40 anni dalla nascita dell'Unione buddhista italiana. Dialogo e riconoscimento

Ringrazio innanzitutto ovviamente tutte le persone convenute
I relatori a partire dal presidente D'Alema che hanno a accettato l'invito dell'Unione buddista italiana ringrazio tra gli ospiti in particolare anche il ministro Enzo Bianco che era ministro dell'Interno allora che sta benissimo tutto quello che è stato il prosieguo della come dire quello è stata la genesi che ha portato poi riconoscimenti all'intesa l'Unione buddista italiana ringrazio te poi prima di dare la parola presente nelle buddista italiana
Chiedo al prefetto Alessandro Tortorella se mi raggiunge un attimo per un breve momento di saluto prefetto Tortorella Ecopass
Grazie buongiorno saluto ovviamente il presidente buddisti ma non posso non salutare il presidente D'Alema
Il pass presidente ministro dell'interno in quanto prefetto della Repubblica quindi ovviamente
Non c'ero a quei tempi ovviamente non c'era a quei tempi
Con lei gli amici buddisti ci si conosce già da un pochino io da un anno e mezzo mi occupo di questa di questa attività ci siamo incontrati per la presentazione di quella bellissimo lavoro che era stato fatto l'anno scorso ecco come qualcuno di voi si ricorderà avevo esordito ricordando che il ministero interno ha una sensibilità nel rispettare i principi della Costituzione italiana quindi il concetto della libertà del pluralismo religioso la legge
Che porterà qualche ha portato la legge d'intesa che è figlia della legge dei cosiddetti culti ex ammessi adesso colte cattolici e pre costituzionale quindi lo sforzo del ministero dell'Interno
Di chi lo ha rappresentato di chi lo sta rappresentando di chi lo rappresenterà in futuro
E quello di coniugare una normativa pre costituzionale che nasce in un contesto storico completamente diverso e anche giuridico e anche politico con i dettami della Costituzione e permette di una riflessione personale con quello che il mutare della società quindi anche dell'approccio fideistico che la società contemporanea perché una riflessione che facevo in altra occasione la faccia e poi chiudo velocemente
Come direzione Affari dei culti
Percepisco somma così nota evidentemente che c'è un aumento di richiesta di riconoscimento di personalità giuridiche di enti religiosi e poi come sapete l'altro steppe quello della legge d'intesa per chi poi arriva alla secondo aspetto quindi questo richiede una riflessione che si può cenare in questo contesto ovviamente qui si parla di buddisti si festeggiano i quarant'anni
Dell'Unione buddista e venticinque anni di cui si parlava prima colgo l'occasione questa direzione si occupa anche del Fondo edifici di culto che quest'anno festeggia i quarant'anni abbiamo la gestione di ottocentosessantanove chiese sparpagliate diciamo per l'Italia oltre ad altri beni il numero di chiese aumenta costantemente lo sto parlando l'aspetto fideistico cattolico ma dell'aspetto proprio gestionale patrimoniale
Di un patrimoni immobiliare che non apprezzo non ha valore perché inestimabile con tutto gli annessi e connessi ritorno velocemente su quella riflessione cioè opportuno Secondo me farò le flessioni su come sta cambiando l'esigenza del cittadino medio italiano di approcciarsi al concetto della religione della fede perché questa crescita esponenziale di di enti di a cattolici cristiani
O non cristiani quindi a cattolici comunque richiede una una un approfondimento per percepire anche la sensibilità di come sta cambiando il Paese sta sta cambiando la richiesta
E forse l'esigenza in contesti internazionali completamente innovativi negli ultimi vent'anni non mi voglio riferire agli scenari recentissimi ma è ovviamente sono suggestionati anche da questo quindi immessa all'interno questa sensibilità aveva a deve avere continua ad avere quindi auguri per i vostri quarant'anni anche per i quali Talese che ne approfitto per i posti venticinque anni perché tecnicamente come direbbe
Un rappresentante misto all'interno non sono i venticinque anni dalla legge d'intesa ma sono i venticinque anni dal primo accordo che fu firmato abbiamo qui l'ex premier ovviamente che poi farà l'intervento che ascolteremo tutti quanti con grande interesse e quindi la primo il primo approccio giuridico e di venticinque anni fa la legge intesa arriverà un po'dopo a confermare Cossato
Quello che per lo Stato italiano e una religione riconosciuta questo serve anche a fugare eventuali dubbi interpretazioni su quello che nel lessico comune si continua a percepire come mai buddisti sono filosofi è una filosofia l'avevo detto anche l'altra volta no
Se c'è una legge d'intesa è una religione riconosciuto allo stato quindi non siete filosofi o filosofeggia anti ma siete fedeli e membri attivi di un ente di un associazione religiosa
Grazie e buona continuazione
Grazie prefetto Tortorella
Doveva essere il corno e per un saluto introduttivo la vice presidente della Camera dei deputati hanno Ascani la quale ho avuto un contrattempo però ovviamente Pregadi portare i suoi salotti saluti di ringraziare ovviamente per
L'avere deciso di ricordare in questa in questa sala ovviamente questo importante anniversario dell'Unione buddista italiana
Allo stesso tempo adesso vedremo un video saluto
Della vicepresidente del Parlamento europeo Antonella Sberna la quale tra le deleghe che ha via quella degli gestire l'agenda diciassette quindi rapporto con le confessioni religiose non religiose
Ogni giorno a un quotidiano e fattivo rapporto con il vicepresidente dell'Unione il presidente di Unione europea che sapete che è Stefano Betti era allora il video
Saldi a tutti e grazie veramente per per il vostro invito ringraziamento speciale al presidente Scianna è un saluto anche all'amico presidente dei buddisti europei Stefano Bettera
A causa di impegni concomitanti purtroppo non posso essere con voi in questa bellissima sala ma ci tenevo a rivolgervi un breve saluto virtuale visto il rapporto che ormai mi lega alla vostra comunità e al lavoro che svolgiamo insieme nell'adempiere all'articolo diciassette della del Parlamento europeo in quarant'anni dell'Unione buddista italiana rappresentano una tappa storica
Quattro decenni di crescita di presenza e di dialogo che hanno reso più ricco panorama culturale e spirituale del nostro o del nostro Paese si tratta dell'anniversario che merita
Grande rispetto oltre che i miei chiuse Enti di complimenti
Credo che mi mostri quarant'anni di vita come associazione abbiate visto grandi evoluzioni nelle relazioni con le istituzioni nazionali ed anche quelle europee
Io come sapete sono responsabile per conto del del Parlamento europeo dell'a conduzione del dialogo con le Chiese e confessioni e comunità non confessionali
Sancito nel Trattato dell'Unione europea ormai dal due mila sette
Questa disposizione non è una semplice formalità
Però qualcosa di vivo che si estende in effetti d'attività che tentiamo di portare avanti insieme alla Commissione perché questo dialogo deve avvenire il più possibile su questioni concrete cogenti di agenda politica
Da qui la necessità di fare in modo che le nostre conversazioni siano sempre ancorata iniziative legislative politica appunto che vengono di volta in volta presentate a livello a livello europeo per primo anno
Incontrato tantissimi rappresentanti delle diverse comunità abbiamo organizzato incontri tematici per discutere di giovani rapporti intergenerazionali
Di crisi abitativa e il prossimo dicembre parleremo di bilancio risorse che a livello europeo e andranno a finanziare le diverse politiche e diversi programmi sapete bene se siete tra i nostri partner più attivi e presenti e sono sicura che in futuro le nostre relazioni continueranno nella stessa direzione
Oggi intervengo per mostrarvi la nostra vicinanza ma anche per rinnovare
L'impegno istituzionale a sostenere valorizzare iniziative di grande importanza come culturale come quelle che siede inviati svolgete di svolgimento proprio oggi in questo lungo percorso nubi ha dimostrato come i valori antichi e profondi possano radicarsi pienamente nelle società contemporanee contribuire a rafforzare la questione civile e sociale il il nostro sostegno a progetti umanitari sociali ambientali né ma evidente chiara testimonianza
Quest'anno inoltre ricorre il venticinquesimo anniversario della firma dell'intesa con lo Stato italiano un passaggio fondamentale che ha sancito il riconoscimento ufficiale del dell'Unione buddista italiana e del suo contributo alla vita democratica del Paese
Al traguardo
Che dimostra come il dialogo reciproco il rispetto possano portare a risultati duraturi e concreti a beneficio di tutta la collettività
Il dialogo e intendo rimarcare su questo infatti non è una semplice conversazione né paradossalmente una disputa tra opinioni nasce dal DC serio di vincere o di persuadere e l'altro
Ma dall'intento di comprendere commenti avverte cuore compassionevole
Chi abbiamo davanti e qual è il messaggio che possiamo condividere il vero dialogo ritengo sia una pratica di rispetto reciproco e cioè riconoscere l'interdipendenza di tutti gli esseri e costruire relazioni basate sulla fiducia sull'armonia
Attraversò il dialogo impariamo a vedere chiaramente ciò che unisce ciò che distingue senza attaccamento alle nostre opinioni né avversione verso quelle altrui così il dialogo diventa un ponte di consapevolezza che trasforma l'ignoranza e l'Inter melanzane compassione in messaggi positivi in saggezza condivisa
L'articolo diciassette è una piattaforma che vuole offrire proprio questo un terreno a confronto inclusivo e costruttivo per rispetto delle diversità cercando soluzioni concrete di convivenza di coesistenza pacifica e di rafforzamento democratico
Ancora grazie come adulazioni per questi traguardi che celebrate oggi che questo anniversario apre nuove strade di collaborazione e posso offrire riflessioni stimolanti sono certa che i vostri lavori sapranno offrire contributi contributi di grande valore per il futuro e quindi aspetto di incontrarvi quando possibile ma più tardi al al nostro confronto del prossimo dicembre che sono certa sarà un altro esteriore momento di veramente di consapevolezza e di confronto
Pratico su questioni cogenti che può andare a beneficio di tutti i cittadini che a vario titolo tutti quanti rappresentiamo quindi grazie o preferibilmente Buon Anniversario
Do ora la parola al presidente di Unione buddista italiana Filippo Scianna per l'introduzione lavori grazie
Buongiorno buongiorno a tutti è un prima di tutto un saluto
Ai membri da Sandor rinato che presente agli ex presidente dell'Unione buddista italiana
Che c'hanno raggiunto a oggi che chiaramente un saluto e un ringraziamento
Ai relatori parlare per essere qui con noi e un ringraziamento in anticipo perché sono certo del valore dei loro interventi che darà sicuramente preziosità a questa celebrazione dei quaranta anni di Unione buddista italiana
Quarant'anni perché il diciassette aprile del mille novecentottantacinque a Mila no nasceva l'Unione buddista italiana
Ora celebrarne oggi quarant'anni significa ripercorrere la storia di un cammino che fatto di maestri
Praticanti persone e comunità che crescendo hanno intrecciato delle relazioni con il territorio
E accompagnato il progressivo ingresso del buddismo nel pluralismo confessionale italiana
Dalla stagione pioneristica negli anni ottanta passando per riconoscimento istituzionale che fino al consolidamento delle proprie strutture organizzative e all'ampliamento del proprio raggio d'azione
L'UPI ha intrapreso un percorso che oggi lo rende un interlocutore autorevole per le istituzioni
Un punto di riferimento per i centri che vi fanno capo
E un soggetto capace di incidere in molteplici ambiti dalla società
Non è stato un cammino agevole
Va detto ci sarà modo di entrare nel dettaglio di questo ma diciamo così negli anni settanta il buddismo quando cominciano ad arrivare giunto in Italia con una sorta di una sorta di di brezza leggera all'interno di un paesaggio che era comunque dominato da voci antiche
Le presenze radicate nella storia del nostro Paese
Intendiamoci non ha trovato porte chiuse
Ma indubbiamente sguardi interrogativi
Che in una certa diciamo così cautela culturale sul sedile
Non era una religione di casa
Non parlava di peccato ma di ignoranza mondi dopo mamma di esperienza diretta
Non offriva verità rivelate
Ma sentieri da esplorare che soprattutto per correre
Che pure in quella diversità di linguaggio molti italiani hanno riconosciuto un suono familiare
Il desiderio di verità oltre le illusioni di pace autentica che viene da dentro e più in generale di cura
Col tempo quindi preconcetti hanno ceduto il passo all'accoglienza di un insegnamento che ha suscitato un interesse via via crescente
I protagonisti di queste diverse stagioni ci sono stati senza dubbio i centri
Centri che fanno capo Lupi
Nove al momento della fondazione
Diciotto ma l'anno seguente settanta oggi
Che si rappresentano il cuore
L'essenza
Il motore pulsante l'Unione buddista italiana e da qui occorre partire
Se vogliamo quanto meno comprendere la prospettiva storica del nostro cammino
Questi luoghi di culto
Così come li definisce l'intesa non si sono stati meriti importatori di un messaggio proveniente da regioni lontane
Bensì traduttori culturali di princìpi antichi messi a servizio delle domande del mondo contemporaneo
In questi spazi di ascolto di studio di pratica
Sono giunte giungono le richieste di chi ha smarrito una dimensione di senso
Di chi avverte un bisogno del sacro
Di chi porta sofferenza e varie forme di fragilità
E in quei luoghi questi bisogni incontrano un messaggio profondo
E tutti gli estri possono fiorire
Che la sofferenza può essere conosciuta
Sformate che addirittura eliminata alla radice
E che ogni scelta a conseguenze
Quando un centro buddista offre occasioni di Pratica di studio di confronto sta automaticamente tessendo un legame con il territorio
Sta dicendo
Mi prendo cura di questa comunità
Che è una visione che quindi richiama al concetto di responsabilità non solo individuale ma collettiva l'idea che in una società complessa interconnessione non possiamo mai separarci dal destino degli altri
Ed ecco allora che raccogliendo tutto questo su ispirazione di persone indubbiamente visionarie e molto determinante
E ricordo come sempre a nome di tutti
Il professor Vincenzo Piga
L'Unione buddista italiana ha avuto il grande merito di rappresentare quei luoghi
Quelle persone quelle istanze dando vita a qualcosa di unico non solo nella storia del nostro Paese ma nella storia del buddismo
Fa sedere allo stesso tavolo diverse tradizioni lignaggi
Non tanto per un confronto dottrinale o estemporaneo quanto per affrontare insieme
Questioni operative organizzative giuridiche si pensi al testo dell'intesa
Questa opera di conoscenza e condivisione rappresenta un unicum nella storia buddista le credo
Sarà riconosciuto in futuro come un tassello importante
Nella costruzione di un buddismo occidentale anche se preferirei dire per ferire e dire di un buddismo vissuto dagli occidentali
Grazie al lavoro di diversi presidenti
Molti consigli direttivi
E di decine di assemblea
Alcune anche abbastanza cinese
Si è sempre comunque giunti sintesi capace di mantenere un equilibrio sottile
Quello tra la preservazione di un'integrità religiosa e filosofica
E l'incontro con una società che negli ultimi quarant'anni in particolare agli ultimi venti se mi permettete attraversato trasformazioni profonde oserei dire antropologiche si pensi soltanto agli affetti dalla rivoluzione digitale
In questi decenni l'Unione buddista italiana si è fatto carico di una responsabilità importante ascoltare il territorio
Per tradurre quel sentiero nel dialogo con le istituzioni
In questa relazione Ubi ha vissuto
Diverse stagioni
La stagione dei no la stagione dei rinvii ma anche quella delle speranze basti pensare alla firmata la prima intesa colonna due mila con il governo allora presieduto dal dal presidente D'Alema che ringraziamo per averci raggiunto qui oggi
Un'attesa durata quindici anni
A cui sono seguiti altri dodici per arrivare alla legge
Fu il tempo per sentite Zare della grande pazienza
Peraltro uno dei tratti distintivi di questa tradizione
Dal due mila e dodici in poi e si è aperta una nuova epoca
Una Ubi che si è strutturata internamente che ha rafforzato il dialogo non solo con le istituzioni ma anche con la società civile che il mondo accademico
Che porta un pensiero profondo e sistemico
Nei campi dell'ecologia dell'educazione e della cura che interviene in generale laddove vi sono fragilità dolore e memoria dimenticata
Una VB che invoca la pace accerto
Ritornando però che i conflitti storcono innanzitutto dentro di noi
Che siede al tavolo del dialogo interreligioso e costruisce alleanze con altre confessioni per portare conforto spirituale ma anche materiale a popoli comunità in difficoltà
Un'Audi che accoglie come dono prezioso
La presenza al proprio interno di centri comunità provenienti dalle regioni asiatiche dove il buddismo assorto e fiorito favorendo peraltro un'opera di integrazione di quella realtà con la società italiana
Ecco andando a concludere in questa volontà
Di alleviare in generale il il disagio attraverso un buon cuore e saggezza
Risiede la forza propulsiva che ci permette di guardare al futuro orientati però da una bussola molto chiara
Il richiamo alla tradizione
Che sappiamo non significare fede cieca ma felicità personale
Non chiusura dogmatica ma nemmeno un generico spiritualismo privo di radici
Richiamo alla tradizione e allo stesso tempo necessità di restare attenti vigili e flessibili
Per cogliere le nuove forme di disagio che emergono in una società in rapida trasformazione offrendo antidoti buone pratiche e credo forse anche auspicabili nuovi linguaggi
Clusone celebriamo oggi quarant'anni di Ubi per dire con chiarezza ci siamo no come una minoranza chiusa
Ma come una presenza aperta e animata dal desiderio di contribuire al bene comune
Ci siamo
E ci saremo nello spirito del Dharma
Nella consapevolezza che esistiamo solo in relazione
Che dipendiamo riunioni dagli altri
E che la compassione è la forma più alta e raffinata dell'intelligenza umana grazie
Nel ringraziare per l'introduzione del il presidente Scianna salutiamo
L'onorevole Wanda Ferro sottosegretario al ministero dell'interno che ci ha raggiunto
Quindi entrando proprio nella nei lavori chiederei di raggiungermi qui sul palco la dottoressa Mariangela farà presidente Fondazione mentre va ma già presidente di Unione buddista italiana e che proprio in prima se persona ha seguito ovviamente tutto l'iter
Della dell'intesa grazie
Buongiorno a tutti e a tutte mio saluto come ha già prima chi mi ha preceduto ha fatto per tutti i maestri e maestre Simona civile Monetti gli insegnanti e le insegnanti e tutti gli amici potrei dire le amiche
Che sono qui presenti oggi in questa bellissima sala per ricordare i quarant'anni dell'Unione buddista italiana non un ricordo soltanto perché ricordo è qualche cosa che ci lascia no che abbiamo dietro le spalle ma un inizio
I quarant'anni per noi non sono soltanto ciò che è stato ma i quaranta anni per Debray ebbero essere ciò che sarà
Il buddismo parla sempre di vivere nel presente mai nel presente che costruiremo il nostro futuro e questo presente carico dei nostri quarant'anni e quindi questa esperienza che io come pioniera come potrei dire come diceva prima il presidente Scianna posso condividere con voi
Presidente stando apparato di grande pazienza di dire anche grande perseveranza la grande perseveranza che c'ha permesso prima nel due mila di arrivare all'intesa con il con lo Stato e successivamente dopo dodici anni di arrivare alla legge per l'intesa e la grande perseveranza di far sì che questa intesa fosse come diciamo anche adesso il futuro della tradizione buddista del buddismo nel nostro Paese
E quindi quarant'anni
Di vita è un momento importante in realtà quarant'anni nella storia del buddismo permettete tra un po'piccola costa e do di svegliato oltre due mila cinquecento e passa anni fa in India si è diffusa e noi siamo tra virgolette giovani buddisti nel campo della tradizione anche se piuttosto vecchi perché perché come si diceva prima le tradizioni presenti nel regno dei podisti italiana sono tradizioni millenarie
Che vengono dalle scuole che vengono dal passaggio tra maestri discepoli praticanti che ce le hanno portate fino al nostro Paese in questo nostro Paese in cui appunto troviamo cosa che accade spesso in Occidente la compresenza delle diverse specie per i diversi Elia in cui il buddismo
Nato dalla grande esperienza del fondatore Buddha Shakyamuni si è poi diffuso in tutta l'Asia in tutto il continente asiatico
Ed è entrato in contatto con le crea
Metta della sia dalla Cina all'India Giappone e quindi ha creato qualche cosa in un modo sempre più ricco corale
Di esperienza di esperienza di Pratica di esperienza di insegnamento di esperienza e di civiltà e di cultura e piano piano questa esperienza questo concerto si è arricchito ed è arrivato fino a noi con grandi file
La via della tradizione verso il sud-est asiatico presente nell'Ubi con la tradizione degli anziani la sezione Theravada la via verso il Nord che è salita è salita verso la Cina arrivata in Giappone è arrivata negli altopiani tibetani
Quindi noi abbiamo una ricchezza enorme
Nel nostro Paese che proviene dalla storia e dall'esperienza di tanti uomini e donne di fede che hanno fatto della tradizione buddista e dei suoi principi di sua insegnamenti
Vita
E arrivato qua il buddismo perché il buddismo è finita e vitali esperienza non era conto insegnamento buddista permettetemi dice i passi col cioè viene a vedere vieni a sperimentare
E i primi italiani sono andati a vedere sperimentare
Negli anni a cavallo sessanta settanta soprattutto hanno intrapreso o dei viaggi sono arrivati
In India all'inizio sono andati in Giappone
Hanno cominciato a voler arrivare alle sorgenti di questo pensiero di questa trasmissione di questa conoscenza e arrivando in questi luoghi e conoscendo Mammano i grandi maestri
Hanno pensato bene non è qualche cosa che deve rimanere e qualche cosa che annoia ha dato e che ne possiamo riportare nel nostro Paese
E sono nati i primi gruppi erano veramente piccoli gruppi nelle casse
Come accade spesso aiutati da alcuni che sono stati dei mecenati delle persone che hanno sostenuto questi primi incontri e da uno spirito forte pionieristico che faceva sì che anche le difficoltà fossero ricchezza le difficoltà né farsi riconoscere come si diceva prima siete buddisti siete un po'diversi oggi magari più accettabile c'è una conoscenza maggiore c'è una presenza anche più evidente della diversità delle culture nel nostro Paese ma negli anni settanta
Eravamo tra virgolette un po'strani io mi ricordo che mi fecero la domanda ma lei buddista dico Bessie effettivamente segua la pratica del Buddha ma non è mica tanto strana e allora
Abbiamo pensato di essere abbastanza fra virgolette normalmente occidentali buddisti ecco questa e quello che anche abbiamo cercato di far comprendere
La diversità e la ricchezza la diversità e vedere anche ciò che gli manca nell'altro anch'c'era un grande maestro di dialogo Ramon Panikkar che diceva sempre quando vedete l'altro potete vedere la parte che rimarca e quindi queste persone che sono andate anche in Oriente hanno cercato quella parte che in Occidente forse sentivano mancante
Tali ho cercato qualche cosa che potesse rispondere a una ricerca profonda di un senso della vita in una situazione di cambiamento
E questo è stato sempre fatto vi ricordo c'è anche un famoso filosofo che Jaspers Cardia spesso che già nel cinquantanove indicava questo nel cinquantanove Jaspers riceva l'Asia diviene essenziale per noi
Quando ci chiediamo che cosa ormai in grado tutta la preminenza europea è andato perduto per l'Occidente in Asia si trova quanto ci manca e ha per noi un bel po'importanza essenziale ecco in un qualche modo anche i buddisti italiani hanno la loro importanza ora non importa sa che lo Stato ha riconosciuto ha riconosciuto con diciamo con grande attenzione come è nata l'Unione buddista italiana io sono qui appunto come
Diciamo presente allora il diciassette aprile non c'ero appena diventata mamma della mia figlia che nata l'undici aprile
Quindi ho iniziato come mamma e adesso sono nonna quindi adesso dopo quarant'anni condivido proprio il testo continui ancora a questa come posso dire in amore per l'Unione buddista italiana amore perché perché significa mettersi in gioco
Ecco gli buddisti italiani si sono messi in gioco nel momento in cui hanno deciso di unirsi insieme di costituirsi come entità
è cominciato nel mille novecentottantaquattro facendo un po'rapidissime scorso storico perché perché fu l'anno delle intese del nuovo Concordato e delle prime intese e quando questo avvenne uno dei pionieri
Forse l'architetto che ha costruito Michele buddisti italiana che è stato appena citato da Filippo Scianna che Vincenzo Piga
Decise che era il momento di che anche privatistico vissero l'intesa Vincenzo Piga è stato appunto uno è stato il
Propulsore per sarebbe sempre qualcuno che dia la prima spinta poi se la macchina funziona deve imparare andare da solo e questo possiamo dirlo a quarant'anni quindi ha imparato
Però Vincenzo aveva quella grande energia a dimettersi in gioco mettere in gioco anche se stesso il suo patrimonio personale per poter far sì che questa unione potesse nascere e quindi i primi incontri le telefonate
A te
Incontri a Roma a Milano cercare di mettere insieme tutti i centri e ci fu piano piano ogni interesse
Veramente portato avanti con grande energia grande ed e grande forza da Vincenzo e cosa spingeva Vincenzo sì Vincenzo Piga era spento e da quest'idea della unità della diversità o famoso slogan poi successiva ma che comunque risentiva molto forte faceva parte del Comitato economico sociale dell'Unione
Europea aveva diciamo lavorato nel partito socialista nella segreteria del il presidente Brodolini e quindi nell'avanti è stato sempre un uomo molto attivo nei sindacati quindi era qualcuno qualcosa fattivo non poteva raccontare doveva fare
Aveva fatto anche Peter i vari centri sostenendo la nascita di diversi centri che ancora oggi sono uno dei punti forti dell'Unione buddisti tant'
E Vincenzo diceva questo il lavoro fondamentale dei centri di Dharma non dovrà essere certo quello di alimentare i sistemi di credenze esclusive e separatiste
L'impegno dei centri di Dharma non è quello di creare dei buddisti bensì quello di aiutare le persone di qualunque fede
O senza fede a vivere con una mente più serena e quindi più aperta a capire la reale natura dei fenomeni interiori ed esteriori per liberarsi dall'attaccamento e dalla flessione
Ecco questo forse e quello che caratterizzava l'architetto dell'UPI il fatto che il mondo dobbiamo far diventare gli altri buddisti ma far sì che il buddismo sia qualche cosa che in un dialogo possa
Aiutare la crescita di persone degne
Di persone che si rendano conto di quelle che sono le spinte del desiderio dell'avversione del fatto che c'è la necessità di sentire veramente l'altro
E di lavorare insieme se poi si diventa buddisti come dice anche sua Santità il Dalai Lama non fa male però non è necessario non obbligatorio ecco in questo senso
Perché per essere buoni uomini e buone persone
Donne pari pur portando vita in questo caso non c'è la necessità di avere un'etichetta Madia sviluppare le nostre qualità migliori e del buddismo le qualità migliori come già è stato accennato quali sono sono la compassione
Sono l'interdipendenza sono riuscire a comprendere che siamo tutti collegati insieme e la nostra vita è una vita comune ed è per questo che dobbiamo operare
Ma tornando un pochino rapidamente alla nostro ai nostri pionieri
Pionieri del Dharma nel mille novecentottantacinque nasce appunto l'Unione buddista italiana nove centri
Nove centri che danno vita a questa
Storia questa storia che vede come primo presidente e il professor Vittorio già botto a a Milano che salutiamo è il nostro primo presidente a novant'anni è una persona di grande sensibilità che quando incontra il poco tempo fa mi disse ma io sono stato di presidente per caso perché volevano qualcuno che avesse un qualche attività diciamo pubblica allora professore al Politecnico di Mila Vincenzo ma costretta a essere presidente
Vincenzo dica non è stato mai presidente ha sempre voluto essere vicepresidente finché nel mille novecentonovantadue venne onorato del titolo di Presidente onorario dell'Unione buddista italiana
Ecco quindi
Hanno ha cominciato questa storia è cominciata questa storia cominciata la necessità nel riconoscimento
Primo punto era dovevamo essere riconosciuti come ente cioè avere una realtà perché altrimenti non potremmo chiedere l'intesa
Nel mille novecentonovantuno siamo stati riconosciuti con grande attenzione da parte del ministero dell'Interno nei nostri confronti perché
Eravamo veramente Diversi fra virgolette in quanto che non entravamo nella tradizione giudaico-cristiana come anche perfetto Tortorella prima ha detto
Sette siete una religione punto interrogativo ma avete Dio punto interrogativo ma ci sono i preti punto interrogativo allora i podisti italiani avevano qualche difficoltà a far capire che ci siamo diverse modalità
I poteri intendere che cosa sia
Una religione e che cosa sia un una comunità buddista che è formata da diverso il come dicevamo prima tradizioni da diverse vie di insegnamento che si ritrovano insieme ma rappresentate tutti buddisti
No noi rappresentiamo soltanto coloro che decidono liberamente di far parte dell'Unione buddista italiana e che l'Unione buddista italiana accoglibile e al suo interni e i singoli che fanno domanda
Noi rappresentiamo i singoli vero presentiamo limitano le unità i centri le fondazioni le istituzioni i monasteri quindi una varietà complessa all'interno dei dubbi in cui singolo poi si ritrova nell'assumere al TAR
Nella sua libertà i fatti uno dei fondamenti della nostra intesa e la libertà di comunicazione tre centri
Quello che possono che lavorano insieme e la libertà anche dei centri all'interno della loro gestione dal punto di vista religioso
In cui lo Stato ovviamente nonna diciamo non può intervenire e c'è anche il fatto che ministero dell'Interno riconobbe la diffusione e anche già nel mille novecentonovantatré i
La presenza dei buddisti in Italia il fatto che fossero integrati socialmente
Questo secondo noi fu un punto molto importante questo riconoscimento da parte del ministero che vedeva nel buddismo nomina un'esotica presenza di strani individui Mamola presenza reale nel tessuto e nei territori nel tessuto sociale
E per questo
Capace di poter arrivare a una intesa quindi a un riconoscimento del loro ruolo
Questo riconoscimento che come sapete è avvenuto con nel due mila con il Presidente D'Alema e successivamente purtroppo dodici anni per arrivare a una legge e una seconda firma con il Presidente
Romano Prodi semplicemente per alcuni diciamo piccoli aggiustamenti siamo passati dalle lire all'euro se vi ricordate in tutto questo periodo
E alla fine del servizio militare obbligatorio quindi la non necessità di dover proprio indicare la diciamolo eventuali obiezioni di coscienza dei praticanti buddisti e la e l'accettazione susseguente
Quindi non era tanto
Ma importante però noi comunque come dicevamo prima pazienza e perseveranza siamo arrivati a firmare
E da quel punto in poi è innata una nuova vita
Per l'Unione buddista italiana
Dal due mila e dodici in poi c'è stata non è un traguardo come dicevamo prima ma è inizio veramente di un una apertura di una presenza di una forza che nel corso degli ultimi ventitré anni questa i i consigli direttivi che si sono susseguiti hanno cercato effettivamente di e di portare a compimento portare a compimento contanti iniziative ai dice attive legati alla solidarietà come sapete intesa prevede l'otto per mille e un otto per mille che sostiene la comunità e l'otto per mille che sostiene la comunità
In senso ampio non la comunità buddista ma tutte le altre realtà
Associative sociali nazionali e internazionali e quindi questi Grandi Progetti piccoli progetti medi di tutto l'Ubi ha sostenuto perché i dubbi non ha creato soltanto grandi vie di attività come poteva essere anche la benemerita i benemeriti corridoi umanitari per ricordarne uno ma anche tutte le piccole realtà soprattutto durante il periodo del colpite perché lo stiamo dimenticando ma c'è stato un periodo molto difficile per tutti
Che hanno che sono state supportate e anche grandi vie di impegno di studio
Di lavoro nel sociale di lavoro nelle prigioni di lavoro nella cura la cura è stato uno dei temi centrali del nostro pesa per il bene sa che la festa nazionale
Buddista che ogni anno attraverso l'intesa è stata riconosciuta quando presentammo questa idea della festa
Volete pure una festa buddista si vogliamo questo riconoscimento pubblico
Per cui uno solo momento dell'anno è proprio
Debutti ex ante e quindi il vero esatta seppur non specificatamente secondo la luna
Del mese di maggio comunque nell'ultimo weekend di maggio nello festeggiamo in Italia e quest'anno appunto il tema centrale e questo senso di
A cura
Cura in in cui il Dharma veramente essi esprime a tutti i livelli personale sociale
Economico e anche politico perché perché essere nella società significa essere nella prolissa quindi essere nella piazza e far sì che ciò che noi abbiamo trovato di ricchezza
Di crescita e di esperienza nella tradizione le butta possa essere messo a servizio
E quindi questo servizio che noi continueremo penso finché è possibile non fa verifiche divento bisnonna così nemmeno troppo vino più di tempo continuare a fare con la stessa passione con lo stesso amore che animava
Di originari
Gli originari
Autori e pionieri che si riunivano nelle case
E poi hanno creati i primi centri soprattutto nel nord dell'Italia in iter qui guidati anche da da linee di trasmissione non parliamo della storia del buddismo in Italia che è molto complessa ma soltanto per ricordare le linee portate da Giuseppe Tucci e che ha portato a Roma Giampà il segno che poi ciò che a me ANCAI morbo che hanno creato delle grandi comunità le linee di trasmissione che vengono dallo Zanna sia dal resto Decimarum ed altri maestri che si sono avvicendati in in Europa le linee di trasmissione che vengono anche da persone che si sono avvicinate attraverso gli studi ci ricordiamo corre al professor Corrado pensa ci ricordiamo il professor Riccardo Venturini che in due ambiti diversi negli studi della storia delle religioni delle regioni dell'India
E nella psicologia sono stati pionieri nei loro campi
E ricordiamo anche ITA ostriche presidenti qui sono presenti alcuni
Il primo è stato Giuseppe Molinari
E poi si sono seguiti il maestro riapre Molinari che qui presente il maestro Thai tenda
Guareschi il venerabile età Novaro a suo tempo Monaco Elsa bianco Giorgio Ras pacchetti presente e Keiko illustrissimi ugualmente e pavé e poi io va bene con la sottoscritta
Essi corretto la sottoscritta ma diciamo in modo molto molto semplice ho cercato di dare quello che era possibile per poter far sì che ciò che è un'esperienza diventi un'esperienza condivisa io non credo di avere
Molto altro tempo
La storia continua
Ma è una storia continue positiva di radicamento
E per far sì che questo radicamento possa essere in un qualche modo contino io mi appello come ha fatto poco fa il presidente Scianna a quelle che sono le grandi due ali secondo la le tradizioni buddiste che ci sostengono nel nostro volo nella vita e qui nella Bibbia tenta una patria va abbastanza bene che l'ala della saggezza
Che l'ala della saggezza ma che non è soltanto una saggezza liberista ma una saggezza che nasce dalla pratica dall'esperienza
Dalla meditazione dal lavoro su se stessi e poi dal mettersi in relazione mettersi in relazione con l'altra L'Aquila grande ala della
Compassione
C'è un bellissimo film o che in questi giorni gira nelle sale che in questo modo Happiness la saggezza della felicità in concerto punti dalle lama parla proprio della saggezza della compassione come donerà delle possibilità che noi abbiamo forse l'unica possibilità che noi abbiamo per poter andare avanti in una situazione che sappiamo sempre più tragica difficile
E invasiva anche all'interno delle nostre vite
E perché la saggezza della compassione perché il Buddha del futuro come molti sanno si chiamerà mai Treia
Quindi butta del futuro che un Buddha assiso su un sedile non a terra quindi molto vicino come in questo momento anche noi siamo seduti
è mai Tree e My Three è l'amore e l'amorevolezza e la compassione allora quale forza può salvare il nostro futuro secondo la tradizione buddista e la tre edizione è mai tre gli atti Buddha del futuro Buddha di My Three
E quindi poniamoci la domanda siamo noi abbastanza saggi per far sì che questa
Mai cariche questo amore che questa compassione Silvia uno dei punti fondamentali che ci guida come un faro nella nostra vita se pensiamo che possa essere questo
Be allora il buddismo ha fatto già la sua parte nel nostro paese grazie
Ringrazio la presidente fa la prima piccolo inversione dell'ordine dei lavori chiederei al professor Marco Ventura di raggiungermi al podio ordinario di Diritto ecclesiastico per l'Università di Siena il particolato e un inquadramento dal punto di vista giuridico non sono
Buongiorno calze
Per l'invito grazie di questa bella opportunità di condividere qualche pensiero e di ascoltare naturalmente un saluto prima di cominciare alle autorità religiose presenti alle autorità civili
Nel mio intervento intendo spiegare il perché quarant'anni di storia dell'Unione buddista italiana possono essere letti come quarant'anni di storia dell'articolo otto della Costituzione
Più precisamente come quarant'anni di attuazione di realizzazione dell'articolo otto della Costituzione
A tal fine propongo tre dimensioni di questi quattro decenni
Di vita dell'Unione buddista italiana
Ciascuna dimensione il corrispondente a uno dei tre ai paragrafi di cui consiste l'articolo otto
Delle tre partire l'intervento illustrerò dunque come mi pare che l'Unione abbia interpretato a partire dalla sua fondazione l'eguale libertà del primo comma il diritto di organizzarsi del secondo per i rapporti con lo Stato del terzo
Liberi ed eguali auto costituitisi ed organizzati sì interlocutori dello Stato
I buddisti dell'UPI ci sono definiti attuando l'articolo otto
Gli hanno dato vita senso nella loro traiettoria in una profonda osmosi con la nostra storia costituzionale
Dunque possiamo dire che l'articolo otto ha scritto la parabola dell'Unione buddista italiana ma anche che l'Unione buddista italiana nei suoi quarant'anni a sua volta ha scritto nella storia l'articolo otto
La prima dimensione la prima parte del mio intervento l'eguale libertà
L'articolo otto si apre con la norma fondamentale che la Costituzione dedica a tutte le confessioni religiose è l'unica norma della Costituzione che esplicitamente le comprenda tutte anche la Chiesa cattolica
Che riguardi tutte
Esse sono cito egualmente libere davanti alla legge
Non sono soltanto ridere
Perché non sono monadi riecheggiando termini che abbiamo già sentito stamattina non sono sono interconnesse sono interdipendenti
Perché lo statuto di una condiziona lo statuto delle altre
Perché rivendicano la libertà ma anche l'eguaglianza
E non sono soltanto i quali perché la loro diversità non lo renderebbe formalmente possibile chiedo in questo contesto si possa dire sarebbe un'illusione
Se non a condizione che questa diversità sia negletta o schiacciata
Questa norma questo primo comma dell'articolo otto che è noto come l'emendamento Cappi Gronchi
Offre un punto di equilibrio fu un passaggio delicato all'Assemblea Costituente
Aggancia il pragmatismo di chi non vuole all'epoca sconfessare in partenza lo Statuto favorito della Chiesa cattolica di chi non vuole precludersi differenze di trattamento all'idealismo
Forse è meglio l'idealità di chi tiene a principi che indichino una direzione
Fin dai primi passi nel mille novecentottantaquattro i fondatori dell'Unione buddista italiana si riconoscono destinatari di quella norma fondamentale
Ciò accade come è stato ricordato da Mariangela fa la quando di fondatori dell'Unione comprendono la portata della svolta di villa Madama
Il primo accordo liberaldemocratico concluso dalla Santa Sede nella sua storia
E la svolta anche della prima intesa con valdesi e metodisti
Ci sono dunque anche loro i buddisti in cui il tutte le confessioni
Si intestano la Libertà eguale che spetta loro nel confronto con la società con le altre confessioni con le istituzioni repubblicane
Soprattutto cercano e trovano nel proprio processo federativo nelle quale libertate alle loro stesse componenti quei nove centri dei primordi che son stati ricordati L'Unità e la diversità che consente loro di interpretare nel modo che il solo a loro appartiene nella loro unicità la norma destinata a tutti
Perché tutte le sue componenti si che trovano egualmente libere nell'Unione
Secondo la tradizione ed esperienza la pratica che ne fonda in modo affatto peculiare
Perché di quella eguale libertà sono intrisi percorsi e anche i drammi dei buddisti nel mondo l'Unione può dar vita al precetto delle confessioni egualmente libere
Lo attua perse e al contempo così facendo lo attua per tutte le confessioni
Vengo alla seconda dimensione il diritto di organizzarsi
Il secondo comma dell'articolo otto si riferisce alle sole confessioni diverse dalla cattolica
Garantisce loro cito il diritto di organizzarsi secondo i propri statuti
I buddisti dell'Unione buddista italiana esercitano quel diritto è un diritto di libertà
è una libera autodeterminazione che prende forma giuridica
In una ricerca di equilibri altrettanto delicata quanto quella richiesta dalle quale libertaria il primo comma dell'articolo otto si tratta di trovare le forme organizzative
Che meglio esprimono da un lato la tradizione l'esperienza la pratica dei buddisti e dei buddismo in e dall'altro il dialogo con la società italiana e con l'ordinamento giuridico italiano
Il precetto dell'articolo otto che quegli statuti non contrastino connesso con l'ordinamento giuridico italiano e certo volto al miglior coordinamento al miglior funzionamento
Ma per nubi quarant'anni fa e nel tempo dall'ora trascorso è molto di più
L'opportunità di declinare in Italia la tradizione l'esperienza la pratica del Dharma
La responsabilità di attingere ad uno straordinario patrimonio di ricerca delle regole che ha sfidato i confini del tempo e dello spazio
La regola di un monastero legale Codella Sanga e di metterlo tutto questo patrimonio in un testo inevitabilmente provvisorio fragile e proprio per questo così significativo
E anche questo sforzo di autorganizzazione autorganizzazione un contributo unico al dinamismo di quello stesso ordinamento giuridico italiano
Cui l'alterità del diritto canonico della Chiesa di Roma
Ha regalato il senso della pluralità delle fonti e dei sistemi giuridici
E presso il quale il diritto dei buddisti può fiorire come purtroppo gli ha negato in altre parti del mondo a cominciare dal Tibet
L'incontro tra il patrimonio giuridico del buddismo
Dell'ordinamento giuridico italiano può proprio avvenire in nome della libertà religiosa
E di quell'attributo fondamentale della libertà religiosa così caro al buddismo è così caro all'esperienza italiana perché così sofferto in entrambi
Dell'autonomia dell'autodeterminazione dei limiti dello Stato della vanità di ogni progetto di controllo e di monopolio
L'esempio di sua Santità il Dalai lama e limpido
L'avvio già nel mille novecentosessantanove di una riflessione sull'opportunità che l'istituzione del Dalai lama continui alla sua morte
Poi l'impulso ad essa data nel settembre del due mila undici
Le consultazioni la decisione del maggio scorso poi annunciata il due luglio che le istituzioni continui
La difesa del riconoscimento del futuro Dalai Lama quale prerogativa dei da tempo Mantras d'ufficio di sua Santità contro ogni pretesa del governo cinese
Tutto questo può sembrare lontano dall'articolo otto lontano dall'Italia
Ma invece al cuore del suo senso più profondo
Di una comunità religiosa che esercita la responsabilità di organizzarsi
E rivendica la libertà di farlo
E siamo alla terza dimensione ai rapporti con lo Stato
Il terzo comma dell'articolo otto prevede che i rapporti delle confessioni religiose con lo Stato siano cito regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze
Siamo abituati a considerare gli statuti delle confessioni e poi il riconoscimento della personalità giuridica del relativo ente di culto come strumentali alla cognata intesa
Mariangela fa l'ha parlato di traguardo al traguardo
Sono passi verso la meta
Questo anniversario tutta l'esperienza dell'Unione buddista italiana offrono l'occasione per rovesciare la prospettiva
L'intesa che serve alla realizzazione dello Statuto non viceversa proverei a pensare
è questo anniversario forse il più significativo non quello di la firma dell'intesa che abbiamo celebrato al Senato due anni fa in un certo senso
Questa prospettiva aiuta a comprendere meglio le due parole chiave che avete scelto guardo il presidente Scianna per il nostro incontro odierno dialogo e riconoscimento
Il dialogo e progressivamente emerso come la nuova chiave di lettura del principio di bilateralità
Le mini intese anche con le comunità islamiche per la riapertura dei luoghi di culto dopo la pandemia hanno esemplificato i nuovi spazi che si sono aperti oltre l'intesa
Dio rischio certo che la fluidità del dialogo anche la sua informalità sostituisca il linguaggio dei diritti dell'intesa
Il rischio è tanto più avvertito anche da noi studiosi da un decennio a questa parte dopo che nel due mila e sedici la Corte costituzionale ha chiarito che non può darsi un diritto all'intesa
Che la tutela dei diritti fondamentali delle confessioni deve essere assicurata a prescindere
Che la loro piena dignità sussiste a prescindere senza in alcun modo avallare gerarchiche anche solo simboliche tra confessioni con intesa e senza intesa
Questo rischio c'è ebbene essere vigili
Ma esistono anche degli anticorpi a cominciare da una strada dell'intesa che non sembra essersi interrotta come dimostrerebbe la recente sigla almeno la sigla di quella con la diocesi ortodossa romena
Dunque il dialogo se beninteso non esclude la bilateralità la bilateralità formale quella delle intese
Ma la include in un quadro più ampio ne esplicita il senso a perché l'orizzonte Ada che attività istituzionale e stimola attori confessionali e governativi centrali e locali
Lo abbiamo sentito in apertura
Da quasi vent'anni dal Trattato di Lisbona l'articolo diciassette del trattato sul funzionamento dell'Unione prevede che l'Unione cito mantenga un dialogo aperto trasparente e regolare
Con le confessioni religiose e anche con le organizzazioni filosofiche e non confessionali
In un processo circolare possiamo guardare alla nostra esperienza costituzionale
Come ad un'esperienza che all'origine di quell'articolo diciassette
Se abbiamo un articolo sul dialogo nel Trattato dell'Unione perché quel dialogo prego esistito in alcune esperienze dei paesi membri fra cui sicuramente l'esperienza italiana
E l'articolo diciassette a sua volta oggi ci invita a rileggere il terzo comma dell'articolo otto e a valorizzare la bilateralità non a relativizzare la in un più ampio articolato scambio trattori confessionali società civile il governo
Dunque grazie ad un'intesa che fornisce strumenti alla vita dell'UPI alla vita del suo Statuto
L'UPI dialoga mediante i suoi progetti le sue attività di sue risorse anche quelle derivanti dal finanziamento pubblico dell'otto per mille i suoi insegnamenti la sua comunicazione
Dialoga con le altre confessioni con le organizzazioni della società civile in particolare del terzo settore e poi con lo Stato nelle sue articolazioni con le istituzioni centrali e locali
Anche in questo caso il dialogo all'esterno trova il suo presupposto nel dialogo all'interno
Tra i suoi centri le iniziative i responsabili anche donne
In Italia e naturalmente anche fuori nello scambio con il buddismo europeo di cui abbiamo sentito l'UPI protagonista fin dal mille novecentottantasette e poco internazionale
Così l'intesa che il terzo comma dell'articolo otto vuole frutto dell'incontro tra le relative rappresentanze dello Stato e della confessione e intrisa del dialogo interno ed esterno da qui nasce in cui si legittima la rappresentanza
Secondo un moto che se virtuoso fa del dialogo interno anche al governo
Oltre che alla confessione
Il presupposto perché del loro rappresentanza abbiano l'autorevolezza necessaria e analogamente la legge votata in Parlamento dopo la firma dell'intesa con il governo
Su cui lo stesso comma voluto essere esplicito prevedendo che i rapporti siano regolati per legge
Votata in Parlamento sulla base di intese sottoscritte col Governo ha bisogno di cittadini che autorevolmente scegliere i loro rappresentanti ed i rappresentanti che autorevolmente esercitino il loro mandato
Troviamo nella trama di quel dialogo nelle sue difficoltà nei suoi inciampi
Il senso del secondo termine chiave cui si è voluta intitolare questa occasione il riconoscimento anche qui propongo di rovesciare l'approccio consueto secondo il quale la Fondazione per statuto funzionale riconoscimento statale
Secondo il quale si sarebbe sottoscritto quell'atto quarant'anni fa per conseguire essa gli anni dopo il riconoscimento della personalità giuridica dolente di culto e ventisette anni dopo la legge sulla base di intesa
Sottoscritta nel due mila poi nel due mila sette certo questo è stato il percorso cronologico giuridico questo è stato anche il Progetto ma l'ordine di senso anche qui
Credo vada invertito
Quello che è venuto dopo è stato al servizio di quello che è avvenuto prima lo Stato ha riconosciuto ciò che il buddisti italiani avevano anzitutto riconosciuto a se stessi
E si erano poi visti riconoscere che la società perciò per riconoscimento non è statico puntuale
Quelle date non sono dei punti isolati nel vuoto
Perciò quel riconoscimento è scritto nella trama del dialogo
Nel suo scorrere per poi emergere negli atti naturalmente ma è continuo ed è continuamente autori conosci mento ed etero vincono cimento riconoscimento disse e riconoscimento altrui
Il riconoscimento che ci diamo e il riconoscimento che ci danno e va in questo senso un grande insegnamento per tutte le confessioni religiose
Concludo
Come testimoniati dall'Unione buddista italiana come interpretati nella sua attuazione dell'articolo otto
Il dialogo e riconoscimento esprimono il peculiare investimento della Costituzione repubblicana sul pluralismo sociale e politico e anche religioso
La nostra Costituzione non ha voluto che le confessioni religiose si dividessero in riconosciute e non riconosciute
Non lo ha fatto non ha delegato al legislatore tanto meno all'esecutivo il potere di farlo
Questa distinzione è estranea alla nostra grammatica costituzionale
Perché estranea alla nostra concezione delle originarietà del religioso dunque della sua indipendenza rispetto allo stato di cui ripeto siamo a mio avviso di editori alla Chiesa cattolica
Non siamo il Belgio non siamo l'Ungheria non siamo la Cina
La distinzione tra confessioni riconosciute e non riconosciute
Che è propria di quei sistemi
Ci è estranea anche se può venirci la tentazione di importata e talvolta anche semplicemente a fini di tutela
Al contempo non siamo neppure la Francia che dal mille novecentocinque dichiara di non voler riconoscere più alcun culto
E deve poi correre ai ripari di quella separazione quella del mille novecentocinque e la legge di separazione con la legge del due mila ventuno contro il separatismo
Lo Stato italiano non riconosce le confessioni religiose ma riconosce la personalità giuridica dei proponenti
Può sembrare una distinzione sottile
E invece la distinzione fondamentale perché fondata sul pluralismo ed è fondatrice di pluralismo
La pluralità di forme giuridiche del dialogo ed eventualmente dell'esito del dialogo quando questo necessiti una traduzione in atti formali corrisponde la pluralità del fenomeno religioso delle confessioni all'interno delle confessioni
In questo senso il riconoscimento dello Stato non può che essere a sua volta plurale
Anche se rifugiarsi nelle abitudini nella prassi e irrigidire quella prassi in precetto sembra poter meglio garantire la legalità e la sicurezza
Il pluralismo sperimentato dall'Unione buddista italiana in quarant'anni di relazione con lo Stato italiano che poi il pluralismo e la sua vicenda interna delle sue comunità
Dei suoi legami internazionali della sua presenza sociale anche dei rapporti con gli altri enti buddisti cogli allora il nucleo dell'ispirazione costituzionale dello vivifica
In un dialogo che non pregiudica la bilateralità delle intese in un riconoscimento che non presuppone la distinzione discriminatoria tra confessioni riconosciute e non riconosciute
La sintassi dell'articolo otto l'eguale libertà il diritto di organizzarsi rapporti con lo Stato ha scritto quarant'anni di esperienza dell'Unione buddista italiana
Quei quarant'anni hanno realizzato hanno a loro volta scritto nella storia l'articolo otto della nostra costituzione
Ringraziare il professor Ventura prego di raggiungermi il l'onorevole Massimo D'Alema Presidente Fondazione Italianieuropei è già Presidente del Consiglio grazie
Buongiorno grazie grazie di questo invito che
Insomma è innanzitutto un invito ad ascoltare perché
Siamo i miei
Interessi
Culturali attuali
Si muovono in campi DiVersi
Ma certamente come cercherò di spiegare
Non estranei alla necessità e alla curiosità intellettuale verso il contributo che
L'esperienza spirituale
E
Religiosa di una comunità come la vostra può dare ad affrontare i problemi del mondo contemporaneo
Io vorrei partire da una considerazione dalla le ragioni che ci spinsero all'ora
Ad accelerare
Il processo delle intese
Che
Delle intese non solo dell'intesa come Unione buddista
Io ho apprezzato moltissimo le considerazioni del costituzionalista
Ma resto convinto che tra l'articolo sette l'articolo otto cioè un una qualche contraddizione
Di cui possiamo comprendere le ragioni storiche diciamo che
Furono
Importanti nella costruzione del compromesso costituzionale
Ma non c'è dubbio che il principio di eguaglianza tra le confessioni religiose
Tra i cittadini credenti stabilito dall'articolo otto e in una qualche contraddizione con il primato dell'intesa la costituzionalizzazione dell'intesa con la Chiesa cattolica è prevista dall'articolo sette
Tanto è vero che il cammino dell'attuazione dell'articolo otto è stato un cammino faticoso e pieno di ostacoli
E per non tutti si è compiuto
La discussione sulla in Consiglio dei ministri nella discussione sulla decisione di accelerare attraverso una prima firma attraverso l'impegno del governo questo processo fu una discussione molto difficile
Non per i buddisti sa per i testimoni di Geova
Una discussione persino drammatica
E
Che alla fine si risolse in favore della della mia proposta di firmare della mia volontà di firmare grazie al sostegno di Ciampi le ricordo alla fine
Diciamo di questa discussione drammatica
Dunque un cammino non semplice
Pieno di ostacoli
E tuttavia necessario
Per realizzare quello che qui condivido pienamente che è lo spirito della Costituzione
Edita è che lo spirito
Di una Costituzione orientata verso una democrazia aperta verso la libertà verso l'eguaglianza tra i cittadini ha dovuto incorporare un pezzo di cultura giuridica pre costituzionale
In materia di rapporto con la libertà religiosa
Io avrei preferito ma strada
Più difficile se volete infatti non è mai stata praticata e cioè una legge organica di attuazione dell'articolo otto di riconoscimento della libertà religiosa
Che togliesse di mezzo il meccanismo delle intese
E che costituisse un quadro di garanzia
Questo non fu possibile
E optava Monella difficoltà di questo percorso
Per un'accelerazione nel processo delle intese
Comunque sia mi fa piacere dopo molti anni
Vedere che non solo questo processo giuridico si è compiuto ma che diciamo questo aiutato una comunità significativa importante come la vostra
A
A mettere radici nel nostro Paese
Vorrei ricordare un qualcosa che non è
E inedito diciamo che viene prima della mia esperienza di governo
Io nel corso degli anni novanta quando assunse la responsabilità di guidare la più importante forza della sinistra italiana
Mi posi il problema diciamo di esercitare una pressione un'impressione possono è una parola grossa diciamo ma comunque un incoraggiamento diversa
Nei confronti
Della leadership cinese
Per affrontare in modo innovativo il problema del rapporto con i buddisti cinesi i immondi in Cina il buddismo è fortissimo
E la presenza dei buddisti
In ogni campo della vita civile diciamo l'esercizio del culto eccetera oggi è qualcosa di molto significativi poi tornerò su questo punto ma in quel momento
Il tentativo che io feci dopo un intenso dialogo personale con il Dalai Lama
C'è un incontrai diverse
Era quello di favorire un un intesa
Sale autorità cinesi Dalai Lama
Il Dalai lama mi affidò una sua lettera personale per il segretario generale del Partito comunista cinese presidente Gian Gelmini
Che io li portai
Nel novantacinque
Fu una discussione molto difficile e senza sì
Per lei era le ragioni diciamo che sono no che sono poi
Le stesse ragioni che hanno creato
Così grande fatica e ostacolo al raggiungimento di un accordo tra le autorità cinesi e la Chiesa cattolica
E cioè la
In una dimensione diversa perché
Venti per cento dei cinesi calcolano loro calcolo le autorità cinesi sono buddisti venti per cento dei cinesi sono numeri
Non so su che base sia fatta questa valutazione ma si tratta di numeri rilevantissimo
Però fu interessante
L'apertura di questo dialogo
E devo dire che
Malgrado le le rigidità eccetera
Non si capisce una certa evoluzione della politica cinese
E anche un processo di modernizzazione anche un maggiore grado di unità del popolo cinese senza quello che diciamo in modo progressivo
è stato un un mutamento di atteggiamenti
Verso il buddismo considerato
Dalla leadership cinese dagli intellettuali cinesi
Rappresentativi del potere come una componente importante di quello che loro chiamano il pensiero orientale
Mi è capitato di partecipare questo molto più recentemente ad un seminario dedicato al tema il rapporto tra il marxismo
E la esperienza cinese cioè il socialismo con caratteristiche simili
Non seminario internazionale
Cui
Uno dei relatori era un professore americano sinologo dell'università di Stanford ma il relatore diciamo di parte cinese era il direttore e presidente della scuola centrale del Partito comunista cinese diciamo un intellettuale ufficiale
E mi ha colpito molto il
Modo in cui lui a affrontato
Questo tema innanzitutto dicendo che loro marxismo Massimo non dogmatico loro hanno capito l'importanza del mercato della proprietà privata e tutte queste cose che d'altro canto si vedono a occhio nudo
Ma poi affrontando il tema filosofico
Del problema del rapporto tra la cultura occidentale
Perché attraverso il marxismo
Diciamo la cultura cinese si è confrontata con la cultura occidentale e quindi con le radici hegeliano e del marxismo con l'economia classica con il pensiero illuminista
E il rapporto tra queste la tradizione e quella che lui definiva il pensiero orientale l'esperienza culturale e spirituale
Del Mondo Cinese Orientale
E il il tema di questo problema filosofico era il rapporto tra una cultura basata sul principio di contraddizione sul conflitto come
La cultura occidentale
E una cultura fondata sul principio dell'armonia
Perché in fondo c'era questo intellettuale raffinato perché subisce tanti difetti ma hanno una classe dirigente indiscutibilmente di alto livello diciamo
Quello che unisce diciamo il
Il buddismo il Taoismo il pensiero confuciano eccede che sono
Delle espressioni diverse religiose o o diciamo laiche e di ricerca dell'armonia
Di ricerca della unità della totalità
Il confucianesimo è un un un pensiero dell'armonia sociale salvo il buddismo è un pensiero
Della completezza umana della totalità diciamo
E quindi il grande problema della storia cinese contemporanea diceva questo signore eccome tenere insieme questa influenza
Di un pensiero del conflitto con la persistenza per noi fondamentale di questa grande tradizione della pensiero filosofico della spiritualità orientale
Che è condizione per la coesione della nostra società
Ecco ho trovato interessante questa riflessione intanto perché
Dimostra che della delle asperità del sistema autocratico tuttavia quello è un Paese guidato da una classe dirigente
Che ha una profondità di pensiero una visione di lungo Periodo diciamo che sembrano oramai non appartenere più alla classe dirigente occidentale lo dico con con dispiacere diciamo ma San purtroppo è una constatazione sul difficoltà delle democrazie a produrre e Little diciamo di alto livello
Però a questo dimostra come anche nella sprint in quella società
Diciamo come contrastato e per certi aspetti sta arretrando il il il dominio di una visione materialistica
Cioè l'influenza loro stessi si rendono conto per il progresso della loro società alla coesione richiede UNICRI Librino
Che non può essere
Fondato sul dominio incontrastato di una ideologia di partito
Matrice materialisti
E un recupero di valori spirituali che sono legati alla loro tradizione
Ora
Mi ha colpito questo commercianti concludo
Perché penso che questa riflessione che fanno i cinesi a che fare con un problema con il quale ci misuriamo tutti
In ogni parte del mondo se noi guardiamo al mondo di oggi
Noi chiediamo due enormi problemi
Con i quali si si deve misurare diciamo la leadership con temporali
Uno è quello diciamo che la crisi della globalizzazione
Ed è la pretesa illusoria che il mondo si sarebbe unificato intorno ai valori diciamo del del mercato del consumismo eccetera
Sta producendo il rischio di una frammentazione conflittuale di un ritorno a ha detto mo'centralismi nazionalismi visioni contrapposte che costituisce un pericolo mortale
Perché porta con sé la guerra
E rispetto a questo
Non c'è dubbio adesso ok
Siamo il il l'insegnamento la spiritualità di cui voi siete portatori
Costituisce un un anticorpo molto importante
E l'altro enorme problema è
Il lo squilibrio che si è creato
Tra la potenza dell'innovazione
Tecnico scientifica
Che investe campi che toccano la nostra percezione della realtà perché cambia tenaci Galan intelligenza artificiale non è soltanto un una macchinetta che si usa diciamo e da una parte e dall'altra parte come dire un pensiero filosofico una
Che non è all'altezza di questi cambiamenti
E quindi
Come se diciamo noi fossimo l'umanità fosse una nave Chiascio colto gli ormeggi
Senza vere una bussola morale e spirituale
In grado di guidare il suo viaggio
E questo è pieno di rischi
Per tutti
Allora se questa è la realtà che viviamo se questi sono i due grandi problemi uno è come
Sì
Si costruiscono le condizioni per vivere insieme evitando che la fine del sogno diciamo della fine della storia non fu cui amare e quindi che diventammo tutti americani che si mangiavano gli hamburger in ogni parte del mondo eccetera questo non è accaduto era illusorio
Ci faccia precipitare in una diversità che perdendo di vista la comune umanità porti al conflitto della guerra
E dall'altra parte come noi governiamo
La potenza dell'innovazione con un pensiero filosofico una visione spirituale in grado di dare una bussola il cambiamento
Sono due grandissimi problemi
Che riguardano tutti
E io credo che la vostra riflessione la vostra esperienza
Spirituale sia un contributo ad affrontarli grazie
Ringraziando il presidente D'Alema
Chiedo per cortesia l'onorevole Wanda Ferro Sottosegretario di Stato al gli interni di raggiungermi ringraziando con lei ovviamente il ministro Piantedosi Presidente del Consiglio per questo gesto di attenzione con la sua presenza grazie
Buongiorno a tutti un grazie di vero però uno porgo il saluto al presidente Filippo Scianna da parte del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi mio personale
Ovviamente ringraziando dicevo per questo gradito invito a questo evento
Ma anche ne approfittò ospitando insomma e lanciando un po'un invito presso il Viminale al presidente mi farebbe molto piacere insomma
Essendo stata anche una casa comune di un percorso che è stato fin qui egregiamente raccontato nelle sue tappe
Ringraziando tutti gli autorevoli relazioni consentito in un saluto particolare al già ministro dell'interno
Enzo Bianco che insomma iniziò a seguire da insomma per la sua veste istituzionale questo percorso questo cammino che ha portato poi ad un importante firma come Stato rischia di cordata al presidente
D'Alema nella sottoscrizione del primo accordo ben venticinque anni fa
E per me è un onore essere presente qui oggi con voi per celebrare insieme le prime quaranta candeline della l'Unione buddista italiana
Come è stato detto in qualche intervento che mi ha preceduto sono quaranta candeline quarant'anni che non non vengono ovviamente interpretate come un traguardo raggiunto ma come una sfida alle tante cose ancora da fare ad un percorso che certamente avrà dei punti fondamentali come è stato sottolineato da in qualche modo inquadrare ancora meglio
In qualità di sottosegretario di Stato con delega agli affari
E al Fondo Edifici occulti sono particolarmente felice di poter condividere anche con voi un'altra ricorrenza che peraltro riguarda la mia delega sono i quarant'anni dell'anniversario del fondo edifici il culto ufficio all'interno della quale insomma la direzione centrale per gli Affari dei culti si occupa dei rapporti con le confessioni religiose cattoliche e a Cattolica
E il luogo che oggi qui ci ospita e che io insomma già abitato per altri ruoli questo palazzo
Il refettorio ma Palazzo San Macuto è un valore importante come scelta perché
è un luogo di alto valore istituzionale simbolo della nostra storia repubblicana rappresenta in modo vivido e complicare Tolla testimonianza del dialogo intenso come confronto che costituisce uno dei termini della nostra riflessione di ottici
Mi riferisco in particolare ai temi della libertà e della pluralità religiosa il rapporto con la vita dello Stato e con la necessità delle sue regole
La nostra carta costituzionale infatti pur affermando che tutte le confessioni religiose sono ugualmente libere
Di fronte alla legge e prevedendo che quelle diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti richiedono tuttavia ha chiesto e non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano e che i loro rapporti con lo Stato siano regolati per legge sulla base di intese collettive rappresentanza
Dialogo e riconoscimento dunque il titolo che avete scelto per questo convegno termini che si integrano reciprocamente e che debbono necessariamente camminare insieme in coerenza con la visione del nostro Paese
Con riferimento ai culti a cattolici come è noto rientra tra le finalità istituzionali del Ministero il rapporto con le diverse confessioni religiose non cattoliche
E in particolare la gestione dell'iter procedurale per il riconoscimento della personalità giuridica ma anche il riconoscimento dei ministri di culto
Neonati ma il pool matematica certamente di particolare rilievo
Che richiede massima sensibilità istituzionale perché consente di analizzare e soprattutto di approfondire la conoscenza di diversi enti religiosi che si distinguono per vocazione e finalità
Espressioni tangibili dei principi costituzionali declinati in termini di libertà religiosa e sir Cizio di culto e pluralismo confessionale
La tutela codificata dalla Costituzione ha consentito nel tempo e cioè al ministero
E ha riservato sempre di più una particolare attenzione
Di riconoscere diverse comunità religiose applicando con equilibrio i dettami di una normativa adottata in un contesto storico e legislativo molto differente e precedente della stessa carte costituzionale la legge sui culti ammessi dal mille novecentoventinove la numero mille centocinquantotto
Il ministro è oggi impegnato nell'interpretare le necessità le aspettative culturali
E soprattutto da quelle che provengono da tanti enti in relazione alle esigenze contemporanee del contesto sia religioso che sociale
Meriterebbe infatti una più ampia e approfondita riflessione la constatazione che negli ultimi anni è in aumento il numero delle domande di riconoscimento della personalità giuridica
Da parte di confessioni acattoliche e il relativo al momento dei fedeli ad oggi trentasei enti hanno la personalità giuridica riconosciuta dal ministero dell'Interno
Alcune confessioni ottengono inoltre la promulgazione di una legge dello Stato risultante di una specifica e tagliata intesa tra le parti Stato italiano e confessione religiosa
Ad oggi le leggi d'intesa sono tredici
Le leggi d'intesa con mano o l'Unione buddista italiana e quindi con un visto agisce chiaramente che il buddismo in Italia e riconosciuto come una religione superando precedenti interpretazioni fisso fisso
Filosofiche e sociologica per questo motivo quarant'anni fa nasceva l'Unione buddista italiana con la partecipazione di centri di diverse tradizioni
Ottenuto nel mille novecentonovantuno il riconoscimento giuridico come ente di culto l'Unione
Si propone da sempre di sostenere l'insieme del movimento buddista italiano nel rispetto e di tutte le tradizioni le finalità sono note da ampiamente condivise e tra queste l'impegno a favorire il dialogo con altre comunità religiose con i centri di impegno spirituale con le istituzioni culturali accademiche su argomenti di comune interesse
Nel corso degli anni
Lubiam saputo promuovere la creazione diretti importanti reti regionali reti interregionali centri associati per assicurare una migliore reciproca conoscenza e collaborazione
Lo Biasio cioè per l'Unione buddista europea a conferma di una vostra visione di una visione ampia di una visione scene hard limiti geografici uniti solo dallo stesso afflato fideistico
L'intesa e risultante di un primo accordo siglato con il Governo D'Alema e stata approvata no con la legge del trentuno dicembre due mila dodici la numero duecentoquarantacinque
E si sviluppa in particolare su alcuni punti come l'assistenza spirituale nei luoghi di cura e negli istituti penitenziari la partecipazione alla ripartizione dell'otto per mille
Altre previsioni attengono specificamente all'identità buddista come la tutela delle regole tradizionali per il trattamento delle salme e riconoscimento della festività diverse
Tornando ai concetti cioè hanno ispirato l'incontro di oggi
Deciderò evidenziare come l'Unione buddista nel suo percorso di impegni istituzionali e pubblico abbia incarnato proprio questo doppio principio
Dialogo come metodo riconoscimento come orizzonte
In un'Italia plurale le parole del dialogo e del riconoscimento non sono solo degli strumenti etici sono sfondamento civile il buddismo da voi rappresentato si connota quindi per il forte spirito di apertura verso le altre religioni in particolare sono intensi rapporti con il mondo cattolico colle
Con la frequente organizzazione di conferenze condivisa rapporti diretti con il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso e scambi di esperienze monastica
Importanti sono i rapporti che avete intrecciato con le università italiane e la significativa attività culturale curata dalla Fondazione lo scorso anno Lubiam presentato un'interessante devo dire
Spero che molti possono leggerla un'interessante ricerca sul buddismo in Italia
Che ci ha offerto una riflessione ed è una riflessione sui cambiamenti all'interno delle religioni contemporanee ed ha restituito un'immagine dell'identità del dei vostri centri non che è un approfondimento sulle percezioni degli italiani non buddisti nei confronti di questa religione il bilancio complessivo del ministero in merito all'attività che svolge l'Unione e più che positivo
Come costante rimane l'impegno dello Stato
A perseguire il percorso già condiviso
Nel rispetto dei principi costituzionali dell'ordinamento giuridico con un ascolto alle nuove esigenze associative correlate anche alle mutate esigenze della società
In un periodo storico così complesso periodo storico così difficile
Caratterizzato da attenzioni da crisi considerò rilevante importante poter continuare a condividere i valori della nostra democrazia
A tinte proprio quella parola che avete scelto del dialogo e del reciproco riconoscimento possano continuare a cacciare la strada verso la ricerca della convivenza e della pace fra i popoli
L'auspicio quindi e quello di saperlo bilanciare con lungimiranza i valori buddisti di fratellanza ed illuminata accoglienza di amore di compassione promette dà anche la festività
Lei Sacconi solidi valori fondanti e propri dell'Italia grazie infinite di cuore perché li ha avuti per i vostri quarant'anni
Al termine di questo momento chiederei al presidente Scianna un ultimo saluto a conclusione di questa giornata grazie
Grazie rapidissimo prima di tutto un grazie era un grazie anticipato che chiaramente conferma per i vostri primi interventi preziosi utile che ci confermano un impegno che ci confermano
Quello che è stato un percorso di quarant'anni ma soprattutto ci confortano
Nella nel proseguo la nostra attività e quindi ci ritroviamo qui tra quarant'anni ed è per per tornare a discutere su come sono andate le cose
Grazie grazie di cuore penso sia stato veramente una giornata importante preziosa grazie a tutti per la vostra presenza e mi scuso per non aver ricordato la presenza prestigiosa
Dello del ministro Bianco all'inizio mi scusi la mancanza perché cerco di recuperare adesso grazie ancora
Grazie