccolte poetiche
I cavalli bianchi lanterna poemi l'incendiario
Dalle nenie immobili approdato qua poco alle filastrocche dialogate irridenti
Ma sia il crepuscolarismo sì al Futurismo sono per lui appena dei mezzi di trasporto Palazzeschi è un situazioni istante litteram dissolve la tradizione specchianti alla rendendola vuote automatica o riducendo a figurine beffarde
Il dopo i della cultura decadente si vedano ad esempio testi esilaranti come i fiori o la fontana malata
Come altri suoi coetanei longevi in vecchiaia si riaggancia questa primavera scavalcando il Novecento ermetico ma nel frattempo tra le due stagioni in versi sia dato a una narrativa dove la piccola borghesia ottocentesca
Diventa caricaturale spettrale e buffa
Le molte novelle il bestseller delle sorelle Materassi fratelli cuculi niente tuttavia è così originale Luís quanto
Le composizioni della prima fase della fase giovanile cosa di cui dopo la sopravvalutazione del Palazzeschi narratore si accorse lungo gli anni cinquanta il giovane critico Luigi Baldacci
Il quale oltre ai versi privilegiò la parabola del Codice di de relato esaltazione infine di quella figura di saltimbanco cristologico di clown asessuato che sembra l'etimo spesso della letteratura Palazzeschi Anna ma filosofi a parte la grandezza di Palazzeschi sta nell'immediata riduzione della tradizione una specie di grado zero al nichilismo John con due superficiale di chi capisce che la cultura ormai è una zavorra non resta
Dunque testé Chiarla passivamente come come tutte le altre cose metterla sotto il Po che assorbirla senza appartenerle mantenere il passo di chi sembra improvvisare
E trovarsi per caso per usare termini che saranno carica Isherwood Palazzeschi è un po'l'occhio di una macchina da presa tenta esce che sceglie così spesso il gioco del dialogo
Perché è impersonale intuisce soprattutto che di fronte a una realtà travolgente a una comunicazione che satura ogni Poro
Parodiare significa ormai semplicemente citare come nella celeberrima magnifica la passeggiata citiamo anche noi andiamo andiamo pure
All'arte del recavamo fabbrica di passa materie ordinazioni forniture sorelle portare alla città di Parigi mobile più volte
Benedetto paradiso successore di Michele Salvato gabinetto fondato nell'anno mille ottocentoquarantatré
Avviso importante alle signore la beltà del viso seno d'avorio pelle di velluto grandi tumulti a Montecitorio il Presidente pronuncia fiere parole tumulto sinistra tumulto a destra in Gran Sultano di Turchia spetta la pasticca di Re Sole si getta dalla finestra per amore insuperabile sapone alla violetta orologeria di precisione novantatré lotteria del milione e così via fino alle battute finali torniamo indietro torniamo pure
Questa politica non c'è meno contemporanea della prosa di un Alessandro Gori
E infine non si può imitare Palazzeschi o fare Palazzeschi bisogna esserlo esserlo almeno un po'a fine Novecento ad esempio quanto lo è stato un poeta come Carlo Bordini
La questione resta aperta e la critica come con Palazzeschi rischia sempre in questi casi di inventarsi un po'un autore cioè ricaricarlo col peso di ciò che quell'autore semplicemente riflette di cui registra le con a risentirci venerdì prossimo