"Nel cerchio della prigione" org. dalla Casa delle Culture e dalla Casa Editrice Sperling & Kupfer presentazione del libro di Laura Braghetti e Francesca Mambro

Buonasera a tutti perché sui banchi è questa
Presentazione di Libero
La casa editrice seppellire CUF ora e la Casa delle culture
Però all'inizio
Presento al nostro scriveva
Il libro nel cerchio della prigione un libro scritto Orba Mauro Abra diretti e Francesca Mambro
L'operazione
Per ritornare a seguire
Insieme a lui ci sono e poi nel corso riconsiderata di oltre le cose Alessandro Bucchi rettile
Ha un'esperienza
Animatrice del centro Virginio avulsa
Gianni Borgna assessore alla cultura del Comune di Roma
Chiara Beria d'Argentine vicedirettrice dell'Espresso
E Silvana Mazzocchi della Repubblica ciascuno è presente riusciamo a questa presentazione
Per delle ragioni che vanno al di là delle professioni
In genere diciamo con casa della cultura non sono abituato presentando presiedendo a dare i titolari
Ricordati in mano servono solo come dire un po'
Dare una qualche ragione ma in verità mi pare e posso dire che ognuno di usciamo partecipa a questa presentazione anche per delle ragioni specifiche individuali di storia di percorsi è presente una delle autrici Laura Braghetti
Una storia che conosciamo
Io spetta a me il compito di essere l'ospite dalla serata e quindi non farò nessun ragionamento ampio sul libro però voglio dire qualcosa
Pochissime cose
Credo che abbia fatto bene fa bene Traglia Clara Sereni nella prefazione o almeno questo mandato questo senso illibata definire il libero
Un libero
Per qualche verso difficile
Difficile
Non difficile perché sia scritto con un linguaggio Complesso
Non perché non lo possiamo comprendere dal punto di vista di sentimenti e di ragioni ma perché mi sembra cioè mette in moto
Meccanismi interpretative di ragionamento
Sui quali ancora la riflessione forse anche la condivisione generale è ancora aperta aprendo da una parte alcune cicatrici non chiusa ma dando anche alcuni suggerimenti interpretativi da questo punto di visto più che interpretativi proprio di stati d'animo
Una seconda questione
E che volevo dire divisione barre che il libero trattando rimandando cioè danni drammatici
Metto in modo meccanismo in cui gli individui le individuare in questo caso cielo con aperti vedasi dividersi ragione
Di quello che è accaduto nella medicina Anni di piombo quello che è accaduto nelle scelte operate e a partire da sé
Per lui inventa hanno attraverso alcune categorie poiché i presentatori dell'aureo stessa saranno più esplicite dei piani interpretativi
Che a me sembra scompagina no o ci fanno riflettere anche su pezzi della politico ragioni dell'Empoli della politica
Laurea scrive a un certo punto A pagina sette però tossica dietologia
E poi anche quando ragione mio rapporto con la manderò con Francesca
Dando così ragione di questo rapporto e poi è un paradigma
Pone una frase Montinaro trovato molto bella come ogni amicizia che voglia essere seria abbiamo iniziato a confrontarci su tutto quello che era ostacolo al nostro rapporto
Evocando quindi problemi di diversità di relazione con l'altro forse di percorsi tipici
Al femminile quando esperienza così come è nata o almeno non so dire se sono di business femmine ma sicuramente oggi più rappresentati da un universo femminile
E non è un caso vedo qui anche a delle gambe ha partecipato l'altra sera una presentazione di del libro di Ermanno Rea che questa settimana per una sorta di circostanza ho ragione
Noi qui alla casa avuta abbiamo presentato tre libri che esplorano la politica invece che partendo dalle teorie politiche dall'insieme dei sistemi politici dagli individui
Abbiamo presentato il libro di Ermanno Rea mistero napoletano ieri donne oggetto in oggetto di Giovanni De Luna stasera nel cerchio della prigione
In tutte queste diciamo la dominante non sono legate Goria della politica sono gli individui
Che il rileggono la dimensione della politica a partire dal se in questo modo danno anche chiavi e spiegazioni dell'essere delle scelte
E forse anche inducono a pensare alle modalità dell'agire politico forse è meglio e più in generale della Jive collettivo con dei paradigmi nuovi a dire
Che possono andare dai sentimenti dall'amicizia delle questioni che riguardano la scoperta di valori nel conferma
Quindi un libro Complesso
Ma di grande interesse chiudo qui
Introducendo abbiamo deciso di seguire l'ordine che nell'invito nel dare la parola ai presentatori e quindi per primo la parola ad Alessandra Bocchetti
Sì
Allora intanto naturalmente devo dire che sono molto contenta di essere stata scelta per da Laura per essere una delle mediatrici di questo libro e quindi sono molto contenta di essere qui
La fusione di che presenta un libero e quella di comunicare le proprie impressioni le prove i propri giudizi
E poi anche quello di far venire agli altri lavori il desiderio di dirigerlo
E per questo per suscitare questo desiderio si si deve comunicare si deve comunicare più più chiaramente possibile
Cosa c'è da prendere in questo libro perché l'operazione di leggere un libro è sempre qualcosa apprende apprendere persi
E qui in questo libro a mio avviso c'è da prendere molto è talmente tante cose che perfino difficile decidere però necessario sceglierli perché altrimenti potremmo stare qui cure e ore talmente tanto è un libro denso
Io penso che ebbene che io dica prima che cosa mi porta qui io ho incontrato la prima volta le politiche di Rebibbia pochi anni fa perché il vigile avulso organizzò un seminario sul pensiero della differenza
Noi Esterne perché siamo state parecchie donne che ci siamo impegnati in questo in questo progetto portavamo un discorso difficile
Questo discorso era questo che c'è una profonda differenza tra un uomo che decide che lo stato il suo nemico ed una donna che decide che lo Stato il suo nemico le motivazioni
Per una donna possono essere più ampie e più profondo questo era il discorso che noi abbiamo cercato di fare insieme lo Stato che tutti abitiamo è uno stato che fondato ancora regolato da un ordine patriarcale
Ordine che produce un mondo dove una donna non trova quasi niente di favorevole per lei
La rabbia lo sconcerto la delusione
Che questo produce
è un principio attivo
Per ogni donna
O può essere anche il contrario può essere il luogo della sua depressione
Una donna che decide di andare contro lo Stato condivide con i suoi compagni le tante ragioni ma non tutte
Lei ha una ragione in più una rabbia in più il il desiderio di giustizia che la muove
A radici ben piantate nella sua storia di donna
Che questo sia detto un non detto
è così
Sono andata dunque a lavorare a Rebibbia soltanto su questo scarto soltanto su questa differenza
Il resto non abbiamo affrontato abbiamo evitato
Con cura di andare fuori da questo territorio
E abbiamo lavorato sinceramente
Su ciò che sicuramente avevamo in comune
Su ciò che avevamo in comune
Per saperne tutte di più è stato veramente un lavoro comune
E abbiamo tentato di lavorare per avvicinare la politica e le sue ragioni
A quello che normalmente non viene parlato
Al corpo le sue necessità
Il bisogno delle aspettative di chi ci vuol bene il bisogno d'amore eccetera questi sono stati i nostri terreni di confronto
Per me è stato un lavoro lo dico
Entusiasmante in fitto fitto noi parlavamo dalle tre alle alle sei questa era l'orario concesso fitto fitto perché la
In carcere c'è poco tempo e quindi sia immediatamente il senso dell'essenzialità e tutti quanti si diventa utenti sci questo in un certo senso io rimpiango molto di quel lavoro quell'autenticità a cui quel luogo estremo
Costringe
Lavoravamo allora dalle tre alle sei e ciascuno aveva il proprio quaderno di appunti e alle tre entra avuto poco
La trafila dei dei vari cancelli sempre però con un'idea chiara nella mente
Che era un caso che era un caso fortunato della vita che io non mi trovassi dentro anch'io
Perché
Avrei potuto vivere le storie di tutte queste donne se solo la mia rabbia e il mio bisogno di giustizia così forte da giovane non si fosse incanalato
Per altre vie e non avesse fatto altri incontri
E ne uscivo sempre cacciata via forza perché quando arrivavano le sei
Re personale il personale carcerario che ti buttava fuori in un certo senso è vera buffo pensare che
Io uscivo di galera a forza mentre in genere no
Sì si entra forza in quei luoghi e percorrevo quel viale sempre un poco le gambe molli segno di tutta l'attenzione delle ore precedenti e così è stato per due anni
E per un terzo anche ma anche se è un po'diverso
Un altro discorso difficile anzi difficilissimo che però io facevo con insistenza
Nonostante debbo dire la verità gli occhi al cielo gli sguardi in tralice i mezzi sorrisi delle mie compagne perché queste donne sono state nere le mie compagne di seminario è stato un seminario in comune
Nonostante l'ora questi sguardi che si scambiavano di sottecchi
Questo discorso lo facevo convinta come sono convinta ora e questo discorso è questo
Che di una libertà si può essere libere anche in carcere
Il libro lo riprende questo tema
Secondo me bastava spostare il senso di questa libertà
Bastava spostarsi dall'idea di essere libere
All'idea di fare libertà una libertà che si fa una libertà attività che era creare comunicazione interlocuzione parlare esercitare il giudizio sulla realtà darsi ingenti il giudizio per propria scelta muovere realtà muovere gente
Questo per trapassare le mura del carcere che significano il contrario di tutto questo che significa lo Silenzio significano isolamento il che significa la separazione
Da questo punto di vista per me questo libero è il segno di questa libertà di questa libertà possibile
Questo libro racconta una storia
Difficile una storia impossibile neppure possibile l'amicizia tra due donne opposte per idee una appartenente come storia alle BR l'altra inalare due nemiche
Che diventano amiche
Cosa il che determina questo cambiamento
Questo cambiamento
E ha determinato dal potersi guardare da vicino
Perché solo guardando da vicino infatti è possibile cogliere ciò che abbiamo di comune
L'ideologia va tanto di Atri ideologia tante volte ripetuta
In questo libero
L'ideologia ha bisogno di uno sguardo distante
Di immaginarsi l'altro diverso
Ma quando ci si avvicina l'uno all'altro anche un nemico una nemica diventa un simile
Non più l'altro da me ma il mio simile
E allora si intrecciano le storie per ciò che hanno di comune e questo è successo a Francesca Laura
Dice bene Laura nel suo libro quando comincia nel suo cuore la la tentazione di questa amicizia e dice come resistere
Lei è lì in carne ed ossa e mi sorride
E questo libro ci fa chiedere perché poi io ritengo che di questo libro ci interroga in questo libro merita un continuo nella coscienza di tutti noi
E possibili dunque guardarsi da vicino
E possibile fondare una società a partire da questo sguardo ravvicinato
Da uno sguardo diverso da quello che ha fatto
La società fino adesso che è uno sguardo invece distante uno sguardo che vede tutti uguali uno sguardo che semplifica certamente la realtà chi la semplifica troppo
Noi viviamo infatti in una società che divide gli uguali dai diversi
E che non riesce a vedere i simili
E allora un problema oggi
Molto di attualità
è proprio questo ci porta anche questo libro come può essere una società basata sulla somiglianza
Questo libro insegna
La grande forza la grande potenza del guardarsi del vicino
è un libro coraggioso naturalmente anche perché riesce a superare il pudore e mescola sa mescolare le cose più distanti mescola la tenerezza alla pietas il bisogno d'amore al rimorso
Ed è presente certamente in ogni pagina
Il dolore ma è anche presente la felicità questo è indubbio questo libro non esisterebbe questo è il mio parere senza questa speciale felicità a dire la verità secondo me niente esisterebbe senza fili senza la felicità quel stessi operanti col deve a vere un un inizio all'inizio un suo momento luminoso
Questo libro
Sa parlare perfino la pericolosa pericolosissima felicità del carcere
Non Tavares conosciuta dice Francesca alla ora se non fosse finita qui
E non avrei conosciuto suor Dolores se non mi avessero sparato se non fosse stata ferite
E così era finita
Questo intrigo fitto fitto dove ogni accadimento anche il più terribile Riserva un'opportunità quando sia veramente bisogno degli altri quando ci si trova nella necessità degli altri
è un libro scritto da don dove niente viaggia separato
Niente viaggia separato ricordi dell'infanzia solari il rimpianto della madre per Laura il pudore per la madre di Francesca
Le amiche gli amici le passeggiate le ricette e gli scherzi il ricordo delle vittime delle armi la paura il dolore i fratelli l'amore
Il desiderio di un figlio il rimorso la giustizia i ricordi
E soprattutto il dolore di aver mancato le aspettative di chi ci ama gli ideali perduti sogni in una forma che cambia perché questo libro almeno tre forme
La storia le lettere e diari
Non so
Ragusa
Io penso che forse in media sono un po'invadente diciamoci la verità
In media non sono tutto
Grazie grazie ma coordiniamo ICI almeno un pochino perché se no altrimenti
Tutti contemporaneamente non esce una buona cosa
Allora dicevo che questo libro almeno tre forme
Il racconto le lettere e diari
è un libro allegro e terribile che sembra disordinato ma non lo è invece allude ad un ordine diverso che si fa strada nella coscienza di Lahore Francesca un ordine
Che forza meno la vita che che si lascia andare e che accetta dalla vita suggerimenti e suggestioni
E la politica
La politica quella che ci sta tanto a cuore la politica in questo libro viene maledetta più volte
è fonte per Luna e per l'altra di non verità ed è qui secondo me che il libero manca a se stesso manca
Alla coscienza di ciò che
Perché questo libro per me
è un gesto politico molto chiaro non la politica comunemente intesa la politica dei partiti la politica
Del parlamento ma quella
Della gente e dei rapporti tra di loro cioè quella del vero territorio della politica
Laddove si spostano i confini essi ridisegna la geografia degli usi e dei costumi
Del sentire umano quelle zone limite anche dove si tenta dove si trovano cose che sfuggono al senso comune
Questo libro di ricerca politica
Per chi lo vuol capire
Se la politica è l'arte dello stare insieme e la cura del bene comune come io penso questo libro ne è un gesto altissimo non è fuori come pensano laurearmi Francesca
E ciò che semmai si chiama comunemente politica ad essere fuori dall'arte dello stare insieme oggi ed è alla ricerca del bene comune dunque Storybrooke
C'è un pezzo molto bello del libero dove lavora racconta di non aver riconosciuto una sua compagna di scuola che le che le si era presentata con la domanda non mi riconosci
A questa domanda Laura racconta che sempre mi si gela il sangue che le si annebbia la vista perché perché pensa di trovarsi di fronte ad un parente di una vittima che le viene chiedere conto
Poi riflette nel libro e le viene in mente la morte nella poesia Albatros di Kohler legge che va dall'ultimo marinaio ancora in vita e gli domanda non mi riconosci
E allora Laura conclude
Che è la morte altrui di cui è responsabile che le viene a chiedere conto
Nella sua paura
Francesca risponde con una pagina luminosa a dir poco che sarebbe troppo lunga leggere tutta e troppo commovente
E vedo solo la la conclusione che dice
Ma sei sicuro che sia la morte a chiedere al marinaio se la riconosca
O forse si tratta proprio di quella parte migliore di noi che abbiamo sopraffatto nel momento stesso in cui si è voluto alla fine dell'altro
Non credo che sia lei a tornare e neppure la nostra coscienza quella non si è perduta e sappiamo dove e come sentire
A tornare è il bene dell'uomo
E l'esistenza di quel bene perduto e la vita la vita di ciò che poteva essere il non sarà più a volere essere ricco
Se dunque il bene secondo Francesca a voler essere riconosciuto
Allora non bisogna aver paura di quegli incontri
E bisogna anche andare oltre bisogna cercare di questi incontri e questo è anche il senso di questo libero
E anche la direzione di questo libro suscitare questi incontri e cercarli
Naturalmente per fare questo è necessario esporsi
E l'amore Francesca lo fanno con un grande coraggio
Ed è così che secondo me cominceranno avvincere
Ma innanzitutto vorrei dire
Che il libro è molto emozionante
Tocca corde razionali ma anche corde emotive
Soprattutto per chi come tanti di noi
Ha vissuto pienamente quel periodo quegli anni
I cosiddetti anni di piombo e può quindi confrontare
La propria personale esperienza con quella di di altri giovani più o meno coetanei che fecero altre scelte
Poi il libro emozionante naturalmente per tutte le cose che adesso diceva anche Alessandra Bocchetti perché è un libro nel quale si mescolano insieme
Proprio allora si diceva Pubblico e privato personale e politico si fa un bilancio
E poi emozionante per quest'incontro così inusuale così singolare
Tra due donne
Che soprattutto all'ora
Militavano da posizioni opposte
Devo dire che
Anche se tutti gli elementi di di emotività di sentimento sono stati molto forti
Leggendo queste pagine che avendo conosciuto poiché subito dopo lo dirò personalmente
Sia Laura Braghetti che Francesca Mambro
Naturalmente però
Io di fronte al dipanarsi di questo racconto mi sono anche posto un po'la questione che la questione delle questioni insomma come si deve leggere questo fenomeno cos'è stato questo terrorismo peraltro di opposto segno e colore
Che ha insanguinato certamente l'Italia in particolare nella seconda metà degli anni Settanta
E mi è anche venuto in mente un episodio che io cito non certo per
Per vanità per narcisismo ma perché anche queste un po'un episodio di vita vissuta
E cioè di un articolo che io che allora collaboravo più o meno saltuariamente anche a Paese Sera
Un articolo che io scrissi recensendo un libro che ebbe una discreta fortuna loro un libro di Mondadori
Si intitolava vivere con il terrorismo
Ed è un libro di Luigi Manconi
Cito questo episodio perché perché io scrissi questo articolo di cui conservo ancora il dattiloscritto
Ma è l'unica volta in cui un mio pezzo dato per qualunque giornale insomma
Non mi è stato rettificato non mi è stato chiesto di rettificarlo ma una volta impostato sulla pagina fu letteralmente smontato e cestinato
Questo io non l'ho mai detto non appunto questa vanità ne ho fatto allora una polemica per questo mi son tenuto il fatto con dentro di me anche perché non aveva nessun rilievo particolare all'esterno
Ma lo cito adesso perché perché appunto mi è venuta la curiosità leggendo questo libro di vedere che cosa io all'ora si parla di quegli anni credo che il pezzo sia del mille novecentottanta
Avessi scritto
E il perché e di tanta censura
E allora vi leggo solo due passi ovviamente il pezzo è piuttosto lunga e non circa sei cartelle però io dicevo e credo che sia significativo leggerlo perché tra l'altro sono parole scritte quindici anni fa
Bisognerà pur trovare il coraggio di dire che i brigatisti io parlavo dei brigatisti ma diciamo che
Il ragionamento può essere fatto nei confronti dei terroristi in genere quindi può accomunare anche in questo caso Laura e Francesca Mambro bisognerà pur trovare il coraggio di dire che i brigatisti non sono dei mostri
E nemmeno dei volgari assassini
Ma gli eredi degli interpreti a modo loro più conseguenti
Di umori istanze analisi politiche che hanno circolato in tutto un'area della sinistra per oltre un decennio
E le cui origini che si fondano nel rifiuto del nesso democrazia socialismo risalgono a ben prima del Sessantotto
E poi aggiungevo
Che il terrorismo come appunto sottolinea Manconi nel libro
è prima di tutto intreccio tra cause materiali e sociali volontà soggettive prassi politiche radici di classe strutture organizzative
E che per venirne a capo non ci si può limitare puramente e semplicemente al confronto tra i rispettivi eserciti arsenali e volume di fuoco
Ora devo dire che rileggere queste parole che coscritto di un altro da me forse perché ormai son passati tanti anni e ciascuno di noi cambia anche col tempo
Però la cosa mi ha colpito perché probabilmente nel caso del terrorismo
Queste parole non solo quindici anni fa ma per tanti poniamo a sinistra io milito nella sinistra per tanti a sinistra ancora oggi sono parole probabilmente molto opinabili e probabilmente da molti nient'affatto condivisa nemmeno oggi
Quindi forse oggi il pezzo non vi sarebbe smontato di pagina così letteralmente cestinato ma probabilmente visto anche il dibattito ancora di questi degli ultimi giorni di queste settimane sulla questione del terrorismo pensa anche al film di Moretti ad esempio per la questione e ancora molto aperti
Ecco io credo io credo questo che
Probabilmente forse nel libro di Manconi nell'articolo che io cito che scrisse allora c'è una forzatura quando si dice che
Non è sul piano militare e si può sconfiggere il terrorismo perché poi alla fine forse la sconfitta è venuta soprattutto sul piano chiamiamolo così militare
Però sono convintissimo ancora oggi
Che venire a capo del problema che era il problema di una parte consistente e significativa di quella generazione
Era appunto qualcosa che non potesse comunque risolversi solo sul piano come dire della sconfitta militare per usare questa espressione
E che dunque appunto
Quei giovani non poteva non essere puramente e semplicemente considerati anche nel momento in cui egli si doveva combattere e sconfiggere naturalmente
E certamente ma loro per primi oggi lo ammettono hanno compiuto errori macroscopici di valutazione hanno compiuto anche dei delitti terribili
Però non si potevano puramente e semplicemente considerare come già allora scrivevo dei mostri o devo ieri assassini
E non essere riusciti in questo pienamente poi lo dico adesso subito finendo questo intervento credo che lasci ancora aperta questa ferita
E
Non abbia Trovato questo la possibilità di uno come dire di uno sbocco di una conclusione
Di questa di questa vicenda ma adesso tutto subito dopo tornerò su questo punto
Vorrei però dire che naturalmente
La lettura del libro non spinge solo a considerazioni politiche politiche generali spinge a considerazioni anche disegno se vogliamo anche più
Più universale non saprei come dire certamente più immediatamente umano
Mi pare che proprio nelle prime pagine nelle prime lettere proprio in una lettera
Di Francesca Mambro si dice una cosa
Molto toccante
Quando Francesca Mambro parla della strana famiglia
Che è appunto questa strana famiglia che si è costituita all'interno di Rebibbia all'interno del carcere
Tornando
Su un concetto che già è presente nella bella prefazione di Clara Sereni e che
Pochi istanti fa anche la Bocchetti ha sottolineato c'è qui questa fraternità diciamo così che si crea all'interno
Di una struttura come come si come appunto come appunto il carcere
E certo
Si può essere liberi anche in carcere
Come diceva appunto Alessandra Bocchetti anzi
C'è tutta
Una pubblicistica che potrebbe persino dimostrare che per certi versi e in certe situazioni si è più liberi in carcere che fuori del carcere
Leggendo queste pagine messo menu di mente anche tanti film importanti
Che tornano proprio su questo pensiamo un film bellissimo di Rossellini Europa cinquantuno
Che si conclude con l'immagine della Bergman lì non è un carcere una casa di cura un manicomio
Dietro le sbarre ma in questo dietro le sbarre
In cui viene segregata la Bergman del film proprio perché la famiglia e la società rifiutano questa sua vocazione altruistica solidaristica al punto da considerarla una pazza una deviante per questo c'è invece la grande libertà di questa persona
Che borghese ricca soddisfatta
Si ribella a questa sua condizione per questo viene considerato una pazza ma proprio in questa pazzia tra virgolette cioè l'elemento suo di ritrovamento di una identità che tema che Rossellini ripropone in una chiave anche più comica e grottesca in un altro bellissimo film con Totò dove la libertà
E che da ultimo perché ha visto il film che non ha avuto grande successo purtroppo perché lo considera invece uno dei film più belli di Ettore Scola il romanzo di un giovane povero Scola ripropone chi ha visto il film lo sa la storia di questo giovane che in realtà non ha commesso probabilmente nessun delitto ma che alla fine accetta il carcere proprio perché vede nel carcere una condizione di maggiore umanità
E anche di maggiore soluzione della sua identità Rispetto al fuori all'esterno al mondo alla società
Quindi in questo senso certamente si può essere liberi anche in carcere o forse in certi casi si può essere persino più liberi all'interno di un carcere
Ma al di là di questo ecco io credo
Che il punto
E ancora una volta sia questa strana famiglia di cui si parla
E così dicevo prima io ho avuto modo sia pure per poco naturalmente
Di entrare in contatto con questa strana famiglia perché
Comune di Roma l'assessorato alla cultura ormai da un anno ha cominciato all'interno delle carceri anche di Rebibbia femminile una serie di attività culturali
E quando siamo andati circa proprio un anno fa
A incontrare le detenute per capire quali fossero le loro esigenza idoli interessa di anche le loro maggiori curiosità in campo culturale ci fu un bellissimo incontro molto semplice
Molto immediato ma veramente molto toccante
Con tante di loro tra queste c'era appunto anche lauree c'era Francesca Mambro e c'erano ancora altre
Politiche ma anche detenute comuni
E effettivamente ecco questo sentimento
Come dire di di verità di autenticità di immediatezza e spontaneità nel rapporto io l'ho avuto molto fu l'ho sentito molto forte da questo incontro e quindi quando poi ho letto queste pagine in cui in maniera dichiarata o semplicemente all'USA
Sia Francesca che Laura parlano ecco di questa strana famiglia comunque di questa condizione
Di particolare solidarietà che si viene a creare all'interno del carcere devo dire che ho sentito in questo proprio la conferma anche di sensazioni che forse non mi ero neanche
Pienamente chiarito ma che avevo sentito e che poi ho razionalizzato tanto più leggendo queste queste belle toccanti pagine
Ecco io credo che se però tutto questo è vero
Allora e concludo ne dovrebbero discendere anche delle conseguenze
Perché in fondo ancora oggi quelle affermazioni che ho citato all'inizio ma per dir meglio tutto il senso umano oltre che politico delle pagine di questo libro fanno discutere non sono così pacificamente accolte
Al punto che per fare semplicemente un esempio e di fronte alla questione poniamo di Bologna e del coinvolgimento di Francesca Mambro nella strage di Bologna che lei ha sempre respinto
Esprimere un dubbio su questo e quindi sollecitare anche una maggiore attenzione
Ma è una politica ma anche naturalmente giuridico penale su questa vicenda se viene fatto a sinistra
Comporta subito delle diffidenze e delle ostilità
Ecco se tutto questo è vero io credo però all'ora che ci debbano essere delle conseguenze ritorno al discorso della vicenda ancora aperta e della ferita in qualche modo ancora a terra
E voglio dire questo semplicemente appunto concludo se nel carcere ci si può ritrovare
E se queste persone di cui parliamo adesso queste persone fisiche in carne ed ossa che sono ad esempio ma sono anche qualche modo metafora
Di altre persone se vogliamo di un pezzo della generazione di cui ho parlato all'inizio se queste persone fisiche nel carcere si sono ritrovate
E hanno avuto quindi la possibilità di dare una risposta anche a loro terribile dramma umano
E al terribile dramma umano che loro stesse hanno determinati in altri io credo che questo debba avere delle conseguenze come dire
Etiche politiche e giuridiche cioè in buona sostanza credo
Che
Noi tutti dobbiamo nei confronti di quel pezzo di quella generazione lavorare perché su tutti i piani ripeto
Etici sociali
E anche giuridici naturalmente
Quella parte di generazione
E quindi anche quelle persone fisiche comprese o a cominciare appunto da Laure da Francesca
Possano a vere
Sul piano esistenziale sul piano umano possano a vere un'altra possibilità un'altra chance di realizzazione
Grazie a Gianni Borgna
Io pregherei i giornalisti apprezzando l'interesse all'iniziativa però di consentire diciamo che i presentatori del dibattito si svolga in modo che tutti sentano quindi vi pregherei diciamo di abbassare il tono della voce compatibilmente con i gli i prevedibili disagi di quest'ambiente dal punto di vista della struttura delle possibilità di effettuare eventuali riprese grazie
La parola Silvana Mazzocchi
Io prima di tutto volevo ringraziare Laura per avermi scelto per presentare il suo libro il libro di Francesca Mambro colgo l'occasione per salutare visto che non è qui
Diceva giustamente prima Alessandra Bocchetti che giusto collegare collegarsi in qualche modo
A questa libera partire anche dalla dall'esperienza io conosciuta Francesca Mambro qualche anno fa in carcere andare intervistarla dei millenni Peligna germinale
E la Anna Laura soltanto dopo erano
Non molti anni
Le ragioni di coloro che avevano partecipato agli anni di piombo da una parte e dall'altra
E prima ancora da cronista mi era capitato più volte di andare sul luogo
Luogo magari dove era appunto dove dentro una macchina c'era uno di quei morti vittime
Vedi quelli che allora da allora e poi sempre sono stati chiamati terroristi per me era sempre un lutto
Perché è un lutto perché la mia è una generazione analoga c'è una generazione di coloro che hanno condiviso quel sogno di cambiare il mondo
Soltanto che a un certo punto alcuni di noi hanno preso una strada e altri ne hanno prese altre non so se nel il quesito del perché queste successe una a risposte certe
E tuttora secondo me è un puzzle che le spore l'esplorazione a partire dagli individui di quegli anni ci può aiutare a ricomporre ma che non è certa di compost
Era però comunque un lutto un lutto per una parte e per l'altra
Poi per motivi di lavoro collaborando alla notte della Repubblica la trasmissione di Zavoli mi è capitato per ore e ore ed ore di sentire in moviola le interviste appunto dei protagonisti di quegli anni
E fu già dall'ora che dinanzi a quelle vitella scenate dalla sofferenza e dal dolore
Mi sembrava dal dolore anche del danno arrecato perché gli anni intanto erano passati e la coscienza dell'irreparabili ITA di quanto era successo era in quasi tutti i loro cominciava a intuire che l'appartenenza d'origine era quasi non avesse più senso ed era stato questa la ragione per cui andai ad intervistare Francesca Mambro per il mio giornale non senza difficoltà devo dire
Perché io volevo fare come poi ho fatto un'intervista di esplorazione umana
Nevica vai l'impressione che poi è stata siamo Conso confortata dalla lettura degli atti che Francesca che già allora rifiutava con forza l'accusa di aver partecipato alla strage di Bologna
Ne fosse estranea e colgo subito l'occasione per dire che aver promosso io sono tra i promotori il comitato se fossero innocenti proprio perché dentro questo comitato ci sono personaggi di destra e di sinistra
è il segno al di là di quelle diffidenze che la verità non era questo colore
E colgo anche l'occasione per dire che mi sembra un grande segno di rispetto proprio per le vittime della strage di Bologna e per i loro familiari cercare dei veri colpevoli e non dei capri espiatori cioè cercare la verità
Fatta questa parente si dicevo che l'intuizione appunto che l'appartenenza d'origine non avesse più senso
Fu la prima cosa che mi porto a conoscere Francesca per questi io trovo questo libro straordinario perché attraverso un rapporto tra donne costruito attraverso gli anni in carcere
Attraverso la vicinanza
Sì supera non solo la gabbia dell'ideologia è stato più volte detto questa sera e nel libro è citato più volte l'ideologia che occupa la mente il cuore l'ideologia che intossica l'ideologia che acceca
Ma attraverso appunto il rapporto
Si comprende il rapporto personale si comprende che la persona
è più importante laurea vice della politica ma è più importante dell'ideologia e soprattutto dell'appartenenza
Secondo lei seguire una traccia leggendo anche delle righe
Per perché appunto presentare un libro deve essere secondo me anche tentare di darne un senso e disse laurea
A pagina a otto cioè sì sì di si rivolge una domanda che è una domanda fondamentale si chiede il perché
Il perché di tutto quello che è successo che è poi il quesito che con cui volevo partire perché era in definitiva la domanda che mi ponevo ridondante a posteriori nessuna risposta era adeguata
E poi continua i belli ideali di trasformazione la sicumera di stare dalla parte del giusto poca cosa quando per gli strani meandri della consapevolezza infine apparsa la sconfitta non tanto militari ma umana
La desolante riedita della consapevolezza di non aver fatto la storia ma ha partecipato ad una farsa
E nel bilancio c'è un po'di tutto
Niente sostanzialmente cambiato non un valore per il quale ho pensato di lottare sopravvissuto e allora cosa è valso
La coscienza appunto che dicevo del danno la coscienza del danno senza giustificazioni
E lo dice anche Francesca nel pezzo che è proprio nella contro copertina
Dice per alcun scrive per alcune persone la vita non può essere altro che un giro della prigione
Non necessariamente un penitenziario di Stato anzi probabilmente una prigione molto grande elegante pulita sferica come il mondo intero o infinita come l'universo
Una prigione di cui fare il giro piccolo da dentro il giro grande da fuori è indifferente
Sono i nostri occhi i veri carcerieri abbiamo visto la sofferenza il dolore l'ingiustizia nostre e degli altri e dovunque andremo se ci andremo non riusciremmo a sentirci libere
Ecco questo dicevo il la particolarità di questo libro sta proprio nel tentativo di uscire fuori nel tentativo in in parte per fortuna riuscito
Per fortuna per le loro vite intendo che hanno riacquistato libertà appunto anche dentro il carcere di uscire fuori senza sfuggire alla sofferenza e conservando la responsabilità di quanto è avvenuto
Dicevo del lire pari per di lire per abilità dice Francesca in un altro punto deliberò non mi sono mai sentita una terrorista ma una dei tanti giovani di quella generazione che mia destra anni a sinistra hanno saputo dare una risposta di giustizia umana e sociale alloro profondo disagio dividere la disperazione spaventata che ne è seguita non può bastare a giustificare tutti i miei errori
Ma è un periodo della mia vita al quale non posso rimanere legata in eterno sono in debito di dolore con molta gente con me stessa posso venirne fuori solo se continua a cercare
Ed è questo continuare a cercare che in qualche modo è il filo conduttore del libro e che comincia quando Laura Hit Channel libero un pezzo del diario ritrovato fra le sue carte Diario del mille novecentottantotto quando Laura e Francesca si conoscono in carcere si comincerà a picco entrare
Per la prima volta c'è appunto il filo conduttore di questa ricerca e dice Laura
In un altro punto del libro per me molto o bello
Proprio perché è un'amicizia e lo ricordava qualcuno prima già stasera di un'amicizia ci si dice tutto e si parte dal profondo di se stessi
Dice oggi mentre scrive laurea oggi mentre facevamo ginnastica con Francesca il ventinove ottobre del mille novecentottantotto
E quando Laura sfidando la diffidenza e il giudizio è negativo delle politiche di estrema sinistra
E vuole comunque vince il suo desiderio di essere persona si libera della sua appartenenza e e si riappropria nella sua individualità dice oggi mentre facevamo ginnastica in palestra siamo rimaste solo noi due e tra un esercizio e l'altro abbiamo iniziato a chiacchiere are
Abbiamo ricordato i reciproci morti Cristo quanto sangue abbiamo lasciato dietro di noi
Non ci sono parole utili per recuperarlo ormai è versato e dite solo nel ricordo di chi sente il dolore di queste perdite e noi due di cosa siamo testimonianze
Quali sono le ragioni del nostro odio ma non odio Francesca anzi troppi provo tenerezza per il suo vivere solitario per essere l'unica donna di destra in carcere
Entrate in carcere che non aveva neanche ventitré anni ed ha già collezionato un per il podio casto ecco qui in queste case secondo me c'è proprio il senso dell'amicizia ed è il senso dell'amicizia e di una ricerca che non finisce
E per chiudere direbbe ancora delle righe che sono invece di Francesca
In cui proprio Francesca dice che questo libro non finisce
Voglio cercare
Scusate
Non le trovo ma comunque Francesca in queste altre video dice che questo libro non finisce perché il senso di questa ricerca il senso di ritrovarsi
Attraverso il recupero di se stessi delle proprie ragioni non può finire non può finire con questo libro perché davanti continua nel rapporto tra persone nel rapporto umano
In questo io trovo
Una chiave per poter rispondere a quanto ho sentito dire e a quanto ho letto
Non solo sul mio giornale su vari giornali nelle ultime settimane proprio a partire dal film di Nanni Moretti si è scatenata un po'una polemica sul fatto che appunto i terroristi dovrebbero avere il pudore di tacere
Io credo che il silenzio sia negativo proprio perché gli anni di piombo erano gli anni silenziosi
Quello che è tutto quello che è accaduto dopo la pacificazione il dialogo passa attraverso la parola attraverso il rapporto attraverso il contatto umano attraverso il confronto
Io non credo che c'entri pensi chi li si invita al pudore certo c'è il pudore io credo che i figli le vittime i familiari delle vittime abbiano il diritto di non voler ascoltare
Però credo anche che il sapere ascoltare non vuol dire assolutamente giustificare io credo che voglia dire comprendere e credo anche che nella comprensione
Ci sia la chiave non solo per potere in qualche modo mettere insieme quei pezzi che ancora mancano a quel puzzle
Che riguarda tanti Dinoi che dovrebbe dare risposta finalmente a quel famoso perché ma ci sia anche l'elemento il valore di quella verità
Che è soprattutto un diritto delle vittime e dei suoi familiari
Che è la ragione per cui appunto Laura ha voluto dare vita al Comitato se fossero innocenti per la sua amica Francesca per la quale è stato scritto anche questo bellissimo libero grazie
Roma perché aveva Giorgio verde scuro ho seguito io all'ultima fra vertici capito cioè
Grazie sarò brevissima perché prima di tutto sono una cronista semplicemente una cronista preferisco ascoltare anche parlare vi chiederete quindi perché sono qua sono qua per un essere contrastante di ragioni contrastante perché in questo momento o un senta delle emozioni contrastanti
Oggi per la prima volta dopo tredici anni che ci conosciamo
Ho potuto andare insieme all'aura mangiare anch'io Cattapan cameriere ne ha versato tutto poveretto un piattone scampi addosso forse perché era venerdì diciassette ma credo che anche queste piccole cose queste piccola emozione ridanno il senso di una normalità riconquistata
Nell'ottantatré insieme all'ora nel carcere speciale di Voghera
Ho conosciuta anche Francesca che purtroppo cioè non è qua protetto gli occhi di Scoppola per innocui davanti ed è un'altra ragione ed emozione ma per me un altro tipo di atteggiamento teoriche prova in questo momento è di chiedermi se sia giusto che sono qua io non con Laura Francesca ma in generale nella ditta non amo nascondermi io vengo da una famiglia di qualifiche quelli come Francesca e quelli come Laura chiamavano il servitore dello Stato per anni il mio problema era di andare al funerale di amici tutte le mattine aveva il terrore accendevo la radio rosse
A mio padre perché era uno di questi servitore dello Stato poteva succedere qualcosa poteva succedere qualcosa
Sia da quelle con me Laura o da quelli come Francesca in questo senso io forse rispetto ad altri sono meno stupita di questo rapporto tra due esperienze così diverse
Francesca tra l'altro lo spiega ci sparavano e servitore dello Stato verrà segnalare la loro distanza da sinistra si sparava in altre per altre ragioni e ci sono quelle morti quelle morti che pesano tantissimo per fortuna non quella di mio padre mi ha estratto
Solo da quello che abbiamo capito dopo che al signor Senzani sono state sequestrate delle carte è stato soltanto per ragioni militare mio padre era rispetto ad altri piuttosto in alto però c'era chi gli aveva Piatto la vita nostra la vita dei miei figli addirittura pensate che c'era anche il racconto del mare del funerale di mio nonno che era morto nel mille novecentosessanta
Per cui quando lo dicevo lavora prima ci si dice che
Tutto chiaro tutto è spiegato io lo ritengo per lo meno una presa in giro l'emozione con questo tipo di sentimenti
Sono andato per la prima volta in un carcere femminile credo fossero ottantuno
A Messina mera assolutamente difficile avere un dialogo con le donne ricordo atteggiamento molto dura distaccato
Nell'agosto ottantatré ci fu una manifestazione a Voghera contro quello che veniva chiamato allora articolo novanta e mi sembrò giusto anche e proprio perché ormai erano sconfitte
Ragazze della mia generazione che per me erano sì forse anche delle mostre andarle a vedere andare a vedere se che cos'era questo carcere speciale che cos'erano queste telecamere questi questi cancelli che si chiudevano
Il primo impatto con Laura non fu delle più semplici cioè lei credo che avesse per esempio prende sempre in giro ecco la democratica che viene vedere disse una frase del genere
Però credo che tutto sommato amici siamo trovate con Francesca è stato più difficile
Leggendo questo libro mi rendo conto che probabilmente insomma io stessa avevo degli schermi diverso eppure essendo abbastanza equidistante non lo sono stato un incontro più Breve una delle cose che mi ha stupito
Di più in questo libro è stata accorgermi che mentre io andando lì quel giorno avevo conosciuto tutte e due loro si sono conosciuti in realtà molto più tardi e questa dà veramente la dimensione per me era una cosa normale erano su piani diversi sezione diverse la distanza da seicento metri
E invece le loro strade si sono incrociate molto dopo e non credo fosse solo un problema di distanza fisica un'altra ragione per cui sono qua e perché credo che
Non sono sia giusto non tacere ma bisogna smetterla con questo atteggiamento di totale rimozione per una serie di ragioni credo che dovrebbe far riflettere tutti a cominciare da chi ha condiviso questa esperienza il fatto che oggi quello stesso linguaggio le parole tesa no
Vengano usati da altri protagonisti ieri eravate voi a dire che di consideravate dei prigionieri politici
Oggi lo è il signor Berlusconi ieri eravate voi a dire che questi giudici erano dei servitori lei eravamo in uno stato di polizia oggi sono la classe politica che non si vuol far processare credo che anche e lo so Mimmo Pinto non a caso FIOM ci troviamo non a caso stavo per parlare di garantismo ieri si parlava del novanta dell'articolo novanta oggi vedo che Gallinari parla dell'articolo quarantuno bis ci si pone il problema ossia se Rina e gli altri devono essere o no isolati ci poniamo questo problema comunque interessante analizzare questo tipo nel alcuni giochi e quasi infantili
L'uso di questi soprannomi insomma sarà perché come dire
è un libro talmente intenso nel rapporto personale tra loro due che quando lo si legge in certi momenti mi son sentita quasi non sono una guardo a una che spiava il rapporto nettamente
Sincero e scoperta
Credo che comunque ripeto si era finalmente un libro non ideologico e finalmente un passo avanti per riuscire a capire e a non non dimenticare in questo senso sono inutile citare pagine pieno di di analisi sulla violenza sulla sulla possibilità di di avere un'altra vita sul che cosa il carcere che cos'è in regime di semilibertà spero mi auguro che questo libro serva non solo a Laura ma soprattutto a Francesca che in una situazione ancora mi sembra di capire molto peggiore di Laura comunque serva
In qualche misura anche a a chi è Bindi è stata vittima di questa violenza ai figli io ho davanti agli occhi figlio di Alessandrini terza che suo padre è stato ammazzato perché era troppo efficiente
Ed infatti si sta occupando di Banco Ambrosiano
Ho davanti agli occhi infiniti Borsellino e dei tanti altre credo che sia giusto che nessuno dimentichi grazie
Grazie ai Chiara Beria d'Argentine e ora la parola non potendo a dare a tutte e due le utilissime alla laurea Braghetti
Non credo ci siano molte parole da aggiungere questo Libre uno sforzo di un anno mie di Francesca
Che e come diceva anche Chiara mi sembra sempre un vantaggio enorme che io io in più su di lei fatto che oggi possa essere qui invece lei a Rebibbia forse collegata con qualche radio e televisione cercando di sapere e come sta andando cioè Francesca mi ha lasciato in questa scomoda posizione di stare via tre microfoni
E questo glielo rimprovero cioè preferirei averla prima forse rimprovero non va fatto sulla lei manco affatto un po'a tutti quelli che non vogliono ascoltare questo appello di innocenza che Francesca da anni sta programmando su che io sono innocente per la strage di Bologna e anche Valerio i veri colpevoli ancora non sono stati trovati e se si condannano loro non si troveranno mai perché a Bob buon credere ci si accontenterà altri colpevoli di comodo
E allora la mia posizione ancora una volta l'opposizione scomodi Lissi ma e e i i se questo il libro è stato scritto
Ed è ed è verissimo a sfondo c'è questa richiesta di giustizia cioè Clara Sereni ha saputo leggere esattamente questa cosa nella sua prefazione e e questo è ancora una volta quello che che io vorrei aggiungere cioè facciamo sì che Francesca e Valerio non siano i maschili di un'ingiustizia perché e non si può chiedere a delle persone di sopportare un fardello così grave come l'accusa di una strage quando si sa esattamente che loro non sono stati e forse bisognerà accontentarsi di una non verità di non avere i colpevoli ma non si possono avere i colpevoli sbagliati perché questa ancora una volta e è una giustizia che renderà solo ingiustizia
Allora e il lo sforzo di questo libro le parole cercate e il modulo però anche del del romanzo cioè noi abbiamo cercato di offrire parole
Che fossero leggibili da tutti certamente dei giovani perché noi quando abbiamo interpretato quegli anni eravamo giovanissimi
E ci siamo come dire
Fatte un gran male prima di tutto a noi stessi certo
Certo è difficile dirlo cioè c'è il dolore delle famiglie quello un altro dolore che non potrà mai essere sanato non conosce non si conosce la strada per stanarlo questo dolore
L'unica strada che che abbiamo cercato di trovare con Francesca è quello di di parlarne di non Tashiro dello di non seppellirlo
In una vita qualunque in un tran-tran quotidiano che fosse dirci facciamocene vite dimentichiamoci di tutto neanche noi vogliamo dimenticare perché se dimentichiamo e riprendiamo il tran-tran facciamo ancora un atto di trascuratezza che è una trascuratezza nel nel dover spiegare e questo dover spiegare un po'di tutti è un po'di questa società che si è avvitata in dinamiche così difficili questa giustizia
Che non è giusta ecco questo è solo quello che voglio aggiungere che poi
è come dire un appello accorato perché il ventidue di novembre ci sarà la Cassazione per Francesca e Valerio esser loro verranno condannati si consumerà un'irreparabile sull'esistenza di due che nell'ottanta erano due ragazzine che oggi sono diventati degli adulti con grande dolore nel cuore e sarà anche un'ingiustizia nei confronti delle loro famiglie perché queste famiglie con loro stanno condividendo questa battaglia di verità ecco e concludo appunto col pensiero a loro che sono in carcere il che bisogna come dire chiedo per lei e chiedo per tutti la possibilità di un di un rito urbano ringrazio
Le signore che sono state qui con me
In questo momento che per me estremamente emozionante tutte amiche di un percorso di questa mia vita iniziata in maniera diversa ma che sono state come dire di grande aiuto
Per trovare il modo e la strada di di comporre questo libro ognuna da una distanza e da una diversità particolare ma ugualmente
Come dire utili e poi come dire tra donne darsi qualcosa non è come dire coniugabile in un utilitarismo
Così Intini di mercato è un guadagno diverso e io la ringrazio in modo particolare
Grazie alla nuca
Io aprirei riusciamo la discussione se ci sono questioni che persone che vogliono porre domande
No
In fondo sì ci sono a detta cioè se ci sono anche
No mi pare
No che ci sono fra coloro che sono diciamo che vogliono replicare cioè aggiungere qualcosa
Ma attinenti io credo che debbo ringraziare tutti cioè considerare ringraziare tutti perché ci banche
Fare gli auguri per quello che riguarda le vicende che se se è giusto in questo senso si proseguono per quello che riguarda il se fossero innocenti
Considerare riusciamo questo libero questa riflessione qualcosa
Di interessante in generale per la ricostruzione di questi anni come dicevo anticipando per quello che riguarda noi Casa della cultura vogliamo dare un piccolo contributo
Noi il dodici dicembre prendiamo quella data vogliamo aprire una sorta di ricostruzione della storia d'Italia
Non più nei termini classici ma invece lavorando di più
Sull'insieme dei fenomeni che l'hanno percorso scegliamo quella data per fare dentro un ragionamento su una ricostruzione nella storia d'Italia il percorso qui e molta ragione Laura sui misteri italiani
Cioè sulla ragione dei misteri italiani sulla sostanza e
Guardi voi
Cioè
Scusa avemmo ma lo deve che cosa
Io non ho proprio che vedo
Infatti non a caso non a caso stormo Fernando di questo prego Memmo anzi
No io visto ne approfitto perché ci sono due autorevole giornalista è un assessore della cultura dei delle città più importanti d'Italia
Io insieme ad altre abbiamo fatto sto comitato E se fossero innocenti abbiamo avuto come diceva Chiara la delicatezza di porre un punto interrogativo
Perché non volevamo aprire noi un altro processo no eravamo non volevamo aprire la presunzione di essere in quanto cittadini noi a dover trovare i colpevoli e a far processi ad altre persone
Un comitato che è nato in una situazione di grande difficoltà è che vive nonostante le tante adesione se ne parla molto più in grande solitudine anche perché per molti agende di sinistra per decise di fare un comitato per due fascisti due terroristi di destra che hanno ammazzato parecchia gente e che molti hanno odiato no ha significato ancora una volta semmai compere un ulteriore tradimento
E il ventidue ci dovrà essere la la sentenza in Cassazione il ventidue novembre allora io io mi pongo Chiara chiesto al suo figlio agli amici del figlio quali libera avete scritto avete letto quando il quale libri avete letto sul terrorismo
Tuo figlio ci poteva fare un'altra domanda mamma tu e i tuoi colleghi giornalisti di quali libri avete parlato e quale articoli avete scritto per far sì che ne leggerissimo deliberi sul terrorismo
La sentenza io penso che sia il momento di rivisitare quegli anni
Senza sensi di colpa io sia né leggere questo libro sia nel fare altre azioni molti di voi avete detto che quando siete andati in carcere incontri Sereni quasi si respirava un'aria di felicità badate bene
Certi incontri in carcere avvengano in modo strano colui o con lei che dall'esterno va in carcere ma con un senso di colpa
E spesso mitizzato una realtà che non è nient'affatto da mitizzare
Dove non si respira aria di libertà dove l'unica cosa che si può no no non dico a voi il clima che si vive a botte
Incerto incontri è dovuto proprio a far a questo a questa condizione che ci son delle persone dietro le sbarre e tu fuori ti chiedi sei anche un po'umile perché ti chiede perché non ci fu capisce e non ci sono i mostri gente che hanno due occhielli e le labbra come te
Cosa però sarebbe il caso no di di di rivisitare quegli anni in modo in modo interessante però c'è stato un'altra sentenza a un altro processo che ha a che fare con un episodio tra virgolette o non virgolette di terrorismo e stasera era assente il caso Sofri all'interno di questo dibattito
Questo libro il pregio di questo libro e che parla di una pacificazione fra i protagonisti di allora i nemici di allora
Non c'è pacificazione oggi nella non c'è voglia di pacificazione nella società se un processo come quello di Milano o una un corre un un un giornale autorevole come il Corriere della Sera
Come il Corriere della Sera con un ex dico con un direttore ex militante delle della sinistra extraparlamentare dà il titolo nella pagina interna
Milano processo calabrese è stata Lotta continua è stata Lotta continua cioè io chiunque altro abbia vissuto Lotta continua chiunque ha fatto firmare quel è stata lotta continui io
No che è una che è una follia il un processo per un singolo caso su un qualcosa che deve discutere o meno di prove è diventato il processo no una sentenza per un'intera formazione politica di allora
E quindi qual è la pacificazione a cui dobbiamo mirare in che modo in che modo si sta lavorando a questo per far sì che poi non ci siano interventi come quello di prima
E che richiama dire tutto uno schifo e tutto non è cambiato niente
Io voglio concludere dicendo che il processo Calabrese e il processo per la strage di Bologna hanno un nesso c'è una persona
Una persona che accusa a Milano Adriano Sofri Marino
Personaggio che dice quando avuto lordi per qualcuno giovane che forse non legge molto sui giornali Marino sa che deve andare ammazzare calabrese dice qualcuno
Non si pone il problema se era giusto non andare ammazzare Calabresi dice Adriano lo sa Adriano era Adriano Sofri
E e e e un processo in cui si è contraddetto cambia versione molte volte molte volte con un pubblico ministero che assolve interrogato
I primi giorni in cella d'isolamento quando ancora non sapeva che era il caso Marino quando ancora non sapeva nel caso calabrese a casa e c'erano un pentito Marino
Parlando di dov'era quel buon giorno ed Elisha Pisa perché era l'anniversario si ricordava che era l'anniversario della morte di Serantini
Un pubblico ministero un giudice che ha ritenuto nell'interrogatorio dice
Sorriso ha fatto un comizio se ho fatto un gol era da solo gli fanno come sabbia erba ci si ho parlato io da solo
Gli si contesta il fatto che poi prima di perché non ha detto che prima di lei ha parlato un anarchico cioè eravate in due non c'è questo questo clima
Il processo di Bologna c'è Massimo spartì
Che
Spartì
Che dice che ha saputo che da Fioravanti che è responsabile della strage di Bologna e il problema il che io mi ha io vorrei maledire in questi giorni avrei voglia di bestemmiare è di maledire invece mie Michel comitato dico
La sera ventidue preghiamo affinché qualcuno ragioni però però noi oggi ci troviamo in una situazione in cui ne dovremmo parlare
Ne dovremo parlare che significa fare dei processi no se quegli anni ci sono sono dietro di sé ci dev'essere pacificazione in questo Paese
Che senso ha fare dei processi su un un pentito no che senza prove di riscontro di Borsa fa condannare all'ergastolo a ventidue anni altre persone
Questo è un problema che abbiamo che che abbiamo di fronte e che non è che non è scusi estranee al libero al libro di di Francesca di di lava
Rispetta quale io non vivo con il senso di colpa di non aver fatto il terrorismo no di non aver sparato nessuno non è questo in oggetto l'approccio non deve essere di questo tipo mai vivere quella la loro vicenda come due persone che hanno avuto la capacità di amarsi
No è di ritrovare le ragioni dell'amore mentre prima vincevano le ragioni dell'odio poi non visto non viviamo in modo facile o mitizzato gli anni quegli anni di piombo no fra chi si ammazzava chi si spera io perché ho voluto parlare mi auguro che per il ventidue
Ci sia attenzione prima del ventidue no scrivete qualcosa
Sì Bane una di quelle che più di altre ha fatto rispetto a sta vicenda di Bologna che si scriva qualcosa prima del ventidue novembre
Come se che magari avessero scritto qualcosa prima della del di lunedì scorso sul processo Calabresi non c'è stato un articolo non c'è stato un cronista durante il tutto il processo il processo Calabrese
Molti articoli nel momento in cui c'era stata la condanna cerchiamo di no se qualcuno
Leggendo questo libro ha capito che quella Madonna che sta in galera che si chiama Francesca ma che se terrorista di destra no non è non dico non è un mostro ma fosse credibile come persona quando dice sono innocente su Bologna
Sono quei morti non sono i miei non sono mi cerchiamo di trovare gli strumenti no le strade da percorrere
Perché se non si riesce a fare questo vuol dire che non c'è pacificazione non ci può essere pacificazione non ci può essere facile al di là dello sforzo che fanno loro due perché ci sta un insieme vicende di cittadini di momenti autorevole
Politici d'informazione che non perdonano c'è a quelle persone le vogliono così come le hanno immaginate
Hanno pensato che Lotta continua poteva essere responsabile dell'omicidio calabrese per quelle campagne non una parola su molte parole e io mi pento tra virgolette di aver usato molte parole in quegli anni su quell'abisso qualcuno a sproposito però perché nessuno ha parlato delle parole non scritte sul caso Pinelli
No la vicenda cala se si no se si parla no oggi se si dice
Se c'è non ci può essere pacificazione chiare perché per venti anni c'è stato un un un un qualcuno che ha cercato a tutti i costi di fa tornare i conti quello che si pensava vent'anni fa che era Lotta continua ad aver fatto o l'omicidio Calabresi
Vero oggi non c'è pacificazione perché chi ha pensato che una come Francesca Mambro è insignificante sedici sono insoliti innocente perché è stato costruito quel tipo no di approcci a quel personaggio io mi auguro
Che tutto quello che sto dicendo non sia vero che il ventidue che il ventidue ci sia un gesto d'amore e non di giustizia che se c'è si può parlare di pacificazione altrimenti ci sono sindaci come quello di Bologna
Parlamentari che non firmano l'appello sanno che è quella non c'entra con Bologna però il cinismo della politica o di un o del governare una città li porta di Porta a non dire niente
Perché qualcuno potrebbe non capire
Qualcuno potrebbe rimanerci male
Due ragazzi possono essere condannato
Ad un ulteriore ergastolo che non li farà mai più uscire dal legale stanno già da quindici anni in galera il ventidue corrono il rischio suo libro potrà diventare un momento di grande successo
Però sarebbe proprio uno sputare in faccia Francesca degli che brava che legge questo libro ma qualcuno se responsabile della strage di Bologna
Ma io credo che spetta a me rispondere all'insieme delle questioni che al posto mio voglio direi diciamo ai pare che l'ambito delle questioni poste tra l'altro vedo che Mimmo conosce gli impegni che ognuno diciamo assume su questi versanti
Come struttura che ospitato questo dibattito siamo impegnati da tempo a frequentare a fare dibattiti anche iniziative il non si ricorderà già quello che facemmo per Sofia ed altre quindi sui temi che riguardano le questioni voti poste la struttura che ha ospitato questo dibattito sicuramente beh onta in questo senso le il richiamo che facevo al dodici Insiel come misteri non dovevo essere molto esplicito sull'insieme della questione
Ritengo diciamo di dover ringraziare tutti i presenti diciamo e concludere qui la presentazione del libero e la discussione che abbiamo fatto questa sera grazie