22 APR 2025
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Il Mondo a pezzi. Intervista a Paolo Guerrieri Paleotti

RUBRICA | di Ada Pagliarulo - RADIO - 11:23 Durata: 21 min 14 sec
A cura di Alessio Grazioli
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Sono iniziati a Washington gli Spring Meeting: Banca Mondiale, Fmi, Governatori delle Banche centrali, Ministri dell'Economia e rappresentanti delle organizzazioni della società civile si confronteranno in un contesto condizionato dalle politiche protezioniste della presidenza Trump.

Domina il clima di incertezza sul'economia globale: le tariffe introdotte hanno raggiunto un livello che non si vedeva dagli anni Trenta e il modo in cui sono state annunciate è stato del tutto erratico.

Le politiche dei dazi di Trump stanno minando la crescita economica globale, provocando un rialzo dei prezzi e
dell'inflazione.

Una battuta d'arresto rispetto alla resilienza di cui l'economia globale aveva dato prova malgrado gli shock del Covid e delle guerre.

Il contesto incerto ha indotto a rinviare gli investimenti, il risparmio è aumentato e i consumi sono diminuiti.

Si prospetta il rischi di stagflazione, risulato di stagnazione e inflazione.

Le previsioni di crescita dell'economia americana sono scese dal 2,5-2,8 per cento ad una cifra sotto l'1 per cento.

Il rischio recessione si è innalazto al 60 per cento (rispetto al 25 per cento).

Le pressioni di Trump sul presidente della Federal Reserve Jerome Powell perché abbassi i tassi di interesse.

Il dollaro si è svalutato ed è a rischio il suo status di moneta di rifugio.

Unione europea e Cina devono trovare una risposta per non essere colpite dalle conseguenze della politica di Trump.

La Cina deve rilanciare i consumi interni, evitando di far affluire sul mercato europeo i suoi eccessi di produzione.

L'Unione europea deve abbandonare il suo modello si crescita trainato dalle esportazioni, aumentare i consumi interni, fare investimenti.

Altrettanto importante per l'Ue è trovare sbocchi su altri mercati rafforzando accordi con Paesi come l'India o il Brasile.

E confermare la propria coesione, sul piano della Difesa europea come risposta all'aggressività di Putin e di fronte alla politica dei dazi di Trump.

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