Il Maratoneta - Trasmissione a cura dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica

RUBRICA | di Mirella Parachini - RADIO - 14:30 Durata: 1 ora 4 min

A cura di Carmine Corvino e Delfina Steri

Puntata di "Il Maratoneta - Trasmissione a cura dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica" di sabato 17 maggio 2025 , condotta da Mirella Parachini con gli interventi di Giulia Crivellini (avvocata e membro di giunta dell'Associazione Luca Coscioni), Marco Cappato (tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica), Franco Corleone (presidente de La Società della Ragione), Peppe Brescia (attivista dell'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica).

Tra gli argomenti discussi: Assistenza, Associazioni, Bioetica, … Coscioni, Decreto Legge, Digiuno, Eutanasia, Governo, Legge, Malattia, Ministeri, Privato, Regioni, Ricerca, Salute, Sanita', Sardegna, Scienza, Servizi Pubblici, Servizi Segreti, Sicurezza, Storia, Stragi, Terrorismo, Testamento Biologico, Toscana.

La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 1 ora e 4 minuti.

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Il maratoneta trasmissione dello sul circuito cresciuto per la libertà di ricerca scientifica
Buon pomeriggio a tutti da Mirella Paracchini sabato diciassette maggio due mila e venticinque
Il maratoneta di oggi si occuperà della nuova campagna lanciata dall'Associazione Luca Coscioni
Contro i ritardi nelle prenotazioni parleremo qui inviti come si può scaricare un modulo
Quando
Ci sono ritardi diciamo Problemi rispetto all'accesso alle cure ci occuperemo poi del ricorso che il governo ha fatto a proposito nella legge di iniziativa popolare i liberi subito approvata dal Consiglio regionale della Toscana mai sentiremo una risposta su questo punto di Marco Cappato ci occuperemo ancora di fine vita in Sardegna sull'appello che illustri personalità del mondo culturale artistico e politico hanno fatto Perre
La legge sul fine vita che si è stata avviata seguendo l'esempio della Toscana dal consiglio regionale della Sardegna
Seguiremo ancora la mobilitazione il digiuno alla staffetta contro il decreto legge sicurezza per terminare con la rubrica mensile durante checking a cura di Peppe Brescia
Nei giorni scorsi la Associazione Luca Coscioni ha lanciato una campagna
A proposito delle liste d'attese per particolare né ecco noi questo pomeriggio l'avvocata Giulia Crivelli Dini che saluto buon pomeriggio Giulia
Buon pomeriggio Mirella chi ci ascolta
Della Giunta dell'Associazione Luca Coscioni volevo sentire contee parlare Conte
Di questa campagna contro i ritardi nelle prenotazioni
Non prima di averti detto che mi sembra una campagna molto presuntuosa perché quello che mi chiedo e se segnalare il ritardo e chiedere che la visita o l'esame vengano garantiti non sia in contrasto con le norme stato di difficoltà della sanità e nel nostro Paese
Giulia Chiellini
Sì è sicuramente una riflessione importante la tua io partirei ricordando come i tempi di attesa delle prestazioni oggi rappresentano sicuramente una delle criticità
Più urgenti e più attuali del nostro sistema sanitario tre e Salk soprattutto possiamo dire anche come associazione e appunto come campagna è stata appena la lanciata
Uno dei problemi più sentiti da parte delle persone pensiamo che vedevo un recente report di cittadinanza attiva proprio sul tema
Per il quarantanove virgola cinque per cento della popolazione risulta essere addirittura la principale criticità
Relativa all'accesso alle prestazioni quindi parliamo ecco di una vera e propria barriera
Rispetto all'accesso alla sanità pubblica nel nostro Paese
E i dati anche questo per inquadrare il fenomeno ma i dati sono allarmanti
Perché ad esempio gli ultimi quelli del Ministero della salute che riguardano il l'anno due mila ventitré
Ci dicono che l'attesa media ad esempio per una visita specialistica superava nella media in quattro mesi
Ora noi abbiamo un sistema sanitario che ha adottato un sistema normativo quindi di di regole e di leggi che è basato sulle cosiddette priorità cliniche questo lo dico diciamo per inquadrare
Il tema delle liste d'attesa per chi in ascolto non sapesse di cosa stiamo parlando e erano nel mio stile quelle far andare troppo e non si sa diciamo come barcamenarsi ecco il nostro sistema sanitario è basato sulle priorità cliniche quindi vengono indicati dal medico che prescrive la ricetta delle priorità che dovrebbero garantire l'assistenza sanitaria in considerazione rispetto all'urgenza della prestazione quindi e questo è l'Asia per come
Raggruppamento diciamo sia prescrizione del medico di medicina generale che quella specialistica esattamente inquinamento e quindi
E diciamo in più noti sono le quattro categorie dell'urgenza cioè una prestazione che va garantita entro settantadue ore
Il il termine breve quindi la Big entro dieci giorni differibile entro trenta giorni oppure proclama programmabile entro centoventi giorni
E questo è ciò che da sempre la legge prescrive
Noi invece ci rapportiamo in Italia ha una diciamo vissuti quotidiani che vedono Aubenas altre attese rispetto a quelle e abbiamo appena visto per cui per esempio per in un intervento chirurgico come la cataratta
I tempi medi variano molto da regione a regione ma i tempi medi oscillano tra i sei mesi e l'anno
Di altezza quindi solo per fare alcuni esempi anche per quanto riguarda le patologie gravi come una visita oncologica
Si arriva addirittura a sessanta giorni contro a volte le settantadue ore o comunque in dieci giorni prescritti dalla prescrizione medica quindi per dare un confronto rispetto tra ciò che prevede la legge e ciò che invece la realtà dei fatti che la quotidianità di migliaia di persone quale esso riguarda anche gli esami
Annalisa richiamo Averone ecografia esatto per rimanere in Italia è un campo se
Apporterà un anno proprio che bisogna Spitzer a volte sono proprio dodici mesi allora quali sono poi le conseguenze
Le conseguenze sono da un lato che comunque assistiamo forse quella meno importante
Meno problematica però comunque c'è una forte emigrazione sanitaria cioè i cittadini si spostano verso strutture sanitarie di altre regioni
Soprattutto poi una conseguenza è quella deve rivolgersi al privato quindi pagando di tasca propria al fine di non attendere appunto questi tempi molto lunghi
E cioè una percentuale anche qui dati issati invece del due mila ventiquattro il trentacinque per cento degli italiani invece appunto poste paga di tasca propria mentre il venti per cento rinuncia del tutto
Quindi c'è anche come dire una un grande problema di rinuncia alle cure alla luce della estenuante attesa o dei costi molto importanti che si andrebbero invece a sostenere in ambito privato quindi l'impatto di questo fenomeno è significativo
Le leggi però ci sono questo tempo il punto per tornare alla tua riflessione iniziale le leggi ci sono sempre state che ci sono oggi inteso molto di recente a luglio dell'anno scorso è stato approvato un decreto
Il numero settantatré del due mila ventiquattro che introduce una serie di prescrizioni molto precise proprio per al fine di ridurre i tempi dei dei tempi delle liste di attesa
Ma soprattutto questa questo nuovo diciamo decreto cosa fare rafforza quello che da tempo veniva detto a livello legislativo e cioè da un lato il divieto per le aziende sanitarie di
Chiudere le attività di prenotazione questi cittadini molto spesso non lo sanno è vietato per legge sospendere o chiudere le attività di prenotazione
E dall'altro prevede il cosiddetto percorso di tutela cioè non solo la legge ci dice
Guardate cittadini i tempi massimi e dovette attendere sono questi settantadue ore dieci giorni eccetera come abbiamo visto prima ma dice anche al cittadino qual è il percorso di tutela che può essere seguito per vedersi diciamo
Garantiti queste tempistiche edizione qual è questo percorso questo percorso prevede che le direzioni generali aziendali
Debbano comunque garantire l'erogazione delle prestazioni richieste o attraverso l'utilizzo dell'attività libero professionale intramuraria
Quindi al proprio interno
Oppure ricorrendo al privato accreditato senza costi per il cittadino
Non diciamolo subito perché spesso
Già abbiamo avuto delle richieste in questo senso non attraverso un rimborso successivo quindi cittadino non può recarsi dal privato e poi chiedere al pubblico un rimborso in caso di mancato rispetto del tempo di appesa
Ma deve fare deve diciamo avviare questo percorso di tutela
Preventivamente
Allora pervenuta preventivamente come ampiamente cioè
Mentre diciamo vede laddove vede che il tempo che gli è stato fissato è superiore rispetto a quello di legge quindi non può recarsi al privato e chiedere poi un rimorchio è o allettarvi fuma deve dire al pubblico no guardate
La la data che mi avete Dalton non rispetta i tempi previsti dalla legge siete obbligati a trovarmi o la prestazione intramuraria
Quell'attività libero professionale oppure a trovarmi un privato accreditato che garantisca questo esame questa diagnosi quest'esame diagnostico questa visita questo e che mi fissi questo intervento chirurgico per fare degli esempi no
Però molto spesso il problema qual è per da qui io credo che la campagna che ha lanciato l'Associazione Luca Coscioni che si trova sul sito digitando liste d'attesa
Sul sito dell'associazione è fondamentali perché il problema è che molto spesso pur esistendo queste regole non sono conosciute
E questa la problematica del cittadino che si rivolge al privato o che addirittura decide di proprietà di alzare le mani alla luce di queste tempistiche c'è annuo sarà che esistono dei diritti che possono essere appunto fatti valere e quindi la se la cava questa campagna in realtà è molto semplice cioè prevede tutto una stima diciamo pagine informativa
Su quanto abbiamo appena detto facciamolo bene devo dire
No molto torniamo dettagliata molto chiara e poi prevede anche un facsimile di modulo da insegnare agli indirizzi che noi indichiamo come responsabili diciamo dell'attivazione di questo percorso di tutela
Che sono tendenzialmente la direzione generale di un ospedale dell'uretra cioè l'Ufficio di relazioni con il pubblico
Ho il ruolo che responsabile delle liste di attesa all'interno di un'azienda sanitaria quindi mandare una meno o una Peck a questi indirizzi
Con un modulo che l'associazione ha già e abbiamo già creato come facsimile richiedendo immediatamente il percorso di tutele quindi che vengano rispettati in quei tempi previsti dalla legge che sono un obbligo per l'azienda
Sanitaria
E quindi l'attivazione per l'azienda colora un posto a rispettare diciamo nel sistema pubblico
Questi i tempi per tutta una serie di problematiche che potremmo stare ore a discuterne vanno dalla mancanza di mezzi ci sono tutta una serie di problematiche sicuramente
Rilevanti però chiedere quantomeno che invece possa essere trovato un appuntamento con un professionista in attività libero professionali dentro la struttura oppure se non c'è nel privato accreditato con appunto che sia non a carico del cittadino ma a carico della dell'azienda che non riesce a rispettare questi queste tempistiche quindi la campagna io credo che sia importante perché potremmo dire dal conoscere per deliberare siamo passati al conoscere per difendersi al conoscere per vedere i propri diritti tutelati
Richiedendo anche molto spesso rientro nella legalità delle delle strutture sanitarie che per carità
Hanno i loro motivi molto Complessi
Per purtroppo come sappiamo relativa all'organizzazione sanitaria per
Non rispettare questi tempi ma ci sono altrettanti strumenti invece per rientrare in quella che appunto
La legalità cioè ciò che prescrive la legge e da ultimo anche il decreto che citavo il decreto settantatré nel due mila ventiquattro quindi
Una campagna
Direi è semplice ma che va toccare uno dei nervi più scoperti della sanità pubblica
Ecco questo sicuramente l'intento e la realtà immagino che molti potrebbero sollevare obiezioni del tipo in questo modo non si va in una direzione
Che affievolisce ulteriormente il pubblico posso limite il privato accreditato è che si accredita per le prestazioni che vuole lui cioè non non un intervento per dire di Neurochirurgia è molto difficile che lo faccia una struttura a convenzionata perché serve tutta una serie di strutture e logistiche che non non che costano molto insomma
E potrei fare tantissimi esenti
Sì sì era sicuramente
Concordo nel senso è una riflessione che
E valida ed un'obiezione che potrebbe essere sollevata io però ritengo che
Il la questione principale sia il rispetto delle regole detta molto semplicemente cioè se
Assistiamo ad un sistema sanitario che attualmente non riesce a garantire per la propria organizzazione interna per una serie di problemi che sono delle criticità non emergenziali ma croniche
Ormai che vanno ripetendo sì di anno in anno senza soluzione senza affrontarli di petto
Di e di fronte ad un quadro del genere del pubblico non può essere l'utente il paziente il cittadino alla cittadina a pagarne le conseguenze
è vero che la conseguenza potrebbe essere quella può essere quella è quella anzi diciamo di stressare a quel punto l'intramoenia di stressare il privato
E se sarà il senso di forzarlo quindi con tutte le difficoltà il Courrier eccetera e le contraddizioni come dicevi però assieme
Il percorso appunto chiamato di tutela del cittadino questo prevede in assenza cioè nell'impossibilità per il pubblico di fare altrimenti il pubblico va a diciamo richiamato alle proprie responsabilità
Infatti è l'interlocutore principale cioè non è che il cittadino a quel punto si rivolge al privato cosa che oggi avviene ma si rivolge sempre al pubblico dicendo attivate nel percorso cioè trovato in un sistema per farsi che non debba attendere un anno ma meno
Sì poi un discorso di organizzazione sanitaria di anche battibecchi su questo tra il Governo e le Regioni
Che si rimpallano proprio su questo tema delle liste d'attesa dei tempi della tempestività delle cure potremmo dire
Si rimpallano la responsabilità da ultimo notizia proprio che rispetto al decreto di liste d'attesa e ai suoi regolamento attrattivi
E sono richiesti il Governo e le Regioni stanno praticamente litigando su messo su chi debba controllare
E monitorare nelle regioni i tempi i tempi di attesa delle prestazioni cono ribattono rimpallo appunto non rimbalzarsi la responsabilità
Però di di tutte queste tematiche non può essere col cittadino la cittadina rimetterci io credo che questo sia un po'il tema con sicuramente le contraddizioni pochini di un percorso di tutela che si rivolge al privato però e lo fa pagare in termini di conseguenze di costi al pubblico e quindi sia si si auspica anche
Che ci sia un moto di riflesso virulenza organico
Dunque uno Obama con ultima cosa un po'ci ritorneremo e sicuramente anche per vedere com'è la risposta
Di chi di chi Sivo eventualmente usufruirà di questo modulo che lo voglio ripetere si trova sul sito dell'Associazione Luca Coscioni si può scaricare
E tutta la spiegazione di come va fatta la procedura è fatta molto bene però in chiusura volevo commentare
La risposta della di Giorgia Meloni ad un'interrogazione su proprio sulla questione della sanità che sembra una risposta ottimista
Rispetto proprio all'intesa con le regioni per quanto riguarda e i così detti poteri sostitutivi
A proposito di Giorgia Meloni per opera permettimi di segnalare anche un commento non c'entra con quello che stiamo dicendo però il commento che l'Associazione Luca Coscioni ha voluto fare dispetto all'intervento sul piano sanitario nazionale della Presidente del Consiglio
In cui ha parlato dell'ultimo piano nazionale sanitario nazionale esistente del due mila e undici due mila e tredici mentre non è vero come s sappiamo bene anche dal professor Gibillini che ne ha parlato più e più volte l'ultimo che hanno sanitario nazionale in vigore è quello del due mila e sei due mila e otto approvato il sette aprile due mila e sei
Quello che l'ammenda ogni città è uno schema di piano sanitario nazionali predisposto dal governo di all'ora che era il Governo Berlusconi e non approvato dal Parlamento quindi dalla Camera soltanto e non dal sanato perché poi cadde il governo questo per dire che abbastanza impiegata tutte quando un capo di governo i sponde in modo
Non è esatto ad un'interrogazione senza tacere che ovviamente Maurizio Lupi che aveva presentato la l'interrogazione si è detto soddisfatto della risposta quindi diciamo ottimismo di Meloni
Lui ha Dini
Sì la risposta è molto interessante anche su un altro tema anche diciamo perché ci pone delle riflessioni importanti e
Per noi molto positive sa anche su un altro tema Cipro del fine vita perché Giorgia Meloni
Ha risposto come ricordavi a questa interrogazione di Maurizio Lupi di non moderati su i poteri sostitutivi che sono stati previsti nell'ambito proprio anche delle liste d'attesa
Del governo sulle regioni cioè
Detta in parole molto molto semplici qualora le regioni non rispettino determinati obiettivi proprio sulle liste d'attesa allora
è prevista la possibilità era prevista in un primo momento la possibilità per il governo quindi per il il governo centrale di intervenire in sostituzione della regioni inadempiente
E con un commissariamento fondamentalmente quando il potere di commissariamento
Organizzativi appunto sostitutivi di quelli regionali proprio per garantire il rispetto delle tempistiche che la regione in questione non garantirebbe allora c'è stato come dicevamo prima questo un po'botta e risposta tra il Governo e le Regioni
E in questo elemento che le Regioni dicevano
All'interno della Conferenza Stato Regioni si diceva ma non non vogliamo noi Regioni questo potere del Governo perché siamo noi regione a se vuole regioni a doverci
Ad avere la competenza sulla nostra organizzazione sanitaria come sappiamo la Costituzione dall'articolo quinto e Meoni diceva noi l'abbiamo provvisto previsto per aiutare e a un certo punto Giorgia Meloni dice pur non avendo pur sapendo di non avere una competenza nazionale governativa centrale in materia di organizzazione della sanità
Quindi lo facciamo per dare per fare la sua la nostra parte edita detto Giorgia Meloni per dare una mano allora questa risposta io credo che come sostiene Luca Coscioni se anche molto importante diciamo è positiva per quanto riguarda
La campagna che abbiamo in tutte le le regioni sulle proposte di legge sul fine vita ne parleremo dopo dopo questa nostra chiacchierata lo fa anche un po'sorridere perché il giudice sul fine vita fra quelle regioni ci stanno dicendo non siamo competenti nuovi ma
è il il Governo nazionale non è non non vogliamo saperne nulla queste proposte di legge per noi sono incostituzionali quindi fa un po'sorridere questo gioco delle regioni che in sede di conferenza
Sostengono fortemente la propria competenza come come ha come hanno in materia di organizzazione sanitaria invece coi
Sul fine vita incoronò diciamo per scaricare le legioni di Romeo non devono fare niente grazie mille allora Giulia Crivelli mi dell'associazione Luca questo
Sogni torneremo senz'altro a valutare come qual è stata la risposta ma unico ricordo sull'assito dell'associazione trovate un modulo scaricabile
Da inviare direttamente responsabili sanitari per segnalare le i ritardi rispetto alle liste d'attesa grazie ancora buon pomeriggio
Grazie
Ci occupiamo adesso della decisione del governo di impugnare la legge di iniziativa popolare liberi subito che era stata approvata dal Consiglio regionale della Toscana
Per Figo lamentare le scelte di fine vita
Filomena Gallo e Marco Cappato in una
Nota congiunta definiscono l'azione del governo come un disperato tentativo di impedire qualsiasi normativa nazionale o regionale che dia garanzie e diritti sulle scelte di fine vita sottolineano inoltre una contraddizione nell'operato dell'esecutivo che fa ricorso per impedire l'esercizio dell'autonomia esistente mentre promuove l'autonomia differenziata
La legge regionale toscana concludono Filomena Gallo e Marco Cappato a il solo scopo di garantire modalità e tempi certi alle persone che chiedono la verifica
Al servizio del ma sanitario nazionale dei requisiti stabiliti dalla corte per evitare attese di mesi e di anni
Interessante dichiarazioni sono state fatte a questo proposito
Dal Governatore Zaia
Che sul Corriere Della Sera undici maggio dice bisognava uscire da questa ipocrisia tutte italiana di far finta che il tema del suicidio assistito o come preferisco chiamarlo la gestione del fine vita non esiste esiste eccome
Il governo ascolti le regioni che di questo argomento loro malgrado si devono occupare quotidianamente
Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani a sua volta si è
Dichiarato dell'uso e sconcertato
Paradossale dice in un'intervista alla Stampa
Che invece di lavorare su una legge nazionale alle attese ad anni di governo scelga di ostacolare chi si è impegnato per attuare quanto stabilito
Dalla Corte costituzionale
Alla domanda di Niccolò Caratelli
La ritiene una decisione ideologica risponde Eugenio Giani mi pare evidente ma la questione di principio è stata affrontata Henry stavolta dalla Consulta noi abbiamo solo sviluppato la fase operativa
A sciogliere i nodi economici ed organizzativi per garantire trasparenza e sicurezza all'accesso sul suicidio assistito altri interessanti
Interventi sono quelli di Vitalba Azzolini sul domani del dieci me maggio chi soffre può aspettare la legge sul finite Stine vita impugnata dal Governo
A questo proposito voglio segnalare
Che il paziente che aspettava la risposta dal TAR dell'Emilia Romagna si è spento prima dell'udienza che si sarebbe tenuta India proprio ieri venerdì ed è morto il giorno prima
L'associazione Coscioni ovviamente a commentato
Il paziente che era inattesa è morto come non avrebbe voluto senza il rispetto della sua volontà
Senza l'assistenza la morte volontaria che aveva richiesto come dal suo diritto al servizio sanitario nazionale
Se il suo diritto all'autodeterminazione fosse stato rispettato avrebbe potuto concludere la propria vita serenamente invece morto come non voleva condannato a ulteriori e insensati giorni di agonia
Che cosa era successo che la consigliera di Forza Italia Valentina casta Aldini con altre associazioni cattoliche
A cui poi si era appunto unito il Governo con l'Avvocatura dello Stato aveva fatto ricorso rispetto alla domanda che questo paziente aveva fatto alla Regione e quindi si si era inattesa dell'udienza
Del TAR
Ma su questi da questione del del impugnazione del governo Rispetto al Consiglio regionale della Toscana ti propongo di sentire l'intervento di Marco Cappato
All'interno della trasmissione radiofonica il rosso e il nero
Condotta da Francesco Storace Vladimir Luxuria su RAI Radio uno la trasmissione del tredici maggio e Cappato punto viene interrogato sul
L'impugnazione da parte del governo della legge della Toscana sul fine vita buon ascolto
Domando subito subito quello che chiamate il diritto di morire lo si può esercitare solo in un territorio anziché in un altro nello specchio questo allora
No infatti si può già esercitare dal sei anni into tra Italia perché sei anni fa la Corte costituzionale
Le cui sentenze hanno valore di legge sulla mia disobbedienza civile per avere accompagnato ICI ai famosi senza ha stabilito che c'è una persona continua si ricordano bene Locarno compagnia impiegherà a ottenere
L'aiuto Betti con la morte volontaria Benedetto dj Fabio ascolano aveva finto avevo capito bene scusate scusate
E la Corte decise che due persone come lui cioè affette da patologie irreversibili con sofferenza insopportabile e dipendenti da trattamenti sanitari
Non era un reato non è un reato quindi più da sei anni
Essere aiutati a morire la corte indicò anche nel sistema sanitario nazionale
La responsabilità i questo aiuto quindi da negli ultimi sei anni solo sette persone hanno ottenuto
Di farlo legalmente ma l'hanno ottenuto e non l'hanno tenuta di su scala l'hanno ottenuto il altre regioni una persona anche in Toscana quindi qui dentro c'è in tutta Italia cosa ha fatto la Toscana
Una legge per dare tempi certi all'attuazione di questo diritto perché nel primo caso per esempio Federico carbonica marca spettacolo due anni condizioni insofferenti insopportabile
Prima che la la Grandate perché devo fare la prima vendita quindi la Toscana fatto una una legge che rientra totalmente nelle competenze regionali dichiarazione della sanità tra l'altro il governo vorrebbe ampliare l'autonomia regionale
Paradossale faccia ricorso contro l'autonomia esistente fallì questa è la situazione oggi tre fa c'era una domanda che faremo punito con il ministro Calderoli che è proprio questa materia senta
Si vuole decidere sul corpo degli altri su un corpo affetto da una grave malattia degenerativa e senza speranza che provoca sofferenze lancinanti
Fisiche sofferenze affettive di chi vi è intorno e vorrebbe acconsentire alla sua scelta di porre fine a questo strazio perché
Ma è qui che il diciamo così la tentazione di di ogni potere
Laico e religioso di esercitarci sul corpo delle persone e degli altri di solito dei più deboli o è una stentata Simone millenaria
è un problema proprio ideologico del del potere la civiltà liberale lo Stato di diritto
Nato proprio con diciamo per rafforzare la autodeterminazione degli individui ovviamente quando l'esercizio della libertà
Non danneggia gli altri ecco perché
Noi abbiamo lo non lo dico io ma tutti i sondaggi percentuali di favorevoli a chi riceve anche tra l'elettorato Carlo lettorato le persone cattoliche perché fare la differenza tra quello che uno scegliere per per se stesso e quello che è disposta a imporre agli altri
Con la forte della legge ecco da questo punto di vista un capogruppo e laico
Letta fare questo tipo di di differenza i partiti hanno paura
Sì a contare nei vertici questo tema le persone invece questo tema non hanno paura di affrontarlo perché Lupi dicono ormai con l'innalzamento della vita media non c'è una famiglia italiana che non abbia previa partire cosa significa una malattia terminale quindi non si aspetta che sia
Il capopartito o o il il l'ospite del salotto televisivo a dire come piscina presa i carri partiti ci sono anche al contrario Gabriele comunque
Se lo Stato ritarda
Ma e normali che si approfitti del vuoto legislativo da parte delle regioni
Sì come dicevo in realtà le regioni oggi tantissimi anticrisi sanitarie legiferano e diverso fare accedere non so alla alla fecondazione assistita
In Lombardia ha delle regole Puglia aveva delle altre perché Cicchitto lo stesso o finalmente non è che
La Lombardia può proibire la fecondazione assistita così come la Puglia non può controlli pire il suicidio assistito legalizzato della corte costituzionale ma nell'ambito dell'organizzazione sanitaria
La Toscana dice entro trenta giorni più o meno trentatré giorni
Devono essere fatte tutte quelle procedure che la Corte costituzionale ha preferito magari in un'altra regione ci può dare un tempo diverso ma non è che in Toscana e a quel punto si può fare in un'altra regione no la magistratuale
Francesco è molto peggiore perché ogni IATA in tutta Italia ce ne sono circa centodieci
è chiamata a rispondere senta a vedere uno straccio in regola alla quale fa riferimento quindi almeno in Toscana LEA l'arte della Toscana
Hanno una regola comune a fare riferimento non volere neanche questo non significa restare in una situazione dove cento ieri ci ha fanno come ti pare che è un problema per le aree una responsabilità troppo grande non è un caso che anche presidenti di regione
Quindi teste del centrodestra da da Zaia a Fontana
Che ieri che hanno interrogando sulla possibilità di fare un Regolamento regionale l'Emilia Romagna
Ne ha fatto uno che impugnato al TAR e ha fatto una sorpresa Ceva la Puglia ne ha fatto l'altro perché questo problema delle decisioni che le altre devono prendere
E le regioni ce l'hanno non è che è un in pensione della Toscana è un problema che le ha alle quale le Regioni devono dare una risposta
Senta ma se il governo avesse accolto l'invito della Corte Costituzionale legiferare avesse fatto una legge invece di disinteressarsi magari potremmo avere
Un'offerta così è un po'più univoca in Italia in rispetto adesso invece in dove una regione fa comodo altra regione in un altro
No certo non sto dicendo che mi sarei contro a una legge nazionale io penso che una legge nazionale però sarebbe utile per chiarire quello che soltanto la legge nazionale può chiarire anche Ian PT del diritto per esempio
Oggi si può fare il cosiddetto suicidio assistito il medico non può intervenire
Neanche se il paziente è immobilizzato quindi paradossalmente suicidio assistito per una persona che però non non può autosomica fino al sostanza mi ritrovai discriminata nell'accesso si chiude assistito quindi l'intervento del Parlamento italiano
è indispensabile l'ironica con un personaggio Marco su questo proprio
Una domanda Flash ma non era ovvio quindi che proprio per le carenze che tu scontri e chiedo se ho ben lieti di ospitare il Nobel pluralismo
Non era ovvio che il Governo avrebbe fatto ricorso può per questo
Poiché io penso che il governo se vuole filippini russo ad approvare
Che comunque è competenza del parlamento una legge nazionale forse avrebbe potuto cui diciamo la maggioranza di governo spingere perché riusciti a Scutari la legge nazionale ma fare ricorso contro il fatto
Che la Toscana decide che
Quelle risposte dovute per legge alle persone che chiedono di essere aiutati a morire
Va a patto intervento trentadue giorni non capisco proprio perché il Governo debba fare ricorso dettato una prerogativa governativa comunque non io non mi straccio le vesti
La lederebbe in vigore fino a quando la Corte costituzionale vedremo vedremo come si esprimerà grazie dell'esagono Ermanno Capatti o e buona giornata grazie
E in calce a questo ricorso del Governo contro la legge toscana
Disegnarlo quello che sta succedendo in Sardegna dove una serie di personalità del mondo della politica della musica e della società civile hanno rivolto un un appello a favore de liberi subito la campagna di raccolte di firme promossa dall'Associazione Luca Coscioni in tutte le regioni e che è partita in Sardegna anche il presidente del consiglio regionale Comandini aveva dichiarato ha dichiarato la Sardegna farà da apripista in Italia sulla legge per il fine vita
Ai primi del due mila e venticinque sarà a approvata quindi l'atteggiamento sicuramente positivo
Tra queste personalità vi sono il musicista Paolo Fresu la cantante Claudia a uno la cantante attrice Rossella fa e lei artiste lucido sottile nonché Luigi Manconi
Già senatore il sottosegretario di Stato alla giustizia sociologo e politologo sardo che ha dichiarato il Consiglio regionale della Sardegna Matteo l'intera popolazione
E che richiama temi fondamentali come il dolore cioè la sofferenza fisica
E la porta patologia riguarda la condizione dei malati terminali riguarda l'accanimento terapeutico e quel diritto essenziale della persona umana che il diritto a una morte il mito USA Sardegna può fare così un passo avanti sulla via dell'affermazione dei diritti e delle garanzie della persona e adesso cambiamo argomento
E ci occupiamo della campagna
Che partita con il digiuno a staffetta
Conto il decreto legge sicurezza questa campagna di cui già abbiamo parlato nelle scorse settimane
è stata presentata mercoledì quattordici maggio al Senato già trecento persone hanno aderito a questa catena di digiuno catena staffetta
Proprio perché il decreto sicurezza rappresenta un colpo ai diritti fondamentali delle persone più vulnerabili
Diverse associazioni stanno appoggiando questa mobilitazione a buon diritto a chi Antinucci Antigone Arci CGIL CNCA affondò che l'altro diritto la società della Regione
Ristretti orizzonti fondi disuguaglianze diversità e sbilancia Muccino
Tutte queste cose le trovate sul sito fuori luogo così come trovate i nominativi delle trecento persone che già hanno aderito alla catena del digiuno
A staffetta e giorno per giorno c'è riportato proprio il nome di chi fa digiuno
Da questa conferenza stampa di lancio della campagna
Di vorrei a parziale ascoltare l'intervento di Franco Corleone della società della Regione
Grazie di questa occasione il decreto legge e all'esame della Camera dei deputati
Però abbiamo fatto bene a riunirci qui al Senato
Perché qui che è stato scippato
Il disegno di legge che era già calendarizzato per l'aula
E abbiamo fatto bene
A fare questo incontro in questa sala stampa sala Nassiriya perché qui c'eravamo incontrati il ventitré gennaio
Contestare il disegno di legge e oggi siamo qui
E io lo voglio ricordare in quell'occasione
C'era alcuni di noi erano presenti
Grazia zuffa disse una frase che mi pare dobbiamo scolpire
Cioè disse che provava sugo mento
Di fronte a una grande spregiudicatezza
Nell'inventare norme un inventiva
Che sconfina direttamente nell'illegalità
Io penso che questa frase ci deve condurre a questa
Resistenza che è stata ricordata
Patrizio Gonnella ricordato un peggioramento del Codice Rocco
Inutilmente in questi decenni abbiamo detto che andava cambiato il Codice Rocco adesso lo cambiano peggiorando Oro anche per quanto riguarda quella piccola norma di salvaguardia delle detenute madri e delle detenute
Incinta
Un punto la legge razzista
Perché è una norma fotografia contro le donne Rom
E poi diciamolo
Non so c'è sempre una discussione il governo è fascista al pieno
Lasciamo da parte siamo però di fronte a leggi fascistissime
Mille novecento venticinque due mila venticinque leggi fascistissime
Come si affronta questa grande novità
Disobbedienza civile
Di Giuni
Resistenza passiva non violenta
Sono tante
Modalità che dobbiamo vorrei inventare
E mettere in campo
Dico solo altri hanno parlato delle di norme pericolosissime altre ce ne sono che non sono solo pericolose sono anche cretine
Ma ce n'è una particolarmente preoccupante
E l'articolo trentuno io insisto
Qui si prevede si scrive in una legge che i servizi segreti non potranno fare quello che hanno fatto nella tragica storia delle stragi
In Italia l'infiltrazione nelle organizzazioni criminali e terroristiche ma le potranno promuovere e di ricevere
Io penso che sia una tale enormità questa
Al di là della incostituzionalità e del fatto che incredibilmente Stato firmato questo decreto
Deve diventa a un tassello
Di una svolta
Pericolosa
Nel nostro Paese
Si vuole che cosa si vuole
Ha detto Patrizio non parliamo di quello che pensano per il carcere la resistenza passiva
E però hanno pensato sì
Perché contemporaneamente
Hanno costituito un gruppo di intervento operativo una sorta di gomma
Per la repressione delle rivolte
Hanno acquistato diciotto mila scudi antisommossa non so quanti Manganelli nuovi
E è il mi che scudi di cioè si preparano Fogliano
Che i detenuti la smettano di suicidarsi
E facciano una rivolta e poi tutto è pronto per le prove di guerra civile
Credo che abbiamo il dovere di essere consapevoli che la situazione donne da sottovalutare
Grazie grazie
E pensare all'intervento di Franco Corleone
Della Società della ragione che si è tenuto nel corso della conferenza stampa di lancio del digiuno a staffetta contro il decreto legge sicurezza conferenza stampa
Mercoledì quattordici maggio scorso passiamo adesso alla Repubblica mensile per anche checking la rubrica curata da Peppe Brescia membro dell'Associazione Luca Coscioni in tema di politiche sulle droghe
Con una nota divulgata sul proprio sito lo scorso ventiquattro aprile
Il dipartimento politiche antidroga guidato da Alfredo Mantovano annunciato l'apertura dei tavoli tecnici in vista della nuova conferenza governativa sulle droghe che si svolgerà a Roma tra il sette e l'otto novembre due mila venticinque
Citando le disposizioni contenute nel Testo unico sulle droghe la convocazione della conferenza rappresenta un obbligo al quale adempiere a cadenza triennale
Al fine di individuare eventuali correzioni alla legislazione antidroga dettate dall'esperienza applicativa
Mediante il confronto con i soggetti pubblici e privati operanti nel campo del trattamento delle dipendenze
L'appuntamento giunge quindi con un abbondante anno di ritardo rispetto all'ultima conferenza a quella di Genova del due mila ventuno ma non si tratta di una novità
Nel corso degli anni infatti la scadenza è stata più riprese ignorato dei vari esecutivi succedutisi alla guida del Paese
Prima del due mila ventuno l'ultimo evento aveva avuto luogo nel due mila nove a Trieste nonostante varie sollecitazioni delle ONG culminate nel due mila diciassette in una diffida formale al governo
Ripercorriamo allora brevemente quello che è stato il percorso dal mille novecentonovantatré ad oggi prendendo le mosse da la storia di trent'anni le conferenze nazionali da laboratori di innovazione a pulpiti di propaganda o articolo di Grazia zuffa comparso sul sito fuori luogo il ventisei giugno due mila diciannove
Dopo l'approvazione del testo unico sulle droghe nel mille novecentonovantatré a Palermo si tiene la prima grande Conferenza nazionale
è un momento di svolta che arriva subito dopo il referendum popolare che ha cancellato alcuni dei punti più controversi della legge Jervolino Vassalli
Sparisce il divieto esplicito di consumo cadono le sanzioni penali per gli assuntori mentre restano ancora in piedi le sanzioni amministrative
Si allenta anche il controllo sull'uso del metadone segnando un passo avanti nella libertà terapeutica
In questo nuovo clima politico per la prima volta un rappresentante del governo la ministra Fernanda Contri
Pronuncia pubblicamente l'espressione riduzione del danno l'obiettivo dunque non è più solo l'astinenza cambia l'approccio all'insegna di una centralità cordata i servizi territoriali con le comunità terapeutiche che pur mantenendo un ruolo preminente smettono di rappresentare l'unica soluzione possibile al trattamento da sostanze
Alla fine dei lavori nasce un programma articolato che affianca gli interventi sanitari anche scelte sul piano penale sebbene in merito alla questione riduzione del danno verrà mantenuto un approccio scandito da visioni contrapposte
Nel mille novecentonovantasette a Napoli la seconda conferenza prova a portare la riduzione del danno all'interno delle politiche ufficiali seppure in un ottica di depotenziamento dei suoi elementi d'innovazione da parte del governo
Lo slogan coniato dalla ministra Livia Turco e non a caso contro le droghe pure la vita
La questione penale viene mantenuta in secondo piano
Ad ogni modo la conferenza di Napoli lascia un segno il gruppo di lavoro sulla cannabis propone di sperimentare la legalizzazione
Proposta che non avrà seguito sebbene i lavori della conferenza si rivelano decisivi per portare a compimento la depenalizzazione del consumo sancita dal referendum del mille novecentonovantatré
Nel due mila a Genova la società civile prova a rilanciare si forma un ampio cartello di associazioni denominato per un'altra politica sulle droghe
La mobilitazione forte con la partecipazione di reti antiproibizioniste e centri sociali il dibattito vivace spesso parallelo e contrapposto a quell'ufficiale
Dal punto di vista politico si assiste a una pesante frattura
Da una parte il ministro della salute Umberto Veronesi propone la legalizzazione della cannabis e l'uso terapeutico controllato dell'eroina
Dall'altra il presidente del Consiglio Giuliano Amato che non prenderà parte alla conferenza chiude al dibattito
Le conferenze successive ossia a Palermo due mila cinque Trieste due mila nove costituiscono due atti di autolegittimazione della svolta repressiva emanata dal governo Berlusconi
Che proprio in quegli anni produrrà la legge Fini-Giovanardi dichiarata incostituzionale nel due mila quattordici
Nel due mila ventuno a distanza di dodici anni è ancora Genoa a ospitare la conferenza l'evento presieduto dall'allora responsabile del dipartimento politiche antidroga Fabiana Dadone
Vede una rinnovata interlocuzione tra governo ed enti del terzo settore culminata nella pubblicazione di un Piano nazionale sulle droghe rimasto però disatteso da parte del governo Meloni
Governo Meloni che optando per l'esclusione delle associazioni del terzo settore nell'ambito della conferenza di novembre due mila venticinque ha già inviato un chiaro segnale circa l'indirizzo che intende perseguire
è stato così che diverse sigle della società civile sono tornate a riunirsi in una rete promotrice di una contro conferenza che faccia proprie le tematiche messa all'angolo da parte dell'esecutivo
Di seguito il manifesto divulgato dal comitato
Sulle droghe abbiamo un piano perdiamo la guerra alla droga contro il governo della paura garantiamo diritti civili e sociali
Il sette otto novembre è stata annunciata la Conferenza nazionale governativa sulle droghe il copione appare già scritto dalle norme repressive approvate da questo governo
Dal decreto anti Ray Ban al decreto anti giovani cosiddetto Caivano che ha riempito di minori le carceri sino alle enormi che trasformano il codice stradale in una legge che criminalizza ulteriormente i consumatori di droghe
Il decreto sicurezza che viola infine la Costituzione restringendo le libertà individuali e per pura ideologia assimila una sostanza senza effetti psicoattivi come la cannabis l'Aita alle sostanze psicotrope vietate
In questo quadro vanno inserite le reiterate dichiarazioni del sottosegretario Mantovano con la lega le politiche sulle droghe sulla presunta inefficacia della riduzione del danno
Il governo ignora decenni di evidenze di studi che dimostrano i suoi chiari risultati in termini di tutela e promozione della salute di inclusione sociale di prevenzione delle patologie infettive e dell'over dose migliorando la convivenza civile e riducendo stigma e pregiudizi
La riduzione del danno limitazioni dei rischi si dimostra sempre più come una prospettiva politica
Culturale e operativa necessaria per affrontare i continui cambiamenti indotti dal mercato e di mutamenti sociali negli stili di consumo delle droghe
Nel solco di questa storia già scritta il governo escluso nella preparazione alla Conferenza nazionale tutte le organizzazioni della società civile esperte delle persone che usano droghe
Una scelta che segna una sostanziale differenza con la precedente Conferenza nazionale del due mila ventuno che apre il confronto a tutti approvando documenti innovativi per le politiche sulle droghe ed elaborando il piano nazionale sulle droghe
Non a caso ignorato dal governo Meloni
La Rete delle organizzazioni della società civile per la riforma delle politiche sulle droghe non intende rimanere in silenzio
Critichiamo in modo radicale questa impostazione e costruiremo il percorso verso una contro conferenza autoconvocata con una serie di iniziative sul territorio
Condivideremo con tutte le persone le organizzazioni interessate le nostre proposte per un reale governo delle droghe documentando nell'efficacia proporremo la nostra strategia e le pratiche necessarie per porre fine alla guerra alle droghe e alle persone che le usano alle discriminazioni sociali alle razzismo istituzionale e arbusti ma e promuovere politiche attive rispettose delle conoscenze delle esperienze dei diritti e della salute
Lo faremo chiedendo il coinvolgimento delle realtà sociali dei territori del mondo giovanile e studentesco del mondo sindacale e del lavoro promuovendo il dialogo con tutte le forze politiche disponibili
Lo faremo proponendo un ruolo da protagonista le città aderenti alla Rete Elide e chiedendo alle regioni di attuare i livelli essenziali di assistenza della riduzione del danno previsti dalle norme vigenti
Lo faremo con le reti europee della società civile delle persone che usano droghe e con tutti coloro che vorranno portare un contributo a questo percorso
Il disastro del modello della guerra alla droga in termini di inefficacia nel raggiungere qualsiasi obiettivo di riduzione della domanda e dell'offerta di droghe e al tempo stesso di danni collaterali generati
E a Roma in evidenza anche nei documenti ufficiali internazionali
è ineludibile un cambio di rotta radicale nelle politiche sulle droghe
L'asse va spostato dalla repressione dal penale verso una strategia di governo sociale del fenomeno
Attraverso una complete reali depenalizzazioni e dei criminalizzazione dell'uso di droghe e la regolazione legali della Camera disse
Abbiamo elaborato nel tempo proposte di legge basati su questi principi che intendiamo riproporre nel dibattito istituzionale
E abbiamo indicato in più occasioni una serie di misure intermedie per l'attuazione dei livelli essenziali di assistenza della riduzione del danno
Per il cambio di paradigma del sistema pubblico nell'ottica della tutela della salute
Per la limitazione del ricorso al carcere per le persone che usano droghe potenziando le misure alternative alla detenzione territoriali e con una particolare attenzione alle materie recluse
In una logica di giustizia di comunità
Governare le deroghe è possibile unici che a noi per fermare la guerra alla droga e garantire i diritti civili e sociali a Roma il sette e otto novembre due mila venticinque
L'appello vede al momento le sottoscrizioni di a buon diritto Onlus Arci Antigone Associazione Luca Coscioni CGIL CNCA
Coordinamento nazionale comunità cui gli enti Comunità San Benedetto al Porto Forum droghe gruppo Abele Ida un Bund network italiano delle persone che usano droghe
I DAR d'Rete italiana riduzione del danno l'altro diritto la società della ragione L'isola di Arturo Anna lilla lega italiana per la lotta contro l'AIDS meglio legale
Tutela pazienti cannabis medica
Le organizzazioni della società civile possono aderire su www punto conferenza droghe punto it
Questo era Draghi eccetto Inge la pubblica mensile di Peppe Brescia anche voglio ringraziare anche per la collaborazione al maratoneta io chi
E
Concludendo con la questione droghe vorrei ricordare in particolare Walter De Benedetto che morto a metà maggio del due mila e ventidue
Walter De Benedetto aveva un'artrite reumatoide che gli dava forti e dolori e sofferenze che Walter cercava di
Lenire anche con la cannabis terapeutica fino a quando la ASL e di Arezzo riusciva a fornire genera quantità necessaria
E conto
Quindi compensava questa quota con quella coltivata nella sua Serra da un amico per questa sua coltivazione è stato incriminato processato e assolto prima e durante e dopo il processo Walter si era assunto l'onere di trasformare la sua situazione personale in una vera e propria leadership politica malgrado le difficoltà quotidiane che doveva affrontare il progressivo deterioramento delle sue condizioni
Walter aveva partecipato di persona a manifestazioni davanti alla Camera
Arrivando ad Arezzo al momento in autobus danza resistendo per ore in piazza e nell'ufficio del presidente fisico senza aumentare insieme perdere la paziente
La prima volta che Walter si era rivolta all'Associazione Luca Coscioni
Aveva cercato Marco Cappato per parlare del suo fine vita
E questo tema è stato poi via via soppiantato dalla parte volontà di partecipare alle azioni contro la violenza di uno Stato che piuttosto che fornire a Luís come a migliaia di persone che hanno la ricetta la cannabis terapeutica la processato per averlo coltivata in casa come diceva sempre Walter il dolore non aspetta
Walter dice il comunicato che lo ricorda
A tre anni dalla sua scomparsa l'Associazione Luca Coscioni è un raro esempio di militanza di chi colpito nella salute personale riesce a trovare argomenti ed energie tali da trasformare le proprie sofferenze in una lotta per sé e altri come lui
E questo ci ricorda naturalmente innanzitutto la figura di Luca Coscioni
Con questa notizia non prima di ricordarvi di appoggiare le lotte e le battaglie dell'Associazione Luca Coscioni con il vostro sostegno che può essere l'iscrizione all'associazione ma anche altre modalità che trovate sul sito dell'Associazione Luca Coscioni
Da Mirella Paracchini o buon pomeriggio a tutti
Il maratoneta
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