Scuola di Liberalismo 2025 - Liberalismo e storia nazionale: un percorso contraddittorio. Lezione di Francesco Perfetti

Buon pomeriggio nuovo Agrigento oggi è partita la registrazione della lezione
Che sapere tenere Francesco Perfetti ci chiama dal lago di Garda EC invece non ha nulla a che fare con le cose le accuse dei perché qui parliamo
Di liberalismo e storia nazionale un percorso contraddittorio
Che il professor Perfetti uno storico di vaglia che conosco da quando da quando lavoravamo in effetti eravamo nel giornale rosso ramato nome mi pare fosse il fiorino mi pare che fossero il Giornale d'Italia sono uno di questi
Uno di questi giorni Doc giornale vera Francesco la sera non ricordo più la vita velina
Si invitano i pareri il professore Donato nera il docente di Storia dei partiti e la scienza politica a Roma ma aveva voi questa attività editoriale
Però corto anche resuscitare il Giornale d'Italia che ha ragione posava mi ricordo mi pare dieci lire una cosa proprio ridicola con quale vendeva un mare di copie a tutti voi pensionati d'Italia
Il è il il sgomento ci porta a una fetta del di quello che il nostro il nostro interesse del liberalismo fatto il lato nazionale certe inutile scordare numero dimenticare la cosa più importante per noi il liberalismo vuol dire vuol dire Risorgimento Italia vuol dire la nascita della nazione vuol dire vuol dire quindi la costituzione di uno Stato moderno
Dopo dopo l'ondata lontano da Napoleone da la quale peraltro fu anche un po'accelerò il processo unificato avorio del dei vari dei vari Stati e staterelli italiani quindi ripartiamo dal Risorgimento ma poi soprattutto il lato a seguire una volta fatta l'Italia quando si diceva abbiamo fatto l'Italia facciamo gli italiani ecco era e quando è e la nazione che sta pigliando pietre che sta prendendo corpo e di questo con tutti gli altri cose tra le varie sfaccettature dell'argomento chiediamo dubbi a Francesco perfetti bar
Ok grazie intanto per presso invito mi pare che ai già accennato diciamo le linee direttrici di questo intervento
Perché io credo che capire il rapporto del liberalismo con la storia del nostro Paese per comprendere le difficoltà del suo svilupparsi per comprendere i motivi della sua
Anche debolezza
E per capire anche le cause del del successo di un regime illiberale come quello fascista
L'uscita dal tunnel della dittatura all'imbocco finalmente di una strada che ha portato il nostro paese a far parte della liberaldemocrazia e cioè di quelle che Karl Popper chiamava le società aperte ecco per capire tutto questo sia necessario proprio partire dall'inizio
Un inizio che come
Diceva l'amico Morbelli nel nostro caso coincide con il Risorgimento
Cioè coincide con la versione italiana di quella rivoluzione delle nazionalità che interessò il continente europeo prevalentemente nella prima metà del secolo diciannovesimo
Per molte generazioni di italiani quelle precedenti alla mia
La storia del Risorgimento restaura simboleggiata da tante stampe
Olio grafiche che raffiguravano insieme i quattro padri della patria Mazzini Garibaldi Cavour Vittorio Emanuele secondo mi qualcuna di queste stampe sullo sfondo c'era anche Napoleone terzo ma
E queste diciamo rossa erano create quasi a rammentare che al raggiungimento dell'unità nazionale concorsero pur fra i grandi incontrarsi
Ideali tra scontri personali componenti diverse e spesso eterogenei
Si trattava chiaramente di una semplificazione
Di una semplificazione in un certo senso pedagogica vorrei dire
Funzionale a rafforzare il nido del Risorgimento per farne la base della costruzione di quella che chiamiamo la coscienza nazionale
Quella immagine olografica aveva un fondo un difetto
Quello di essere troppo Italo centri già lasciava in ombra
Il dato essenziale che il Risorgimento non era passato un fenomeno soltanto italiano
Ma piuttosto un fatto che si inseriva nel più vasto contesto delle grandi trasformazioni europee
Maturate in quella che è stata chiamata all'epoca delle nazionalità
Eppure
Malgrado questo limite nella sostanza l'immagine era vera era vera vorrei dire perché coglieva nel segno
La polemica politica prima ancora di quella storiografica
Non metteva in dubbio questa realtà
Poteva concentrarsi sulle modalità di realizzazione dell'unità nazionale
Poteva discuterne i risultati persino la sua stessa bontà ma non poteva disconoscere i meriti o se si vuole i demeriti delle quartetto dei padri della patria
Percezione piacesse insomma il Risorgimento era stato opera lo
è il fatto che poi avesse prevalso una soluzione
Quella unitaria liberale e moderata di Cavour portata avanti d'intesa con l'avallo il concreto sostegno di Vittorio Emanuele secondo
Era riconosciuto anche da chi questa soluzione non amava
E anzi considerava pericolosa e foriera di disastri
Adesso invece
Lo dico così come parentesi le cose sono un pochino cambiate non tanto e non solo per la ripresa in grande stile della lettera Duranti risorgimentale per l'offensiva polemica
Portata avanti da chi mette in dubbio l'assenza bontà della costruzione unitaria il nome di un federalismo male inteso
Quanto piuttosto perché a quella immagine
Se ne sta sostituendo un'altra un'immagine parziale unilaterale che vuole privilegiare il ruolo del volontarismo garibaldino e delle repubblicanesimo mazziniano
Ma l'imposizione di una relazione errata
Ho incompleta del Risorgimento è un fatto che minava salvezza etico politica della nazione
Un fatto che non contribuisce ma quelle recupero della memoria storica del paese premessa necessaria
Per costruire o ricostruire quel sentimento di identità nazionale che sembra da tempo sottoposto a
A spinte di crisi un popolo esiste infatti esistere come il popolo nella misura in cui è consapevole delle proprie radici
Il Risorgimento fu legato ai nomi di Mazzini e di Garibaldi ma fu possibile grazie all'abilità e dalla genialità di Cavour
E il sette inserirlo nel grande giuoco europee
E dei suoi collaboratori in particolare i diplomatici piemontesi animati dal senso dello Stato cresciuti nel culto della fedeltà al re
E grazie ancora alla proiezione italiana così l'ha chiamata un grande storico Gioacchino Volpe di Casa Savoia
Una proiezione che affondava le radici lontano nel tempo e si ricollegava alle ambizioni di trasformare il bucato il regno e farsi per usare le parole di Emanuele Filiberto che re di Sardegna
Non si sentisse straniero in nessuna parte d'Italia
Tutto ciò può anche non piacere
Ma non può essere disconosciuto per motivi politici per acquiescenza verso i sottoprodotti di una letteratura storiografica unilaterale partigiana
O anche e sarebbe ancora più grave per pura e semplice dimenticanza
Facciamo qualche riflessione
Ho citato quattro padri della patria d'accordo Mazzini e Garibaldi
Cavour e Vittorio Emanuele secondo DiVersi nell'aspetto come nel carattere nelle vite come nei propositi per non dire della particolarità dell'assunzione
Che i diessini ognuno
Ma sembrerebbe svolto nella stagione risorgimentale neppure eppure malgrado tutte queste differenze complementare
La figura del re è fondamentale la sua opera fu preziosa e insostituibile questo monarca
Al quale alcuni storici a cominciare dall'inglese Denis Mack Smith hanno rivolto parole ingenerose critiche troppo severe
Sotto una ruvida scorza riguarda un'intelligenza strategica e politica che gli permise
Di contenere la rivoluzione italiana
Nel momento stesso in cui le dava forza e di farsene garante di fronte all'Europa monarchica e conservatrice
Preoccupata comprensibilmente preoccupata delle rimaneggiamento territoriale dell'assetto stabilito dal Congresso di Vienna
E fu importante appunto il ruolo di Vittorio Emanuele
Deve farsi garante anche di fronte ad un personaggio corsi difficile così controverso come Napoleone terzo
Per non dire della sua capacità di superare soprattutto sul piano umano del personale resistenze pregiudizi propri della Corona britannica
Questo sovrano poi a unificazione avvenuta
Malgrado il fatto che il regime costituzionale fosse ormai da tempo
Diventato un regime parlamentare regnò con grande energia convinto che ore dovesse davvero governare
Tanto che si fece sentire il peso della propria esuberante personalità nei rapporti con il governo il ministro
Forte del credito riservato di là nei corpi europee sale della popolarità di cui godeva nel Paese
Carlo Alberto aveva portato i Savoia il Piemonte
Alla testa in tutta diversi in tutti i regni della penisola
Aveva guadagnato moralmente l'Italia
Aveva aiutato il liberalismo ad orientarsi verso la monarchia e questa a piegarsi verso di esso con la concessione dello Statuto
Vittorio Emanuele secondo raccolse l'eredità per riuscire a sciogliere i nuclei residui di municipalismo di particolarismo
A rompere il legame incitamento che nell'Italia meridionale univa il subiti ai Borboni
Ma depotenziare
Recuperare il neo guelfi ISMU ma costruire insomma l'unificazione spirituale oltre che politica del Paese
Al di fuori del nido
E lasciando da parte del suo farsi militare
Le tre guerre d'indipendenza del mille ottocentoquarantotto dei cinquantanove del sessantasei più la spedizione dei Mille e se si vuole la prima guerra mondiale considerata come l'ultima guerra d'indipendenza
Il Risorgimento fu un compra fu un fenomeno complesso un fenomeno articolato un fenomeno egemonizzato da minoranze intellettuali e politiche
Che la guida del moto unitario fosse passata presto nelle mani del moderatismo liberale monarchico sotto la regia di Cavour piuttosto che in quelle democratiche e repubblicane coinvolte
Il iniziative spesso velleitarie come l'ha progettata invasione della Savoia
O l'avventura dei Fratelli Bandiera in Calabria una spedizione disabili Carlo Pisacane
Questo questo fatto dicevo un fatto comprensibile e lo è incomprensibile perché questo iniziative troppo sapevano di rivoluzione vera e propria
E non potevano non suscitare preoccupazioni a livello internazionale
Ma lo è comprensibile anche perché tra i liberali moderati
Aveva
Parlo come riferimento uno Stato ovvero con il proprio il Regno di Sardegna con le sue strutture con la sua capacità di farsi garante presso gli altri Stati europei
Degli sviluppi e delle modalità di sviluppo del modo unitari
L'Italia uscita dal Risorgimento su
Fu e non poteva essere altrimenti l'Italia della soluzione monarchica e illiberale
Un'Italia minore forse rispetto ai vaneggiamenti mazziniani sulla missione universale religiosa e civile spettante alla Roma del popolo alla Terza Roma
Ma un'Italia capace di imboccare le strade della modernizzazione economica politica istituzionale
Gli anni che vanno dal compimento dell'Unità d'Italia allo scoppio della Prima guerra mondiale
Un quarantennio o giù di lì
Che forma l'oggetto di una delle opere più belle capitali di Benedetto Croce la storia d'Italia dal mille ottocentosettanta al mille novecentoquindici
Sono gli anni
Pieni di luci e di ombre
Che accompagnano il nuovo complesso statuale nel suo pieno realizzarsi come entità autonoma
Pur alle prese con una serie di problemi strutturali nel suo inserirsi a livello internazionale come soggetto politico autonomo
Lo Statuto Albertino diventa carta costituzionale del Regno d'Italia
è una costituzione di tipo flessibile
Cioè modificabile con legge ordinaria
E per inciso a questo suo carattere di flessibilità
Sarebbe stata inseguito imputata alla sua debolezza strutturale che avrebbe consentito al fascismo di modificare la struttura del sistema politico operando nella legalità
Il documento recita lo sfratto retto da un governo monarchico rappresentativo e l'articolo due
Ma alla rappresentanza è effettivamente limitata al lato del sistema elettorale a suffragio
Ristretto maschile Censi Dario che di fatto prevede il diritto di voto per l'elezione dei deputati
Soltanto per duecento cittadini duecento mila cittadini su ventidue milioni di abitanti
In proposito però ricordo che suffragio rifletto e tipico
Ho estratto tipico per tanto tempo di tutti i sistemi politici il gruppo liberale
Come ha osservato un importante il costituzionalista l'amico Giorgio Rebuffa
Lo statuto era anche un programma che manteneva il equilibrio la funzione simbolica ed emozionale della corona con il meccanismo rappresentativo
Per cui ci si trovava di fronte ad un equilibrio grazie al quale l'unificazione nazionale poté affermarsi
Il resto simbolo dell'unità della nazione il Parlamento simbolo della modernità liberale
Ma lasciamo stare il quadro
Giuridico costituzionale nel torniamo ai fatti
Quel quarantennio
Si divide in più fasi
Vi ho perso
No no in aprile la la sentiamo però non la vediamo più infatti stavo cercando non so che cosa è successo
Non riesco in ogni caso ironica lo risentiamo ebbe io rovistando nella querela nega che il problema nella pagina va be
Convegno RAI va bene allora dicevo lasciamo stare il quadro giuridico costituzionale
Torniamo ai fatti
Quel quarantennio si divide in più fasi dal mille ottocentosessantuno al mille e ottocentosettantasei governa la destra storica
Composta di moderati prevalentemente l'ispirazione cavouriana per lo più liberisti
Sostenitori cioè del libero scambio fautori del pareggio del bilancio
Dal mille ottocentosettantasei al mille ottocentosettantasei Balbo del la sinistra storica
Che pur avendo una visione di più democratica al suo interno non pochi esponenti moderati
Bene questa è anche l'epoca delle trasformismo del trasformismo di Depretis delle prime avventure coloniali della scelta di campo in politica estera a favore della Triplice Alleanza
Poi
Cioè il lungo periodo giolittiano che pur con qualche parentesi giunge fino alla prima guerra mondiale
E la cui valutazione da parte degli storici
Pertanto controversa da poter essere sintetizzata attraverso i titoli di due libri
Famosi entrambi di segno opposto il Ministro della malavita di Gaetano Salvemini e il Ministro della buona vita né Giovanni Anzaldo
Comunque sia
Durante questo quarantennio
Siamo sempre all'interno ovviamente di quella che viene chiamata l'Italia liberale
Anche se in questi decenni si sviluppa una vasta pubblicistica politica
Che discute di democrazia o di antidemocrazia di liberalismo di sistemi politici più o meno democratici di modelli istituzionali
Guardando prevalentemente alla Francia o all'Inghilterra
Nasce per esempio con Gaetano Mosca nel convincendo Pareto la Teoria della classe politica liberale nella sostanza ma anche antidemocratica
Un fenomeno culturale che non ha l'eguale
Dicevo prima
Che questo quarantennio
E al centro di uno dei capolavori della storiografia italiana del nostro secolo
La storia d'Italia dal mille ottocentosettanta al mille novecentoquindici di Benedetto Croce
Che apparve nel mille novecentoventotto e segnò di fatto la rottura di Croce con l'altro grande storico del penso Gioacchino Volpe
Autore della quasi contemporanea Italia in Giannino pubblicata l'anno precedente
Il volume di Croce
Ancora oggi godibilissimo
Anche dal punto di vista letterario è una vera una vera e propria appassionata difesa dell'Italia post risorgimentale
Nella quale pur fra ombre coglieva i sintomi del formarsi
Di una cito vita nazionale comune che superava Allegretti e meschine invidia regionali e donava benessere economico e sociale
In quella italiana scriveva Croce si era stabilita la via la vita di libertà
Non stentatamente come presso altri popoli in passato
Ma d'un tratto essendoci prese le mosse dal più alto grado alle prove raggiunto
Tant'è che il lungo desiderio di un secolo
Il fine ingegno villaggi del spirito di popolo di antica cultura permisero a riappropriarsi i metodi altrove elaborati vedi maneggiarli senza sforzo come cosa naturale
Da questa visione
Derivava certamente come fece notare proprio Gioacchino Volpe con spirito critico un quadro di maniera
Di un'Italia virtuosa equilibrata tollerante buona di cuore anche se a volte faceva la faccia scura
Un'Italia per la quale non erano spiegabili cioè non come parenti figli un naturale processo di sviluppo o come momenti di depressione della coscienza civile
Episodi che mal si incastona ma non nel disegno interpretativo globale
Più convincente forse di quella di Croce da un punto di vista strettamente storico potrebbe apparire a mio modesto parere l'analisi fatta dall'Italia il cammino da molte una analisi articolata per materia sulla base di realismo storiografico
Ma questo è un altro discorso
Ciò che non si può non riconoscere alla storia del Croce è il suo possente disegno
L'ampio respiro il valore etico la ricchezza dei chiaroscuri
La storia d'Italia di Croce fu certamente una delle opere più discusse riconosce ma indipendentemente dalla sostanza dei rilievi che le furono mosse credo che la sua lettura sia ineluttabili bile per chi voglia cogliere il rapporto fra il liberalismo e la storia italiana
Roccella scrisse in un momento molto particolare quando il fascismo avevo ormai svelato il suo volto
La difese
Difese l'impostazione del suo lavoro e anche lo spirito che lo aveva determinato negli anni cinquanta in a volume
Intitolato storiografia e idealità morale
Poi o si arriva alla guerra nel grande guerra
Con lo scoppio delle conflitto che incrocia aveva paventato
Tutto cambiò all'improvviso
Pensa dal grande guerra
Perde caratteristiche nuove rispetto ai conflitti tradizionali
Quanto a durata nel tempo estensione dello spazio coinvolgimento di risorse umane materiali lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica per finalità belliche
Comportò in positivo o in negativo effetti duraturi e in molti casi dirompenti
Segnò la fine di un'epoca fece calare il sipario su quello che il grande scappa lo scrittore austriaco Stefan Zweig
Avrebbe poi definito rinunciare in un celebre Autobiografia dal fido nostalgicamente evocativo il mondo di ieri
Quel mondo a suo parere
Assimilabile all'età d'oro della sicurezza quando nella quasi millenaria monarchia austriache ogni cosa sembrava essere stata fondata per durare nel tempo
E lo Stato stesso eredi garante supremo di quella stabilita
E poi nella realtà quel mondo della sicurezza fondato sul binomio pace e sicurezza fosse destinato davanti all'impatto della Grande Guerra
Ma a rivelarsi come pure avrebbe dovuto amaramente riconosce lo stesso Giuanin che come un cartello di sogni è un altro discorso
Rimane il fatto che la Grande Guerra fu per usare l'espressione l'espressione Celebre
Di un dissacratorio il giornalista il moralista viennese Carla Caraccio la tragedia dell'umanità dopodiché niente fu più come prima
Per l'Italia nel conflitto rappresentò una svolta la letteratura coeva sottolineo che esso era l'atto conclusivo del Risorgimento la quarta guerra di indipendenza
E non v'è dubbio che malgrado la retorica vi fosse in questo approccio una buona dose di verità
Tuttavia la Grande Guerra al netto dei sacrifici e del costo in termini di vite umane rappresentò qualcosa
Di importante di profondo di duraturo
Ho più di quanto non fossero gli ampliamenti territoriali fu lo strumento grazie al quale ebbe modo di rafforzarsi l'identità nazionale
Il senso di comune appartenenza dello Stato unitario
Perciò acquisire alla popolazione anche quella non direttamente coinvolta al fronte ma rimasto nelle città o nelle campagne il sentimento di appartenenza a una comunità nazionale
Impegnata in un'avventura pur terribile sanguinosa nei confronti della quale non era però possibile rimanere estranei
Sotto questo profilo la grande guerra sul terreno dei comportamenti collettivi gettò le premesse per una sempre più massiccia
Coinvolgente entrata diciamo delle masse nella vita politica del Paese
Sul terreno economico determinò il passaggio da una sorta
E dai in gran parte ancora legata a una struttura di produzione di tipo agrario a una società più complessa
Che nell'industria in particolare dell'industria pesante doveva fare il punto di forza
Con tutto ciò che è una tale trasformazione
Avvenuta in maniera patologica e non fisiologica finiva per comportare
Dalle migrazioni interne dalla campagna verso la città
Sino alla modifica della composizione della mano d'opera all'interno delle strutture industriali che videro crescere in misura significativa la presenza femminile e il lavoro giovanile
Dal consolidarsi degli intrecci tra interessi industriali e bancari all'imposizione di vincoli legislativi disposizioni regolamentari
Che in condizioni di ritorno alla normalità dopo la conclusione del conflitto avrebbero rappresentato un pesante in traliccio ai processi di riconversione verso un'economia di pace e via dicendo
Sul terreno politico infine
La Grande Guerra favori comprensibilmente le aspirazioni al rafforzamento dell'esecutivo
E più in generale tutte quelle soluzioni che a qualsivoglia livello comportava l'unità di decisione
E che in seguito avrebbero portato ad esiti autoritari e o totalitari il molti Paesi a cominciare proprio dall'Italia
Per l'Italia allora la Grande Guerra
Significò l'inizio di quelle Processo di trapasso dallo Stato liberale a una stagione che ne avrebbe visto la fine
E con essa il trionfo dell'autoritarismo
Ma su questo punto è necessario qualche riflessione
Frutto dello sforzo generoso del Risorgimento
Lo Stato liberale aveva avuto alle origini precisi limiti
Una base
Sociale
Alquanto limitata alquanto ristretta
Una non dissimulata vocazione autoritaria ereditata in parte anche dalla vecchia monarchia Subalpina
Tuttavia la flessibilità delle istituzioni
Lo Statuto Albertino
E la saggezza della classe dirigente dello stato in grado di rimuovere questi limiti
Completando dapprima nel centro nel governo
Gran parte dell'opposizione della vecchia sinistra garibaldina
E mazziniana inaugurando poi dopo la svolta del secolo una politica di attenzione verso il mondo operaio né un processo di accostamento fra liberalismo
E il mondo cattolico ecco penso ovviamente al trasformismo di Depretis se poi andando avanti alla grande
Diciamo lavorìo di Giolitti del giorni Tiesco
Lo sviluppo storico del cinquantennio liberale era stato caratterizzato da un progressivo ampliamenti o comunque delle libertà pubbliche
Da una sempre più diffusa partecipazione del cittadino alla vita del paese
Non era stato insomma quel mezzo secolo di vita italiana segnato da alcuna involuzione autoritaria come ha ben dimostrato un grande storico di orientamento liberale Rosario Romeo
Legge
E soprattutto i valori che avevano ispirato il Risorgimento nazionale avevano sperimentato nella coscienza civile del Paese
Essi erano tradotti in principi direttivi della condotta politica
Alla vigilia del mille novecentoquattordici nulla avrebbe potuto far pensare ad una imminente crisi dello Stato risorgimentale
Non ha torto Rosario Romeo ha liquidato come scorie superflue di polemica politica
Tutti i discorsi di quanti hanno cercato di rintracciare il già nell'Italia liberale l'incubazione di elementi fascisti
No affatto anzi rilevare come nessuno o
Dei molti e grandi problemi che alla vigilia della Grande Guerra rimanevano nella vita italiana
Fosse tale da apparire il risolubile alla luce della futura presumibile evoluzione dello Stato liberale
La stessa guerra con la sua condotta vittoriosa fu la riprova di un ormai acquisita salvezza dello Stato risorgimentale
Ma allora
Se tutto ciò è vero
Sorge spontanea una domanda
Come e perché questo edificio austero
Questo edificio ben incardinato nel sentimento civile potendo incrinarsi e infine cedere
Il detonatore fu proprio lo stesso conflitto
Che contemporaneamente segnò il trionfo dello Stato liberale
E l'inizio della crisi di quello stesso Stato e di quell'Italia che aveva provato estrazione delle sue strutture nelle sue istituzioni
Per questa l'interpretazione appunto segnatamente di Romeo che mi sembra particolarmente convincente
La guerra mondiale dunque con tutte le sue enormi dimensioni umane che che economiche fu il momento iniziale della crisi il punto di decantazione
Delle contraddizioni usare un termine caro a Romeo ed altri storici dell'Italia liberale
La guerra mondiale ancora potremmo aggiungere una cartina di tornasole destinata a svelare l'esistenza
Vi è una Italia assai bastarda costituita in gran parte dai ceti contadini ed operai non integrata pienamente ancora nell'Italia liberale ufficiale
Incapace di condividerle obiettivi politici e ideali ideali ed obiettivi che erano al primo posto nella sua tavola di valori
Fu insomma
La Grande Guerra la levatrice della prima massiccia
Incontenibile apparizione della democrazia nella storia italiana
E con essa di tutti quei problemi la cui ricerca di soluzione avrebbe determinato il tramonto dello Stato liberale
All'indomani del conflitto
E venuta meno
La disciplina imposta dalla guerra l'irruzione di queste forze sulla scena politica
E il loro combinarsi da una parte
Con le aspirazioni rivoluzionarie e dall'altra parte con le esasperazioni nazionaliste portarono alla crisi
Il vecchio liberalismo italiano minacciato sia dall'ostilità del nuovo Partito popolare
Sia da pesanti richieste di democrazia sociale si trovò di fatto disarmati gas
Ciò si verificò e niente mi faccio sempre alla penetrante analisi di Romeo non tanto per insufficienza delle istituzioni esistenti
Quanto piuttosto Pell organica incapacità di quelle liberalismo di battersi efficacemente sul terreno della demagogia di massa
E per il tentativo illusorio di mantenere allo stato il ruolo di arbitro nei conflitti tra le fazioni
Di fronte all'azione socialista che legava i valori consacrati della tradizione liberale borghese del Risorgimento
Dalla monarchia alle nazionalità dall'esercito alla proprietà e in una situazione di persistente incolmabile frattura con il nuovo partito cattolico
Comincio a maturare nello spirito di gran parte della classe dirigente dell'epoca quella conversione che avrebbe portato al fascismo
Le simpatie sostanziali non solo di esponenti qualificanti qualificati delle ceto politico liberale ma anche di larghi settori di una borghesia non incline nega la violenza
Né tanto meno alla dittatura
La profonda crisi etica e politica della tradizione liberale si concretizzò nel dramma dei fiancheggiatori di quello che Roma aveva definito l'attivismo avventuriero del fascismo
E dei tentativi di operare una normalizzazione dello stesso fascismo o questi inizialmente coltivata e poi pregiata dopo il consolidamento della propria vittoria
Ma il fascismo che pure beh successori godette di un indubbio consenso come hanno dimostrato risolvibile Enzo De Felice
Pensò per usare sempre le parole dello studioso
Proprio l'antica unione di Patria e Libertà di monarchia il Parlamento Vincenzo nazionale di istituzioni liberali di gelosa difesa del sentimento proprio pigro egli coscienza della propria derivazione dalla grande corrente della libertà moderna
Caratteristica del Risorgimento
I due tronconi della vecchia unità risorgimentale avrebbero vissuto durante il ventennio ad una vita separate contrastante
Si sarebbero impersonati da un lato nella cultura liberale e dall'altro nella esasperazione nazionalistica del regime il quale pur contraffacendo e alterandone il significato
Avrebbe utilizzato quelle patrimonio di devozione alla patria e allo stato di fedeltà al Paese di orgoglio nazionale ereditato dalle a dall'età liberale
La successiva guerra il secondo conflitto mondiale avrebbe fatto esplodere l'estremo contrasto fra questi due filoni li avrebbe travolti entrambi del disastro
Anche l'opposizione liberale quella crociana che aveva avuto un senso e una funzione quando esprimeva l'idea
Di una possibilità di recupero della vecchia tradizione in termini di preferisci ritmo
Perso il significato politico nel quadro della nuova Italia del dopoguerra permeata da altre forze ed altri ideali
L'Italia venuta fuori dalla lotta di liberazione
Fu infatti sempre secondo l'analisi di Romeo dominata dalle masse socialiste cattoliche
Cioè da forse strane quando non addirittura Abderrazak la tradizione risorgimentale
Il fascismo si era opposto artificialmente
Alla conquista dello Stato da parte di quelle forze usando demagogicamente valori e istituti tradizionali dei quali sia pure alterando di nella sostanza si era impadronito e che aveva portato consente la rovina
No
Ecco gli gli inquilini della polemica nel momento per non allungare il discorso che già stato troppo lungo
Di qui dicevo la polemica o sul l'idea della morte della patria che anche ha raddrizzato diciamo fino ad alcuni anni fa il dibattito storiografico
Quella del secondo dopoguerra fu un'Italia nuova
L'Italia Repubblica profondamente riversa dall'Italia liberale e segnata da deficienze morali e non lievi debolezze
Comunitalia
Nella quale la crisi del senso dello Stato prese il posto del culto della dei figli azione dello Stato poco ma fu anche
Un'Italia piena di energie o un'Italia piena di risorse insospettabili
E va detto che in questo il contributo dei liberali
E del liberalismo ormai non più patrimonio del solo partito liberale ma assorbito anche da altre forze politiche laiche
Fu essenziale sia per la ricostruzione
E per il miracolo economico sia per la riconquista di una posizione di credibilità all'estero
Sia per la scelta tra l'antica e via dicendo
No pensiamo solo per fare un esempio
Al ruolo svolto dalle forze liberali per la stabilizzazione del sistema politico durante il centrismo
Pensiamo al loro ruolo per l'allargamento della platea dei diritti civili
Cioè tutto
Duccio non fu semplice
Che furono momenti
Nei quali sembrava che tutto dovesse crollare sembrò che i valori espressi dal liberalismo tradizionale
Ormai coniugati con quelli della cosiddetta democrazia concorrenziale dovessero essere travolti dalla deriva sindacalista o dalla illusorio demagogia rivoluzionaria
Ma alla fine di pericoli furono sventati
E ciò grazie soprattutto alla forza interiore del pensiero liberale italiano ma ancorato a quello che potremmo chiamare il liberalismo continentale liberalismo per intendersi della tradizione idealistica italiana o anche
Il
Della tradizione del realismo divorò il mondano
Un liberalismo che ha il senso dello Stato
E che sul terreno teorico è stato in grado di recepire anche seduta allora dialetticamente le suggestioni e le indicazioni di un altro liberalismo
Che di matrice prevalentemente anglosassone postula l'ideale dello stato minimo
Grazie
Punk
Mi sentite
Sì
Va bene grazie tre per la bellissima relazione
Ovviamente se ci sono delle domande da parte del pubblico diamola a parola a chi vuole prendersela episodio nevoso prendere subito io per mafiosa posso
Posso sì puramente sullo sono da maneggiavo sul computer vedo tutti meno che a me stesso ma non fa niente intanto essenziale che mi facevano ascoltare
E io sono rimasto ama ad ascoltare ascoltare Francesco dall'inizio alla fine mi ha fatto piacere tutto una serie di ferimenti ma orientato ricordare a chi ci ascolta Lovino adesso che chiudendo gli occhi oppure guardando bene nonostante le ombre
Del dei nostri computer abbia riconosciuto il Francesco Perfetti uno dei protagonisti di Rai Storia quante volte lo abbiamo visto che continuavano a vederlo
Questo è uno degli passi principali la seconda dose ricordare anche che Francesco è tra il possiamo dire fra gli attivisti della Farnesina cioè hanno occupato per lungo tempo e non so se lo faccio ancora il il ruolo di di consulente storico del ministero degli Esteri
A lo sei ancora o hai una sciabola
Al no non ho lasciato la Farnesina
Ero consulente ero caposervizio Storybrooke ecco gravoso episodio nomina la parola terza cosa che volevo anche ricordare il perché di questo questo è passato più di tempo per molti anni è stato anche il il la voce del Vate cioè era era direttore del del del vittoriale degli italiani e quindi si è occupato moltissimo di d'Annunzio e tutto quanto quello che ha portato il D'Annunzio ennesimo ed era questo questo giro ed avere io all'avvio del Nunzio era per arrivare al fatto che dopo la prima guerra mondiale
Per cento D'Annunzio e tanti altri degli ultranazionalisti sono sei quelli che hanno dato corso inferto uno dei colpi maggiori al liberalismo cioè li
Grandi mieli libere dal Nunzio come volano all'uso di Vienna non c'era nessuno comandava voi masse
A fare le verso via Buccari me però resta il fatto che è stato uno di quelli che ha proprio scientificamente ammazzato liberalismo o mi sbaglio antenna domanda a a me la domanda c'è una risposta
No hai perfettamente ragione hai perfettamente ragione non solo per quanto riguarda diciamo il rapporto di d'Annunzio con diciamo la cultura fascista che verrà
Dopo mai perfettamente ragione solo basta basta pensare al fatto che la stessa impresa di Fiume
Sì una operazione che sotto sotto
Con quella ambiguità tipica dei governi italiani va anche bene
Per che viene considerato diciamo con un possibile strumento di pressione che può facilitare le trattative eccetera ma non dimentichiamo che è un atto di ribellione contro lo Stato
è un atto di ribellione da parte di alcuni reggimenti nei confronti della disciplina militare
E quindi rappresenta un colpo mi colpo forte un colpo vibrante diciamo allo Stato liberale
Questo è un primo punto da tenere presente poi c'è da tenere presente un'altra cosa che forse può andare Bordino
Come dire a
A favore invece di vi denuncerò bene D'Annunzio all'inizio non è un sostenitore diciamo di quella come dire
Proiezione politica imperialistica che è propria dei nazionalisti eccetera in fondo non è un nazionalista D'Annunzio è un l'esponente di un patriottismo
Di Sandro risorgimentale che viene portato per così dire all'estremo
Ma
Che cosa succede
Succede che
Diventa l'inventore di uno stile e di un modo di concepire la politica che sarà proprio non soltanto del fascismo ma di tutti i regimi autoritari di massa
Pensate che posso dire
Al rapporto tra il capo e la folla pensate al discorso dialogico del capo affacciato al balcone come la folla che risponde approva
Pensate all'uso dei simboli la fiamma votiva e via dicendo ecco pensiamo a tutti quegli elementi che fanno
Del
Dall'undici al n-esimo del d'Annunzio ennesimo che si esprima fiume ma faranno anche poi del fascismo e faranno poi anche del nazionalsocialismo una religione secolare
Cioè una modo di concepire la politica in maniera religiosa con riti apparentemente laici ma nella sostanza riti
Religiosi con i sacerdoti che officia no
Con parole d'ordine
Che si ripropongono e via dicendo quindi per dare una risposta è vero
Che una grande parte di responsabilità spetta anche a d'Annunzio che dico una grande parte di responsabilità perché il D'Annunzio in quel periodo
Non soltanto può età non soltanto filtrate
Ma è forse l'intellettuale più conosciuto in tutto il Paese conosciuta a destra come a sinistra se vogliamo quindi una responsabilità effettiva cioè
Sì volevo votare una mia testimonianza familiare mio zio ad oggi George Bailey che poi divenne un pittore di vaglia eccetera
Gliela scappato era scappata di casa dato un con d'Annunzio a Fiume ho trovato delle sue lettere in cui vende le sue e quelle che aveva ricevuto da da compagni e amici eccetera il parcheggio tende c'era c'era questo entusiasmo così
Ma non è mai stato fascista affatto tant'è vero che ci rimase molto male quando ad un certo punto ed è segretario allora del del Partito nazionale fascista quindi parliamo di quindici vent'anni dopo quasi Ettore Muti
Cresce opere Cissé la regolari tutti i legionari fiumani erano erano iscritti al partito al partito nazista e lui era regionale più una norma però alcuni trazione di essere sillabazione deciso dal terreno insomma l'aveva preso il posto
Ecco questo per dire che poi le contraddizioni in termini in queste cose è una grande avventura
I famosi come si chiamano vita sia sono il dodici i dodici capitani che che noi dodici tenenti cioè la cosa partita Ronchi dei legionari
Che fu una sollevazione di ufficialetti tra l'altro di complemento dei Granatieri puro Granatieri
E grandi quindi partire veri un po'di storia d'Italia la Massimo ma per motivi familiari eccetera non è non ce l'ho qua sono la voce o vedere ma insomma
Quando parlavi dei quattro santi del nostro Risorgimento e non c'è una vettura salvi gli atti sulle sulle sedie
Invece abbiamo solo due perché acquistare da una rigattiere quindi di via dei Coronari dove c'è c'è la sigla risalivano e la sedia dica pure no scoperta una volta a casa di un amico che c'era anche la sedia di Garibaldi e la serie dei film di Vanzina non sono riuscito a trovare su un altro video ieri nelle rendesse sarò solare c'è chi troverà delle serie dunque Mazzini e Garibaldi non lo faccio sapere che hanno i loro
Basato finito la mia intemerata dolore restituisco la parola Assaro freni che conduce la danza delle domande
Grazie innanzitutto leggerei una domanda di Andrea Minucci che chiede che ci sono dei riferimenti di neo grafici buona sera professore quali libri di Rosario Romeo ci consiglia di leggere per approfondire il discorso di questa secca
Dai direi c'era un libro molto bello che si chiama Italia mille anni
C'è un un diciamo un libro che raccoglie alcuni passaggi suoi
Pubblicati sulla in Cyclopaedia
Novellate recante un'enciclopedia del Novecento ed altre che rappresentano come dire una sintesi del suo pensiero sulla storia d'Italia poi forse scende anche nel libro per chi ha interesse diciamo i discorsi sul Risorgimento
Un libro che è stato pubblicato proprio in questi giorni sulla dibattito
Titolo esatto non lo ricordo ma lo trovate facilmente
Digitando perché l'ha pubblicato l'Istituto per la Storia del Risorgimento digitando diciamo l'indirizzo del del sito un libro che raccoglie gli scritti di Romeo sul dibattito storiografico sul Risorgimento e questo è un libro particolarmente importante perché
Come voi saprete il contributo più importante lire Romeo
Alla storia diciamo delle interpretazioni del Risorgimento è stato la distruzione
Uso questo termine non a caso la distruzione proprio della idea gramsciana del Risorgimento come rivoluzione agraria
Ha fatto vedere Romeo appunto
Utilizzando gli stessi schemi
Dei quali
Quali si poggiava il discorso di grammi ci ha fatto vedere come il realtà quella ipotesi fosse sostanzialmente in
Impossibile da realizzarsi quindi l'importanza principale di Romeo campo storiografico è stata quella della distruzione
Direi della storiografia marxista sul Risorgimento
Dopo il libro di
Di di Romeo un libro famoso risorgimento del capitalismo per consiglierei al punto di leggere perché è un libro molto Breve molto denso
Dopo questo libro fra l'altro la scenografia non ha più voluto fare diciamo passi ulteriori
Poco
Bene darei la parola andava mandarci poi Antonio su appositi hanno alzato la mano
Buonasera a tutti buonasera uno per ho ascoltato con molta molta attenzione non su una lezione si capisce
Un sentimento patriottico ma anche un'interpretazione della storia come servizio
Delle cause
Del patriottismo e quando parliamo del passato parliamo sempre a prescindere dell'ideologia e degli uomini che hanno considerato l'attività politica come servizio alla patria fino alla fine
Invece oggi penso che stiamo vivendo
E ora fa poca anche la politica diventa sempre più must Parma pragmatica è sempre più un populista
Cosa stava per succedere oggi alla politica in generale
Come mai chi non abbiamo più le figure di una volta anch'io venivano identificati con lo strato più ottica l'attività della politica la vedono come una missione a servire la patria
Perché capire appunto questo secondo me sarebbe necessario appunto rifare un discorso proprio sulla sulle responsabilità che ha avuto
Il fascismo perché il fascismo che cosa fatto di fatto in questi termini dibattere ottimismo di liberalismo e via dicendo
Ha semplicemente operato una distorsione cioè mentre il Risorgimento
L'assalto caratterizzato dalla rivoluzione delle nazionalità e voi sentite già nazionalità Charlie il riferimento al patriottismo all'insegna del binomio
Un'azione e libertà
Il fascismo che cosa ha fatto la sua orma questo patriottismo in nazionalismo non solo identifica con
L'andare del tempo il nazionalismo
Così inteso con le strutture del regime spesso per cui che cosa accade accade che all'indomani del crollo del fascismo crolla anche l'idea della nazione
L'idea
Della patria intesa diciamo nell'ottica risorgimentale cioè nell'ottica di una come dire
Vicinanza coi essenzialità con il discorso della libertà nazione e libertà patria e libertà
Questo
Guardate che un trauma talmente Foa pone del quale per molto tempo non ci si è resi conto
Che nell'immediato dopoguerra
Non si usa più Louis termine nazione
Non lo usa più nemmeno il partito liberale io feci un lavoro proprio su questo punto sull'utilizzazione del termine nazione
Lo stesso Partito liberale che forse rispetto al panorama dei partiti politici esistenti
Era quello più legittimato ovviamente a parlare di patriottismo e a parlare di nazione cattolici e comunisti erano sostanzialmente forse anti nazionali
Bene nemmeno il partito liberale nei suoi documenti ufficiali nei suoi giornali usa la parola nazione sarà soltanto crochet che romperà questo tabù
Ma romperà questo tabù anche lui all'inizio non utilizzando la parola nazione ma recuperando la parola patria e poi
Ecco perché dico questo perché questo è
L'elemento che finché ha finito come dire per pensare nella ricostruzione delle paese ci si è trovati a dover Iran ripartire dall'inizio
Abbiamo
Assenza di riferimenti
E la crisi della nazione quella che appunto De Felice lo accennavo prima gli altri chiamato la morte appena Paravia
Beh significato altri cosa ha significato la crisi del senso
Dello stato cioè la crisi del senso della istituzione che dovrebbe poi rappresentare che dovrebbe coagulare che dovrebbe cristallizzare dopo quei sentimenti
Quindi essa diciamo
Il il punto drammatico
Di una ricordi bisogna a un certo punto
Operare per far sì che si recuperi il senso della nazione senza che ovviamente
Questo recupero implichi una posizione di tipo nazionalistico
Siamo in un'epoca nella quale il nazionalismo in quanto tale il nazionalismo così com'era interpretato
E sentito all'inizio del Novecento non ha possibilità di svolgersi e non ha neppure legittimità di esistere
Siamo in un'epoca nella quale appunto abbiamo l'Europa il nazionalismo se vogliamo il nazionalismo europeo
Ed è un compito difficile una compito che possono portare avanti in maniera seria soltanto appunto
Le persone che per così dire hanno nel loro DNA interiorizzato maturato diciamo lo spirito liberale
Ecco perché c'è la deriva populista ecco perché queste derive populiste bisogna occorsi con la razionalità
Ad Antonio Foti
Poi a Bruno Gioffrè Clark al Passo Tonale
Sì salda summit Missere anzitutto la ringrazio della interessantissima relazione molto veramente piena di spunti di riflessione
Uno di questi appunto per quanto riguarda l'ordinamento istituzionale dello Stato liberale quindi propriamente la lo Statuto Albertino quindi con la Costituzione o Traiana quindi concessa da parte del sovrano nel mille ottocentoquarantotto che faceva riferimento alla costituzione francese un cui faceva come prendere esempio rivoluzione francese che nel frattempo però mutava
Mutava attraverso appunto la caduta di Napoleone che quindi una la da quella parte degli anni un all'Arena c'è un sentimento repubblicano mentre a mio modo di vedere illiberale di quell'epoca si accontentano di una Costituzione che chiamava stessi cittadini non cittadini Murandy Nuvoli
E dove tutto era concesso appunto nel era tutto nelle mani del re non vi era divisione del potere non vi era appunto cioè non mi ricordo che lei appunto ma non volerne incluse nella lingua riuniti iniziare due secondi
Come gli appunti diceva la dichiarazione decide l'uno del cittadino all'articolo sedici dove non c'è divisione del potere non c'è costituzione
Quindi a mio modo di vedere i liberali dell'epoca accettano al ribasso una costituzione materiale è che può essere andavi unto di vista l'inizio di una di una decadenza del pensiero liberale proprio nella sua originale
Questo è il mio pensiero lo salverà appunto la sua opinione al riguardo
è una considerazione interessante della sua però tenga presente che diciamo lo Statuto Albertino rientra diciamo nel modello classico delle costituzioni dell'epoca
Cioè in gran parte delle costituzioni erano di questo tipo sono le costituzioni che vengono concesse da uno stato monarchico che proviene diciamo da una tradizione assoluta
è una tradizione di assolutismo
Uno stato che ovviamente
A di tanto in tanto la tentazione punto di come dire
Ieri portare tutto al sovrana quindi
Il giusto questo ma anche storicamente comprensibile
Lei pensi che a quell'epoca basta per capire questo basti pensare per esempio si accennava prima alla Farnesina il ministero degli Esteri basti pensare per esempio che tutto il corpo diplomatico era costituito di persone vicine al sovrano
Persone vicine alla resurrezione non si accedeva attraverso dei concorsi ma si accedeva attraverso una nomina del sovrano ecco questo è indicativo diciamo di un modo di ragionare di un modo di essere quindi è chiaro che con il tempo voi anche durante il il periodo sesso il quarantennio di vita diciamo un cinquantennio dello Stato del cosiddetto liberale però queste tendenze
Finiscono poi per scontrarsi perché la monarchia
Da cioè lo Stato italiano da stato corretto
Diciamo sulla base di una a Costituzione e ritorna allo statuto di grasso in meno dell'epoca dalla quale il sovrano è il punto di riferimento beh poco alla volta comincia a diventare parlamentare
Cioè il regime parlamentare il peso del parlamento comincia a farsi sempre più forte
Fino a quando annunciò a l'inizio del Novecento
Ci sarà il tentativo diciamo di ripresa autoritaria
Dello Stato dopo gli incidenti
Del del Novecento dell'inizio del secolo la il tentativo del sovrano di rimettere in piedi il governo Pelloux però ormai la storia è cambiata cioè la Costituzione
Sta diventando sempre più cioè le istituzioni stanno diventando sempre più parlamentari Zarate
Mi dirà che il problema di fondo è un altro il problema è quello proprio del fatto che
La Costituzione una costituzione flessibile e questo alla sua debolezza di fondo
è questo il fatto che fa sì che il fascismo lasciamo stare diciamo la retorica antifascista dalla violenza del tutto ma il fascismo si può impadronite dello Stato come modificarlo completamente
Cioè il processo che il fascismo fa dal punto di vista costituzionale nel corso del Ventennio
Fino ad arrivare al punto di fatto di rompere l'idea del Money monocameralismo Derelli bicamerali bicameralismo scusate
E quindi di eliminare addirittura la
Camera
E politica sostituendola con una camera
Quella dei fasci e delle corporazioni alle quali alla quale si accede non più attraverso delle elezioni beh tutto questo è possibile
Proprio perché lo statuto è uno statuto flessibile
E quindi in questo modo il fascismo può adottare dei provvedimenti legali senza uscire dalla legalità
Questa è la debolezza di fondo
Allora andiamo giù regola
Prima di dargli la parola vorrei leggere un paio di commenti grazie per una lezione molto interessante commenta Barbara
E Valerio Massimo Majorana dice nerissima lezione crociana piacere condividere questi commenti con il professore prego Bruno Giuffrè
Salve no mi accodo anch'io assolutamente né i complimenti al professore
Alla parte lontano dal dal titolo di questa conferenza appunto il liberalismo nazione percorso contraddetto
Cioè volevo e chiederle un'altra parte della storia d'Italia che la storia coloniale
Perché si può dire che nello sviluppo coloniale almeno diciamo nel dei rapporti Cocco in prodotte Rooney soprattutto Eritrea Somalia mi lasciano stare in caso etiopico e anche lo sviluppo albanese di cui il fascismo si apre il primo però in quei casi si può dire che invece la linea del liberalismo come Concerto italiano si sviluppi in modo ordinato e quindi tale da questo rapporto con tre vittorie tra
In modo ordinato in che senso
Un senso quello che che mi sono mi è parso di e negli studi è che poi anche durante sviluppo appresa di potere del fascismo su per soltanto a a rovesciare quel sistema liberale il cui sistema di governo che si era andato a creare già prima nasce se c'è una linea di coerenza da sempre
Tenga presente che l'Italia
Si avvia diciamo al
Ho turca anzi mensilmente sulla strada del colonialismo molto tardi rispetto diciamo a tutte le altre potenze europee
L'ultimo paese diciamo che si muove per la conquista di territori lo farà in un'ottica
Che non a caso portata avanti dai governi della sinistra cioè il primo diciamo il prima la prima espansione coloniale diciamo in altri
E avviene sotto i governi della sinistra poi c'è ovviamente come dire infelice diciamo stagione di di crisi qui l'impresa lavare la batosta di ardua e via dicendo che hanno un il loro peso diciamo anche simbolico nella storia il italiana però ecco vorrei dire che appunto l'Italia si muove
E e si muove a differenza per esempio del colonialismo
Inglese ma anche delle colonialismo francese
Si muove sulla base di considerazioni di carattere più che di politica essere altri carattere economico pensa alla creazione di colonie ma Coppola mento e via dicendo almeno questo nelle periodo diciamo del
Dell'Italia lì chiamiamola così liberale intenderci
Le cose cambiano durante il periodo fascista cambiano in maniera
Diciamo abbastanza evidente perché a un certo punto entrano in gioco delle pulsioni che sono pulsioni di tipo nazionalistico cioè bisogna rivendicare rivaluti a vendicare diciamo l'offesa
E ardua e via dicendo
Pensate che per esempio il
Un giornale nazionalista
Quotidiano settimanale nazionalista importante organo del movimento esce come primo numero proprio volutamente nella il giorno di ricorrenza nella
Sconfitta direi Jawa
Quindi questo ha un significato il nome è evidente ora semmai si può fare il io non non collegherei il discorso delle colonialismo italiano al come dire alla crisi delle liberalismo cioè il colonialismo italiano almeno durante il periodo dell'Italia s'liberale e anche in buona parte per il periodo fascista almeno fino alla metà degli anni trenta un colonialismo che si muove sullo stesso terreno appunto di quello degli altri Paesi
Ed è un colonialismo che ha un rapporto non particolarmente conflittuale con le posizioni indigene pensate per esempio al ma quello che farà poi in seguito il Duca degli Abruzzi diventerà quasi umido creare diciamo un villaggio che si chiamerà Duca degli Abruzzi creare una struttura per l'educazione anche la per l'insegnamento per la scuola per la sanità per gli diciamo
Che che una
Una soluzione che è stata elogiata persino da Angelo Del Boca più grande critico diciamo della storia politica coloniale italiana
Una
Ho
Non vedo altre domande
Quindi dare la parola vengono ormai dalle conclusivo
Berio che conclusioni sono altre domande perché a questo punto abbiamo parlato più più che altro vedo che ci siamo entrati nel discorso sui rapporti con il fascismo eccetera
Io volevo arrivare giorni nostri dove dove
Diciamo illiberali ancora intendono il Risorgimento come una grande è una grande vittoria mentre invece le così dette forse antinazionale Ignazio sino ad oggi non si usa più questa definizione
Comunque
Andiamo i neoborbonici in e opportunisti e tanti altri che sono invece sul fronte opposto cioè nega con qualsiasi valore Risorgimento anzi lo considerano l'inizio della inizio di cosa ecco che cosa possiamo dire mettiamoci nei panni nei panni borbonici nei miei panni nei panni dei Papi sprovvisti nel senso di
Dei rilievi dinosauri decidere popolare ecco
Questo uscite correnti in arrivo record probabilmente itinerari probabilmente dei Borboni ecologica
Avevano ragione loro o avevano torto anche semplici venditori diretti aggiunge proteico anche il vice perde nonché ha ragione anche nel torto
Ma in ogni caso io direi che non si può dire assolutamente che avessero ragione loro
Non si può dire perché dal punto di vista economico dal punto di vista sociale dal punto di vista come dire delle strutture e dei fattori che caratterizzano diciamo la modernità si trattava di Reynier gli istituzioni che guardavano al passato
E non avevano assolutamente la possibilità di
Seguire io ritenni
Della modernizzazione industriale ma anche politica ma anche culturale appunto che era presente in altri stadi come appunto lo Stato sabaudo
Semmai si può accettare un tipo di discorso diverso si può accettare per esempio l'idea che se Casa Savoia abbia fatto l'Italia non soltanto per fare l'Italia ma anche secondo seguendo tradizione diciamo
Tipica degli ingrandimento dello stato attraverso l'impresa sia pure questo si può anche sostenere però di fatto non ci può sostenere che essi abbiano ragione d'altro canto guardate le di gran parte della letteratura
Sulla quale si fondano diciamo le opere dei neo borbonici e compagni una letteratura
Molto spesso legata al anche Abbot origine alla polemica politica contingente
Non ci sono diciamo ricerche
Di carattere storico in senso proprio tant'è che molti diciamo degli episodi che vengono citati appunto dai sostenitori diciamo di una storia anti nazionale sono stati poi smontati dalle ricerche storiche diciamo precise
Va bene
Dove siamo Eva no sì beh in effetti
No cioè poi con un giornalista che aveva preso proprio quasi a livello personale che Cazzullo il quale dalle colonne del Corriere della Sera
No non passa settimana che non vedo e non è vero che Fenestrelle fosse il posto dove venivano sterminati borbonica dovrebbero ecco è diventato signor novembre però in effetti lui è andato a cercarla vengono se non è non sono intervenuti dell'episodio Vecchiati
Ci fermiamo qui oggi veniamo cinque minuti prima perché dove mi ricordo che domani l'appuntamento non è alle diciotto Mario diciassette Bonora prima non parleremo non parleranno per l'esattezza del del del liberalismo di un liberale un grande liberale in rapporto all'Europa quelli giovani con Quagliariello gemiti generazione nuovo dal dall'allora da dal Palazzo Venezia scenderemo in piazza per parlare di Europa
A domani e mi raccomando puntuali alle ore diciassette
Arrivederci grazie ora Francesco Perfetti