"Italia: l'obbligo di una politica estera" tavola rotonda organizzata nell'ambito di "Popolari in festa" Festa dell'Amicizia 1995 (Roma 11 - 15 ottobre) dal titolo "La politica al centro"

Vinceremo praticamente subito questa tavola rotonda l'onorevole Napolitano è il ritardo non so neppure se verrà perché trattenuto dai suoi impegni di presidente
Della commissione presidente preso impegni parlamentari e l'onorevole Casini in arrivo
E intanto c'è il senatore Andreatta il senatore più appunto non lo so se vogliamo intanto cominciare reo
Cominciare tutto il discorso
Bene io
Non mi ricordo se l'ho detto io sono Aldo Rizzo della stampa
E mi tocca fare porosità del dal coordinatore da da moderatore il tema questa tavola rotonda è Italia l'obbligo di una politica estera
Quindi un tema importante evidentemente Roma in quanto ricco di Calisto l'Italia non si parla molto
E però diretto Italia l'obbligo di una politica estera può far pensare che una politica estera italiana ci sia mai stata
Pesa magari è è un po'eccessivo perché l'Italia nella vituperata prima Repubblica una politica estera l'ha avuta nel senso che alcune scelte fondamentali tipo di testa di cui hanno determinato il destino nazionale nel nel nel suo insieme le ha le ha fatte le ha compiute basti pensare alle tre scelte storiche insomma la liberalizzazione
Degli scambi quindi l'ingresso nel mercato internazionale poi la l'adesione alla patto Atlantico e e la partecipazione fin dall'inizio agli sforzi per la costruzione
Europea è vero e poi fatte queste scelte di fondo
La politica estera italiana si è un po'adagiata su se stessa diventata opaca tormentati prevalenti e quasi esclusivi i temi del dibattito politico interno e però quando di nuovo ci son presentate occasioni importanti occasioni diciamo anche eccezionali come per esempio la crisi missilistica in Europa alla fine degli anni settanta con lo schieramento dei missili S S venti Sovietici
Ai tempi di Prestia Fiditalia avuto di nuovo un soprassalto di responsabilità e la decisione italiana di accettare gli euromissili occidentali americani in risposta a quelli sovietici fu decisiva per il riequilibrio
Della strategico in Europa coi con conseguenze anche sulla su quello sarebbe stato poi il decorso della crisi sovietica poi con dopo Vesna tensione
Ha inizio una tavola rotonda in Italia no una politica
Ecco quindi diciamo che la una politica estera intermittente se vogliamo ma non elusiva delle grandi scelte c'è stata in Italia e poi se vogliamo indicare un punto diciamo di svolta un punto
Di novità e ovviamente il fatidico mille novecento ottantanove cioè la il crollo dei sistemi comunisti la caduta delle muro di Berlino ecco a questo punto diciamo e i i termini della politica estera italiana cambiano e cambiano perché l'Italia per Roberto quella che è stata definita la sua rendita di posizione cioè nel l'epoca del confronto fra i blocchi l'Italia paese di frontiera paese occidentale prezioso per la NATO prezioso per il grande alleato americano è interessante interessantissimo anche per la controparte sovietica
Quindi una posizione di di frontiera che poteva essere sfruttata in in vari modi detto questa rendita di posizione viene meno dopo l'ottantanove e quindi l'Italia come altri Paesi in Europa e un po'dappertutto
Hanno il problema di come si dice a dir riposizionarsi cioè di ritrovare un nuovo ruolo
Scusate
Però nell'ottanta dopo l'ottantanove provincia in Jack diciamo un grande cambiamento interno in Italia
Comincia un grande cambiamento interno l'Italia perché cade un muro di Berlino anche tra noi anche anche in Italia quindi si apre una dialettica interna
Tutta diversa comincia una transizione faticosa e tormentoso e che dura tuttora e che anzi tende a a essere sempre più confusa purtroppo è di nuovo i temi della politica estera passano in passato in in secondo piano ecco questa e lampo la premessa diciamo storica del nostro del nostro dibattito che peraltro mentre poi ha dei temi specifici io temi specifici ma intanto la Bosnia che la Bosnia la ex Jugoslavia e la crisi più grave della del dopo guerra fredda in Europa e quindi allora sulla ex Jugoslavia sulla Bosnia d'Italia ha avuto una codifica esterno né avuta nessuna Che cosa poteva fare di più e che cosa può deve fare adesso perché sperabilmente
Si va verso una verso una una conclusione della della della crisi però con una Processo di di pace molto Complesso che richiederà molti sforzi
è molta responsabilità d'altra parte diciamo verità non soltanto l'Italia tutta l'Europa
Ha dimostrato parecchia debolezza nella gestione della crisi della ex Jugoslavia dei Balcani tant'è vero che la svolta si è avuta soltanto quando gli americani hanno uscendo anche loro un certo un torpore hanno tre ripreso l'iniziativa hanno preso l'iniziativa e hanno imposto almeno si spera
Una tregua e poi un un processo un processo di pace quindi debolezza italiana nella debolezza dell'Europa ecco l'Europa è secondo tema altrettanto importante se non più importante d'Italia e l'Europa fra l'altro noi siamo alla vigilia della presidenza italiana dell'Unione Europea che comincia il primo gennaio mille novecento novantasei e l'Italia e e diciamo in un'Europa
Debole Italia è una non è è un anello particolarmente debole ecco qui c'è tutta una una linea dati pensare noi intendiamoci siamo sempre stati e siamo tuttora europeisti federalisti grandi grandi estimatori e grandi propugnatori dell'Unione europea però una strategia lineare univoca
Di integrazione europea forse non c'è stata e non c'è perché ne in Europa che ci sono posizioni diverse c'è un asse franco tedesco che l'asse portante della della la costruzione europea c'è una posizione britannica inglese che e diversa Italia un po'ha oscillato fra una una cosa tra una cosa e l'altra e adesso le nostre responsabilità aumentarla con la presidenza della del del dell'Unione Europea
Che comprenderà anche temporalmente l'inizio di verdura importantissima Conferenza intergovernativa dei quindici Paesi
Dell'Unione Europea per la revisione del Trattato di Maastricht Trattato di Maastricht che è un po'una una una un diventa ad una cosa mitica un po'di più dal dalla quale tutti parlano
Ma della quale non si capisce non si capisce molto e poi l'Italia per esempio di Maastricht cosa pensa che debba essere attuato il trattato fino in fondo e che quindi l'Italia debba anche poi fare tutto il possibile per adeguarsi oppure pensa che debba essere rivisto per esempio il governo Berlusconi qui abbiamo il senatore Caputo sottosegretario a suo tempo della agli esteri come la Berlusconi dovrebbe risponde e il merito di S. Martino avviarono una una qualche in una qualche revisionismo
Degli obiettivi e dei metodi EDP Maastricht poi il governo Dini adesso
Ha riportato l'Italia su una linea di ortodossia europeista però molti molti problemi restano aperti volendo un terzo tema forse si allargherebbero quel discorso sarebbe poco anche quello del Sud perché Italia hanno soltanto un problema
Di vedi di Este europeo di di dopo comunismo eccetera salutiamo l'onorevole l'onorevole Casini serviva
Di italiano soltanto un problema di di di rapporti col mondo postcomunista dell'Est
Non non ha soltanto un problema di rapporti fondamentale peraltro con l'Unione europea con gli altri partner europei ma anche un problema è un problema di rapporti con il sud con il Sud islamico dove nuovo ci vorrebbe una politica di prevenzione
Nel senso di di di aiuti di cooperazione allo sviluppo anche come controllo alle origini del fenomeno dell'immigrazione e poi anche alla politica diciamo così
Politica una politica strategica pensando anche ai pericoli il senso anche potenzialmente militare che vengano chiare di stilistico nucleare di proliferazione missilistico nucleare che vengono dare del fondamentalismo islamico e come ci sono i temi sono sono molti evidentemente io però prima di chiudere questa mia breve introduzione
Volevo fare un Lulu una o due brevissime considerazioni conclusive
Che di nuovo di carattere molto Gemmo molto generale ora è di moda tornata di moda la parola geopolitica
Sembra che e col crollo delle con la fine dei sistemi ideologici ai fini della contrapposizione ideologica
Siano importanti soltanto degli spazi geografici Lele gli interessi permanenti tondi di un Paese condizionati dalla sua posizione addirittura le leve i rapporti etnici
E e e così via ecco fino a che punto questo è vero fino a che punto l'Italia e deve può accettare questa questo ritorno della della geopolitica che poi vorrebbe dire una brutta parola una rinazionalizzazione della politica estera e poi fino a che punto questo
Giusto farlo fino a che punto corrisponde ai nostri veri interessi
Interessi nazionali e l'ultimissima cosa vorrei dire proprio per chiudere le diciamo questo breve quadro e che poi naturalmente in ultima analisi se si parla di politica estera beh nessun Paese può avere una politica estera seno tanto più una colica destra autorevole come oggi si vorrebbe da più parti anche da parte del governo
Se non ha una politica interna se non a una una credibilità internazionale un processo decisionale all'interno serio e ed efficace e e efficiente e naturalmente anche strumenti adeguati di politica estera prima fra tutti quello militare ecco qui io mi fermo a cosa gli ha detto troppe cose e darei la parola per cominciare
Al senatore Andreatta ex ministro degli esteri
E anche un po'padroni di casa quindi
Ma la dimostrazione che
Un Paese ha bisogno di risorse libere e di attenzione per occuparsi di politica estera
Io debbo scusarmi con me i miei ascoltatori perché esco da tre giorni delle discussioni più bizantine sulla sistemazione dei media italiani
E
Ho un pensiero piuttosto anchilosato
E perciò mi attengo alla alle domande alla scaletta
Che il nostro
Bravo Presidente ha voluto proporci
Vorrei dire che
Politiche interne politiche estere in Italia sono stati
Come non mai in questo dopoguerra correlati
Nel suo ultimo nel libro uscito postumo di Gaia
Sì s'svela no
I rapporti che hanno preceduto la svolta di Salerno e che sono un pezzo della politica estera di quel piccolo ministero di poche unità che
Il Regno del Sud aveva prima a Bari
Politica essere politica interna sono state la faccia dello stessa problematica dello stesso tipo di scelte fatte dal nostro Paese allora
E una difficoltà nella pubblicistica di politica estera attuale e che
La lotta contro
La debolezza dell'Italia in politica estera attingere dal materiale della polemica Interna
Dalle requisitorie dei partiti di sinistra che per venti trent'anni hanno considerato il governo italiano succube dell'alleanza atlantica ci troviamo oggi onesti parlo dei diplomatici o studiosi di relazioni internazionali ripetere attingendo agli stessi argomenti
Sulla debolezza della nostra politica essi
Vorrei solo citare
E qui ritornano
Due personaggi mitici della Farnesina Ducci e Gaia
Qual è stata la intensità del dibattito e della presenza internazionale italiana metà degli anni Sessanta in occasione del trattato di non proletario proliferazione
E la indipendenza dimostrata dalla diplomazia del nostro Paese nei confronti delle proposte che venivano dalla dagli Stati Uniti e dalla
Anche
Le preoccupazioni su una possibile Scelta di riarmo nucleare l'iter di di armamento nucleare italiano così fecero appunto a cavallo l'inizio degli anni cinquanta e sessanta non sono certa o di un Paese che avesse rinunciato a ma la sua difesa e ha una sua autonomia nella difese
Pagina più
Discuto discutibile ma certamente importante come elemento di disgregazione del blocco dell'Est è stata quella degli incontri di Helsinki della creazione della CSC che è stata nella sua
Pacifica struttura una delle maggiori armi di penetrazione delle idee sui diritti umani nelle popolazioni dell'Est
In qualche misura è proprio questo ritorno alla Belle Époque
Un po'come accade con le gonne delle signore che si allungano a si accorciano secondo misteriosi dettami della moda
In questa rinazionalizzazione del di una classe politica che cerca un po'dovunque in Europa
Di
Sostituire gli insuccessi della politica economica sociale
L'esaurirsi della destra radicale
E dall'altra parte l'esaurirsi del disegno socialdemocratico della del benessere e della piena occupazione che cercano nella pochi nella politica estera di aderire
Quei successi che la politica interna ed economica nega ai dove
C'è un movimento di moda un movimento di recupero o dei valori della nazione
De i
Di una
Micro cioè fa la politica estera basata piuttosto sui rapporti con i vicini
Assumendo talune posizioni di grande importanza e usando il vecchio armamentario di una geo politica
Del di secondo ordine non la geo politica delle potenze marinare o dei blocchi continentali ma una geopolitica legata a considerazioni tattico strategico di breve orizzonte
Questa è l'alternativa
Ma quali sono gli interessi nazionali di questo Paese
Esportiamo tre quattrocento mila miliardi e abbiamo interesse a mercati appena abbiamo interesse a un ordine economico internazionale
Perché solo in in un mondo ordinato in un mondo in cui non ci siano socia di ritmi di Stato socialismo islamici o politiche protezionistiche noi ci conquistiamo la nostra strada nel mondo
Ottanta per cento di ciò che esportiamo è dato dall'industria manifatturiera nulla è essenziale siamo dovunque in concorrenza con le industrie nazionali
E quindi lavoriamo sulla qualità possiamo perfettamente essere sostituiti se dovessero prevalere nel mondo tendenze di chiusura
Siamo interessati all'ordine internazionale giuridico perché la nostra gente nel turismo e negli affari gira il mondo uno una intensità
Sempre crescente
Abbiamo problemi di appartenere a una di quelle fallire
Di cui qualche volta parlano certi studiosi di relazioni internazionali
Poi che determinano quegli scontri di civiltà quei Clash Orsini Sessions
Che la faglia
Che attraversa il Mediterraneo che divide il mondo ordinato dell'Europa
No il mondo dell'uso
E pieno di risentimenti dell'Islam
Tra i Paesi del Mediterraneo non hanno firmato il Trattato di non proliferazione possiedono
O potrebbero possedere missili capaci di colpire obiettivi a distanza di mille mille duecento chilometri
Non hanno firmato il trattato sulla proliferazione delle armi batteriologiche e chimiche
Esistono Eserciti notevolmente superiori in
Manodopera e in beni strumentali carri armati e in caccia alle e all'esercito che potremmo mettere noi in campo
Esiste soprattutto una irreversibile tendenza della nostra popolazione delle nostre donne in particolare
A non scegliere la via della confronto azione militare
E di Celli alla soltanto nell'ambito di alleanze un fenomeno che in qualche modo ha colpito i Paesi che hanno avuto una più rapida commercializzazione e maggiore successo economico come la Germania di già
Quindi abbiamo bisogno di un mondo ordinato di un mondo fatto di regole non si vive di eccezioni non sia evidente di piccole estorsioni di una politica commerciale chiusa
Un po'come quella della burocrazia italiana a Bruxelles
Che se non è guidata se non è tenuta a freno considera la sua funzione non molto diversamente dell'ufficio dalla Confindustria presso le comunità difesa di una serie di piccoli interessi italiani
Ma i nostri grandi interessi quelli che toccano il destino del Paese non sono nella difesa minuta ma sono piuttosto nel perseguire
Politiche generali di organizzazione di liberalizzazione del mondo
Alle capito il dover rovesciare
La linea che avevo trovato evitata viso di sostegno alla Francia fino a una qualche arrischiata Offerta di partecipare a una blocco di voto di minoranza di risonanza tale da bloccare la decisione in materia delicata
Non lo ritenevo che interessi agricoli sia pure legittimi potessero contrastare d'interesse generale dell'economia italiana che soprattutto in economica trasforma fece manifatturiera scegliendo una strada di opposizione di confronto con gli Stati Uniti che non prometteva nulla di buono né all'Europa nei al mondo e in particolare al mondo sottosviluppato
Ci riuscì a concludere un accordo che in media ha ridotto del trenta quaranta per cento le tariffe in alcuni casi come per alcuni prodotti giapponesi del sessanta settanta per cento
Ma certo nella visione
Del nemico la visione che per affermarsi occorre un nemico
Dalla visione
Che la politica il luogo del confronto amico nemico e che quindi la politica estera si definisce un paese si definisce nella scelta di nemici
Probabilmente questa non è la linea giusta
Io credo invece che il nostro Paese
Sia un buon partner di alleanze perché questo è il modo come si costruisce
La società del terzo millennio
Va all'epoca dei bestioni e dei Cavalieri per dirla di chiaramente
Passando all'epoca razionale gran parte dell'armamentario tradizionale della politica estera e dei suoi indicatori di successo cambia la suona certo siano ancora
Nella Anarchia
Della fase di natura di boxe
Ma
Un calcolo razionale una teoria dei giochi applicata razionalmente da ciascuno indica che le strategie cooperative sono migliori
Delle strategie in cui dei free rider del cavaliere libero di colui che anziché perseguire beni pubblici tende invece as sfuggire
Al costo di partecipare alla finanziamento di beni pubblici compresi questi beni pubblici in materiali internazionali
Ecco perché dal successo di una simpatica riviste che ha come titolo il confine
Il titolo un poco alla cronistico quando stanno cadendo i confini della Venezia Giulia
E sono caduti quelli del Brennero
Con tutta la geopolitica dei nostri generali e dei nostri professori dell'epoca negli anni venti e trenta
Ecco credo che
In un mondo dove la ricchezza immateriale non legata al territorio non legati all'agricoltura
E nella costruzione di queste società in materiali di queste alleanze di questa comunità di stare in questa idea del feto se della del federare in cui l'Europa eccelle se pensate
Lo sviluppo di tipo cancerosa o della statualità nell'Est europeo dove ogni etnia ogni tribù cerca di costituirsi in Stato
E nella tensione tra l'universalismo e il localismo del mondo mediorientale c'è questa Europa che sa manovrare in modo da
Scegliere il livello di governo opportuno per affrontare i problemi sei di livello e continentale si dà una forma continentale
E naturalmente tutta la tradizione da da Richelieu in poi dello Stato assoluto viene in qualche misura messa in crisi le sue tecniche di rapporto internazionali
Per questo per noi Popolari non esca una scelta di politica estera ma è stata una scelta politica tout-court quella della euro è difficile spiegarlo alle generazioni attuali
Che non hanno vissuto in prima persona la drammaticità
Della di quel che si chiamava la crisi della civiltà all'ora negli anni trenta della crisi del concerto europeo
Della mancanza di equilibrio e di leadership in Europa della distruzione di quella grande realtà
Di unità monetaria e commerciale che all'Europa di prima del quattordici che a cui si cercava di che si cercava di ricostruire tra le due guerre ma che non si riuscì a costo a ricostituire
E su questo punto
Noi non abbiamo nostalgie
Della autonomia nazionale
Non abbiamo nostalgiche delle conseguenti strumenti di politica estera basata su una puntigliosa affermazione di un interesse nazionale costruito apprendo
Io ammiro come gioco intellettuale
I miei colleghi francesi o gli studiosi francesi o il governo francese
La devo sentire anche che al di là dell'ammirazione tradizionali in Italia verso la Francia sento una grande superiorità nei confronti di quella tipo di epoca a cui dopo tutto la Francia sembra essersi Terme
E del peso che il passato come sempre accade diventa elemento di blocco diventa in qualche modo elemento che rende difficile la vita nel mondo attuale
Naturalmente questo contesto di rinazionalizzazione c'è
E cioè di fronte ai nodi Turi
Della scienza europea di questi anni novanta
La scelta della sovranità monetaria una scelta difficile da farsi
Difficile da farsi perché
C'è
Un contrasto di interessi
Fra i Paesi a moneta stabile che vogliono essere garantiti in questo stabilita
I paesi che
Godono della loro instabilità
Perché ottengono più facilmente
Crescita di occupazione e di produzione
Ho pensato
Di ottenere
E il clima non è favorevole a superare queste tensioni
E sappiamo tuttavia che se su questo punto
Nei prossimi anni l'Europa dovesse dimostrarsi inconcludente
Non solo meccanicamente
Ne deriverebbero difficoltà mantenere l'unione doganale il mercato unico
Perché la possibilità di ottenere
Con una mossa monetaria vantaggi competitivi
Che si sono
Si sono visti in questi anni del quindici venti per cento
è incompatibile con
Unione doganale il il mercato
Ma perché viene meno quello che è esperto l'obiettivo su cui
C'è stato grande tensione in euro
Per questo noi popolari guardiamo con una qualche preoccupazione alcune battute dell'attuale governo
Che sembra interessato ad un rinvio
Per permettere al nostro Paese di poter allinearci
Alle condizioni di Maastricht
Cioè l'impressione che ulteriori rinvii ne abbiamo visti tanti dobbiamo visti nel settantadue copiano Werner li abbiamo visti con la seconda fase dello SME nell'ottanta ottantuno
Quest'ulteriore rinvio rischia con la scomparsa del cancelliere dalla scena con le difficoltà della Francia di trovare un suo ruolo nel mondo in Europa
Rischia realmente che si aprono tutti i problemi che dicevo prima
Ecco perché anche su questa legge finanziaria non siamo disposti a votare
Il secondo comma del primo articolo della legge in cui si fissano in termini di saldi contabili per il mille novecentonovantasette obiettivi che non sono compatibili con l'adesione al
Prima fase del mercato del dell'unione monetaria
Noi abbiamo un obiettivo di squilibrio del bilancio nel novantasette
Che non ci permette di raggiungere la riduzione al tre per cento del rapporto debito deficit-PIL
E onestamente dare il mio voto a fissare per legge
Che il Parlamento italiano decide un obiettivo in contrasto per il prossimo anno mi pare che mi si chieda altro
Le cose mi consente senatore forse io qui mi fermerei questo primo giro e ha fatto un quadro molto organico molto coerente della della sua visione di sono i popolari della politica estera
Delibera dovrebbe essere la politica estera italiana e però il senatore Livio Caputo che responsabile per la politica estera di in Forza Italia fino a che punto è d'accordo questo quadro del tracciata dalla senatore Andreatta vi sono eventuali punti di di dissenso
Poco avevo
Ma ci su cui ci sono sicuramente dei punti di incontro e degli altri un po'poco meno di incontro io può ripartire dall'analisi di Aldo Rizzo sono d'accordo che c'è stato uno spartiacque e nel mondo cioè la fine del sistema bipolare e il ritorno a quello che annoiata chiamato la Belle Époque io la chiamerei un ho assistito un sistema nuovamente multipolare
Ed è un sistema in cui indubbiamente l'Italia deve trovare una sua collocazione nuova
Inattesa magari di potersi poi rifugiare maggiormente all'interno della politica estera e di sicurezza comune che prevista dal Trattato di Maastricht che in testa alla gente della Conferenza intergovernativa del novantasei ma che per adesso è una cava Penice
Ora in una situazione del genere noi ci veniamo veniamo a trovarci molto svantaggiati
Veniamo a trovarsi molto svantaggiati perché nel corso degli anni la politica estera è stata è diventata sempre più la Cenerentola della politica italiana vi faccio soltanto delle cifre nel mille negli anni Cinquanta
Alla bilancio del ministero degli Esteri veniva destinato lo zero novanta per cento della spesa pubblica adesso siamo compresa la cooperazione allo zero ventinove
Quindi ci siamo ridotti a un terzo di quello che era una volta il tutto mentre il numero dei paesi nel mondo e quindi cui dobbiamo prestare attenzione
è aumentato da una sessantina agli attuali centottantatré membri dell'ONU
Quindi siamo venuti a trovarci nel momento in cui è necessario rilanciava una politica estera italiana senza gli strumenti necessari abbiamo una
Una diplomazia ridotto all'osso abbiamo dei problemi finanziari
Spaventosi perché la cocaina coperta è sempre troppo corta
Sì sì approvano nuove sedi nei nuovi Paesi bisogna chiudere le scuole italiane all'estero se si danno più soldi alla cooperazione bisogna toglierli da qualche altra parte
E questa è un secondo me una delle colpe che negli ultimi anni i i governi che si sono succeduti si devono addossare oggi abbiamo alcuni serissimi motivi per dovere rilanciare la politica estera Primo perché in Europa bisogna in questi giorni in questo periodo sgomitare un po'io sono d'accordissimo che il traguardo deve essere quello
Di un'Europa federale io respingo in questo senso le accuse un po'velate che nella tavola prete rotonda precedente il mio amico Francesco Mattioli ha fatto il Governo Berlusconi
Noi semplicemente ci siamo resi conto che bisognava a a un certo punto reinventarsi una politica estera e per richiederà inventarsi questa politica estera non ci si poteva appiattire né sulle posizioni degli udì né sulle posizioni degli altri
E oggi le cose stanno ancora esattamente così
Noi ci ritroviamo sul piano dell'unione economica e monetaria una posizione di estrema debolezza io condivido in pieno quanto ha detto il senatore Andreatta che questa Finanziaria
è ingannevole l'ho detto anche nel dibattito al Senato perché mentre da un lato dice è una finanziaria che ci deve consentire l'adesione alla moneta unica dall'altro poi non fa quello che dovrebbe fare per perché questo diventi possibile ci siamo addirittura sbagliati di un anno nel fare i conti per il rientro degli sui tre dei parametri di quattro quattro parametro è meglio non parlare neppure perché l'idea di ridurre il il debito pubblico da centoventitré per cento del prodotto interno lordo al sessanta per cento del prodotto interno lordo in tre o quattro anni che impensabile fanta finanza
Quindi dobbiamo inventarci un qualche cosa che CL il qualifichi come Ugo pay che ci consenta di entrare
In almeno uno dei tre noccioli duri che verranno a crearsi sul primo sul secondo e sul terzo pilastro
Sul primo siamo per il momento temo fuori io allora voterò contro la Finanziaria o almeno contro quell'articolo esattamente come se per gli stessi motivi
Del senatore Andreatta sul secondo pilastro quello della politica estera e di sicurezza comune abbiamo qualche chance
Di di Verdi entrare nel nel nucleo duro ma a costo di avere una spinta ideale e di avere anche i mezzi per affermare questa spinta ideale
Io credo che nella scia del fallimento dell'Europa in Bosnia
Ci sia un certo fabbisogno di politica estera comune molti si sono resi conto che fino a quando non è arrivato il demiurgo americano qui non è successo nulla e qui è forse un qualche ripensamento
Sulle divisioni sui contrasti degli ultimi due tre anni c'è stato ma si chiama anche politica estera e di sicurezza comune quindi anche la sicurezza rientrare in questo per fare una politica estera e di sicurezza comune da protagonisti all'interno dell'Europa bisogna mettere qualche cosa sul piatto ora temo che nel campo della sicurezza noi l'ho detto anche Andreatta
Sul piatto abbiamo da mettere ben poco e anche qui credo che ci si sia necessario se vogliamo che l'Italia non diventi definitivamente un Paese di serie B anche qui ci sia necessario un certo ripensamento
Sul nuovo modello di difesa su l'assetto di forze armate che oggi sono diventate semplicemente un'appendice della burocrazia
Quale la alle quali sono le altre esigenze per una politica estera italiana noi
Abbiamo bisogno di esportare l'Andreatta lo ha detto sono assolutamente d'accordo con lui che noi abbiamo interesse a un mondo aperto a un mondo dove i commerci si svolgano liberamente
Ma dove noi abbiamo anche delle presenze politiche che poi facilitano quelle economiche e commerciali
Cioè quando io vado in Korea e trovo che all'all'ambasciata francese o inglese di in coro in Korea ci sono venti funzionari di cui dieci si occupano di esportazione di di di polvere di sistemare i loro prodotti
Di aprire nuovi rapporti economici e da noi ci sono quattro funzionari in tutto dico che la nostra politica estera
Non è sufficiente e il caso della Corea e soltanto uno tra cento perché la sentenza stessa situazione
Si ripete ovunque
La nostra politica estera non è mai finalizzata a questa a questo ad aprire la strada alla a alla nostra industria nostra economia che pure avendo essendo strutturata sulla piccola e media unità avrebbe bisogno di un trascinamento da parte della Farnesina
E anche qui bisogna ripensare tutto
Infine bisogna io credo essere preparati a delle condizioni nuove cioè il multilaterale cioè la NATO Laudrup
L'Europa vanno benissimo ma in questi in quelle in questi organismi bisogna anche farsi valere e per farsi valere bisogna averne i mezzi credo che sia stato proprio il senatore Andreatta quando era alla Farnesina a lanciare il piano italiano di per la ristrutturazione del Consiglio di sicurezza che ci consenta di non esserne esclusi
Mentre la Germania e e Giappone ne entrano a far parte questo non è velleitarismo è semplicemente difesa degli interessi nazionali perché se Germania e Giappone entrano e noi restiamo fuori
Finiamo color votare il G7 che è stato forse il potrà guardo più importante che era nostra politica estera ha raggiunto quindi il governo di cui io ho avuto l'onore di far parte ha sposato questo progetto con molto entusiasmo io stesso ho passato
Giornate e giornate a fare il lobbying per questo colpo sono lieto che anche il governo attuale lo lo abbia fatto il suo in Europa in Europa bisogna fare la stessa cosa io ho partecipato come rappresentato italiano a tutti consiglio Affari generali
Durante il periodo del governo Berlusconi è un giorno mi hanno intervistato qual è la mia prima impressione dell'Europa ho esposto con molta sincerità l'Europa è una vasca piena di squali
Cioè l'Europa è un vista da lontano è una cosa molto bella e molto nobile in realtà per il momento ancora ognuno ci si fa i suoi interessi i Paesi più forti schiacciano quelli meno forti
E io credo che noi abbiamo molte cose che dobbiamo rivendicare in Europa qualche cosa avevamo cominciato a fare
Io personalmente ho fatto la battaglia per ridurre la benda sulle quote sull'eccesso delle quote latte
Sono riuscito a risparmiare mille duecento miliardi e mi sono guadagnato almeno lo stipendio
Ora
Quale politica poi fare in Europa quando a avendo una idea più precisa di quello che è il nostro interesse nazionale
E qui ci sono possono fare delle scelte ci si può appiattire sulla posizione tedesca che indubbiamente oggi
E la più forte ed è forse l'anche la più vicina almeno nella persona del cancelliere Kohl agli obiettivi federalisti che erano dei nostri dei padri fondatori
Però volendo farlo bisogna anche ottenere qualche cosa in cambio e non ho l'impressione che fino adesso si sia ottenuto molto noi abbiamo sposato la politica tedesca con la dichiarazione di Porto Ercole con la il vertice di Stresa in cambio abbiamo avuto le dichiarazioni di Waigel io spero che in futuro otterremmo qualche cosa di più se non corse ci conviene giocare un po'a tutto campo
Oggi la l'asse franco tedesco di cui parlava dove Izzo non è certamente più così solido come fino a alla al all'elezione di Chirac è un complesso di ragioni che sarebbe troppo lungo enumerare si può tornare
A a in certi casi a giocare con la Francia e anche con la Gran Bretagna che pure essendo marginale nelle sue posizioni ha sicuramente avuto delle intuizioni a livello europeo
Cioè la Suburra necessità di sburocratizzare l'Unione europea la necessità di fare della deregulation necessità di rendere queste Europa più efficiente e più competitiva
Ok voi lasciarti io qualcosa per un secondo giro era esattamente quello che ne ha il motivo di tale sono soltanto quindici chissà oggetto due ai già anticipato di doversi muovere bah insomma novantanove nove abbiamo ancora abbiamo proprio di tempo l'onorevole Casini ascoltata rivale temete ritardo ma non s'è perso nulla se l'attentato troppo
Quindi lei può intervenire su qualsiasi dei temi che ha che ha sentito finora ma è praticamente restava poco l'ultima parte di particolare del discorso senatore Caputo cioè la Germania e il paese più forte oggi in Europa
Ed è anche cosa quindi fondate di fondamentale importanza peraltro e ed è anche il Paese e più fedele alla all'obiettivo di un'Europa politica e di un'Europa federale questa è una cosa di fondamentale importanza perché giocare caro Livio io approvo l'ambasciatore colleghi giornalisti arrestata ci consente familiarità che non lo sa no non mi permetterei mai cambiata voi
Giocare una Gran Bretagna deve giocare con un Paese che avrà anche avuto delle intuizioni
Rispetto
Poco che già considerevole costituito di Europa di tendenza federale che cioè non solo con il De Gennaro in cui non sulla borgata sicurezza presentata dal dicevo che il segreto sul la Germania diceva ancora Caputo va bene lo possiamo anche appiattirsi per così dire possiamo anche schierarci con la Germania
è però oggi dobbiamo avere qualcosa in cambio e prova cosa noi potremmo avere in cambio della Germania
Io l'una indulgenza maggiore i nostri difetti per esempio io credo anzitutto che
Caputo abbia fatto una considerazione con più sono d'accordo e una considerazione con cui sono in totale disaccordo che quest'ultima
La considerazione con cui sono in d'accordo
L'Europa è in un momento molto particolare
Noi non riusciamo ad andare avanti e naturalmente ci troviamo con vizi e difetti da un lato e senza i pregi che potenzialmente un impulso di maggiore europeismo potrebbe dare in questo caso rischiamo di essere nella vasca di squali e qui Caputo ha fatto riferimento
Ma il la domanda di fondo che un Paese come il nostro si deve porre e quello di che tipo di sviluppo noi vogliamo dare ha un'intuizione su cui i vecchi Governi italiani obiettivamente non hanno almeno qui consentitemelo credo che siamo d'accordo in questa sede non hanno tutti i demeriti che hanno avuto in altro campo
Credo che la politica estera italiana abbia sviluppato un ragionamento coerente e abbia e si abbia costituito per i governi e per i partiti che l'hanno sostenuta il vanto di avere fatto alcune scelte molto importanti
Potrei citare rispetto alla sinistra solo la scelta degli euromissili fatta a favore della pace scelta di armi a favore della pace mai come in quel caso e fu significativa una sorta di obiettivo che si aveva tramite uno strumento di per sé mortale come l'installazione degli euromissili ma installati affine di pace hanno prodotto i risultati che tutti noi sappiamo cioè hanno determinato la rottura di un'epoca caratterizzata dal dalle due superpotenze che regolavano il mondo a una fase nuova
Come tutte le fasi nuove piena di potenziali instabilità come la fase in cui noi oggi siamo di instabilità rischi pensiamo a quanti Paesi sono entrati nella faccia europea nuovi e a quanti problemi eh sì hanno creato la spaccatura della Cecoslovacchia la Giove tutta la la vicenda dell'ex Jugoslavia la Macedonia eccetera eccetera
Oggi l'Europa è a un bivio
Perché non c'è dubbio che i rischi che Andreatta paventava sono rischi reali
A questo bivio noi ci siamo e anche una certa visione minimalista della Conferenza intergovernativa come sta determinandosi in questi settimane in questi mesi a mio parere rischia di metterci ancora di più drammaticamente davanti a un bivio in cui l'Europa non è né carne né pesce
In questa situazione
L'Italia degni le secondo me fare il suo interesse
Nel modo più lungimirante possibile se noi riteniamo che l'interesse dell'Italia oggi sia a mettersi a fare
L'occhiolino un po'l'Inghilterra un po'alla Francia un po'alla Germania in base a presunte convenienze
Abbandonando alcuni filoni conduttori della nostra politica estera tradizionale noi facciamo uno sbaglio enorme pecchiamo
Di presunzione perché in realtà certe posizioni come quelle che lui di terra sostiene nell'unico nell'Unione Europea possono essere sostenute da un Paese che con tutti i limiti che ha ha una sua coerenza rigorosa come la Gran Bretagna pensare che l'Italia sia in condizione
Di ottenere di più quel di più che Caputo ritiene non ci abbia dato il rapporto tradizionale con la Germania
Anche Gian dopo destro un po'sinistra in Europa è veramente una cosa su cui io ritengo è giusto che il dibattito sia su questo ed è giusto che questo punto venga sviscerato fino in fondo ma onestamente io non sono assolutamente d'accordo
Io ritengo che non dobbiamo spingere l'acceleratore verso i traguardi più significativi che l'Europa rischia di abbandonare per strada o di non perseguire con la necessaria volontà e l'interesse nostro in questo momento non è fermarci a metà del guado e andare avanti fino alla fine fino a una struttura di Europa federale quel famoso fattore cioè evocato anche questa settimana nel suo intervento di ha davanti al Parlamento europeo da parte del presidente tedesco Herzog che io credo Possa questo sì
Essere corrispondente anche gli interessi del nostro Paese
Ritengo e naturalmente e qui ci sono d'accordo con Caputo sono d'accordo con Andreatta sono d'accordo con tutte le persone di buon senso che parlare di Europa significa parlare Italia
Che essere credibili sul piano europeo significa dovere necessariamente fare scelte nazionali che ci rendano credibile
Mi ha fatto un po'sorridere l'Agnelli
Che si lamentava della nostra esclusione dal gruppo di contatto e la rivendica la rivendicava con alzando la voce
In realtà la nostra esclusione dal gruppo di contatto matura nella misura in cui l'Italia non scioglie alcuni nodi non affronta certi responsabilità che la comunità internazionale pretende vengano affrontata per dare la credibilità di una porta di un riconoscimento come quella della presenza nel gruppo di contatto nel momento in cui il nostro Paese
è esitante nel rispondere a certi obblighi accerti oneri
Necessari per essere credibili sul piano della politica estera è evidente che ci dicono dal Gruppo di Contatto state fuori magari fanno la cortesia di fare una riunione a Roma per poterci salvare la faccia ma inevitabilmente il tema della sicurezza che Caputo ha sollevato è il tema centrale noi non possiamo affrontare il credibilmente il tema di un'integrazione europea ad esempio sul piano della sicurezza se non affrontiamo in Italia il tema del nuovo modello di difesa
E se non capovolgiamo l'impostazione che parte della sinistra dato nel nostro Paese un'impostazione che mira a ritenere superfluo oggi tutto quello che è l'investimento anche verso i settori della difesa
Sulla base di un presunto scampato rischio sul piano internazionale lo scampato rischio non c'è il rischio c'è più di prima perché finché il mondo era governato dal bipolarismo tra Unione Sovietica e Stati Uniti tutto era regolato e tutto
E niente sfuggiva un certo controllo rigido come dimostra la vicenda dell'ex Jugoslavia quando questo controllo fare è venuto meno
è l'esplosione dei conflitti regionali è l'esplosione di un certo separatismo eh probabilmente anche il manifestarsi di problemi che sono stati a lungo tenuti in sordina e compressi da un clima e anche da regimi dittatoriali che poi inevitabilmente sono arrivati al nodo finale
E questo lo dico perché un certo provincialismo e anche un malintesa visione del pacifismo che nel nostro Paese se si ha avuto a mio parere rischiano di renderci meno credibili
Quando chiediamo la difesa comune europea quando chiediamo di assolvere a certi impegni e non c'è dubbio che su questo l'Inghilterra o la Francia hanno un rigore tutto diverso dal nostro non a caso e quel rigore e anche quella certa coerenza cui facevo riferimento prima
è vero che noi abbiamo sulla vicenda dell'ex Jugoslavia manifestato visto in ritardo europeo finché non sono arrivati gli americani non hanno preso in pugno la situazione quando l'hanno ritenuto
Maturo
Perché cinicamente prima se ne sono ben guardati da intervenire perché ritenevano che non ci fossero le condizioni di affrontare il tema ed è è fino a che non sono intervenute tutti gli americani noi siamo rimasti tutti fermi noi tutti europei complessivamente allora
Per terminare io credo
Che la nostra politica estera richieda una coerenza di comportamenti in Italia
Non a caso credo che il nuovo corso politico in corrispondenza del semestre italiano dovrebbe caratterizzarsi con una mozione di politica estera che fissi la coerenza con alcuni impegni nazionali
Da sottoscrivere tra le forze politiche prima del semestre italiano che sia la mappa il punto guida ispiratore dell'azione del governo in questi sei mesi
E che affronti necessariamente anche alcuni nodi che hanno attinenza con la politica nazionale
Voglio vogliamo fare una finanziaria di un tipo di un altro da questo dipende la entrato meno in Europa giusto quello che diceva Andreatta vogliamo riportare la lira nel Sistema monetario europeo riteniamo che questo sia superfluo ininfluente al addirittura dannoso come qualcuno teorizza
O riteniamo invece che beh rimetterci in una sorta di obblighi e di doveri
Come
Anche il ringrazio della nostra moneta nel Sistema monetario europeo emblematicamente rappresenterebbero non sia invece una scelta coerente con un disegno da sviluppare ecco su questi temi credo che noi dovremo svolgerà una seria riflessione dalla sede parlamentare mi auguro che la politica estera in questa fase con le sue implicazioni di di politica interna diventi il minimo comune denominatore del nuovo bipolarismo che va costruito io non credo al terzo polo
Non credo alla centro
Non credo a resuscitare i tempi passati ma credo che una competizione bipolare in un Paese moderno deve avvenire su un minimo comune denominatore che è l'insieme di alcuni valori condivisi
Il bipolarismo in Francia non è tra mascelle pene
è tra due coalizioni che hanno un minimo comune denominatore di valori comuni il nostro minimo comune denominatore il minimo comune denominatore del centrodestra e del centrosinistra dovrebbe essere nella politica europea ed è la collocazione nella strategia italiana
Non credo che questo significhi nostalgie consociative non credo che questo significhi pateracchio credo che questo corrisponda in gran parte una visione comune acquisita nel nostro Paese e che dovrebbe essere tradotta anche dalla politica grazie
Grazie all'onorevole Casini ma io penso
Sì ma forse se concludiamo prima la la la il nostro giro tanto siamo in tre soltanto in quattro me compreso poi dopo presa un po'di tempo
Ecco mi dire sembrava chiede volevo dire l'onorevole Casini ha avviato ve lo può essere la la seconda e ultima parte di questa di questa nostra
Tavola rotonda alla quale manca peraltro la voce della sinistra perché non ero Napolitano è stato trattenuto da impegni da impegni parlamentari cioè il centro sinistra peraltro fa ben rappresentata dal dalla senatore
Senatore Andreatta ma dicevo non era di Usini antichi pellegrini
Avviata per l'ho presa dalla da noi la parte conclusiva potevano straborda appunto istituita dall'altra tavola rotonda parlando della presidenza italiana bella
Nel però nel prossimo semestre europeo è dalla Conferenza intergovernativa per la revisione di Maastricht io vorrebbe oggi è un altro tema ecco penso che se vogliamo
Guardare un po'all'immediato futuro e quindi vedere un po'in me impositivo cosa l'Italia può fare nel nella nell'immediato da futuro nel o nel medio Periodo sono due
Ma De nell'immediato futuro sono due
I temi grossi uno è la Bosnia adesso sulla Bosnia si possono fare discussioni interminabili sulle responsabilità del passato però adesso se come si spera l'intervento americano Eli sforzi ad esso connessi porteranno a una pacificazione dell'area ex jugoslava c'è un problema per l'Italia
Pressante di partecipazione a questo sforzo dello sforzo collettivo quindi in che modo a quali condizioni in quali termini è l'altra cosa generale importantissima è appunto la presidenza italiana dell'Unione Europea che naturalmente può essere in qualche modo garantita da questa su questo Napolitano è d'accordo
Perché ho visto sui dai giornali che anche Luisa Espresso accettare uno dei primi a farlo in in favore di una risoluzione
E le forze politiche che in qualche modo vincolino
I governi il governo il governo italiani nella nella nel semestre
Nel primo semestre novantasei però c'è un problema anche diciamo nei di di di di cambio di Governo appunto un problema di elezioni sì o no durante il durante il il il semestre perché certamente un documento politico parlamentare
E può essere importante può vincolare diciamo la rappresentanza italiana
A a a certi comportamenti però chiaramente un Paese che è già molto distratto dai temi cruciali la politica estera che si trovi immerso in una campagna elettorale cruciale è certamente
Cariche caldissima dico non so come possa assolvere di i compiti di una presidenza delicata che vede anche l'avvio della conferenza intergovernativa per la revisione di Maastricht quindi come pura come puro suggerimento penso che guardando poi davanti al futuro
Partecipazione italiana alla processo di pace in Bosnia e presidenza italiana dell'Unione Europea siano forse possono essere due temi della del secondo il giro della della nostra tavola rotonda ricominciamo dalla Sator ambrata
Quanto infilati per effetto Del Piero riduttiva
Cinque minuti a testa eminenti dal secondo va bene cinque dieci minuti diciamo aperto dalle nove posti due battute Sully discorsi dei miei interlocutori
Poco da dire su quello di Casini che mi trova d'accordo anche nella visione
Di una politica competitiva di alternanze
Nel nostro Paese non sono mai stato così vicino a lui anche quando si militava in uno stesso partito d'accordo che le suggestioni e le memorie
Centriste non piacciono a me come non piacciono all'Hui
Ed è per questo che non ho nessuna difficoltà c'è stata una battuta che forse non avete colto quando mi ha chiesto se mi trovavo disagio sostenere le ragioni del centrosinistra
Momo mi trovo a disagio come penso ID non si trovi a disagio a sostenere le ragioni del centro destra
Ma con Caputo il contenziose un poco più sottile vorrei rapidamente fissare i punti
Diffidenza verso questa finanziaria ma perché
Noi dobbiamo esserci nello novantotto sulla linea di partenza e questo significa più tali e più tasse
Anche io mi auguro se c'è senso di comuni interessi nazionali anche da parte di
Coloro che hanno fatto campagne elettorali contro le tasse c'è una norme dividendo altro che sogni c'è un'enorme dividendo da dividere
Nel novantanove o nel due mila ed è la improvvisa caduta dei tassi di interesse di settanta ottanta mila miliardi che verrà quando il nostro debito pubblico non sarà più espresso in lire ma espresso in una moneta forte europea c'è da fare
Ben altre riforme di quelle tentate in nel passato recente o meno se riusciamo a trasformare il nostro debito pubblico nella Monica porte dell'euro
E gli ha detto che si è voluto fare una politica estera innovativa
Poi
Per cortesia almeno ha citato continuità di comportamenti
Io temo che questa politica essendo pativa sia stata in qualche modo analoga alla politica economica innovativa in qualche misura le due siano si siano tenute per mano
Non credo che l'Italia ne sia uscita con maggiore forza con maggiore prestigio di quel che non sia entrate in quella esperienza nonostante il valore delle persone che hanno cercato di realizzare
Si può da professore sostenere le tesi su un'altra via
Per raggiungere la unione monetaria europea da politico si vede rendersi conto
Delle difficoltà della popolazione tedesca ad accettare il salto nel buio che secondo la loro mentalità un poco gotica rappresenta accettare una moneta gestita anche da un governatore italiano o spagnola
E allora quelle espressioni che in sede di seminario universitario mi riferisco al ministro di Caputo
Potevano anche a vivere la loro validità in parte io condividevo il perché erano ferma erano espressioni sulle qua che dove non c'è
Idea cioè di fare un salto d'un colpo il la unione monetaria non trovavano realizzabilità politica non trovavano il posti il consenso del Paese necessario per procedere su questa strada
E ancora
Lo ha già notato Casini
Questo concetto delle alleanze è chiaro che sui singoli punti ci si allea in euro
Ma alleanze strategiche è giusto che il nostro Paese scelga una o l'altra strada
Tutti siamo affaticati tutti cerchiamo di venire incontro nella maniera più intelligente alla crisi francese
è interesse italiano e interesse spagnolo ha interesse tedesco che questa nuova amministrazione francese non perda
La direzione di marcia
E quindi la solidarietà che
Abbiamo con la Germania federale i conti la forza
Ma è diventato una forza di natura del cancelliere culla sulla strada dell'Europa non comporta posizioni
Di contestazione alla Francia perché si tutti siamo interessati a trovare le migliori condizioni perché la Francia possa conciliare il suo orgoglio nazionale e la sua presenza necessaria in euro
Ma io trovo appunto frutto di quella
Ray Bible culturale della politica degli interessi e delle alleanze certamente non esercitare momenti di forza che sono necessarie sulle quote del latte io ho fermato il bilancio comunitario ho avuto una sola preoccupazione
Di non trascinarmi la la opinione pubblica nazionalista in Italia e quindi l'ho fatto senza adoperarlo in modo pubblico perché non ci fosse un altro caso Sigonella
Ci sono casi per me
Mondo apprezzabili
Questo è un Paese che si accende rapidamente che ha un fondo insoddisfatto di nazionalismo comunque torniamo allora ai temi che ci sono stati posti rapidamente
Teniamo conto che la questione bosniaca e uno come tutte le questioni in cui si è chiamati non a dividere le parti su richiesta di tutte e due le parti ma a sostituire uno stato che non c'è
Questa è la l'aspetto
Terribilmente drammatico di certi interventi forse troppo a cuor leggero intrapresi dalle Nazioni Unite quando si tratta di intervenire una stato di anarchia di guerra civile interventi internazionali sono sempre estremamente difficile
Lo sono poi perché alle fragole le tradizioni diplomatiche europei in ogni caso
Posto il problema oggi ci sono tre questioni la prima riprendendo un'iniziativa italo tedesca del novembre mille novecentonovantatré il problema di un atteggiamento generoso verso la Serbia
Non possiamo trasformare in una corrida la nostra simpatia
Che la Cnn e le televisioni ahimè le televisioni sempre hanno generato nei confronti dei musulmani la nostra presenza deve essere una presenza pacifica una una presenza di un arbitro ecco e quindi è importante che si mantengano i rapporti con la Serbia e che si applichi quel piano di progressiva abolizione dell'embargo economico come avevamo proposto in relazione al successo dell'operazione di cessate il fuoco sul terreno
L'opinione pubblica americana mi pare un poco troppo operatore aveva richiamare l'arma alla RAI Ronaldo un momento secondo punto riguarda una nostra presenza militare se la nostra opinione pubblica disposta
Ad accettare il comando della NATO a non porre questioni di comando e se e disposta ad averi il contributo di sangue inevitabile dalla per la presenza di una brigata come mi pare ci sia ci si stia accordando nei confronti della Borsa c'è poi il problema del assistenza dico economica e finanziaria alla ricostruzione non solo dalla Bosnia ma dell'area vicina che comporterà
Si calcola con delle cifre assolutamente minimaliste di quattro cinque miliardi di dollari con interventi dei primi tre quattr'anni e che quindi comporterà sacrifici soprattutto a Paesi che come un possiamo tutti in Europa affaticati in operazioni di risanamento finanziario
Allora forse ripetiamo al diceva di prima senatore Caputo è stato chiamato del resto
Direttamente causa bene anzitutto vorrei assicurare cardini che chiede in le la politica estera diventi il minimo comun denominatore
Del sistema bipolare questo sta già avvenendo tant'è vero che proprio la Commissione esteri del Senato sta preparando un ordine del giorno
Che verrà firmato da tutti i capigruppo e che sanzione era in un certo senso questo è soprattutto il della necessità di wood rilancio della politica estera come tale di una sua rivalutazione nell'ambito delle attività del nostro governo
Rapporto con la Germania vorrei chiarire bene i era molto a uso di tutti che e io non sono in disaccordo con l'alleanza con la Germania nell'alleanza con la Germania è sicuramente oggi la coda più intelligente che possiamo fare però come in tutte le alleanze non si può soltanto dare bisogna avere qualche cosa se noi vogliamo aiutare lager magna a raggiungere il traguardo dell'unione economica e monetaria nei tempi prescritti da Maastricht per passare poi all'unione politica come vuole il cancelliere Kohl dobbiamo anche o far in modo che la DIA niente ci ha buoni almeno in parte i nostri ritardi perché se il i parametri di Maastricht saranno tutti interpretati sempre anche in nel novantasette come l'interprete vai che lei Tietmeyer noi resteremo fuori avremo fatto il gioco da Germania ma alla fine resteremo esclusi dal nocciolo duro io dico facciamo giochiamo con la Germania ma paghiamo ci passare anche la palla
A tanto più che non tutti dalla Germania purtroppo la pensa come il cancelliere Kohl le uscite di Waigel di Tietmeyer sono
Il l'espressione di un'opinione pubblica che in realtà non ne vuole la moneta unica
Che bisogna cercare di sconfiggere ma che rappresenta oggi più della metà del del dell'opinione pubblica tedesca e che sicuramente potrebbe anche prendere il sopravvento se lazy lasciate fare
Quindi e la l'acqua scusami questa linea dura però devi vai via del de Tietmeyer eccetera e anche un modo di rassicurare l'opinione pubblica in determinate aree si
Con la mente però casi chiudiamola pure però non lasciamo che prenda il sopravvento perché apprendendolo rappresento l'Unalat dell'opinione pubblica tedesca
Che in realtà si vuole trincerare dietro la lettera del Trattato di Maastricht per non fare la moneta unica diciamo le cose come stanno
Non la Germania non è quel cuoco monolitico federalista che alle volte come alle volte viene presentato
Io sono assolutamente d'accordo sul fatto che
E noi oggi dobbiamo andare in Bosnia anche con i soldati sarà una cosa pesante dal punto di vista finanziario sarà una cosa che metterà il partito delle mamme di cui parlava prima Andreatta in agitazione ma non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca se mi consentite un po'verdi o piemontese se noi vogliamo riposizionarsi
In Europa se vogliamo non dico rientrare entrare nel gruppo di contatto che forse un'occasione ormai perduta ma partecipare in pieno alla ricostruzione dei Balcani
E in un certo senso aiutare a plasmare questa Pati d'accordo anche qui con Andreatta senza penalizzare la Serbia
Perché sarebbe un errore gravissimo dobbiamo anche quando veniamo chiamati a partecipare dire di sì anti io non aspetterà e neanche che ce lo chiedessero andrei addirittura
Subito anche perché poi sono colpe che pagano alla lungo andare dei dividendi
E io credo che la la mozione di Poe una vota una mozione di politica estera che invia un indirizzo a questo governo ammesso che sia ancora Luís a gestire il prete il semestre di presidenza sia non solo utile ma addirittura indispensabile perché come governo tecnico non può avere una sua luce linea e qui bisogna che il governo segue una sua linea io sono anche molto preoccupato perché questo governo quando fu costituito nel febbraio dell'anno scorso no nessuno pensava neanche minimamente che avrebbero dovuto gestire la presidenza
Non è stato costruito per divertire querelato una presidenza pensate al ministro Caravale che presiede il Consiglio dei trasporti a me vengono i brividi
E e quindi è un è è è ha ha bisogno del supporto delle forze politiche più che mai l'ultimo ultima cosa che credo che sia necessario dire e questa noi abbiamo oggi di ponte una situazione
In cui in e nei Balcani che ci interessa molto da vicino cioè noi non abbiamo mai avuto in Europa una crisi
Così che incide secoli Forcolin fortemente sui nostri interessi futuri quindi chi io sono d'accordo sulla linea di equidistanza tra le parti che il il governo ha assunto sono d'accordo
Che gli effetti televisivi hanno distorto un po'la visione delle cose hanno dal creato eccessive simpatie per una parte e un eccessivo antagonismo verso l'altro mentre bisogna partire scusa qui no
Parlo da giornalista più che da politico quindi a partire da da una definizione dell'Economist che al di là di quella frontiera non ci sono buoni e cattivi ma solo cattivi e pessimi
Quindi tradito tra cattivi e pessimi bisogna giocare ma bisogna anche pensare al futuro del fare del no del nostro Paese che avrà questi vicini per aveva no da quattro per tutto il tempo previste fino a quando il creatore perché uno filiera di mettere fine uno è invece evidenza del blog uno e vi
Cimino inserisce per il ritrovamento rimanere sul Secolo su questo secondo giro io aggiungo poco perché sono penso che siamo d'accordo tutti sulla necessità
Di assolvere degli impegni di vicinato e anche qualcosa di più nella ricostruzione dell'ex Jugoslavia noi dobbiamo essere parte attiva
Con diversi Paesi che sono nostri partner vicini naturali eccetera
Aggiungo a questo proposito solo come chiosa che noi dovremmo fare veramente un discorso serio anche sull'Albania
Sull'Albania su alcuni per cioè noi stiamo limitandoci a porci il problema se ne prendiamo mille dieci mila ma qui il problema vero noi dovremmo ottenere è
Davvero a battesimo questa giovane democrazia favorendone anche una rinascita economica sociale abile ho tutto l'interesse noi come Paese e sarebbe un interesse oggettivo anche a livello europeo perché il parto naturale d'Albania siamo noi
Così come altri paesi che gravitano pure sull'asse tedesco io penso alla Slovenia
Io ritengo che noi dobbiamo assolutamente passare
Passare sopra nel modo che si riterrà più utile anche a un contenzioso che rischia io so che tu Caputo hai fatto tanto quando si è stato al Governo per questo rischia di incapsulato ac in
In una sorta di contenzioso tutto giocato sul passato e ci pregiudica la costruzione di un futuro che credo possa vedere l'Italia in un ruolo attivo cioè aggiungo non ne abbiamo parlato ma credo che non avremo elementi di di diversità che noi abbiamo questa conferenza di Barcellona
C'è questa vicenda anche di un nuovo assetto istituzionale per i paesi così detto Euro Mediterraneo io credo che noi dovremmo esercitare la fantasia anche da quel punto di vista
La presidenza spagnola non ha fatto molto ma la Spagna come paese è molto più attivo di quanto lo siamo noi in una serie di relazioni a livello dei Paesi del Mediterraneo mare Andrea che spende di più per una politica che paga l'avevo avevo invitato a quel proprio arrivassero per il terzo
Eh no mentre il terzo tema è la politica della politica estera italiana il sud i rapporti conclude no anche all'abbandono Spagna vederlo scudi con una battuta io stiamo attenti perché la Spagna pure ai suoi problemi interni molto seria molto
Molto grossi
Via via piano piano sta diventando il punto di riferimento
Al posto dell'Italia della dell'Unione europea nel Mediterraneo io devo dire che questo lo constato moltissimo anche a livello di Parlamento europeo
Ma queste maestre cioè io sono un nuovo arrivato ma per quel poco è Diego da un anno un anno e mezzo vedo che la presenza degli spagnoli
Nei due gruppi parlamentari sia in quello sociale socialista sia in quello democristiano di cui faccio parte è
Fortissima rispetto a quelle per cui noi
Abbiamo una sorta di difficoltà vera e nel momento in cui come io mi auguro la Spagna prossimamente potrà avvenire anche una presidenza stabile capace di lavorare su una prospettiva media io credo che
Sul lo dico senza
Senta che poi noi dobbiamo alimentare queste competitività bilaterali però dobbiamo porci il problema di un ruolo che Noemi
L'altra cosa qual era l'altro come fa l'ultima l'ultimo tema però restano non credo di posa frontale perché entreremmo in un in un labirinto di politica interna questo punto mi sembra prudente e sarebbe quello della compatibilità alla fine a quelle tutti questi proponimenti per la una politica italiana credibile eccetera e fare lezioni nella presidente durante la presidenza italiana nasce a la siamo per per ovviamente però ricordando che al vertice di Major tanto veloci non parte alle furono furono unanimi nel dire nel dire chiedere è stato un grave errore un'importante ambasciatore europeo mi diceva pochissimi giorni fa
Che il suo paese e considera il suo governo considera al attenti in particolare un un errore diciamo e una una una iattura quasi per la capacità che avrebbe l'Italia delle di di di quindi di trarre profitto da da questa da questa Presidenza però qui ripeto si entrerebbe in una una tematica quelli lanterna troppo
Troppo complessa e troppo lunga c'era il signore però che chiedeva ma è superata dalla dal dibattito va bene io non traggo conclusioni ringrazio mi sembra
I punti d'accordo ma Tremonti ringrazia tutti