War Room - Iran, far cadere il regime è possibile?

Ante
Per gli amici di Nuoro ma Israele dopo quattro giorni di guerra decapitato i vertici
Dell'intelligenza per il Guardiani della Rivoluzione italiani e anche della del Gotha degli scienziati che lavoravano Ari progetti nucleari a attaccato e distrutto siti militari e siti nucleari
E oggi anche quello di sordo quello che si trova dentro una montagna dove c'è il il le il punto più avanzato della ricerca nucleare militare iraniana ponti crollati i lo spazio aereo di Teheran
E nelle scorse ore circolata la notizia che lo staff di Khamenei stia cercando ritiro riparo nell'eventualità la situazione dovesse degenerare in Russia quindi ovviamente si tratta di una informazione ancora non verificata ma l'ipotesi di un regime change come
Vi era ha detto all'inizio di questo di questo conflitto violentissimo che si è scatenato avrebbe raggiunto il suo obiettivo in pochissimo tempo ovviamente stiamo parlando di voci che non hanno nessuna conferma ufficiale resta il fatto
Che la la guerra di Israele non cessa e come ha annunciato il primo ministro italiano
Continuerà fino alla raggiungimento dell'obiettivo che ecco non solo quello di disarticolare il sistema
Nucleare iraniano e quindi di impedire che l'Iran approdi alla cosiddetta bomba atomica violando le prescrizioni dell'agenzia internazionale
Ma soprattutto di determinare la caduta delli Ayatollah discutiamo di questa guerra correntisti Marcon
Tre Esperti Fabio Nicolucci alla lista e membro del comitato scientifico
E il degrado nato da Felix collegi foundation autore di Israele è il sette ottobre prima e dopo editorialista anche dell'alta la voce proprio nei giorni scorsi ha scritto un commento su questa vicenda Buongiorno di Colucci grazie
Buongiorno e grazie a voi
Giuseppe Sarcina editorialista del Corriere della Sera
Benvenuto Sarcina grazie di aver aderito al nostro invito gas
Ettore Sequi ambasciatore già segretario generale vedi del ministero degli affari esteri direttore dell'atlante geopolitico della Treccani presidente di Sorgenia benvenuto ambasciatore grazie
Starci da tu sei sulla diciamo sulla notizia perché ai seguito dal Corriere della Sera gli sviluppi di questa guerra anche analizzando come posso dire gli affetti laterali minori gli approfondimenti che hai portato con con un prezioso contributo come Balducci questa indiscrezione dell'ipotesi che
Il l'Ayatollah Khamenei Possa preparare un riparo russo ti sembra una di quelle cose che
Così circolano degne di poi una smentita repentina o all'esito di questa guerra può o prefigurare effettivamente un cambio di regime
Ma chiaramente come dicevi è una notizia sorprendente soprattutto per i tempi in cui è maturata cioè praticamente neanche una settimana di attacchi vis intensi da parte di Israele hanno messo in grave difficoltà
Anche militare regimi riterranno e quindi anche politica Moss non penso che sia presto per capire quale può essere lo sviluppo soprattutto se nel gruppo dirigente iraniano riparare USA però sono alcuni elementi che abbiamo in casa su cui forse possiamo cominciare a ragionare in questi giorni si è evocato diciamo spesso il pericolo che l'Iran possa trasformarsi in speri in un altra palude come c'è stato il caso della Libia per esempio com'è stato il caso degli delle degli stati già hanno vissuto le primavere arabe nel due mila undici
Come è stato anche il caso dell'Iraq a suo tempo probabilmente di randa invece ha dei limiti diversi da tutti questi
Paesi a diciamo una opposizione molto più strutturato da tempo molto attiva all'estero la diaspora iraniana una diaspora
Che si sta organizzando danni per un possibile rientro a Teheran
è un'opposizione tendenzialmente tendenzialmente il filo occidentale quindi non ci sono diciamo ulteriori spinte destabilizzante dice almeno non sembra possono esserci è un'opposizione anche in terra che si è fatta sentire soprattutto con il movimento delle giovani donne
E ultimo elemento anche queste operazioni condotte da Israele dentro il territorio nel vivo del territorio iraniano lasciano pensare che questa opposizione ci sono comunque delle sponde iraniana che stiamo appoggiando quest'operazione e che quindi ci sia qualcosa di più anche di un semplice movimento di protesta se tutti questi elementi diciamo matureranno a breve
Non lo sappiamo però c'è una a questo punto conforto probabilità che accada qualcosa di epocale anche in Iran
Beh questo effettivamente sarebbe
Un'evoluzione
Che anche i più ottimisti non avevano fatto proprio nei giorni scorsi è al suo terzo Nicolucci ma pronto Nicolucci nei giorni scorsi aveva scritto editoriale
Con molto allarme è infatti volevo chiedergli
Pronto un passo all'Ambassade ambasciatore Sequi questa questa valutazione c'erano molte preoccupazioni sulla sulla sull'esito di una operazione militare di questo tipo i con queste novantasei ore le hanno un po'fugate secondo lei
Non qui mi pare che ci sia ci sono alcune cose da dire in primo luogo noi oggi ci troviamo di fronte a due attori che si confrontano diciamo così con una sfida Asistencia
Per Israele evidentemente evitare che il medico abbia ci arriviamo grave e per quanto riguarda invece l'Iraq nel salvare i soggetti anzi direi che il primo punto non è nuovo c'è fin dagli anni ottanta questa dottrina dei che stabilisce che Israele non può fare il medico di trattamenti aprile armi di distruzione di massa Netanyahu la portata alle estreme conseguenze dei monti martedì due punto zero vista l'ampiezza dell'operazione che un'operazione che continua che mira veramente alla al cuore regime Italia
Il secondo obiettivo oltre appunto azzerare il nucleare da parte da parte israeliana sembra essere seriamente quello dei non tanto decidere cosa fare col nucleare ma decidere cosa fare con Regina abbiamo un problema unendo Israele è un problema
E certamente molto complicato pensare di poter azzerare completamente il nucleare almeno di non avere un aiuto vincano ma questo significherebbe una partecipazione diretta dei proventi dalle degli Arcimboldi
Quindi diciamo che oscilliamo tra questi due aspetti ora probabilmente ce n'è un altro ce n'è un altro i riferimenti per esempio alle bisogna capire poi come è uscito un riferimento appunto possibile salvacondotto per Khamenei in Russia c'è stata ieri questo c'è stato ieri questo valzer tra e lo
Israele Stati Uniti a proposito del feto
Asseritamente stabilito contro un'azione che dovesse mirare Carmine invece probabilmente un obiettivo
Potrebbe essere in assenza di questi dal censimento della distruzione del programma nucleare o del cambio di regime quello di riportare in modo assolutamente
Direi incisivo gli iraniani al tavolo dei negoziati questo momento sarebbe evidentemente una resa un'umiliazione però diciamo che la crescita della pressione militare
La decapitazione di molti gangli del regime il fatto che si in qualche modo sostengano narrativa che vuole addirittura la stessa guida in fuga o addirittura in seguito dei missili iraniani oltre Iside israeliani potrebbe farci pensare che questo possesso un obiettivo tra l'altro ricordiamo nell'ottantotto quando Carmine come come vini decise di accettare la famosa risoluzione cinque nove otto grazie vite
Per la pace con lira che quei disse per me è come bere una coppa di veleno
Però si trattava in quel momento di salvare il regime e non è
Impensabile che questa possa essere anche una terza come dire opzione Fabio l'ambasciatore diciamo
Con molta prudenza ha rappresentato il quadro delle possibilità che sono di fronte a noi
Che che sono tutte da verificare perché come ha precisato anche Sarcina
Non siamo nella condizione di sapere se le le voci che vorrebbero Khamenei cercare un salvacondotto in Russia abbiano un fondamento oppure no ma alla luce dei quattro giorni di guerra dei risultati conseguiti
Che rivendicati da Israele il tuoni giudizio di quattro giorni fa che Espresso come dicevo in un editoriale molto preoccupato
Lo confermerà essi oppure c'è qualche c'è qualche evoluzione che ci induce a rivedere qualche giudizio
No lo confermerei e lo purtroppo sta andando nella direzione anche militarmente
E di una guerra lunga io ho notato ad esempio anche lì l'impostazione l'impostazione israeliana e quella iraniana si sono rovesciate
Cioè Israele è sempre stato un attore nazionale che ha dipinto un nemico come apocalittico messianico non razionale e come un un paese diciamo un pallone gonfiato
Quindi concependo come caratteristica di Israele una un attacco un blitz screening diciamo come in Siria e Libano mentre in realtà a è l'opposto
Cioè è l'Iran che non vuole la guerra e l'Iran è che sta diciamo agendo razionalmente
Di fronte a un progetto politico sempre più apocalittico che dopo il pensiero apocalittico in Israele ha sostituito il pensiero strategico sempre di più
Questa è una tendenza anche nella guerra a Gaza soprattutto il Secondo Periodo ed è una tendenza de de un come dire è un una una no traslazione che non è di questo momento saliranno anche all'esercito anche per per ragioni interne tutto questo per dire che la l'apposito e la proiezione del nemico la concezione nemico di Israele
Che quindi sarebbe crollato perché impopolare di fronte a una salva loro si aspettavano gli israeliani e i pensatori strategici Saliani gli analisti un crollo subitaneo e quindi in una risposta immediata
Visite di di dell'Iran così faranno tutto ciò che avevano per la difesa invece l'Iran Asia attrezzato per una guerra di lungo periodo di medio-lungo periodo
Dove le armi peggiori stanno via via sta vengono immesse nel teatro
Quindi la guerra di logoramento perché non voglio la guerra quindi offrendo sempre una possibilità per negoziale per fermarla inquinamento o decidere cioè tra sotto pressione io immagino della radio bandita in tutto questo e concludo
Quindi Danieli gli sono molto ben prima dell'altro ieri Israele
E infatti l'euforia iniziali contraddistingue sempre le azioni israeliane che concepite come Lizza in realtà salutando molto in Israele piano piano ci vorrà del tempo perché e e tra la realtà diciamo nel progetto politico velleitario perché questo siamo di fronte io ho ascoltato anche l'ambasciata esempi anche Sarcina denunciamo siamo di fronte secondo me a un a un la al secondo atto di un progetto politico nato nel neoconservatore nel nato nel due mila uno con la caduta le torri gemelle e cominciato nel due mila tre con lire
Un lilla diciamo l'entrata in Iran esportazione democrazia
Fra l'altro progetto apocalittica messianico perché e quindi tutto politico dove e diciamo la pianificazione militare ed efficiente nel senso mancante
Perché non sono chiari gli scopi
Oscillano fra e fermare la le almeno quelle dichiarate che poi sono quelli che fanno politica e queste nel fermare il programma nucleare oppure la caduta del regime appare sempre di più un ente il vero scopo detto
Tanto politico alla caduta del regime che peraltro si era molto allargato con l'intervento americano in Iraq nel due mila tre
Perché io ero perfetto scusami se ti tentano fatto è il quadro chiarissimo abbiamo posizioni vagamente diverso ed è giusto che il bello che sia così
E io però ti chiedo in modo perché richiedi mi messianica la caduta del regime cioè perché tu hai raccontato questo Progetto di Netanyahu un po'come il illustri MIR di di Putin uno o due
Due sorta di imperialismo i Diversi ancorché quello di Israele confinato in un'area regionale Marche hanno un un loro sviluppo ideologico che accomuna esito finale quello del di un espansionismo smisurato
Però in questo caso il cambio di regime a di uno Stato canaglia
Che finanzia il terrorismo che a ma il duty e Hezbollah e Hamas che minaccia l'Occidente e che non rispetta per la i vincoli dell'agenzia nucleare internazionale
Insomma non è proprio un obiettivo messianico voglio dire sarebbe un risultato a o aggiungo l'ultimo elemento che assoggetta
Il popolo da del dataci da dal mille novecentosettantanove con una tirannia feroci stima non sarebbe un obiettivo proprio da buttar via o sbaglio
Sì ma il problema è l'analisi dell'avversario che sia un avversario siamo d'accordo ma il problema è come si come si fa come si è come si cambia l'avversario allora il progetto politico è apocalittico né i mezzi non nella lettura
Della della situazione cioè e il problema è ma è il problema dell'Occidente di Inanna non credo il problema dell'Occidente dall'America e la Cina casomai e della perdita di potenza sul mondo
è uno dei problemi ma non è il problema è il problema di Israele però e qui e questo sì perché c'è una guerra prima
Insomma il problema è che esportare la democrazia non è mai successo detto anche Paolo Mieli recentemente non è mai avvenuto con le bombe
Quindi l'analisi realistica del per questo non si fa si fa un analisi apocalittica e non realistica dell'avversario che rimane un avversario è chiaro ho capito ho capito adesso adesso ho capito ho capito
Ho capito chiaramente Luljeta salario direttore a dei parametri di Potenza
Che non sono quelli israeliani e vince sul lungo periodo mentre perde sul breve già conviene la guardia tritolo la scusi sono un antico una guerra di attrito di otto anni Israele no
è questo il tema vero
Benissimo grazie Fabio Giuseppe poi torneremo su questo punto perché diciamo abbandonando la terzietà tipica del moderatore io dirò come la penso anche perché mi propongo o proporci di scrivere un editoriale sul mio giornale però intanto voglio chiedere restiamo a ago della mitica
Netanyahu ha glissato né io ho ascoltato l'intervista su Fox News solo questa mattina
In cui ha glissato sul passaggio in cui gli si chiedeva ma è vero che e Trump ti ha fermato la mano quando chi propone vidi uccidere
Khamenei però l'America e ondivaga nell'approccio con questa guerra cioè non Index dall'inizio non si è capito se stava in testa se lo sapeva se non lo sapeva se a oggi cioè
Questo atteggiamento che può essere astrattamente definito la strategia una tattica ma in realtà rivela una sostanziale inadeguatezza e un clima di instabilità attorno questo evento o sbaglio
In secondo me perfettamente ragione anche con colto il punto diciamo più debole non lo di tutta questa questo scenario cioè manca
Una una finta come dire solida su cui appoggiare un negoziato la quinta di Trump in questo momento se arriva la pratica dove sono se ho Foggia crollò comunque lo si capisce bene dove dove stia lo testimonia proprio la dinamica delle ultime ore adesso al di là della di come sia andata esattamente la conversazione tra Netanyahu e tra ma il dato di fatto che Israele ha deciso comunque di attacca quindi in qualche misura secondo alcuni analisti questo tema peraltro sempre di questo tema se n'è parlato molto
Questa conferenza sulla sicurezza che c'è stata Praga e questo consente cui ho partecipato e dove c'erano molti gli americani ce lo generare all'ENEL
C'erano c'era l'ex capo dei servizi d'Intelligence israeliano e così via ecco queste queste tutte queste persone questi Esperti dicevano più o meno la stessa cosa cioè che non si capisce quale sia diciamo il punto di caduta degli americani
Su questo tema in qualche misura diciamo Trump ha dato semaforo giallo diciamo così nota del fermato in maniera secca Netanyahu probabilmente perché si è reso conto che sarebbe stato impossibile
Per mare leader identità ma un'ora prima con ingente che si stanno già scaldando sulla pista di decollo e non ha dato neanche un semaforo verde nel senso che non ha fosse intestato come dicevi tu questa operazione
E ha precisato di volerne rimanere fuori per quale motivo tratta di ricerca
E questo cambiando ulteriormente diciamolo sovversione che forse adesso gli iraniani saranno più disponibili a tornare al tavolo delle trattative però ecco siamo su un approccio che è abbastanza sconcertante nota dal punto di vista della della diplomazia qui poi l'ambasciatore ci potrà chiaramente spiegare meglio come quando di solito queste cose come sempre un approccio abbastanza Oronzo dilettantistico oserei dire anche perché è la persona che sta seguendo tutte queste operazioni proposti UIL conforto immobiliarista compagno di golf di Trump assommato
Una serie di dossier vedrà che Kissinger a suo tempo aveva perché deve occuparsi diciamo di tutto da Putin a Gaza dall'Ucraina all'Iran e ma per ora non poco per caso
Mezzo risulta Sandys
Insomma sono anch'io della Turchia
Solo a Milano si trovano un punto di sintesi anche perché serve molto in questo Paese un punto di sintesi perché l'opinione pubblica
è divisa e che replica un po'il posso dire un cui la polarizzazione degli opinion leader perché sui giornali eleggono posizioni in bianco e nero sostanzialmente c'è presente stamattina
Giuliano Ferrara sul sul foglio che dice dinasta a fianco dello ci del Israele noi siamo l'Occidente opulento di salotto che viene un po'vergognarsi a non al non diciamo non sostenere la guerra di un Paese che combattono star lo Stato canaglia che minaccia l'occidente intero
Io faccio questa riflessione diciamo la guerra astrattamente
E e giusta è giusta perché e diretta contro una lo Stato canaglia che fa tutto quello che abbiamo detto cioè che diciamo se risponde a tutte le condizioni per le quali un paese può essere attaccato
Poi però oltre che astrattamente giusta mi chiedo e le chiedo ambasciatore una con una guerra di prevenzione che non è una guerra di aggressione ma è comunque una querela si incomincia Petrini
è oggi per avere una sua legittimazione deve essere condivisa da una serie di democrazie liberali che sale in testa hanno e che ne rappresentano come dire il quadro di legittimazione internazionale visto che non ci sono le organizza le le organizzazioni multilaterali
E poi deve essere e questo questo questa condizione non c'è perché appunto c'è un alleato americano che l'ha saputo quindici minuti prima
E c'è e c'è tutta l'Europa che oggi ne prende atto e e cerca in qualche modo di di posizionarsi nella maniera più equilibrata possibile e poi nel merito e una guerra
Giusta e anche e metodologicamente opportuna deve però valutare
Le possibilità di successo e il fossi uno i costi umani gli effetti collaterali che si determinano tutte queste condizioni mi purtroppo e non ci sono o sbaglio ambasciatore
Allora no non sbaglia sul nel senso che
Noi dobbiamo partire dal presupposto che il per Israele la questione più importante indipendentemente diciamo anche dalle vesti giuridiche o meno e quello alla propria sicurezza
Quindi questo è il fatto partiamo da qui oltretutto diciamo che oggi quello che noi certamente non vediamo all'orizzonte e una come molti auspicano invece una soluzione diplomatica intanto siamo all'acme della crisi poi ovviamente però in una soluzione diplomatica ci vuole intanto un canale che sia credibile questo canale oggi non c'è ci vuole evidentemente per entrambi i contendenti una finestra di opportunità politica che non c'è
E la terza cosa che è necessaria e una diciamo così la consapevolezza di poter raggiungere un risultato o accettabile pragmatico e oggi questo non c'è quindi diciamo che is terreno negoziale oggi e il terreno bellico questo il primo punto
Secondo punto che il rischio che io vedo una parte quelli cui se si parla cioè destabilizzazione regionale il rischio che gli Stati Uniti siano loro malgrado coinvolti diciamo così che risucchia questa crisi
Sono continuo primo rischio e quello di una rimessa in discussione per come l'abbiamo conosciuto dell'equilibrio per così dire per della non proliferazione
Perché i messaggi che stanno scaturendo qui sono due in realtà erano già cominciato la crisi ucraina e cioè l'unico modo per evitare una attacco convenzionale volge e disporre l'arma nucleare sappiamo che l'Ucraina novantaquattro aveva rinunciato a questo
Con garanzie banche solide
Ebbene si è trovata a credito
L'Iran evidentemente aveva l'obiettivo ha probabilmente a che ora l'obiettivo di poter aprire una deterrenza
Se avesse avuto l'arma atomica certamente Israele avrebbe pensato molto bene magari ma questo può provocare ma anche come dire un'accelerazione
Lo stesso la stessa questione se no possono porre
L'Arabia Saudita che in qualche modo se legge apposta perché nell'ultimo accordo che è stato raggiunto con gli americani i sauditi hanno richiesto espressamente l'assistenza per l'arricchimento civile
Perché pensano appunto di dotarsi anche loro di nucleare civili ma la Panseri diciamo così è quello di poter essere in qualche modo pronti
Assecondate gli sviluppi internazionali il potere fare quel salto cioè sostanzialmente dicasi la stessa cosa per la Turchia ma arriverò a dire perfino che dibattiti di questo genere si stanno sviscerato in Corea del Sud si stanno sviluppando tregua
E per quanto la cosa possa sembrare incredibile molto sotto traccia qualcuno si sta ponendo degli interrogativi di questo genere persino a in Giappone il dibattito europeo sulla diciamo così deterrenza allargata o o un dibattito a piedi sottotraccia in Polonia proprio su questi temi
E la prova quindi questo il primo grosso rischio che in due parole il secondo rischio riguardano gli Stati Uniti perché gli Stati Uniti oggi sanno benissimo di non poter far fronte contemporaneamente a una Russia aggressiva in Europa
A una diranno aggressivo in Medioriente è una Cina aggressiva di Noemi e devono avere delle priorità la priorità mi pare chiara credo passarci abbia parlato che della Cina bene
Tutto questo rischia di risucchiare negli Stati Uniti in una situazione in cui sono costretti in qualche modo ad avere una certa comprensione per Mosca e l'Europa
E rischiano di trovarsi risucchiati in una crisi che non riescono a controllare in Medioriente
Dal mio punto di vista questi sono i due due aspetti che dovranno tenere presenti
E di questa comprensione sì avuto prova in queste ore torna Fabio Nicolucci così poi vediamo con Sarcina quando stramba
A posto al ai agli amici del G7 Pia mediare in Medioriente sia Putin ora
Io penso che questa sia non voglio dire una bestemmia ma e è uno è qualcosa che sul piano diplomatico faccio fatica a definire e che possibilità a
Di essere a parte a parte l'accoglimento giacché Ces che c'è stato insomma e di aiutare il G7 a trovare un punto di convergenza su questa crisi già difficile di Colucci una proposta del genere
Guarda mi riferisco a quello all'articolo per il di Giuliano Ferrara che ha citato direttore è l'analisi è tutto in questa in questa un giuntura allora la mia analisi è che l'Occidente esattamente come Israele non è più una sola cosa
Sono due
Quindi bisogna bisogna mettersi d'accordo su su quale Occidente che quale quale Israele noi qui ci rivolgiamo da amico di Israele questo è il punto vero
L'Israele che che linguine adesso la guerra non è l'Israele di servizi negli hai citato nel libro all'inizio Jacopo Peri e parlando ex capo dello Shin Bet
Parlando del del sette ottobre dice e l'equazione la sicurezza israeliana particolarmente complessa è stato sballata perché abbiamo dato troppo peso all'Iran
Come nemico è un nemico ma non è il solo nemico un è il primo nemico questo anche perché non sappiamo come affrontare il primo vero nemico che era marzo
Superstite persone per sostenere quindi l'equazione di sicurezza molto complesse dipende dall'analisi non ce ne sono due incidenti c'è un'urgenza uscenti sono coincidenti
Uno cedente pensa come Netanyahu che il problema delle relazioni internazionali siano gli Stati canaglia
E da lì a dall'undici settembre fatto un piano precisa ma nel mondo che non funziona perché il vero problema delle relazioni internazionali sono gli Stati falliti
Quelli fra l'altro prodotti dall'intervento per spesso per portare la democrazia come in Somalia Libia in Iraq eccetera eccetera
Poiché da cui è nato insiste quindi è proprio l'analisi che è diverso e questo parlato innanzi apocalittica
Da cui discende con l'analisi del nemico quindi l'Iran e non è un gruppo di predoni che che che schiaccia sotto il proprio tallone è un popolo un popolo eccezionale che poi non si capisce per come non si ribella c'è un consenso che fra l'altro viene creato era patto ma perché questa guerra questa aggressione non produce altro che dare dei come dire dare più forza gli estremisti e schiacciare ragazze e ragazzi Teheran perché non si porta perché verranno bombardati quindi tutto questo
Nel G7
Abbiamo questo problema di quale Occidente parliamo di quale analisi parliamo è su questo che si consuma e concludo le la lo scontro perché il disegno che in Italia è molto chiaro coinvolge gli Stati Uniti in questa visione
E Elisa trendy hanno come dire Trump sta resistendo perché a due linee come agiscono i guai eccedenti la linea manga isolazionista che dice problemi nostri vengono per primi nocivi non si chiama crearne altri
E la linea neocon quella del due mila tre che quell'argine creata da Netanyahu
E che sembra prevalere andrà via Veneto che dice no la democrazia i nostri valori non siamo superiori alla Dalmazia si esporta e mi sono fatto il fuori
A colpi di arma echi non e chi non ha le palle scusate l'espressione viene viene cacciato fuori questo è quello che si discute al G7 ma soprattutto pieno che al G7 se ne discute al Pentagono e alla Casa Bianca
E io spero vivamente che che ci sia come dire che si ristabilisca un'analisi realistica dei pesi e contrappesi e quindi delle misure hanno misure atte a sanare i problemi che noi occidentali vogliamo risolvere
Sei questo tema delle spostarono esportati Lunezia divide anche noi italiani devo dire che mi sono trovato spesso anche a polemizzare io stesso perché da un certo punto di vista io ho letto l'articolo di Mieli l'altro giorno e devo dire che uno dei pochi articoli che non condivido
In toto perché Paolo Mieli un grandissimo saggista editorialista stavolta però ripete qualcosa che secondo me non può essere il deterministica mente affermato
Perché se noi affermiamo in maniera diciamo deterministica che la democrazia non è esportabile né con le armi in nessun modo che beh allora legittimiamo per esempio la la fuga da da Kabul che oggi riconosciamo un tragico Rohrer
Voglio dire ci sono condizioni diverse e e e situazioni diverso in cui la democrazia esportabile in cui il cambio di un regime tarde su un altro regime magari peggiore piuttosto cade su una base sociale è un e e un'infrastruttura civile che è in grado di sostituirlo in maniera non Ghigo democratica ma in quella direzione e perché altrimenti noi a a al diamo per acquisito che il nostro cosmopolitismo non ha nessuna ragion d'essere perché il mondo è così come e lo accettiamo immutabile io penso che neanche questa sia una soluzione
Atta a garantire nella prospettiva liberale come la pensa Giuseppe Sarcina patologico ma chiaramente diciamo sono d'accordo che dovrebbe distinguere caso per caso del paese per paese
Onestamente non sono in grado intuire con sicurezza che come dire Anna nella società italiana la politica dalemiana si muoverebbe nel caso di un collasso
Del regime però una cosa evidente cioè quello è comunque un Paese dove non c'è una democrazia piena è vero come diceva Fabio Nicolucci caccia al consenso c'è una parte del consenso come probabilmente c'è una parte di consenso in Russia Saccuti e altrove però conto diciamo è un consenso che non possiamo misurare un conto è una democrazia una società aperta dove
Partiti possono confrontarsi liberamente candidati possono farsi avanti liberamente
E chi viene eletto possa governare liberamente senza avere sulla testa il cappello di un'autorità suprema che decide quali sono alla fine gli interessi fondamentali
Della nazione
E aggiungo anche una cosa dell'esperienza storica ci sono anche altre situazioni per esempio quando è caduto il comunismo l'abbiamo scoperto nel giro di pochi anni che i paesi dell'Europa dell'Est non erano Paesi comunisti fino al midollo e che quindi non erano fosse stato positivo non fosse possibile un cambio di regime anzi
Il la la politica la democrazia la società era pronta invece per un cambio di regime che era stato rimandato perché erano controllati bandita dittature che non lasciavano spazi di espressione e quindi questo per dire semplicemente che non è detto che l'Iran debba per forza finire come la Libia o come l'Egitto del dopo monossido poco mossi e poi dopo dopo mossi con allora Al Sisi
E e così via hanno ci possono essere delle strade diverse
La culture Rania nella politica italiana qualcosa comunque di diverso in quell'area che ci sono lo scrittore John premi Nobel c'è una grande civiltà una grande spinta verso la libertà e valori anche che sono quel giudizio comunemente definite valori occidentale quindi non non sono così sicuro che non non sarebbero in grado di trovare una loro strada originale
Costruire qualcosa di diverso rispetto a regime che c'è ora terrà
Oserei dire che se il nostro cinema avesse intensità e l'originalità del cinema è iraniano insomma PON la richiesta di Salò soprattutto espresse in questi in questi ultimi anni con alcuni cronisti straordinari
Ambasciatore Sequi invece i il punto il di Putin e chiudiamo proprio una battuta
Efebo perché siamo oltre tempo massimo ma il punto di di l'offerta di Putin indicazioni di Putin un'altra spina nelle relazioni fra gli europee e Trump cioè è una sfida di incomprensione proprio di di credito culture completamente diverso intende delle relazioni internazionali e la diplomazia o sbaglio
E la conferma del fatto che nei per tra e pertanto il pontile c'è qualcosa che va oltre l'Ucraina
Io credo è solo una parte del problema e il rapporto diversità passa principalmente passa attraverso Energia particolari corti con la Cina così per cui non ci si deve sorprendere questo i Putin cerca di approfittare evidentemente di questa situazione alle europee non piace ma il rapporto con con Trump per Putin ha un valore
E bisognerà prenderne atto e capire che l'alleanza atlantica potrà continuare a esistere ma diciamo va molto sorvegliata diciamo non va molto sorvegliata nel senso che all'interno di questa alleanza
Dovremmo avere una postura di particolare attenzione grazie Fabio Nicolucci grazie Giuseppe Sarcina grazie Ettore Sequi grazie a voi amici di Ugo Romano noi ci rivediamo venerdì ma domani in un tappeto e l'appuntamento con Enrico Cisnetto alla stessa ora
Buona serata a tutti
Grazie