Presentazione del libro: "Generare libertà" di Mauro Magatti e Chiara Giaccardi (Il Mulino)

E sì adesso siamo come vedete ancora in attesa di Luigino Bruni in mano iniziamo la nostra la nostra nostro dialogo la nostra conversazione come sapete questo è un incontro che si inserisce all'interno del ciclo libri in agenda
Un ciclo che fa parte del Festival lo sviluppo sostenibile di Astiz una collaborazione appunto che si svolge per il primo anno tra Pandora rivista affissi o sono Giacomo tosto direttore di fondo alla rivista o curato questa rassegna e è una rassegna appunto come vedete di otto libri incontri conversazioni a partire da libri che sono legate un po'dal filo conduttore dal dal palinsesto del dell'Agenda due mila e trenta quindi dagli obiettivi di sviluppo sostenibile e che Paolo appunto a esplorare esplodere appunto i vari aspetti che sono che sono suggeriti questa azienda quindi nel corso di questi incontri parliamo di gli ambiente parliamo di tecnologia di istituzioni di di
Distruzione e in questo caso diciamo siamo all'interno di quel filone che riflette anche un po'sulle radici concettuali
Della sostenibilità in questo caso rifletteremo soprattutto sul concetto di generati di tacche concetto che con la sostenibilità intrattiene dei rapporti ma poi sviluppo anche in altre direzioni con un una ricerca una profondità storica e anche filosofica se vogliamo
Questo questo concetto
Lo faremo appunto a partire dal libro di chiaro già Accardi amavo Magatti generare libertà
è un libro che si inserisce in un lungo filoni una lunga produzione saggistica che i due autori un anno dopo
Dedicato e destinato nel tempo presento brevemente gli autori chiaro Zaccardi insegna Sociologia e
Sociologia antropologia dei media all'Università Cattolica di Milano Socchieve dirige anche la rivista comunicazioni sociali con il Mulino ha pubblicato la comunicazione interculturale nell'era digitale
Mauro Magatti insegna Sociologia all'Università Cattolica di Milano editorialista del Corriere della Sera e appunto scritto diversi libri molti dei quali insieme a Chiara acciaccati mamma non solo e poi abbiamo qui con noi Paola Dubini professoressa di me al vento all'Università Bocconi di Milano e ricercatore del Centro S. K nella medesima università e visiting professor agli elmetti di Lucca
Andrà Prencipe professore ordinario di organizzazione innovazione sta LUISS Guido Carli già rettore dello Stade Louis ed è stato anche visiting professor alla rotta una Skull of Management
A breve ci raggiungerà Luigino Bruni che professore ordinario di Economia politica e coordinatore del Dottorato in Scienze dell'economia civile resta LUMSA di Roma
Ha coordinato come direttore scientifico l'evento di economia Francesco al presidente della scuola di economia civile piede editorialista di Avvenire quindi come vedete diciamo un panel
Di persone molto autorevoli che ci aiuteranno in questo percorso attraverso le molte categorie questo libro propone
Ma proprio per entrare subito diciamo nel vivo della discussione io darei subito la parola uno dei due conduttori
Ovvero a Mauro Magatti chiedendoci in un qualche modo di innanzitutto di spiegarci come questo questo libro si inserisce diciamo una riflessione che lo precede e che quindi a una riflessione che verte su categorie come genere attività supera Società c'è tutta una riflessione sulla libertà e diciamo quali sono i punti essenziali le coordinate appunto di questo di questo libro di questa produzione letteraria grazie
Grazie
Grazie grazie di rito grazie ai colleghi si fa tagliare lo spazio per essere dei grazie poiché non so per quale strana ragione siete qui proseguì si accontenti allora chiariamo subito cosa generale generare dell'attività non vuol dire far Filippo e poi se mai ma non è diciamo la chiaramente la categoria non rimanda a questo tema invece rimanda diciamo fa una vettura critica della forma sociale contemporanea che io noi non siamo marziani marxisti siamo tante cose liberiani usiamo la categoria capitalismo nel senso weberiano leviamo l'asta capitalistica e nel capitalismo contemporaneo diciamo la libertà e impiegata in un certo modo l'abbiamo declinata in un certo modo in un modo
Che ruota intorno a un consenso che abbiamo costruito nei secoli in particolare negli ultimi trenta quarant'anni intorno a un'idea molto semplice
Che ti su cui tutti possiamo convenire
E che però palesemente si rivela dal nostro punto di vista inadeguata qual è quest'idea
E c'è e che diciamo una volta che abbiamo creato condizioni economiche politiche democratiche culturali accesso distruzione nidi e così via
Tali per cui nella seconda parte del Novecento tutti ognuno uomo e donna giovane vecchio ricco e povero si è sentito titolato al sacrosanto diritto di avere più possibilità
Nella propria vita più possibilità di crescita abbiamo detto chi aumenta le possibilità di vita per miliardi di singoli individui
Perché questa è stata l'idea che numero edizione parole strane cose giorni no la politica sia politica fa abbastanza casino va be qualcosa ma no
Chi chi aumenta le possibilità di vita per miliardi di singoli individui il sistema tecnico economico
La globalizzazione neoliberismo quella roba lì diciamo gli ultimi quarant'anni trenta quarant'anni sono ruotati intorno e idea che bene o male a convinto tutti e tutti l'abbiamo sposata e dal tanti punti di vista è un'idea sacrosanta perché tutti noi non voi tutti noi pensiamo che sia giusto
Avere più possibilità di vita nella nostra esistenza usiamo questa espressione possibilità di vita per dire che sì poi concretamente possono essere consumi ma non è solo il consumo
Poter viaggiare di più poter avere più relazioni affettive poter avere più conoscenze potrà avere più occasioni per fare diciamo ciò che ciascuno vuole spinto da suo desiderio adesso allora
Il l'argomento che sosteniamo al libro e che noi siamo quest'idea a spinto il mondo a un enorme salto
Il PIL mondiale raddoppiate in vent'anni dal mille centonovantadue mila dieci commentata con l'ottantacinque per cento
La speranza di vita in Italia ad esempio è passata da sessant'anni agli esami sessanta a più la intorno agli ottant'anni siamo eravamo un miliardo d'inizio Novecento siamo otto miliardi adesso e potremmo andare avanti quindi c'è operazione riuscita le possibilità di vita sono aumentate il problema è che l'aumento delle possibilità di vita ci consegna in questo secolo un'enorme cause antropico
Le siamo dentro un enorme crisi entro Pica perché perché la vita questo vale per gli organismi viventi in generale e specificatamente per l'umano la vita
Contrariamente alle fantasie individualistiche che ancora sono largamente dominante di cui comprendiamo le matrici la vita questo non lo dicono le religioni lasciamole stare
Le filosofie lasciamole stare lo dice la scienza da un secolo
E cioè che non c'è forma di vita sulla faccia della terra
Dalla fisica quantistica alla biologia alle neuroscienze non esiste forma di vita sulla faccia della terra che non sia in relazione Concia conviene prima con ciò che sta intorno e con ciò che viene dopo o punto questa attualmente una verità sui limiti scientifica quindi noi come se vivessimo in un grande ritardo cognitivo noi continuiamo a pensare di esistere come individui
Indipendenti da tutto e da tutti e questa cosa semplicemente falsa
Dopodiché voglio essere bravissima dice Aversa Magatti è chiaro sì però non la pianta è è correlata alla alla alla c'era l'aria alla terra anche l'uomo sì però l'essere umano cadono l'essere umano però è libero
Pizzi siamo legati siamo
Libero no e certo che ne siamo liberi
Il punto quattro presto cioè il l'affermazione che noi siamo liberi
Non contraddice affatto l'affermazione che ha appena appena annunciato e cioè che in quanto forma vivente noi siamo immersi in reti di relazione che ci tre per cento non ci circondano ci conseguano il tema è che in quanto liberi
Noi abbiamo da una parte storicamente acquisito la capacità che è un grande una grande acquisizione che rischiamo di perdere
Abbiamo acquisito la capacità la consapevolezza che noi possiamo uscire mettere in discussione modificare le relazioni in cui siamo immersi
Per cui se tu c'hai un marito violento lo devi denunciare il dittatore va abbattuto imprenditore che sfrutta va contestato per fare degli esempi
Ma una volta che tu ti sei liberato
L'unica cosa che puoi fare come vivente
è decidere in quali relazioni tu Forest
E soprattutto ancora di più
Ricordando l'idea di andare che dice non siamo nati per cominciare in quanto vivente una volta che tu sei del se liberato puoi siamo non puoi far altro che decidere quali relazioni con gli altri con le future generazioni con l'ambiente decide di fare esistere
Questa seconda parte nulla dice nessuno
Ha fatto nessuno
Cioè sembrano roba che non c'è nella nostra cultura allora la faccio breve l'argomento del libro è che siamo dentro la grande crisi antropica perché l'aumento delle possibilità di vita
Che adesso nel libro spieghiamo perché questa cosa dicembre entropia non spiego nemmeno i concetti proprio perché se non ci vuole troppo tempo allora
L'aumento delle possibilità di vita ha conseguenze nei rapporti con l'ambiente la sostenibilità ambientale e nei rapporti tra di noi palesemente non sta insieme più niente
A l'elenco delle crisi la conosciamo tutti la crisi nell'azione internazionale il cambiamento climatico le disuguaglianze le grandi migrazioni nella crisi degli adolescenti va be'lasciamo stare potremo fare l'elenco tutto questo
Deriva dal nostro punto di vista dal fatto che un'idea che è stata storicamente opportuna
Che ci ha permesso di fare dei passi in avanti idea di libertà
è oggi sempre più inadeguata rispetto alla realtà che si sta rendendo conto
E tra l'altro non ha base diciamo così rispetto a ciò che noi oggi sappiamo e quindi siamo
Tutto il ragionamento che noi facciamo da diversi anni sull'idea di Generali Berta da cui abbiamo dato anche critici nell'attività da cui Donato che questo titolo e che in quanto viventi
La cosa più fondamentale desiderabile per citare un'idea di questa psicanalista americano escano Jessica venti anni che le possiamo fare esprime la nostra libertà
E creare le condizioni perché questa libertà eventualmente sposa dare in ultima istanza avendo in mente che la nostra libertà per non contraddirsi ha bisogno di circolare su altri e che la libertà appunto essa stessa una relazione
E sita in modo transitivo naturalmente questo a tutta una serie di implicazioni dal punto di vista delle politiche delle visioni del mondo di che cos'è l'economia da bla bla bla bla adesso non è il caso di entrare scorso quindi noi pensiamo da tempo che la sostenibilità che in questi ultimi vent'anni
Ha avuto una grande sviluppo
Attualmente un concetto molto importante e prezioso noi
Molto meno rilevante allo stato attuale della sostenibilità ma pensiamo che la sostenibilità ha bisogno di una base diciamo così intorno a via Libertà più ricca perché da una parte e rischia di essere rifiutata dall'altra parte rischia di infilarsi in una pura logica efficienti Istica
E quindi la sostenibilità rischia di non c'entrare l'obiettivo nostro piccolo lavoro è quello di dire abbiamo bisogno di scavare un po'di più grazie
Anzi magari
Il ritenne di categorie questo libro OPA compone poi ovviamente diciamo leggendolo sta davvero
Una una densità quindi poi vale vale la pena appunto soffermarsi e per iniziare la nostra discussione nostra interlocuzione darei la parola ad Andrea principe chiedendo di
Lì sia rispetto alle cose che state dette adesso dal
Dal professor Magatti sì appunto dalla lettura del libro quali sono i temi più pure rilevanti che risuonati in più per lui
Grazie grazie
Nuove opportunità di poter interagire con con manovre con Chiara eccome anche con Paola su questo tema interessantissime realtà in Georgia puntato un paio di domande per SMAU chiara sul tema anche prendendo spunto dalla da quello che ci ha raccontato ci ha raccontato Mauro io
Si muovono in tutto lo faccio parte mezzo passo indietro con un no fa una confessione nel senso che sono intellettualmente debitore ma ora è chiaro perché
Da diverso tempo hanno focalizzato i propri sforzi consulente editoriale ma intellettuale sul tema del viaggio in attività
Tema concetto che che approccio che ho sposato appieno
Tant'è che io dedicato il il mio pensiero sulle sull'università a una un titolato il mio libro pubblicato anche con il Mulino
Alcuni essa generativa perché sottolineo con con forze con importanza questa questa dimensione
Che va ritrovata riscoperta costruita anche nelle nelle nelle università o meglio ancora nell'intero percosso nell'intera filiera educativa
Di noi per noi esseri umani
Quindi ciò detto io un punto che mi ha due punti sono stato magari valutiamo se se concluderli Giano in questo primo giro pure si aspetta anche quello successivo c'è un un un
A un punto che mi ha colpito il in maniera particolare
Il libro di Tiziana e di e di Mauro che quello sulle sulle tensioni
Intatto traspariva con forza anche dalle parole di Di Mauro questa nostra dimensione individuale quella diciamo così di di di di contesto una diciamo esseri umani animali in quanto tali in quanto sostanza in quanto anche ovviamente con tutte le nostre caratterizzazione non allo stesso tempo siamo immersi in un sistema di relazioni richiamo nel libro giustamente il questa dualità il binomio
Piglio se giova e tra l'altro mi piace appunto riprende come diceva poco fa Mauro nel senso che noi siamo
Ciò che siamo perché siamo immersi in questo sistema di relazioni spesso restiamo anche ci piace dire vittime di queste di questo sistema di relazioni
Fatichiamo uscirne fuori
Ma soprattutto fatichiamo Puglia immaginare nuove relazioni ecco io penso che in questa dimensione in questa questa attenzione sole ed io sì che ci si ritrova il e dobbiamo far fare emergere il concetto di di genere attività c'è questa nostra
In data direbbe un signore che si chiama Noam Chomsky questa questa questa nostra innata abilità di di sapere di essere degenerativi e di qui ecco mi sposto sulla su un'area in realtà condivisa e comune a tutti coloro che siedono in su questa su questo versante del del del diciamo così del della scrivania
E quindi mi avvicino alla alla alla dimensione generativa dei percorsi educativi io penso che per evitare di essere intrappolato di farci intrappolare un sistema di relazioni che può
Renderci meno generative di
Dovremo pensare a una
Pedagogia un'educazione della generati vita lunedì corsi educativi
Appunto non a caso intitolato il mio il mio libro-inchiesta generativa perché sostengo che le università devono ecco riaccendere questa questa forsennata deve essere umani devono insegnare tra virgolette o fare in modo che i ragazzi e ragazze
Essi stessi o esse stesse siano generative dei propongono posti e quindi per far ciò devono necessariamente essere responsabilizzati per
Educare ad Dukas sì
Ma lo fa giusta tra giustamente riferimento a questa alla la l'aumento delle del delle stella della speranza di vita
Che per noi educatori è un tema perché se se è vero se se sono vere anche parzialmente le stime che i colleghi Democracy
Le generazioni che adesso abbiamo forse non nelle nostre aule ma nelle Aule del disco la media inferiore è superiore ne avremo una generazione che avranno delle carriere di settanta ottant'anni perché la speranza di vita per ragazzo e una ragazza il bambino la bambina che nasce ora di circa cento anni
Allora una persona che ha una carriera
Di ottant'anni sicuramente dovrà essere educata
Diversamente di Corbetta tavolo faccio come adesso perché dovrà essere in grado di sapersi reinventare potremmo dire rigenerare
Sette otto dieci quindici volte lungo il proprio percorso se questo è vero sento di dire che un vero allora dobbiamo modificare più o meno radicalmente quindi ripensare
Il modo in cui noi insegniamo il modo in cui ragazze e ragazzi apprendono anche se punto però penso che
I meccanismi di apprendimento e volto ne sono voluti e poco continuamente così come lo sono sono stati nel nel corso del tempo anche alla luce e qui sicuramente alto un vaso di Pandora di questa significativa rivoluzione tecnologica che caratterizza ormai maniera pervasiva tutte le nostre vite
In particolare e qui scrivo tuttavia parzialità quella di noi giocatori
In maniera provocatoria prima di lasciare qualche anno prima anche lasciare l'elettorato induiste insieme ai colleghi cari colleghi
Dobbiamo ripensare effettivamente il nostro modo in cui le facciamo università
Perché abbiamo creato un sistema una macchina una tecnologia di autodistruzione perché se è vero che le l'intelligenza artificiale offre a tutti una serie di risposte
E se è vero che noi nelle aule universitarie ma non solo offriamo risposte spera solamente non solo dobbiamo ripensarci come professione perché altrimenti potremmo essere l'ultima generazione forse la penultima di professore universitario
Facciamo a convincerla grazie ragazzi a venire in Aula se tutte le risposte sono disponibili su sono sono a portata di di
Di di appunto di di di smartphone o di o di personal computer
Dobbiamo ripensare il modo in cui noi facciamo il cash
E quindi innovare
Questa questa interazione è uno a a tanti come quella che stiamo vivendo in questo momento
Perché tolto i colleghi di Visions dell'operazione sono detto il psicologi fatto da tempo che è questo il modo meno efficace di fare formazione questo è assodato
E siamo noi che appunto siamo intrappolati in questo sistema di relazioni educative
E non riusciamo a dire né fuori vuoi per l'eccessiva regolamentazione voi perché da bravissimi esseri umani ci piace essere immessi hanno conforto son però ci piaccia o no lo stiamo facendo un favore nessuno neanche a noi stessi quindi ben vengano queste riflessioni generative di dichiara inediti di Mauro Cisco Kentucky Dini Paola per incoraggiare a incoraggiare tutti a ripensare il modo in cui si fa educazione alla generosità chiudo come nell'altro aspetto vediamo dopo
Il il il il momento è fondamentale conto storico è cauto e colori interessantissimo perché sarà parte sono tante Mina ci sono anche tante opportunità anche per me e duraturi
Non possono farlo da soli però l'università deve innanzitutto essere consapevole del fatto che non è più l'unica agenzia l'unica unità
Organizzata che genera conoscenza e conosce questo dato di fatto devono essere ancor più consapevole va fatta insieme alle altre istituzioni agli altri attori
Che compongono Società civile quindi va ripensato appunto anche il sistema di relazioni con le università verremo qui professore possiamo vedere subito anche l'atto appunto perché non abbiamo tantissimo tempo a disposizione ponzesi Tommaso se puoi fare intervenire Paolo prima
Ma visto che poi deve ancora arrivare professor Boni e quindi magari
Se se possibile diciamo andare direttamente anche se è venuta meno l'altro punto che volevano riportato nel libro bandiera
Bella interessante articolata approfondita ecco del concetto di confini
E Toto mi ritrovo perfettamente perché tanto si fa riferimento alla al concetto di confine o meglio al termine latino l'investimento perché
I nostri antenati spesso e volentieri nella lingua che utilizzavano di alcuni termini
Aspetta accade anche in altre lingue ma preme sottolineare questa ambivalenza o doppio significato perché li investirà ovviamente il confine
Ma nello stesso tempo neanche la strada che permetteva di addentrarci nell'altra regione confinante perché
Son rimasto colpito anche da questa da dalla trattazione di questo di questo concetto perché attorno a questa rivoluzione tecnologica straripanti che stiamo tutti vivendo
Perché ne dobbiamo rigetta le altre cose ecco anche alla oltre a ripensare il modo in cui noi facciamo educazione e formazione o educazione informazioni
Per i mercati dei lavori dobbiamo ripensare il modo in cui ne interagiamo con questa macchina mi scusate mi sento vittima già drammatico
Anarchiche cioè quindi è troppo devono ripensare il modo in cui le interagiamo con queste macchine
Perché questo perché queste macchine particolarmente potenti
Da una parte si possono essere particolarmente rilevanti le nostre azioni le nostre attività ma attenzione non vanno noi non possiamo pensare di entrare in quel caso in un sistema di relazioni e quindi di Confort John con la stessa mi spiego meglio e lo faccio con per chiudere con una favola bellissima di Gianni Rodari che qualche decennio fa ha scritto una favola il cui titolo è la macchina che fra i compiti
Questa macchina
Ma in questa favola e bellissimo raccontata emesso da enti prima di iniziare poco prima di iniziare il mio corso di progettazione organizzativa iuris perché ora introdotto una modalità di di valutazione gli esami molto tradizionale l'esame orale
Ho introdotto non maggio dotazione altrettanto tradizionali antiquato che quello dell'esame carta e penna molto dotto ancora votato non una modalità di esame
Particolarmente innovativa sicuramente non per queste generazioni cioè l'esame fatto con l'aiuto il supporto dell'intelligenza artificiale ma con una metodologia strutturata
Totti abbiamo sviluppato insieme con dei colleghi del King's College di Londra qui detto cari ragazzi questa il l'esame con con l'intelligenza artificiale ha fatto secondo questa questa modalità questa metodologia strutturata
Perché e l'ho raccontato raccontato loro questa favola di Gianni Rodari la macchina messa ai compiti c'è un omino che gira per le case
Bussando per vendere questa macchina
Alla prima casa papà atto cioè cosa come posso esserle utile già io vendo macchine che tipo di macchina uno a chi ne fanno i compiti ovviamente che il bimbo figlio arriva papà compriamo a perché demente importante
E paventa il Papa si lascia convincere vetiver e appagamento fa Dominioni fa guardi io non voglio soldi ma non voglio solo allora gratis no io voglio il cervello di suo figlio
Qualcosa ma come il Servette scusi ma di che cosa ha bisogno soffice c'è la macchina per fare i compiti perché ha bisogno del cervello
Papà si lascia convincere cede il cervello del bambino
Perché in cui il cervello passa dalla testa del bimbo alle mani dell'omino il bimbo comincia a volare
E il Papa per tenerlo con sé lo ingabbia se ho detto ai miei studenti cari ragazzi se non volete essere ingabbiati
Evitante di ad Attardi alla questa macchina super potente
Attenzione perché la letteratura sulle sull'adozione
Delle nuove tecnologie ha sottolineato con forza che esiste l'adattamento che quello che noi non dovremmo fare quello che gli inglesi chiamano il compiti of Loving cioè l'outsourcing la delega cognitiva ad una macchina disabili vs l'adozione di una tecnologia noi siamo homo sapiens sapiens perché oltre a saper le costruire queste macchine sappiamo anche governati
Protesta delle governare ecco il concetto di confine dalla parte d'abito rosa per rivedere questo confine questa frontiera ma dobbiamo saper centrare dentro come come tornando a imparare a pensare criticamente a saper discernere cassa per utilizzare queste macchine con
Modalità diciamo così intelligente cioè l'intelligenza cubana ed è quella artificiale mi fermo qui grazie
L'avvocato prego più forte diciamo a risolvere il problema della condizionato fa auto grazie
Il professor Prencipe ha dedicato dei libri insieme a Massimo Sideri anzi a queste tematiche all'intelligenza artificiale e a rapporto con la cultura con la formazione quindi grazie per aver portato anche anche questo spunto e Andrea adesso Paola Dubini che oltre alle cose che ricordavo prima e e anche coordinatrice del del gruppo di lavoro trasversale di arte scultura per lo sviluppo sostenibile e quindi le chiederei una riflessione al a partire diciamo dal dalla riflessione proprio sul concetto di sostenibilità che in altri si impone davanti questo libro quali spunti quali diciamo indicazioni quali anche ampliamenti nel concetto di di sostenibilità cita
Grazie buona serata
Dunque AGEA anche a me piacerebbe partire da alcune da alcune parole perché
Quando comincia la strada vicina io io mi occupo di
Condizioni di sostenibilità ho cominciato a occuparmi di condizioni di sostenibilità essendo bocconiana nessuno è perfetto guardando alle condizioni di sostenibilità economica no
E e una delle delle i denti in che mi sembra che mi è sempre sembrato interessante era questa idea di sostenibilità economica uomini
Vincolo di funzionamento Perea
Generare libertà nel senso per poter liberare risorse per poter continuare a sviluppare il processo un progetto un progetto imprenditoriale un progetto aziendale
Quando ho cominciato a occuparmi di organizzazioni che per mestiere fanno cultura consiste questa prospettiva inevitabilmente
Questa idea del di capacità di durare nel tempo assieme
A si è trovato a fare i conti con l'idea che da un punto di vista strettamente economico non è che sempre
Le cose tornano e quindi che fosse necessario immaginare un patto una relazione
Con diversi attori molto spesso pensate un museo che sappia una biblioteca ecco che per definizione un'organizzazione che non a Riccardi
E quindi
In compenso apposti e e quindi per poter avere un progetto che dura nel tempo ha bisogno di essere in relazione con un ente Rocco qualcuno che la sostiene sistematicamente lasciando però la possibilità di un'autonomia di scelte banalmente i
Gli assortimenti
I libri che si possono che possono essere messi a disposizione delle persone quindi questa idea che che che la sostenibilità se se portiamo la riflessione sulla sostenibilità all'epoca ancora economica in un ambito di organizzazioni che di mestiere fanno cultura questa questa necessità di di avere passatemi il termine di pace no delle distintamente rally
Altri in modo sistematico diventano assolutamente evidente poi abbiamo cominciato usare e qui arrivo alla spesa e quindi alla tua domanda Giacomo sono arrivati a a parlare
Di sosta di sostenibilità in una prospettiva non solo economica anche se la mia scuola di pensiero la scuola di pensiero la quale mi sono formata dice
Che incorpora nella sostenibilità economica anche una dimensione sociale perché banalmente dice guarda che se tu riesci a durare nel tempo perché riesce a generare abbastanza risorse per essere libero di di di difenderli definire la tua coso chiude nel frattempo garantire equità di remunerazione e quindi in qualche modo incorpori
E ed ENI pagare le tasse e di di non inquinare se qualcuno ti dice di non inquinare in però è chiaro che l'idea di sostenibilità intesa come gli obiettivi di sviluppo sostenibile
Allargano no allargano moltissimo questa il significato di importanza questo di di questo termine è una delle cose che vi devo dire di nuovo da bocconiana nessuno è perfetto che mi ha che mi è sempre che ho trovato estremamente utile oltre che convincente disputate sia basso moltissimo il livello della della conversazione no proprio utile proprio pragmaticamente sensata
Era questa idea e non due cose uno questa rappresentazione in termini di obiettivi
Che però da un certo punto di vista insomma c'è spazio per definire un po'meglio ostile però già averne abbia averli isolati mi sembrava una cosa estremamente interessante
E l'altra cosa era questa India che questi obiettivi fossero interdipendenti per cui tu potevi Contu organizzazione tu a interdipendenti e perché dovesse e che e che configurasse era un modello nel quale ci fosse una responsabilità tutti i livelli di comportarsi così no
E e quindi no la parte interessante era proprio questa idea di interdipendenza fra questi obiettivi che sostanzialmente dice guarda tu comincia a Scelli né tre o quattro metti in relazione e cominciano a sviluppare in una dimensione di processo una continua alimentazione perché solo in questo modo che diciamo
Allora questo sistema questo modello di sviluppo diventa parte di te diventa la stessa cosa e e quindi questa idea di sostenibilità si declina in dimensioni diverse
Ecco
Una cosa che mi colpisce molto di di questo libro e del pensiero c'hanno non solo di questo libro ma del del pensiero denti degli autori
è è è
E questo termine
Generativo che porta con sé un'idea interdipendenza ma anche un'idea di trasformazione quello che sto cercando di dire
è che adesso non voglio sembrare Nanni Moretti ma le parole sono importanti
E e se io penso alle parole che spesso utilizziamo anche in ambito di sostenibilità quindi DDA
Di essi margini e tutte queste cose qua
Allora in parliamo di interdipendenza parliamo di trasformazione parliamo di dare importanza alle dimensioni del processo ecco avete che quando un jumbo l'aggettivo generativo R. si fa un altro saltino no
Si fa un passo ulteriore che è poi che poi che che non è affatto semplice e infatti le tensioni e che se poi portiamo al alla singola
Al alle singole realtà ma anche ai agli sviluppi del pensiero in diverse discipline alla fine ci chiedono di incorporare alcune di queste tensioni che credo che noi viviamo tutti i giorni
L'unico scusate intendo
Per esempio questa idea di essere in una situazione di insicurezza cioè di essere consapevoli di pattinare sul ghiaccio sottile
E arrivare
Quella quell'atteggiamento su ci deve essere un un po'di Paulina ma un po'di consapevolezza e un'altra un'altra dimensione di coltivare la curiosità di aprire questa postura che coltiva la curiosità anni di nuovo a tutti i livelli e poi secondo me per per anche per per digerire questa questo determinismo e tecnocratico anche questo modo di allenare la fiducia ma proprio con un allenamento non ho capito apparsi e ampia passi progressivi vedendola crescere a un facendolo aumentare mentre mentre mentre cresce
Ecco mentre che ascoltavo stavo pensando
Sempre perché le parole sono importanti è una parola che ho sentito utilizzare molto spesso in questi in questi ultimi tempi perché ultimamente mi capita di frequentare molti fisici e e di riflettere siccome quest'anno sono i cento anni della fisica delle della quantum delle della sulla meccanica quantistica
Questa indiani entanglement no questa idea che c'è qualche cosa tinti secondo me sì
Supera l'idea di interdipendenza che è un'idea che mi che mi che mi fa pensare tanto soprattutto quando vi vi organizzazioni culturali e che secondo me la rende così vicina all'idea di generosità
Grazie molto interessante atto penso proprio anche la prospettiva ritiene pontini diciamo da un luogo apparentemente diverso da quello dove si potrebbe associare alle riflessioni legate alla generati vita possa illuminare delle questioni interessanti perché tra l'altro anche
E la categoria di Genet attività a una dimensione anche legata all'attività economica all'impresa economica quindi ciò penso che anche su questo poi si potrà tornare nelle nelle repliche poi da parte degli autori e adesso chiederei al professor Boni che conosce diciamo da tempo opera del degli autori ma anche personalmente diciamo
Processo Magatti la professoressa Jacquard e quindi diciamo avuto modo di seguire nel tempo lo svolgersi all'hotel flessione quali sono diciamo le sue riflessioni di lettura su questo nuovo questa nuova opera diciamo che che oggi discutiamo
Buona sera
Questo successo sotto sotto sera esatto seicento sempre
Ma
No non ci sto c'è un'ora
Allora arrivare prima mi dispiace molto
Comunque quindi arriveranno ma inserisco un dibattito che di cui mi sono perso la prima partenza spiace stradina di non essere totalmente stonato ma
Sprofondò a dire qualcosa
Leggendo questo libro anche alla luce del lavoro di di Mauro e chiara che va avanti da ormai da molto tempo a questo a me diciamo ciò che mi che mi interessa che mi che mi colpisce della loro ricerca sul che ma solo la generati Rita volte poi noi siamo tutti molto bravi ai viale
Dunque
è una parola che poi diventa una specie di
Tutta la vita è una sequenza di tracciabilità aumenterà
Pregate per noi tante cose
Dentro il giuramento sulla vita sulla libertà soprattutto sulle reazioni sulla creatività c'è anche questo paradigma degli agenti Rita che una specie di di catalizzatore di di tanti discorsi che però non sono riconducibili tutti unicamente alla generosità per esempio
Questo tema della libertà no che traversa tutto il testo e anche gli altri testi la libertà come espansione nella vita
Quindi
Non certo punto di vista il libro pone uno cento positivo sul su questo espansione delle frontiere del che ha rubato diciamo anni alla morte venduti per generazioni quanto delle dal neolitico all'Ottocento ce lo abbiamo guadagnato la vita nel giro di di quarant'anni il numero di via amministrative di vite ad umanitario guadagnato dal dalla dal rivoluzione agricola fino questo industria che qualcosa di impressionante quindi c'è uno sguardo anche positivo perché anche se il tono a volte può sembrare la critica abbastanza profondo e radicale al al norme USA postmoderno forse sua fanno anche bene insomma comunque al al nostro tempo come come un tempo di fondo riceve entropico questa bella da lavoro sulla sulla sull'etimologia di entropia su tante altre etimologie che anche una
Un tratto di
Molto presente sì chiara prese più dichiara che non è in mano a questa lavoro sulla tono e
Quindi
Anche se c'è uno sguardo critico che attraversa questo capitalismo ma c'è anche una al tempo stesso una valutazione positiva di questa capacità che ha avuto su tutto tutto l'Occidente di espandere la vita
E quindi il tema dei
Tema della libertà perché è vero che tremo tante tante tanti riferimenti allora ad una libertà che poi diventa libertà per fare che cosa c'è libertà ecco cioè facciamo della libertà
Anche in questo libro ma ma non possiamo dire secondo me che gli autori sola non ha non abbiano anche uno sguardo positivo su queste su questa grande di me
Signore del dell'Occidente del di tutta la nostra storia che appunto la libertà stessa quindi delle per dire un primo concetto che noi non non entriamo nel pensiero di dei magnati denaro ne dichiara Ceccardi se non hai se non abitiamo un'ambivalenza cioè che il nostro tempo in tempo ambivalente allora Cusano Cormano paradossale il paradosso spesso ricorre nel testo
Che perché dove non dove non c'è una violenta Cerioli GE che sono gli oggi è dicono che tutto è un disastro insieme destinati a Occidente il tramonto cioè o che invece siamo nel migliore dei mondi possibili che c'è anche questa
Oggi questi giunge nella nostra cultura invece mi piace molto che loro ci sono rimangono in in una in un giudizio che ambivalente sulla libertà sull'affettività sulla vita stessa sul anche sul capitalismo che rende un po'anche i temi Cinieri
Certamente Marechiaro sono dei critici del capitalismo ce ne possiamo partirà con un linguaggio fino a novecento
Perché dicono delle cose importantissime Monteleone si impieghi soprattutto infinite do la parola agli anni Sessanta
Che cominciano qualcosa di diverso
Dal mio punto di vista delle sante forse siamo è ancora prevede c'era già qualcosa che iniziano il punto di vista una svolta importante è venuta con la
Col crollo del muro di Berlino cioè quando l'altro mondo reale di fatto è diventato un mondo non più concreto e capitalismo è cambiato molto
Loro parlano molto di desiderio su questo volevo dire una parola che
Anche se non è un loro Autore però è certamente uno tornerà questo libro però insomma c'è qua e là il fantasma un po'diciamo nel senso buono cioè di la carne di Recalcati di tutto questo di questa riflessione
Europea francese italiana sul desiderio che ha un aspetto che importante secondo me nella loro lettura cioè che ad un certo punto ne abbiamo ritentato come Occidente i desideri sulle merci
Che stagione appunto una delle grandi rivoluzioni del del del capitalismo più recente però come dicono punto di autorizzazione citato
Il problema delle merci e che sono desiderati che non desidera
Cioè perché se è vero come dice la carne che la felicità dipende molto da desiderare i desideri che ci desiderano
Questo diciamo cioè merci posso fare tante cose ma non sano desiderare
Quindi saranno sempre dei desiderati incompleti imperfetti perché ivi si arriva solo in un verso i controlli delle merci non non c'è la dimensione del ritorno
Cioè di essere desiderati come accade con gli essere umani e forse con i cani passò perché già con i gatti più complicata se desiderate in per pescare qualcosa sogni c'è la dimensione della relazionalità anche loro mettono al centro di uno dei capitoli Merce loro lavoro da tanti anni
è una dimensione più anche di una reciprocità dei desideri ora c'è un tornando al capitalismo dal mio punto di vista anche nel mio lavoro che cosa successe un certo punto l'importante è che mentre capitalismo del del primo Novecento dell'ultimo Ottocento era un capitalismo del lavoro dell'imprenditore della produzione cioè che diciamo quello ci ha spiegato Max e cioè che la benedizione era legata soprattutto al produrre e quindi approfitto alla fabbrica l'impresa ora finché capitalismo è rimasto una faccenda di impresa e di lavoro riduzione il mondo latino non è stato mai particolarmente affascinato perché da noi lavorare faticoso tutta questa benedizione per uso sull'imprenditore l'impresa la fabbrica non è sceso veramente non è scesa sotto le Alpi sono forse arrivato a Milano ma diciamo non molto sotto diciamo di poco
Cultural usiamo Cindy calvinista necessarie
Perché non siamo più una cultura della vergogna della bella figura dell'immagine dell'esser visti ma quando con la fine del Novecento che capitalismo ha lasciato le la fabbrica ed è passata al consumo
Siamo stati completamente conquistati qui c'è appunto Pasolini che loro non a caso citano se non potete di questo cioè che il capitalismo dei consumi è stato il capitalismo trabocca conquistato definitivamente alle for per ora le anime dei meridionali cioè delle cultura della vergogna più più più lattine più mediterranee più meridiane dove la dimensione delle appunto se tu sei ricco e nessuno lo vede non serve a niente
E allora è questo capitalismo più recente che particolarmente che è stato veramente decisivo per un cambiamento culturale sul tema dei desideri perché non è più che verismo del lavoro anche io di consumo attraverso la finanza quello conserve senza lavorare o almeno così lo promette
Quindi anche se non è meno io non ho colto nel centralissimo il tema
Che oggi va molto di moda delle carte ufficiale e dintorni però
è un tema che mi interessa che cosa diventano i desideri da questo punto di vista in un mondo di macchine che che faranno tante cose che oggi facciamo nove cioè dove gli orienterei molto nel nel nei prossimi decenni ciò che ora stiamo rendano delle merci
Quando anche le merci diventeranno sempre più algoritmi in un in un in un contesto ancora più più complicato concludo con una nota che Paolo mi ero preso per nell'ultima parte perché diciamo
Quello che mi interessava era anche il tema della cura
Perché un altro tema loro che non è se sono generati vita perché chiaramente per il tema della cura
Sarà che siamo stati o da pochi giorni con insieme una una filosofa canadese che che ha lanciato questo tema del manifesto Decker Foroni del part-time foro
Cioè che il tema della cura va declinato insieme al tema del lavoro ora non perché ripeto la Jennifer Medeski lo fa da tanti anni però le lei coglie la tedeschi questa filosofi ministra canadese un elemento fondamentale che il tema della cura senza il tema del lavoro non si capisce perché
Perché noi abbiamo sottostimato CP con le socialmente la cura perché andiamo sovrastimato il lavoro
Questo per la cosa che cara Jennifer dice sempre la serio oggi c'è un c'è un cento anni fa avessi incontrato una persona adulta in età lavorativa avessi chiesto ma un giorno lei che lavoro fa ma io non lavoro so con nobile
Il non lavoro era un elemento di stima sociale
Se io oggi in modo nuovo i cinquant'anni che lavoro fanno lavoro perché sono nobili o poveretto perché improvvisamente il non lavoro è diventato un minuto se c'è una una deficienza nella cultura del lavoro
Quello che che dice la gente ne resti che io ho trovato delle forze da oggi con il lavoro di Mauro chiara
Non dovremo cambiare la cultura sociale al punto tale che se oggi il volto la persona che dico tu che lavoro fai lavoro faccio il manager o il professor Cesare quadro lavori cinquanta una settimana sessanta quante ore di cura dedichi arte stessa comunità la famiglia zero
Perché sono ricordava qualcuno dovrei dirgli non ti stimo
Cioè che la stima dovrebbe passare dal lavoro alla vita
Che include natura quindi felice qualsiasi riforma della cura che non riforme che lavoro quindi lavora di meno per lasciare spazio a prenderci cura di noi stessi e degli altri quello prendersi in carico lo è qualcosa che non è che non è completo perché la cura è sottostimata perché sovrastima sovrastimare il lavoro come identità anche perché un tema che che ebbe che c'è implicito tutta la prima parte del libro
Crema della cura e che la cura è un'attività a basso impatto
Cioè stare un'ora e mezza con un bambino una persona come lo vorrebbe dire ma scusa perché devo stare un'ora e mezza prima dovrei scrivere un articolo aveva un impatto diciamo sua sull'italiano sulla colleghi oggi oggi ore quindici o forse una volta si pensava a questo cioè perché devo dedicare energie ad attività a basso impatto
Bene la luce nella cura e dare valore a basso impatto
Che anche se quell'attività finisce si compie in quell'ora e mezza con una persona sola che ti vede o magari neanche se malata ma quel basso impatto ha un alto valore civile della stima pubblica delle persone
Quindi questi sono temi che secondo me vanno ben oltre il raggio delle attività e quindi la mia battuta finale
Non in capsule diamo il loro lavoro che è molto più ampio di ragione di vita soltanto con questo termine perché un riduzionismo uno dei tanti che loro denunciano anche questo cioè ridurre la complessità di un lavoro di qualità almeno venticinque anni
Soltanto nel paradigma generativo che tanto ma non è tutto
Il sarebbero diceva il professor uomini la mattina presente questo libro qui al punto cioè sicuramente una critica del nostro tempo che è una critica di una certa fase del capitalismo che poi per certi aspetti sì alle larga una critica di certi Tatti certi elementi della modernità però una critica che al tempo stesso ne riconosce alcuni elementi di forza intorno ai concetti appunto di di vita di libertà di desiderio epoca diciamo nella fase successiva a immaginare una società o una supera Società in cui in un qualche modo questi tratti siano conservati all'interno di un anno
Visione più a più dimensioni in un qualche modo appunto della libertà dell'attività umana
Ecco detto questo io darei la parola alla all'autrice la quota dice chiara carenze collega
Vent'anni
Renata in nel canile
Dice gradirei essere prevista
E sempre meglio discutere dei propri lavori perché altri aiutano illuminare delle questioni in maniera diciamo molto feconde costruttiva Berno e quindi è sempre cioè veramente dico un grazie a chi ha organizzato questa questo incontro
Sottolineo solo pochissime cose
Luigino ha usato la parola paradigma che quello che noi vogliamo usare quando parliamo di generati vita perché appunto non si tratta di un modello o di una teoria da calare nella prassi perché non è qualche cosa di chiuso di definito di appunto di di sistematico ma è semplicemente un modo di raccontare
La trasformazione nel legame
Paola colto questa dimensione trasformati in una e e che perché cosa un paradigma io io osservo liceo classico il paradigma dei verbi greci e quello che ti consente poi di di costruire le frasi no è una matrice di possibilità quindi non è un modello ma una matrice di possibilità
Che alcune caratteristiche
Ma che può essere incarnata in una varietà infinita di immobilismo per questo non è un modello modello è sempre appunto rigido e riduttivo esclude tante cose
Questa la e in qualche modo il nostro tentativo di raccontare che cosa è vitale nella nostra nella vita impersonale ma anche nella vita sociale e quindi si tratta di un paradigma questa storia ancora per me importante Paola diceva sono importanti le parole le parole sono molto importanti
E anche generati vita è una parola per me è importante
E dico solo due cose di questa parola la radice Genna indicare l'azione e per questo generare diverso da produrre è vero che nella produzione c'è la relazione con la materia
Ma una relazione diversa appunto alla relazione che non è reciproca
E io sono padrone di ciò che ho fabbricato interno sono padrone di ciò che ha generato che sia un figlio che sia un movimento che sia a un'associazione che si ha un'idea
Certo è generato poi vive di vita propria cioè si trasforma e mi trasforma e questa dimensione di reciprocità fondamentale quindi la dice Gene quei indica appunto una relazione relazione di reciprocità
E la radice greca il Verbo divino mai significa essere quindi generare un modo di essere significa fareste nel perché generare significa da lì inizia qualcosa appunto anale diceva siamo nati per incominciare siamo un inizio che che può dare inizio a qualcos'altro e significa anche diventare perché la generati vita egli il movimento generativo è un movimento e di individuazione cioè di presa di forma di diventare chi sia
In una mondo ossessionato dall'identità che è sempre un costrutto statico e oppositivo io sono io perché non sono te noi siamo noi perché non siamo loro e e costruiamo per confida un bel muro perché gli altri non ci Fontanini hanno ecco nella invece la il dinamismo generativo
Me mentre tu sei e fai esistere diventi e ciò che tu fai esistere ti consente di diventare quindi ti consente di prendere forma
E questa è la dinamica generativa con la dinamica razionale quindi noi siamo chi siamo grazie alla forma che abbiamo preso dando forma al mondo e mettendoci relazione con ciò che di altro da noi ci aiuta a diventare chi siamo capite la differenza tra l'individuazione identità
E e c'è tutto il tema del dinamismo della relazione anche qui in questo verbo greco e poi le altre parole sono va be libertà e nel titolo e anche anche qui sottolineo solo due dimensioni etimologiche
La la parola greca l utero spero indicare libero alla stessa questa decelera oltre che significa fiorire che significa sbocciare che significa appunto
Fruttificare e che ha a che fare con questa spinta vitale inonderà generati dita
Mentre la la parola io non so il tedesco ma la parola inglese che ha la stessa radice tedesca ci dice che il ferito e Friendship hanno la stessa matrice no la stessa
Stessa la stessa radice e quindi la libertà a questa dimensione anche appunto relazionale non si è mai liberi da soli come non sia felici da soli e e la libertà come diceva Mauro
Non è semplicemente non avere vincoli non è semplicemente non essere oppresse importante non essere oppressi ma la libertà non basta non avere costrizioni per essere liberi Pasolini diceva che chi vuole la libertà poi non sa cosa farsene
E anche le dinastie c'è appunto non bastano a tener conto sedevano costrizioni sono libera non necessariamente quando sono libero quando posso portare quel contributo che nessun altro può portare al mio posto quando posso esprimere questa libertà in qualcosa che nessun altro può farne posso e questo è illegale con l'idea di responsabilità appunto nessuno può fare opposta cioè io posso fare vedi vero
Ma anche con l'idea di contribuzione ce la libertà non è soltanto prendere afferrare delle opportunità ma anche portare un contributo ne parliamo di libertà contributiva e la libertà contributiva di consente di prendere forma di diventare chi sei cioè nel momento in cui dare un un contributo che può essere di qualunque tipo al mondo
Al al contesto in cui ti trovi alla classe in cui sei professore
A qualunque contesto in cui ti trovi in quel momento notturno stai dando qualcosa ma stai anche ricevendo una forma che ti definisce Marchetti che chi individua appunto che ti rende l'unicità che sei
L'altra un altra parola ci siamo nel negli perché è importante per capire un po'i contorni di questo paradigma eh interi indipendenza
Inter indipendenza
Piano Petrillo ma dopo fa non sono sorgeva perché perché poi dopo interdipendenza no nove interdipendenti che allora Paola secondo me c'è c'è proprio belle queste risonanze perché lei diceva c'è l'interdipendenza vana generalità è qualcosa di più no ecco e non è questo di più restiamo con Inter indipendenza che è un ossimoro che ci dice che i dualismi lo diceva anche questo Andrea no che ci sono queste tensioni che non so dualismi ma sono dura attualità ce ne pensiamo che il vincolo che legame sia nemico della libertà perché interpretiamo questa relazione in termini dualista ICI no se sono legato non sono libero dipende se essere libero vuol dire essere slegato da tutto come la foglia il vento forse non sono libero sono libero quando decido che cosa legarmi che cosa fare esistere in che cosa
Coinvolgermi perché senza questa dimensione di presenza di coinvolgimento la libertà
è pura è un puro racconto che ci facciamo per così per consolarci oppure è una pura ideologia ecco quindi non abbiamo sulle spalle dei giganti come sempre perché il pensiero è un dialogo in pensione relazione e noi pensiamo sulle spalle dei giganti in questo caso io gigantesca ma era molto amica
Che parlava di Inter indipendenza che questo sì ma che ci dice che la libertà
Si gioca nel vincolo appunto nel legame
Ed è un passaggio in più rispetto all'idea di interdipendenza che è un'idea molto importante quando si parla di sostenibilità di ambiente ma non è sufficiente perché anche i pezzi di una macchina sono interdipendenti la dimensione delle libertà
Non è abbastanza espresse dall'idea di interdipendenza mentre lo è dell'idea di Inter indipendenza dove noi siamo chiamati a esercitare la nostra libertà creativa la nostra immaginazione generativa
Dentro i vincoli dentro il vincolo con l'ambiente dentro i vincoli con le persone dentro i vincoli con la storia in cui siamo
Perché agire a prescindere come nell'idea del dell'individualismo assoluto e sovrano è un'idea morti sarà non è generativa perché perché è violenta perché il linguaggio dell'individualismo radicale è la guerra
Perché se la se io sono sovrano e tu sei sovrano e che come facciamo ci facciamo la guerra per decidere chi comandano
Ecco quindi questa idea
Che la libertà si gioca nelle camere che legame un vincolo positivo perché ci costringe a un limite a metterci un limite ma questo limite è il volano per una creatività ulteriore per fare un salto di livello
E quindi non soltanto non c'è contraddizione ma le tensioni sono feconde ci abitare le tensioni ci consente di immaginare delle forme nuove che però siano rispettose di queste di questa rete di relazioni in cui siamo
Sempre con la premessa che le relazioni oppressive fanno
Vanno combattute che la relazione non è buona di per sé perché anche il dominio una relazione ma la relazione è tra virgolette buona
Quando appunto è generativa quando è capacità quando appunto per riprendere quello che diceva Andrea il professore non si limita a imbottire la testa dello studente delle sue idee ma mette in condizioni lo studente di pensare con la sua testa
E di avviare dei processi nuovi quando mette in condizione lo studente di metà stabilizzare il suo sapere cioè di metterlo in crisi perché anch'essa per il Professore possa fare un salto in avanti ecco questa è la relazione generativa
E l'ultima parola con cui concludo e la parola che che avvocato Luigino che che al momento è molto cara che la parola cura anche qui l'etimologia ci aiutano a scostare tutta la la patina di moralismo che c'è attorno a questa parola
Perché è una parola fondamentale perché senza la cura delle relazioni ma anche del pensiero ed è questa per questo che le persone sedute qui scrivono i libri non perché devono vincere concorsi perché per fortuna abbiamo già vinti ma perché
Per mettere in circolo un pensiero per prenderci cura del pensiero e il nostro amico per masticare metteva in evidenza questa assonanza tra apparse colei che vuol dire pensare e fa secolare che vuol dire medicare vuol dire curare vuol dire
Ricucci e delle ferite
Ecco l'individualismo e l'entropia non hanno generato tante ferite anche una frammentazione del pensiero che sei per specializzato Macca ha perso la capacità di raccontare il tutto che è sempre superiore alla somma delle parti
Allora cura ha una radice latina core curata che vuol dire scalda il cuore e questa e questo scaldare ha un'idea intanto di incarnazione accetta per prendersi cura bisogna usare il corpo
E bisogna toccare e bisogna essere toccate questa dimensione di reciprocità è fondamentale
E poi c'è una una radice sanscrita Cao che vuol dire vedere perché dalla prospettiva della cura cioè dallo stare accanto alle persone dal toccare e farsi toccare si vedono cosa che dalla prospettiva scientifica del distacco dell'Osservatore dallo dalla realtà osservata non si vedono quindi la scienza è fondamentale ma è fondamentale anche un sapere incarnato un sapere per partecipazione un sapere per coinvolgimento un sapere per prossimità
E questo sguardo altrettanto fondamentale dello sguardo scientifico
E poi c'è la parola greca e prime è lei a che è una bellissima parola che riassume sia l'idea dell'attenzione contro la cultura dello scarto perché l'entropia produce tanti scatti umani oltre che ambientali
Era e la cura è appunto prima di tutto il saper prestare attenzione se per vedere no hay abbiamo invisibili Zatta un sacco di dimensioni dell'esistenza e questo va a scapito anche della nostra
Vitalità anche la nostra capacità di essere vivi e poi c'è
Di mistero della sollecitudine cioè che è un po'la nostra capacità appunto una volta presso aver prestato attenzione di coinvolgerci
Santagostino diceva dimmi cosa ami ti dirò chi sei di di affezionarsi alla realtà e quindi di dedicarci a qualche cosa no mentre invece noi soffriamo di un di fatto di affezione non non sappiamo più legarci a niente perché pensiamo che questi legami appunto ci limiti nocivi in quelli no
E poi c'è l'evasione dell'impegno che la dimensione anche politica cioè la cura non è la buona azione che facciamo perché siamo forti verso il debole ma nacquero modesta nella realtà un modo generativo che sarà nella realtà in cui io mi mi mi impegno appunto esercito la mia libertà in modo contributivo e questo ha una valenza anche politica non soltanto esistenziale non soltanto etica e e noi pensiamo che che questo sia veramente un modo diverso di guardare la realtà che ci sta intorno
E con questo concludo e viene