Le elezioni in Romania e in Polonia. Intervista alla professoressa Emanuela Costantini

Radio radicale siamo con la professoressa Emanuela Costantini docente di Storia contemporanea all'Università degli studi di Perugia benvenuta radio radicale
Grazie grazie a monte dell'invito
Con la professoressa proviamo a ragionare sulle elezioni che si sono appena tenute in Romania e Polonia due consultazioni che hanno avuto esiti diversi la Romania ha scelto il suo nuovo presidente mentre in Polonia
Sarà necessario attendere il ballottaggio tra tre diversi candidati innanzitutto le chiederei in che modo lei radici storiche del comunismo in Romania e Polonia
Influenzano ancora oggi l'orientamento politico dell'elettorato specialmente in contesti così polarizzati con la frattura tra europeismo e nazionalismo
Dunque io non direi che c'è un continuamente intento politico nel canto che non c'è un'influenza debiti regia comunista
Riscontrabile militarmente movimenti politici N nell'hi tech i candidati che attualmente sono diciamo ai vertici delle istituzioni in entrambi i Paesi da questo punto di vista c'è una discontinuità
Però è vero che tanto a livello economico quanto soprattutto a livello sociale questi Paesi hanno registrate una transizione molto complessa e da questo punto di vista la transizione il tipo di transizione che per verificata le difficoltà che l'hanno accompagnata sono senz'altro dovute al tipo di regime che era al potere in precedenza e questo sicuramente orientato gli elettorati nelle consultazioni degli anni successivi ma forte ancora di più negli ultimi anni perché e difficoltà ad arrivare ad una posizione comprerei Alicata concretamente completamente hanno effettivamente determinato orientamenti di voto che hanno finito per polarizzare sì verso posizioni o europei percorso veramente
Invece a livello appunto di classe dirigente che a livello di classe politica
è evidente che lei piuttosto una discontinuità ercinica Romania dove nella prima parte della transizione
Questa continuità di personale politico rispetta il pelo comunista era maggiormente visibile data perché il comunismo romeno aveva cancellato ogni forma di opposizione
Però ormai a distanza di trent'anni più di trent'anni dalla fine del regime
Direi che è una discontinuità si può sedere evidenziare nella classe dirigente
Quindi diretto una forte influenza ma per il tipo di transizione che questi Paesi che hanno avuto dopo la caduta del Regina
Ok il durante il periodo sovietico diciamo che le spinte nazionaliste Eramo spesso repressi o comunque strumentalizzate
Oggi secondo lei i movimenti sovrani 'sti possono essere letti come una reazione a quella sovranità limitata di ieri o più come una risposta la percezione di dipendenza dell'Unione Europea o magari c'è una terza opzione
Dunque rispetto a questo io mi concentrerei soprattutto su quel strumentalizzati
Perché in realtà nazionalismo è soltanto informalmente superato durante il periodo comunista da un regime che chiude da Ricky Tognazzi che si richiamava l'evoluzione del CDA
Presumibilmente internazionalista nella realtà
Soprattutto nei Paesi fratelli questi ed i regimi comunisti hanno fatto ampio ricorso a tematiche forme di anche consolidamento della della contento sociale
Che hanno retta recuperato elementi legati alla ed altra azione nazionale questa evidente soprattutto in Romania dove nella durante il regime Ceausescu
Ci fu un'ampia retorica anche di regime che insisteva sulle tradizioni autentiche e autoctone della edizione romena ma in verità anche in Polonia dove negli anni ottanta il recupero della tradizione cattolica ICCRI e quindi cristiana cattolica in opposizione a quella ortodossa dell'Unione Sovietica
Etta da molto forte perché per la verità pure tanto ricchi Stati satelliti
Tanto la Polonia quanto la Romania hanno cercato soprattutto nell'ultima parte della dominazione comunista
Una forma di autonomia dall'Unione Sovietica e l'hanno fatta rivendicando tradizioni locali che quindi Albertini richiedeva no una valorizzazione e giustificavano una leadership perché operava scelte non sempre in sintonia con quelle dell'Unione Sovietica
Chiaro per commentare il ma modo più specifico i risultati delle elezioni in Romania
Partirei dal dato dell'affluenza il che si è attestata al sessantaquattro virgola settantadue per cento
La più alta dei quasi degli ultimi trent'anni cosa si dice cosa ci dice secondo lei questo dato anche rispetto al rapporto o attuali tra cittadini e istituzioni democratiche
Questo è un tema molto interessante perché alle elezioni presidenziali di quest'anno in Romania le percentuali di affluenza al voto
Sono state al già al primo turno il cinquantatré per cento più del cinquantatré per cento evidenziava comunque un Fassino antica pure non molto significativo rispetto a quel primo turno che poi è rimasto così esauriente la fine dell'anno scorso che poi è stato cancellato
Dalle scelte della corte costituzionale il secondo turno evidente è andato ancora più significative Panda quattro per cento per la Romania andato altissimo
Che non identità da più di un decennio e che cosa ci dice Cinieri c'è che a mio parere la partecipazione al voto al secondo turno è stata legata soprattutto alla scelta di chi non aveva votato in precedenza di partecipare
In parte probabilmente in funzione
Antichi ignorando cioè anzi populista troverà in essa in parte però a mio parere va collegata soprattutto alla figura della dell'altro candidato Chapel a attuale presidente D'Anna
Che ha un presidente che applet Pay tenta un profilo per certi versi assimilabile a quella del presidente uscente Ioannis
Di politico non allineato a un partito tradizionale che viene dalla società civile e proprio per questo che recante una credibilità maggiore rispetto a quella abbia degli altri candidati
E poi per questa potuto richiamare una parte di quell'elettorato scontento che nelle occasioni precedenti
Non è andato a votare
Quindi secondo me va collegato soprattutto alla figura di danno più che ad un rinnovato interesse nei confronti della politica da parte della società civile
Chiaro proprio Sudan le volevo chiedere se secondo lei il candidato costruito perché costruito il suo consenso attorno da una parte all'europeismo dall'altra
Alla lotta alla corruzione appunto secondo lei questi temi rappresenta non una cesura col passato della Romagna o invece una continuità con il percorso di intere integrazione europea iniziato negli anni due mila
Allora indubbiamente la Roma iniettato una dei paesi del blocco orientale che ha evidenziato nel corso del tempo un pazzo di che detta all'idea dell'adesione all'Unione europea della presenza del Prix istituzioni dell'Unione europea più alto cioè di percentuali di euroscettici in Romania flotta del Central Link più basse rispetto ad altri Paesi
E questo è un fatto legato soprattutto alla speranza che danni istituzioni internazionali beni c'è una guida in Derthona transizioni
Che porta e crescita economica superiore di miglior livello rispetto a quella che poteva assicurare la classe politica interna e a mio parere quindi da questo punto di vista c'è indubbiamente una continuità però è legata piuttosto appunto a l'idea che potesse essere D'Anna a guidare a a mantenere questo percorso
E che candidati filo europei il ci sono stati in passato erano anche presenti al primo turno delle elezioni presidenziali dello scorso anno
Ma non sono stati premiati perché ritenuti meno credibili anche da questo punto di vista credo che il problema della Romagna attualmente che ha legato al veramente alla scarsa credibilità dei partiti tradizionali
Ecco perché una figura come quella di Dante poteva essere l'unica in grado di contrastare un candidato sovranità come i signori che aveva raccolto il consenso dell'elettorato scontento e quindi in un unico in grado di rappresentare rispetta Cignoni da un'alternativa credibile un candidato di partito non non avrebbe avuto molte meno chance di vincere il numero dal fatto che in effetti i candidati di partito o non si sono presentati a questo a questa consultazione presidenziale o ci sono presentati come indipendenti sia pure sostenuti da dai partiti tradizionali perché evidentemente c'è una critica ed invitare la classe politica evidente in questo Paese
Sì torniamo in Polonia dove la presidente la presenza di Manzella che è stato definito come terzo incomodo al futuro ballottaggio
Potrebbe influenzare gli esiti del voto secondo lei quant'è significativo il fatto che Manzoni stesso si definisca Putignano in un Paese come la Polonia
A questo discorso era stato fatto anche per la Romagna lo scorso anno però a mio parere chi sopra i ma il fatto che questi candidati
Siano candidati fino putiniani in realtà Izzo cerca di cani dati come questi è legato soprattutto a una forte disillusione apparse di una parte dell'elettorato nei confronti della i candidati tradizionali e quindi è una forma di espressione dell'antipolitica
Che un segnale che in paesi come la Romania ora Cologna
Porta trovare spazio un figlio tutti mo'che non ha oggettivamente radici storiche e questi sono
Due Paesi tra i più anch'io molti tradizionalmente mammut attenti addirittura precedenti la il periodo comunista
Ed è difficile pensare che anche oggi la più citata del tutto insensibile alla percezione di una minaccia che viene dalla Russia per cui e mai società di candidati come questi non deficit spiega con altri motivi piuttosto che con un atteggiamento
Filo russo non a caldo Simioni in Romania
Il il filo puntini Rimola addirittura ma non non era nel suo programma politico piuttosto i temi forti del suo del suo programma erano temi che i sovrani Lippi euroscettici
Ma non necessariamente fido putiniani quindi a mio parere che è troppo insistiti sul insistito sul fatto che anche in questi Paesi e arrivando un possibile orientamento filorusso non è detto che non possono succedere ma mi sembra molto difficile date le condizioni attuali
E per sapere chi sarà il prossimo presidente della peonia bisognerà aspettare gli esiti del ballottaggio intanto ringraziamo la professoressa Costantini per essere stata con noi a Radio Radicale
Grazie a voi per l'invito