Rassegna stampa estera

Buongiorno agli ascoltatori di radio radicale mercoledì dodici febbraio questo è l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta quest'oggi apriremo con i dazi di Donal Trump che colpiranno l'Unione europea io per ora alluminio e acciaio ma non è esclusa una guerra commerciale più ampia un test per l'Europa il titolo dell'editoriale di ieri
Di figlia o secondo il quale di fronte al Trump i ventisette devono mettersi d'accordo a proposito dei dazi il Wall Street giornali in un editoriale sempre ieri
Ricordava quanto i dazi di Trump durante il primo mandato quelli contro l'Europa l'alluminio acciaio
Hanno danneggiato i consumatori e le imprese americane poi recupereremo un commento pubblicato dal Financial Times diede non raccomanda
Che non ha a che vedere con i dazi ma la politica estera di Trump Trump Putin sci e la nuova era degli imperi i leader di America Russia e Cina sono tutti impegnati nell'espansionismo territoriale Racman ci porterà poi al vittoriale di oggi di le Monde
Dedicato ai pericoli di una presidenza imperiale pericoli che non riguardano o solo
La mondo Esterno ma anche la democrazia americana partiamo però dei dazi dall'editoriale di ieri di figlia o dal titolo un tester per l'Europa scrive il quotidiano conservatore francese
Non è ancora la guerra commerciale totale promessa da Donald Trump ma ci stiamo avvicinando a grandi passi
Fin dal giorno successivo alla sua inaugurazione il Canada Messico la Cina sono stati i primi a subire le ire della Casa Bianca
Ora tutti i produttori mondiali di acciaio alluminio sono nel mirino saranno soggetti a dazi esorbitanti per ogni chilo di metallo esportato negli Stati Uniti
L'Europa inoltre la prossima sulla lista dei bersagli Acqui Donal Trump ha promesso di chiedere il conto per colmare il deficit americano
Questa crociata commerciale condotte nomade degli interessi dell'industria e dei posti di lavoro è molto popolare negli Stati Uniti
Tuttavia non è detto che sia produttiva diverse ricerche hanno calcolato che misure simili attuate durante il primo mandato di trenta tra il due mila sedici del due mila venti hanno danneggiato sia il potere d'acquisto sia la crescita americana secondo un meccanismo ben noto
Primo sono i consumatori a pagare il prezzo di questi dazi secondo l'America non è in grado di produrre tutto sul suo territorio tanto meno in condizioni economiche sostenibili
Terzo il gioco delle ritorsioni grava sull'attività economica e causa vittime in ogni campo
In una parola se il protezionismo garantisse prosperità e proteggesse i consumatori i posti di lavoro ma ce ne saremmo già corti da tempo
Detto ciò prosegue le figlia o non è immaginabile
Che l'Europa subisca sanzioni senza rispondere da due anni si è dotata di uno strumento antico percezione che le consente di attivare una serie di contromisure potenti e mirate restrizione dell'accesso al suo mercato agli appalti pubblici
Limiti alla protezione della proprietà intellettuale degli Investimenti dei servizi insomma è un bazooka dissuasivo che dimostra la fine di una certa innocenza ma questo presuppone che ventisette con interesse talvolta molto distanti riescano a mettersi d'accordo per affrontare un Donal Trump che non fa altro che cercare di dividere gli europei
Nel nuovo mondo del ventunesimo secolo fatto di blocchi antagonisti la guerra commerciale che si profila rappresenta un test per determinare se l'Europa avrà un posto al tavolo dei grandi così tra l'altro lussi Yahoo il Wall street journal opportunamente ieri ricordava in un editoriale quella che nel titolo viene definita la verità sui dazi di Trump contro l'acciaio
E cioè che i dazi durante il primo mandato hanno danneggiato i consumatori e le imprese americani
Il presidente Trump ha dato un ulteriore scossone di incertezza all'economia quando mi dia firmato ordini esecutivi imponendo dazi del venticinque per cento su tutte le importazioni di acciaio alluminio i suoi consiglieri dicono che questi dati si sono strategici dal punto di vista economico e non una merce di scambio per obiettivi politici la domanda allora è se questa strategia sia a quella di danneggiare le imprese i lavoratori americani
Perché questo esattamente l'effetto che hanno avuto i dazi imposti durante il primo mandato di Trump ed è opportuno ricordare i danni di quell'errore nel momento in cui Trump si prepara a ripeterlo
Il giornale ricorda che nel due mila e diciotto Trump annuncio dazi del venticinque per cento sull'acciaio del dieci per cento sull'alluminio pretesto proteggere la sicurezza nazionale
All'epoca vennero presi di mira Canada Messico Europa Corea del Sud Giappone
Per Trump Dazzi erano necessari per aumentare la produzione interna di acciaio alluminio in realtà ma i risultati furono furono catastrofici si le imprese americane di acciaio alluminio videro aumentare in modo significativo il loro profitti ma il prezzo è stato pagato
Dai produttori secondari di metallo e dalle fabbriche americane che lo hanno usato prendiamo ad esempio la mente Continent Steel all'Oua ero che produceva circa la metà dei chiodi prodotti negli Stati Uniti
Dopo l'entrata in vigore dei dazi sull'acciaio le sue vendite crollarono di oltre la metà ottanta lavoratori vennero licenziati altri centoventi si dimisero
Di fronte a questi danni il dipartimento del Commercio concesse a questa impresa un'esenzione dai Dazzi poi wall street journal ricorda che Ford Motor a perso settecentocinquanta milioni di dollari di profitti per questi Dazzi
General Motors un miliardo di dollari
La Harley-Davidson che fu colpita dalle rappresaglie europee spostò la sua produzione Interlandi ha per evitare i dazi di ritorsione
Nulla di tutto ciò importa Trump le cui opinioni dogmatiche sui dazi non possono essere cambiate dalle evidenze ma ci auguriamo che almeno ai nostri elettori piaccia conoscere
Il resto della storia
Così tra l'altro il Wall Street journal Chan poi la politica estera di Trump Groenlandia Canada cinquantunesimo Stato americano
Panama
Ora anche Gaza Gideon Racman sul Financial Times di ieri
Raccontava tutto ciò con una prospettiva molto ampia Trump Putin sci e la nuova era degli imperi i leader di America Russia e Cina
Sono tutti impegnati nell'espansionismo territoriale
Andiamo a leggere avrete sentito parlare di politiche Anneo liberale o neo conservatrice B benvenuti nell'era del neo imperialismo scrive Racman
Il momento più sorprendente del discorso d'inaugurazione di tran-tran è stata la sua promessa che gli Stati Uniti diventeranno ancora una volta una nazione in crescita una nazione che aumenta la propria ricchezza che espande il proprio territorio
La speranza che queste dichiarazioni di Trump sull'espansione territoriale fossero solo un orpello retorico
Sono svanite i riferimenti del presidente a territori esteri che vorrebbe acquisire sono diventati così frequenti da non poter più essere ignorati U sminuiti
Trump ha affermato che l'America prenderà la Groenlandia ha promesso di riprendersi il canale di Panama afferma
Con una certa frequenza che Canada dovrebbe diventare il cinquantunesimo Stato degli Stati Uniti
La scorsa settimana perfino rivendicato la striscia di Gaza
La sua fascinazione per acquisire territori ha sorpreso anche alcuni dei suoi sostenitori
Ma le ambizioni espansionistiche di Trump sono più facili da comprendere se viste come parte di una tendenza globale scriverà Manna i due altri leader mondiali che Trump sembra considerare come dei veri panini cioè Vladimir Putin esci Jinping
Bidello anche loro nell'espansionismo territoriale un obiettivo nazionale in chiave e parte della loro eredità politica della loro personale grandezza
Putin è ossessionato dal fatto che l'Ucraina non è un Paese a sé stante ma parte del mondo russo
Sergei Lavrov il ministro degli esteri russo una volta disse che Putin aveva scontato tre consiglieri Ivan il Terribile Pietro il Grande e Caterina
La grande evidentemente Putin vuole lasciare il palcoscenico storico dopo aver ripristinato il controllo Russo sul vecchio impero l'Ucraina
E forse spande ossia ancora più a Ovest
Hanno la analogamente CG un ping il presidente cinese vede nel controllo di Taiwan un obiettivo chiave per il destino nazionale della Cina e per il suo stesso lascito storico in un recente discorso affermato Taiwan eh territorio sacro della Cina
Ci ha detto che la questione di Taiwan non può più essere passata da una gelata generazionale l'altra completare la riunificazione della Cina tra virgolette riunificazione
Sarebbe un traguardo fondamentale che potrebbe consentirgli di rivendicare uno status simile a quello di Mauro fondatore della Repubblica Popolare
L'interesse di Trump per l'intero è emerso più di recente i suoi consiglieri stanno cercando di razionalizzare
Retrospettivamente le sue dichiarazioni su Groenlandia Panama perfino su Gaza
Come con Putin si cerca una spiegazione nella sicurezza nazionale
I portavoce del Cremlino spesso dicono che in questa la motivazione della guerra in Ucraina la Groenlandia possiede minerali critici i cinesi stanno affilando le unghie sul Canale di Panama
Ma il Canada o Gaza qui le spiegazioni razionali lasciano il posto a scrollata di spalle alzate di spalle
Senza un ratio una una ragione strategica convincente per le ambizioni territoriale di Trump beh c'è una sola alternativa ovvia
E cioè che si tratta di grandezza personale
Con gli Stati Uniti la Russia e la Cina guidati da uomini con ambizioni espansionistiche le implicazioni sono cupe tetre per l'attuale sistema internazionale
Il mondo potrebbe passare da un'epoca in cui i Paesi più piccoli potevano richiedere la protezione del diritto internazionale a un'epoca in cui come disse Tucidide te i forti fanno ciò che possono i deboli subiscono ciò che devono un mondo di questo tipo potrebbe essere compatibile con una pace instabile tra grandi potenze basata sul sfere di influenza
Ma qualsiasi sul viso visione di questo tipo
In realtà sarebbe intrinsecamente instabile non va dimenticato che gli accordi tra le grandi potenze del diciannovesimo secolo
Alla fine portarono alle guerre mondiali del ventesimo secolo per gli devo Racman l'ascesa delle ideologia imperialista anche implicazioni per la politica interna gli imperi tendono ad avere Imperatori le politiche estere espansionistiche di Putin e sci Vannino di Paro passo con un culto della personalità e con la repressione politica Interna
Le ambizioni di Trump all'estero si accompagnano alla retorica sul nemico interno da schiacciare
Insomma siete tutti avvertiti scrive tra l'altro video Racman anche nelle sue conclusioni ci permette grazie le sue conclusioni ci permette di segnalare l'editoriale di oggi di Hammond su gli Stati Uniti e i pericoli di una presidenza imperiale non all'esterno o non solo all'esterno ma anche soprattutto all'interno
Le monde spiega che per il momento non si può ancora parlare di un colpo di Stato istituzionale
Perché i giudici in qualche modo hanno bloccato l'applicazione di diversi dei decreti esecutivi adottati da Trump per smantellare di fatto lo Stato
Federale
Ma c'è un problema di fondo e il problema di fondo è il congresso che in mano alle al partito Red
In materia al Partito repubblicano
Beh non vuole giocare il suo ruolo quello previsto dai poteri e contropoteri da i checks and balances
Lo stupore che ha colto una parte degli Stati Uniti di fronte ai decreti all'offensiva blitz di Trump attraverso in un nuovo maschio contro lo stato federale
Non è solo il frutto dell'ondata di decreti esecutivi
Ma anche
Del comportamento dell'imprenditore
Demiurgo che opera imperfetta opacità in spregio tutti i protocolli
Per
Smantellare appunto i meccanismi dello Stato ciò che preoccupa e andiamo alle conclusioni perché non abbiamo più tempo è la strategia che si cela dietro
La tattica il rapporto di forze imposto da Trump infatti è un obiettivo quello di ridisegnare l'architettura delle istituzioni americane a beneficio unico di una presidenza imperiale
Ci fermiamo da David Carretta una buona giornata con Radio Radicale