Presentazione del libro a cura di Pier Franco Quaglieni "Il liberale Pannunzio. Tutto l'oro del mondo?" (Pedrini)

Buonasera Benvenuti
è motivo di grande soddisfazione chiudere i nostri eventi al Salone del libro due mila venticinque con il volume liberale Pannunzio tutto l'oro del mondo opera del professore Pierfranco Quaglini
Eminente scrittore storico e assoluta figura di riferimento culturale di Torino
E non solo di carattere nazionale anima del Centro Pannunzio
La nostra casa editoriale in questa edizione del Salone invitata da Chennai vittoria Piemonte dalla regione Valle d'Aosta
Ha registrato nel Pavilion di sei anni e dannosi il successo della presentazione di due libri della nostra collana viaggi in Cina
Il volume del professor quegli ENI edito da aprile ha già superato le Alpi e ha raggiunto il cuore di Parigi
Nella celebre liberi Val de Italienne a un centinaio di metri dall'opera
E dopo la presentazione ufficiale avvenuta la Fondazione De Fonseca qui a Torino in via Pietro Micca
Ha programmato decine di incontri con il pubblico e dopo quelle di Ivrea avvenuto in Santa Marta la scorsa settimana stiamo lavorando per presentare il volume i Parioli a Roma e nelle principali città italiane
Da Edizioni Petrini ringrazia pubblicamente il professor qua vieni per questa opera senza precedenti
Che dopo gli indiscutibili successi degli anni scorsi con i saggi pubblicati su Matteotti e sul Giuseppe Mazzini raggiunge con il liberale Pannunzio i vertici di un lavoro straordinario
Io non desidero rubare tempo è sempre prezioso ai vi presento gli ospiti
Accanto a me il caporedattore del Corriere della Sera l'autorevole giornalista Carmine festa che uomo di grande cultura che di Aronica con il professor quali vieni che ringrazio per la sua prestigiosa presenza
Il dottor Alessio Stefanoni dieci anni era alla mia destra alla vostra sinistra dice ANIAI vittoria Piemonte che invito ah rivolge risulti ufficiali dice Anna al pubblico prima di entrare nel merito del volume
Permettetemi inoltre di evidenziare la presenza in sala di radio radicale
Con i suoi operatori che realizzeranno un filmato e la registrazione audio della presentazione che sarà divulgata a livello nazionale
Ed infine esprimo in modo particolare a ai presenti a voi il ringraziamento per la vostra partecipazione insieme al piacere di incontrarvi grazie
I saluti del direttore cernia editoria Piemonte
Ma intanto Ennio sono io a ringraziare te la tua casa editrice per aver organizzato questo importante appuntamento al Salone Internazionale del Libro di Torino dove per la prima volta la tua casa editrice ospite dice e ne I vittoria Piemonte e DC Enea editoria nazionale
Ci tengo a sottolineare questo fatto perché da dieci anni a questa parte nel mondo della rappresentanza della micro e piccole editoria italiana esiste questo nuovo grande soggetto che c'è nell'editoria
Che rappresenta quasi cinquecentocinquanta piccole e micro casa editrice a livello nazionale oltre cinquanta a livello regionale
Ed è un progetto che nato qui da Torino e che ha preso forma piano piano in tutta Italia partendo dal Lazio dalla Toscana e l'Emilia Romagna le Marche e poi a scendere verso le regioni del sud Italia
Sono particolarmente orgoglioso di poter dire che le Edizioni Pedrini fanno parte di questa grande famiglia perché tu sei veramente un grande e volano e un grande motore di cultura e devo dire che soltanto le piccole case editrici in Italia si rendono protagoniste di sfide culturali come quelle che tu porti avanti tutti i giorni sfide che hanno un impatto immediato con le comunità locali che questa la straordinaria forza della piccola editoria quella di avere radici profonde sul territorio
Quella di riuscire a raccontare anche le storie minute le storie minime oppure le grandi storie come quelle di un grande pensatore come appunto Mario Pannunzio ho avuto modo in alcune occasioni di sentir parlare il professor quali vieni
Mi sono particolarmente lieto pur non avendone merito di essere qui oggi insieme a voi
E voglio soltanto dire questo intanto buon lavoro a noi tutti ma ricordiamoci che il mondo della piccola editoria in Italia e promotore di Dio diversità editoriale non è poco perché in un contesto culturale sempre più omologato sono davvero le piccole case editrici oggi a fare la differenza quindi grazie grazie a tutti buon lavoro a tutti noi
Bene il
Giornalista del Corriere del delle il caporedattore del Corriere di del della sera professore
Per Franco quegli ENI si presenteranno illiberale Pannunzio tre
Buonasera e grazie
Abito un po'a fatica il titolo di uno degli Ittiti cultura insomma ci ci provo
E e come ogni giornalista volenteroso non dico bravo ma volenteroso io parto dal titolo professore
Perché in quel punto interrogativo in tutto l'oro del mondo perché
Con un l'architetto Maria Grazia Imarisio molti anni fa abbiamo fatto proprio al Lingotto una mostra
Documentaria
Sul Mondo di Pannunzio
Era una mostra
Che voleva essere anche
S'fuori campo
Ma era anche un peu legata all'Apologia no di
Pannunzio del nonno che in quell'epoca
Necessitava di
E sono rafforzata
Mettemmo tutto l'oro del mondo
Il mondo di Pannunzio il giornale di Pannunzio
Io ho voluto nel libero a distanza di oltre a circa venticinque anni
Mettere il punto interrogativo perché perché questo è un libero corale è un libero a Beirut voci a moltissima Bocci
C'è anche chi
Ed è a Cortona libero stronca completamente la figura di Pannunzio
Cassola eroina Talia di si può gustare un calo
La figura di pannolini rossa che non avrebbe gradito il progetto erogativo quindi il pulmino Tirreno territorio negativo non fu un'anziana signora interrogativo e non mettere in dubbio
L'importanza di Pannunzio ma aprire un confronto e un dibattito il più ampio possibile sulla figura di Pannunzio e allora il punto interrogativo e quasi una scelta obbligata cioè noi beatificare Pannunzio band fare orli Corona della figura di Pannunzio ma una figura
Che si può sulla quale si può discutere
Va beh con questa spiegazione probabilmente il direttore Mario Pannunzio glielo avrebbe fatto passare quel punto interrogativo con spiegazione convincente
Lui è stato sicuramente ma poi Pannunzio al nord sono nel sessantotto quindi non può più diciamo agente mettermi in discussione ragione d'essere quindi deciderò io allora in un pantano se arrivasse a farci ridere al tema Pannunzio non proprio oppure va bene il
è stato
Una mente aperta sicuramente un un liberale
Nel libro viene definito anche una guida laica delle coscienze in un periodo nel quale il Paese è sicuramente aveva bisogno di una di una quindi un riferimento insomma il mondo è stato un occasione anche per la politica
Il riflettere la dico tutta forse potrei essere smentito ma in più occasioni ha dato anche la linea politica questo Paese
Senza falsa modestia professore
In qualche misura il Mondo di Pannunzio ha contato venduto di più
Della sua diffusione
Ed è uno storico come Nicola Tranfaglia certe nomine affine alla cultura di Pannunzio anzi avverso a raccontare agli Pannunzio che riconosce ecco di una testimonianza che c'è nel libro riconosce che il mondo ha esercitato un ruolo volto più importante rispetto alla diffusione che ha avuto in Italia che abbia inciso sulla politica italiana ho dei dubbi fortissimi perché
Il mondo ha rappresentato qualcosa di importante a livello culturale poi è evidente che la sua non essendo una cultura Arcade camma una cultura impegnata anche cercato di offrire al Paese delle soluzioni
Ma qui bisognerebbe ricordare i famosi convegni che il Mondo Pannunzio hanno organizzato erano Corbelli che offrivano degli stivali alla classe politica di allora
Mi pare in termini storici che
Questi stimoli non siano stati accolti tantissimi hanno scritto di questi convegni ma a posteriori nel momento in cui i convegni venivano infatti toccando degli argomenti importanti della vita sociale ed economica mi pare che non non venissero accolte anzi c'era qualcuno che vedeva composti di o ad esempio Giancarlo
Pajetta erano specializzato nell'ironizzare sul mondo e Suppa Nunzio combattuto perché
Arriveranno l'arguzia di Pajetta ma non certo la generosità da parte sua
Beh come spesso accade diciamo la politica rispetto a il termine improprio però per capirci i suggeritori
Ha sempre un atteggiamento di chiusura protezionistico autoreferenziale
Lei vede gli altri difficilmente camminano sulle gambe della politica
E questo è successo anche con col con Mario Pannunzio il libero che non vispo eleviamo tutto perché c'è una bella occasione di lettura
Se non l'editore si lamenta forse s'arrabbia pure
Oltre a una serie di testimonianze
Contiene anche il racconto più un momento doloroso per Mario Pannunzio cioè la fine della pubblicazione de il mondo e di un incontro molto particolare con Marco Pannella entrambi accomunati da questo vizio meraviglioso oro
Consentitemi diciamo questa pensiero controcorrente del fumare fumare tantissimo si incontrano proprio quando il giornale lo spazio alla stazione quando il giornale cessa le pubblicazioni
Perché il giornale poi non va più in edicola che è un atto di un dolore estremo per chiunque lo abbia fondato alimentato quotidianamente
Le motivazioni sono moltissime nel libero se l'ultimo editoriale
Del settimanale
Scritto personalmente da da Pannunzio quindi lei ha ragione almeno farà parte di Pannunzio possiamo trovarle nel libero
Poi ci sono stati tantissimi che hanno scritto proprio sul perché è il mondo ha chiuso
Non è facile riassumere lei spiegazioni magari qualcuno anche tirato un sospiro di sollievo perché le polemiche anche a spalle che il mondo aveva intrattenuto con il mondo politico
Finivano cioè ricordi ricordiamo Nicolin dall'uscita del del giornale per alcuni era motivo di ansia
Ecco le grandi inchieste in Libano appelli ad ad esempio Ernesto Rossi in modo particolare
Ecco gli articoli di Ernesto Rossi nel campo dell'economia preciso e il resto Rossi liberista allievo di Einaudi
Nulla a che fare con l'arresto Rossi
Di Ventotene o di altra esperienza Ernesto Rossi allievo ideale di Einaudi ebbene dava fastidio perché era costantemente
All'attacco all'attacco anche direi se vogliamo essere obiettivi al rancoroso
Di uno che era stato in carcere per tanti anni durante il ventennio e quindi aveva un rancore Daspo gare
E dato che l'UDC
Occupava di economia
Qui l'oggetto delle sue critiche a sparare
Erano rappresentate dalla Confindustria e dal mondo imprenditrice imprenditoriale
Ci sarebbero tantissimi altri motivi certamente il numero dei lettori era diminuito
Il trentuno cinque mila si erano ridotti ma soprattutto io credo che si debba ricordare un fatto e Francesco Compagna il grande meridionalista
Con cui io ho intrattenuto un rapporto di amicizia per tanti anni collaborando nord sud che tu sicuramente ricordi pena Francesco Compagna
Disse che Pannunzio aveva colto che l'aria stava cambiando il pezzo
Siamo nell'aprile nel marzo sessantasei cioè presenti va il clima
Di una Sociologia ogni pervasiva
Scrisse Francesco Compagna ma anche poi successivamente
Scrisse che subito Rava il Sessantotto e infatti a quest'ora Ranzz alla violenza che nel sessantotto e un giornale come quello anni sarebbe andato in collisione con il sessantotto sarebbe stato bruciato il piazza dai sessantottini
Non a caso scusa se sì
Mi riallaccio a a un fatto che successivo di due anni Pannunzio muore nel sessantotto e vuole come ultimo compagno del viaggio
Al cimitero urliamo questo termine il grande libro di Alessandro Manzoni I promessi sposi
Non
Il Polo non sta amatissimo
Di cui scrive Scalfari che erano diceva diceva Scalfari
Eravamo tutti innamorati di Proust facevamo a gara a citare Marcel porgo giusto
No Pannunzio ci ha lasciato come ultimo estremo insegnamento
Nell'anno in cui contestatori avrebbero bruciato volentieri le pagine di Alessandro Manzoni ci ha lasciato invece come ultimo insegnamento quello di vedere nel grande libro di Manzoni non solo un grande spirito cristiano ma anche una umanità
Di dimensione straordinaria
Ecco la la vita
Il tempo della vita e della storia hanno deciso che appunto come come dicevi
Pannunzio non arrivasse a vedere il Sessantotto e tutto ciò che successivamente accaduto ma
Diciamo provando
Come fanno i giornali non le interviste immaginarie o il pensiero immaginario di chi non c'è più secondo te in che modo è già più o meno anticipato ma in che modo avrebbe commentato e impattato un fenomeno che poi è stato destinato a cambiare
La storia del nostro Paese la storia d'Europa e per certi versi anche la storia del mondo
Ma io rispondo citando vittoria Roncari che scrisse quel libro bellissimo figliuoli miei marxisti immaginari dedicato proprio alla contestazione
Ebbene
Vittoria Roncari che era in amicizia con Pannunzio e con
Persino andavano a ballare insieme a Fregene
Nel corso dell'estate ma vittoria Ronca e questo è il gossip diciamo proprio da oggi su RAI tre c'è un cattolico step con il coniugi erano relativi a noi non è che facessero delle fughe a Fregene andavano come si usava in quell'epoca a ballare il gruppo di amico un gruppo di amici
Bene vittoria Ronca aerei
Dice questo
L'antidoto al Sociologia e torride antine in nome della ragione voi sapete la facoltà di Sociologia di Trento
E Pannunzio vivo sarebbe stato un esempio moralmente alternativo ai cattivi maestri del sessantotto pittori era un che lei è una professoressa che vive nella scuola
Travolta dalla contestazione
E scrive a distanza di tanti anni appunto a questo sarebbe stato un esempio alternativo
Ai cattivi maestri del sessantotto credo che la sua testimonianza abbiamo una grande importanza
Ecco di dei detrattori in parte abbiamo detto alcuni li scoprirete leggendo le pagine di questo libro citiamo anche qualche concorrente giornalistico ma grande ammiratore cioè Oriana Fallaci Oriana Fallaci scrivilo per l'Europeo però diciamo con avrebbe voluto scrivere per il mondo e e lo scrive nero su bianco diciamo testimoniando una grande ammirazione per quel settimanale e per i contenuti che esprimeva
Io voto ma anche una certa frequentazione con Oriana Fallaci avrebbe dovuto anche venire a ritirare il Premio Pannunzio
Poi
Gli eredi del sessantotto negli anni due mila consigliarono a Oriana Fallaci di non muoversi dagli Stati Uniti perché perché l'avrebbero contestata e avrebbero creato delle difficoltà ma Oriana Fallaci
In una sua dichiarazione
Mi disse
La mia più grande ambizione di giornalista sarebbe stata quella di collaborare al Mondo di Pannunzio poi dice anche altro che non vi dico perché altrimenti l'editore Semeraro Piero si arrabbia
La mia più grande ambizione tenete conto che Oriana Fallaci quando scrive questo
Era al vertice del successo al vertice delle contestazioni ma anche al vertice del Successo con grandi liberi che hanno segnato un'epoca
Ecco dichiarò che il Mondo di Pannunzio parlai era un esempio importante
Proprio lei chiave che scriveva
Nella giovinezza durante la giovinezza sull'altro settimanale Europeo se che era diretto da un amico di Pannunzio Arrigo Benedetti
Ma lei amava Pannunzio nonno Arrigo il il mondo è stato sicuramente una palestra giornalistica per tanti pensate che Gianni Riotta ricordando quell'esperienza giornalistica e professionale
Del mondo dice
Aver collaborato aver scritto per il mondo e come diciamo uno stemma nobiliare che qualsiasi giornalista può vantare nella sua biografia ecco che tipo di giornalismo era quello rispetto sì gentile e generoso rispetto a quello che si fa oggi
Io direi che
Riflette un'altra epoca
Direi quasi un raggi enologica
Rispetto al giornalismo odierno
Che io Armor rispetto in parte minimissima collaborò anche a con qualche articolo e ti sei salvato no a ma dire direi che il mondo se oggi venisse pubblicato
Non venderebbe più neanche una copia perché perché il linguaggio usato già solo il linguaggio è un linguaggio rivolto a gente che conosceva l'italiano a menadito
Erano grandi scrittori quelli che scrivevano sul mondo
Pensiamo anche a quelli stranieri
Thomas Mann collaborò al Mondo di Pannunzio ne cito uno
Così grande scrittore
Ecco era un altro mondo un altro tipo di giornalismo Ozzy le riviste ecco le riviste quasi non esistono più ecco il Mondo di Pannunzio più che un giornale anche se era settimanale più che un giornale era una rivista che entra nella storia del riviste italiane il Caffè de il Verri ad esempio la la rivista di Prezzolini le riviste
Culturali novecentesca ecco il mondo appartiene a quell'assetto storia quindi confrontarlo col giornalismo di oggi che è legato anche soprattutto all'immagine alla televisione alla concorrenza con la televisione quindi
Ecco sarebbe ingeneroso fare un confronto sarebbe sbagliato storicamente anche soprattutto per non parlare di giornalismo digitale on line altre cose che naturalmente
Abbiamo detto che la politica era sorda
No hanno quasi quasi sorda diciamo che cominciò ad Astra nerastra
Diversa diversa accoglienza aveva invece nella società civile quella settimanale Ubu quali sono diciamo lei sporge che ha raccolto in parte quel messaggio dando vita a un a vita ad una serie di aggregazioni associazioni e movimenti che è un poco il messaggio del mondo lo portavano avanti visto che il Parlamento gli aveva quasi quasi sorda menti chiuso le porte in faccia
Si costituì un gruppo degli amici del
Mondo che è andato avanti negli anni anche successiva mente alla chiusura del settimanale
Il centro Pannunzio e proprio figlio
Del gruppo degli amici del Mondo perché gli amici del mondo
Erano presieduti da Arrigo Olivetti l'imprenditore di Ivrea il quale nel sessantotto alla morte di Pannunzio
Pensò di trasformare questo gruppo degli amici del Mondo nel Centro Pannunzio perché perché con la fine di Pannunzio
Non era più ipotizzabile un ritorno in edicola del giornale
Ecco senza Pannunzio non c'era più questa possibilità ecco allora che Olivetti
Si mosse non soltanto Olivetti ma anche altri la madre fa
Carandini
Soldati
Altri libero son tutti ricordati eh diedero vita nel maggio già del sessantotto al Centro Pannunzio
Nel bene e nel male mento di continuità è stato il centro Bonivento però c'è stata una parte politica che poi nasce più o meno la
Sull'onda di quel messaggio ed è il partito radicale partito radicale e gli diciamo l'opzione culturale l'analisi della società e tutto quello che accade nel nel Mondo Pannunzio e hanno Marco Pannella in qualche modo la la afferra la condivide e da lì insieme la quale poi germogli al partito il Partito radicale
Che muore nel sessanta due
è stata una
Delusione
Una velleità non c'erano le condizioni per fare un partito questa e la la realtà storiografica mente accertata
Ma la rinascita di questo partito anzi di RAI se la parola non fosse bruttissima la rifondazione di questo partito allora e protende verso il proprio si pensa no no no no io penso altre rifondazione rifondazione dicevo la rifondazione del Partito Radicale da parte di Marco Pannella è un'altra storia non è la storia di Pannunzio
è un'altra storia con temi battaglie differenti da quelle di Pannunzio anche se va detto che negli ultimi anni
Marco Pannella era tornato alle origini
Il suo essere stato liberale
Il suo aver frequentato Benedetto Croce
Tornava in evidenza nella sua anche battaglia civile e io ricordo invitato dal Centro Pannunzio quando compì ottant'anni
Lo festeggiamo non lo celebrammo lo festeggiamo e il Presidente della Repubblica mandò un messaggio proprio molto affettuoso nei confronti di Pannella Pannella non ricordo con commozione
Nella sede del suo ufficio nella sede al partito radicale
Io andai a trovarlo qualche volta
Teneva sulla sua scrivania il Guido vicino con la testa rossa del centro Pannunzio
E la cosa bel ricordo peraltro il professor qua Ieni
Sulle colonne del del mio giornale è stato anche uno dei primi a sollecitare un ricordo della città di Torino per Marco Pannella ma tu
Hai evocato un altro nome importante che Benedetto Croce
Io ho scoperto di vuol dire presentando un blog parati giacché stiano desiderio nel nello stendere il Corriere che il legame oltre che intellettuale di Benedetto Croce con Torino era anche un legame fisico è importante perché lui ha sposato una torinese è una cosa assolutamente non secondaria
E dice
Scrivendo
A Gentile col quale riallacciare il rapporto ho sposato alla torinese per fortuna non è napoletana altrimenti non ci saremmo intesi questa pare una cosa sulla quale bisognerebbe studiare ma
Ecco è è quella giusta direbbe napoletane con compreso made diciamo che che da quelle terre arrivo il il legame tra Pannunzio e Croce anche qua senza diciamo infastidire molto l'editore è anche certificato in questo libro perché esce il racconto attraverso un prezioso carteggio tra Croce Pannunzio Gentile senatore gente è molto bello molto bello anche per i temi che loro affrontano ecco
Il rapporto tra i due come nasce e come si sviluppa senza spolverare troppo la il carter ma io dal rapporto se n'è andato all'Italia possiamo tra tra Carroccio e Pannunzio quasi non ho parlato
Il rapporto è un rapporto spalano se vogliamo per quell'epoca perché il senatore per tocco rocce era un venerato maestro
Per
Gli antifascisti ma era anche
Uno di reato maestro perché Benedetto Croce
Non nascose mai il suo anti comunismo dichiarato antifascista ma anche anticomunista perché i due regimi totalitari erano quelli
Ed è questo elemento
Che portò in quasi quarantenne Benedetto colonna è un quasi quarantenne Mario Pannunzio a entrare in rapporti con il maestro con il maestro
Sci di erano sempre ovviamente da lei il carteggio è prezioso per tanti motivi che qui non voglio raccontare ma uno voglio solo voglio accennarlo
Sul tema della Resistenza quindi un tema non secondario in quegli anni
Bene sul tema della Resistenza crociere Pannunzio
Dicono entrambi noi non accettiamo il monopolio comunista della Resistenza
Lo dicono apertis
Verbis ed è anche per questo
Tel carteggio Croce Pannunzio era rimasto
Dimenticato nei cassetti per tanti e tanti anni
Questa frase
Per alcuni è una fase non accettabile
Invece
Pannunzio è stato ed è un titolo di merito
Intellettuale non è stato strabico Pannunzio
Ha saputo vedere a destra e a sinistra i pericoli che incombevano sulla democrazia italiana questo è il grande merito di Mario Pannunzio aldilà
Del mondo aldilà del saggio sul Tocqueville al di là di quello che lui ha fatto nella resistenza al di là del fatto
Che è stato incarcerato a Regina Coeli aldilà del fatto che il rischio le Fosse Ardeatine perché venne liberato pochi giorni prima
Del
L'episodio drammatico delle Fosse Ardeatine al di là di tutto questo
Pannunzio il Pannunzio del dopoguerra era un Pannunzio che non avendo scheletri nell'armadio perché altri erano stati fascisti
E diventarono perno eccessività comunisti
Per necessità Pannunzio aveva la libertà di poter dire a testa alta io combatto
Il pericolo di una dittatura sovietica così come ho combattuto
Non il pericolo ma la dittatura fascista ecco questo è in sintesi il valore dei Pannunzio nella cultura e anche nella politica italiana
Questo è l'autentica forza di di un pensiero liberale diciamo compiuto
Ecco quindi anche diciamo
L'aver rifiutato di mettere il cappello sulla Resistenza come racconto di una sola parte rientra in quella quota di memoria ancora divisiva che
Caratterizza la nostra resistenza e liberazione sicuramente ma voglio aggiungere visto che siamo nella città Gobetti annuale per eccellenza
L'odissea Spadolini ricevendo il Premio Pannunzio che Pannunzio
Non accettava le tesi Gobetti Anna rifiutava Gobetti
Rifiutava Gobetti per la sua sudditanza nei confronti di Gramsci ma anche diceva Spadolini perché Gobetti aveva condannato il Risorgimento italiano
Subendo a sua volta le critiche del grande storico Adolfo Omodeo il quale stroncò Gobetti
Perché
Il Risorgimento non poteva essere liquidato in quella maniera alla maniera di Oriani dice dice Adolfo Omodeo e Oriana esimo giornalistico quello di Gobetti
Non c'è nulla di storiografico pena Pannunzio
Teneva dietro la sua scrivania di direttore del mondo il ritratto del conte di Cavour lunghi che era Apruzzese non aveva nulla a che fare col Piemonte è venuto qualche volta in Piemonte
Ma del tutto incidentalmente ma il suo punto di riferimento era il Risorgimento liberale di Cavour
Ecco a proposito di pensiero liberale vediamo un po'ai giorni nostri perché secolo insomma lo scenario nazionale lo scenario internazionale i teatri di guerra dei conflitti un po'dappertutto
Quanto scontano l'assenza di un perito pensiero
Autenticamente liberale ti chiamo ad un analisi diciamo sulla contemporaneità su quello che succede
Dove mi pare che di pensiero liberale ce ne sia ben poco e io credo che
Si sia una eclissi del pensiero liberale
Proprio all'indomani del trionfo del di del del metodo liberale come diceva Nicola Matteucci perché liberalismo non è un'ideologia è un metodo Nicola Matteucci lo ha raccontato nei dettagli il metodo liberale bene
All'indomani del crollo del muro di Berlino
Tutti o quasi si dicevano liberali
Il mio amico Piero Fassino che io ho conosciuto che era assolutamente ortodossa mentre comunista mi disse poco dopo il crollo del muro ma siamo tutti liberali siamo tutti liberali
Forse aveva anche ragione lui perché liberalismo non è una una ideologia chiusa è un qualcosa che si può anche
Apre il
Aprirsi al metodo liberale detto questo all'indomani del crollo del muro di Berlino io credo si possono dire
Che il liberalismo oggi e sia del tutto assente proprio assente al cento per cento infatti non succede più io Fassino non lo sento da un anno e mezzo
Poi io mai più chiesto ma tu sei è rimasto liberale occupò sei tornato agli amori originari non gliel'ho mai più mai chiesto e da un glielo chiederei anche oggi ma sicuramente
Di persone che oggi rivendichi no il loro liberalismo sono rimasti in pochi in pochissime
Sì è un mio amico quindi secondo aprirà ecco che
E uno dei sul testi ma sono imposti quelli che sono
In inventò vitelli parallelismo è come
Di Dio lei con tristezza il vedovi del liberalismo siamo il veto vede libero di re aspettando il tuo prossimo libro che
Tutti quelli che ho conosciuto conosciuto arrivava fallace prosciutto Piero Fassino sì sì sì ho visto ho visto l'ultimissima domanda è questa
Partendo da questa tradizione perché è una frase abusata però è assolutamente vera non si va da nessuna parte se non si sa da dove si viene
Nello scenario nazionale politico ma anche in quello di impegno della società civile proprio perché il tuo e di dieci ci si ci sono video vi è che orfani della libera Palma o a fare meglio dare vedere mentre
No ma io cito proprio qualcuno che ha definito i liberali i vedovi dal passato se c'è interno che si era la vedovanza ecco
Con la la la vedovanza con l'assoluta parità al mondo reale come il patrimonio negativo
La vedovanza sarebbe una cosa positivissima prestare di senza specificare il genere sano a Mishima in un terreno minato fate vedovanza diciamo come concetto generale e poi anch'essa una fortuna ma a parte questo casi rari dicevo
Gli orfani ci sono
E tu rintracci che se è un attento osservatore lettore segui dibattiti politici e c'è una figura di riferimento anche diciamo embrionale che in qualche modo può rappresentare una via per il pensiero liberale oggi oggi
In qualcuno in vita esatto vivente cerchi vivente nel mille a quest'ora di direi direi
Direi
Potrei citare a me stesso ma sarebbe no ma era del tutto inopportuno urgente risiedere libero a tutti quelli che ho conosciuto a Venezia se impegna ecco in minima appena cioè potrai identificarli ma
Non credo ci sia purtroppo nessun maître à penser del liberalismo anche perché se noi pensiamo i grandi maître à penser
Tatò Besa a Einaudi H rocce a Popper alla ai filosofi della scuola austriaca e tanto altro
Oggi oggi è difficile
E difficile trovare un maitre à penser di riferimento e molto difficile molto difficile se non impossibile eppure potrebbe essere questa diciamo una delle chiavi di salvezza del nostro
Agire politico ma mamma mi riferisco in termini globali perché viviamo un tempo di scontri di contrapposizioni di assenza di mediazione o da una parte o da un'altra che per certi versi è giusta per altri no
Mentre il pensiero liberale ci aveva educato ad una apertura mentale ad una capacità di mediazione soprattutto di ascolto di posizioni diversi
Delle quali siamo assolutamente orfani in questo tempo
In epoche di sovrani Simone esatto sarebbe indispensabile l'antidoto liberale presa
Ma e io so peronismo che prevale e che soffoca anche ogni possibilità liberale non
Non parlo in Italia parlo Don Cherry certo c'è un'indagine in generale molto più
Come fatto
Planetario ecco lasciamoci allora con questo augurio che magari un al bar lì liberale
Sboccia in quanto prima anche per diciamo distendere le tensioni di tutto il mondo io con questo augurio vi ringrazio e vi saluto e ringrazio l'editore di A. Pedrini ringrazio il professor qua Ieni
Aspettiamo il suo prossimo libro tra il gossip per no tutti quelli che ho conosciuto graffette razze
Grazie ancora mi vi ricordo che se volete portarvi a casa l'opera del peso al quel ieri e firma copie a subito quale esperto grazie buona serata a sentire in piazza Duomo