Al simposio di Jackson Hole l'intervento del governatore della Federal Reserve.
La sua apertura sulla possibilità di un taglio dei tassi d'interesse di un quarto di punto è stata letta come un tentativo di compiacere Trump.
In realtà è un orientamento già emerso nei mesi scorsi da parte della Fed.
Al contrario, nel corso del suo intervento, Powell ha proposto una disamina precisa degli effetti che le politiche protezionistiche e la stretta sull'immigrazione hanno provocato sull'economia Usa.
L'innalzamento dei dazi ha provocato un innalzamento dei … prezzi al consumo.
E le politiche sull'immigrazione hanno avuto effetti sul mercato del lavoro: l'occupazione diminuisce perché diminuisce la domanda di lavoro, gli aspiranti temono di manifestarsi.
Non aumenta il tasso di disoccupazione, fermo al 4,2 per cento.
Il rallentamento dell'economia e della produzione, sommato alla risalita dell'inflazione, espongono il Paese al rischio di stagflazione.
La prudenza di Powell, che intende attendere i dati su inflazione e occupazione per poter stabilire se si tratti di situazione congiunturale o strutturale.
Powell ribadisce che si baserà sui prossimi dati relativi ad occupazione e inflazione per decidere su un eventuale taglio dei tassi di interesse.
Fondamentale è che i dati sulla cui base viene elaborata la politica monetaria della Fed siano affidabili: le ultime vicende realtive al licenziamento della direttrice dell'ufficio statistiche sull'occupazione sono un segnale preoccupante, quanto i tentativi di Trump di condizionare ed asservire la Federal Reserve.
leggi tutto
riduci






































