Settore Terzo - Intervista al viceministro Maria Teresa Bellucci

Beh gliene nostri ascoltatori di radio radicale per un nuovo appuntamento della rubrica nel settore terzo interamente dedicata antiche ma che il terzo settore delle fragilità sociali oggi abbiamo ostiche nuovamente perché viceministro Bellucci è stata anche uno dei nostri primi ospiti quando abbiamo lanciato questo
Progetto innovativo oggi siamo nuovamente sul fisco al ministero del lavoro per fare un excursus rispetto al nostro precedente precedente incontro in ordine alla evoluzione della riforma del terzo settore e ad altri temi che rientrano nell'ambito della sua ricordiamo che per la prima volta durante con questo governo abbiamo un viceministro con delega al terzo settore
E e questo è sicuramente un grandissimo riconoscimento e una elemento di grande garanzia per tutti gli operatori del terzo settore dirle centinaia di migliaia di enti che operano in questo
Penso di aver detto una cosa centinaia di migliaia forse sbagliato quindi se possiamo ricominciare ministro visto le chiede scusa allora perché pare miniere mini evidenziano ebbe l'asilo chiamata lebbroso persero chiamava
Bentrovati negargli i nostri ascoltatori di radio radicale terrà uno l'appuntamento della rubrica Settore terzo una rubrica interamente dedicata alle tematiche il terzo settore vede tradita associata oggi siamo nello studio del viceministro Bellucci il viceministro
Con delega al terzo settore siamo nuovamente e qui in un confronto con lei che ci ha dato l'umore due anni fa di
Inaugurare la nostra rubrica e quindi questo incontro e di particolare interesse perché ci consente oggi anche di fare una panoramica sulle cursus della riforma in questi due anni dal momento che sono stati raggiunti dei risultati particolarmente importanti che interessano in maniera prioritaria tanti enti che operano nell'ambito del no profit e quindi sono veramente edito del viceministro abbia voluto accettare questo invito di radio radicale in mio per trattare nuovamente temi così così rilevanti grazie
Ministro grazie a voi grazie per l'invito grazie opportunità di poter raffrontare i temi che abbiamo portato avanti in questi due anni e mezzo fra l'altro un incontro di metà mandato
E quindi rispetto alla nostra azione politica al programma che avevamo ovviamente proposto agli italiani oggi possiamo anche fare un punto della situazione per vedere quanto abbiamo fatto e anche vedere quanto ancora intendiamo fare fino alla fine della legislatura
Bene ministro io inizierei da un tema che diciamo di cui si tanto discusso in questi anni perché il riforma del terzo settore risale come sappiamo il decreto centodiciassette del due mila diciassette quindi siamo quasi a otto anni dal suo varo dalla sua entrata in vigore ma non c'era mai stata una attuazione perfetta e completa in particolar modo con riguardo alla normativa fiscale perché dinamo in hanno ci siamo illusi Biella arrivo nativi l'autorizzazione da parte della Commissione europea con riguardo alla normativa fiscale che non è mai arrivata
è sempre stata procrastinata finché l'otto marzo
Avete comunicato
Il ministero ha comunicato di aver ricevuto questo placet da parte della comunità della Commissione europea
E ciò a parte in maniera mi sul sigillo ecco lo dico da notaio sulla sulla sulla sull'apertura della strada per il perfezionamento
Della riforma un riguardo agli aspetti fiscali che sono quelli che interessano poi maggiormente le attività svolte da gli enti del terzo settore degli enti no profit e così ci vuole in maniera ecco particolareggiata spiegare questo il completamento di questo iter ed è anche credo un motivo di orgoglio per lei che durante nell'ambito della sua attività si sia raggiunto questo risultato così agognato
Sì siamo particolarmente soddisfatti
Riteniamo che sia risultati epocale e lo spiegherò perché utilizziamo questo termine che non è a caso e e neanche una comunicazione diciamo di propaganda ma lo dico proprio a ragion veduta lei sottolineava come questa autorizzazione non fosse mai arrivate si fosse andati hanno dopo hanno improprio che ebbe non è mai arrivata perché i governi passati non hanno mai chiesto l'autorizzazione proponendo la questione nel consesso europeo e alla commissione competente che alla Commissione Competition
Quindi questa previsione di legge che mo'come molte leggi vengono approvate a volte con grande fatica è vero
Ma in cui la differenza poi viene fatta dalla loro attuazione e dall'attuazione delle diverse previsioni contenute
Nelle leggi
In questo caso l'autorizzazione alla fiscalità degli enti del terzo settore una fiscalità agevolata era una questione che veniva
Posta dalla legge e quindi da quella che lei minava come la legge duecentodiciassette del la legge centodiciassette del due mila diciassette insieme anche un'altra legge che è stata parafanghi delle imprese sociali quindi la legge centododici del due mila diciassette
Aveva questa
Previsioni ma anche questo vincolo perché in realtà la fiscalità agevolata degli enti del terzo settore non nasce nel due mila diciassette
Lei la decisione dei governi passati era è stata quella di mettere l'esistenza di una fiscalità agevolata sotto il Baltico della Commissione europea e sotto l'autorizzazione dello Commissione europea questo ovviamente a
Avverto il mare magnum della delle incertezze delle paure e delle ansie per tutte quelle organizzazioni del terzo settore che hanno sempre operato in Italia
Da decine di anni
E che potevano vedere spazzate via di loro certezze se la Commissione europea non avesse dato il via libera allora io credo che se la cosa più terribile sia quando si approvano delle leggi come il Codice del terzo settore che hanno un impatto così imponente e poi però non si attuano perché questo invece di dare stabilità e sicurezza di poter quindi aiutare a promuovere la libera
Associazioni di cittadini quando perseguono il bene comune e quindi il soddisfacimento di interessi generali invece di promuovere tutto questo come tra l'altro dice la nostra Costituzione in realtà si fa un intervento convinta di stabilità
Noi appena siamo arrivati abbiamo capito qui una delle questioni da affrontare era mettere fine a questa attesa infinita
E pensare alla porta della Commissione europea e sulle non sollecitare perché loro sono stati sorpresi
Quando ci siamo presentati perché dal due mila diciassette all'anno in cui noi abbiamo bussato quindi dall'istituzione del governo Meloni quindi parliamo della fine del due mila ventidue inizi del due mila ventitré
Nessuno mai aveva presentato in Europa questo tema
E quindi non abbiamo dovuto sollecitare è un tema diciamo che
Un aspetto sotto alcuni aspetti anche un po'preoccupante perché quest'inerzia ha creato comunque un grande ostacolo al perfezionamento della riforma e soprattutto diciamo acquistati si tenti così dilatati
Hanno lasciato anche in un limbo lì tantissime ONLUS che operano c'è nella nel nostro ordinamento che adesso invece hanno questo limite che
Pare quindi inderogabile del trentuno marzo del due mila ventisei quindi l'anno d'imposta successivo
All'autorizzazione della Commissione europea pirla adottare una scelta definitiva sulla propria configurazione cioè se il Ferente del terzo settore impresa sociale
Ecco come possiamo in qualche maniera il governo quale sono lì la strada da percorrere anche Pier indirizzare può gli enti in questo sforzo finale leader
Ecco arrivare ad un approdo definitivo anche nella loro veste
Sotto l'egida di questa di questa riforma anche per sopperire quando inerzia di cui lei c'era Attinà ora parlato di questi sette anni
Ma certamente le Onlus per poterci rendere devono avere una scena certezza del diritto cosa che fino a oggi non hanno mai avuto quindi innanzitutto noi abbiamo dato una normativa di riferimento certa e chiara
Come le dicevo è stato un passaggio storico perché la Commissione europea ha detto ancor di più di quanto non voi ci aspettavamo o la legge aveva previsto
Cioè ci ha detto che non era necessaria un'autorizzazione europea ne siamo intervenuti con l'ultimo decreto fiscale della scorsa settimana naturalmente
Proprio togliendo l'autorizzazione perché la Commissione europea ha detto che quelli non sono aiuti di Stato e ha riconosciuto il valore dell'opera degli enti del terzo settore riconoscendo il loro essere appartenenti al non profit
Cioè non sono riconosciuti come enti che perseguono il profitto ma proprio perché qualsiasi
Entità economica viene utilizzata per generare risposte ai cittadini nella costruzione del bene comune e quindi nel dare conforto impone perseguito il profitto non possono essere riconducibili enti profit
Ma sono enti non profit
E in questo mondo e da essere data alcuna autorizzazione all'agevolazione fiscale perché sono proprio proprie queste determinazioni fiscali delle loro far parte della generazione di un'Italia più giusta più coesa e più soprattutto vicina agli ultimi
Quindi l'ottenimento di questo via libera è superiore ad ogni tipo di aspettativa l'abbiamo però costruito con un lavoro corale
Non è stato facile c'è voluto più di un anno e perché c'è voluto più di un anno
Perché questa è una previsione speciale all'interno della panorama nazionale italiano cioè il terzo settore non esiste in altre parti d'Europa
è una a entità che esiste in Italia anche alle sue radici
Nel Medioevo con diciamo le organizzazioni della confraternita che negli anni ha proposto una stratificazione di soggetti giuridici che nascono da una solidarietà che viene dal basso
E che porta gli italiani a operare insieme per dare delle risposte
Proprio a le loro comunità
In termini di aiuto ai più piccoli di aiuti agli anziani dell'idea di persone che hanno la stabilità e che è una nostra identità è un made in Italy della solidarietà sociale italiano ma per questo del tutto sconosciuto al consesso europeo
E il consesso europeo come ogni Entità speciale guarda diciamo con una certa
Diffidenza ciò che non è ordinario nel consesso europeo quindi arrivare a far conoscere qualcosa che è sconosciuto a livello europeo a farlo capire
E addirittura a farlo riconoscere come di estremo valore
è un traguardo che ha oggi io ancora di più colpisco perché nessun governo precedentemente
Ha avuto questa iniziativa semplicemente perché avevano paura di non riuscirci avevamo paura di ricevere un no forte e chiaro e di trovare quindi un Europa non aperta a dare riconoscimento a quello che di fatto è un prezioso patrimonio di solidarietà non abbiamo avuto paura perché perché eravamo forti di questa identità italiana e abbiano avuto il coraggio di rappresentare la con orgoglio con rispetto
Dei milioni di volontari e dei milioni di operatori nell'ambito del terzo settore
Che ogni giorno spesso anche nonostante le istituzioni e nonostante i tuoi certezze lasciate dai governi italiani non si sono scoraggiati e hanno continuato a operare per il bene e allora con quell'orgoglio con quell'assunzione di responsabilità e di doveroso rispetto non ci siamo presentati all'Europa e abbiamo fatto un lavoro insieme
L'abbiamo fatto con una di diverse compagini di governo e quindi il ministero del lavoro e delle politiche sociali il bene fra ma anche il ministro all'epoca c'era il ministro Fitto con i rapporti con l'Europa l'abbiamo fatto con l'Agenzia delle Entrate e l'abbiamo fatto con gli enti di rappresentanza del terzo settore e quindi con il Consiglio nazionale del terzo settore l'abbiamo fatto con le categorie professionali maggiormente rappresentative quindi quella di votare quella dei commercialisti
Quelle degli avvocati abbiamo raccolto tutto questo patrimonio di conoscenza in termini di atti costitutivi di statuti di bilanci e ci siamo presentati con una mole di materiale
Che
Dava giusta rappresentanze riconoscimento al valore del mondo della solidarietà sociale italiano
E siamo riusciti a convincere la Commissione Competition che questo non solo era un patrimonio che andava protetto ma che oltretutto poteva essere messa a disposizione permeabili a italiana ad economia sociale in Europa
E per questo quindi utilizzo il termine che a un risultato epocale perché un risultato non solo per l'Italia ma un risultato per l'Europa è un risultato per l'Occidente metta un punto di riferimento magari potranno anche uniformarsi
Altri Paesi su questo sistema che di del made in Italy nella del terzo settore
Volevo chiederle una cosa che va un po'anche fuori da da quelle che erano i miei
Programmi quanto è stato quattro importante nell'ambito della sua attività oggi a vivere un'istintiva pregressa personale professionale nell'ambito del terzo settore cioè e il fatto di conoscere
L'attività di diventi di aver
Di essere stata all'interno
Di di questo mondo che da sempre perché come
Lei ha detto non è che il Terzo settore in parte nel due mila diciassette
E quindi che è proprio un qualcosa radicato nella struttura ontologica del nostro Paese quanto importanti a birra tra a Pirlo vissuto da molto tempo personalmente e professionalmente così come nella sua storia ha nel suo curriculum
è stato presupposto
Fondamentale perché da subito lungo l'occasione di poter agire
Perché quando si conosce una materia da sé vissuta si sono vissute le le sue diverse fasi io ho partecipato
A seguire la riforma del terzo settore ovviamente come
Parte del terzo settore come parte del formazione del terzo settore come parte anche dopo del consiglio nazionale del terzo settore
Quindi era una materia che conoscevo perché l'ho accompagnata negli anni in alcuni casi condividendola nell'altra in altri casi invece non condividendo alcuni previsioni che mettevano non in sicurezza le realtà piccole e medie della l'associazionismo italiano nel mondo della solidarietà sociale
Quindi sicuramente stato presupposto importante fondamentale ma non sufficiente perché non è sufficiente la preparazione serve anche qualcosa di più significa in termini proprio concreti
Pur dire però avere disposizione un'unione di governo unioni divisioni un programma che ben perso la direzione di ciò in cui tu credi e nelle battaglie che può compiere cui ho trovato di grande alleati nel governo sicuramente il viceministro Leo
Che alla materia fiscale e quindi anche della fiscalità del terzo settore ho avuto comunque il ministro Fitto che ha dato una grande mano no rispetto ai rapporti con l'Europa
E ho avuto poi ovviamente delle compagini del ministero del lavoro e delle politiche sociali e quindi delle strutture tecniche mi hanno supportato fortemente per questo dicevo che è un lavoro corporale
Un successo come quello lavoro di squadra non si raggiunge la sua origine la mia preparazione ha facilitato sicuramente gli altri certamente metterò anche che tutti insieme quindi gli altri tutti hanno aiutato
Il governo ha invitato anche me poter conseguire se risulta lei ora ha fatto riferimento poco fa al consiglio nazionale
Di cui e anche presidente
Vogliamo spiegare ai nostri ascoltatori che cos'è il consiglio nazionale del terzo settore e quelle che sono le sue funzioni della sua missione
Il Consiglio nazionale del terzo settore è stato istituito proprio per legge nel due mila diciassette con un organismo di partecipazione e anche consultivo seppur non vincolante su tutto ciò che riguarda il terzo settore anche di monitoraggio
Della mondo del terzo settore per farsi che le azioni che vengono proposte dall'amministrazione dal ministero siano sempre adeguati a rispettare la libera associazione di cittadini quando si costituiscono verrà dare delle risposte alle proprie comunità è un organo di partecipazione che attualmente è caratterizzato da settantaquattro membri sono realtà ovviamente del terzo settore che vanno riconosciute come rilevanti da un punto di vista di radicamento nel tessuto nazionale per l'opera che fanno con stante continuativa in Italia
Di aiuto e più fragili ma anche di prevenzione e di promozione della qualità della vita e del benessere e che andrà quindi riconosciuti
Con pari dignità per poter accompagnare delle politiche pubbliche siano sempre più in grado di arrivare concretamente a da limitare le organizzazioni del terzo settore
E noi abbiamo da subito coinvolto il consiglio nazionale del terzo settore in maniera massiva mai come prima d'ora anche questo è stato
Un elemento distintivo di questo governo che nasce dall'idea che per combattere la le diseguaglianze per combattere la povertà perché le aree in cui si oneri non basta decreto
Ma serve patto sociale che metta insieme le istituzioni il terzo settore
Ma anche le imprese le aziende nel settore privato ci deve essere un'alleanza e questa va alimentata in tutti i modi possibili certamente utilizzando gli organismi che sono stati istituiti per legge con questa finalità
Quando siamo arrivati il consiglio nazionale del terzo settembre veniva convocato al massimo una volta raramente due volte all'anno
Noi in questi due anni e mezzo abbiamo convocato terzo settore più di dieci volte quindi la partecipazione il lavoro reale reale siamo stati insieme abbiamo lavorato insieme stanno
A spalla
Ciascuno con i propri ruoli e con le proprie responsabilità ma quando il rispetto dell'altro per quello che fa e la rilevanza che poi via nel tessuto nazionale
Parlando di risultati recenti ecco il proprio mi vorrei soffermare sul tema proprio tris qualcosa e si può utilizzare questo aggettivo forse un po'improprio
è stato approvato in Conferenza Stato Regioni il questo decreto interministeriale sulla certificazione delle competenze di volontà sì i volontari hanno un ruolo fondamentale negargli tannini lo svolgimento di attività di interesse generale degli enti del terzo settore e in generale di dietro
Che cosa a che cosa mira questo decreto quindi che cosa copre quali sono le sue finalità diciamo i suoi punti di caratterizzante
Guardi un altro decreto che aspettava da otto anni di essere varato anche questa una previsione del Codice del terzo settore e quindi della diciamo della centodiciassette del due mila diciassette rimasto inattuato
Ma in questi due anni e mezzo abbiamo attuato tante previsioni io credo che il compito di un governo sia cambiare ciò che non va ma attuare ciò che rimane sospeso e che quindi dire come diceva lei mi cibo
Questo quello della certificazione delle competenze dei volontari è uno dei decreti che ha avuto luce cosa significa significa riconoscere a chi fa un'attività di volontariato un valore e riconosce agli eroi è formalmente il livello istituzionale quindi chiunque fa un'attività di volontariato all'interno ovviamente delle organizzazioni del terzo settore per un numero minimo io quindi non meno di sessanta ore potrà giocarsi questa competenza sia dal punto di vista lavorativo che di percorso di studi ma anche di concorsi pubblici
E questa è una meno potenti e per alimentare il volontariato illazioni di volontariato in Italia soprattutto ovviamente tra i più giovani che hanno ha più possibilità più di spendersi questa occasione questa opportunità quindi se fino ad ora che faceva volontariato lo faceva per se stesso che è una cosa bella
Perché
Dare agli altri significa poter coltivare il sentimento di felicità perché nell'incontro con l'altro che io raggiungo dei livelli di felicità maggiore significa poter fare qualcosa per se stessi in termini di gioia
E di poter alimentare la gioia nella propria vita quindi io credo che non sia soltanto un atto per l'altro mandato per nuovi per poter coltivare la nostra anima ecco il volontariato
Tane dell'anima Mazzini diceva derivazione parla dell'anima beh io credo che il volontariato sia il pane dell'anima e per questo però io credo che sia giusto sono fermamente convinto e lo sono sempre stata degli istituzionali lo deve istituzioni lo deve riconoscere sue e che è compito delle istituzioni riconoscerlo promuovendo in tutti i modi possibili io credo che con l'applicazione di questo decreto interministeriale
Il governo abbia fatto quello che doveva fare niente di più nemmeno niente di meno cioè l'ha riconosciuto il valore del volontariato non soltanto con un atto privato
Ma con un atto pubblico di valori pubblico come un atto sociale che va promosso rilanciato e sostenuto in tutti i modi
Anche con questa certificazione delle competenze ecco
Lei ha RAI giustamente evidenziato che il volontariato di chiarire ed essere in qualche maniera sostenuto deve essere deve essere sicuramente sponsorizzato se si può dire così
è particolarmente tra i giovani ecco parlando di giovani allora mi viene in mente quindi la legge centoquattro del due mila ventiquattro quindi anche questa è una legge abbastanza recente che ha costituito la giornata nazionale dell'ascolto dei minori
E quindi vorrei c'è anche su questo lei ponesse l'accento su questa iniziativa che sicuramente si ricollega a un tema sociale fortemente sentito cioè quello che del disagio spetti spesso caratterizza la vita
Di ragazzi gli adolescenti in una fase storica connotate da una certa povertà valoriale quindi che cosa è questa giornata nazionale dell'ascolto dei minori cioè
Intanto si inserisce nel solco di un'azione del Governo strategica e strutturali di promozione e tutela dell'infanzia e dell'adolescenza più ampia
Quindi abbiamo voluto inserire in questo piano
Il governo Meloni anche la giornata dell'ascolto del minore non come atto unico ma come atto che completa una strategia più profonda
Abbiamo stanziato le faccio un esempio delle risorse
Straordinari ma stanziate primo prima d'oggi
Che sono arrivate a trecentosettantacinque milioni di euro
Per aprire delle dei centri di aggregazione per a adolescenti e preadolescenti dagli undici finali vinto una mi parliamo anche di di giovani
Dei luoghi fisici reali nei quali questi ragazzi queste ragazze potranno avere delle opposizioni perché fare che cosa per fare gratuitamente esporta per imparare ad utilizzare lo strumento per cercare di essere accompagnati da educatori e operatori credibili nella conoscenza di loro stessi del loro talento di ciò che li rende unici irripetibili
E per poter quindi compiere il proprio progetto di vita attraverso un percorso di formazione di studio fino a diventare un'inclusione proprio lavorativa
Ecco
Non è mai stato stanziato un importo economico così rilevante apriremo fino a cento comunità giovanili c'appunto centri di aggregazione per adolescenti li abbiamo chiamati destinazioni Desideri nazione non è un nome che ha inventato il governo Meroni Ministero del lavoro e delle politiche sociali io ma è un nome che nasce dai ragazzi dallo rifiuta il vaso bordate a un gruppo di ragazzi
Che partecipa con un protagonismo giovanile ad indicare delle politiche possono essere sempre più radicate per loro e abbiamo ascoltati quindi e ci hanno chiesto tra le varie cose come prioritario di luoghi in presenza fisici
Quindi non soltanto contatti on line virtuali ma
Loro sancì cioè registravano la necessità di avere dei luoghi in cui incontrarsi
Tra di loro avevi le istituzioni a fianco avere degli adulti e degli operatori che li accompagnano nella loro Progetto di crescita e di sviluppo
E abbiamo dato risposta queste qui abbiamo preso il loro nome
E fra l'altro hanno anche inventato il logo per cui il logo di questi centri el loco che nasce da un protagonismo giovanile ci tengo a dirle questo perché la giornata dell'ascolto del minore si inserisce in questa azione
Ne immagina basta è un percorso di trecentosessantacinque giorni all'anno in cui non intendiamo ascoltare
I nostri ragazzi le nostre ragazze e rispondere poi ai loro bisogni degli alimentari loro sogni
E allora la giornata e e questo è innanzitutto ricordare a tutti i ragazzi che hanno diritto un diritto che è sancito da tanti internazionali come la Convenzione ONU dei diritti dei bambini e degli adolescenti e che dice che le istituzioni gli adulti devono riconoscere il diritto all'ascolto dei minori quindi a dirlo ai ragazzi che hanno questo diritto e come diceva Papa Francesco devono e possono fare chiasso se gli adulti e le istituzioni non riconoscono questo diritto
E poi anche ricordare unti agli adulti che hanno questo dovere che è un atto d'amore quello di di fermarsi fermarsi perché per ascoltare bisogna fermarsi
Per poter tra camminare insieme e quindi poi costruire un presente e un futuro migliore e allora la giornata
è stata istituita per legge come diceva lei scorso anno nel due mila ventiquattro
Nell'estate del due mila ventiquattro quindi hanno il nove aprile del due mila venticinque abbiamo celebra la prima giornata dell'ascolto del minore anche qui abbiamo avviato un percorso che è iniziato con il coinvolgimento
Di duecento adolescenti abbiamo intenzione per tutto l'anno di svolgerne molte di più il lavoro che stiamo strutturando per poter costruire un manifesto che parta sempre da loro
E che sia il contenuto di una serie di richieste che i ragazzi fanno alle istituzioni ai tutti i livelli doppiamente per poter prendere sempre più sensibili verso il tema dell'ascolto del protagonismo
Di questa stagione della vita e e per poter poi fare delle politiche di buon senso ancora di più come lei diceva in un tempo eccezionale un tempo di tanti cambiamenti
La transizione certamente ricco oggi digitale la transizione ambientale energetica ma anche la transizione demografica che appartiene soprattutto all'Europa in Occidente in cui nascono sempre meno bambini
Sì vive sempre di più quindi c'è una speranza un alleggerita sempre maggiore ma c'è anche un dato preoccupante che ci registrato ci restituisce l'Istat cioè attualmente i numero di ovvero ottantenni
è superiore hanno un menu ghiande errate dieci anni cioè noi abbiamo attualmente oltre quattro virgola cinque milioni di ultra ottantenni e abbiamo quattro virgola tre in
Milioni di minori sotto i dieci anni
Era questo deve essere un dato comunque preoccupante se noi osserviamo le nuove generazioni
Una dato preoccupante dal punto di vista sociale ma anche dal punto di vista della sostenibilità dei guai fare dal punto di vista quindi economico e e anche politico e e abbiamo quindi assolutamente come priorità quello di prenderci una parte cura dei minori che nascono che vanno aiutati e tutelati e e dall'altra anche di fare delle politiche aiutino sempre di più la famiglia i genitori hanno far diventare un atto ironico quello di mettere al mondo un figlio
Perché le istituzioni non sono stati capaci di poter accompagnare ma in realtà un atto possibile anzi da poter sempre di più
Concretizzare
Attraverso delle politiche a seicentosessanta grati che non so che non la stanno lì perché non lascino le persone sole che non lascino la famiglia Sora che non è soltanto un atto privato anche quello
Ma è un atto di grande rilevanza sociali e culturali
Ministro grazie siamo arrivati alla fine di questo nostro incontro i temi da trattare
Vi sarebbero anche di più e avremo bisogno di molto molto più tempo abbiamo toccato alcuni punti importanti salienti licenziarli e che hanno connotato altre questo suo percorso
Al ministero a capo di questo importantissimo sentimento
Anche dell'economia del nostro Paese
E e quindi telegraficamente in chiusura ci siamo incontrati un po'diciamo all'inizio dopo il suo insediamento siamo oggi a metà legislatura i risultati raggiunti
Mi sono stati perché sono nel tangibilmente riscontrabili ecco in questa seconda metà della legislatura mi dica un progetto a cui uno solo a cui mira che le sta uno interno qualcosa che per poter completare ecco
La alla parte terminale di questa esperienza
Vogliamo continuare a consolidare quello che abbiamo fatto perché il percorso deve essere percorso solido di radici profonde che si raddoppiano in maniera tale poter dare poi vigore ai rami
Alla frutta che nascerà che negli anni passato negli anni futuri ma quello a cui crediamo fermamente una riforma delle politiche sociali una riforma delle politiche sociali che nasca da un web fare integrato no Way far che sia basato su un'alleanza come vi dicevo su un patto sociale tra istituzioni privato e privato sociale
Non più il welfare statalista non più Uefa meramente assistenzialista non più guerra che si basa unicamente sui sussidi ma bensì dunque farà attivo
Un welfare che aiuta le persone a cui deve essere incluse da un punto di vista sociale
Un guasto anche prende le persone libere e non dipendenti da uno stato che erogabili pacchetti
E quindi dei sussidi sempre ai minimi Terni e per fare questo noi dobbiamo puntare sull'inclusione sociale e lavorativa di tutti
E questo è quello che noi intendiamo continuare a fare portare avanti in maniera determinata etiche e con grande puliti vita perché guardi io sono fermamente convinta di questo
La povertà si combatte per decreto come il lavoro non si crea per decreto
La povertà si combatte alimentando una o visioni sociale
E il lavoro loro creano l'impresa di enucleare i lavoratori
Le istituzioni devono essere degli allegati noi dobbiamo aumentare la crescita di questa nazione dobbiamo aumentare la produttività dobbiamo mettere tutti nella condizione non soltanto di a vere un diritto al lavoro
Ma di sentire anche la responsabilità è un dovere di partecipare alla crescita di questa Italia ma per fare questo le istituzioni non devono giocare una partita al ribasso
Ma devono essere invece consapevoli che il welfare deve avere obiettivi alti
Non quelli di lasciare quello di lasciare deboli nella fragilità ma quello invece di aiutare i fragili approderà sergenti più autonomi e sempre più inclusi nelle comunità in cui appartengo questo è l'obiettivo che abbia questo è l'obiettivo che perseguiremo lo faremo per i prossimi due anni e mezzo
Non so se ci riusciremo in cinque anni ma guardi che non rompersi chiedemmo con grande cura mandati e se gli italiani vorranno anche perché grazie presidente allora in bocca al lupo per questo ambizioso progetto verremo a controllare
Quindi verremo abbinata assediata rientri riscontro di questi nuovi di questi di questa appunto ulteriore finalità che per fare questo grazie ancora il allora grazie i nostri ascoltatori
Chiudiamo prossimo appuntamento di Settore terzo Pirlo trattare tutte le tematiche sosta che sono consustanziale al nostro vivere quotidiano
Grazie grazie carceraria