Rassegna della stampa e della blogsfera cinese

Buongiorno agli ascoltatori al microfono Francesco Radicioni Piero un nuovo appuntamento con la rassegna della stampa e della blogosfera cinesi di radio radicale i sette giorni che hanno fa tu tremare il commercio globale e così questa settimana la rivista sei sin sintetizzava appunto la guerra dei dazi tra la Cina i gli Stati Uniti
Lo sappiamo all'indomani delle tariffe aggiuntive annunciate da Donald Trump nel così detto Liberation Day nella Cina letteralmente risposto colpo su colpo ai ai dazi di Donald Trump
Hunan escalation delle tensioni commerciali che ha di fatto paralizzato gli scambi tra le due più grandi economie del mondo e noi per parlare di tutto questo siamo collegati con Pechino con si collegherà anni giornalista di coranico usati in queste settimane si trova proprio nella capitale cinese
Allora Simone in qualche modo la domande d'obbligo la Cina come sta guardando alla guerra commerciale tra le due più grandi economie del mondo
Buongiorno intanto Eva è come al solito quando si parla vicina bisogna distinguere più livelli e se vogliamo anche di osservazione di questo scontro cioè la leadership in qualche modo attraverso anche ai vari comunicati del governo del ministero del Commercio o anche se vogliamo imposte sui social lo ad esempio della portavoce del ministro degli Esteri
Ha avuto un atteggiamento appunto molto
Come dire chiaro no già di risponde colpo su colpo rievocando anche una retorica che addirittura è stata fatta risalire al periodo dalla guerra in Corea con appunto i video di Mozzo e don che dicono che la Cina non si arrenderà
In realtà poi tutto sommato se andiamo a vedere è stato una risposta forte ma è stata anche una risposta se vogliamo un po'più sofisticata di quello che magari uno si può immaginare perché la Cina non ha risposto solo ai dazi con i dazi dal da ha risposto in un modo più ampio no
Ha inserito ad esempio alcuni prodotti legati alle terre rare tra quelli sottoposti al controllo delle esportazioni ha inserito nove in va alla fine una trentina mi pare in totale di aziende americane Larissa delle entità inaffidabili
Ha aperto delle indagini come sempre quella antimonopolio colosso della chimica ad un ponte precedenza l'aveva già persa su Google riferendosi più ad Android in realtà che non ha comunque l'incontro motori di ricerca insomma è stata una risposta quindi di chi tutto sommato vuole mostrarsi abbastanza fiducioso dei propri mezzi la propria condizione della propria situazione
In media se vogliamo sia quelli di Stato ma si è anche quelli privati in qualche modo hanno seguito questa retorica perché guardando leggendo i media cinesi
C'erano molti articoli molti commenti gli analisti o professori universitari che tutto sommato sottolineavano la preparazione se vogliamo dalla Cina a questo momento non il fatto che nel corso degli ultimi anni la Cina comunque diversificato anche la dipendenza in qualche modo all'esportazione americane che costituiscono il quindici per cento del totale pur essendo un som ma di denaro molto alta parliamo di oltre quattrocento
Miliardi di dollari e poi si è fatto riferimento all'autosufficienza tecnologica e alle questioni del consumo interno e proprio su questo aspetto però la cosa interessante soprannominata contare che all'interno degli stessi diciamo commentatori cinesi molti hanno sottolineato come realtà poi questa presupposta preparazione della Cina non sia realtà completa perché esistono al alcuni punti deboli ancora di Pechino quindi riassumendo potremmo dire che si Trump
Ha fatto una scommessa razionalmente o meno consapevolmente o meno veramente grossa
Tutto sommato anche la leadership cinese ha deciso di scommettere ma ha deciso di scommettere che poteva in qualche modo rispondere a questo modo al tirare del poi delle retromarce di Trump su introdotti che non rientra all'interno dei dazi al centoquarantacinque per cento
Beh eccetera ma ha fatto una scommessa pensando che comunque in qualche modo la sua attuale situazione economica gli garantisce di poter rispondere e li garantisce Antunes per il io do probabilmente nel quale adeguarsi a quella che sarà la nuova realtà c'ha di fatto di un embargo praticamente tra le due principali potenze economiche
Esatto da un lato l'impressione che Pechino abbia veramente un po'ostentato sicurezza dirla con l'annosa e don considerando l'America una tigre una tigre di carta dall'altro però appunto a livello di persone soprattutto a livello di aziende cinesi che vivono sulle esportazioni qual è stata invece la la la risposta qual è l'impressione c'è preoccupazione si riesce a capire dall'interno
Allora guarda io quello connotato è che vedendo anche tutta una serie di i resoconti limiti anche con report diciamo dove sono punto riportate anche le parole di chi produce per l'esportazione
A me è sembrato di cogliere una certa preoccupazione ovviamente come dire questa sera aziende cinesi fondamentale questo interscambio con gli Stati
Alcuni grandi per retailer cinese come ad esempio Ticineto Corno anche la stessa di papà hanno cominciato in realtà a finanziare e a mettere stravolti per convertire per consentire alle aziende che esportano di convertire la produzione per il mercato interno
Questa è una notizia che stamattina riporta anche straccia limone imposto ma da una settimana si parla dall'inizio praticamente delle tariffe di Trump che sono usciti i primi comunicati di queste aziende poi sai il sentimento dei cinesi abbastanza impensabile si possa accogliere però generale al secondo me questa preoccupazione
Che emerge anche da alcuni commentatori da da alcuni commenti che ho letto in Rete secondo me ci mette di fronte a una cosa che ha non abbiamo che forse abbiamo sottovalutato
Cioè che la Cina comunque la partita e questo lo dicono anche i media internazionali e non non stento a crederci con l'idea di arrivare ad un accordo con Trump
Tant'è che se leggiamo l'ultimo comunicato del ministero del comma termine del ministero del Commercio a proposito appunto dei beni tipo smartphone eccetera esentati dai dazi mostri di Trump
Viene detto che è un primo passo e dire e si ribadisce di fatto che comunque la Cina è disposto a parlare sempre in condizioni diciamo poi qui bullismo che gli Stati Uniti non sia così
Come dire ineducato nei confronti della Cina intuizioni di rispetto reciproco hanno hanno aggredito più volte esatto
Cioè secondo me la Cina vuole arrivare a un a un accordo comunque vuole un negoziato ovviamente in questo momento le condizioni non ci sono una una mia fonte che diciamo funzionari cinese che lavora in organismi internazionali per contro la Cina
Quando io gli ho chiesto ma è possibile ancora un tiglio dopo le prime tariffe quelle non ancora centoquarantacinque per cento e non l'ha detto no in queste condizioni no assolutamente sarà escalation nuovi a me niente non è da escludere che alla fine si arrivi a un accordo io credo che alla fine appunto nonostante questo comportamento molto
Sicuro disse
Sia la Cina sia Trump o comunque è come se avessero iniziato già una sorta di negoziazione il problema è che al momento per Pechino le condizioni proprio come dire morali non ci sono ecco in questo momento
Tu ci ricordava appunto di come e chi non lo stesso tempo sta tornando a spingere moltissimo sul fronte dei consumi interni una scelta strategica non economica l'aveva definita qualche settimana fa sì Jinping sulla rivista
Che ora etica del Partito comunista ce lo show
Il problema è che se ne parliamo da tantissimi anni appunto del rilancio dei consumi interni in Cina e poi non si riesce mai a realizzare
Ma non si fece male a realizzare il perché fino a questo momento qua allorché la Cina ha sempre pensato la produzione industriale più che ai consumi praticamente dei cinesi
Adesso tutto sommato questa è un'occasione in cui un Blacc i cui perché in un po'costretta in realtà bene o male a alimentare i consumi interni che significa poi mettere soldi nelle tasche dei cinesi perché possono acquistare di più
Lo ricordiamo sempre qua a Radio Radicale cinese Polo ticinesi sono un popolo di risparmiatori e in questa situazione in cui si è si viene dopo si arriva dopo il corridoio dopo la bolla immobiliare comunque dopo una tensione internazionale che non è che in Cina non si senta o che non si si sappia è chiaro che c'è un minor fiducia rispetto probabilmente al passato diciamo del del saturo e questo porta a un rallentamento diciamo dei consumi specie nelle grandi città
è stato lanciato durante le questioni sono appuntamento decise l'attivo un piano in trenta punti l'ennesimo che però è stato definito speciale
E adesso bene o male la situazione internazionale poveracci nella necessità di spingere ancora di più su su questo quindi è difficile andare a verifica in tempi brevi perché parliamo di numeri che probabilmente dovremmo andare a valutare tra sei mesi minimo però all'intento vedendo anche quello che stanno facendo tanti governi diciamo provinciali regionali sembra essere effettivamente quello di aumentare ad esempio i salari minimi
E distribuire di fatto Retico cioè dare alle famiglie ad esempio più soldi per l'educazione dei figli quindi proprio diciamo un aiuto più sostanziale meno legato appunto alla produzione industriale ma più alla ricerca di quella società dei consumi che l'alta in Cina non si è mai realizzata perché perché comunque la Cina ha sempre potuto contare sull'export che è da sempre una delle leve principali comunque della sua crescita economica nonostante il rallentamento
Nel ci torneremo ovviamente per il momento però ti ringraziamo ringraziamo Simone tiranni giornalista dico ragni USA con che abbiamo parlato appunto indiretta da Pechino sulla guerra commerciale tra cucinati Stati Uniti grazie ancora