19 GIU 2025
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Postsovietika - Intervista ad Anna Zafesova

RUBRICA | di Ada Pagliarulo - RADIO - 07:56 Durata: 5 min 36 sec
A cura di Guido Mesiti
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L'escalation di attacchi russi contro l'Ucraina si è intensificata proprio in corrispondenza con l'inizio di un teorico 'negoziato'.

Missili e droni non colpiscono bersagli militari, ma sventrano palazzi e, come anche i video attestano, viene smentita la retorica russa secondo cui vengono colpiti da frammenti di accidentali dei droni distrutti dalla contraerea ucraina.

Putin manda un segnale proprio mentre si tiene il G7.

Ad aprile e maggio di quest'anno i danni per la popolazione civile si sono aggravati: il numero delle vittime superiore del 50 per cento rispetto allo stesso periodo del
2024.

E le difficoltà per l'Ucraina crescono, anche per effetto dello stornamento di armamenti di difesa verso il Medio Oriente, dopo l'inizio del conflitto Iran - Israele.

Intanto Donald Trump ribadisce che il ritorno della Russia nel G7 avrebbe allontanato il conflitto e dichiara che Putin potrebbe svolgere un ruolo di mediazione sul fronte della guerra tra Teheran e Gerusalemme.

E' ormai evidente che il presidente americano, nei vertici internazionali, si fa portavoce di Putin: un caso lampante è rappresentato dalla difesa di un diritto alla rappresaglia da parte russa dopo gli attacchi ucraini agli aeroporti.

Trump si è limitato a porsi dal punto di vista di Putin, con cui aveva appena avuto un colloquio.

Fortunamente, almeno per il momento, i colleghi di Trump al G7 non hanno dato seguito alle sue richieste di allentamento delle sanzioni verso Mosca, né si mostrano disponibili al rientro della Russia nel G7.

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