25 aprile 1945 - 2025: 80° anniversario della Liberazione. Intervento di Umberto Gentiloni

Allora il venticinque aprile in realtà è un è una data scelta non per essere la data della nostra liberazione la festa della Liberazione
Che cosa ricorda questo giorno ricorda l'insurrezione delle città del Nord cioè un appello che fa il comitato
Di liberazione nazionale all'insurrezione generale in realtà era un appello che era stato anticipato da messaggi in codice che viaggiavano sulle radio libere rimbalzate
Prevalentemente da Radio Londra che forniva un po'il collante di questo insieme di radio libere del Nord il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia fa questo appello che in codice
Suonava così era un appello che diceva Aldo dice ventisei per uno e questo era il segnale che avrebbe dato il via libera insieme ipotizzato in questo richiamo che l'insurrezione sarebbe scoppiata se così si può dire nella notte tra il venticinque e il ventisei aprile in realtà i tempi per l'onor veloci
Quindi c'era un terreno pronto all'insurrezione soprattutto nelle città del nord e questa insurrezione
Diciamo qualifiche caratterizzare l'epilogo finale della lotta partigiana perché viene scelto il venticinque aprile cioè l'insurrezione delle città del Nord perché queste insurrezioni in particolare
Quelle di Genova di Torino di Milano che poi simbolicamente diventa un po'il tratto unificante hanno in comune l'idea di segnalare il fatto che siano stati i partigiani
Quindi le forze della Resistenza a costruire le condizioni per arrivare alla liberazione ovviamente è una questione complicata perché tutto questo avviene dentro una fase cruciale della seconda guerra mondiale
E quindi se noi guardiamo le documentazioni che ci arrivano dagli archivi anche dagli archivi delle Brigate che stanno facendo la resistenza c'è sempre un occhio
Talvolta due occhi nelle persone più acute e più intelligenti a quello che sta succedendo nella campagna d'Italia per esempio nel caso proprio di Milano addirittura abbiamo proprio in questi giorni esposto alla Fondazione Feltrinelli a Milano un documento del febbraio del mille novecentoquarantacinque in cui si fa riferimento alla possibilità di un'insurrezione generale per tutti
Che però contestualmente dice attenzione vediamo come va la guerra degli alleati come sta come si stanno comportando le divisioni alleate cioè si è sfondato il fronte se arrivano a Pavia soltanto quando saremo sicuri che le possibilità degli alleati si confermano allora sarà giusto
Fare un appello per l'insurrezione perché se lo facciamo troppo presto che esponiamo i rischi di rappresaglie di impreparazione e al tempo stesso però ci dobbiamo preparare questo dicono i partigiani cioè dobbiamo costruire le condizioni affinché il momento dell'insurrezione ci possa trovare preparati nel modo giusto quindi sono due fattori da considerare noi il primo essere pronti alcuni documenti la chiamano una specie di fa sempre insurrezionale essere pronti significa al Gorga rizzare le truppe galvanizzare i nostri e scoraggiare gli altri aver chiaro questo aspetto ovviamente i il bersagli nemici di questa insurrezione sono i fascisti e nazisti in questo la documentazione ma insomma la storia
Nel nostro Paese molto chiara cioè bisogna colpire
Senza mezzi termini quelli che stanno dall'altra parte l'appello che Pertini lancia alle otto di mattina del venticinque aprile da Radio Milano Libera dice prende avvio perire non ci sono vie di mezzo è un appello all'insurrezione generale che appunto qualifica il venticinque aprile
L'anno successivo l'anno successivo importante un decreto
Che fa il governo De Gasperi
Scegliendo il venticinque aprile
Anche qui poi si è purtroppo persa tutta la complessità di questa storia è diventato una polemica tra memorie divise chi se lo sente più suo vissero sette meno suo ma in realtà appunto è un decreto che fa il governo De Gasperi che dice tra le altre cose la ricongiunzione delle province settentrionali e al resto della penisola quindi il tema dell'unità geografiche dell'unità politica perché l'Italia da lì
Dalle sale del quarantatré non esiste più dal punto di vista diciamo né politico né istituzionali quindi la riunificazione
Geografiche politica e la gloriosa insurrezione partigiana da rievocare che contribuì alla cacciata dei tedeschi cioè sono questi due elementi che portano verso la scelta del venticinque aprile come atto unificante no la riunificazione quindi il recupero di una dimensione geografica che in una certa misura affonda le radici
Quasi nel Risorgimento mi verrebbe da dire come tratto unificante e dall'altra parte lire attenzione perché se noi scegliamo il venticinque aprile
Valorizziamo il contributo autonomo che i partigiani danno alla liberazione dell'Italia questo aspetto che sembra l'aspetto che noi diciamo così ormai ottant'anni dopo
Con la fortuna di essere venuti dopo queste tragedie in realtà è un aspetto importantissimo perché determinerà pure l'atteggiamento da vere in sede di conferenza di pace
Cioè che ruolo ha l'Italia nel mondo del dopo siamo soltanto il Paese che ha inventato il fascismo la esportato ha combattuto a fianco della Germania nazista oppure faticosamente un po'arrampicandosi sugli specchi delle posizioni possibili Degasperi non dice anche attenzione perché abbiamo fatto la Resistenza e quindi il venticinque aprile è un po'il tentativo di valorizzare questo aspetto nella Resistenza italiana
E questa è un'altra cosa che volevo toccare che mi sembra importante affrontare in queste ore di celebrazioni sullo tantissimo nella Resistenza italiana ci sono diverse anime diverse culture diverse bandiere diverse storie
è uno straordinario universo ricca per questo
Ci sono diverse idee del litania che verrà ci sono i liberali comunisti socialisti monarchici addirittura
Coloro che non hanno fatto scelte di nessun tipo ma non ne possono più della guerra e del fascismo e così via no culture politiche
Di varia estrazione che confluiscono dentro uno spazio che è quello della resistenza qui chiaramente
Ormai da un po'di tempo direi almeno una ventina d'anni possiamo forse anche ormai calcolarne un po'di più visto che il tempo scorre inesorabile che questo discorso sulle resistenze si fa al plurale si comincia a parlare non solo di una resistenza armata
Che certamente ha un ruolo fondamentale
Proprio nella scelta del venticinque aprile nell'uscita dell'Italia dalla guerra civile e nelle considerazioni che caratterizzano questo biennio cruciale
Ma affianco alla resistenza armata senza volerla sminuire anzi io direi proprio il contrario per volerla inserire in un contesto più grande nel quale abbia lo spazio che merita ci sono
E si sviluppano diverse forme di resistenza questo è anche il racconto del venticinque aprile forme di resistenza significa riconoscere il fatto che chi dà da mangiare a un disertore chi nasconde un cittadino di religione ebraica chili
Si rifiuta di andare al fronte chi scampa dalle dai richiami della leva che fa la Repubblica di Salò sui nati nelle classi mille novecentoventiquattro ventitré e venticinque tutto questo contribuisce a costruire un tessuto di fa fuso di resistenze qualche storico la chiama le resistenze
Cd
Resistenze segnate dalla diciamo dall'idea di doversi costruire un percorso di sopravvivenza possiamo ovviamente non argomentare in vario modo dipende dai contesti geografici politici dalle collocazioni è chiaro che è una storia che comincia l'otto settembre non comincia certo il venticinque aprile è semmai il venticinque aprile ha una sua epilogo in una certa misura perché la guerra perché la guerra finisce no comincia nell'otto settembre quando il territorio della penisola italiana diretta territorio conteso un teatro di guerre ci sono
Appunto coalizioni di eserciti diversi e anche scelte diverse che gli italiani fa o no di trovarsi da una parte o dall'altra di schierarsi da una parte o dall'altra e quindi da questo punto di vista il campo dei resistenti cioè di coloro che combattono contro il nazismo e il fascismo
Cioè che si muovono in una direzione ben precisa che è quella del la costruzione del mondo del dopo in fondo
La seconda guerra mondiale tante caratteristiche che la differenziano dalle guerre precedenti una di queste quella di portare con sé nel momento in cui la guerra aggira espresso le sui suoi rapporti di forza possiamo dire parlando del venticinque aprile che in Italia diciamo dai primi mesi dell'anno
è chiaro verso dove si sta andando
è complicato e doloroso vi sono rappresaglie stragi bombardamenti a tappeto è una guerra totale che colpisce i civili le cose che sappiamo
Però l'esito del conflitto mentre se andassimo più indietro nel quarantaquattro già sarebbe diverso
Quanto meno prima dello sbarco in Normandia la situazione è di altra natura ma insomma nei primi mesi del quarantacinque l'esito del conflitto è chiaro quindi
La resistenza in Cina proiettata a costruire il mondo del dopo e la cosa più interessante capire quanto queste differenze
Ci sono differenze sostanziali non ci sono differenze accessorie che cosa si pensa del re che tipo di rapporto si costruisce tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica nel momento in cui entrambi combattono per la sconfitta del nazifascismo ancora che rapporto cioè con la storia dell'Italia precedente lo vedremo nel dibattito alla Consulta e poi all'assemblea costituente no se la democrazia comincia appunto con la Resistenza come dice Ferruccio Parri che è un protagonista di questa storia o se invece come Croce ed altri liberali sostengano ci sia una fase rifà scissa nella quale dalla quale si possono trarre insegnamenti importanti cioè un dibattito interessante che non va
Dimenticato no che riguarda proprio le differenze di fondo tra coloro che partecipano alla resistenza in vario modo eppure la Costituzione repubblicana riesce in una certa misura
A raccogliere il peso di queste differenze ultima cosa le differenze di di cultura politica di tradizioni mi verrebbe da dire di colori di bandiere di letture ecco di testi di riferimento classici o meno classici
Attraversano il paese nelle forme varie che la Resistenza assume e trovano nella Costituzione un terreno di verifica no attraverso questo compromesso e con termine che poi si è rovinato sia svilito quasi che avesse un valore non voglio dire negativo ma dispregiativo no invece il compromesso tra idee diverse è una cosa straordinaria cioè la democrazia vive di questo nota il fatto che si possa rinunciare a qualcosina
In virtù di un punto di equilibrio che possano accogliere tutti è questa
Forse l'eredità più importante del venticinque aprile ottanta anni dopo no quello cioè di aver aperto la possibilità un sistema politico inclusivo e partecipativo nella quale anche persone che avevano opinioni diverse su temi qualificanti potessero trovare lo spazio e anche il senso di partecipare ha una storia comune