Aria del continente
Cari ascoltatori bentornati avere del continente c'è un'Europa che è sempre stata Europa che non ha aspettato le istituzioni la politica per diventare una un'Europa
Bella un'Europa che ha intrecciato destini dei popoli di tutto il nostro continente senza troppe esitazioni l'Europa della musicale Europa che ha parlato sempre lo stesso linguaggio un linguaggio non di parole ma un linguaggio che fu codificato
Da Guido d'Arezzo e stiamo parlando dell'undicesimo secolo comunale notazione musicale così come la conosciamo oggi e che è stata poi adottata tutti i paesi europei
Un'Europa fatta di Hildegard von Bingen una una monaca tedesca che componeva nel Medioevo melodie che poi venivano replicate nei monasteri di tanti altri Paesi europeo l'Europa del Venezia del Cinquecento dove Orlando di Lasso Cipriano de Rore ordinano della Ert venivano dalle Fiandre si incontravano e suonavano
Con i loro monologhi Andreu Giovanni Gabrieli Veneziani l'Europa di Bach che studia i concerti di Vivaldi livelli riscrive l'Europa della grande opera italiana e non solo italiana che viene ascoltata tutti i popoli europei anche se magari non capiscono l'italiano non capiamo il tedesco delle opere di di Monza per l'Europa della Spagna
Suonata reinventata da da mobili sarà bello ed altri compositori all'inizio del del Novecento
L'Europa della della musica contemporanea che ha dei fili che si intrecciano paese per paese insomma un'Europa che non ha aspettato
Le istituzioni per farsi avanti ed è partita proprio dalla società da gli artisti dai creatori questo naturalmente vale anche per altre discipline
The artistiche vale naturalmente per la la ricerca la ricerca scientifica ma la musica forse è partita
Tra i primissimi e ne parliamo con Giulio britannico che accanto a me c'è un concertista italiano molto importante ha suonato
In Australia sono nato in Argentina suona regolarmente in tanti Paesi europei ultimamente ha fatto un concerto in Italia al Maggio Musicale Fiorentino adesso
Ed è un con un piccolo esempio di quanto stiamo dicendo è impiegato da diversi anni in un progetto di esiti di ricerche esecuzione delle Sonate di Alessandro di Alessandro Scarlatti Domenico Scarlatti
Napolitano
Reinventate o meglio re lo dirà forse meglio Luigi quei termini musicali giusti ma poi riscritte da Hans von Bulow o direttore d'orchestra compositore tra scrittore tedesco nell'Ottocento un progetto di ricerca che lo vede impegnato tra Svizzera Austria e Italia ecco qui già su questa cosa ci sono tante città diverse tanti Paesi che convergono su una un medesimo Progetto allora Giulio tu che hai girato i giri il mondo come
Che mista
Come ricercatore si è anche docente al Conservatorio di Cagliari e come esecutore
Cosa
Cosa ci può dire di una Europa che forse già Stati Uniti d'Europa nel campo della musica da tanto tempo o forse questa è più una una percezione magari non del tutto corretta che abbiamo noi ce lo siamo musicisti siamo soltanto ascoltatori
E l'Europa anche nella musica ha delle sue barriere dei suoi compartimenti stagni e delle sue lotte
E dei suoi nazionalismi che magari non vengono percepiti nelle sale di concerto
Ma son vere tutte e due deposizione l'Europa sicuramente
Per noi musicisti una realtà datata in quel Memorie come poi fatto credenze nell'acqua introduzione
Musicisti si sono esibiti su una scena sovranazionale nel Settecento nell'Ottocento poi non parliamo del Novecento per la facilità dei mezzi di trasporto ma hanno anche contribuito a portare da un paese all'altro conoscenza innovazione
Per noi musicisti ocelli frontiere
Essendo nati comunque già in un la realtà in cui la l'Unione europea
Forse più presenti di come viene rappresentata
Oggi sicuramente e più facile sentirsi parte di una struttura sovranazionale io ho studiato a diciannove anni ero a Parigi posso tornare in Italia questo stato a Berlino poi adesso sono trascrizione dell'Austria
Diciamo che mi sento cittadino di un progetto più grande ovviamente con tutte quante le difficoltà che poi si possono
Trovare dal punto di vista burocratico il fatto di avere
Telefono francese una casa in un altro Paese e il conto in banca ancora da chiudere in un altro posto e cioè ci sono tutta una serie di problematiche della vita quotidiana che sicuramente per noi
Che siamo abituati a vivere su più Paesi sono un po'delle statistiche
Però dicevi che vedo tutto in due tempi esiste anche una una musica nazionale ancora in Europa un circuito di nazionali dopo U gelosie o o scuole diverse
Sì dal punto di vista delle scuole forse e più superato adesso nel senso che
La circolazione tra i vari paesi di docenti che portano a loro volta delle loro esperienze delle bagaglio una diritti ti tradizioni diverse molto più visto mai però da un punto di vista invece di sostegno agli artisti alcuni Paesi hanno delle forme un po'più protezionistiche
Sì si diede anche nelle misure con cui
Gli artisti sono sostenuti dai vari ministeri degli Esteri quanto i Paesi Sting hanno per i propri artisti quanto anche i mezzi gli interessi dei singoli Paesi supportare i propri artisti all'estero
Faccio
Tu hai suonato in Australia come suonato in Argentina la musica classica è percepita dovrebbe essere
Proprio un elemento contraddistinte che contraddistingue l'identità dell'Europa in quanto tale POR per carità musica classica
Conosce compositori perché non sono europei e conosce esecutori di tutti i Paesi del mondo o o quasi però la musica classica nasce in Europa
Ecco ti senti in qualche modo quando ti confronti con pubblici di di di di altri continenti un ambasciatore dell'Europa
Senti che chi è insana guarda al atte come concertista e ascolta quella musica che proponi
Come una un esperienza che credo che lo mette in contatto proprio come quanto pubblico con con un mondo che quello che quello europeo
Allora per quanto riguarda i compositori no io penso che compositori siano patrimonio dell'umanità e come tali nomi indicatori soltanto dell'Europa quello che io ritengo invece prettamente europeo e di cui mi sento portatore
E una maniera di cedere la musica una maniera di vedere la cultura una maniera di studiare questi compositori in questo sicuramente sì nel senso che come europeo sono portatori di una tradizione e questo
In questo sento anch'io è riconosciuta in quanto tale e avvertita in quanto tale una tradizione proprio europea da dagli australiani degli argentini
Sì ormai nella globalizzazione questo è un dato che in qualche modo si è si è perso insomma musica classica non è necessariamente un marchio di fabbrica dell'Europa
Ma
Dal punto di vista di di conoscenze trasmissioni di tradizione no questo è sicuramente presente cioè l'Europa è ancora
Il centro più importante per per lo studio dette la musica classica dal mio punto di vista poi naturalmente la musica classica è patrimonio di tutti ormai vicina correnti pone ci sono scuole
Molto valide quanto queste scuole qui poi alla fine invece abbiamo un rapporto nei confronti della tradizione autentico più opinabile però in questo sicuramente la l'Europa mantiene ancora una posizione centrale
Da sempre la musica ha un rapporto con il potere la musica dei principi la musica delle corti e questo vale anche per oggi
Vediamo le polemiche le scelte dolorose e difficili ma che comunque sono state fatte di escludere ad esempio dai teatri
D'opera o dei teatri musica classica direttori o orchestre o comunque musicisti solisti che hanno sposato delle posizioni politiche
Ma di appoggio Putin di appoggio all'invasione all'inflazione dell'Ucraina da parte della Russia ma questo vale anche per alcuni
Artisti israeliani e quanto secondo te è giusto questo tipo di esclusione questo tipo di attendiamo attenzione
A una possibile pur posizione politica appresa dall'artista che poi naturalmente non è ripetuta nel nel concerto non è presentata nel nel concerto ma fa parte di quello che Jacques Maritain considerava la responsabilità dell'artista che prima di essere artista comunque e cittadino
Ma secondo me ci sono alcuni distinguo da fare al momento dello scoppio la guerra in Ucraina veniva richiesto agli artisti
Russi di fare delle dichiarazioni venivano forzata la loro produzione veniva forzata in tanti sono stati per un certo periodo stato ostracizzato pensiamo la Netrebko all'inizio della guerra Ucraina e in questo secondo me era una posizione un po'troppo manichea detto questo ci sono artisti invece che fanno parte dell'establishment culturale di un Paese
A Ketty vincolano anche la forza culturale di questo Paese sono integrati ai più alti a massimi livelli sicuramente Gergiev
E in questo caso io ritengo che essendo loro così strettamente connesse con il potere
Si è anche legittimo che subiscano
Le conseguenze di questa loro
Olivetti ha colpito parlate di questi problemi tra musicisti oppure atti personalmente o che tu sappia colleghi conosce
Ma è accaduto di trovarsi a disagio nel dover lavorare insieme con un musicista uscì israeliano quant'altro che si sa ha delle posizioni che troviamo politicamente molto molto sbagliate
Oppure oppure il contrario il dispiacere di non poter lavorare con qualcuno che magari entrato
Sottoposto a un'azione di di di di isolamento di boicottaggio è questo e questo magari artisticamente costituisce un un qualcosa che manca
A me personalmente non è capitato di dover
Lavorare con artisti che avessero posizioni
Politica
Lontane dalle mie
Soprattutto che crearsi un problema lavorarci proprio per la loro posizione
La discussione viene portata molto avanti nell'ambito musicale anche sui social network che ormai sono sempre più lo spazio del del dibattito su questi temi e posizioni sono anche diverso adesso
Il pressioni Righetti ed è stata ampiamente dibattuta di recente è stato discusso anche il caso di un concerto Alexander Romanovsky allora a Bologna vicino a Bologna che è stato cancellato per la sua posizione
Politica
Il dibattito è aperto sicuramente
Ci sono artisti
Cherchi in primis che sono artisti straordinari
E
Chiaro che il pubblico
De da questo punto di vista un'esperienza artistica
Però ci sono dei valori che posso anche giustificare
Ma perdita di questo cinque
L'Europa della musica la troviamo istituzionalmente nell'inno europeo l'inno alla gioia Collodi di Shiller di di di Beethoven secondo te è una è una scelta giusta come inno europeo tu che cosa avresti
Eletto cosa avresti deciso scelto come inno
Per
Per simbolo di tutti i popoli europei nel nel grande patrimonio nel repertorio nel repertorio della musica europea io sono per detto te lo dico perché senza emozionante ascoltarla
Ma tu come come coerenti
Io ci sono nato ci sono cresciuto per cui per me
L'inno europeo era quello era un dato di fatto
Pensandoci adesso
Loro parterre assolutamente sia perché comunque un meraviglioso pezzo di musica che soprattutto per i fiori che Beethoven sempre interna perché sono dei valori
Nell'Unione Europea integrare fatto però
Bene che siano i valori di di di cultura di incontro di umanesimo di curiosità per l'altro
Di di intreccio di di di di contributi di creatività che Beethoven aveva e che siano i valori che ci portino avanti su una nostra Europa allora noi vogliamo
Un in bocca al lupo a Giulio per la sua la sua carriera nel suo viaggiare per il mondo portando la musica
La cultura europea e nel suo confrontarsi costante con gli artisti di altri Paesi del nostro del nostro continente questa è una pagina diversa della della dell'Europa rispetto a quella politica così
Conflittuale così travagliata in in questi in questi anni ancora viva l'Europa ma viva la musica europea grazie Giuliano grazie a te
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