Rassegna delle riviste di politica e storia

Buongiorno agli ascoltatori eccoci anche per oggi all'appuntamento della programmazione di Radio radicale in cui vi parliamo di storia oggi
La nostra segnalazione che prenderà più spazio e poi se ci sarà tempo anche un'altra segnalazione finale la prenderemo la presenteremo una forma un po'diversa direttamente da un libro dove libro appena uscito e vi leggeremo qualche passaggio perché in realtà questo libro ci riporta su degli argomenti che in questa trasmissione abbiamo cercato di affrontare ma come vi diremo poi
Il tema è anche legato ad altri approfondimenti il libro in questione
Questo il fascismo e noi una interpretazione filosofica il libro è di Roberto Esposito Roberto Esposito noto lo studioso professore emerito della Scuola Normale Superiore di
Pisa si è occupato di moltissimi temi questa interpretazione filosofica ci porta ad approfondire l'approccio alla conoscenza del fascismo vi faremmo capire qualcosa ma naturalmente come sempre vale io la raccomandazione che facciamo in questa trasmissione quella di oggi è solamente una segnalazione divulgativa il libro balletto integralmente abbastanza denso Complesso
Nel suo percorso ed eleggeremo qualche passaggio dell'introduzione solo per cercare di capire quale appunto la prospettiva di questo lavoro
La segnalazione dalla quale partiamo però è anche una similitudine del del titolo perché c'è una pubblicazione che potete ritrovare on line e facendo un po'di ricerche del mille novecento ottanta
I ed è una raccolta di articoli che riguardavano il partito radicale a cura di Walter Vecellio che si chiamava noi e i fascisti l'antifascismo libertario dei radicali cura appunto di Valter Vecellio ma sono
Articoli di diversi Autori il ragionamento in qualche modo solo accostabili almeno a mio giudizio alla prospettiva di questo lavoro che vi presentiamo oggi partiamo appunto da qualche passaggio dell'introduzione per capire il ragionamento di Roberto Esposito che cosa vuol dire il fascismo e noi il fascismo e noi si intitola questo libro scrive nell'introduzione Esposito
L'accento batte sul noi naturalmente l'argomento del libro il fascismo ma l'interpretazione filosofica che mi propongo invita a spostare lo sguardo da loro i fascisti al noi
Uno almeno a posare lo su entrambi sulla relazione che continua ambiguamente ad accostarli è una rotazione della prospettiva che raramente le analisi del fascismo tentano
Perché difficilmente allargano l'orizzonte fino a includere la nostra condizione
Certo
è inutile dirlo il fascismo resta a tutti gli effetti un evento storico e politico eppure chiuso nei confini di una descrizione puramente oggettiva
C'è la qualcosa che la riflessione filosofica può invece riuscire a intercettare gli studi attuali sul fascismo hanno raggiunto un livello eccellente l'abbiamo detto tante volte illuminando né in in dettaglio pressoché tutti tutti gli aspetti
Ma precisamente qui sta il problema dice Esposito quando ci si accosta talmente a un oggetto perlustrando né ogni minimo particolare può capitare
Di smarrire né il senso di insieme il carattere essenziale è una riflessione molto importante
Questa di Esposito anche di metodo per quello che riguarda lavoro dello storico è importante chiarire particolari ma poi occorre recuperare la visione
Di insieme prosegue prosegue l'autore poi più avanti la diversità tra lo sguardo storico e filosofico pure all'interno di un orizzonte comune sta nel punto verso il quale è orientato l'obiettivo ciò cui la filosofia si rivolge non è la parte illuminata di una documentazione crescente bensì la zona d'ombra
Che la circonda o permane al suo interno ogni fenomeno di rilievo anche se conosciuti in tutti i suoi lati conserva un punto oscuro una
Macchia opaca che spesso li racchiude l'essenza questo ragionamento
Più avanti
Il compito della filosofia e questo anziché cercare a tutti i costi di dissipare le tenebre
Invece essa si immerge nelle tenebre alla ricerca di chiavi interpretative
Tutto lì e penetranti
Non solo aprendosi ai linguaggi del mito del simbolo del desiderio
Che segnarono i tragici anni del nazismo ma rivolgendosi alle pulsioni agli incubi che continuano ad abitarci ancora oggi perciò e che per arrivare al loro ai fascisti conviene passare per noi per la nostra esperienza interiore a differenza della scienza politica tenuta stare ai fatti la filosofia dice Esposito può permetterci può metterci a contatto con qualcosa altrimenti inafferrabile che li trascende
Come comprendere da un punto di vista razionale i motivi che hanno portato la Germania alla fine del mille novecentoquarantatré a proseguire una guerra ormai perduta spendendo le ultime risorse in un'attività il trasporto frenetico
Degli ebrei da un angolo all'altro dell'Europa militarmente insensata
Ragionare in termini di vantaggio politico o di strategia militare relativamente allo sterminio non porta lontano dice Esposito per tentare una risposta bisogna spingere l'analisi su un piano al quale la ragione non ha sempre accesso
Istruire una relazione ravvicinata con un oggetto intrattabile accettare di confrontarsi con la sua deformità
Mettendo in discussione i nostri parametri fino a rompere la barriera che ci vieta di misurarci con quanto ieri cede il confronto con ciò che sfugge resta bloccato finché non ci impegniamo a parlare
Il suo linguaggio più avanti scrive non è possibile penetrare nella notte con gli strumenti del giorno o misurare una bissò come quello scavato scavato
Nell'Europa degli anni Trenta senza calarsi al suo fondo questa è quasi una citazione
Più avanti ancora Esposito scrive torna la questione del nostro legame inconfessato con qualcosa che pur respingendo ci ci riguarda troppo da vicino perché si posta distogliere lo sguardo anche questa borsa ricorda un passaggio di Cesare Pavese o rimuovere con l'argomento consolatorio che ammetterlo in atto sono stati altri non noi da questo punto di vista la frequentatissima categoria di antifascismo indispensabile sul piano politico ricorda Esposito è inservibile per la filosofia tanto più per la psicanalisi alla letteratura come hanno spiegato per esempio dell'URSS Pasolini è l'Italia
Ai quali è dedicato l'ultimo capitolo di questo libro spiega l'autorizza in Libia e non perché non si debba muovere con tutte le forze contro ciò che ha prodotto il fascismo spiega con chiarezza
Esposito ma perché è possibile farlo solo conoscendolo
Ed è possibile conoscerlo solo penetrando al suo interno per combattere qualcosa non ci si può limitare a negarlo o a contraddirlo spingendo con il Dinoi come un oggetto cui contrapporsi
Il fascismo non è riducibile a una figura soltanto contrasta attiva non è soltanto non è stata non è stato solo reazione antitesi
Rispetto alla minaccia esistenziale portata dal comunismo e questo è importante perché tanti ripetono che la genesi del fascismo facilmente ricostruibile da questo punto di vista non è stata solo reazione antitesi rispetto alla minacce sì certo esistenziale portato dal comunismo è stato come quest'ultimo anche esso una potenza produttiva pure se di terrore e morte si è a lungo discusso in sede storiografica se si possa definire il fascismo un fenomeno rivoluzionario una controrivoluzione nella dinamica storica le due cose non si escludono è stato una rivoluzione abortita rivolta nel contro se stesse così implosa con effetti disastrosi sintetizza l'autore ma comunque qualcosa che ha trasformato drasticamente la storia contemporanea determinando conseguenze che arrivano fino al nove
Anche lo squarcio profondissimo che ha prodotto nel tessuto di quella storia e parte di sa così come il controsenso pur sempre in rapporto col senso che lascerà
Perciò è necessario scendere all'interno di questo baratro riportando alla luce perfino i materiali più abietti si tratta di squadernare l'intera scena
Interrogando anche ciò che sembra restarne fuori che letteralmente Oboe scene no come quello Kennedy e quarantacinque ci hanno trasmesso le telecamere dei campi di sterminio
La psicanalisi scelti da psicanalisi ce lo insegna senza questo passaggio per il fuori non potremmo comprendere fino in fondo ciò che abbiamo dentro
Cioè noi stessi così come senza conoscere il dentro le pulsioni profonde che ci muovono non potremmo intendere ciò che ci minaccia da fuori sebbene il Complesso il ragionamento
E ci riporta anche sul tentativo che viene spesso mai fatto nella storica via di introdurre questi elementi che riguardano la psicanalisi che aiutano trascendere un po'nell'abisso come dice come dice Roberto Esposito naturalmente questo procedimento è rischioso nella misura in cui allenta il cordone di difesa che ci mantiene a distanza di sicurezza dal contagio
Ci espone a qualcosa che per prudenza sarebbe meglio tacere o far finta di non vedere ma senza costeggiare il precipizio non si può spingere lo sguardo al suo fondo con tutta la vita TG né che ciò comporta
Ed è questo l'obiettivo appunto di questo
Di questo libero di filosofi gli scrittori che hanno compiuto questo passo arrischiato come Bataille leader ne erano consapevoli benché sia stata siano stati accusati di lavorare per il fascismo come si espresse Belgio nei confronti del primo o di dare scandalosamente la parola ai carnefici come effettivamente fatto il secondo ciò nondimeno per guardare il mostro non resta che sollevare il velo senza riguardo per i nostri occhi finché che questo concetto che è l'obiettivo di questo di questo un libro ma è anche diciamo una ripetizione che serve a cercare di chiarire un metodo sto deducendo naturalmente io da quanto letto finora da Roberto Esposito un metodo che serve a a cercare di
Fare
Fare giustizia di alcuni per i giudizi di alcune posizioni dalle quali si è letto il fenomeno
Del fascismo e ritornare anche se non lo dice apertamente Esposito a una delle sintesi più efficaci che ci sono state proprio nei giorni della nascita
Del fascismo fascismo come autobiografia ma andiamo avanti
D'altra parte scrive Esposito se non si tiene conto della pulsione di morte per esempio è difficile analizzare un movimento che portava scritto viva la morte sulle proprie bandiere solo che come insegna Freud la pulsione di morte riguarda tutti certo non allo stesso modo e con gli stessi esiti non tutti siamo sadici assassini non tutti amiamo specchiarsi negli occhi dei cadaveri
Non tutti stringiamo nello stesso nodo sesso e violenza anzi dobbiamo presumere che solo in pochi lo facciano e intanto sia CIA elencato alcune categorie che ci aiutano ad approfondire però Esposito
Pure da questo lato tuttavia non è possibile costruire una muraglia impenetrabile tra loro e noi a meno di disconoscere i fantasmi che abitano i nostri Desideri la relazione tra Orsetta Athos che inquieta anche l'amore più limpido
Quando ci si confronta con qualcosa che respinge opportuno fare anticipatamente i conti con se stessi e chiedendo sì cosa di esso ci spaventa se un eccesso di lontananza oppure di vicina sa ancora più avanti
Entriamo poi nelle categorie spesso abbiamo cercato di segnalarvi da questa trasmissione se il fascismo per esempio fosse stato come inizialmente fu detto una semplice il parente sì
Se fosse arrivato come un fuoco improvviso a incendiare
Il nostro continente allora dopo che è stato spento pure sia pure al prezzo enorme di sessanta milioni di morti il problema sarebbe stato risolto
Ma così non è dice Esposito intanto perché come si è accertato
I volenterosi carnefici di Hitler non si limitavano alla sua cricca ai solerti funzionari della morte ma coinvolgevano in diversa misura la gran parte dei piedi
E anzi prosperavano ben oltre i confini della Germania visto che alla Shoah collaborarono con non poco entusiasmo Austriae esci polacchi
Ucraini croati francesi e italiani sentimenti consistenti di tutti i popoli soggiogati da Hitler tra il trentanove e il quarantaquattro ma anche per quanto riguarda la grande cultura europea tra gli alimenti e trenta del secolo scorso la cultura filosofica scientifica letteraria è difficile scaricarla da responsabilità visto
Che ha condiviso le stesse carte dagli stessi istituti gli stessi organi della cultura fascista e di converso sostenere che quest'ultima
Non sia stata tale una forma di cultura vorrebbe dire tagliare i ponti con una parte non marginale degli intellettuali europei della prima metà del Novecento
Ciò non significa che fossero tutti uguali
Manda o conosce non sono Heidegger oggi inutile Svevo non è Pirandello e Pirandello non è D'Annunzio bassa ripercorre le loro biografie raccogliere le differenze le ha la differenza di logica etica politica eppure c'è qualcosa di innegabile un atto analita comune che avvicina il primo Manna Heidegger e croci a Gentile
E di questo pure abbiamo cercato di parlare tante volte è su questa prossimità non sulla distanza ossia è ben nota negativamente aggiungo io
Che deve interrogarsi la filosofia sia perché nel perché dice sul fascismo sia per quello che il fascismo ci dice su Linux
E poi qui si passa a un un esempio anche questo interessante Emmanuel lei rivelasse nel suo saggio pubblicato nel mille novecentotrentaquattro non si perda di vista la data dice l'autore è il titolo era questo filosofia del Litta blairismo
Diceva che il nazismo è stato non soltanto una filosofia ma anche una metafisica ripugnante abietta quanto si vuole ma comunque tale quando lei Lina si individua il nucleo essenziale del Litta le risme non inchioda mento dell'uomo ai caratteri del corpo
Inteso non come il contrario ma come la sostanza dello spirito usa un linguaggio suo modo metafisico
E non dobbiamo avere timore delle parole dice Esposito e neanche dei concetti e da una prospettiva metafisica che il nazifascismo ha sfidato l'intera tradizione filosofica occidentale
Che invece per secoli ha visto nello spirito esattamente la capacità di distanziarsi dal corpo questa è una delle prime notazioni importanti sostanziali anche se forse la parola
Nel Sico filosofico sbagliata ma noi siamo appunto in una chiave divulgativa una riflessione importante perché ci fa capire una delle prime inversioni di questo sistema di questa prospettiva metafisica del nazifascismo a partire dal corpo
Entrambe le prospettive
Sono metafisiche sebbene radicalmente contrapposte
A titolo così a giusto titolo cult Carl Schmitt ha potuto scrivere che il giorno in cui Hitler è andato a al potere gliele morto
Smith schierandosi dalla parte del panico contro il secondo
Ditele ritmo compete col proprio nemico metafisico sullo stesso terreno la domanda su ciò che o può essere uomo l'uomo
E questo ragionamento ancora importante cioè appunto un una struttura complessa non solo una
Banda di criminali che si impossessò del poveri del potere politico opere un periodo circoscritto
Sintesi brutale mia prosegue Esposito senza ritornare allo stereotipo del fascismo eterno e qui anche una citazione di cui si è parlato spesso
è molto negli ultimi anni un'espressione dice Sposito erronea sul piano fattuale e debole su quello filosofico è difficile rinchiudere un evento di la portata del nazifascismo di cui stiamo parlando dell'arco di un ventennio
Scrive più avanti l'attualità di un evento non sia esaurisce necessariamente al suo scadere la sua potenza non coincide con il suo atto
Lascia aperta una latenza mai del tutto esaurito da un punto di vista filosofico dice Esposito
Se segna tutta un'epoca può riproporsi diversamente in epoche differenti come gli individui anche poche annulla rimosso che in determinate circostanze può riemergere in superficie con effetti fantasma Ticino l'ho spiegato Harris blocchi pagine
Che poi vengono commentate nel libro la contemporaneità va intesa
In maniera letterale come la compresenza di più tempi all'interno di un unico tempo il nazismo ha sfruttato al meglio questa contemporaneità del non contemporaneo
Lavorando sugli scarti storici geografici sociali della Germania di allora proprio per non aver saputo fare altrettanto per un ventennio cioè avversari hanno perso la partita senza tenere conto di questa complessità del tempo storico delle diverse temporalità che convivono in una stessa stagione tutti i racconti sul ritorno o almeno del fascismo restano a livello di superficie origine attualità non si susseguono linearmente ma sì Q appartengono insinuandosi continuamente l'una nell'altra con un'intensità del fascismo oltre ad aver perfettamente intuito ha saputo
Sull'altare ai propri
Fini scrive ancora Roberto Esposito in questo libro il fascismo e noi siamo citando oggi che vi stiamo segnalando oggi stiamo leggendo qualche passaggio dell'introduzione questa capacità
Di sdoppiamento ci porta il cuore della macchina tra virgolette fascista infatti la testa la tesi proposta in queste pagine dice l'autore
E che il fascismo non sia un regime un movimento una dottrina o meglio che sia tutto questo ma prima di tutto sia una macchina metafisica
Che si può definire generativa in quanto capace di generare le sue stesse condizioni di esistenza e di espansione ma in che cosa consiste come funziona questa macchina punto di domanda ci sono
Già dall'introduzione alcuni
Diciamo alcune tracce per arrivare alle risposte con sono semplicissime naturalmente scrive a un certo punto l'autore la macchina generati afascista consiste nel suddividere la realtà in due parti opposte immettendo l'una all'interno dell'altra dopo averle modificate entrambe in questo modo
Può ad operare indifferentemente ideologia di destra e di sinistra scambiando nel i contenuti in base ai propri fini si è fatto spesso riferimento la provenienza di Mussolini
Dal mondo socialista o alla presenza del termine socialista nel nome
Del movimento hitleriano non si tratta di una semplice contingenza ma del cuore del dispositivo fascista dice Esposito
Contenuti opposti di contestualizzati svuotati del loro senso originario vengono funzionalizzato alla costruzione di una egemonia
Che passa precisamente per la loro conversione reciproca è un modo di occupare tutte le posizioni in campo spiega Esposito
Fino a espellere l'avversario dal terreno di gioco quando si osserva
La fragilità della Resistenza al fascismo oltre che con la paura della sua ferocia repressiva bisogna spiegarla con la capacità del regime di sfruttare a proprio vantaggio
Le risorse dell'avversario più volte si è osservato come sia il fascismo sia il nazismo si qualifichino
Con connotati opposti involuzione arie conservatori arcaici e tecnologici capitalistici anti capitalistici non si tratta di una contraddizione
Inconsapevole bensì di una strategia volta a non concedere spazio ideologico agli avversari
Insomma la macchina fascista non ad opera punti di vista diversi momenti differenti li sovrappone amalgama Handley nello stesso tempo poi prosegue il suo ragionamento
Il l'introduzione prosegue con una segnalazione più particolareggiata dei capitoli che seguono appunto noi siamo in superficie del ragionamento che qui viene viene presentato e poi proposto direttamente al lettore a un certo punto Esposito dice
Che all'inizio degli anni Ottanta deluse Guattari
Portando alle estreme conseguenze le interpretazioni psicoanalitiche di from media altri caratterizzano la macchina del fascismo in termini funzionali e qui poi si citano alcune questioni
Ancora che
Potrebbero portarci fuori fuori
Fuorigioco come dire ma a un certo punto scrive l'autore
Come la domanda da porsi poi alla fine non è più come hanno fatto i capi totalitaria soggiogare le masse
Trascinando le lontano da loro interessi ma invece la domanda che deve essere posta tenendo presente tutto una serie di
Ragionamenti che poi abbiamo saltato
E perché lei masse hanno desiderato e ancora desiderano farsi soggiogare e questo in definitiva il punto cieco intorno al quale ruota ancora all'analisi sul fascismo
La psicanalisi lo interroga con i propri strumenti già Freud
Aveva indagato la psicologia di massa pervenendo alla conclusione che questa è naturalmente sposta alla suggestione del capo carismatico erede del padre disco Kiko
Dell'Orda primordiale
Reincken e from in parte proseguono e in parte modificano questa analisi storici Zanda il carattere universale della pulsione di morte anche anche ciò che eterno muta secondo contesti e circostanze ma entrambi confermano la centralità delle pulsioni sessuali nella grammatica del nazifascismo Hitler e Mussolini
Prima di convincere eccitano le masse e questo spiega la loro perdurante presenza
Nell'immaginario contemporaneo e decisivo scrive più avanti l'elemento sadomaso Kiss Tyco che attraversa le porzioni di massa a ben guardare anche quelle individuali durante il fascismo la sottomissione ai riduci era premiata
Col permesso di perseguitare la parte più debole della popolazione tutto ciò noto ma il punto su cui battere che tale evoluzione tutt'altro che riducibile pochi per vestiti attraversato
Come un'onda la Società europea lasciando non poche tracce anche quando è
è carri fruita
Ciò che si senza si stenta a capire scrive ancora il rilievo crescente dei processi di soggettivo azione che investono la società di massa
Del primo nome dal primo Novecento corrida essi la conquista legale del potere certo violenta ma largamente accettata degli elettori italiani tedeschi da parte del nazifascismo all'interno delle democrazie
Liberali non sarebbe spiegabile rispetto alla forza delle pulsioni lei biologiche le istituzioni per quanto rilevanti sono pur sempre formazioni
S'secondarie insomma
A un certo punto in conclusione l'autore dopo aver eccitato
Altri esempi
Anche qualcosa del
Dell'ultimo Pasolini ma anche fuoco deluse gola cariche abbiamo abbiamo nominato poco fa e Jonathan Littell alla fine la conclusione del suo ragionamento
è questa
Bisogna via attualizzare la forza del ricordo ma con maggiore coraggio o di quanto abbiamo fatto finora conoscere ciò che combattiamo
Questo ha fatto combattere il fascismo vuol dire prima che negare la sua ideologia smontare la sua macchina
Generativa anzitutto dentro dentro Dino in quegli strumenti che Roberto Esposito
Circa via finale affidare in questo libro sono questi vi abbiamo letto qualche passaggio
Della lunga introduzione anche qui le difficoltà di spiegarvi il ragionamento non sono state poche ma
Dello Simerian
Ancora il fascismo e noi una interpretazione filosofica stampato da Einaudi di Roberto Esposito e oggi ci fermiamo qui perché abbiamo preso tutto il tempo e per le altre segnalazioni ci sentiamo la settimana prossima