"Appuntamenti di fine secolo" presentazione del libro di Rossana Rossanda e Pietro Ingrao org. da Critica Marxista, Liberazione, Edizioni del Manifesto

Per se se volete
Ci sono dei
Dei posti forse
Mi dicono che eventualmente si può apparire c'è un terrazzo lieto
Ma ci penseranno gli ori organizzatori della sala eventualmente dunque allora innanzitutto io ringrazio tutti voi per essere qui e ringrazio
Sia Bertinotti che D'Alema aveva aveva colto l'invito che questi organizzatori che sono critica marxista liberazione ed edizioni del Manifesto hanno rivolto perché discutano insieme con Rossana Rossanda e Pietro Ingrao
Del lodo libero che recepite si intitola appuntamenti di fine secolo uno è un libero come molti di voi probabilmente già sapranno perché forse avranno già comperato già letto eccetera
Che non è composto con i canoni tradizionali
Poiché aperto da un saggio scritto da Ingrao e Rossanda mai completato dalle lettere che gli autori si sono scambiati e che indicano la discussione tra cui quel saggio nato i punti di vista diversi
I dubbi anche in modo da indicare non solo il metodo attraverso cui si è giunti a una prima conclusione ma io aggiungerei
Anche il fatto ma d'altra parte gli autori o dicono esplicitamente che il risultato offerto dal saggio iniziale è solo una parte della discussione che è stata fatta
E di quella che da fare
E infatti già i saggi di Revelli di Martellago e di Karol non solo approfondiscono alcuni temi ma ampliano il terreno stesso della discussione
Dunque come è stato scritto un'opera in una certa misura perfetta un lavoro che sviluppa un dibattito che non è di oggi ma che soprattutto a me pare le offre un nuovo inizio
Ho espresso questo parere su critica marxista un nuovo inizio perché quale che sia la valutazione di consenso e di dissenso intorno alle tesi esposte
Lo sforzo che qui si fa a partire dal tema della vittoria della destra azioni del novantaquattro e contemporaneamente a partire dalla difficoltà gravi della sinistra in Italia Europa cerca di evitare le secche di un dibattito spesso troppo limitate all'orizzonte
Ma utilizzando e temporale e tematico un po'ristretto qualche volta un po'angusto e qualche volta persino intessuto diciamo di reciproca acrimonia
Lo sforzo è quello di guardare più a fondo e più lontano nella vicenda del secolo che si chiude e di guardare con un impegno per la ricerca della realtà
Per usare il titolo di un grande maestro a partire dalle trasformazioni oggettive nei mezzi e nei metodi della produzione
Nella conformazione del mercato dei capitali e delle merci e nelle modificazioni che tutto questo induce nel ruolo e nella collocazione del lavoro in al di dentro delle società di capitalismo sviluppato del lavoro inteso come referente essenziale della sinistra politica oltre che sociale
Questo tipo di analisi può portare a una discussione più produttiva di quella che abitualmente si svolge a partire dalle circostanze politiche immediate e dalle emergenze
E io credo che sia significativo
è importante che i due segretari dei maggiori partiti della sinistra italiana abbia mai accettato di impegnarsi in una discussione di questa natura
La discussione avviene dunque non sulle rispettive politiche ma sui problemi che stanno a monte sulle premesse sui dati della realtà e sulla loro interpretazione
Il caso ha voluto che questa discussione intervenisse all'indomani di una giornata certamente convulsa e drammatica
In cui si è misurato ancora una volta in quale passaggio rischioso noi viviamo e che naturalmente apre problemi delicati per quanto riguarda la prospettiva del Paese
Io mi predisponevo diciamo in questa mio compito di a buttar fuori diciamo è cronaca per il PDS nidi presidente un po'qui etc
Alla come andare agli oratori ciò che peraltro era ad essi ovvio e cioè che non ha né che non abbiamo inteso questo incontro come un confronto tra le politiche ma capisco bene che questa irruzione della cronaca diciamo
Parte giudiziaria aveva ben parte
Parlamentare non è sconnessa da i temi di fondo che Rossanda e Ingrao ci propongono
Non è sconnessa punto direi ma non a Sunday quei temi così come l'emergenza quell'emergenza continua in cui viviamo non dovrebbero servire tutte le nostre energie
Forse proprio per quel che accade questo tipo di dramma politico
Che viviamo ci invita ad andare alla radice delle cose a ripartire dalle fondamenta anche se non vuol dire ignorare i riferimenti alla realtà abbiamo organizzato dunque
In questo modo il nostro incontro Rina Gagliardi Liberazione farà alcune domande
Per sei qui in questa veste in questo momento un più come manifesto aveva
Farà alcune domande a Bert a Bertinotti a D'Alema e poi Rossana e i Ingrao interverranno abbiamo pensato di organizzare sulla base di una di un giro di dire solo perché vogliamo dare tempo agli oratori di dire il lodo apparire e naturalmente non pensiamo di potere pilotava avere questa discussione oltre ogni limite di tempo è vero
Naturalmente voi sapete che intorno a questo libro si organizzano poi a Roma non soltanto a Roma seminari dibattiti eccetera in cui poi gli vuol dire la discussione saranno molteplici così io da lei adesso la parola a a Rina Gagliardi perché
Ponga alcune questioni insomma secondo il suo giudizio ai Polo agli oratori devo specifici
No non specifico niente
Il mio appeal completo ed è quindi mi attribuisco appunto è quello di porre alcune domande
Le recuperando in questo la mia naturale professionalità giornalistiche
Le domande che del resto che questo libro pone sono moltissime è importante perché è un libro io lo voglio dire qui molto importante
E al momento mi pare l'unico tentativo che c'è sul sulla piazza del del del del dibattito politico e della produzione libraria
E l'unico libero che propone una lettura di fondo di quello che è accaduto in Italia e nel mondo negli ultimi vent'anni
E che addirittura in molti momenti riconduce ai grandi nodi di questo secolo
Quindi e in un certo senso è vero che un libro come questo si propone molto di più come ha dato una discussione seminariale ma io credo che anche una sede così diciamo più politica
Più più sintetica può essere molto utile per una messa a fuoco
Del appunto delle domande che questo libro propone io in particolare chiedo sia a Bertinotti che a D'Alema di c'è di rispondere appunto diciamo quella che forse intanto mi pare la questione di fondo che il lavoro poi propone si potrebbe riassumere la così
Siamo conveniamo forse tutti lo quello sì conviene da numerose parti nella nella nel della discussione nella riflessione nella ricerca
Che noi che stiamo andando a modificazioni profonde
E non modificazioni congiunturali dell'organizzazione del lavoro dell'assetto produttivo ma modificazioni profonde del modello sociale complessivo per cui si da un ciclo che possiamo definire keynesiano fuori pista
Siamo nel pieno di una transizione a un altro
Modello che chiamiamo convenzionalmente post fordista ma che si caratterizza per una diversità molto profonda rispetto i tratti caratterizzanti di questo ciclo
Allora è vero o non è vero che questi mutamenti chiedono io credo così interpreto chiedono Rossanda e Ingrao mettono in discussione i paradigmi teorici e politici su cui la sinistra e le sinistre nelle loro diverse componenti che hanno operato fin qua
Si potrebbe prenderla così la stessa questione è il paradigma fordista
Offriva un punto di riferimento solito concreto alle politiche classiche redistributive e riformisti
Oggi i nuovi paradigmi proposti e presentati in via tutti di definizione del ciclo post fordista
Non consentono più un certamente non consentono più la proposizione di questo di questa classica politica che chiamiamo riformista anche qui per rapidità e schematicità
Quindi da questo punto di vista è vero o non è vero che io chiedo ancora Bertinotti e dall'ente
Dunque
Si ripropone con forza il tema della radicalità di una critica alle agli assetti agli esiti del capitalismo sono le parole con cui il saggio introduttivo si conclude e che in qualche misura così io credo di interpretare questa radicalità e l'unica risposta
Che si può dare oggi è rispetto invece a una deriva del del del del capo del modo di produzione capitalistico che non non propone più nel lavoro nell'occupazione né in generale un progresso civile dell'intera società
E naturalmente questo tipo rispondere a questo tipo di domande sia pure mi scuso per la schematicità ma per andare a qualche cosa di sintetico significa in qualche modo rispondere a che cosa su che cosa vuoi quali sono gli assi strategici
E anche la politica reale che la sinistra deve condurre mi pare che a Rossanda e Ingrao denunciano i limiti in modo diverso per ciascuna forza ma di tutta la sinistra e di tutte le sinistre denunciano i limiti nazionali angusti
Delle politiche che poi concretamente vengono condotte denunciano
Sia e i limiti di una di una operatività tutta legata all'immediatezza della protesta sociale sia i limiti di una operatività tutta tesa
Come possiamo dire all'all'Iper politici cc cinismo e tattica che caratterizza la sinistra diciamo qui rappresentata da D'Alema
Dunque tuttavia in qualche misura appunto per capire di che cosa stiamo parlando bisogna riferirsi a quale realmente lo schema interpretativo lo schema di lettura dei
E allora io e su questo credo che una parte seria del confronto la sinistra in fondo non si è mai svolta
Questo è il primo e credo più importante groppo di questioni che a cui vi chiedo di rispondere
Ce n'è un secondo ordine che credo sia corretto introdurre in questo dibattito e qui mi avvio rapidamente a definirlo
Uno delle mosse uno dei problemi da cui prende l'avvio questo libro è la domanda
Che ci siamo fatti tutti credo perché il ventisette marzo del novantaquattro ha vinto la destra perché è un crollo così forte così massiccio del sistema politico incardinato sulla DC e sul partito socialista
è andato approfitto di forze come queste e la sinistra dopo anni
In cui sembrava a portata di mano l'obiettivo di una secca vittoria elettorale non è riuscito ad approfittarne
Ecco a me pare che questa domanda sia rilevante proprio anche rispetto all'attualità di questi giorni
Proprio anche alla luce delle risposte che Rossanda e Ingrao delineano a queste rispetto a questa domanda sono risposte che prendono in esame una rilettura
Globale del caso italiano e ripropongono tra i fattori determinanti di questa vittoria della destra la debolezza strategiche culturale
Tre che non città
Volto
Mica si è rotto questo nove si è arrivati quindi a una destra che
Riusciva fissare e della fine dei vecchi partiti
Qui dentro a me pare si inserisce molto bene la vicenda drammatica del Senato di ieri perché stiamo parlando di Tangentopoli stiamo parlando del rapporto tra politica e magistratura
Stiamo parlando questa è una mia notazione forse personale del perché siamo arrivati a cui ha un esito molto curioso nel quale figure come Bellini o come Di Pietro
Indicherà che agiscono sulla scena politica sono oggi candidabili quasi con la stessa possibilità e le stesse esce per e a sinistra qui io domando
Ad avere mai a Bertinotti non tanto forse intervenire con una riflessione più precisa sul caso Mancuso ma certi qualche cosa di preciso proprio su cosa comporta questo tipo di crisi istituzionale in tutta evidenza irrisolta dal punto di vista di quella che credo debba essere tenuta democratica del Paese c'è qualcosa di più di una crisi congiunturale occidentale
Ringrazio pedina Gagliardi gli ha fatto domande conto puntuali e pertinenti e dare subito la parola a Fausto Bertinotti che ringrazio ecco
Va
Tortorella immediatamente si è prodotta una manifestazione di sabotaggio mentre i nostri
No e buona sabotaggio buono ma cattivo credimi Walter
No anziché previsto
Perché ti prendi sul
Tale Rollo
Quelli hai visto sabotaggio e poi anche trova il punto di equilibrio perfetto questo nostro presidente c'è una difficoltà che io credo sentiamo tutti sentite voi come noi
A trovare un
Non dico un punto di equilibrio ma un nesso non
Non inventato tra la congiuntura quello che viviamo in questi giorni Mancuso Dini decreti del governo
Le elezioni
L'ambito di una ricerca su cui qui siamo chiamati a riflettere
Che parla di un passaggio di di ciclo fino alla fine del secolo di un bilancio in fondo sulla sulla storia di un secolo del movimento operaio e sui grandi
Protagonisti
Diciamo la difficoltà è del tutto evidente e ci sarebbe un modo credo perciò Montali questa difficoltà più tuttavia io mi precluso
Perché porterebbe immediatamente la discussione su un terreno diciamo di strategie politiche
E quelle diciamo sono più note nel dissenso tra alcuni che sono protagonisti di questa discussione
E poi sarebbe del tutto sbagliato se questa discussione diventasse con la presente autorevolissima degli autori di chi ci ha introdotto in realtà un confronto fra partito democratico della sinistra Rifondazione Comunista non essendo questa una il luogo nel modo per effettuare questo confronto tuttavia certo così funzionerebbe ripeto dal punto di vista la connessione perché si tratterebbe appunto dell'Italia di oggi dei suoi problemi
Del giudizio gioca sui soggetti ad
Il dieci di sindacati governi e quindi questo elemento diciamo di ponte sul Secolo ne sulla quotidianità in qualche modo si verrebbe così a Curci
Ma appunto è una strada che secondo me scarsamente fruttuose perché vedrebbe almeno almeno un paio dei presenti questa sera ripetere tesi fin troppo no
Allora io credo
Valga la pena anche perché la sua recitazione molto forte
Dobbiamo discutere dell'impianto che Rossana Rossanda e Pietro Ingrao uno proposto con il corredo di altri interventi in questo libro importante che parla degli appuntamenti di fin e secolo
Io credo anch'io che lui siamo di fronte a un passaggio da un ciclo economico sociale politico culturale a un altro ciclo
E anch'io penso come gli Autori che siamo di fronte proprio dura modificazione del paradigma cioè non siamo di fronte ad semplicemente un mutamento della fase al momento di evoluzione di cambiamento anche rilevante tanti ce ne sono stati anche in questi ultimi cinquant'anni
Ma proprio a un mutamento del paradigma un cambiamento del ciclo a un mutamento dell'orizzonte
Cioè appunto come è stato detto il passaggio dal circolo provvista per l'ho vista kennediano sentendosi hanno a un ciclo così scarsamente ancora definibile da suggerire la formula che tutti usiamo un po'opportunistica del post fordista cioè appunto rivelando così ancora una approssimazione sintetica nella definizione di un ciclo che anche quando chiamasse molto è ottimista sarebbe del tutto approssimativo secondo me ancora scarsamente significativo del nuovo ciclo
Ma
Passaggio da un ciclo a un altro ciclo di che
Io credo del modo di produzione capitalistico mi pare in questo c'è un una convergenza con una larga circolazione diciamo della della riflessione dell'orientamento del testo ma questo è un passaggio secondo me crociana assolutamente cruciale
Il punto insomma c'è un punto di vista che si può affermare oppure negare che l'elemento secondo me è paradigmatico della ricostruzione analitica interpretativa e di moderazione
Le cose stanno in maniera radicalmente diverse se si intende questo passaggio grandioso persino epocale
Da un ciclo ha un alto del modo di produzione capitalistica ed esercita capitalistica oppure invece il passaggio da un ciclo alla dissoluzione dalla formazione economico-sociale capitalistica dall'impossibilità di leggere la nuova società emergente secondo la cifra il Codice dell'otto di classe e delle categorie dello sfruttamento e dell'alienazione
Mi pare che pure con con la comprensibile e persino drammatica problematiche opzione
Gli autori del libro mantengano anche con diciamo se posso dirlo con un'articolazione diverse tra i due
Tuttavia un con forza questa impaurita che secondo me è appunto decisiva
Io credo che insomma la politica la cultura si divida in primo luogo così
Tarchi interpreta questi grandi cambiamenti dentro
L'uso il riuso la riconsiderazione del categoria modo di produzione capitalistico lotta di classe e chi ne sceglie una io ho trovato diciamo di quest'altra non ho ancora visto la strumentazione critica insomma non ho ancora visto in campo una consistente e significativa capacità di contestazione che il la nuova organizzazione della produzione la scelta faccia a meno dello sfruttamento
E dunque io penso che l'approccio che dobbiamo avere con questa grande questione di mutamento storico sia appunto improntata a questo punto il
Qual è la natura di questo ciclo fossimo che si configura
Tra degli interventi e testimonianze che proprio nel libro ce n'è una di Marco Revelli che io condivido molto condivido molto intensamente
Nella lettura del toyotismo
Che costituisce uno dei lati di questo nuovo ciclo di formazione
Un lato forte
Anche se non esclusivo
Ecco io penso che
Il nuovo ciclo
Si caratterizza ancora
Attorno al antinomia
Tra liberazione e oppressione
E che il nuovo ciclo vede a realizzare un processo di cambiamento dentro una egemonia e una forma inedita di oppressione del capitale
Questo elemento anche questo secondo me è corta nel testo
Credo che abbia bisogno di pezze d'appoggio significative
A me pare non ci sia dubbio proprio non ci sia dubbio che il passaggio è il passaggio da una fase di crescita
Come quella fordista
In cui sia realizzato quelle che molti economisti chiamano il circuito virtuoso
Entro cui le lotte del movimento operaio della classe operaia delle sue organizzazioni hanno guadagnato un compromesso dinamico un compromesso che si legge ex post che non si poteva leggere in partenza frutto di grandi lotte entro cui però si potevano collocare perché quel ciclo e a con qualche elemento di lo so io età tuttavia improntato allargando e crescita
Tanto da poter cullare l'illusione di una capacità illimitata
Il nuovo ciclo al contrario è costruito sulla idea del limite e della crescita rallentata e frena
La competitività che si assolutizza dentro questa questo ciclo del modo di produzione capitalistica è l'altra faccia di questa crescita rallentata
Gli otto che indagano molto fortemente una categoria importantissima come quella della mondializzazione della globalizzazione
Di punto cruciale di interpretazione critica di questo nuovo ciclo ma questa globalizzazione questa mondializzazione dell'economia in realtà è la mondializzazione di un lato delle economie
è la mondializzazione della produzione
Che poi seguirà la forza lavoro suo più basso fa esso in maniera quasi indifferenziata contento tutti i confini nazionali e regionali e inseguendo la forza lavoro dovunque si trova suo pazzo ribadisce Mach
Per produrre soltanto per una fascia ristretta della popolazione mondiale
La sfera dei consumi non subisce la stesso splafonamento anzi subisce una costrizione e dentro questa costrizione la globalizzazione e la sfida per guadagnare i mercati e la competitività
Questo elemento accentua il terreno di lotta sullo sfruttamento quand'anche la tecnologia
Modificasse radicalmente il rapporto tra il costo del lavoro e il prodotto precisamente sul costo del lavoro si determina una competizione violentissima e questo spiega perché in tutti i Paesi dell'OCSE
La disoccupazione e persino stata assunta oltre che come uno stato necessitato da questo ciclo che non riesce a perseguire più il pieno impiego anche con un obiettivo politico per tenere sotto controllo la pagabile salariale
E dovunque i processi di precarizzazione così come i processi interni ai grandi luoghi della produzione dei servizi hanno come mento paradigmatico l'inseguimento della forza lavoro su più basso prezzo o la determinazione di una condizione salariale
Fortemente condizionato da questa
Insomma piano Rovati molto tempo io penso che questo scenario questo scenario cancelli prima ancora che le propensioni e rinunciataria
Di alcuni grandi soggetti sindacati e partitici questo scenario cancella lo spazio di un riformismo distributivo
Il nuovo ciclo diversamente da quello fordista keynesiano non ammette per autoregolazione seppure Spadotto da grandi lotte un elemento di riformismo distributivo guardate ripeto pare parlato di pane salame Pappalardi cose concrete di questo anno scusate cos'è accaduto in Italia accaduto che aumentata la produzione
Che si è scoperto che i lavoratori italiani
Hanno una produttività superiore mediamente a quello giapponese che c'è un incremento significativo della produttività
Ma per la prima volta nell'Italia del dopoguerra non era mai accaduto neanche negli anni Cinquanta
Non avviene as alcun elemento distributivo nei nei confronti della loro mente a mia di allargamento del numero degli occupati né in termine di riduzione dell'orario di lavoro né in termini di aumenti salariali anzi il solaio diretto o indiretto di solito
Il salario gli stipendi e le pensioni subiscono una riduzione drastica del loro potere d'acquisto in grazie al fatto che la spinta inflazionistica
Non è neppure in seguito da Salaì che hanno perso la scala mobile oltre che il potere di controllo zone del sindacato e avviano elemento redistributivo paradossalmente a danno del lavoro
C'è un elemento di aggiustamento spontaneo il sistema ma neanche per sogno perché la la la teorizzazione incorporata in questa ristrutturazione è che tutta la produttività
Tutto il surplus debba andare al profitto dall'accumulazione che non c'è alcuno spazio di operare delle politiche del consenso che infatti vengono sostituite da altre politiche
Di distribuzione dell'antagonismo mentre il ciclo proprio
Presidente
Si proponeva l'allargamento si propone ma naturalmente sulla insisto sempre sulla base lotta di classe e del suo sviluppo
Un allargamento delle cittadinanza e un processo di integrazione questo nuovo ciclo propone al contrario la disgregazione sistematica delle forze critiche e antagoniste anche persino al arrivando le guerre locali ma in ogni caso contemplando tutti gli elementi di precarizzazione e di frazionamento analizzando sopra di questa una grande operazione di egemonia politico-culturale nei termini che sostanzialmente Vendola mai definite al pensiero unico
Questi terza domanda mi pare che il libro ci proponga
Questo processo chi sono gli agenti egemoni in questo processo
Dove nasce
La mia risposta è drastica certamente ci sono degli elementi di riconsiderazione della storia del movimento operaio che vanno diciamo dimensionati nel secolo ASP lo sento come un Bologna fortissimo
Siamo punto nani seduti sulle spalle di giganti ma anche dei gitanti bisogna integrare praticamente la vicenda
Riguarda la vicenda del movimento operaio comunista e delle socialdemocrazie in questo dopoguerra
Dopo la vittoria contro i fascismi certamente certamente
Non si può pensare a diciamo che la sconfitta chi è inscritta in questo nuovo ciclo la sconfitta al movimento operaio delle sinistre iscritte in questo nuovo ciclo sia serata legata semplicemente alla fase ultima ma secondo me un ruolo dominante l'hanno avuto gli anni Ottanta
Gli anni Ottanta certamente diciamo favorendo
Delle contraddizioni
è successo qualcosa questa volta non me la posso prendere contatto nella proprio solo con la minima eleganza
A Colle poi con gli elementi diciamo che su cui si può indagare criticamente dalla storia anch'anche di certo produttivi Isma'che pure ha ragione Rossanda
Non va assunto troppo il fatica mentre nella storia complessiva al movimento operaio secondo me tuttavia sì certamente ma gli anni ottanta sono gli anni della devastazione sono gli anni della stazione perché c'è stato una tentativo di scalata al cielo della fine degli anni sessanta
Nel punto più maturo del ciclo fordista keynesiano due figure sociali l'operaio comune di serie e lo studente di massa interagendo dialetticamente con le culture critiche
Del movimento operaio e delle sue formazioni hanno tentato di mettere in discussione il paradigma del fordismo non qualche aspetto il la rivendicazione egualitaria non era semplicemente la banale formula che tutti hanno la bocca in mezzo la faccia
E che quindi bisogna avere gli aumenti uguale per tutti no e al fatto che nasceva da una critica da una contestazione all'organizzazione capitalistica del lavoro e alla divisione sociale del lago un tentativo di Tissi mo'
Ciò a cui sconfitta adesso non abbiamo il tempo quindi indagare ma che sarebbe molto importante indagare sulle cui rovine negli anni ottanta si producono in una devastazione di ogni elemento di antagonismo organizzato e qui secondo me non si può insomma non si può essere reticenti
Certamente c'è la forza da versare
Diciamo sì all'intuizione della Trilateral
Che bisogna abbattere la democrazia perché altamente veicola troppe domande rispetto a quella cui sistema può rispondere
C'è la strategia dell'orto dell'OCSE
Cioè Mastrecchia grande costruzione
Dell'Europa dei mercati e delle compatibilità e della competitività assoluta ormai è chiaro che c'è un rapporto tra Maastricht orchestra resocontazione chiarissimo e c'è un rapporto tra Maastricht e quelle politiche di convergenza fiscale e le politiche di attacco sistematico allo stato sociale che sono stati condotti in Europa
E che in Italia sono cominciate diciamo con forza dall'avvento del primo governo liberista Italia quello D'Amato e poi sono proseguiti con Ciampi con Berlusconi e forse anche nelle forme anche patologiche sparita che poi sono proseguiti con Dini
Scusate questo elemento
Va indagato ed è anche relativamente facile più difficile
Quello che riguarda noi e qui secondo me c'è un punto di vista su cui vuole discutere molto con gli autori ecco io devo dire francamente che non mi convince l'idea che noi siamo stati sconfitti perché non abbiamo capito non abbiamo capito i cambiamenti
Col che non nego ci abbiamo avuto una difficoltà inaudita a capire cosa stava cambiando
Ma questa formula secondo me risulta troppo scarsamente significativa nella ricerca delle prove
Noi non abbiamo capito certamente per deficit politico culturale ma secondo me lo dico con un po'di asprezza non abbiamo capito prevalentemente perché abbiamo dismesso il punto di vista antagonistico
In politica ancora più che nella scienza capisci quello che ti metti nella condizione di capire
Non è semplicemente un surplus di intelligenza analitica di comprensione degli elementi ma di per dove ti metti è soggetto non ti metti gli occhiali giusti le cose non le vedi e se tu non ti metti gli occhiali giusti non vedi che a Melfi paradigma della nuova fabbrica meravigliosa dove si producono le forme di liberazione dalla violenza dello sfruttamento precedente della fabbrica del montaggio motore di Mirafiori la saturazione individuale
Cioè il tempo che ognuno dedica all'intervento diretto a meno delle pause e delle sospensioni arriva al novantaquattro per cento contro l'ottantasei che c'è a Mirafiori
Un incremento secco dello sfruttamento nella cattedrale della nuova azienda fondata sulla partecipazione e coinvolgimento intelligente
E se uno va a guardare alla condizione delle piccole aziende andò a destra
Del paese si rende conto che anche lei questore io delle piccole aziende in cui c'è maggiore partecipazione dal luogo semplicemente invece condizioni saturazione vicino a queste spoliazione di ogni diritti e di sconfitte dei lavoratori
Perché non si sono queste cose non si sono visti non solo non si è visto il cambiamento diciamo della Naba turca complessiva del nuovo ciclo non si è vista la condizione nuova di sfruttamento di alienazione
E non la si è vista perché si è sostanzialmente dismesso nella sinistra appunto un pensiero critico e persino perché hanno il riuso di quel tanto che continua a vivere nella costruzione culturale di Max
Che costituisce seppure in maniera insufficiente il punto più alto ancora dell'approntamento degli strumenti interpretativi critici della società in cui viviamo
Io in questo senso
Vedo anche una difficoltà a Inter che ha incontrato i fatti di oggi
Qui lo vedo il punto
Decimi
Io so che nei prossimi giorni decideremo molto a sinistra su questa cosa dei treni cosa è oltre a essere la vergogna lo scandalo di un pessimo Guardasigilli che usa gli strumenti mafiosi travalicato in uno di patto al Senato
E oltre che essere la storia di un paesino Presidente del Consiglio che si fa latitante e cerca uno strumento di mediazione anche il rapporto con il Presidente della Repubblica però lasciare sostanzialmente le cose nella possibilità di poter proseguire in maniera inerte dopo questo
Solo questo
Oppure c'è invece il fatto il fatto che questo governo
Unico semplicemente maschera
La mia schiena Bigini Claudio ancora la politica la politica indicibile ecco by mascherata che indicibile
Perché invece io ce la politica del confronto fra le grandi scelte tra i grandi azioni presuppone che c'è solo quel modello cuore del nuovo ciclo considerato come oggettiva naturale che poi i file sono una politica quella di Mafai
Che poi passò a una finanziaria quella del risanamento del bilancio te ne può più se cresce la disoccupazione non perché se il cinico perché così perché non si può fare altro e così incorpori lo sfruttamento è cresciuto a Melfi
Nel nord est insieme la disoccupazione cronica da mezzogiorno e fai la galleggiare la politica a quel punto come elemento di consolidamento di questo una bella che la politica diventa così numero totalitaria arbitraria coperte da una camicie tecnocratica dentro al quale si definiscono gli assetti del potere di chi delle classi dirigenti
Così nasce Super Gemina da una parte e così l'altra parte si apre un contenzioso fra della politica e leale della magistratura quando quando il passaggio nuove dai corrotti che era giusto demolire
Ai corruttori
Quando si configura viene alla luce un rapporto tale in paese e la politica in cui la corruzione sia nota precisamente in quel punto del rapporto tra il paese e la politica
Che siccome però vengono considerate in paese il motore dalla nuova civilizzazione e dal nuovo di Anita ai propri ai posizionano all'indietro il rapporto tra politica e magistratura
Ma se è così allora Dini che certamente non è Berlusconi tuttavia è un'altra meno scandalosa e meno pericolosa tuttavia altra ipotesi di governo nell'autorità io
è una ipotesi di un governo che dietro la maschera ventotto diciamo tecnocratica
Avrei propone una questione che ormai è matura in questi Paesi quella secondo cui la democrazia tutte le prove da democrazia sono un optional ci possono essere o non ci possono essere e non ci possono essere se disturbano questo meccanismo questo nuovo ciclo non ci possono essere sul versante sindacale non ci possono essere pura sul volto
Anche il voto diventa un optional
Se se conviene Maria Motta non conviene non ci vai
E e persino il voto viene avvolto nella sua universalità voto voto DC
Se guardiamo concretamente in tanta parte d'Europa il diritto di votare di tutto di tutti perché si sta restringendo così fortemente l'aia della gente che vota
Se non perché c'è un processo di spoliazione della sua qualità popolare una sconnessione tra la tua condizione sociale oppure anche la tua condizione di però hanno appurato condizione del giovane e l'esercizio di un elemento di democrazia che si
Riduce a Paolo dichiari se stessa appunto simulacro il larga misura inerte qui sta il punto di Dini e per questo secondo me Dini va cacciato è un po'in uso quello di mandar via Dini di andare lezioni per riattivare in qualche misura anche con uno scatto di orgoglio della sinistra la possibilità di indicare un grande pericolo idea per un processo
Non perché pensi
Che cosa
E così sulla faccia posteriore del motore sono anche bravo nella giusta
La non perché così pensi di risolvere il problema nata che così penso ha uno scatto della politica che si ripropone
E ho finito si propone per fare che
Secondo me la politica decada quando nona a al suo centro come elemento costruttivo l'idea della trasformazione se la politica è solo del governo la la politica dedicata diventa indicibile e invivibile col Chievo ai fosse chiaro
Non dico che il problema del governo sia Folena che proprio politica propria squadra dopo Pasqua affatto
Né in un territorio né in una fabbrica nella scuola né in un Paese nell'Europa anzi il problema della riduzione della sovranità nazionale un poeta che riapre altre questioni delle forme anche degli spazi dalla politica
Però la politica o si potrà perché la trasformazione è poca cosa
Lo dico una formula un po'pesante
Insomma della politica e nuovo almeno la questione della rivoluzione in Occidente
Come parte di un processo del mondo oppure la politica diventa sempre più miserabile perché gli spazi di riformismo distributive non essendoci spingono tutti appare alle politiche liberiste
Con diverse nuance con diverse gradazioni ma tutti si candidano semplicemente per fare politiche liberiste
Allora c'è una lezione di questo Novecento che non può essere dispersa nel Novecento
Una società si definiva per quanto Elia maggiore opinione la capacità di difesa della merce lavoro dall'amplificazione totale dicono in un'altra auto secondo me così
Ma secondo me questa non è semplicemente la chiave del Novecento questa è anche la chiave del due mila
Non credo
Ringraziamo
Nel non
Sì
E dunque ringraziamo Bertinotti e adesso passiamo la parola da Massimo D'Alema
Ma io credo innanzitutto che
Di
Dovere un ringraziamento
Sì anche sta condivido non pare condivido questa
No un attimo di pausa
Sì
Sei no mai come stiamo tutti lavorando insomma il tempo delle fotografie poi dopo cioè il tempo
Sì però per un per un periodo no poi dopo ci lasciano lavorare anche a noi c'è un problema amica di rispetto assoluto ma un pochi un po'e poi un po'per vedere anche le persone un po'un po'diciamo un problema di misura non è non è un la questione uno scontro di principi
Innanzitutto io credo di dovere chiedo personalmente gratitudine
Per
Un libro che ci interroga su
Questioni di fondo
E che impone
Uno sforzo per ricominciare a ragionare
Sui principi sui presupposti
Sulle ragioni di una sinistra che non voglia abbandonare una cultura critica dell'esistente
E sulle ragioni di una crisi e di una sconfitta certo ci sarebbe da dire con una certa amarezza che
Quasi tutto il pensiero alto della sinistra di questo secolo è stato col formato da riflessioni su sconfitte
E
Forse
Questo dovrebbe farci riflettere un po'un punto sul quale torna un'osservazione da fare
Che
Sì per la conoscenza che ho della sinistra europea dei termini della sua riflessione
Questo è un libro che pone problemi che vanno al di là della vicenda italiana
E
Che ripropone anche direi le ragioni di una forza culturale di una tradizione di una storia complessa quella della sinistra italiana
Che evidentemente ha ha da dire
Alla sinistra anche di altri Paesi
Nel momento in cui
A mio giudizio
Anche dentro la sinistra riformista
Quella che è stata classicamente se separata da noi
E alla quale poi con la costituzione del partito democratico della sinistra noi abbiamo inteso ricongiungerci
In realtà anche dentro la sinistra riformista europea
Il tema centrale della riflessione è proprio quello di quale sinistra quali strategie quali strumenti dopo la crisi del compromesso keynesiano
Dopo la fine del ciclo fordista
Per
Costruire le condizioni di un nuovo compromesso
Per fare in modo io lo dico così diciamo che questa anche questa nuova fase del modo di produzione capitalistico possano essere influenzato determinato dalla sfera politica
Perlomeno nella stessa misura in cui il movimento operaio è riuscito a influenzare
E a costruire un compromesso con lo sviluppo capitalistico nella grande fase che abbiamo alle spalle
Ora se questo è il questo poi è il problema quali sono uomo come del lavoro
O i laburisti inglesi synth alle prese con una crisi degli strumenti
Della loro politica
Con una crisi della loro capacità di influire sul ciclo economico e sulla sfera della produzione della distribuzione
E sulla sfera della circolazione monetaria
Cioè se è possibile questo è uno degli interrogativi che il libro si pone
Un modello misto fra Stato e mercato dopo la fine del fortissimo
Che esattamente la domanda sulla possibilità di un'azione riformista alla quale Bertinotti da radicalmente una risposta negativa
E sulla quale io tornerò in modo più problematico
Io penso che
Il colpo più duro che dà il libro
Stanno in presentarci un giudizio sulla non soltanto sulla sulla grande trasformazione
Ma sulle Effetto che questa trasformazione ha avuto diciamo disarmante o la cultura politica della sinistra
E come se la sinistra fosse disarmata di fronte agli affetti di una trasformazione che ha colpito al cuore direi
Il suo connotato essenziale di riferimento sociale
Lavoro il lavoro così come era collocato nel ciclo fordista
E che gli ha tolto gli studi gli strumenti di interpretazione di intervento nella realtà
Una sinistra che ci appare
Inesorabilmente schiacciata di fronte ad una scelta comunque perdente della quale per certi aspetti diciamo Bertinotti e ed io saremmo qui quasi in modo paradigmatico i rappresentanti
Trovare
Ho la rinuncia
All'agire politico la influenza a partire dalla politica
Sulla società
E la scelta di una radicalità antagonistica
Che non poggiando più sul grande soggetto operaio
Diciamo coprotagonista del ciclo fordista
Finisce per essere marginale
Oppure la scelta di una politica che priva dei suoi riferimenti sociale delle sue ragioni si riduce ad essere un politicismo una variante lieve del neoliberismo in definitiva subalterna
Alla nuova egemonia capitalistica del nuovo ciclo ecco le due facce diciamo di una sinistra
Che non rappresenta diciamo il rischio non è quello di una rottura fra una sinistra radicale una sinistra riformista come si è avuta nel ciclo fordista no il rischio è molto più radicale consentitemela
Ma è il rischio di una rottura fra una sinistra sociale una sinistra politica
E quindi in qualche modo di una crisi radicale della sinistra perché poi le ragioni fondamentali della sinistra sono proprio quelle quello sforzo di tenere aperti un canale di comunicazione tra la politica e le trasformazioni sociali
Una possibilità di intervento umano sui processi sociali
Che è appunto direi
Il nocciolo
Di una sinistra moderna
Ora io credo che il libro ci mette la realtà di fronte a questo problema
E che da questo punto di vista che risponderà un primo quesito Rina Gagliardi beh io non credo che la questione sia riducibile
E di fronte ai caratteri del nuovo ciclo ad un recupero di radicalità di una posizione critica
Ripeto capisco questa risposta ma ne vedo anche tutti i rischi diciamo perché se si riduce a questo il problema
La radicalità di una posizione antagonistica può precisamente corrispondere alla rinuncia
Ad esercitare una influenza politica sui caratteri della trasformazione
La storia degli ultimi vent'anni è descritta come storia di una sconfitta drammatica
La globalizzazione dei processi economici finanziari da un lato l'affiorare di Locatelli localismi esasperati
Hanno attaccato i postulati di fondo su cui si era fondata l'azione della sinistra
Sino all'affermazione risolutiva che vide dopo l'ottantanove il capitalismo come la regola universale di governo del mondo
Evidente che dentro una cornice di questo tipo la vicenda dalla sinistra italiana appare
Come sostanzialmente un ripiegamento culturale rincorsa politicista verso una legittimazione come forza di governo ho detto appunto questo riguarda noi evidentemente dette fabula narrato l'omologarsi all'ideologia liberaldemocratica nella sua forma più lieve
La rinuncia ad una prospettiva di trasformazione
Io credo che
Io vedo qui prima una prima osservazione non è direttamente sul Dinoi sulle critiche alla nostra politica questo poi magari dopo ma non non è la questione che mi interessa di più
Io vedo un un limite del dell'asse del ragionamento
Se la crisi della sinistra è soltanto il frutto di una debole interpretazione governo della trasformazione dell'Occidente
Se cioè la gente della crisi della sinistra e il capitalismo che si trasforma
E distrugge i presupposti sociali il paradigma della sinistra
Beh da questa vicenda esce proprio fuori invece quello che è il grande evento di questo secolo
E cioè il fallimento
Della rivoluzione e del tentativo di dare vita ad un modo di produzione diverso e antagonisti
Fallimento del comunismo appare come una variabile della crisi del fordismo diceva
Come la crisi di un modello iper produttività come una variabile provinciale del modello fordista
E se si espunge da una riflessione sulla crisi della sinistra il fallimento di quello che è stato il
Il movimento
Che ha segnato la storia di questo secolo
O se lo si confine diciamo in una dimensione minore secondaria
Io credo che si finisce per non comprendere se non appunto come arretramento culturale rinuncia
Quella inevitabile ricerca di un'altra via
Di un nuovo inizio
Che con tutte le debolezze culturali diciamo io non non sono qui a negare anzi credo diverso che è stato fra quanti non pochi nel mio partito hanno cercato di riflettere criticamente autocriticamente sulla svolta sulle sue debolezze diciamo ma quella necessità di un nuovo inizio che per certi aspetti questo libro confermo
Cioè la la necessità della rottura di una continuità storica e della ricerca di un nuovo inizio salvo poi discutere le basi culturali di un nuovo inizio
è potentemente confermata dall'analisi dei questori
Ma ripeto con uno una un elemento di rimozione
Che io credo alla fine
Risulti poco convincenti
Tolga di mezzo
Un problema molto grande
Con il quale secondo me ancora suo noi in modo particolare noi che da quella storia veniamo ne siamo stati parte non piccola questo problema forse può essere diverso per altre sinistre in Europa ma noi che da quella storia veniamo credo difficilmente possiamo scartare
Di fronte al grande problema rappresentato da quel fallimento la seconda questione che vorrei porre
E riguarda invece
Cioè
L'idea di politica che viene fu
La sensazione cioè che il nuovo ciclo capitalistico
Liquidi non soltanto metta in discussione le forme tradizionali dell'agire politico a sinistra
Ma lì qui di alla radice
La possibilità di una dimensione politica
Politica e istituzionale politica di governo da parte della sinistra
E cioè liquidi alla radice la possibilità della politica come strumento di mediazione degli interessi di lotta e limitazione delle diseguaglianze di intervento nei processi economici
Io non credo che sia così
Io non credo cioè che
Tra una critica antagonistica e l'accettazione come diceva adesso Bertinotti
Di una politica ad una dimensione sostanzialmente autoritaria per cui il governo Dini è una variabile come il Governo Berlusconi dello stesso modello tecnocratico autoritario
Io non credo che le cose siano così non credo che siano così nella concreta vicenda italiana
Non credo che siano così nella vicenda europea
Non è intorno ai caratteri del processo di unità europea aperto un conflitto politiche
In realtà noi oggi siamo di fronte ad un sostanziale fallimento dell'idea di unità europea che è contenuta nel trattato di Maastricht
Non è affatto vero che la la la finanziaria del governo Dini poc'anzi direi che dove in questo senso giustamente dice la Confindustria è in una posizione molto critica verso la Finanziaria
La finanziaria esplicitamente prende atto della impossibilità di raggiungere i parametri di convergenza previsti dal trattato ed era necessità quindi di ridiscutere quei criteri e quella idea di unità dell'Europa
E la ridiscussione di quelle idea di unità d'Europa sarà al centro della conferenza intergovernativa del novantasei ed è al centro di un conflitto politico in Europa
E in questo conflitto politico non c'è una dimensione una una politica monodimensionale c'è una sinistra europea che in modi diversi ritiene che al centro del processo di unità europea bisogna rimettere la politica e la formazione di un potere democratico e che l'idea diciamo di una unificazione monetaria come Volano come unica variabile indipendente a cui piegare le politiche sociali di sviluppo eccetera è un'idea sostanzialmente fallita
Che non porta l'unità dell'Europa e che non risponde agli enormi problemi nuovi aperti dopo l'ottantanove il rapporto con l'Est consulto del
Pongo eccetera quindi o non è affatto vero diciamo che questo processo di trasformazione interamente sul determinato
Che la politica assume questo carattere tecnocratico autoritario
Che non ci sia uno spazio di azione di intervento di iniziativa politica della sinistra
Per
Ed è io qui vedo io sono molto d'accordo con alcune cose che per esempio ha scritto nel
Una bella molto anche i
Come dire ricca di elogi recensioni questo libro Mario Tronti cioè il problema vero della sinistra in questo momento cinque in questo momento poi cruciale della storia italiana
Certo se vogliamo sfuggire hard andrà a questa dicotomia fra antagonismo e iper politicismo è sta nella capacità di spendere grandi idee nel breve periodo
E di non chiamarsi fuori
Da un processo straordinariamente importante di governo della trasformazione di questo paese di riscrittura di un compromesso democratico in questo Paese
Non è affatto vero cioè dei prossimi giorni certo Arconate sentito Bertinotti e non c'è dubbio che litigheremo nei prossimi giorni
Ma perché io penso che
Insomma la spallata antidemocratico
E di una destra che cercherà di portare in Parlamento il processo al Capo dello Stato
E di
Travolgere questo governo per andare a elezioni non so quando a Natale eccetera
Deve essere respinte
Ma non perché io pensi che il governo Dini possa arrivare che sa quando sono perfettamente convinto che si debba andare a votare a marzo al giugno nella primavera prossima
Ma ritengo che quando noi arriveremo in Parlamento a votare su una mozione che esprime la solidarietà al ministro Mancuso chiedi chi attacca il capo dello Stato quella mozione non è diciamo uno strumento per rovesciare Dini proprio la mozione parla d'altro
E io penso che una sinistra che voglia difendere il ricostruire uno spazio democratico in questo Paese non può indifferentemente montare su quel treno per pensando diciamo che sia un vagone blindato che ci porta a fare la rivoluzione sono cose d'altri tempi la sinistra di oggi non può salire su tutti i treni
Ci sono momenti in cui è inevitabile io lo considero considero con tema quale non si dovrebbe neanche discutere poi magari dobbiamo discutere del fatto come questa esperienza si deve esaurire come dobbiamo andare alle elezioni
Dentro il quadro di una larga alleanza democratica
Non è affatto stupefacente che ci siano uomini pure moderati che possono trovarsi in un'area di centro sinistra
Perché è in gioco in questo Paese al di là di persino prima dei contenuti di una politica economica la ricostruzione di uno spazio democratico contro una spinta plebiscitaria e se voglio dire Dini Di Pietro non io non voglio candidare nessuno non sono fra gli uomini politici che hanno cercato incontrato ma voglio dire
Personalità di questo tipo si collocano al di qua del fiume nel senso di ricostruire un quadro istituzionale democratico contro una spallata plebiscitaria emanati ma noi andremo a ad una Ka ad un'elezione in cui con il sistema maggioritario noi dovremmo organizzare un campo di forze democratico e non soltanto un'alleanza di sinistra
Altrimenti vincerà
L'ondata di destra in questo Paese io penso che la lezione di questo anno che abbiamo alle spalle ci dice questo
E il fatto che noi ci siamo posti il problema di organizzare un campo democratico per fermare la destra
è stato una una scelta giusta coraggiosa che ha dato risultati positivi nelle nessuno mi potrà convincere diciamo forza possiamo fare un seminario di tre giorni ma nessuno mi potrà convincere che abbiamo fatto male
A allearci anche con una parte della borghesia per rovesciare il governo Berlusconi per sostituirlo con un governo tecnico per riaprire una prospettiva democratica in questo Paese
E non credo affatto appunto che siamo di fronte semplicemente a due varianti
Dello stesso modello tecnocratico e autoritario
Ma detto questo detto questo è un punto però forte cioè appunto quale spazio ma proprio perché è finito il vecchio compromesso che iniziano il problema di come si ricostruisce uno spazio democratico
Proprio perché io condivido il giudizio in grado di Rossanda di di un rischio autoritario insito nella nuova fase capitalistica il problema della costruzione della difesa di uno spazio democratico diventa un problema
E quindi di uno spot come anche possibilità di intervento della politica mi processi sociali diventa un problema cruciale oggi per per la sinistra torna adesso in questo passaggio come in altri passaggi della storia europea e italiana
L'ultima osservazione riguarda invece di più
Il tema
Dei contenuti della politica
E cioè il tema della capacità della sinistra di indicare un Progetto di organizzazione dello stato delle relazioni sociali di governo del mercato economico e finanziario di mobilità sociale
Una strategia per la cittadinanza
Io credo sempre di più
In una dimensione transnazionale
Uno degli affetti più importanti dice direi della crisi del vecchio compromesso keynesiano
E della mondializzazione sta in questa veramente drammatica
Separazione fra la dimensione esclusivamente e nazionale della politica democratica e la globalizzazione dei processi economici
Nel suo saggio martellano esamina
Un punto molto importante cioè quali sono le istituzioni di questo capitalismo globale
Ma il problema vero è quali sono oggi le istituzioni e gli spazi democratici
Per esercitare un controllo è un intervento su questi processi ed è questo davvero a mio giudizio un punto essenziale di
Innovazione a sinistra che anch'a mio giudizio per esempio
Spiega anche perché è essenziale che la sinistra italiana si colleghi
Alla sinistra che esiste nel mondo
Perché secondo me
Ma io lo dico senza nessun settarismo diciamo ma anzi direi un rapporto affettuoso fraterno di discussione di dissenso ma perché dato che il problema è questo
Appare
Diciamo molto problematico l'esito di un Progetto di Rifondazione comunista in un solo paese diciamo
Nel momento in cui con le sue sconfitte con i suoi problemi la sinistra tende a riorganizzare l'Assi dentro un quadro
Che a tutela debolezze che si dicono anche questi corriamo ci se io non avverto dall'interno le debolezze dell'Internazionale Socialista del socialismo europeo
Lì la la difficoltà esercitare un ruolo politico internazionale ma ci piaccia o non ci piaccia quello è il luogo di riorganizzazione della sinistra
E non soltanto di quella dei della tradizione socialista perché se da Nelson Mandela o Arafat somma
Lì si incontrano non c'è un altro luogo d'incontro
E se la dimensione dei problemi e questo è molto difficile pensare la sinistra al di fuori di questa dimensione Europa morendo
Non si rifonda il comunismo in un solo Paese fra l'altro abbastanza marginale anche nel nuovo ciclo capitalistico
No no e vostre intenzioni sono molto più ambizioso
E
Io mi fermo qui perché ci sono molte attuato ma le consegno scritte alla Gagliardi che così potrà sottoporli ad un esame critico più più rigoroso codice
Io sono convinto
Nudo su questo
Io penso che noi dobbiamo guardare con molta lucidità critica ma forse in modo meno disperato a questo ciclo post fordista
Mi vengono in mente librone discute certe osservazioni che ha fatto Bruno Trentin qualche mese fa a Chianciano
E
Al modo in cui egli ci ha richiamato ad un punto e cioè al fatto che la fine del fordismo è aperta certo cioè il rischio non solo il rischio ci sono grandi processi in atto di precarizzazione disumani Zazie ore del lavoro eccetera
Ma è anche vero
Che la fine del fordismo apre una possibilità
Dell'affermarsi di una esperienza più creativa del lavoro
Apre la possibilità di un individualismo moderno che non è il solo precarietà e solitudine
E una sinistra che sappia mettere diceva trentina al centro Lapierre solo una le sue condizioni di lavoro di sicurezza e di salute la sua al libertà la sua realizzazione nel lavoro
è una sinistra che forse può cogliere anche le opportunità e non soltanto i rischi drammatici del post fordismo
E nell'ultima parte del saggio introduttivo la mia impressione è che il libro il si apra a questa possibilità
Cioè
Ponga il problema Complesso intendiamoci con il quale ci misuriamo da tanto tempo
E di una sinistra capace di dare voce a sfere non misurabili né con la produzione
Né con il denaro
E che riduttore alla configurazione astrazione attuale del politico cioè di una sinistra capace di rompere davvero con il suo paradigma produttivi sta e di proporsi come forza di rappresentanza di bisogni di liberazione umana che maturano anche al di fuori della sfera dalla produzione dell'economia
Io penso che diciamo la fine del fordismo può anche aprire possibilità inedite di liberazione umana
Penso che l'esito di questo ciclo non è scritto non è sul determinato penso che c'è uno spazio per l'agire politico
Dell'agire politico di una sinistra che sappia non soltanto ricostruire allargare il campo delle sue alleanze democratiche ma proporsi sempre di più come un soggetto transnazionale
E capaci a questo livello di imporre nuovi processi democratici e queste sono le osservazioni che volevo fare
Dunque ora Irving Berlin graziato D'Alema perse passiamo la parola gli autori cioè prima a Rossana Rossanda e poi Pietro Ingrao
Ma io devo veramente ringraziare Fausto Bertinotti Massimo D'Alema per la lettura attenta problematica critica che hanno dato di questo nostro lavoro
E per una serie di questioni che hanno posto approfitterò del fatto che Ingrao parla per ultimo per lasciargli una quantità di cose
Cercherò di sviluppare un solo la giovamento
Che forse mi permette di chiarire meglio dal mio punto di vista rispetto alle cose che sono state dette a
La mia gratitudine per l'attenzione ancora evidentemente maggio nei giorni dei quali io mi rendo conto ieri sera mi son detta che forse non sareste neanche venuti perché realmente qui non è questione solo di Mancuso ci si avrà di fronte alla crisi istituzionale che il fatto che si sia voluto andare una riflessione mi pare
E poi lusinghiero anche quelle il nostro tentativo chiedevo
Quale io voglio partire
Dalla domanda che ha fatto D'Alema riprendendo anche un'osservazione che ci faceva Mario Tronti sull'unità dei paletti due sabati fa Lecce insegue molto affettuosamente dall'interno questo libero
In fondo alla domanda cosa è dire va be'quando voi ci vuole
Questo modello di analisi della crisi della sinistra o Dallas della fine del secolo
Basato su una lettura del modo di produzione dei rapporti di produzione una lettura marxista classica
In un momento poi in cui secondo la più parte della cultura marzo è un cane morto
E ci dite che le cose vanno come state
Ecco perché scrivete con una Forte anche essi vita e protagonismo di un capitale diventato sistema unico mondiale perché non ce ne in questo momento altri che spazio lasciate
All'azione che spazio rimane nel vostro ragionamento per una azione politica concreta quella dico poi tutti noi sentiamo anche il bisogno perché poi
I e anche nell'immediatezza che si ride finiscono
Forze politiche possibilità di convivenza il futuro prossimo
Del nostro paese allora e in questo senso che io voglio tentare di dire che forse il quadro che ci è venuto di di tracciare un confronto di un anno un anno e mezzo
O fra Ingrao
E forse
E più più drammatico della alternativa radicalismo rivoluzione cominciamo con l'obiettivo primo il la rivoluzione all'ordine del giorno di fronte a questa aggressione capitalistica oppure
Un riformismo stretto fra le due alternative che anche l'Italia vive da alcuni mesi a questa parte
La possibile vittoria di una destra destra destra che non lasci neanche spazi di esistenza sociale e politica a forme varie di antagonismo figure sociali vari oppure una come dire moderata politica
Diciamo che tenga conto del centro e che sviluppi l'antico tema insomma del secolo di una Alleanza democratica è un compromesso democratico contro le un'estrema testa di tipo fascisti Zante
La storia non si riproduce mai esattamente ma insomma capiamo poi in Italia e lo vediamo quello che
Che sta bene
Che cosa pensiamo c'è venuto del di
Di vedere di riflettere nel ci sembra d'aver visto che
Siamo davvero davanti
A uno mutamento lo diceva Bertinotti io concordo con lui del modo di produzione capitalistico
E io aggiungo e quindi anche della formazione nel soggetto antagonista perché poco il pozzo di capitali modifica anche le figure del del lavoro
Che si è sviluppato particolarmente a partire dagli anni Ottanta anche su questa datazione grosso modo stiamo
Siamo d'accordo e che rappresenta la fine di quello che ha costituito nella storia del capitalismo diciamo fino agli anni trenta con la rottura poi dei fascismi
E in particolare del nazismo fra una
Una crescita del capitale un'estensione del capitale anche brutale perché capitale poi arriva invade
Spacca allaccerà e ricostruisce perché poi Marzi diceva che una grande forza rivoluzionaria capitale nel senso che e capace per fare rivolto dal punto di vista solo insomma modifica continuamente diciamo il dato delle cose
Esistenti e in questa crescita abbatte come ha battuto le campagne i costumi le tradizioni le culture e come dire ricostruisce un terreno dentro al quale che la la parte espropriate ai soggetti lesi eccetera ritrovarlo poi invece una collocazione una figura sociale e anche di di redditi diverso
E capitalismo la crescita del capitale se accompagnata in linea generale con una crescita vecchia e dei luoghi in cui capitale si diffondeva
Io poi mi sento sempre sono fra i più vecchi del ring ma in queste riunioni sono lì perché in grado di un paio d'anni più di me in maniera che così non mi sento proprio la nonna del posto però
Io ricordo questo io ricordo nel dopoguerra in quarantotto quarantanove
Quando ci sta passata la prima ristrutturazione post bellica i licenziamenti sono scioccati quarantanove e cinquantatré di troppo piccolo Nicola quasi dato già venivano distrutte la la illustra di guerra vennero distrutte le grandi diciamo formazione operaia classiche
E noi pensavamo noi andiamo a una crisi sociale profonda e l'impoverimento andiamo a leggere
E viceversa
Quella fase del capitalismo che d'Italia poi era ritardato e supplì attraverso la guerra e la ricostruzione del Piano Marshall è una grande
Riusciva in porsi come una grande forza di crescita ha creato
Una struttura produttiva fortemente squilibrata fra nord e sud è un grande proletariato
Il quale fino ad quindici anni fa interrogato io ho vissuto del Partito Comunista finché mi ci hanno lasciato una storia nelle federazioni
Operaie che selettiva di aver conquistato qualcosa ogni hanno di più da quindici a dieci forse dieci anni a questa parte
Nessuno più dice questo
Cioè la stizza ex DS come dire sotto attacco perché il salario non cresce perché allora perché avviene questo perché i capitalisti italiani sono particolarmente cattivi noi diciamo
No noi abbiamo avuto negli anni ottanta una svolta basata l'aveva già incappati assoluta d'accordo Carnazzi Bertinotti adesso due anni fa lavoravamo abbiamo lavorato un certo periodo su queste cose assieme
E e al minuto che la tecnologia
Ha permesso al capitale di risparmiare lavoro
Oggi con molta meno forza di lavoro si produce la stessa quantità di merci
E la globalizzazione la mondializzazione del capitale non fa produrre con una spinta di competitività non più frenata dal comune diciamo del sistema politico nazionale
Per cui il capitale tende i capi capitalismi tendono a produrre
Il massimo possibile lo stesso modello dello stesso modello i consumi e di sviluppo a costi sempre più bassi
Per cui e il costo più basso più flessibile ciclo si ci chiede la flessibilità diventa il costo del lavoro io dicevo allora ieri a Bari quando si parla con le dirigenti i quadri intermedi delle Olivetti di Ivrea dopo l'ultima proposta di riduzione del lavoro i quadri ma le persone perbene non non soltanto capitalista
Lui diceva insomma se noi abbiamo la la gente difficoltà agli altri producono meglio di più uno
Cose più moderni ma io posso trovare le possiamo trovare la forza di lavoro a quattordici volte un salario inferiore a Singapore
L'impresa che pare quella motrice dello sviluppo ma cercare lavoro davvero però
E qui lavoratore si vede diciamogli ore l'impresa davanti perché il lavoratore non è immobile come il capitale che diventa mobile come impresa che si prenderà forza lavoro ma viene c'erano anche alla grande scomposizione delle figure e delle imprese delle figure proprietarie in in questo movimento
Di competitività c'è una grande Ceci sono c'è la presenza sempre più forti di un capitale finanziario
Che è diventato totalmente separato dalla produzione di quella che si chiama l'economia reale e sono oggi poche storie su dieci Baldari no direttamente
Involge
Allora
è stata un ammonimento della tecnologia farla più Preve
Stavo dicendo signor una sola cosa
Che la forza
Del capitalismo che è stata di
Accompagnare alla crescita della ricchezza e della produzione la crescita della stessa materia che sfruttava cioè la la classe operaia e salariati nello sviluppo una forma di sviluppo che possiamo considerare distolto quanto vogliamo ma lo sviluppo anche politico anche le forme della democrazia nascono il collegamento che si costruiscono assieme alla cresceva capitalistica questa tendenza
Di un con Roy Omar corrette anche voi Coin nel capitale corre il paese dove sta questa tendenza e finita questo la il capitale può produrre o meno
Uomini
Cosa quindi cerca di mantenere ed è obbligato dalla competitività a mantenere salari più bassi per ottenere salari più bassi deve battere la forza contrattuale
Per battere la forza contrattuale abbatte anche le protezioni sociali cioè basta con lo Stato sociale basta così l'occupazione basta con il lavoro Colle assistenzialismo e bisogna procedere presto perché del nei documenti dello
Dei pesi industrializzato questa cosa che io vi sto dicendo che ha ricordato anche Bertinotti non è che sia mandata a dire e scritta
Bisogna abbattere un c'era una certa qualità di disoccupazione e la basamento delle protezioni sociali a io
Sì Bisenti terzi sì allora aiutare scrivono i tecnici dell'OCSE scrivono e dicono il G7
Tenere bassi salari e bassa la forza contrattuale Tabacci poco
Tappare la gente per avere la loro accetta qualsiasi cosa e la la crisi della sindacalizzazione i salari in parte restituiti sono del Veneto cioè questa pratica lampo vista il caporalato come forma moderna non come forma residuale sono Effeti
Che tutti conoscono dieci risentano così con più qualsiasi giovane si parla si sa
Differentemente dai vostri genitori che lui medesimo ai soliti forse avranno nello possibilità di lavoro e prima del del computer lavorare appello o brutto
è l'approdo se eccessivamente produttivistica io vorrei ricordare che l'accesso al lavoro e ancora oggi l'accesso alla sussistenza interna come non significa il il salario significa anche una collocazione sociale un essere sociale non isolato
Attonita ecco questa fase del post fordismo che significa un drappo qualcosa prima che un'indicazione di quel che c'è
Adesso medica
Tuttora diciamo il modello sociale e politico con il trio vorrei dire a D'Alema affronti su questi sono fondate se fondato il modello europeo
Perché il modello europeo il compromesso il keynesismo avrebbe anche il paradigma fordista anche laddove la fabbrica fordista non arrivava
Come dire classificava la società politica nella diciamo del sistema dei proprietari era chi collimare leggevamo
La società e la società reggersi Regina e i veri proprietari e quelli che si chiamavano i loro alleati che erano sì proprio anche la senza mezzi di produzione ed erano forme residuali contadini che andavano a scendere
E così ventisette adesso che protratta odierna o per per il e ancora meglio tenerlo con tutte e due le ma
Ecco per se riesco a fare intendere questo di fino un però
Prendo le basi politiche della democrazia europea e occidentale che vengono messe in crisi da questa fine contestuale di crescita capitalistica e sviluppo devo anche dire
Che in tutti i Paesi se ne parla di cui sto Square siamo solo in Italia che non se ne parla ragionamento non è un'invenzione che abbiamo fatto
Ecco forse perché otto funzioni o si preparano i documenti internazionali ci prova l'altra per dire è stato presente in maniera mistificatoria ma anche della campagna elettorale di Chirac
In Francia è utile il tema come si fa a procedere in una società dove la crescita una cioè era teste capitalistica non è più la crescita sociale e altri viene demandata alla repressione verifico se questo è un problema politico non è un problema
Aliene una scomposizione delle figure sociali dei soggetti
Tant'è vero che diciamo non c'è più la classe operaia abbiamo una corpo l'ottimizzazione catastrofica la società quasi tutti i lati arrivando nella lotta per fare ad Alitalia accusare Mastella fanno il privato perché data l'azienda no la parola a quella osservata lotta il Tampieri di Fiumicino ricorda e e chi perché le queste categorie sono ciascuno si è nella lista
Da quel che avviene perché le ristrutturazioni sono selvaggio si salutano sempre con minore lavoro e minore salario medesime tempo non è più la coscienza dai lanciano quell'unità del processo che la
Che l'architetto che prima aveva perché il paradigma provvista questa tesi qui non sono d'accordo olocausto ma forse
Dobbiamo intensità dei rapporti nordista non era solo un compromesso Laterza occupa oltre quella ma era anche un compromesso in cui però lasci soggetta proletario operaio salariato
Era riconosciuta si riconosce la storia del movimento operaio di questo secolo c'è anche la storia della riduzione di sospetti è uno sprone che data entro questa delibera questo
Metello si faceva anche per poi la grande fabbrica a città industriale i quartieri operai il tipo e per la i consumi opera e la il proletariato Adinolfi spenta
Avvilente riproduzione si vedevano esteri
Poi si riconosceva
Non solo questo non avviene più perché si frantuma che riesce a gran lavoro perché come diceva un signore della Confindustria la competitività deve essere anche fra lavoratori al al posto dell'unità degli sgomitare per arrivare di competere per avere per avere un lavoro mostruosa
Vita mediata poi quella parte che non entra e che una parte sempre crescente
Produce quello che si chiamano l'esclusione delle nuove povertà anche questo in Italia è stato ogni tanto ne parla alla Caritas ma non fa parte del quadro della discussione
Qui politica ci sono quelli che rimangono fuori non solo dal punto di vista del salario per i Celestre Acate
Per i lavoratori tavoli cioè di coloro che negli Stati Uniti nell'Occidente avanzato guadagnano meno di quella di considerato di vario tipo aperta
Questo dal Regno Unito negli Stati Uniti quando li crea disoccupazione è stata riassorbita è stata riassorbita consiglio profanare tradito pazzo
Negli negli Stati Uniti ma quelli che non hanno neanche questo che restano fuori per così per l'ascensore sociale quelli che non entrano più dentro al meccanismo di produzione e riproduzione società queste esclusione è crescente
Lo dico nazioni unite hanno fatto l'anno scorso a Copenaghen una convegno in cui hanno dato di questo ci perché non è più solo in un ampio che esclude una parte del mondo ma questa esclusione entra e io credo e percettibilità
Io non conosco il ragazzo che non percepisca il pericolo di poter essere escluso dalla dà una possibilità di crescita e anche una gran parte della crisi politica secondo me viene da cui ma questo grosso elemento
Balla canta capitalistiche anche di squilibrio io penso a vista con interesse che alcuni argomenti
Questa interpretato in particolare in grande parlavamo in quest'ultimo Periodo alcune di pace ricordarlo non è certo bolscevica del signor ricordo di tappeti molto socialdemocrazie neanche neanche poi tanto
Ripreso da Scalfari che certe bolscevico anarchici domandano differentemente
Da resto dalla stampa della grande stampa italiana B e chi società si può tenere assieme in una situazione in cui il tessuto sociale e lacerato i grandi soggetti collettivi
L'anno in crisi
Questa società non offre un pericolo di lacerazione che non diventa neanche rivoluzionaria
Ma diventa soltanto come dire di crisi sismica socialmente alla crisi politica il cui stiamo il piano di rientro non è che stiamo vivendo è una prelevata battaglia fare una grande ideologia divertendosi e distribuito in Italia basta accendere la radio e la televisione per adesso di fronte a uno spettacolo di degradazione dalla vita
Va be'la vita politica questo credo che sia
Cioè ed abbiamo mandato via i corrotti e ci siamo al posto dei corrotti abbiamo una diciamo classe dormiva la destra HP e impresentabile fanno qualche che si dico c'è un c'è una forma di di barbarie di violenza che si esprime la quale qualche volta persino il trattato un parola forte no il barbaro della lega il barbaro della lega non tardano ad una letizia Barbato un po'più
No voglio voglio semplicemente terminale in questa sequestro e l'avvitamento
E se a quel pantano incertezza l'accusa che questo tipo di patetica sui cui ha seguito il fordismo scompone l'antidemocrazia sociale
Scompone la geografia politica toglie alle nazioni la possibilità d'intervenire dal pilota per l'azione del caso felice e certo che per
Le nazioni l'impresa le grandi sorprese non soltanto tra nazionali ma globali
Determinano e per le grandi imprese i mercati di Londra ricco nel profondo ormai vecchia vetero
Comunista e quando temperati i mercati reagiscono su insensibili trema non sono contenti insomma tecnico Ciampi questi mercati da questa buona collaudati reali perché per
Rinnovo alla crisi della lira parlate Calestru secretiamo che darete da direzione colpisce anche gli stati in qualche modo l'alienazione e crescente eh
Questo è il problema anche per la politica e quello che io vorrei dire per chiudere e lascia rapidamente il posto Ingrao prima che che principio dal CIPE grava luce perché io vorrei dire a da lei
Il problema fatta la politica le città Bertinotti che chiede non novità sapete né l'uno né l'altro
Ma vorrei dire curato come no ma noi siamo qui veramente io poi non conta assolutamente nulla quindi
A D'Alema vorrei dire come si può pensare di produrre di fare un discorso di che io ritengo porta Galluzzo più con più attenzione che non mio amico appalto di tenuta democratica e istituzionale
Che mi preme io ho il ricordo del fascismo come si può fare all'interno di questo meccanismo distruttivo
Questo è il punto
Come è possibile pensare io voterò Prodi quando si presenterà però quando Prodi dice perché adesso quelli formati riproducibili batte e perché l'impresa deve ricrescere deve concorrere eccetera io dico ma ricattando vecchie parla per la disoccupazione in Europa è cresciuta auto trentacinque milioni e non c'è possibilità di regresso lo dicono vero vecchio diciamo voi di questo è come si può pensare che all'interno di un a assecondare un processo crescenti di primato dell'impresa
De privatizzazione di privatizzazione di le scelte strategiche io lo sarò da lei ma che da la l'industria di Stato alla proprietà di Stato è una cosa di cui a causa della corruzione dell'improduttività droga del collegamento col sistema politico d'Italia è difficile parlare anche in auto costruite voltato mai Meglio
E però diciamo per la persona fortemente responsabili non è possibile pensare di condurre è una politica che ricostruisca un intervento sulla logica del capitale che è quella oggi e che non è determinata dal carattere dei capitalisti spenta
Per andare una
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Una proposta politica un patto sociale anche un sistema di alleanze che per esempio difenda il modello europeo che ancora un modello che considerata da abbattere tutti i documenti internazionali perché però protettivo
Per il lavoro come è possibile avere una politica industriale quando l'impresa se ne va chiudersi riapre quella del feto svelto chiuso recentemente in Germania io non andava a Roberto elementare ed è preoccupata come pensate che attraverso questo meccanismo d'impresa portando le regole quali regole indubbiamente in cui però la regola di togliere lacci e lacciuoli alla deliberò lo svolgimento e per la per le proprietà
Alle
Neanche all'ordine del giorno io non lo capisce
Nonché non capisco il tuo scala mondiale quando vengo insieme il G7 adeguate ma neanche quando leggo il programma del centrosinistra
Come ci si possa pensare a una tematica fenomeni in campagna e moderata o riformista è una tematica d'intervento politico nel meccanismo così potente
Questa è la il discorso che in grado io che non siamo economisti abbiamo fatto
Perché a me ha detto politici e riguarda la democrazia ma questo riguarda il il sistema dei rapporti verrà pertanto e dei soggetti in un Paese che salta questa spinta vigili spiega
Questa
E la domanda però appalto devo dire
Credo che in parte
Mantova d'accordo però con questa con questa descrizione questa analitica della della parte post fordista
Appalto voglio dire
Non dubitare che voi sopra valutiate elemento di scomposizione sociale e delle coscienze quello che io chiamo ricco chiamare la corporativi ideazione dei soggetti in loco
Noi abbiamo la qualità di soggetti di Auckland radicalità quei di grande isolamento ognuno dei quali benefica scusate l'espressione totalmente degli altri
Mi sentivo che adesso un la rivoluzione tutto e subito i miei amici dei centri sociali vivono in una in un circuito separato battute io se fossi un sindaco bacerei dove passano perché mi raccolgono fa appare questa
Aspetto momento attaccati mi terminale che già sono un po'interrotta
Però detto questo non è che è una ipotesi di alternativa sociale e finisce con l'essere una cosa che in maniera radicale commovente Perrone che ci viene proposta anche
E da grandi teorizza il premier nel liberalismo Cervi scavate in una nicchia per una produzione intelligente indipendente dentro al sistema dato il problema cauto di Comencini costruisce
Valutare Gramsci il blocco spera ricco bella anticapitalisti che oggi non è dato non sta lì ma ricostruì è per questo occorre anche un'analisi per capire chi compie e come
E come si parla analisi indenne e sostitutiva e
Bella merita di cambiamento
Perché è una volontà di cambiamento in Veneto dice chi saranno i soggetti per cambiare come cambiare che cos'è come vincere
Non solo come esiste rivoluziona realmente non so che ci possiamo permettere poi noi ignorava perché possiamo anche dire che la vita rivoluzionari più o meno coeve però ho mangiato sente con questo
Questa ricostruzione io soggetta mondiale da mappa
E queste e a D'Alema dicono l'auto della polizia e questo è il discorso della politica ma lo dico diversamente anche appalto insomma perdere non ricostruiamo questa non si farà nel moderatismo non è
Radicalismo antagonisti qualcosa in più chiunque esso chiude voglio dire
E con una punta di io non voglio polemizzare col tempo fa no a D'Alema assolutamente vero
Che nella crisi della sinistra nella disgregazione dei soggetti sociali giusta la crisi alimenta l'implosione dell'Unione Sovietica e del blocco socialista
Però se ne dichiara decaduta perché aggredito da Calcutta è caduta perché non teme pesto è stato devastante la coscienza della gente
Anche dei nemici dell'Unione Sovietica provenienti dallo Stato per non rifiuta coppie rivolta comma ecco in qualche modo io non credo perciò anche qui qualche volta liberazione
Mi pare un po'bizzarra non credo che si possa avere nostalgica del socialismo reale
Perché bisogna capire l'errore dove è stata un errore drammatico
Perché non ha funzionato perché non sembra un po'son caduti loro ma con loro hanno trascinato gran parte del cioè la gente dice è un sistema di Merv da quello che c'è
Però perché c'è l'altra vostro nella tenuto però D'Alema Prodi
E chi nel parlare di questa cosa
Io ricordo che nel partito comunista non se ne poteva parlare perché quando qualcuno mi ha parlato il Papa ha messo un po'anch'io posso dire al teste che riterrà più giovane non per i responsabili però dopo le tante anomalie mai visti né conosciuti
Sembra un errore scarico questi settant'anni che cosa costa io penso che sono stati dentro una una un davvero una variante le ripeto di fuoripista dello sviluppo però diavolo che variante insomma il gruppo dirigente bolscevico non era mica fatto di quattro ragazzi era la classe politica più intelligente d'Europa
Erano i figli dell'Illuminismo è andato al sud fra un po'tutto diventa sale con le sue origini però un po'crede lavori non credo che si ricostruirà non dico una
Movimento comunista Navone la coscienza significa spendere il signor Prontera nelle sue radici strutturali e storiche
Questo questo tipo questo tipo di problema che non si può buttare alle spalle come chiede com'è che mi fate però è vero che noi in questo noi non non ci siamo avanzati
Il il sonoro discorso che abbiamo tentato di di tracciare chiedendo veramente che venisse preso afferrato modificato cambiato
Riguarda il
L'elemento di scomposizione sociale politica che porta questa nuova fase e vorremmo che venisse accolto fila dei partiti
Di sinistra sia anche dai movimenti che non stanno dentro lo schema del capitalismo che sono porti in questo sono una donna infatti il movimento mute le donne la contraddizione femminista io ritengo che sia un antagonismo antagonismo che non sia giusta neanche con i discorsi che facciamo questa prima verrà dopo e però vogliamo finire questa frammentazione del fatto che ognuno parla delle cose su questo questo tanta fatica perno semplicemente a queste ringrazio di averla
Lette con un'attenzione
E indulgente
Ecco scusi scusate chi ringraziando la dorsale scusandoci con voi per le colpe che non sono nostre adesso diamo per le colpe del delle luci eccetera diamo la parola a Ingrao
Dico che insomma sarà bene come si dice no
Perché sono state dette molte cose mi sembra interessante anche la discussione che si è sviluppata
Quindi non non c'è bisogno di aggiungere che era anche
Io voglio partire voglio far fare solo due o tre considerazioni
Forse molto immediate
Voglio partire da un'impressione che ho avuto prima di venire qui oggi
Quando alle i circa le due e mezzo aperto il video e c'è stato un telegiornale che dava la notizia che stamattina Mancuso
è andato lei dal suo ufficio al ministero della giustizia in via
Aree nulla
E la cosa non è davvero molto colpito Madaro molto colpito
Credo che quello che è avvenuto ieri
Bene
Sia qualcosa che deve davvero allarmante
Perché
Quello che entrava lì avviare nulla e un ministro che era stato sfiduciato dal Parlamento
Che era stato
Nel concreto staccato rispunta seduto al suo posto attraverso
Nazione
Del capo dello stato del presidente del consiglio con il passaggio a all'interim
E che nonostante questo io non capisco ancora in che veste in che funzione sta tranquillamente dove sta
Credo che abbiamo come queste un segnale uno spettacolo della gravità della crisi istituzionale e aveva molto colpito prima molto impressionato
Perché significa proprio come a dire il disprezzo aperto verso la potere parlamentare e l'Italia è ancora un Paese a regime parlamentare
Significa una rottura clamorosa con l'alta autorità dello Stato e pieni di andare pubblica e significa tra l'altro poi dopo un metodo quello che abbiamo visto praticata per cui una parte delle così amici legge inaugura e un'altra parte invece qui si fa circolare secondo metodi davvero che ci sono degradazione profonda della vita politica
Dico queste cose per venire a D'Alema che tutto questo a me mi preoccupa molto
Mi allarma
Mi allarma profondamente perché sento
Che qui c'è un colpo grave
Al modo di stare insieme che poi ma la prima regola di una comunità politica no unica punta
Quello però alla domanda che viene subito dopo quando io ho letto questa cosa
Ho detto riflette rifletto su queste cose
E va be'ma come come mai
Un personaggio di questo genere è una vicenda di questo genere prova dobbiamo dircelo tra di noi l'appoggio di quasi metà del Parlamento quasi metà del Parlamento
E è una metà circa del Parlamento un
Che raccoglie quel determinato numero milioni che noi sappiamo di voti nel nostro Paese
In questo senso ecco io dico a D'Alema con molta diciamo così con un certo valore che non vorrei che si riproducesse l'impressione
Che
Hanno un intervento
Sulla politica immediata almeno a me è qualche cosa che va be va be sul la metto chissà dove su
Quando invece io scendo se non altro perché tutta la vita stato immerso in un tipo di rapporto in cui ci faceva politico ogni giorno
Nei modi più diversi e così via
Quando invece a me mi assilla molto dove noi stiamo arrivando
La vicenda di me Mancuso è davvero emblematica
Di una deriva
Beh è che ci può portare davvero ai siti molto pesanti molto molto gravi
La domanda
E io mi faccio beh come ci siamo arrivati
E come mai
Beh questa destra che arrivare forma cui è arrivata ieri insomma ha ottenuto dopo tutta quella massa di voti nel Paese
Qui ecco sento il bisogno di una riflessione più lunga più profondo
In cui devo ragionare non solo su Berlusconi
Ma sono fenomeni che hanno una dimensione una portata come a dire diciamo pure strutturali servire per adoperare un termine molto chiaro e il tentativo che fa questo libro
è il tentativo di andare a vedere
Come si è disgregato un blocco sociale
E anche una relazione sociale che pure ha avuto tutto una forse in una via di questo Paese
E cercare di capire
Se c'è stato qualche cosa in più di Tangentopoli che senza dubbio ha pesato in fondo questo libro e lo sforzo di andare a cercare quelli in più
Che è avvenuto nel corso dell'ultimo venticinquennio
E che secondo me ha toccato modificato con le profonde nella vita del nostro paese
Ecco allora tentativo di andare a leggere quello che sta avvenendo
Nel profondo di un atto che è sembrato costitutivo della vita alla modernità lato lavorativo in rapporto al modico
Mio marito
E nella ricerca all'indagine
Per andare a vedere gli spostamenti che si stanno verificando a questo livello e che sono secondo me impressionanti risulta di già ricordati ma che sono sconvolgenti
Oltre a produrre del traumi sociali stanno mutando il carattere del rapporto dell'apporto la lavorativo
Per la mutazione che sta subendo tutta la forma del contratto
Per il modo con cui si
L'impresa diventa impresa chiamata globale cioè si estende liberamente su tutta l'area del mondo e quindi a delle gigantesche operazioni di bending sociale
Per le due ruote per le conseguenze che tutto questo allora sulle condizioni del rapporto di lavoro
Mi stupisce secondo lei
Quasi un'epoca in cui il rapporto di lavoro a tempo indeterminato cioè il dato tutta una vita caratterizzava la vita del lavoratore il il suo volto
E si va verso forme di mobilità nell'azione lavorative nel volto lavorativo che poi nella pratica che noi abbiamo dinanzi a lui si sta trasformando in un rapporto drammatico di precarizzazione della gravità su
Io
Anch'io discusse discutiamo anche in questo libro
Dall'ipotesi che avanza trentino con molto allarme però Massimo lo fa con molta allarme con una certa cautela quando dice presto potrebbe anche essere il modo con cui conquista una capacità nuova acquisto
A parte il fatto che questo significa per esempio sollevare un altro problema che purtroppo oggi più pura pur purtroppo la battaglia OGM piuttosto debole bel problema della formazione il problema della scuola
Perché e qui si tratta di ragionare su un lavoratore che adottate nella precarietà
E nella intensificazione dello sfruttamento oppure deve acquistare una capacità di rifare continuamente se stesso primo parere rinnovare i suoi saperi per poter reggere oramai ai processi e in questo modo stanno sconvolgendo tutte le aree gare mondiali
Pongo in poi i questo una tesi che a me particolarmente gara una nuova pervasività che del sistema capitalistico di produzione e a mio parere
Oramai non ci accontenta più di un pezzo di una parte di una faccia del lavoratore ma temo per entrare molto profondamente anche nella formazione del senso comune a mio parere io credo che qui sia una ricerca su cui noi dobbiamo lavorare e credo che poiché qui non dobbiamo riconoscere un punto che mi preme molto su Julio insistito molto
Insieme alla discussione in che abbiamo avuto tra di noi e ne nel nel lavoro beh qui io lo trovo che
Andare a scandagliare bene l'estensione alla profondità di questi processi significa anche capire le crisi di identità e sono avvenute in massa imponente e quindi spostamento a destra
Perché altrimenti
Noi rimaniamo alla superficie
E noi non affrontiamo il vero discorso dispongo in queste condizioni completamente mutate che ci fanno parlare di post fordismo
Si può ricostruire una grande identità collettiva capace di reggere alla sfida di questo secolo quando ci troviamo di fronte un'impresa che la magia si muove sua estensione globale come viene chiamata e che quindi è come a dire acquistarono forza molto maggiore e si materializza anche con quello che noi chiamiamo il processo di finanziarizzazione dell'impresa
Beh ecco
Può darsi che questa diciamo così teramani lettura che noi cerchiamo di offrire questo libro
Sia incompleta sia inefficace sia da mettere in discussione determinati punti però il bisogno che io sento la ragione per cui fa piacere di stare qui stasera
Aver assistito anche a questo tipo di discussione che ma aiuta dai bisogni ed io sento è che noi portiamo avanti un confronto su queste coordinata di fondo del mutamento di che noi ci troviamo di fronte altrimenti temo che respira resteranno spiazzati si ai miei pensieri solitari diciamo così sia temo Massimo anche l'azione politica immediata ghetto e Bertinotti dice perché non c'erano da fare giorno per giorno
Questa è è lo spostamento di orizzonte questo è il campo su cui noi chiamiamo questo con questo libro cerchiamo di stimolare per cui la cosa che mi piacerebbe di più come a dire S. il insomma mi si dice ma no qui l'analisi è sbagliato su questo punto le cause sono altre
E io non lo dimentico e c'è tutta la questione dell'URSS però ne parla ma certo non in modo esaustivo io credo però che noi dobbiamo aprire questo capitolo di riflessione profonda su quello che è accaduto in mezzo annullo
Sulle mutazioni e sono avvenute cui ecco io ci metto un un flauto una cosa non in base al tradimento
Ma proprio per un deficit persino di percezione di conoscenza e di rapporto con il fluire con il fucile della vita
Possiamo portare avanti questa nuova riflessione
Dove si possono poi incrociare si può arrivare a incrociare bene anche quello dell'intervento politico immediato anche con la con mozione di una strategia di fondo che purtroppo Massimo mi pare ancora un mondo deficitario di tutta la sinistra
Questo perché e qui allora io ero finito e concludo con questo e io scendo un grande bisogno anche di dire una parola sulle poi davvero concluso
Per riguarda la questione una questione che e si presta anche dalla retorica insomma e forse una un termine anche non non non molto amato non molto popolare in questo momento di come possiamo arrivare a costruire ho una unità nelle differenti io mi ricordo mi pare ci siamo incontrati proprio contento anni fa
Pochi anni fa una sera in Campidoglio
A un'assemblea Egea avvertivamo l'ondata dello spostamento di te
Mi ricordo che io allora chiusi
Cercando di affrontare questo tema
Io poi credo che non è che le cose sono rimaste ferme citare tante vicende ci sono stati anche dei risultati la sinistra insomma a maggio acqua portata a casa un determinato risulta però come dire io vorrei concludere questa serata molto bella per me anche ringraziando tutti quanti voi riproponendo con grande forza il problema dell'unità
Sono convinto però e questo io non lo posso ridurre a a un problema sentimentale o di tensione superamento di di tensione oppure esortativo
Bertinotti e D'Alema e cercate di dialogare tra di voi insomma ma posso ridurrà questi sono persuaso che questo significa anche imparare un altro metodo e non sono sicuro
Per la la sinistra oggi dovrà diversamente cioè il metodo del dialogo e dell'ascolto reciproco porzioni parlate poco compagno D'Alema il compagno Bertinotti a parlarsi
Bisogna imparare
Ascolta
E a cercare insieme la risposta che dobbiamo dare a questa vera e propria svolta rivolta dice col io volevo curarmi io ho finito
Davvero qui quest'incontro che abbiamo avuto stasera restare grammi ci avete fatto come in questo libro nostro possono segnare in qualche modo
Ma insomma c'è un quinto tutti attorno a questo tavolo poi li Tortorella che mi guarda già con così
Un passo avanti di fronte all'altro
L'ulteriore della CEI per della vita e della lotta politica in Italia che permetta Anna voi di imparare di più a convivere e a costruire con l'unità delle sinistre
Va bene