Referendum caccia e pesticidi: non raggiunto il quorum dei votanti istituzioni: poteri e funzioni dei due rami del Parlamento

Al microfono di Radio radicale il senatore di Pertini senatore il tre quattro giugno si voterà sui referendum in materia di caccia e di pesticidi
Innanzitutto ci sembra di poter notare che la pubblica opinione non sia perfettamente informata su questo nel poi gli è questa forte campagna astensionisti e da parte delle organizzazioni venatorie
Che rischia di invalidare il referendum un campanello d'allarme per la democrazia
Ma io temo fortemente che non si raggiunga il quorum
Quasi certamente per la caccia probabilmente neppure per i pesticidi
E ritengo questo un un grave danno
Perché se non si raggiunge il quorum non si faranno le leggi infatti io sono convinto che i referendum non sono risolutivi questo bisogna dirlo all'opinione pubblica il referendum da solo non risolve nessun problema
Però un voto contrario
Ma piuttosto perché questo è il timore mio non tanto la prevalenza del no perché tra quelli che vanno a votare prevarrà il sì ma la mancanza del quorum cioè del numero sufficiente perché pensiamo al Lido
è un segnale al parlamento che non bisogna fare le due leggi che si stanno facendo quindi ci terremo i pesticidi e la caccia non sarà disciplinata sul modello europeo io credo che questo è da e da spiegare bene alla gente
Perché molti non sanno neppure di che cosa si tratta alcuni pensano per esempio che con referendum sulla caccia si sopprime la caccia non è vero è una sciocchezza
Correndo sulla caccia si apre per il Parlamento la necessità di fare una legge che disciplina meglio la caccia
Quindi il punto da sottolineare questo e già che sono qui a questo microfono vorrei dire che poi se proprio qualcuno non sarà senza andare a votare sulla caccia ricordi che il voto e distinto e va ad almeno a votare sui sui pesticidi perché il fatto che ci si lascia villa venerare senza muovere un dito e ridicolo ripetendo
Che se si fanno i referendum si faranno le leggi se non si farà serve per e non si fa e difficile fare le leggi
Senta libertini anche sull'atteggiamento del PC son nate diciamo delle perplessità
Perché vi è stato un articolo del segretario generale molto chiaro in prima pagina sul quotidiano comunista che invitava a votare tre sì
Poi vi è stata la presa di posizione di trentadue deputati comunisti che invitavano all'astensione sostanzialmente vi è stata questa grossa pubblicità delle organizzazioni venatorie che è apparso proprio sul quotidiano comunista è questo affatto molto arrabbiare gli ambientalisti e con lei può spiegarci meglio
A parte la pubblicità che l'unità se lo costruisci scorre vede che pubblica per la pubblicità di tutti
Stamattina c'è appagamento una lettera di Democrazia proletaria contro il PC quindi mi pare chiaro che se l'unità pubblica una pubblicità contro il PC può anche pubblicare una pubblicità contro referendum non non implica la responsabilità del partito io poi non sono d'accordo che l'unità si comporti in questo modo
Penso che l'unica su un giornale fatto malissimo e diretto peggio ma questo è un altro discorso quindi non c'entra niente con la posizione del PC
La posizione del PC e quella stabilita con un documenti al congresso al comitato centrale naturalmente nei referendum lasciamo libera la libertà di coscienza cioè non diciamo a un iscritto al Pci se tu non voti
Sì o no secondo i casi non fa più parte del PC perché questo sarebbe contrario al rapporto tra cittadini e referendum ore prenda una scelta libera ogni cittadino deve votare come crede quindi noi lasciamo agli scritti la libertà di votare come credono
Ma l'orientamento lo esprimiamo il nostro orientamento è estate spesso larghissima maggioranza nel comitato centrale
Nella congresso è stato espresso a larghissima maggioranza il comitato centrale ed è favorevole ai due sì e invitiamo a votare sì quindi l'articolo del segretario del partito esponeva la posizione ufficiale del partito
E ci sono compagni che hanno altre posizioni
Ma non capisco perché prima ci si criticava perché eravamo l'ITC ora che si vota a maggioranza ci si critica perché si vota a maggioranza cioè si pretenderebbe che voi contrazione essere monoliti città questo non è ci possono essere compagni Cannes opinione diverso
Per esempio in questa materia e io rispetto al compagno Bordini io opinione di a diametralmente opposte si vota
La maggioranza è stata quella a favore dei sì questo è la posizione ufficiale del Partito Comunista italiano sui sul sui referendum
Naturalmente noi abbiamo una posizione che lo voglio ribadire non contrappone referendum la legge in questo senso noi abbiamo una posizione diversa da quella dei Verdi forse anche quella dei radicali noi non diciamo il referendum invece della legge
Anzi io trovo che quando per esempio la Procacci dice queste cose in televisione fa il gioco del del no
Perché andare a raccontare che non si fanno le leggi e che referendum risolverà il problema e presentare ritenendo comune Reno contro i cacciatori
Come se si trattasse di con un voto di sterminare i cacciatori secondo la posizione settaria chiuse che non aiuta nulla
Noi evitiamo diciamo che queste materie vanno comunque regolata per per legge perché le ferendone solo abrogativo quindi può solo levare delle norme ma il vuoto giuridico va coperto ma noi siamo favorevoli a che si vada a votare al referendum anzi rivolgiamo un caldo appello perché si vada a votare al referendum allo scopo di consentire che si facciano leggi avanzate
Santori Bertini permetta di farlo ma ultima domanda lo so richiederebbe una risposta molto complesse e anche molto lunga però può c'è qualcosa che ne so non si riesce più a comprende il Partito comunista diceva non è più un partito monolitico ma ora il dibattito difficile anche da da da capire per per gli analisti per coloro che si occupano di politica quotidianamente
Ieri abbiamo assistito le dimissioni Alfredo Galasso dal partito per comunista italiano in seguito alla faccia a faccia tra Occhetto e il Presidente del Consiglio Andreotti
L'inno edilizi continua a confrontarsi in modo sempre più aspro c'è una possibilità di uscita
Ma io l'opinione a questo riguardo lo espressa dal comitato centrale con molta chiarezza e l'ho ripetuta ancora l'altro giorno la dichiarazione politica
Io ritengo che il Partito comunista italiano è avviato sulla strada drammaticamente pericoloso l'ho già detto
Pericolosa per il partito e pericolosa per la democrazia italiana
Perché se si continua così noi andremo a una lacerazione inimitabile
Non perché la voglia io perché a volte si equivoca perché in realtà sia nuova sulle parole sulle dichiarazioni in realtà si apre si sta aprendo un processo dischi negativo
Se noi dovessimo andare a gennaio un congresso che scioglie il partito cambia nome il rischio è che questo nuovo partito si faccia senza una parte del PC abbastanza cospicua
E non parlo qui di Ingrao perché Ingrao può benissimo andarci ma ci sono già centocinquanta mila iscritti che se ne sono andati
E ce ne saranno altri che se ne andranno e con luoghi aderenti che saranno dei piccoli gruppetti dei club quindi con una netta riduzione della forza del partito comunista e una catastrofe alle elezioni
Allora occorre andare una correzione politica cioè nell'interesse della democrazia italiana della sinistra e questo nel comitato centrale si è discusso c'era stata alcuna apertura di Occhetto interessanti che però poi è rimasta senza seguito bisogna andare una correzione politica
Che non cancelli le differenze all'interno del partito comunista perché le differenze sono naturale in un partito con la dialettica
Ma che è un quadro comune di convivenza e questo ripeto lo si può fare solo sulla correzione sulla base una collezione politica
Cos'è questa correzione politica non la rinuncia al rinnovamento della sinistra non la rinuncia al rinnovamento della sinistra perché questo è un esigenza vera tutti si interrogano su cos'è la sinistra dopo gli avvenimenti drammatici di questo secolo
E neppure il l'azzeramento del processo costituente l'abbiamo lanciato congresso deve andare avanti però bisogna rimettere il processo costituente con i piedi per terra
Cioè il processo costituente non può ridursi a una specie di mascheramento per cui cambi simbolo e con l'ingresso di non so di Flores d'Arcais di Migone fa un nuovo partito che questa è una un trucchetto che demoralizza e disgregata il processo Cusani deve essere vero
Cioè noi dobbiamo aprire un processo di rifondazione del partito della sinistra ma reale partendo dai contenuti
E questa elaborazione dei contenuti deve essere a livello di massa e deve essere accompagnata e sorretta da una ripresa grande l'iniziativa di lotte su questo terreno è possibile a vere con punti di vista diversi la ricomposizione unitaria del partito comunista italiano io ritengo che questa è una recita assoluta e guai se nel giro del prossimo mese non si va su questa strada
Ripeto che Trapattoni apertura in comitato centrale interessante questa apertura poi non ha avuto corso io mi auguro che abbia corso
Perché se questo non sarà non sarà un guaio solo per i comunisti io voglio dire ancora una cosa che c'è per esempio come Craxi chi ha sperato che la crisi del partito comunista avvantaggiasse per esempio il partito socialista si vede che la crisi è partito comunista discreti alla sinistra
Oggi se non vogliamo la disgregazione della sinistra dobbiamo volere un rilancio dalla forza comunista non in termini del passato può io che combatto Stalin da quarantatré non ho aspettato nel cinquantasei nel snello settantotto sessantotto nel settantadue e Nell ottanta agosto nove e combatto lo stalinismo da da dal quaranta treni
Sono certamente per una formazione per un partito comunista che si sia liberato di ogni dogmatismo autoritarismo
Ci sono per una forza di sinistra che può chiamarsi anche non comunista ma una cosa reale ecco l'idea di fare un trucco cambiando il nome annettendosi alcuni indipendenti che non contano niente secondo meno dello zero questo è una socio soluzione che mortifica i comunisti li disgrega
Ed è totalmente negativa per la democrazia italiana
Grazie senatore libertino
Parli al microfono di Radio radicale il professor Stammati anche noi vorremmo chiedere un giudizio su queste su questi referendum del tre e quattro giugno
E professore innanzitutto sembra che la gente non sia molto informate poi c'è questa campagna astensionisti che ha delle associazioni venatorie che rischia di invalidare i referendum ma non crede sia un campanello d'allarme per la democrazia
Ma effettivamente io penso che tende molto disinformato e riguarda domando sono abbastanza complesse mi pare difficile orientarsi per la gente comune ritengo che c'è stato sarebbe stato necessario fare una campagna molto più incisiva e spingendo la gente ha votato sì o no secondo la propria opinione o comunque a partecipare a questo referendum sia quello della caccia corre due domande alternative sia quello contro i pesticidi che io ritengo che se tutte e due volte tutte e due molto importanti
Senta addirittura una ministro della Repubblica misto l'agricoltura ha invitato gli elettori a non andare alle urne
E con lei non crede che per l'integrità della nostra democrazia e la nostra Repubblica questo sia un fatto come dire poco in copia bile
Beh preferisco non rispondere a queste domande insomma io penso che avrebbe andare esprimendo il proprio parere sì o no
Ma siccome referendum sono una parte importante
Della nostra vita pubblica ritengo che sia
Veramente necessario trovare in partecipare professore un'ultima domanda lei viluppo anticiparci quale sarà il suo giudizio su voi tre referendum
In che senso può dirci che come si esprimerà
Beh io sto guardando attentamente le domande sono esattamente su un quando ero di sì sugli altri due sto esaminando un po'testo che a quanto complicato io penso questo dono che soprattutto non solo la caccia la brevità verità anche alla pesca valgono molto attentamente e regolamentati nell'interesse di tutti ringrazio questo Stammati
A alla microfono di Radio radicale il senatore Massimo Riva presidente del gruppo della Sinistra indipendente
Senato deriva innanzitutto vorrei chiederle un giudizio sul fatto che di referendum del tre e quattro giugno su caccia e pesticidi sono stati invalidanti secondo lei il che significa tua anche per la nostra democrazia
Ma io non drammatizzerei sinceramente l'esito di questi referendum
In modo nel pizzo perché la spiegazione che io do o nel comportamento del corpo elettorale in questa vicenda a parte alcune sacche di strumentalità insomma l'assenteismo dal voto promosso da gruppi di interesse come questo dei cacciatori e dei produttori di armi
Secondo me il significato invece più generale e quello della necessità è questo il messaggio ecco la necessità che si Chianni corpo elettorale a votare nel referendum su questioni
Di alto livello sociale e politico faccio un esempio
Sicuramente se ci trovassimo Sensi fossimo trovare di fronte a domenica scorsa attenti della qualità
Come è stato in passato per l'aborto il divorzio avremmo ampiamente superato non solo la soglia del cinquanta per cento ma anche quella del sessantacinque della precedente esperimento referendario quindi ad esempio sono convinto che se sia arriverà in porto con la proposta di referendum sulla legge elettorale non avremo assolutamente del problema nel cuore un minimo quindi ecco direi che Valetto certo in parte come fatto negativo dell'utilizzo strumentale da parte di alcuni interessanti
Ma in ogni caso come un insegnamento in positivo a usare lo strumento del referendum su questioni che il Paese nella sua maggioranza sente veramente come questioni importanti
Senta Presidente subito dopo aver conosciuto l'esito di questi referendum vi sono state anche le interpretazioni delle letture di carattere strumentale
Ecco il suo collega di gruppo il settore Pasquino oggi interviene con un intervento su con uno scritto sul quotidiano l'Unità
E propone
Anche l'introduzione del referendum diciamo di tipo propositivo deliberativo nel nostro Paese certo questa un'intatta le letture di carattere strumentale le quali mi riferivo però e gli inviti considerazioni che in genere sono state fatte ecco lei in quali si trova
No ecco non mi ritorni in questo collega Pasquino che mi sembra veramente una lettura un po'radicale non tanto Bellesi
Toh di questo di quest'ultimo referendum dello strumento del referendum in genere io sono culturalmente politicamente
Fortemente radicato in un principio di democrazia rappresentativa quindi l'ipotesi di un referendum deliberativo mi trova per ragioni posso anche spiegare fortemente contraria
Vedo che in un Paese come la Svizzera dove di referendum se ne fanno con grande con grande frequenza
In realtà i politici e e gli studiosi della politica più attenti dicono spesso ma cosa che trovo molto giusta
Anche lo strumento del referendum non è necessariamente uno strumento efficace di democrazia diretta
Perché né i referendum il vero potere North Amer lettorato Maneki formula la domanda e quindi bisogna stare molto attenti all'ipotesi di referendum deliberativi
Che in qualche misura delle civili derelitti amerebbero a alla base la democrazia rappresentativa
E quindi se
Poi pensiamo al fatto che oggi viviamo in un mondo fortemente influenzato dai mezzi di comunicazione di massa le possibilità che
Si compiono incerti certe circostanze particolari della storia di una società fenomeni di manipolazione dell'opinione pubblica il rischio e molto molto alto quindi io non sono certo per ipotesi di referendum di tipo deliberativo
Senta Presidente lei crede che da parte del comitato promotore di questi referendum vice è stata anche una certa sottovalutazione diciamo dell'importanza del radicamento nel territorio della possibilità di spostare grandi masse verso le urne è mancato l'impegno dei partiti sostanzialmente anche di quelli che avevano promosso la consultazione
Beh direi di sì
Lei disse che certamente è è mancato questo impegno però attenzione non è una responsabilità che possiamo rapiti così un po'superficialmente scaricare sui vertici dei partiti
Perché è mancato
Questo impegno dei partiti perché anche a livello di radicamento sociale cioè di sezioni di organizzazioni più o meno di Massa periferiche dei partiti non c'è stata la mobilitazione
Che rifletteva a mio parere un sentimento diffuso di
Interessa il minore per questi temi
Interesse minore nel senso naturalmente che non penso che gli italiani se ne infischiano delle questioni ambientali di ciò che mettono in bocca o del fatto che la caccia si è rifatto sregolata in questo Paese probabilmente derivava una convinzione che qualunque sia l'esito del referendum avrebbe posto dei problemi di regolamentazione per la materia sia dal lato tra caccia
Sia dal lato dei pesticidi che non se venivano risolti corsi o no sulla scheda elettorale ma che inevitabilmente dovevano passare attraverso il filtro di un esame delle sedi legislative come il Parlamento e quindi e forse è questo atteggiamento questo sentimento ma l'elettore la consapevolezza di una scarsa influenza sul risultato finale che lo ha portato a nonna mobilitarsi
Senta vive in corso so in queste ore il dibattito sulla la riforma del cosiddetto bicameralismo perfetto una serie un pacchetto di proposte che vengono aperti della rilevanza che sono state duramente contestate dai gruppi dell'opposizione lei anche stamane è stato cinto di un vivace scambio di battute con il relatore con il ministro con i gruppi del pentapartito voi ritenete è questa riforma una non riforma un'occasione mancata eppure il presenterà come safari costituzionale relatore senatore via continua a sostenere che si tratta in queste condizioni politiche del massimo ottenibile quindi una riforma importante e positiva
Sì mito Federico regione lei ha detto la riforma del cosiddetto bicameralismo perfetto io faccio una correzione alla sua domanda sporto il termine cosiddette la cosiddetta riforma bicameralismo perfetto
Perché in realtà quella che è stata proposta dalla maggioranza ed a fare l'attore professore Elia e una
Riforme perché credo di ritocca qualche aspetto della rapporto Camera e Senato lasciando però sostanzialmente aperti a tutte le questioni e tutti i principali inconvenienti di inefficienza del lavoro del lavoro parlamentare quindi nostro giudizio è fortemente negativo e non possiamo neanche accettare come giustificazione questa che viene avanzata dal dai via nome della maggioranza cioè che questo era quanto era possibile allo stato degli attuali rapporti politici perché se questo è vero dobbiamo concludere
Che questa maggioranza evidentemente non è in grado di esperienze alcune riformando il sistema bicamerale
Invece fosse professori a non saperlo contro nel fare questa affermazione che come si usa dire si tirava la zappa sui piedi perché era una dichiarazione di impotenza
C'è un punto però che mi ha colpito molto e che non riguarda tanto i meccanismi del passaggi procedurali delle leggi fra Camera e Senato
Ed è la questione certamente cruciale per noi di questa riforma che era la riduzione del numero dei parlamentari su questo punto la maggioranza ha fatto un blocco omertoso e tutta
L'argomento è stato quello che una simile riforma sarebbe concepibile solo nel quadro di una riforma elettorale generale
Io apprezzo questo ragionamento e dico che si è anche vero ma poi che la riforma elettorale non si vede nome avanza
E a mio avviso avendo la maggioranza è ormai e aperto questo teatrino del proporre ipotesi di riforma elettorale talmente diverse l'una dall'altra dal non fare quindi praticare alcuna riforma elettorale trovo che questa occasione che è stato offerto al parlamento di però non c'è sì in termini di autoemendamento Autori duecento al proprio numero Iraq il primo banco di prova serio per dimostrare l'esistenza di una volontà politica di riforma del sistema
Anche elettorale
Non è stata accolta e quindi devo concludere che questa maggioranza elogia molto le riforme ma non le pratica ma la ringrazio presidente Riva
Al microfono di Radio Radicale abbiamo il senatore Mazzola vicepresidente del gruppo democristiano sentore Mazzola anche stamane vi sono stati dei contrasti piuttosto a spetta ai gruppi della maggioranza i quesiti l'opposizione in particolare le opposizioni di sinistra ritengono che questa di forma complessivamente sia una riforma minimalista un'occasione mancata e colleghi invece quali giudizio complessivo Neda
Ma io do un giudizio positivo tenendo conto del fatto che noi siamo partiti con l'idea che la riforma riguardava il procedimento legislativo e quindi
Era in partenza escluso ogni discorso sul differenziazione di funzioni fra le Camere sulla diversa formazione delle due Camere
Ed era imporre un un discorso limitato allo snellimento del processo legislativo foto questo aspetto riportato io credo che sarà positivo perché in effetti viene limitata
La l'ipotesi di doppia lettura che soltanto per una serie di leggi che più importanti costituzionali bilancio trattati Nazzari c'è la doppia lettura per le altre leggi
La doppia lettura viene solo sul richiamo che può essere fatto dal Governo o dalla maggioranza dell'altra Camera
Certo il discorso e e monco nel senso che una riforma generale del bicameralismo
Potrà essere fatta soltanto nel momento in cui ci porranno mano ai sistemi elettorali e assistiamo politica in generale cioè fermo rimanendo sistemo come oggi
Il massimo che si poteva fare era ottenere
Delle procedure più snelle e questo non l'abbiamo ottenuto con questa legge
Quando si porrà mano al discorso la riforma elettorale e quindi al discorso più generale del sistema politico Renato Pagliaro ci può hanno anche vedere ipotesi di riduzione del numero di diversità di funzioni tra le due camere ma ripeto questo è da vedere in una
In un quadro molto più vasto che non è quello nel quale non è che ho affrontato adesso questo discorso che abbiamo affrontato ripeto esclusivamente per snellire le due senta senatore Mazzola poco fa parlavamo con il Senato deriva e lui ricordava la proposta delle sinistre di riduzione dei parlamentari devo vietato questo sarà possibile non in modo diciamo così surrettizio con una a decisione assunta qui ma nel quadro di una riforma elettorale ecco però non sappiamo nel nostro Paese queste riforme non fanno un passo avanti senta il tema del numero risolto qui sarebbe stato un modo surrettizio di creare uno sbarramento per le forze minori ne avessimo detto cenato invece che trecentoquindici e duecento avremo di fatto eliminato liberali repubblicani socialdemocratici radicali
Quindi era un modo surrettizio di risolve il problema e poi qualunque numero avessimo detto duecento dei sindaci in quanto centotrenta era un numero campati in aria
Perché i numeri parlamentari va visto in relazione al modo con il quale gli stessi vengono eletti in relazione al lavoro che vanno a fare
Io sono convinto che la riforma tale si debba farne son così convinto che sono firmatario della richiesta
Del comitato per Sutra Mario Segni ho fatto nella mia provincia la campagna e stiamo faremo convegni ancora per raccogliere le firme perché sono convinto che soltanto attraverso lo strumento del raccolto delle firme mai costringeremo il Parlamento a decidere una riforma seria oppure sono ci dal Parlamento andrà invece gli elettori però ripeto solo in in quel momento nel momento cui affronteremo la riforma scene del sistema elettorale potremmo anche fare un discorso chez
Io sul numero dei componenti dell'assemblea presidente le faccio un'ultima domanda ecco mi in questo quadro che lei ha così descritto dei fondo ha parlato diciamo di riforma possibile nelle condizioni politiche che conosciamo a come non ha
Diamo un divario crescente diciamo tra le esigenze di riforma reale che vengono dalla pubblica opinione perché sfiduciata rispetto al sistema dei partiti che non va a votare che invalida il referendum e quello che qui si sta produce and ormai in modo definitivo beh certo un un collegamento c'è però la politica e purtroppo l'arte delle cose possibili e in questo momento con questi partiti
E con questa situazione più di tanto non si poteva realizzare io credo però che questa sia una fase di passaggio una fase di passaggio perché nel momento in cui sono accadute debba ideologicamente cui non c'è più il comunismo tutte destinate a cambiare cresceranno le occasioni trasversalità dei partiti si andrà certamente verso forme nuove per questo dico che era la nostra riforma la riforma trace unto perché copre un momento di passaggio da un sistema che è stato il sistema
Dei quarantacinque primi anni era nostra repubblica un sistema diverso io credo che dovrà essere ancora all'interno della repubblica parlamentare apre non credo all'ipotesi craxiana dalla grande riforma ma credo però
Se sia possibile mantenerlo all'interno della riforma della repubblica parlamentare si si faranno due conosce operazioni la riforma e tornare e l'autoriforma dei partiti ma la seconda sarà obbligatorio mentre ce l'ha fatta la prima quindi l'obiettivo principale rimane la riforma elettorale
La ringrazio senatore Mazzola