Presentazione dell'edizione di pregio della relazione di Alessandro Manzoni "Dell'Unità della lingua e dei mezzi di diffonderla"

Sul
Testo di Manzoni dell'unità della lingua dei mezzi per diffonderla quindi un benvenuto a tutti voi grazie per essere oggi qui appunto alla presentazione della celebre relazioni di Alessandro Manzoni sull'unità della lingua e mezzi diffonderla
Un'iniziativa promossa dalla Società Dante Alighieri con il patrocinio del Senato che qui ringrazio nella persona del suo segretario generale Federico Toniato
Qui per la sua disponibilità
Sua di tutti i suoi collaboratori saluto gli studenti del liceo Tacito qui presenti i suoi professori e il direttore generale dell'ufficio scolastico regionale per il Lazio Annapaola Sabatini e tutte le persone che personalità oggi in Santa non sono tante all'editrice Barbara Bertone di Marco che ha dato alle stampe il prezioso volume
Il ministro dell'Istruzione del merito Giuseppe Valditara purtroppo oggi impossibilitato ad essere tra noi ci ha fatto pervenire un messaggio che vi leggerò una sintesi avendo voi già disponibilità del testo per intero
Ringrazio il fine i relatori Andrea Riccardi Presidente della Società Dante Alighieri
Claudio Manzini presidente onorario dell'Accademia della Crusca e Lucilla Pizzoli dell'università internazionale di Roma prima di iniziare do lettura di questo breve passaggio
Del ministro dell'Istruzione del merito
E Giuseppe Valditara il quale sintetizza molto bene
Dicendo la lingua e la coscienza nazionale non sono prodotti di un'ingegneria sociale per quanto raffinata non sono associazioni di si incarna te ma sono saldate in una concreta comunità d'appartenenza
è un messaggio quanto mai attuale ma in realtà di attualità perenne perché corrisponde a una visione dell'uomo del suo abitare la polis e del suo condividere la storia grazie lascio la parola al presidente Andrea Riccardi
E grazie Alessandro Marzi grazie a voi tutti che siete intervenuti quindi la mia sarà un'introduzione come presidente della Dante Alighieri e storico contemporaneità per fortuna qui abbiamo il professor Claudio Barzini che con la sua out che ha contribuito all'edizione di questa preziosa relazione che con la sua autorità e la sua filologia
Potrà come dire sostenerci nella nell'atto di presunzione che noi umili lavoratori della lingua e della diffusione della lingua italiana nel mondo cerchiamo di fare
Perché per noi in questa relazione è un testo fondamentale e ispiratore come dirò nel prosieguo delle mie parole
Però colgo l'occasione per ringraziare il nostro segretario generale il mio segretario generale caro Alessandro per la passione che ha messo nella pubblicazione di questo documento consapevole di come per la Dante Alighieri e per la lingua italiana sia prezioso ricordare
E voglio anche il rivolgermi a carissimo editrice
E che ha creato una edizione
Preziosa io credo che
Non sia uno spreco non sia uno spreco ma sia un modo di significare il valore dei testi il popolo armeno che è stato a lungo perseguitato
E che in fondo ha visto i suoi monumenti distrutti in Anatolia in altre parti
Del Medioriente
Ha lasciato ha sviluppato un'arte preziosa
Nel
Conservare
Documenti nelle miniature nelle scritture consapevole che finché il libro salverà la loro finché il libro durerà la loro civiltà si salverà
Questo è il senso con cui noi ci accostiamo a questi grandi testi fondatori della storia della lingua italiana
Quando in Italia Manzoni pubblico I promessi sposi nel ventisette Quindici anni prima era già uscita Guerra e pace title story e nel diciotto in Inghilterra era andato alle stampe I vanno quello che da ragazzini noi chiamiamo chiamavamo Ivanova
Il romanzo di Scott considerato da tutti come il vero esempio di genere letterario storico dell'Ottocento
Nonostante le frontiere la repubblica delle lettere ieri come oggi
Soprattutto non conosce muri e non conosce Dazzi ma vive un'unica circolazione di idee sentimenti e modelli senza mai schiacciarsi su un'unica cultura e un'unica lingua sottolineo un'unica lingua
Il mondo ha superato la concezione e lo scandalo della pluralità delle lingue come Babele resuscitata dei nazionalismi e ne esalta la diversità nell'armonia
Se Manzoni si colloca in questo panorama europeo è originale e pietra miliare della nostra letteratura I promessi sposi infatti e il primo libro degli italiani pietra miliare della nostra lingua che viene subito dopo la Divina Commedia
Non esiste un Machiavelli un Guicciardini un Bembo malgrado ora dicessimo col professor mare Azzini che una cosa che ci rende simpatico lo Sturzo
La il legame con Bembo e la lapide che è stata messa in ricordo di Bembo lo Sturzo è uno delle cose che ci rende più simpatico questa istituzione
Allora dicevo un Guicciardini un Bembo un Ariosto che possano competere con la prosa sciolta con cui Manzoni tratteggia il dramma dei due personaggi Renzo e Lucia che noi tutti
Conosciamo
Uno straordinario racconto popolare
Proprio nel senso che fa cultura di un popolo con quella che la libera iniziativa creatrice di un grande letterato
L'intuito dell'aristocratico scrittore milanese che non aveva viaggiato per il continente che non aveva esplorato il mondi del sud che conosco che amava muoversi tra Milano e la sua residenza di campagna
Lui però aveva capito a fondo quei quelli che si muoveva nei popoli d'Italia permettetemi di usare questa parola
Aveva colto il bisogno profondo dell'identità la sua lingua
Mi permetterete di ricordare quello che scriveva
Tullio De Mauro e lo dico con tanta nostalgia per il professor De Mauro Nostalgia che abbiamo non solo noi della Dante ma Nostalgia della sua personalità della sua cultura profonda ma anche della sua capacità dell'aggancio col dibattito attuale De Mauro scriveva nella sua Storia della lingua dell'Italia unita
Come ci fosse una convergenza di una spinta unificatrice linguistica con una graduale ascesa dal basso verso l'alto di nuove istanze una conquista difficile delle classi inferiori
Secondo i dati Istat nell'Italia fresca di unità del sessantasette
Più del sessantanove per cento degli sposi ossia duecentotrentasei mila novecento persone copia scusate
Non sottoscritto sarò l'atto di matrimonio perché analfabeti e numeri salirono due anni dopo
Un Paese di analfabeti dove i limiti del parlare del pensare
Non potevano non incatenare il pensiero del futuro e la volontà di uscire dal piccolo ambiente secolare in cui si era vissuto per generazioni
Scrivere e parlare in maniera approssimativa diventa una debolezza di pensiero e di azione
Scrivere parlare in maniera approssimativa diventa un limite al forte allo sviluppo del Paese
E quello che scrive un grande russo Pavel Florenskij che io me ne ero molto un generoso un genio filosofico e scientifico un grande cristiano
Ucciso dopo anni del gulag delle isole sono scritti
Dal potere sovietico nel trentasette e lo tennero in vita perché era uno scienziato prezioso nello studio delle alghe prezioso all'economia sovietica
Lui scriveva i suoi figli in una corrispondenza fitta
Scriveva è un po'il suo testamento
Chi agisce con approssimazione si abitua a parlare con approssimazione e il parlare impreciso sciatto
Coinvolto in questa confusione anche il pensiero figlioletti miei non permettete a voi stessi di pensare in modo grossolano il pensiero un dono di Dio
Esige essere precisi e chiari nei pensieri
E questo e impegno della libertà spirituale
La ricchezza dell'italiano di Dante cari amici illustri colleghi
Offerto agli uomini alle donne dell'Ottocento agli uomini e alle donne
Di questo mondo così diviso
Offerto come lingua nazionale e non solo attraverso una politica governativa Magda esempi vivi come I promessi sposi supera il parlare grossolano impreciso sciatto
E coinvolge il pensiero
Il pensiero e lo libera dall'analfabetismo culturale
E la grande lezione che la Dante ritiene e venera dell'insegnamento della lingua
In lingua che per noi è divenuta una passione sì la passione per l'italiano
Ma torniamo ad Alessandro Manzoni
Manzoni ricevette l'incarico di far parte della Commissione per l'unificazione della lingua da parte
Del ministro della pubblica istruzione del nuovo Regno d'Italia Emilio Broglio Emilio Broglio ero milanese come Manzoni era un giurista un costituzionalista
Era uno studioso
Uno studioso era biografo del francese liberale François avviso
Luis si pose il problema della lingua e volle una commissione allo scopo cito
Di ricercare proporre provvedimenti modi con cui aiutare a rendere universale tutti gli ordini del popolo la notizia della buona lingua della buona pronunzia
Badate
Bene rendere universale
L'universalizzazione della lingua compresa come abbracciare tutti Cetti
Buona lingua e buona pronunzia Manzoni stese la relazione che oggi qui presentiamo in un'edizione nobile
Quale merita di cui noi dell'andante siamo orgogliosi
La Società Dante Alighieri
Grazie anche al contributo del presidente onorario dell'Accademia della Crusca Claudio Marra Atzeni che ringrazio Lare pubblicata per i tipi di Margot editoriale
E allora come non dire
Un non esprimere una sentita gratitudine all'amministratrice di Margot Barbara Bertoni che qui
Non voglio entrare nella profondità scientifica del discorso lo farà da par suo ben più
Approfonditamente di me il caro professor ma Razzini ma a cui vorrei soltanto cogliere l'aspetto politico
Del pensiero la visione unificante del futuro di Manzoni sintetizzare in un idioma unico tra lingua parlata in lingua scritta
In un fiorentino vivo riesce a quattro in Arno all'indomani della seconda edizione dei Promessi Sposi la lingua degli italiani
Gli italiani dei predecessori illustri di Dante della commedia di cui non sottovalutata l'attualità la permeabilità
Nell'uso corrente Luca Serianni
Illustri italianista di cui sentiamo ancora forte la mancanza amava ripetere che la regola
La fa la consuetudine molto romano questo
Ossia la pratica di tutti i giorni quello che diciamo
Per questo Serianni era di manica larga anche se sembrava non luci l'austero
Era di manica larga con il congiuntivo era di manica larga con i dialetti e anche con il romanesco che si dovranno a Palazzo Firenze
Non so se al tasso sia così di manica larga nell'insegnamento dell'italiano io spero
Tuttavia dicevo la relazione di Manzoni è un testo politico non teorico una proposta di politica linguistica
Perché se la lingua è un organismo vivente è sottoposto a una miriade di spinte e controspinte ma ci sono scelte politiche da fare
E allora
La scelta fu una lingua dimensione il Paese
Questo al tempo di broglio di Manzoni era il problema
Qualche giorno fa quando agli stati generali della lingua italiana promosso dal Ministero degli esteri e della cooperazione
Al maxi con la Dante Alighieri ci hanno onorato di volerci
Copa terroni di questa iniziativa
Mi è stato chiesto di prendere la parola ho ricordato la frase folgorante di Manzoni quand'allorché scrisse che l'italiano è uno stile che diventa lingua
Sono sempre più convinto
Del legame profondo tra lingua umanità e cultura
Laddove l'italiano non è uno strumento neutro ma un fiume sul cui letto scorrono tra consapevolezza inconsapevolezza con naturalezza storie e sentimenti in modi di vivere
Una lingua uno stile dunque l'italiano
Manzoni si pose il problema dei mezzi per diffondere la lingua mezzi per diffonderla è il problema che oggi via Dante si pone Giosuè Carducci che possiamo considerare nostro fondatore
Nel mille ottocentottantanove nel manifesto della nostra società aveva detto che la nostra lingua e cultura non hanno confini se non quelli che raggiungono fondare la lingua nazionale lottare contro l'analfabetismo sono passi decisivi ma Carducci vedeva l'italiano fuori anche dalla penisola certe emigranti
Ma anche pezzi di italianità come diceva in modo un po'misterioso noi quei pezzi riscopriamo di giorno in giorno
L'eredità che abbiamo voluto raccogliere da Carducci e da Manzoni
è una convenzione si anima una convinzione l'italiano non è una lingua provinciale lo diciamo con orgoglio
Destinata a essere un gergo tra noi ma l'italiano hanno uno spazio nel mondo certo non è uno spazio egemonico non è Imperiale ma va aldilà dei confini della penisola
Senza perdere la relazione con la penisola diverso ai per lingue
Super imperiali come l'inglese ma anche francese in Costa d'Avorio che si parla tutto un francese
Cassese che si parla tutto un francese Cassese si è perso
Il linguaggio con l'idioma di quella che si potrebbe chiamare la madrepatria anche se poi è una madrepatria rifiutata
L'italiano ha una funzione
Comunicando storie d'umanità arte gusto intrapresa ha una funzione geopolitica nell'invitare un mondo appiattito su globi ma non unificato
Oggi la nostra società
Mi piace affermarlo quindi
Davanti a voi si spende per questo ha un patrimonio di credibilità che sono i suoi oltre quattrocento comitati
I trecentocinquanta centri di certificazione gli ottanta e più presidi letterari le cinquanta scuole che nell'ultimo anno si sono federate con noi e poi
Una cosa che a me piace molto voglio dir vera
La Consulta lingua mondo presieduta dalla mia amica e nostra bici vicepresidente Edith Bruck che raccoglie settecento scrittori stranieri
Che hanno scelto di scrivere in italiano
Non solo scrittori migranti in Italia
Sappiamo tutti che l'italiano non è una lingua che si è affermata con le armi come ha detto Francesco Bruni l'Italia non è stato una potenza imperiale
Eppure
Noi
Abbiamo divulgato pacificamente
Con l'italiano l'arte mostrato il genio creativo l'architettura l'italiano è cresciuto con l'immigrazione con il viaggio in Italia
Che era in grande tour di pochi aristocratici inglesi e francesi ed è diventato un viaggio di massa come noi stiamo vivendo a Roma sarà il Giubileo ma secondo me ogni anno del Giubileo per venire a Roma
Con la letteratura il cinema la musica la moda la cucina ogni forma di Belluno
Non è stato forse il grande scrittore albanese Ismael cantare a dire che Dante inevitabile e qui caro Alessandro
Con quale dolore noi abbiamo constatato cinque sei anni fa che l'italiano e l'Albania stava perdendo l'italiano e abbiamo dovuto agire con la fondazione della scuola
Stava perdendo una lingua che non era la lingua
Solo fuga del Periodo di Amber rossa ma era una lingua franca all'interno di diversi mondi albanesi
L'italiano era per gli albanesi lingua di libertà che si contrapponeva al futuro consumarli che era la lingua della della oppressione ottomana per loro non per noi
Non è stato il grande poeta russo Osip mal Destan a conversare con Dante
L'italiano non è inevitabile come Dante
Ma nutro la convinzione che conversare in italiano e conversare con il mondo italiano faccia crescere l'umanità e la pluralità della comunità dei popoli
La lingua detto Manzoni ora è un po'tutto o non è per qualche volta Enzo obbedisce ci sembra un pollo disossato un tutto dimezzato
Il richiamo Manzoniano all'unità linguistica
è una proposta politica ma è un concetto che non esclude una visione universale terreni Pappi non italiani
Wojtyla
Ricorderemo tutti mi correggerete il suo primo errore in italiano Ratzinger con questo italiano perfetto ma con questo accento tedesco incancellabile
E Bergoglio con questo italiano
Così creativo abbiamo visto quanto il popolo di Roma lo amasse
Questo Papa che non era un papà
Non era un papà dalla facile popolarità non abbiamo visto uscire per salutare il suo feretro tre Papi hanno scelto di usare l'italiano come lingua della chiesa
Un tutto che avrebbe detto Manzoni e noi
Cari amici e collaboratori di Palazzo Firenze
Vedo il vice segretario direttore generale a molti titoli Andrea Vincenzoni il nostro sopra intendente Conti Mario Giro che presiede una nostra
Associate consociata il presidente canonica del comitato di Roma
E tanti altri cari amici noi siamo convinti
Siamo abbiamo lavorato molto anche con accordi con il Vaticano proprio per formare il giovane clero i giovani diplomatici a questa dimensione del parlar bene l'italiano
Concludo
Il programma che risale a Manzoni e l'intuizione di Carducci ci sostengono in una visione che purtroppo i governi italiani per anni hanno accantonato in un puro gesto in un provincialismo pigro è soddisfatto
L'italiano ossia lingua del mondo in questa prospettiva con il Ministero degli Affari Esteri su proposta del ministro Tajani che ringrazio
La Dante promuove la comunità degli italo fonia tanto diversa dalla francofoni un processo che vuole riunire in giornate significative
Le prime saranno in autunno no
In autunno i Paesi italofoni le associazioni gli italiani nel mondo grandi personalità italiane italofona in ogni campo pezzi d'Italia di Italo fonia di italianità una comunità che parla italiano dalla penisola al mondo intero
Non limitiamo le grandi dimensioni ma sappiamo che l'italiano è una lingua attrattiva come provano le richieste di insegnamento e la scelta di tanti scrittori
L'italiano è in crescita
In un mondo che conosce a aspre conflittualità rimessione di nazionalismo la nostra lingua dall'Italia all'Argentina per così dire si presenta con una lingua Paci piccante
Nel suo convinto e non aggressivo umanesimo
Questa non è un'idea estemporanea la trovata di un ministro o della Società Dante Alighieri ma come si vede dal testo pur
Che pubblichiamo di Manzoni è qualcosa che viene da lontano e va verso il futuro perché senza
Recupero della storia della memoria e venerazione della storia non c'è futuro grazie
Grazie professor Riccardi i suoi richiami
Alla alla lingua soprattutto al colpito col passaggio sul suo Rayski se l'appello a non essere così mediocri come spesso saremmo portati a fare che dovesse aggiunto ben chiaro al fondo della sala
Ai giovani studenti del tacito futuri senatori insomma siamo qui nel Senato
E a a fare di più che una è uno stile che si fa delinquere ha detto
Riportando la frase di Manzoni ed è quello che poi come giustamente ha ricordato è il lavoro che la Dante Alighieri svolge quotidianamente in tutto il mondo per promuovere il nostro idioma grazie presidente
Lascio la parola al professor Claudio Mancini ho presidente onorario dell'Accademia della Crusca della parte del libro che voi potete qui vedere esposto
A accurato la quello che si diceva appunto la filologia del testo di Manzoni altrui lascio la parola lo ringrazio se le tra noi
Grazie grazie di questo invito grazie dell'opportunità grazie di avere soprattutto pubblicato questo gioiello
Se posso fare una raccomandazione non tanto rivolta alle autorità che sono nelle prime file ma a quegli studenti che vedo sul fondo
Prima che finisca questa nostra iniziativa insomma alla fine fatte un salto venite a vedere prende a toccare anche per questo prodotto meraviglioso del della casa editrice Imago
Perché non si tratta di un libretto che troverete nelle edicole può credere sarà facilmente raggiungibile è un oggetto prezioso e che indubbiamente
Ha un valore venale anche alto
La casa editrice in manicomio e specializzata in facsimili infatti liti cosa trovate se vi avvicinate quando vi avvicina dette trovate il facsimile del manoscritto di Manzoni del mille ottocento sessantotto nato nelle circostanze che ha già detto professor Riccardi cioè su sollecitazione di un ministro nel Regno d'Italia siamo nel mille ottocentosessantotto quindi vedete non molti anni sono passati dall'unificazione politica dell'Italia
Qualcosa è successo però mille ottocentosessantotto e nel mille ottocentosessantaquattro Torino non è più capitale il re si è trasferito a Firenze
Siamo nel sessantotto un paio d'anni e ci stava finalmente anche Roma ma non c'è ancora in questo momento
Non non era così facilmente prevedibile che Roma sarebbe stata raggiunta ecco e e conquistata tolta al Papa
Manzoni quindi nel momento in cui Firenze capitale su
Recitato da un ministro che evidentemente penso un po'come Lori e quindi di passa la palla in sostanza non si usa fare così anche ministri passano la palla a intellettuali che sentono vicini
Scrive questa relazione
In cui che cosa dice in buona sostanza in buona sostanza propone a tutti gli italiani
Un percorso che ha vissuto per se stesso come scrittore faticosamente nel corso di molti anni Manzoni e partito dichiarando quand'era giovane che conosceva bene il milanese
Conduceva latino
E l'italiano e conosceva il francese molto bene e l'Italia non è quello riconosceva di meno e pure doveva diventare uno scrittore italiano e allora faticosamente si era avvicinato prima l'italiano letterario scritto
Aveva addirittura pubblicato I promessi sposi prima di andare a Firenze ma pubblicate spedizione ventisei ventisette lamenti settanta dei Promessi Sposi va a Firenze perché si è convertito all'idea
Che Firenze deve dare la lingua all'Italia
E per questo riscrive i Promessi sposi come sapete pubblica la seconda frazione la quaranta Anna quella che voi studenti utilizzate a scuola
Con grandi polemiche perché qualcuno diceva che però meglio lasciare i Promessi Sposi Neale verso le venti settanta
Manzoni quindi ha fatto la sua scelta e l'ha fatta nel mille ottocentoquaranta adesso son passati molti anni siamo arrivati al sessantotto l'Italia è diventata una nazione e Manzoni propone in fiorentino a questa nazione
Aveva ragione
Nascono molte polemiche quando Manzoni pubblica questo scritto sollecitato dal ministro sono più le polemiche e i consensi
A volte dissensi gli intellettuali prestigiosi
Settembrini lo stesso De Santis non era d'accordo poi ci sarà di lì a pochi anni una polemica del più grande linguista italiano Mascoli che si dichiarerà controlli vedi Manzoni insomma
E un uomo di oltre ottant'anni perché attuando scrivere in relazione a ottantatré anni
Che accetta
Di portare il proprio contributo giusto o sbagliato che sia alla politica linguistica in cui crede per il proprio Paese una lezione straordinaria di moralità e badate è chiaro che la tesi di Manzoni viene giudicata esagerata e probabilmente in parte lo era
E anche forse inadeguata la soluzione principali che proponeva era un grande dizionario che difatti poi vieni comincia a essere pubblicato dopo la relazione di Manzoni e con l'opposizione di molti intellettuali come Tommaseo e altri e e tuttavia e c'è questo Manzoni davvero coraggioso che propone qualcosa che in parte che avuto significato perché in effetti la lingua di Firenze ha molto influenzato italiano e ci sono i libri che hanno diffuso l'italiano sono I promessi sposi
Pinocchio
Artusi stesso per la cucina che era andato a stare a Firenze non era fiorentino però a sua volta aveva fatto una sorta di conversione fiorentina
E De Amicis con il libro Cuore e con l'idioma gentile che ma si dichiarò lei manzoniano no
Ecco questo è il quadro generale dell'opera che si pubblica però quello che volevo dire questo
La Imago la casa editrice specializzata nel pubblicare facsimili e quindi qui trovate in facsimile nel non scritto di Manzoni
L'Imago pubblica facsimili di opere preziose
Per esempio la loro specialità sono codici medievali negli anni danteschi hanno pubblicato la biblioteca di Dante andando a scegliere i più pay manoscritti Miniati decorati delle opere di Dante non sempre i più importanti filologicamente ma i più belli esteticamente qualche volta anche in porta importanti filologicamente ora è evidente che se sì Pubblico un facsimile di un libro Miniato con le miniature con la doratura con la bellezza il gioco è più facile però questa volta il libro si presenta semplicemente come il manoscritto di Manzoni secondo lo stile che lui usava prendeva i fogli
Li piegava a metà scriveva su una metà delle due su una colonna conservando la l'altra colonna per i ripensamenti perché Manzoni continuava a meditare correggere anche questo testo e ricco di correzioni no
La legatura ecco la legatura ha un valore estetico perché che cosa succede a questo documento
Che di per sé è una relazione scritta sulle normalissimi Forlì niente di più non ci sono le miniature nella decorazione e una scrittura di servizio che viene pubblicata nel mille ottocentosessantotto non è che fossi inedita pubblicata
Su i giornali del tempo perché nasce un grande dibattito attorno a questo intervento di Manzoni come vi dicevo prima
Però nel mille ottocentosessantotto ci sono le nozze
Tra Margherita e Umberto di Savoia
E il ministro Broglio decide di fare relegare questo manoscritto di Manzoni che gli è stato consegnato come relazione ufficiale lo fai le gare perdonarlo
Alle nozze al a Margherita
E infatti e se infatti la legatura che vedete riprodotta in maniera perfetta secondo lo stile delle legature di metà Ottocento in velluto blu
Savoia con una decorazione con un filo di metallo cumino di Savoia
E al centro
Una fra una fotografia di che per noi può avere un gusto un galleggiamento il funerale nero insomma però erano novità prende tempo una novità anche tecnologica
Con il ritratto di Manzoni anziano Righi Manzoni che ha scritto quella robe la fotografia dell'epoca in cui lo vediamo così
Come come come dicevo ottantenne ecco il e questo cimelio prezioso va dapprima a Monza e poi la Regina Margherita decidere decide di donarlo alla biblioteca tori Reale di Torino
Arriva la proprietà di Torino tra l'altro è arricchito qui il discorso è bellissimo perché non è soltanto il libro viene messo in una scatola preziosa di Dini pietre di minimi di pietre dure lavorata dall'Opificio delle pietre dure di Firenze di nuovo vedete questo legame i Savoia che vengono da Torino Firenze capitale Firenze con l'Opificio delle pietre dure
Tutto questo pacco arriva a Torino dove viene passa il tempo naturalmente dimenticato completamente tanto è vero che quando si fece l'edizione critica nazionale delle opere di Manzoni in cui c'è anche la relazione
I gli editori del tempo non sapevano che esisteva questo manoscritto non l'avevano non lo trovavano con
E e io poi li avvisai che esisteva ma era troppo tardi
Perché ormai il libro verrà era l'edizione nazionale critica del delle opere di Manzoni era pubblicata con la notizia che che loro non avevano potuto consultare questo manoscritto che ovviamente è importante
E non lo spirito autentico ecco perché poi tra l'altro si disse
Perché è sempre un po'così quando uno non arriva a raccogliere l'uva dice ma è ancora acerba G. ma in fondo e un testo che conta poco ebbe non conta tanto poco perché se il ministro la Donato al al alla d'altezza reale che si sposava il principe ereditario evidentemente qualche peso là dove va bene
Quindi trova e a quando vi avvicina erette lo dico per i giovani che sono lì in fondo potrete prendere in mano questo cimelio e guardate io ho avuto nelle mani in mano l'originale della biblioteca e ogni volta che prendo in mano questo facsimile
Sento l'emozione quasi come il clock abbia sottratto alla biblioteca Reale di Torino perché veramente perfetto cioè ritrovate
Le pagine con le macchiette gli strappi tutto realizzato perfettamente come in marmo fa sempre anche per i codici di medievali preziosi e antichi Miniati quelli dicevamo prima e nella scatola in questa bellissima scatola blu blu Savoia che vedete trovate due cose uno il facsimile che vi ho descritto e due la parte filologica di cui io non parlo anche perché son sono l'autore venirne Barbara se vuole la collega Pizzoli
E perché abbiamo fatto io e la mia allieva Ludovica ma comuni che aveva lavorato come su questo testo abbiamo dato l'edizione critica raffrontando questo testo del manoscritto ritrovato con gli abbozzi precedenti
Che sono conservati a Milano perché il motivo per cui non si trovava più questo manoscritto che è sparito e perché le carte di Manzoni sono essenzialmente milanesi a Brera c'è una sala manzoniana dove ci sono tutti i cimeli qualcosa c'è poi alla Fondazione
Al all'Istituto di Manzoni in via Morone alla Casa del Manzoni però chi lo va a cercare un manoscritto di Manzoni a Torino no
In realtà ce ne sono due perché anche il primo intervento pubblico di Manzoni sulla lingua
E una lettera scritta Giacinto Carena che era un lessicografo torinese ed è conservato l'originale perché è stato spedito questo signor Carena alla al da Biblioteca dell'Accademia delle scienze di Torino quindi realtà a Torino abbiamo due cimeli
Manzoniani però i milanesi se ne sono dimenticati perché naturalmente loro ne hanno molti di più sono più ricchi
Ecco e quindi lì dentro nella scatola trovato due cose il facsimile il volume con l'edizione critica la storia della rilegatura la storia del manoscritto l'intervento del professor Riccardi che fa il quadro generale e spiega l'importanza di questo documento
E e sono naturalmente così diverso nel senso che uno uno strumento di studio e l'altro invece abita questa sensazione
Della del documento originale
E questo credo che sia molto importante perché anche oggi in cui si discute
Per la realizzazione si discuterà cioè abbastanza avanti mai la realizzazione del questo Museo della lingua italiana che è nato a Firenze a Santa Maria Novella ecco
Uno dei problemi dei documenti nei musei
E che vengono messi sotto vetro quindi per esempio la verso la relazione di Manzoni non non sa non sarà lì perché l'originale e alla Biblioteca Reale di Torino ma mettiamo anche che sia donata al Museo di Firenze e voi
Su l'originale come lo vedete lo vedete sotto un vetro magari a a prova di proiettile e lo guardate ne vedete una pagina e e alla fine di Tebe che me ne faccio insomma invece questi falsi miti
Possono essere presi in mano sfogliati ho detto che hanno valore venale hanno valore venale ma attualmente non non come l'originale no e quindi e si può averne più di una coppia insomma si può rischiare altre lo smarrimento ne avete fatte tre per cento copie trecento ne hanno fatte ebbe diciamo trecento numero già accettabile
E ci le le prende in mano siccome sono fatti in maniera assolutamente perfetta con la loro tecnologia e con l'artigianato con cui traducono la tecnologia in meraviglioso manufatto e con delle grandi abilità italiane dire no fare facsimili di questa perfezione
E permette di a vere non totalmente ma in larga parte vi assicuro l'emozione di chi possa mettere le mani su un originale che altrimenti non potrebbe mai toccare
E quindi
Concludo così come ho cominciato
Invitando che in sala ma non tanto le autorità che appunto
Magari hanno più facilità di accesso
Ma gli studenti a prendere in mano questo getto vedere se provano questa emozione nello stringere nel toccare nello sfogliare le pagine scritte da questo Manzoni che studio non scuola dicono letto I promessi sposi
Perché vedono e qui nell'ultimo approdo finale in parte anche amaro come vi dicevo per le polemiche che suscitò l'intervento di Manzoni sulla lingua
Intervento finale in cui appunto Manzoni sposa la causa fiorentina
Ricordo che
Napolitano il Presidente della Repubblica
Cuccu chiacchiera ebbe in occasione di chiacchierare di questo hanno scritto
Mi disse sì ma Manzoni quindi proponeva al fiorentino ma allora cosa pensava dico Roma Capitale
è cosa pensava Manzoni benché cattolico
Benché avesse sposato la causa del fiorentino era favorevole Roma capitali nella linea della sua adesione alla politica cavouriana e accettò di fatti dopo la presa di Roma la cittadinanza onoraria romana
E che è molto per un cattolico di quel tempo cattolico seppure ispirato il giansenismo particolare com'era Manzoni
E non è un caso che abbia Espresso queste idee nel momento in cui Roma è la capitale forse si poteva anche pensare
Che ci si fermasse qui per un certo una certa quantità di tempo almeno cioè che non non in pochi anni da sessantotto settanta se arrivasse a prendere a Roma
Tanto è vero che nel mille ottocento e sessantadue quindi prima di questa relazione
Già era stato invitato a fare parte di una commissione per indicare la lingua l'Italia e si era sottratto allora dicendo c'è in un po'scritto
E in cui annotò questo può scritto la mia lettera letteraria Giorgini il genero che ero anche un uomo politico oltre che uomo di di giurisprudenza
Diceva questo proscritto però non farlo vedere nessuno deve restare segreto c'è una cosa che mi toglie gran parte del coraggio
Io so che una capitale e determinante per l'evoluzione linguistica di una nazione e la capitale d'Italia deve essere Roma questo problema dell'Italia che aveva due capitali una capitali linguistico culturale Firenze catene d'Italia e una capitale politica destinata ad essere storicamente la capitale politica ma che non lo era ancora Gioberti quanto scrittore importante no per il Risorgimento d'Italia aveva detto infatti che l'Italia era come un'ellisse con due fuochi per la lingua
Uno il fuoco di Firenze e l'altro il fuoco di Roma
Gioberti diceva da Firenze deve venire la lingua fra colloquiale quotidiana da Roma deve venire la lingua alta e nobile
Manzoni invece come ha detto professor Riccardi pensava che la lingua deve essere una è una sola a questa idea molto razionalista aveva maturato della lingua e quindi non poteva essere se non o Roma o Firenze e aveva scelto Henze
Grazie
Ringraziamo molto il professor Masini che ci ha dimostrato che un fenolo può essere anche un giallista vecchie le vicende con cui ha ha spiegato le varie fasi del ritrovamento dell'opera ma anche delle stesse condizioni dell'opera e ciò a cui fu destinato quest'opera di Manzoni
Hanno sicuramente affascinato il pubblico so tutto dei più giovani scoprire un testo del genere di un'importanza tale che meriterebbe di essere giustamente anche a Firenze al museo della lingua diffidenza richiede perché privarsi di di una testimonianza così il fondamentale della nascita del nostro italiano moderno beni richiami del professor Mancini utili come sempre Autore neve non l'ha detto ma nel all'interno di questo cofanetto dove è conservato il testo originale di Manzoni
Dove c'è la presentazione per cercare di c'è un suo volume dove filologicamente scientificamente il professor Marsiglia ricostruito tutte le varie fasi analizzando le parti anche illuministiche
Lascio ora la parola alla professoressa Lucilla Pizzoli che per Noemi
Qualcosa che è un condominio di vista parti perché un po'nell'altro lo scompone variante un po'nell'università ma è stata testimonia di importanti eventi tra l'altro con il professor Serianni
Lucilla Pizzoli insieme a Stefano Telve Matteo Motolese ha fatto ottenere altri ottimi storici della lingua è stata tra i protagonisti della grande mostra che il due mila e tre si fece agli Uffizi di Firenze sul si suona tutto questo coordinata sempre dal professor Serianni a te la parola vicino
Grazie
Mi riaggancio subito alla materialità del documento che è stata giustamente così brillantemente raccontata dalla processo ormai Razzini invitandomi a cui all'invitandoli a considerare anche altri mano scritti di Manzoni
I quali si nota questa passione per la correzione per la revisione della lingua un interesse
Per la lo studio della lingua che precocissimo
Abbiamo visto Manzoni ottuagenario che si occupa di questa relazioni un atto politico essenziale questo richiamo alla al valore proprio anche simbolico di questo documento è stato già sottolineato da chi mi ha preceduto e però appunto dobbiamo tornare un po'indietro Manzoni scrive continuamente di lingua ragiona sulla necessita di una lingua unità inviando quella dei vicini francesi in una lettera probabilmente avrete studiato a scuola l'amico Klotz Oriella della mille ottocentosei
Indicava la lingua di de di Francia
Che poteva consentire francesi di in intende rediga applaudire le commedie di Molière cosa che invece non era possibile nell'Italia analfabeta largamente tenuta fuori
Dalla vita intellettuale del paese quindi questa precocità dell'interesse per la lingua e ci mostra una parabola molto lunga anche arriva appunto a un Manzoni in età matura anche si decide finalmente a occuparsi pubblicamente di lingua
Tutte le altre
Le manifestazioni sono nel fare il Manzoni scrive riscrive corregge in e incessantemente la prosa della suo capolavoro del romanzo ma continuamente appunto appuntato scrive
Mette manda lettere ai suoi coetanei ai suoi interlocutori la lettera a Giacinto Carena che ha citato il professor Marazzina e del quarantasette quindi vediamo proprio punteggiate no alla sua vita di questi interventi sulla lingua la relazione effettivamente un atto dirompente pubblico che suscita tutta questa o questo grandissimo dibattito ma che ci pone di fronte degli interrogativi che ancora oggi ci potrà possono coinvolgere Manzoni
Sottolinea quanto appunto la lingua debba essere viva vera parlata dalle persone si occupa di definire questi aspetti individuando a Firenze l'abbiamo sentito l'avete letto nella nella prosa dei dei Promessi Sposi Riche Acquati Narno una lingua che ha una funzione noi pensiamo ancora oggi a cosa serve la lingua meglio qual è la lingua che ci serve e secondo la prospettiva che oggi meglio
Condividiamo pensiamo che la lingua qualcosa che ci permette di interagire con gli altri
Di affrontare le diverse situazioni comunicative risuoneranno forse nelle orecchie le parole con cui si presenta all'apprendimento delle lingue straniere oggi se leggete i descrittori del Quadro comune europeo
Di riferimento per le lingue vedete quanto viene sottolineata la possibilità che con le lingue nuove quelli che si apprendono secondariamente si possa intervenire nelle situazioni più varie
E pensate a come viene descritto l'ultimo livello di competenza il C due viene paragonato la competenza che si raggiunge alla fine di un percorso di apprendimento a quello di un madrelingua di buona cultura
Che significa essere madrelingua di una lingua vuol dire impossessarsene pienamente averne un controllo dettagliato in tutte le sue sfumature
Qualche tempo fa Luca Serianni che è stato già più volte ricordato riflettendo sul ruolo della madrelingua rispetto alle altre lingue prese secondariamente aveva citato una richiamato una metafora molto efficace proposta da Francesco Sabatini che sottolineava come le lingue non fossero un cavo telefonico servono per comunicare non sono qualcosa di molto più profondo molto più legato alla coscienza individuale di ciascuno di noi è stato sottolineato più volte legame tra lingua e pensiero
La lingua appresa in profondità quella che ci accompagna fin dai primi anni di vita consente di arrivare a una conoscenza più articolata se ne parlava appunto in relazione alla possibilità di studiare anche in altre lingue diverse dalla dalla lingua madre
Ceccuzzi accorgiamo subito di quanto è faticoso
Capire una lezione seguire un film interagire con altre persone in una lingua che non conosciamo bene questo disagio della senso di inadeguatezza del non possedere la lingua
Lo possiamo sperimentare anche noi oggi quando ci troviamo un po'così in confusione no in una lingua un po'esitanti una sensazione che Manzoni racconta molto bene abbiamo sentito Manzoni era una persona istruita una persona che conosceva come tutti gli intellettuali della sua epoca molto bene il francese
Molto bene anche l'italiano ma che nella sua quotidianità si esprimeva nel dialetto milanese era molto più a suo agio in un contesto soprattutto informale familiare con quella lingua di allora
In un passo molto gustoso ci racconta l'Effetto di questa difficoltà di questo disagio tra tra lingue diverse racconta quello che succedeva al suo tempo vi leggo due bravi brani tratti dalla
Un trattato che Manzoni si era deciso ad avviare intorno alla metà del secolo e che di fatto non ha visto la luce nella sua completezza scrive Manzoni se noi milanesi e di te lo stesso di tutti gli italiani che pagano qualcheduno di questi idiomi cioè i dialetti dell'epoca
Nella milanesi volessimo smettere ora come ora il milanese cioè un mezzo di esprimerci che possediamo interamente e davvero peraltro tranne invece uno di cui non conosciamo che una parte ci troveremmo tutt'a un tratto sprovvisti
Non dico d'una quantità di espressioni vivaci argute energiche che pure è parte di una lingua e una parte più importante di quello che può parere a prima vista
Ma di una quantità di Termini evidentemente è usualmente necessari al discorso e allora racconta quello che accadeva in un salotto altoborghese
Della della Milano del tempo quando largo ancora le sue parole capita uno e presenta un piemontese o un veneziano o un bolognese o una Politano un genovese
E come qua e là creanza si smette di parlare in milanese
Evidentemente come si era fatto fino a quel momento
E si parla italiano
Dite voi se il discorso cammina come prima dite se non dovremo ora servirci di un vocabolo generico approssimativo dove prima se avrebbe avuto in pronto lo speciale il proprio ora aiutarci con una periferia una perifrasi e descrivere dove prima non si avrebbe avuto a fare altro che nominare
Ora tirare a indovinare dove prima si era certi del vocabolo che si doveva usare anzi non ci si pensava veniva da sette ora anche adoprarsi per disperati il vocabolo milanese correggendolo con una come si dice da noi
Questo modo di comunicare si può chiamare un intendersi come si chiama vestito anche quello che sia pieno di toppe di buchi e di strani ma mi domando se all'intendersi di quelli che possiedono una lingua in comune
Allora fare ci fermiamo sulle parole che usa Manzoni in questo passo ritroviamo tutte le sue preoccupazione l'idea che sia necessaria una lingua straniera e questo senso di spaesamento quando di questa lingua comune non abbiamo il pieno dominio ora il le norme il valore immenso della lingua madre della lingua posseduta nella sua completezza tema alcuni con il quale si interrogano gli stessi scrittori stranieri mia parlato poco fa il presidente Riccardi che decidono di scrivere in una lingua che non è quella d'origine è una lingua nella quale concentrano il loro sforzo artistico e quindi raggiungono con grande difficoltà la capacità di esprimersi pienamente no nella maggio nella dimensione più alta in cui la lingua può lavorare ecco e di queste difficoltà tutti gli scrittori ci riportano testimonianza parlano spesso della conflitto tra le lingue della gelosia
Delle lingue parla proprio Adrián Bravi mi fermo solo questo scrittore nato argentino che ha cominciato a scrivere in italiano da adulto e che racconta quanto questa compresenza di lingue sì a volte problematica fa degli esempi riguardanti la lingua dell'infanzia e sottolinea come una parola come la Gare tisana Inna
Spagnolo nello spagnolo argentino peraltro suoni in modo diverso dalla parola Lucertola detta in italiano sembrano quasi due e entità diverse evidentemente è la lingua dell'infanzia quella che evoca
Tutto ciò che è stato legato a quell'esperienza mentre la lingua dell'età adulta non ha non ha quella connessione è una lingua l'italiano per lui senza passato come lo spagnolo nel linguaggio senza futuro
Allora queste testimonianze ci ricordano quanto il legame con la propria lingua con la lingua delle mozioni con quella che più ci rappresenta sia potentissimo
Lo capiamo da soli quando il c'è qualcuno ci insultano in una lingua che conosciamo il fatto che fa o la lingua degli affetti no delle dell'interazione nell'intimità funziona se c'era questo legame di in profondità se è una lingua emotiva
Ecco Manzoni si era reso conto di questa pienezza di sentimenti che gli ha letto consentiva il suo dialetto consentiva ma che non era sufficiente per tenere insieme quella che sarebbe dovuta diventare la lingua dell'intero Paese
E quindi di questo si preoccupa e su questo lavora
Per riuscire a individuare una lingua che non fosse frutto di un'operazione artificiale non fosse una lingua vera che almeno un gruppo importante di persone potesse davvero anche comunicare trasmettere agli altri per questo
Prende lezioni dai toscani si confronta con dei consulenti scrive note anche quelle sono testimonianze molto interessanti suoi biglietti con i disegnini come si dice Scala come si dice
Come si chiama questo oggetto a Firenze ecco ricostruire la trafila di questo appassionati stimo studio sulla lingua ci consente di osservare una
Intellettuale che da fuori da Milano guarda con ammirazione con invidia e alla fine con una dando quella direzione la direzione che poi appresso la lingua italiana della nostra contemporaneità e che ci ha permesso di possedere finalmente questa lingua in comune come lingua madre oggi
Nel corso di un secolo c'è voluto tanto perché tutti gli italiani la gran parte degli italiani venisse alfabetizzato a potesse dire che l'italiano è la sua lingua madre c'è voluto tanto tempo l'azione di opere di successo proprio come il I promessi sposi come Pinocchio come tutti gli altri lavori sono stati evocati grazie all'azione di tantissimi
Insegnanti ispirati a Manzoni molti hanno lavorato con quella stessa convinzione hanno prodotto italiano che conosciamo oggi ecco di questo patrimonio noi
Non dobbiamo dimenticarci la lingua che abbiamo guadagnato deve mantenere una connessione non possiamo lasciarla andar via perché quello che ci consente di come succedeva in Francia a leggere le opere degli antichi Autori e sentirli ancora vicino a noi ecco quindi l'invito che io mi sento di fare agli studenti e di non guardare Manzoni un po'con con lo sguardo obliquo sentendo quanta distante da noi oggi chiaro sono passati quasi due secoli da quella stesura
Ma quanto è più vicino all'oggi di quanto non fossero i romanzi della luoghi le scritture della sua epoca la svolta rappresentata da un'azione così incisiva così politicamente rilevante è quello che ci consente oggi di tenere la lingua il Comune
Grazie
Grazie professoressa Pezzoli credo che questo appello alla conservazione la memoria del patrimonio
E della storia non sia andato vanno i giovani del del calcio ma tutti i giovani delle scuole come già detto prima anche il professor Riccardi non devono venir meno all'impegno della memoria e della Storia senza storia
Non andiamo avanti quindi questo intervento che dimostra come sempre che tu sei scendere la sala macchine delle della lingua con letture citazioni insomma danno forza alla ragionamento attuale siamo giunti ormai Seconda e ultima parte di questa di questa mattinata
Chiederei alla direttore generale
Della
Il mondo scolastico regionale laziale si governa ben centonovanta mila docenti mi sembra se non sbaglio i circa novecento mila studenti quindi proprio una piccola nazione tanto piccola neanche un'azione della propria dello studio di darci il suo statuto grazie lo stesso Sabatini
Io
Esprime anzitutto il mio sentito grazie a nome di tutta la comunità che rappresento alla Società Dante Alighieri per il tramite qui rappresentati bella presidente il professor Riccardo il segretario regionale segretario generale
Il professor ammassi che ringrazio per l'invito ma soprattutto ringrazio per avere voluto i nostri studenti qui oggi ci sono i ragazzi del liceo delle quarte del liceo Tacito massime rappresentanza di tutta la nostra comunità scolastica
Che ho apprezzato moltissimo voi oggi abbiate voluto presentare come i custodi i custodi della nostra lingua italiana ma non solo i custodi ma anche coloro che se ne faranno poi portatori nel futuro perché per i nostri ragazzi c'è la lingua
Il valore storico e culturale della lingua italiana
E anche la contemporaneità del suo valore come strumento di integrazione perché il la relazione di Manzoni per i nostri ragazzi oggi è quanto mai attuale e da scusare ai nostri giorni per il messaggio di unificazione che può valere anche per la loro esperienza quotidiana in una contemporaneità in cui è sperimentata nelle aule scolastiche fenomeno sperimentato il seno della diversità dell'integrazione dell'immigrazione e quindi la lingua che torna ad imporsi sullo scenario attuale come un tema non solo culturale importante preponderante sicuramente Enzo aspetto ma anche come tema sociale e politico
Essenziale d'altro canto era quella l'impostazione di Manzoni per consentire una sola parola in un'altra veste quale quella di docente della di storia della scuola
Nel momento in cui il ministro Broglio fa elaborare Chiara Manzoni di elaborare questa relazione siamo nel mille ottocentosessantotto Manzoni ma non troverei già diciamo maturo anche senatore
Il tema della scuola e della sua o d'altro canto e lo stesso Manzoni che nella relazione guarda parla della scuola come documento molte altre più efficaci per diffondere questa nuova lingua italiana
Ma ci teniamo a sottolineare proprio in relazione con la con la comunità che rappresento che il tema della scuola dell'alfabetizzazione
E della prima obbligatorietà delle idee seppure per pochi anni e quindi gratuita della scuola era il tema che da broglio in poi antico Pino ai ministeri che poi si sono succeduti dopo l'unificazione d'Italia fu uno dei temi politici
Più importante quindi anche le diverse visioni e approccio a questo tema vediamo che partiamo quei primi sui due anni voi non tutti potevano accedere lo sappiamo l'abbiamo ossidato tutti quanti quindi la relazione di Manzoni sulla lingua italiana non è solo una manifesto culturale da un punto di vista dell'anima ma anche proprio culturale sulla storia del nostro Paese stile evoluzione
Della nostra ci risparmi davvero vi sono grata per questo invito a questa possibilità di approfondimento e condivisione preziosissima di crescita per i nostri studenti grazie a tutti
Sabbatini c'è un passaggio del di quello ha detto ora che riguarda anche gli studenti tanti studenti stranieri cioè che provengono da altri Paesi che si sono stanno integrando Sante gradi con le loro famiglie in Italia a cui questo terzo di Manzoni dovrebbe diventare qualcosa di di più familiare
Condividere anche con loro quello che una parte della nostra storia e non conservarla
Mi si perdoni il termine soltanto in un museo ma che in questo testo di Manzoni come ho detto prima questo magazzini diventi invece lingua viva anche per i tanti giovani
Chi stanno facendo un percorso di integrazione scolastica nelle ossa scuole il abbiamo parlato infine del della complessità editoriale della costruzione di questo volume volume come dire si ricordava prima conservato presso la Biblioteca Reale di Torino da lì lo abbiamo trovato l'abbiamo riportato fuori è stato come si dice riprodotto in facsimile
Con mille difficoltà perché se poi via vicine dei tempi al termine del del nostro incontro
Troverete comincia posso Mazzini la scrittura sul foglio protocollo riporta addirittura le pieghe dell'umidità della storia sembra di toccare vero Manzoni tutto questo
In incorniciato dentro una splendida confezione in velluto blu ricordando il Savoia
Ma addirittura l'editrice ha fatto qualcosa in più questo di suo perché di titoli quali sono sempre creativi ha voluto anche di produrre infine grana d'Oro le cento mila lire con l'immagine di Manzoni per i più giovani che conoscono l'euro non dice nulla
Per noi per mezzo ma che qualche volta da Giovanna vizio cento mila lire ma raramente mi ricordo che insomma chiede se si veramente lo vedevo che se l'immagine diverso signore stiamo nelle stesse quindi chiedo chiedo alla dottoressa Bertolini Capizzi brevemente edizioni sono state re tecniche che lei ha usato in questo magnifico volumi
Buongiorno a tutti nei ringraziamenti alla Società Dante Alighieri che ha permesso a questa presentazione in questa cornice magnifica
E la meraviglia che ho trovato quando ho potuto vedere il manoscritto originale
Del Manzoni è stata duplice
La prima perché a me non capita tutti i giorni di poter vedere un autografo del Manzoni
La seconda è quello che già anticipato
Claudio Martini il fatto che il ministro Broglio ha preso la relazione del Manzoni con tutte le sue correzioni con tutti gli errori come potete può vedere il manoscritto originale e potete vedere nell'immagine sopra
La rilegata
Con una rilegatura di lusso e l'adunata come dono di nozze al futuro re d'Italia quindi non un regalo banale e mi sono chiesta
Perché il ministro Broglio non ha pensato di stampare questa relazione nelle tipografie importanti che c'erano dell'epoca su carta vergata
Magari alla Stamperia reale di Torino piuttosto alla granducale di Firenze perché
E mi sono anche chiesta
Perché il ministro Broglio non ha chiesto Adorni Sandro come veniva chiamato Alessandro Manzoni a Milano
Di non poter lotta di copiare in una bella botta io ho una figlia di dieci anni che ha iniziato a fare i suoi primi temi e si fa la brutta copia
E poi la bella copia semmai dovesse succedere che neanche nella bella portò prima c'è un errore è una tragedia
Quindi si percepisce anche paradigma dell'errore completamente diverso già da quello che c'era nel mille ottocentosessantotto ai giorni d'oggi perché il contenuto c'era
Ma la veste non doveva essere perfetta come normalmente noi abbiamo
Carlo Popper nel mille novecento ottantatré
Diceva che
La nostra conoscenza si basa proprio sui nostri errori e sul fatto di riconoscerli
Quindi probabilmente però voglio ma questa è una mia opinione da non assolutamente letterata voleva dare al Manzoni intanto eh al scusate al futuro re d'Italia un manufatto c'era un qualcosa di unico un qualcosa fatto con le mani e proprio anche per ricordare magari la difficoltà collo quale che l'aveva fatto
E qui torniamo un po'al mio lavoro che ha meravigliosamente raccontato Claudio Martini che è un po'l'arte del lavoro manuale
Ora i ragazzi
Sono troppo giovani però io non è che si è ricchissima ma quand'ero giovane
E andava in giro in centro per la città serviva l'opportunità di vedere i laboratori di vedere il fornaio che sfornava il pane il profumo del pane
Il fabbro il calzolaio rumore del martello adesso c'è un silenzio assordante nel centro della città
Però se venite presso la nostra realtà che incentra Rimini
Vicino tra l'altro Arco d'Augusto in un orario specifico perché quel purtroppo dobbiamo sempre anche temere come se fossimo un cantiere edile l'attenzione determinati orari sentito un rumore di Martelli incredibili
Rispondiamo nei il dorsi dei libri attacchiamo le borchie io di solito in quel momento lì non riesco a telefonare perché è un disastro
Però bellissima perché c'è veramente una si percepisce la potenza di quello che l'attività
Del poter riprodurre i manoscritti
Ed è chiaro che per riprodurre il manoscritto me dobbiamo utilizzare sia una parte di tecnologia perché fondamentale per poter riprodurre in & esemplari
Diciamo identici al manoscritto originale
Ma dall'altra parte c'è una grande lavoro manuale che è proprio quello che caratteristiche caratterizza
E ogni singolo esemplare di ogni singolo esemplare è diverso l'uno dall'altro per assurdo in ogni esemplare c'è qualche piccolo difetto ed è quello che contraddistingue comunque quello che è
Il la nostra arte
Questo manoscritto la cosa più difficile sono stati i nodi da apporre sulla coperta perché non riuscivamo a trovare un fabbro che celibe realizzasse
Perché purtroppo in Italia
E quello che è un po'il nostro patrimonio culturale quello che Italia e la culla dell'artigianato delle piccole fabbriche di trincee piccoli laboratori artigianali stanno completamente scomparendo
E quello che io dico anche ragazzi giovani che magari avranno anche il desiderio di temi diventare colletti bianchi commercialisti avvocati
C'è una soddisfazione nel lavoro manuale anche come semplicemente scrivere no un testo ma fare Cirulli però c'è una soddisfazione intrinseca
Che realmente bisognerebbe provare o quanto meno riscoprire
E tant'è vero che dietro
Ogni gesto di artigianato si nasconde una intelligenza antica di un sapore che è stato raffinato attraverso le varie generazioni
Quindi quello che voglio dire che conservare un manoscritto sicuramente
Il fatto di preservare la nostra cultura nella nostra memoria del mondo questa è una cosa che abbiamo ampiamente detto ma il fatto di poter lavorare con le mani e realizzare un manoscritto anche in questo caso rappresenta il preservare la nostra identità nazionale però Traverso con le mani
Grazie
Grazie barbara Bertoni
Nella solennità di queste sale abbiamo parlato di un terzo solenne quale e appunto alla relazione di Manzoni c'è da dire ma forse non mi è sfuggito al passaggio dei nostri relatori
Che il mezzo per diffonderle questo un appello veramente che faccia i ragazzi Manzoni lo individuò nel vocabolario oggi ne sappiamo che i rossi toni che abbiamo avuto come vocabolari nel passato come test a Monza e cento mila lire di Hamas di non ci sono più ci sono vocabolari che potete informa usufruire attraverso Itas fine preziosi telefonini però
L'etimologia la il sinonimi tutto l'apparato di di quello che diventa lo strumento della struttura di in visita rimane comunque tale
Io ringrazio i relatori Ignazio prossima Andrea Riccardi il professor Claudio magazzini la professoressa Lucilla Pizzoni
La dottoressa Anna Paola Sabatini la non semplice e soprattutto voi e la vostra attenzione l'interesse con cui avete eseguito questa manifestazione che ma chiude