"Informazione: quali regole ?" org. da Giornalegiovani, Associazione per la liberta' Associazione "Per Torino" e Confronto democratico

Sì buongiorno bentrovati a questa iniziativa organizzato da una serie di associazioni che sono appunto giornale giovani che io rappresento
Poi insieme a associazione per le libertà l'associazione per Torino
E la sosta del confronto democratico io vi ringrazio per la vostra presenza ci chiede mi chiediamo scusa se purtroppo la sala non riesce accogliervi tutti però purtroppo non pensavamo che la partecipazione scusi fosse così imponente
Le nostre
Io parlo inizialmente diciamo per giornale giovani che l'associazione che coordino quali in Piemonte un'associazione che nasce nel l'anno scorso anno scorso come sostenne lettore de il Giornale ed in presto si sviluppa come l'associazione L'associazione culturale e politica che pali compito di sviscerare le tematiche liberal democratiche
Nato crescere questa iniziativa che abbiamo abbiamo voluto è stata diciamo cercata già delle dalla fine del mille centonovantaquattro e il il fatto la fortuna ci ha portato a a questa a questa giornata chi credo sia molto importante visto e considerato che l'argomento della settimana che occupa le pagine dei giornali e non solo i telegiornali è proprio quello dell'informazione io
Prima di lasciare la parola agli ai relatori dal professor Valditara che qua presente insieme che rappresenta l'Associazione per le libertà presento anche io
Gli altri relatori che son dottor Feltri il professor Vertone il turno il dottor Ostellino l'onorevole Adornato dottor Marcello Veneziani
I tre temi diciamo che ne avevamo inquadrato inizialmente erano che abbiamo in quella corrente stimano in questo momento
Di particolare interesse verso l'informazione erano appunto il primo riguardava il l'interesse da parte del mondo politico rispetto all'informazione e di conseguenza questa ricerca da entrambe le parti sia da destra che da sinistra della par condicio
è una domanda è quindi ci chiediamo un attimino che cos'è questa par condicio e volevo appunto poi chiederlo ai nostri relatori secondo il secondo punto era un interesse che ci sono tra i giornalisti RAI
Questa guerra civile che sta succedendo tra i giornalisti RAI volevo sapere appunto che cosa ne pensano i nostri relatori e nello stesso tempo il l'ultimo punto che poi poi mi concludo qua il mio brevissimo intervento è appunto l'interesse che invece abbiamo noi cittadini credo che sia quello di avere un'informazione la più libera con la più libera possibile un'informazione che si dia la possibilità di sapere effettivamente cosa funzioni in questo Paese
Vi ringrazio lascio la parola al dottor Valditara che incomincerà appunto
Introdurrà anche lui alcuni argomenti
Ringrazio intanto tutti gli intervenuti devo dire che siamo molto spiacenti perché molte persone non sono riuscita a trovare posto in questa sala vedo tra l'altro che numerosissime persone sono costrette a stare in piedi quindi io per parte mia cercherò di essere anche molto sintetico
Ringrazio i relatori lo sterile relatori che hanno accettato di venire a Torino a parlare
Con queste associazioni di un problema così scottante come l'informazione la disinformazione le regole per l'informazione
Ma entrano subito nel vivo dell'argomento e farò un panoramica di carattere introduttivo
Ma intanto ritengo che il presupposto perché un sistema democratico funzioni
E che i cittadini siano informati di ciò che succede di ciò che accade attorno a loro siano informati correttamente ed esaurientemente solo così possono giudicare e possono quindi scegliere con consapevolezza e libertà
Spesso si sente dire che una stampa obiettiva impensabile e impossibile
Così addirittura da qualcuno si giunge ad affermare che una stampa necessariamente obiettiva sarebbe in contrasto con la idea della libertà del pensiero e dunque con la stessa libertà di stampa
Ma a mio avviso con questo ragionamento si cade in un equivoco
Un conto infatti il resoconto dei fatti un conto è il loro commento un conto è la notizia un conto invece l'opinione bene se io dico che il governo Berlusconi che con il governo Berlusconi è aumentata la disoccupazione rispetto al perito del governo Ciampi dico il falso e quindi qualcuno ha detto il falso nelle settimane scorse
Se dico invece che dietro la candidatura di Prodi
Vi è forse quella parte meno competitivo vi è anche quella parte meno solo competitiva del sistema economico-finanziario della Prima Repubblica è un'opinione che può essere discussa può essere accettata ma sicuramente è un'opinione
Il punto e che oggi l'italiano in Italia non sempre l'informazione e corretta
Allora come avviene la disinformazione
Avviene talvolta con la falsificazione delle notizie
Però direi che forse quei sto il caso meno frequente
Invece il caso più frequente rappresentazione dei fatti in modo subdolo sono messi insieme mezze verità che danno una informazione falsa deformata
Tanti che sono riportati soltanto a metà parole messi in bocca in un certo contesto oppure anche quel pettegolezzo che va spesso di moda e la stampa italiana che mira a denigrare a stroncare
Ma io cito un esempio che come associazione per le libertà un'associazione ancora giovane ma insomma che però ci ha colpiti di una nostra iniziativa noia dicembre abbiamo organizzato a Milano una manifestazione a favore del referendum dei referendum sulla legge elettorale
C'erano quindici parlamentari si era il numero due di Alleanza Nazionale Urso c'era Meluzzi c'era Pio si era insomma quindici parlamentari Taradash Calderisi
E via dicendo diversi altri parlamentari falsità eccetera c'erano quasi mille persone
Ebbene devo dire che il Corriere della Sera pur avendo il giornalista lì tra l'altro anche una giornalista molto brave molto simpatica
Non ha evidentemente ritenuto opportuno di fare uscire alcuna pezzo il giorno successivo anche se in quell'occasione
In quell'occasione furor lanciate delle idee che poi sarebbero state raccolte nelle settimane successive quindi potevano essere anche una novità abbastanza interessante sotto il profilo dalla curiosità
Giornalistico politica e poi furono espressi anche dei ragionamenti molto stringenti sul perché i referendum erano valido
E poi invece Repubblica ecco che Repubblica invece il pezzettino lo fa lo fa però guarda caso è un pezzetto un pompo curioso intanto inizia a dire mai la destra si riunisce convegno della lesta mosso ma Taradash non mi sembra che sia la destra poi inizia a dire
Si riunisce nel liceo dove la borghesia la media borghesia milanese manda i suoi figli ignoranti a studiare no i figli ignorato
Già qui inizia la caratterizzazione
Poi la terza rete arriva il deputato c'è un deputato che arriva quel cappottino blu tutto elegante tutto per benino è chiaro anche questa è un'altra forma di caratterizzazioni connotazione per sostanzialmente deformare quella che il quello che è il messaggio
Ovvio che in RAI invece sulle proposte politiche si diceva ben poco
Poi un'altra forma più più subdola di disinformazione è il silenzio gelido come la morte direbbe qualcuno silenzio sui fatti
Che pur permetterebbero al cittadino di avere una certa opinione
E il silenzio sulle idee io mi chiedo come mai
In su certi giornali scrivono soltanto professori universitari opinionisti eccetera di un certo orientamento politico
Il silenzio sulle idee e sui fatti
B come si è giunti a questa situazione che ma proviamo anche qui a fornire qualche qualche interpretazione sino alla fine degli anni sessanta lire in Italia un giornalismo sostanzialmente Bellinaro con notevole importantissime significative eccezioni di grande giornalismo poi all'inizio degli anni settanta e gli anni settanta vi è il fenomeno Repubblica il fenomeno Repubblica inventato un tipo di giornalismo per cui le opinioni spesso erano trasformati infatti
Un giornalismo che si inserisce in un certo contesto culturale ben preciso gli anni settanta sono quelli in cui si diffonde la cosiddetta New left sulle ali del Sessantotto ossia una diffusione di questa corrente cultura la macchia d'olio
Si diffonde come conseguenza un modo di fare giornalismo molto spregiudicato come forse anche reazione legittima uno stato di cose precedente che non era affatto soddisfacente
Un modo di fare giornalismo che volesse a tutti i costi iconoclasta dissacrante sempre contro il potere i suoi meccanismi che i suoi strumenti nel frattempo questa corrente culturale dicevo prende prende spazio negli anni settanta parallelamente si verifica un altro fenomeno
E cioè per la prima volta con la condiscendenza della grande proprietà
Si verificò un processo che caratterizza oppure la magistratura l'università più in generale il mondo della cultura
Cioè e ora l'idea gramsciana dell'egemonia nei comitati di redazione nei giornali arriva la grande invasione comunista
L'occupazione comunista della stampa è singolare perché nel giro di pochi anni quasi tutti considerazione dei più grandi quotidiani italiani diventano di sinistra
Un può era il frutto di una moda di italiani spesso sono conformisti
E un po'era invece il frutto anche di un calcolo ben preciso d'altro canto di fronte alle grandi manifestazioni di piazza gli scioperi
Selvaggi Liga il capitale grande capitale cede fa una politica di appeasement e inserisce questa grande quantità aggiunge il giornalista
D'altro canto gialle in in diceva che è giusto e morale ciò che serve agli interessi dalla rivoluzione proletaria e proprio con riferimento alla stampa diceva che la stampa insomma in sostanza un unico scopo che quello proprio di servire agli interessi di questa rivoluzione
è chiaro quindi in che tipo di direzioni sarebbero mossi questi giornalisti
è un ambiente del resto questo della Moletta secondo cui addirittura la devianza criminale era concepita come una scelta che esprime lei s'l'esigenza alternative alla ideologia borghese si identifica quindi con la non accettazione della ideologia borghese
Questi metodi partono certamente da presupposti a meno che a mio avviso non hanno nulla a che vedere con i canoni ai valori della democrazia liberale
In questo contesto dato questo contesto per la RAI invece il discorso è molto diverso perché per la Rai come voi sapete c'è stata la famosa lottizzazione una rete a Democrazia Cristiana una rete al Partito Socialista una rete al Partito Comunista
In questo contesto ricevo come sono orientati in media in Italia bisogna capire la realtà prima di poter poi giudicare di proporre anche delle soluzioni almeno credo B Corriere della Sera a un direttore che è di sinistra Repubblica un direttore che è di sinistra la stampa a un direttore che di sinistra il Messaggero a un direttore che di sinistra
I comitati violazione di di relazioni tutti questi giornali sono chiaramente di sinistra
Per le tv B per le tv qui il discorso è un pochino più complesso però io devo citare Giuliano Zincone che ha scritto un bellissimo articolo altro giorno sul Corriere Della Sera
Proprio a proposito di quello che si diceva prima par condicio semplice il TG uno e condotto da Lilli Gruber e il TG due da Marini e Mariolina Sattanino come si fa a pensare scrive che queste due signore progressiste legano parole
Berluscones che poi citava ancora gli esempi di Santoro di Costanzo il Barbato o Minoli Fazio Funari viaggi e via dicendo
Allora
Io e così concludo c'è sicuramente in Italia un problema di proprietà
E infatti e quando c'è una concentrazione eccessiva questo è sempre un fenomeno negativo ma sia ben chiaro questo deve valere sia per la stampa e non solo per la tv
Che in ogni caso il problema della proprietà a mio avviso è comunque un problema relativo
Perché quello che conta è il tipo di informazione che poi esce e il tipo informazione che esce oggi come oggi deve tener conto da tutto questo complesso fenomeno che si è realizzata in questi decenni
Pertanto ritengo che il problema sia in realtà molto più complesso del discorso Antitrust sì Antitrust no
E che invece debba essere affrontato nella sua globalità
Oggi come oggi un antitrust che coinvolga soltanto le televisioni che quindi sia fatto soltanto per colpire le televisioni della Fininvest in questo contesto a mio avviso creerebbe un forte squilibrio creerebbe un forte squilibrio l'accusa quali sono le proposte che come segretario Associazione per le libertà
Di un'associazione di quindi a proprio l'idea della libertà come uno degli elementi fondanti beh intanto
Una c'è bisogno di una grande rivoluzione culturale io credo che sino a quando in questo Paese non ci sarà una grande rivoluzione culturale non si potrà fare grandi passi in avanti poi c'è bisogno anche di maggiore coraggio da parte degli imprenditori che non investa non soltanto in un certo settore perché poi in fondo questo non credo neppure sia più il loro interesse
E che invece investono in più settori del mercato politico
E poi forse c'è bisogno anche della gente anche qui devono valere le regole del mercato la gente pigra la gente in qualche modo come dire continua ad affezionarsi al prodotto anche se il prodotto è scadente
Invece la gente d'essere molto più attente il controllo sociale come nell'ambito dalla criminalità anche in questo caso il controllo sociale è forse l'elemento più importante
Controllo sociale a questo riguardo io come associazione lancio un'idea perché non creare un osservatorio un osservatorio che settimana per settimana
Identifichi e denunci tutti i casi più grossolani più gravi di mistificazioni deformazione delle notizie a cui i lettori a cui l'opinione pubblica sono sottoposti se voi anche voi ci date una mano
Credo che questo osservatorio potrebbe essere una cosa molto interessante e potrebbe forse fare paura a coloro che invece pretendono di utilizzare la stampa per deformare e non per informarlo che ringrazio
Divertiamo professor abitava
E RAI iniziale appunto dal dal dottor veneziani
Dunque par condicio entriamo subito nel merito di questo mitologico termine che ha ormai invaso il nostro Paese
L'ho avuto l'esatta cognizione di che cosa volesse dire par condicio
Qualche giorno fa in un programma televisivo euro su in un programma di Rai tre che notoriamente una rete berlusconiana come tutti sanno e ed ero in un dibattito insieme ad altre tre persone
Le altre tre persone di cui non dirò i nomi sono tre persone che si definiscono di sinistra che hanno votato progressista e che scrivono sullo stesso giornale dall'altra parte c'era questo povero imbecille il quarto ed ero io
A un certo punto uno di questi tre sostenne in in tv
Che e necessario puntando il dito accusatore nei miei confronti e necessario creare in Italia la par condicio insomma io mi guardai intorno vidi che loro erano in tre io come gli Orazi e Curiazi insomma ero che l'ultimo rimasto gli altri erano stati ammazzati in partenza e a quel punto capi compresi esattamente cosa volesse dire par condicio per buona parte della cultura italiana e per alcuni settori trainanti ed egemoni del nostro paese d'altra parte mi ero già abituato all'uso di una terminologia rovesciata qualche mese fa quando non so se voi ricordate ci fu un tentativo a Milano di creare una sorta di protesta contro il monopolio della stampa il monopolio di regime berlusconiano e il promotore di questa iniziativa come tutti ricorderete fu Indro Montanelli Montanelli
Bene in quell'occasione e i nove decimi dell'informazione italiana aderirono a questa manifestazione contro il monopolio contro il conformismo di regime e anche lì non riuscì a capire bene il significato di una manifestazione che aveva come suo connotazione la protesta contro la monopolizzazione dell'informazione poi erano tutti dall'altra parte a protestare contro il monopolio evidentemente il monopolio erano spesso monopolio che protestava contro se stesso
Una forma insomma riflessiva come dire
Di di critica al monopolio da parte degli stessi monopolizzato ore
Quindi non sono riuscito a ben capire se non attraverso queste immagini il significato reale della espressione par condicio
Alle volte ho l'impressione che sia soltanto una protesi in una sorta di metafora se vogliamo
Per indicare invece un termine molto più volgare che quello usato in passato lottizzazione cioè spartizione di aree di influenza a tutti a maggioranza e opposizione secondo un criterio consociativo che è stato poi il criterio che ha dominato nel passato
Non riesco anche a ben capire il significato di par condicio se applicato in modo fanatico come alcuni sostengono indipendentemente dalla forza e dalla capacità di espressione delle forze politiche in campo
Ad esempio molti hanno protestato per quella famosa cassetta andata in onda di Berlusconi
Beh io mi chiedo che se vigesse un regime di par condicio in modo proprio letterale
Dovremmo mandare in onda anche una cassetta del leader dalla Volkspartei assorbe il cielo per per un'ora su tutte le le reti unificate o c'è oggettivamente una differenza tra chi
è un Presidente del Consiglio rappresenta una parte cospicua del paese e chi viceversa rappresenta legittimamente una parte minoritaria del Paese insomma c'è il rischio che attraverso l'espressione par condicio
Vengano fuori espressioni e significati che sono al contrario
O un indizio di in par condicio e quindi di totale forzatura della realtà
D'altra parte in par condicio anche soffermarsi soltanto sulla significato della par condicio in televisione prescindendo dal valore che hanno realmente a livello di orientamento dell'opinione pubblica i giornali
è una follia pensare infatti che la par condicio possa applicarsi soltanto al settore televisivo io credo che sarebbe molto più logico molto più coerente a dovere la stessa logica applicare la stessa logica anche in altri ambiti come quello appunto della informazione scritta
E allora il discorso sull'antitrust andrebbe forse meglio concepito si tratta di evitare non soltanto che poteri forti a livello editoriale multimediale abbiano una presenza in campo politico e possano convivere le due cose ma dà anche che poteri finanziari possano avere la stessa incidenza nel potere editoriale cioè l'importante e insomma evitare distinguere i poteri forti che sono tutti legittimi ma se sono riconosciuti
Come Poteri nel loro ambito specifico nel momento in cui c'è una sovrapposizione di poteri forti comincia un po'a crearsi una certa preoccupazione per il libero e ordinato dispiegarsi del pluralismo
Ecco questo mi sembra già un primo un primo passo avanti
Ho l'impressione poiché quando si parla appunto di par condicio e si fa riferimento alla televisione
Alludendo alla televisione con una televisione di destra credo che si offendano contemporaneamente i direttori di quei TG che non si sono mai definiti di destra e che non sono né di destra quelli che di destra lo sono davvero
Come chi vi parla e che non trova assolutamente rappresentanti a livello di vertici nei TG
Fininvest o nei TG RAI quindi credo che sia anche una scelta di buongusto oltre che semantica quello di evitare l'espressione tv di destra come spesso fa la Repubblica ecco io direi che sarebbe bene parlare di un diverso tipo di collocazione nell'ambito televisivo del regime televisivo italiano ma non certo di una svolta nel senso di una di una lottizzazione in senso contrario
Quando invece facciamo riferimento al panorama dei giornali e quindi al panorama dell'informazione scritta
Sappiamo tutti che il panorama è ben diverso a fronte di un Paese che sostanzialmente diviso in due tronconi e sono in molti a sostenere che il troncone di centrodestra sia maggioritario corrisponde invece a livello di informazione scritta un rapporto quasi di cinque a uno tra i giornali che sostengono diciamo che comunque parteggiò noi in modo soft e garbato che in modo più diretto sostengono la ipotesi appunto di un diciamo così alternativa al centrodestra per semplificare evidentemente quando c'è una discrasia tra l'opinione pubblica della del paese del Paese reale e le grandi sorgenti dell'informazione qualche cosa non funziona in una democrazia perché se l'informazione
Non solo l'espressione libera e compiuta del pluralismo ma anche l'espressione reale del Paese reale evidentemente qualcosa non funziona
Evidentemente esiste o la tendenza a una forma di giornalismo etico o pedagogico che mi ricorda tanto lo Stato etico di Gentile cioè un giornalismo che pretende dall'alto
E che di educare di allevare gli incontri a rozze italiani alla giusta ferita
Ho viceversa esiste una sovrapposizione di interessi altri diciamo pure oligarchici o oligopolistico che in qualche modo fanno premio sugli interessi democratici di una sana e libera democrazia
Quindi evidentemente c'è qualcosa che non funziona in questo meccanismo
Vorrei anche sottolineare una anomalie nel nostro panorama dell'informazione un'anomalia magari marginale ma che la dice lunga anche sullo specchio della società dell'informazione del nostro Paese
Vorrei ricordare l'esempio di alcuni giornali che sono cresciuti a destra che sono poi i periti quando sono finiti in un altrove immaginario
Faccio riferimento a tre esperienze diverso e quella del borghese quella dell'Indipendente quella dell'Europeo
I Borghese era un settimanale come voi tutti sapete che per vari decenni era stato grosso modo di destra
E che aveva trovato una sua collocazione tradizionale nell'aria di destra
Fu fatto rinascere in un con una scelta direi di tempismo formidabile nel momento in cui dopo quarant'anni questa destra aveva un peso nel Paese in borghese si spostava dall'altra parte del una scelta di perfetto tempismo giornalistico e politico beh finendo in questo altrove indefinito il borghese appresto chiuso i battenti
Secondo esempio quello dell'indipendente che aveva una sua caratterizzazione ai tempi di Vittorio Feltri di Pia Luisa Bianco una caratterizzazione che dava a questo giornale nel senso che un ruolo finito anche quella vera mediatico altrove
è finito anche l'indipendente
Terzo esempio quello dell'Europeo tutti ricorderete
Le posizioni nette che assunse l'Europeo ai tempi della direzione Feltri e avete visto coi la Bortoli europeo venuto fuori negli ultimi tempi perché l'Europeo cercava di diventare una specie di doppione
Mal riuscito dell'Espresso e quindi finendo in questo mitico altrove
Rifiutando di rappresentare un'opinione corrente che è quella appunto di destra o di centrodestra finiva così la sua storia in modo inglorioso adesso appunto sta consumando i suoi ultimi giorni con così varie rassegne di articulo mortis o e quindi di fronte a questo panorama ho l'impressione che davvero si debba un po'indagare su ciò che sta avvenendo nel panorama dell'informazione italiana perché ho l'impressione che sull'informazione italiana abbia pesato
Il ruolo di alcune caste una è quella partitocratica che già conoscevamo e che già esercitato il suo ruolo sui giornali controllati direttamente o indirettamente dallo Stato e sui TG della Rai
E l'altra la grande casta appunto della del dei telai della finanza che ha determinato nel nostro Paese una guida nei giornali che una guida in fondo
Tendenzialmente progressista
Si è creata c'è una sorta di saldatura tra un partito degli affari e un partito progressista venuto fuori anche da un punto di vista generazionale dal sessantotto questa saldatura è stata proprio celebrata nei maggiori giornali della borghesia italiana
Quindi attualmente c'è questa situazione di totale discrasia tra quello che dicono questi giornali in buona parte con alcune lodevolissime eccezioni e all'interno dei giornali
E tra i giornali stessi e dall'altra parte appunto quello che dice realmente il Paese reale
Quindi a voler essere obiettivi da par condicio dovrebbe essere come tutti forse ormai cominciamo a pensare dovrebbe essere ospitate sostenuta da coloro i quali viceversa sono stati penalizzati quindi da quest'area di centro destra
Io ho l'impressione che le regole nel giornalismo abbia una funzione molto relativa cioè vengano debbano essere usate con molta cautela perché non riesco a capire come si possa imporre una sorta di divisione dei ruoli e degli spazi
Perché se il discorso si fa limitandolo al servizio pubblico può avere una sua legittimità e ha una sua logica
Ma come si fa
Se non attraverso una legge antitrust intervenire sui giornali o intervenire sulle reti private quando sento ad esempio che i canali Fininvest
Non rappresentano adeguatamente l'altra faccia dell'Italia
A parte il fatto che questo può essere confutato con molti esempi beh a questo punto direi pecche par condicio per par condicio pretendo
Che nell'editoriale domenicale della Repubblica accanto all'omelia di Eugenio Scalfari ci sia magari un articolo di Marcello Veneziani
Al Comune a parità di condizioni cioè se vogliamo determinare la par condicio dobbiamo accettarla fino in fondo è questo mi sembra ovviamente un paradosso una par condicio su prescrizione sarebbe davvero una follia
Alle volte o invece un'altra sensazione ed è quella che tutto sommato a vedere la grancassa dell'informazione in larga parte contro può anche essere giovedì pure per una forza politica se consideriamo quello che è stato il risultato del ventisette marzo e lo paragoniamo a quello che era il panorama dell'informazione allora tra i TG nazionali buona parte degli stessi TG Fininvest e la grandissima parte dei giornali italiani
Verrebbe voglia di augurare a coloro i quali vogliono vincere queste elezioni di non avere assolutamente giornali
E qui forse entrerebbero altre considerazioni forse di ordine un po'scaramantico che un meridionale come me dovrebbe fare e cioè chissà che i giornali non portino male
Ecco questo è il dubbio che
Ringraziamo
Matteo io però veneziani
Altre cose volevo ricordare appunto che
Nostro è nostra intenzione appunto poi di aprire il dibattito anche al pubblico quindi se alla fine degli interventi che succederanno poi potete fare alcune domande io credo che possano essere realizzabile un importo di questo tipo dava la parola punto adesso al dottor Ostellino ma io vorrei fare innanzitutto una premesso di carattere personale
Perché non per chi non mi conosce come torinese
Io sono stato uno dei fondatori del Centro Einaudi di Torino nel mille novecento sessantatré quando chi si definiva liberale
Era considerato una specie di dinosauro in via di estinzione
Adesso sono passati molti anni liberale non del partito liberale il Centro Einaudi nacque totalmente autonomo indipendente rispetto ad altri rivela addirittura alle volte in polemica con il mio vecchio amico Malagodi
Adesso sono passati trenta due anni e scopro che vivo in un paese in cui tutti dico tutti sono liberali
E la cosa mi terrorizza perché vuol dire che stiamo per entrare in un una sorta di totalitarismo e quindi viene voglia di passare all'opposizione di non viene più libera
Oh boy quando scopro che in realtà tutti ci dicono liberale ma vogliono assomigliare la Democrazia cristiana mi preoccupo meno
Detto questo io credo che per capire che cosa succede
Nel sistema informativo italiano bisogna guardare a quello che succede nella società italiana dopo la caduta del muro dopo Tangentopoli dopo tutto quello che è successo alla crisi della partitocrazia
E allora la prima constatazione da fare è questa che gli italiani con i referendum hanno scelto in modo esplicito il sistema elettorale maggioritario e scegliendo in modo esplicito il sistema elettorale maggioritario hanno scelto anche indirettamente ma in modo altrettanto esplicito la democrazia competitiva l'establishment italiano la grande maggioranza della classe dirigente italiana
Non solo di quella politica ma anche di quella giornalistica di quello imprenditoriale di quelle intellettuali in generale in senso lato invece ne diffida
E cioè è convinta che tutto sommato con la democrazia consociativa qualche cosa tutti avevamo da guadagnare
Mentre con la democrazia competitiva magari abbiamo anche tutto da perdere
Il cittadino ha scelto la democrazia competitiva perché è convinto che il mercato politico finisca col premiare uno esattamente come la premia il mercato economico
E cioè si va sul mercato si scelgono dei prodotti sia la libertà di scegliere dei prodotti coloro i quali invece sostengono la democrazia consociativa sono quelli invece che pensano che i cartelli siano meglio i cartelli economici cioè i cartelli quelli quelle associazioni di produttori che servono a controllare i prezzi quindi che penalizzano il consumatore
La democrazia consociativa che cose è un cartello politico che penalizza il cittadino sul piano della della scelta sul mercato sul mercato politico
Ed ecco allora che di fronte ad questo conflitto reale che si è determinato nel Paese
è in corso un un qualche cosa che riguarda ciascuno di noi cioè che riguarda proprio gli interessi materiali di ciascuno di noi perché la politica non è fatta solo di grandi diario di grande parole ma è fatta anche di interessi dice scusi e quello che è in corso in questo momento nella politica italiana nell'economia italiana nella società italiana e quindi anche nei media italiana italiani è una grande redistribuzione del potere
Cioè è in corso una grande lotta un grande conflitto per redistribuire il potere quello che accade all'interno dell'ateneo della della RAI italiana c'è questa sorta di
Di guerra civile è una guerra civile che ha ben poco a che vedere con la libertà di stampa col pluralismo dell'informazione con la par condicio eccetera ora quella che avete elenco degli interessi reali che non è che siano illegittimi gli interessi sono una cosa assolutamente legittima poi per un po'
Per un liberale non sono nel modo più assoluto e quindi sono in sono in corso dei conflitti e delle gare che attengono anche alla professione al successo al grado che ormai occupa all'interno dei giornali
E via di questo passo
E quindi in sostanza invidia riflettono quello che sta accadendo nel Paese nel Paese sta accadendo che non abbiamo ancora scelto meglio noi cittadini abbiamo scelto il mercato il mercato economico perché riteniamo che da una libertà economica possiamo guadagnare ma abbiamo scelto anche il mercato politico perché mettendo a confronto
Alla a competizione le diverse parti politico meglio ancora due parti politiche per Cristo maggioritario maggioritario significa abbiamo tutto da guadagnare
Coloro i quali invece sono vissuti fino all'altro ieri all'interno di una logica spartitoria dei beni pubblici ad esempio deve
Del patrimonio pubblico
Il neo corporativismo in economia cioè il fatto che la lo stato diventa arbitro tra i lavoratori e l'imprenditore e in nome della pace sociale lo Stato paga l'uno paga l'altro a tutto danno del cittadino che paga le tasse del debito pubblico che sale
E quindi il neo corporativismo in una società competitiva non ha più ragione d'essere non ha più ragione d'essere che lo Stato faccia l'arbitro pagando l'uno e l'altro le parti sociali si confrontano e
E chi riceve INCE
La stessa cosa vale evidentemente per i media ecco
La par condicio che cose
E ancora un riflesso di quella vocazione consociativa che c'era in passato della democrazia
Consociativa in passato la par condicio dice già diamo sette righe atee quindici rigattiere in funzione dei degli eletti ai lettori che RAI in funzione della tua capacità di pressione eccetera eccetera
Mentre in realtà i giornali sono un prodotto come gli altri dovrebbero vivere come dicono tutti i prodotti sul mercato
E Valditara diceva che il mercato
Come come terza delle regole che suggeriva risponde ancora poco io credo che abbia ragione
Abbiamo John in parte perché se vediamo quello che sta succedendo oggi nel campo dei media vediamo che non non è del tutto giusto quello che diceva il dittatore
Gli italiani comprano meno giornali di quanto non comprassero prima
Il che vuol dire che cominciano a punirli queste giornate
Beh io dico voi siete
Il sovrano del mercato
Cioè la sovranità e nelle vostre mani come quando andate a votare quando voi andate all'edicola andate a votare per il Corriere della Sera piuttosto che per la stampa piuttosto che la rete è un modo esemplare per dire che quel giornale fazioso che non mi va bene eccetera e cose così ho comprato è molto semplice è la stessa cosa accade per i canali televisivi cioè c'è una sfiducia da parte della classe dirigente italiano per lo meno di una grande parte della classe dirigente italiana nei confronti della capacità di discernimento del cittadino
Del cittadino di porsi come consumatore
Bisogna dargli delle regole bisogna insegnargli come comportarsi
Bisogna dire quali sono i giornali faziosi quelli no quelle che danno le notizie quelle che non le danno
Ma io credo che il cittadino il lettore sia molto più attrezzato di quanto noi giornalisti non immaginiamo eroga i giornali sono pieni dei nostri dibattiti perché è un modo come un altro per giustificare anche la nostra esistenza
In fondo adesso basta allegare ad un giornale una fetta di salame si rende molto di più che fare un giornale di qualità io quando ho diretto il Corriere della Sera l'ho preso che vendeva quattrocentosessantotto mila copie io ne stava perdendo perché era in in amministrazione controllata usciva dalla crisi dalla crisi della P due insomma aveva avuto tutti i travagli che aveva avuto aveva avuto un direttore
Precedente
Alla mia direzione che veniva percepito come eccessivamente operai lista Milano città borghese e quindi sono a il Giornale aveva perso con la verso un centinaia di migliaia di copie e ne perdeva ancora l'ho lasciato dopo tre anni ma in realtà il dato che vedo è di due anni e mezzo
Dopo tre anni lavoro portato cinquecentodiciassette mila copie senza promozioni senza Investimenti niente cercando di fare un giornale per x per il cittadino per chi va a comprarlo ricercando di dati e le informazioni cercando di dargli delle opinioni
Così vagamente liberali nel senso così molto articolate con la possibilità di intervento anche di persone che non necessariamente condividevano le mie idee o io condividevo le loro e quindi facendo un giornale liberale Codognato cinquanta mila copie
Il mio successore ha fatto le Play avvocato di corpo cinquecento mila copie
E questo vuol dire che io non servivo che nemmeno il mio successore serviva basta fare le play oggi vendiamo un milione duecento mila copie perché
Quando vendiamo l'Atlante De Agostini che tra l'altro mi si attiva di estrema intelligenza né piace molto prendiamo un milione duecento mila copie quando invece non abbiamo l'Atlante vendiamo solo trenta mila copie in più rispetto a quando
Ventata quanto che andavamo prima e quindi
E queste trenta mila copie sono un po'trascinate da quelle cinquecento mila
E quindi l'editore ecco quali il terzo punto di Valditara ricevitore dovrebbero essere più coraggiosi di industriali imprenditori dovrebbero investire di più dovrebbero investire di più nel mondo del dell'editoria ma l'editore non interessa il giornale
Ben fatto soprattutto se l'editore agli altri interessi
Se l'editore altri interessi privilegia quegli interessi ma perché dovrebbe privilegiare quei del giornale serve la il massimo del suo profitto gli deriva da produrre computer chimica d'automobili
E altre cose di questo genere e il massimo di profitto ieri deriva da quella perché dovrebbe essere perdere il suo tempo per preoccuparsi del giornale che fa il bello e brutto eccetera eccetera se poi questo giornale finisce tra le gambe
Del del mondo politico con il quale il mondo economico ha necessariamente inevitabilmente e devia vere inevitabile che ce l'abbia dei buoni rapporti B può anche cadere che l'editore cambi idea politica e cambia direttore e questo è uno scandalo no non è uno scandalo perché il direttore quando viene nominato deve rivendicare nei confronti dell'editore soltanto una cosa che fintanto che lui è il direttore e di e indipendente autonomo io ho diretto per tre anni il Corriere della Sera il primo anno era in amministrazione controllata il secondo anno invece entrata Gemina
Il cui azionista di riferimento maggiore e la FIAT e beh devo dire a parte il fatto che io conoscevo l'avvocato Agnelli Romiti e compagnia bella
Quasi da quando ero bambino sopra l'avvocato perché abitavo Torino via di seguito ma io non ho mai ricevuto nemmeno i miei hanno mai ricevuto una telefonata di pressione dall'avvocato di Romiti fate queste piuttosto che quell'altro
Però bisognava riconoscere all'editore il diritto e in qualsiasi momento
Se voleva cambiare il direttore nero cambiasse cioè l'autonomia del direttore a suo core come suo corrispettivo il diritto dell'editore di cacciarlo
Mentre noi giornalisti ci siamo messi in testa che possiamo fare quello che vogliamo e se l'editore ci caccia viola la nostra libertà
Ma come gli erano stati Gaetano lasciamoli che vi vogliamo la libertà dell'editore se gli impediamo di fare quello che vuole fintanto che facciamo il nostro giornale se l'editore non ci rompe le scatole benissimo siamo autonomi
Devo dire
Che il mio editore
Non si è comportato così credo che nemmeno gli editori degli altri colleghi degli altri giornali che lavorano qui che parlano qui al tavolo si comportino allo stesso modo perché l'editore tutti i giorni non prende il telefono e telefona al direttore per dirgli quello che deve fare ultimo elemento la rivoluzione culturale dice Valditara ahimè
E qui andiamo proprio male perché la rivoluzione culturale vuol dire fornire agli italiani un minimo di cultura politica
E se voi pensate che uno dei leader che ha preso più voti almeno una volta
Da parte della borghesia italiana quindi da da parte di quella che si presume sia quella più attrezzata culturalmente
Questo leader usa le parole federalismo liberalismo laburismo senza sapere che cosa significhino e le usa solo per darle sulla testa al prossimo e adesso propone il ritorno alla proporzionale perché ha capito che se ritorna alla Prima Repubblica
Forse è meglio che restare nella seconda
E quando e quando si tratta di di nominare i nuovi direttori della RAI dichiara pubblicamente che vuole una rete federalista
Come potrebbe dire che vuole una rete analcolica o che ne so qualcosa di questo genere perché non ha il coraggio di dire che vuole una rete per la lega
Ciò che vuole la lottizzazione anche lui
Ecco noi dobbiamo punirlo ripulirsi e da questa lingua di legno
Lingua di legno che peraltro abbiamo ereditato purtroppo da una tradizione marxista leninista io sono vissuto a lungo in Unione Sovietica anche in Cina
Paesi dove la la la libertà la la dittatura veniva chiamata democrazia l'oppressione veniva chiamata libertà con questa lingua di legno che mistifica ava addirittura le parole ecco ne dobbiamo imparare a fare pulizia delle parole e questo dipende anche molto da noi
Recentemente sul Corriere della Sera ahimè un articolo di fondo diceva che la legittimità
Riguarda il rispetto della legge l'articolo di fondo mentre alla legittimità come è noto è una categoria politica perché la legalità è una categoria giuridica bene questo editorialista del Corriere della Sera scriveva che la legittimità riguarda la legge quindi serie i giornalisti italiani incominciassero a studiare un pochino di più
A parlare con proprietà di linguaggio a sapere di che cosa parlano e di che cosa scrivono sarebbero più liberi loro sareste anche più liberi voi
Che on dottor Ostellino ultimo dato punto anche sulla cultura politica credo che introduca benissimo il prossimo il prossimo intervento che quello del professor Vertone
No io nutro
La marcia costretto
Ma io non sono uno specialista in futuro politico forse sono anche un ignorante sinistra cultural politico quindi non posso dare lezione sono forse un osservatore come voi farò il mio osservazioni allora e
Par condicio
Obiettività non concentrazione delle testate proprietà diffusa insomma sono tutti tempo obiettività delle notizie insomma questo è il panorama
Al quale si guarda quando si parla dei giornali e del loro rapporto singola risse comunque dei giornali del dell'informazione in generale vedono loro singolari sicura l'apporto con l'opinione pubblica in questo momento in Italia
Io voglio cominciare con un con l'affermazione che poi vedremo di dico di confermare tipo scoprire vi ricordate quel libro di Packard tanti anni fa
Il persuaso di occulti
Tre sono soli occulti erano proprio le forze i capitali il sistema i meccanismi che dal pagine dei giornali o dagli schermi televisivi come piovere
Afferravano la coscienza dei gli spettatori o dei lettori e la dominano venne io sono convinto che il pubblico e più occulto dei suoi pescoso
Presto ed una cosa che mi permetto di affermare così e poi adesso vedremo se è vero o non è vero
Come del resto già primedonne qualcuno ne ha parlato c'è una strana detto veneziane discrasia tra l'orientamento prevalente
Del dei giornali e delle televisioni e i risultati elettorali e le non morire del della gran parte del pubblico italiano insomma le tendenze della società
Effettivamente mi sembra che molte cose confermino questo allora come mai
Facciamo non il punto sulla situazione induisti centri di formazione delle occhi per delle opinioni di un di una società sono molti
Poi ci sono i giornali si sono riformati e ci sono le televisioni ci sono le università ci sono le case editrici ci sono dove ci sono le sette religiose le chiese le parrocchie i le sezioni di partito
Tutte queste cose c'erano in Italia
E come correvano a dividere l'opinione pubblica in comparti antico instabili ben precisi
Permangono ancora all'estero per esempio in Francia in America in Inghilterra non ci sono solo i giornali a formare le opinioni di de de degli inglesi se ci sono tante di queste cose solo elencato
Moltissimo Liberi liberi le quindi le case editrici notevolmente l'università che è un'autorità
Ancora fortissima e in America le sette religiose e tante altre cose invece l'Italia è il primo Paese in cui il sistema di formazione delle opinioni si unifica attraverso il
Il sistema informativo
In Italia di partiti non hanno più nessuna capacità di influenzare la formazione dell'opinione e questo può essere un bene o un male stiamo giudicano le parrocchie contano poco l'università niente
La le case editrici assai poco vi faccio un esempio
Fino a vent'anni fa
Un giornalista si sarebbe sentito onorato se un grande editore gli avesse concesso un'intervista oggi il grande editore si sente lusingato sale il giornalista e gliela chiede
E è cambiato completamente il rapporto di forza i giornalisti i il sistema dell'informazione in Italia si è appropriato
Di tutti gli strumenti che servono va per la formazione delle opinioni
Non ce ne sono più altri cioè non ci sono più autorità Esterne
A queste che concorrono alla formazione d'opinione ovviamente dico questo bisogna interpretarlo con grande Sales cioè non è proprio così ma è sostanzialmente così
Questo dipende anche dalla dalla perdita di autorità dell'università della scuola la scuola non ha più non è che un centro dotato di autorevolezza di autorità di credibilità non che i giornali abbiano credibilità autorità però i giornali sono al centro sono noi Canopo incolpa sa tutto ciò che c'è perché quello che non passi attraverso gli schermi televisivi però le pagine dei giornali non solo non viene riconosciuto non c'è
Questi enti sono cose che riguardano noi non ci sono per noi
Cioè noi siamo diventati
Veramente pensato come a me capita sovente a questo strano paradosso burocratico in base al quale quando io sono lo come dire primo certificato da un documento con la mia fotografia non è più la fotografia deve assomigliare a me ma sono io che devo somigliare la fotografia e e prima o poi capita priva di trovare un Dazieri un doganiere un poliziotto che dice ma lei non è lei esclusi no sono io ma perché lei non nelle perché non assume io più alla fotografia Orofalo fotografie ma io devo seminario fotografie bene nella in questo meccanismo dell'informazione non siamo diventati un po'come la copia di un originale perché è in mano ai direttori dei giornali ai corsi visti dagli editorialisti e a tutti quelli che concorrono a Santoro moltissimo moltissimo ma Funari per certe zone della società insomma allora queste a questo punto viene da dire ci sono due forme di diritto coercizione del dell'opinione di totalitarismo chiamiamolo così di dittatura
Culturale
Non ha bisogno della polizia
Perché deve impedirmi di dire quello che penso
E si ferma lì l'altra non bisognerebbe de della polizia perché mi obbliga a pensare quello che dice sole proprio completamente diverso
Questa il pericolo dello Mogol vocazione come si diceva una volta del conformismo attraverso i mezzi dell'informandomi regno dei mezzi d'informazione dominio che non è soltanto legato ai monopoli ma anche alla cultura prevalente che si riversa a valanga attraverso i giornali e le televisioni e questo c'era una cosa molto più grave molto più profonda
Rispetto allo stato di polizia che mi impedisce di dire quello che pensa perché in questo caso senza accorgermi tengo obbligato a pensare quello che dicono Funari o Santoro
Bene avviene questo in Italia questo è il quadro però
Per nulla il Paese non ha più altri centri di formazione dell'opinione non è più pluralista
C'è soltanto la stampa e la televisione come unica colonna in cui devono passare le cose che esistono e che a differenza di ciò che esiste da ciò che non esiste e malgrado questo c'è questa uniformazione omologazione siamo chi sentiamo obbligato a pensare quello che dici Santoro anche se lo vedevo tutte le sere Funari ieri è evidente nel credere agli editorialisti di avergli editoriale di Scalfari o a quelli degli altri editorialista de il Giorno
Non è assolutamente così
Allora qui nasce come vive il sospetto che ci troviamo in una situazione molto interessante molto vitale
Anche pericolose
Sia creata una divaricazione
Che non so quanto possa durare e dove posso portare tra la spinta cieca automatica
Degli organi di informazione che si muovono né in gran parte in una direzione
E le operazioni mentali
Che il pubblico fa pur subendo il bombardamento della televisione e dei giornali perché sono del tutto indipendenti
Dalla ed ai messaggi e dal tono e dai giudizi che arrivano da questi organi di informazione
Cioè il pubblico separato
Dai dai suoi fornitori di giudizio
Lei legge non li subisce e sviluppa dei sillogismi di cui si vedono con gli effetti nelle elezioni nel comportamento nell'evoluzione del della cultura politica così come di di fondo
Che dimostrano una sua marcata e misteriosa autonomia non so quante volte sia successo questioni in un paese io credo che questi miracoli queste cose stranissimo e questi fenomeni così poco spiegabile avvengono Durante le cosiddette rivoluzioni nella rivoluzione vengono dette Sissco così scuotono le coscienze dissing come dei bussolotti Sissi
Viene fuori che vengono fuori dei risultati imprevedibili come il gioco ed ambiente questo sporse una rivoluzione nel senso che non tutto devono essere sanguinose fatte con la prese con questa i Palazzi d'inverno una rivoluzione culturale
Parlava prima
Valditara improprio Stellino per questo del problema della cultura politica di questo Paese deve qui sta avvenendo un processo rapidissimo di trasformazione della cultura politica italiana
Scusate io a questo punto devo sempre citare un proverbio che mi sembra molto indicativo a questo proposito il proverbio è la botte da e ginocchia ora rivoluzionarono l'evoluzione cioè la botte quel vino che cosa ci aspettiamo da questo movimento così intenso dentro a botte però devo dire che secondo me non è vero ogni tanto la botte dà il vino che non perché se no saremmo ancora alle calende perché se no non sarebbero avvenuti con i cambiamenti che spesso sembrano lentissimi
E invece ogni tanto sono rapidissimi io credo che in questo momento la gradazione del vino nella nostra volte sta cambiando voi leggendo i giornali paragonando una notizia di oggi è un giudizio di ieri associando
Ad malgrado il tentativo dei giornali di farci perdere la memoria tutti i giorni perché i giornali dimenticano quello che hanno detto il mondo rinasce il nuovo fiammante ogni giorno e non c'è neanche più attorno ai nostri confini l'Europa all'Africa non so se vi rendete conto i giornali stanno come dire implodendo sul sull'Italia
Invece malgrado questo
La parte imponga importante addirittura imponente dire dell'opinione pubblica a fare i suoi calcoli studia legge si ricorda guarda ride altre attento a Santoro che dice una cosa poi ne sente un'altra collega associa e giudica per questo mi sembra una cosa
Un un da un certo punto di vista è molto interessante persino entusiasmante e da un certo punto di vista anche pericolosa
Dirò perché perché non è possibile che si continui
In questa divaricazione da una parte tutto quello che di ufficiale si sa e si dice va in una direzione dall'altra parte tutto quello di cui non si sa questo culto persona subito questo organismo occulto che è assai più occulto dei suoi persuaso ori si muove nell'ombra giudica fa arriva alle sue conclusioni prende le sue decisioni e ottiene dei risultati perché questa separazione
Non è normale non non fisiologica del mondo che non è salutare bisogna
Comporre questi due termini questo è il problema della par condicio
Grazie tornando all'originale
Cioè alla al tema che era stato prescritto questo è il ministero che si nasconde dietro questa aspra parola che un quest'espressione che un leghista proprio l'altro giorno la RAI ha definito esposizione in lingua straniera
Efficace che cederà sì severi e basta con queste espressioni delle regole in lingua straniere
E va be'sarà spagnola settanta chissà cosa crede che sia non gliele la par condicio spendibile intese in termini concreti e non politicizzati e queste tornare a mettere in contatto l'opinione pubblica con gli organi che devono informarla con quali strumenti all'incomincia il
Come dire l'ignoto il buio
Perché invece se si sta ascoltare quello che dicono i politici è chiarissimo che per ognuno la par condicio e come dire la acquisizione di una parte imponente di questi organi d'informazione per poter dominare senza accorgersi che non succede più lo sviluppo dell'opinione pubblica
E per molti è quasi tutti alla fine una volta in Alizée alto a fondo il problema la par condicio appare niente di più e niente di meno che la lottizzazione cioè siamo tanti prendiamo e ce n'ho perso la testa che non fa male a nessuno uno stinco a me è un omero latte un un avambraccio latte poi il naso questa è la e la la volgarità con cui avviene questo dibattito su un problema invece delicatissimo
Come quello dell'informazione e quindi della cultura e della capacità di un pubblico di reagire sull'organo che lo riforma degli organi dello informano di sopire lì le le le pressioni del pubblico e questo è un Paese dovrebbero essere un Paese in cui funzione tutto quindi di fronte ai suoi problemi sta affrontare i affrontarle con minimi o di di coraggio e di preveggenza buttarsi alla cieca nel nel buio del futuro
Ritengo quindi importantissimo che si risolve da questo problema per concludere
Bisogna e rinunciare a pensare che soluzione come diceva veneziani adesso Scalfari fra le domeniche un suo fondo e io ce ne metto uno vicino milioni firmato da Veneziani o da Valditara o da Feltri o da me e no questa non è no allora parco disse questa è appunto una una ammucchiata un sovrapposizione di di di di di tesi un lottizzazione tra le più grossolani aveva ragione Ostellino quando diceva la par condicio la fate voi
Non comprando
O comprando a seconda delle della consonanza che trova e quindi costringendo i giornali gradatamente a riprendere il contatto che hanno perso con voi
Vorrei dire un'ultima cosa
E e che riguarda ancora questo rapporto così singolare tra giornali e opinione pubblica
E queste mettiamo che siamo in un teatro
Va bene
C'è una platea e c'è un palcoscenico
Non vorrei che voi pensaste che dopo tutto quel disco
Urso che ho fatto sì possa arrivare alla conclusione che i giornali non contano niente non è vero contano moltissimo non per orientare la vostra opinione perché alla platea non dicono nulla la platea
Sviluppa i suoi ragionamenti indipendentemente dagli schiamazzi che i giornalisti fanno nella Barcaccia vicino al palcoscenico
Ma i giornali influenzano moltissimo il palcoscenico cioè i governi i politici che recitano quotidianamente la loro parte sul sul sul palcoscenico e che la dimenticano se sono sopra
Soffro sopraffatti dalle urla dalle dai fischi e del gettito dei pomodori
Se se che è il seguente
Insomma se dà al punto che il copione si perde giudice ci sono delle per formare S molto media di Ocre là dove potrebbero essere migliori cioè i giornali influenzano gli attori non la platea
E influenzano gli attori in modo ormai clamoroso perché ormai gli attori recitano non più per la platea ma per i giornali
Questa è una tendenza che ci dice che c'è in tutto il mondo infatti non è un momento straordinario per il giornalismo per informazione in tutto il mondo qui tenendo conto della nostra di noi in educazione del particolarissimo e drammatico
Della particolare transizione che stiamo attraversando è peggio cioè uno non avrebbe mai pensato di alzarsi al mattino e dirlo e vediamo cosa dice l'onorevole Pomicino o cosa confusa risposto Maroni
Ma insomma dicendo o cosa pensa Santoro della televisione o Curzi ecco questa è una prova di degradazione a cui siamo costretti riluttanti
E conservando la nostra autonomia
Da questo schema e da questo circolo vizioso
Quindi voglio dire voi siete ormai i
Come voi avete in mano la chiave per risolvere il problema sono i le mosse della società cioè del pubblico
Potranno riequilibrare questi due termini di un'equazione distrutta e a poco a poco ridarci un'informazione che serve alla maturazione complessiva un pubblico che segue questa maturazione non in termini di contestazione o di rifiuto silenzioso come avviene adesso
La parola
L'onorevole Adornato
Ma forse questo non è uno di quei dibattiti dove serviva per dire la propria opinione l'assist confronto ci si scontra con quella degli altri e si va via
Avendo fatto nulla troviamo passare tre ore recitare le proprie opzioni
Forse questo è un dibattito nel quale si può arrivare a qualche punto
Di vista comune in più cioè forse che permettendoci di uscire un po'più ricchi da questa strada di Kohl non solo chi ascolta perché non sono in grado di sapere ma perlomeno chi è qui su questa su questo tribune
Perché molte delle cose dette
Stanno producendo riflessione non consuete non usuale rispetto ai mezzi di comunicazione in questa fase della vita del Paese
Cercherò anch'io nel breve tempo di bere un po'modesto contributo
Si tiri un sasso nell'acqua prima cade il sasso poi ci sono si creano le onde concentriche permettetemi usando la moviola di partire
Dall'onde concentriche poi arrivare al sasso del Sasso in questo caso la par condicio
Facciamo finta che ci siano queste onde concentriche per cui poi Sasso viene fuori
La più larga
Quella che apparentemente entrambi meno con quello che stiamo discutendo e vi chiedo scusa della sommarietà
Dei giudizi ma il tempo non mi consente di far diversamente
Non dà più lunga secondo me si chiama crisi degli intellettuali
Si chiama
Rottura molto probabilmente
Con un fenomeno che comincerà duecento anni fa con i filosofi
Prosegue
Cento anni fa col termine intellettuale cognato minimizzò la
E forse c'è accompagnato fino a questi tempi che sa azzardo un'ipotesi naturalmente
Che lei si degli intellettuali come casta
Crazy degli intellettuali come il Litta
Crazy degli intellettuali
Come appartenenti a un universo ristretto
Depositario del sapere e della verità
Della facoltà di recitare al popolo di in dottrina re il popolo di una verità con la V maiuscola di una verità assoluta di una verità universale
Io credo che la diffusione del sapere in mezzi di comunicazione di massa l'aumento stiamo parlando evidentemente dei paesi occidentali l'aumento
Dei delle possibilità di giudizio di conoscenza
Quell'abitudine al collage di cui questo ne parlava e non al rapporto verticale potere sapere opinione pubblica
Abbia messo in crisi il mondo degli intellettuali stia mettendo in crisi e credo in tutto il mondo l'Italia è un anello debole dell'Occidente forse la stampa e quasi un laboratorio rispetto a quello che può succedere anche in altri Paesi
Abbia messo in crisi in crisi dunque
Classi dirigenti
Nei partiti dell'informazione
E anche nella finanza e nell'economia
Quello che noi chiamiamo l'establishment
Perché non c'è più bisogno il cittadino non ha più bisogno di questa trasmissione verticale del sapere attraverso il potere
Non mi dilungo
Chiedo scusa da sommarietà questa per me la Honda
Concentrica più larga
Le onde medie
Secondo me dentro questa onda più larga si possono così definire
Crisi di collocazione dei mass media
E intendo questo
Il mondo politico chiede regole perché ritiene che l'informazione decida la politica
Apro una parentesi
Si rifletta su quanta abdicazione eccetera
Né i politici che ragiona così del proprio ruolo
Ma su questo non dico niente di più perché sono
Non voglio recita solo la mia parte ha detto tutto Saverio Vertone
Condivido
Non è vero
Non è vero
E vero invece secondo me che c'è un corto circuito tra informazione e politica
L'establishment
Rispetto l'opinione pubblica che si forma e comincia a formarsi in modi diversi da quanti per quanto questi due mondi pretendono di sapere di ritenere
E si trovano poi le amare sorprese
Quando si vota o quando ci sono dei fenomeni che non erano stati previsti
Mai però attribuendo la propria incapacità di analisi il problema
Sempre attribuendolo qualcosa di misteriosa volta di pericoloso che succederebbe nell'opinione pubblica
Attualmente parte dell'establishment italiano vuole trasformare
Una rivoluzione
In una guerra civile
Una rivoluzione che se badiamo all'ottanta per cento che ha firmato i referendum
E mettiamo lì la data no di una ora X la rivoluzione culturale che in realtà invece era stata preparata re pronta in Italia da lungo tempo ma se vogliamo avere un punto di riferimento questo ottanta per cento la presa una rivoluzione massiccia
Imprevista anche quella naturalmente
Parte della stabile sorvola oggi trasformarla in una guerra civile per attutirne
La deflagrazione
Massiccia
E quindi discute del problema dell'informazione all'interno di questa ottica che non è un ottica dell'informazione non è un'ottica neanche nazionale non è neanche un ottica politica è un'ottica strategica di trasformazione di una rivoluzione in guerra civile naturalmente quella civile
Credo di essere capito
Metaforica e combattuta però all'interno di una lacerazione profonda del tessuto istituzionale politico del Paese voi fate caso che due schieramenti che sono nati che poi si rimproverano
Reciprocamente su questo aspetto
Hanno la caratteristica di contestare all'altro non i suoi programmi o i suoi valori ma la sua legittimità desiste
Berlusconi è stato eletto illegittimamente in virtù delle contraddizioni che si portano appresso
Berlusconi stesso dice che ci sono i Comuni stessi andassero al potere si creerebbe una situazione illiberale non dei programmi o dei valori da non condividere ma una situazione di messe in discussione delle Ca'delle libertà e così avviene
Reciprocamente
Secondo elemento anche qui vi chiedo scusa la sommarietà son tutte cose che meriterebbero
Più tardi
Seconda questione secondo nelle onde medie crisi di credibilità invece dell'informazione medesima
Qui non c'è cattiveria dei singoli
C'è in preparazione rispetto alla modernità
Se che l'Italia è stata tenuta come
In una situazione di arretratezza cronica da tanti fattori non ultimo il consociativismo del quale abbiamo voluto sbarazzarci
Ma c'è una crisi di credibilità dell'informazione che è dovuta secondo me alla globalizzazione della della conoscenza
Cambia il concetto di fronte per un giornalista
Fino a
Pochi o tanti anni fa ma insomma nel nella nostra concezione del giornalismo e insomma c'erano due o tre poche fonti alle quali rivolgersi per avere notizie per pubblicarla e per controllare questa notizia era necessaria una dose media di intelligenza o di conoscenza
Oggi non è più così
Ci sono solo in un quartiere esso parlo di tempi andati in mezzo a un sito solo il parroco il segretario dalla sezione
Il mondo fortunatamente anche per gli italiani è diventato mondo
E più difficile controllare perché ci e c'è una moltiplicazione dei centri religiosi dei centri scientifici dei centri politici dei centri civili sociali
è molto più difficile controllare la veridicità di una notizia
Non solo ma non basta la capacità media di un giornalista Italia
Anche perché poi spesso nei giornali sono stati assunti con un criterio che non è esattamente quello della competenza e dice una classe giornalistica se mi si consenta di chiamarla così
Che non per cattiveria non c'è non c'è nessuna colpa personale per questa situazione non è in grado di controllare la notizia di riscontrarla di dare un servizio efficace dunque di esser credibile
Terza questione anche qui Saverio già detto qualcosa la standardizzazione
In Italia non c'è il criterio dalla concorrenza
Perché non si punta a costruire mezzi di informazione DiVersi dall'altro come dovrebbe essere proprio di un di un mercato
Ma sì punta a fare mezzi di comunicazione tutti uguali
Quindi in Italia non c'è la concorrenza nelle mani non esigono cioè di comunicazione ma c'è la rincorrendo
Io voglio fare la stessa cosa che ha detto dirla se possibile nella stessa maniera
Perché tu non mi dai i buco mi fa fare un buco
E perché voglio comunque avere anche il tuo pubblico
Non vado a cercarmi il mio con la mia identità
Con le mie formule con le mie notizie col modo di darle
Ma devo essere uguale in televisione questo è stato negli ultimi anni
Formidabile mentre riscontrabile
La RAI che pure si lamentava di della Fininvest copiava i programmi della Fininvest la Fininvest ecco partendo dall'andata copia dei vecchissimi programmi ed è che se i programmi velare
La differenza a questo punto dei giornali diventa solo nel nel nel proprio editoriale
Son tutti uguali ma di partiti diversi
Alle volte non lo si riscontra solo negli editoriali ma anche nel modo di darne notizia perché uno legge una riunione una cosa che succede in un modo o nell'altro e non si sa effettivamente dove stia il punto di vista in questa situazione il pubblico fa collage
L'opinione pubblica che vorrebbe essere letta dai posti da da dall'imbarazzo e dal dall'establishment diciamo come un pubblico unico indistinto
Invece diventa il singolo diventa un bricoleur
E costretto
Ad andar nei labirinti per cercar di capire da solo mi faccio proprio adesso
Oppure poi si fida invece di un giornale ci sono anche i giornali che oggi hanno rotto un po'questo meccanismo e cominciano a cercare la propria diversità dei titoli a titolazione del modo di presentare la prima pagina
Nel nel prodotto
Vado alla conclusione queste sono le onde medie ora possiamo anche arrivare al sasso
Però questo sasso cade in questo in questa cornice guai
E oggi ci vorrebbero costringere a parlare del Sasso senza parlare delle onde concentriche altro errore non è possibile
Vogliamo partecipare a questo balletto di guerra civile sulla par condicio liberi tanto non si capisce perché
Battuta sul leghista deceduto sulla lega ma la la la la si potrebbe comunque dire parità di condizioni facciamo finita anche questo ricorso latino son molto di azzeccagarbugli da parte credo che presidente Scalfaro sia stato lancia
E
Allora parliamo con comunque ne dobbiamo parlare perché il sasso cioè
Allora
Chi dice par condicio ha due punti di vista in testa
Non non necessariamente insieme
Da una parte si dice
E si dice implicitamente Berlusconi non ha vinto legittimamente l'elezione le ha vinte perché aveva un sistema televisivo
Io personalmente
Avendo fatto parte della coalizione che ha perso non ritengo che sia così
Ritengo che se Berlusconi avesse detto viva la Prima Repubblica via grazie di qua poteva avere anche dodici televisione ma non vinceva le elezioni evidentemente il punto vero e non bisogna cercare alibi è entrato in sintonia con un processo di innovazione
La seconda
E quindi dire ed è più importante questo primo punto di vista perché riguarda poi l'intero assetto della politica della cultura italiana
Io vorrei che nascessero due schieramenti un centrodestra o centrosinistra entrambi credibili per gli elettori che fosse possibile per l'elettore anche una volta votare per una volta vota per l'altra come avviene in ogni Paese civile senza dover trovarsi in una situazione di oddio se brodo di là viene meno la democrazia e quindi bisogna cercare di costruire questi due schieramenti di farla finita con polemiche ridicole perché questo serve alla democrazia italiana serve stabilità e la stabilità nasce dal consenso
Non nasce dalle élite ma nasce dal rispetto del popolo la sovranità popolare del tentativo di aver programmi e valori che convincano l'opinione pubblica votare per una parte piuttosto che per un altro
In tutto il mondo tra l'altro lei liti intellettuali che già Mrs Nord purtroppo per medico tendono a far parte del mondo democratico americano del mondo
Socialista francese o del mondo democratica e progressista italiano hanno questo riflesso
Cioè si schierano con quello che viene chiamato in America la Ormanni cerco vecchio modo di fare finanza e con comincia a dire il popolo non ci merita o o il popolo bue non capisce
Io credo che nessuno possa mai governare se disprezza il proprio popolo
Esiste però un'altra questione che la più chi vuole par condicio dice semplicemente facciamo la lottizzazione con un termine latino che forse viene meglio visto il quell'italiano andato male
Esiste però un problema e concludo ecco il relatore iniziale ha detto il problema è più complesso pedissequo delle proprietà
Il problema è più complesso
è una frase di sinistra il problema più complesso
E poi non è più complesse se è semplice
Un liberale non può pensare che e mezzi d'informazione
Possono essere detenuti in mani oligarchi
O liberale non può pensare che esistano tre reti dello Stato un liberale non può pensare che esistano previsti nelle mani di un primo
è molto semplice
O liberale non può pensare che una situazione che si è determinata così possa esser cambiata da un giorno all'altro perché sì spero può pensare un liberali ragionevole ma con le brave ragionevole diciamo non può pensare che si risolve in un giorno quel che è stato creato però il problema è semplicissimo
Per adesso diamo ci allora anche qui di cadere in questa parodia di guerra civile
Per dire
Che l'affiche Berlusconi non povertà e reti non c'è bisogno di ignorare
Che la Rai è stato il più formidabile strumento di manipolazione delle coscienze di lottizzazione in questo Paese
Che ci vuole la tessera dei partiti bastano allora
Non c'è bisogno ma perché siamo così stupidi
E per dire che la RAI deve essere non può più essere così e che forse ci deve essere una sola rete del servizio pubblico e non c'è bisogno di dimenticare che non è possibile che un proprietario privato per trarre e così e così difficile direi entrambe queste cose pare di sì in Italia
Ma qual è il punto il punto è che
Quando Berlusconi partì con la fa parola d'ordine libertà d'antenna aveva sa costantemente ragione
Ma quello che abbiamo avuto negli anni ottanta non è stata la libertà d'antenna
A una piovra RAI sia giunta con la Piovra Fininvest
Però un liberale cosa deve pensare di nuovo a quella parola d'ordine deve tornare in libertà Dante
Libertà d'antenna non il nome di una restrizione degli spazi di un privato
Per il momento la divisione partitica della RAI ma semplicemente in nome della modernità ed è il fatto di non impedire a questo Paese di essere un Paese moderno ecco cosa io rimprovera lei
Come esponente di un centro sinistra che spero possa esistere a Berlusconi non quello di attentare alla democrazia
Ma quello per esempio di impedire volendo lui insieme al vecchio regime partitocratico Dc Psi impedire il cavo
Che l'Italia abbia il cavo
Di attentare non alla democrazia ma la modernità di questo Paese perché l'Italia è l'unico Paese al mondo anche il primo non sta in questa condizione hanno avere il caso che significa e significherà aumenta della libertà d'antenna
Ecco allora io rimprovero secondo me
Di un liberale soprattutto di una persona o di chi vuole non solo buttare il sasso nello stagno chiamandolo par condicio
Ma assicurare all'informazione un futuro di modernità ai cittadini un futuro di aggiornamento aiutando quel bricoleur
Che io vorrei restasse tale e non si fidasse mai che esiste una verità assoluta aiutare quel briccone ad avere più opzioni non una standardizzazione delle proposte ma più opzioni culturali perché credo in una democrazia in una società di massa
La pluralità dei gusti
La popolarità delle offerte politiche sia un elemento vitale per la democrazia al pari del pluralismo politico e del pluralismo delle opinioni
A
Collocano stellina che voleva fare una piccola precisazione poi dava la parola subito dottor Feltri no io volevo fare l'abito da prezioso che quando Adornato ha detto un liberale non può io penso pensavo che parlasse di noi perché quando si dice un liberale io penso sempre a me stesso
Anche perché sono rimasto credo l'unico Brescia no no no ma no per carità non per i prelati questo
Io credo che Adornato abbia ragione quando dice un liberale non può pensare che sia lecito che un privato abbia tre reti e Uribe che la RAI gli abbia tre reti e dal punto di vista come dire della Teoria liberale
Antimonopolistica anti oligarchica eccetera benissimo
Però io credo che dov'era di un liberale sia anche quello di considerare la libertà un qualche cosa di empirico cedi verificabile nella realtà
Non di verificabile dell'astrazione dei concetti di monopolio di oligopolio e compagnia bella
Io sono un signore che vive per una parte del suo tempo in Francia che girarlo abitualmente aggirato abitualmente l'Europa per professione e che quindi era conoscenza delle televisioni europee dei paesi che vengono definiti più liberali e più democratici del nostro
La Francia una regolamentazione in base alla quale un privato non può avere più del venticinque per cento di una Rete la la Gran Bretagna quella BBC Repubblica sola dico a una serie di valutazioni che sono molto liberali
Bene se uno guarda le televisioni di tutti i Paesi europei scopre che la televisione più pluralista articolata libera che fa è la nostra la quale ha che il monopolio di Berlusconi quello della RAI Lafarge la peggiore delle delle delle delle condizioni ma il telespettatore si siede cambia vede undici canali fa quello che gli pare si sceglie il detersivo che vuole come se andasse ad ecco e quindi non devono tenere conto secondo me di questo cioè la libertà non è come diceva Croce una categoria dello spirito che come dicono gli anglosassoni una categoria della realtà
Verifica abile empiricamente verifichiamo il grado di libertà di pluralismo del nostro sistema e non diciamo togliamo due reti a Berlusconi diciamo diamo due reti in più ai cittadini
E mentre la tendenza è quella dei direttori amore due reti io sono convinto di una cosa
Che le prossime elezioni
Berlusconi io non sono un elettore di Berlusconi
Berlusconi ieri vincente perché ancora una volta la sinistra dirà che bisogna togliergli le reti e perché Berlusconi ha una fortuna di fede ne ha uno solo mentre la sinistra ne ha cinquecento
Fallita
La richiesta di precisazione anche da parte del professor fallita per quello che aveva scritto promuova in relazione a quanto detto da Adornato volevo soltanto precisare questo che
Quando dico il problema più complesso ma potrò dire il problema forse più articolato va affrontato sotto diverse prospettive
Però comunque il succo è quello che poi in definitiva lo stesso Adornato e Ostellino ora hanno confermato che per risolvere questo discorso della par condicio che dir si voglia non basta sarebbe pericoloso ripeto limitarsi a togliere due reti a Berlusconi cioè in quel contesto che ho rappresentato credo che intervenire soltanto a danno della televisione Fininvest sarebbe a mio avviso comunque penalizzante e forse anche un pochettino pericoloso per gli equilibri complessivi chiedo scusa
Allora ripeto la mia prima fra conoscevo questo può essere un dibattito che non serve a stare ognuno ha le sue posizioni io lo ripeto perché ho la sensazione di essere stato equivocato quindi se così non vorrei e non ho affatto detto che bisogna togliere due reti a Berlusconi esclusivamente non ho fatto detto
Che il fatto che un privato abbia tre reti questo impedisca anzi ha detto il contrario la libertà di espressione e cittadino giustamente può scegliere ho semplicemente detto che esiste un problema di proprietà
Rispetto non alla libertà di espressione perché avevo già fatto tutto il discorso per dire che non era quello il problema ma rispetto alla possibilità che più centri imprenditoriali e piacente quindi libertà d'antenna
Amplificano le opzioni dei gusti e della pluralità di consumo dei cittadini in modo tale che il bricoleur Possa forse continuando a essere bricoleur
Forse a trovare però quello spazio che più gli si addice questo il discorso che punto all'olimpico bisognerebbe che che
Stanze di Berlusconi si augura spero che chiudessero le sue televisioni cioè azera se lo sarebbe
E invece raddoppia essere le televisioni in cui si compare Santoro eccetera perché glielo dice Pietro Ichino chiedo scusa voler colpa appunto dottor Feltri che appunto non ancora
Quando avevo vent'anni e funzione una stazione della cuccetta una funzione a parlare per ultimo solo non facilissimo non dopo tutto quello che è stato detto
Praticamente argomento esaurito io però sono uno specialista del generico e quindi inserisco volentieri
La par condicio a me della par condicio non importa niente personalmente non mi sono mai divertito commenta in questo periodo a fare il giornalista
L'altra sera ho assistito a uno spettacolo giornalistico eccezionale ho visto il tiratore dalla Repubblica una un grande direttore per il quale ho molto rispetto fatto cose incredibili fanno testo i risultati
Che che ha ottenuto col col suo giornale
Che con una sicurezza strabiliante ha fatto una serie
Di affermazioni
Alla quale io francamente ho creduto perché le diceva così bene che era impossibile
Pensare che che fossero false
Un istante dopo nessuno se lo aspettava di una telefonata ecco la par condicio
Telefonata di di Berlusconi il quale
Chiede Scalfari
Provi le sue affermazioni Scalfari su un momento mi è apparso in difficoltà non è riuscito a provarle niente è risultato che già due anni fa Scalfari aveva fatto simile dichiarazioni e anche due anni fa Berlusconi aveva chiesto le prove
Le prove non erano arrivate quindi c'è stata questa cosa drammatica non ricordo esattamente le parole no ma ci posso provare calunniatore pubblico e mentitore pubblico e beh insomma ma qual è il Paese al mondo che può godere uno spettacolo si
Un solamente noi italiani
Ecco io penso che persino in una trasmissione
Abbastanza di parte come Tempo reale
Ci possa essere una sorta di di di pari condizioni
Anche perché c'è la possibilità di di di non andare io ero stato invitato con la trasmissione me lo sono guardato bene di offrire il mio corpo per incrementare lo spargimento di sangue assolutamente no anche perché viene aggredito qualche volta non ti consentono di replicare si tolgono la parola fanno vedere ambaradan mentre tu stai ribollente o dalla rabbia perché vorreste massacrare qualcuno è somma
Queste cose come a me non piacciono molto se sono protagonista ma se sono spettatore mi diverto veramente come un pazzo quindi non capisco perché Scalfaro abbia questo desiderio di di di di di di privarsi di queste cose che sono bellissimi
Sono bellissimi e spero che continuino però mi rendo conto e quello che diceva Adornato sicuramente il vero
Ora viviamo in una situazione paradossale perché tutti adesso vogliono fare vogliono fare la televisione
Nessuno la fa a bere che Berlusconi ce le ha tutte
Ora però non è necessario fare uno sforzo di memoria molto potente per ricordare come sono andate le cose i più grandi edito dietro italiani hanno provato
Con la televisione ci provò per primo Rizzelli con Tele Alto Milanese e sappiamo come è andata a finire
Quasi si vende anche le rotative
Poi ci ha riprovato con spin etc Costanzo a dirigerlo allora e anche in quel caso fu un tonfo terrificante gli editori italiani non sono capaci di fare la televisione
Poi ci ha provato Rusconi che non è che non è una persona sprovveduta creando Antenna Nord ma anche Antenna Nord ben presto ha dovuto ha dovuto cedere
Ha dovuto cedere a Berlusconi che con Canale cinque invece non riusciva a fare il suo lavoro con una straordinaria inventiva e anche con una faccia di Tolla
Non trascurabile
Perché era riuscito a inventare una cosa o un po'napoletana un po'da da gioco delle tre tavolette andava da ICCRI e enti prometteva dava la pubblicità e il pagamento l'avrebbe avuto soltanto dopo che il cliente
Avesse verificato quali benefici la pubblicità
Portava al prodotto e con questa tecnica è riuscito a sbaragliare gli avversari
Però ci ha provato anche Mondadori Mondadori acquistando Rete quattro e anche lì se
Formenton non si affretta a vendere la televisione che è che abbia ne abbia dette Scalfari probabilmente avrebbe fra sarebbe fallita tutta la baracca
Ecco che allora la sinistra pregò
Berlusconi di acquistare anche Retequattro questo per salvare i posti di lavoro oggi
Sì sì ecco completamente dimenticati di questa storiella che ha una storia importante perché poi le televisioni sono state sì raccattati da Berlusconi ma non le ha volute per forza e perché gli altri editori
Purtroppo non sono riusciti a fare una televisione decente in grado di recuperare risorse interne per pagare il personale e quindi Berlusconi si è trovato ad essere il principe delle televisioni
Nonostante luci perché il merito del suo impero è da attribuirsi all'anca all'incapacità degli altri oggi chissà per quale strano motivo invece tutti vogliono rimettersi a far la televisione però purtroppo nel frattempo si sono esaurite le cosiddette frequenze che sono un bene limitato
Indubbiamente quindi
Non è come per i giornali ciascuno di noi se volesse aprire un giornale basta che abbia i quattrini lo apre presta la sua bravura riuscire a farlo diventare un giornale importante anche a battere il Corriere della Sera perché non ci si può provare
E invece con le frequenze limitate questo non si può fare chi volesse aprire tre televisioni per fare concorrenza contemporaneamente a Berlusconi e alla Rai non potrebbe farlo proprio perché le le le le frequenze
Non sono a disposizione di di tutti numero a disposizione è limitato
Ecco però volevo fare la par condicio sulla base di questo lo stato di fatto secondo me significa guardare al passato e non al futuro non intendo un futuro remoto intendo a al prossimo anno al massimo fra due anni quando il satellite entrava in funzione quando ci sarà il satellite non esisterà più il problema della limitatezza delle frequenze ma chiunque
Potrà attingere a questo bene che a questo punto sarà infinito e allora se a qualcuno non garba che Berlusconi abbia travetti non anche da aprile sei dodici ventiquattro quarantadue poi sarà il mercato come giustamente diceva Ostellino a decidere
Quali saranno le previsioni destinate a sopravvivere perché avranno avranno i mezzi quindi riusciranno ad avere la pubblicità riusciranno ad avere i quattrini per una gestione
Attiva del del dell'emittente questo accade anche per i giornali e prima Valditara diceva che spesso i i giornali manipolano le notizie sì probabilmente vero oppure con delle mezze verità costruiscono costruiscono una un'intera Bugia è vero anche questo ma come si può evitare questo noi possiamo fare la rivoluzione culturale cinese
Anche perché mi sembra che abbia comportato qualche guaio per la popolazione cinese
L'Unità arma con la quale possiamo difenderci dalla cosiddetta manipolazione è quella di non acquistare i giornali che supponiamo oppure abbiamo verificato
Manipolano le notizie fanno disinformazione non c'è assolutamente un altro un altro sistema
Quanto all'influenza che possono vedere i giornali e le televisioni nessuna secondo me i giornali si è vero hanno qualche influenza nasceranno come come diceva Vertone
Sul palcoscenico e non sulla gente se avessero avuto la possibilità di incidere nell'opinione della gente
La lega nord non avrebbe mai avuto alcuna
Affermazione in Italia visto che per anni e anni quella formazione politica è stata trattata con disprezzo anzi non è stata trattata veniva tirata in ballo soltanto per poter la insultare pure a un certo punto specialmente il nel novantadue ha ottenuto un successo clamoroso e questo conterà contrasta con l'idea che i giornali possono influenzare
L'opinione l'opinione pubblica in folle influenza sicuramente il palcoscenico io questo non lo sapevo non lo scompone ho scoperto con piacere perché io pensavo che i giornalisti
Fosse una categoria di stupido orti e mi sono accorto con grande piacere che ce n'è Ochoa una una categoria che ancora più stupido di noi ed è quella dei politici un autorevole esponente della Prima Repubblica mi ha raccontato che fino
Allo scorso anno
I parlamentari onorevoli e senatori andavano andavano in Parlamento
Che spogliavano i giornali nervosamente si comportavano asseconda di ciò che avevano scritto i giornali o quei giornali che che ciascuno di essi comperavano perché ritenevano più autorevoli
E e questo è assurdo è assurdo che che i giornali possano determinare il comportamento degli Oni politici però questa forse è una situazione solo italiana io non non non riesco a immaginare che la Thatcher
Adottasse un provvedimento dopo aver letto un un giornale un giornale inglese non mi rifiuto di pensarlo che se dovesse essere vero anche questo buonanotte insomma non non si discute più
E allora che cosa si può fare ovvero i giornali sono in crisi sono in crisi di credibilità ma io penso che siano in crisi di credibilità soltanto perché il pubblico negli ultimi tempi molto maturato il pubblico non è mai stato sprovveduto come come molti di di nuovi pensano il pubblico sempre avuto proprio i gusti e propri
Sull'ordine tutto sommato sono sortite anche cose molto positive ci siamo disinibiti se disinibito il pubblico ci siamo disinibiti noi giornalisti fino
A due tre anni fa la RAI che dalla quale oggi si si discute troppo a mio a mio modo di vedere non mostrava immagine se non per illustrare tagli di nastri o per dire quanto Ciampi fu o se bravo quanto Fanfani fosse eccellente quanto Andreotti fosse spiritoso perché a un certo punto tutti gli italiani pensavano persino Candotti forma fosse spiritoso battute incredibilmente puerili da dava da oratorio tutto Andrea otto intelligentissimo spedito cioè
Si è arrivati persino a far passare Andreotti come nuovo spiritoso quando è quanto di più gelido esista sulla sulla faccia della terra basti pensare come ha conosciuto la moglie al cimitero
Che
Basta questo per dipingere il il personaggio
Ecco fino fino a due o tre anni fa era solamente un alloggio la RAI non ha non non è che i giornalisti RAI non aprivo bocca sull'onda per elogiare un conformismo terrificante ma questo avveniva più o meno a che nei giornali
Io ci sto da una trentina d'anni e non si poteva spendere un aggettivo nei confronti di un uomo politico non lo si poteva descrivere in modo grottesco in modo paradossale questo era assolutamente vietato a nessuno di noi sarebbe venuto in mente di sfottere Craxi potrà farlo Forattini perché sa la vignetta era uno spazio particolare ai giornalisti questo era assolutamente vietato Corriere Stampa ma io penso persino all'unità non era assolutamente possibile a un certo punto
è vero c'è stata una una rottura
Che ha portato anche dalla volgarità ha portato a risse televisive ha portato ha portato alcun cambiamento del linguaggio nei giornali anche uno scadimento però al tempo stesso le libertà sono aumentate
Oggi un giornalista mediamente più libero di quanto non lo fosse tre o quattro anni fa
I giornali sono sono più liberi la gente è maturata anche in conseguenza la maggior libertà con cui si hanno potuto esprimersi i giornali e lo spirito critico del pubblico
è molto aumentato ed ecco che a un certo punto a una nel pubblico ha una maggiore capacità di capire se un giornale mirata a bere o non gliela dà a bere
Ma è anche vero che l'acquisto di un giornale avviene quasi sempre per abitudine
Io conosco ho degli amici torinesi che da almeno quindici anni medico ma questo stampa come ci ha stancato perché hanno fatto una redazione voi i a a Torino questo mi mi viene detto regolarmente però mi risulta che la stampa avuto una una una lievissima flessione di vendite
A Torino che può essere significativa di qualche cosa però la stampa continua e sono già importante ma non perché i torinesi siano cretini assolutamente perché in un giornale come la stampa a Torino è uno strumento di lavoro
Per di annunci economici per sapere chi ha molta importantissimo si dice che a Milano nessuno muore se non se non finisce su quelle della sera è verissimo perché se more qualcuno lo sai lo me lo può sapere soltanto attraverso la lettura del giornale quindi certi cambiamenti anche all'interno del mondo della stampa avvengono lentamente ma molto più in fretta rispetto a
A qualche anno fa io vedo cioè venisse in dei segnali molto positivi anche in questo in questo caso e qualche volta mi deprime
Ripeto la volgarità forse anch'io noi ho contribuito in qualche misura a rompere
Con il mio modo di fare i giornali con il passato e sono stato molto criticato sono stato insultato
Oggi molto meno devo dire molto meno perché anche altri giornali si sono abituati a questo e se tutto ciò a
Un certo senso rovinato estetica apparente dei giornali e anche delle televisioni e ciò ha portato anche una una ventata di libertà
Penso che oggi un cittadino elettore di un giornale o chi vede la televisione
Sappia molte più cose di quanto ne sapesse qualche anno fa
Avrà qualche aversi sicuramente anche sbagliate questo secondo Vertone
Questo secondo Bertone perché non vi sono criteri oggettivi per capire quale sia la verità la verità indubbiamente esiste ma può essere vista da ciascuno di noi solamente in una parte e non è detto che chi vede una parte della verità racconti una boutique una bugia ma se tu vedi quella verità
Vedi un'altra parte di quella stessa verità ecco che il pubblico avrà due verità diverse e chi stabilisce qual è la parte la parte giusta nessuno perché nessuno riesce a vedere interamente la verità parlare di obiettività o dire che i giornali non racconta la verità significa dire una sciocchezza perché nessun giornale potrà mai raccontarvi qual è la verità l'importante è che il giornale o la televisione dica da quale punto di vista e lo dica senza falsi pudori da quale da quale punto di vista vede quella realtà il pubblico informato del mio punto di vista non sarà da membro gli ATO io sono faziosi Simo lo dico sempre ma dico anche da che parte sto il lettore se mi vuol seguire in questo non sarà imbrogliato altrimenti non acquista il mio giornale nessuno l'obbliga questo è l'unico e l'unico modo con il quale noi possiamo comportarci onestamente si dice che i giornalisti non sono preparati passi ma questo sarà anche vero
Sostenere che i giornalisti italiani siano più impreparati rispetto ai giornalisti di altri Paesi e non mi sembra assolutamente giusto perché i giornali stranieri
Li vedo e li leggo e sono una catastrofe spesso non è vero che siano migliori dei dei nostri il cosiddetto giornalismo anglosassone
Da tutti da tutti decantato ma comprate per i giornali inglesi sono orrendi
Sono bruttissimi hanno qualche fotografia migliore del delle nostre il loro racconti sono star i nostri sono sicuramente più avvincenti più leggibili racconteremo qualche palla in più ma è chiaro questo rientra anche nel terz'rammento italiano rientra nelle nostre abitudini noi abbiamo una tradizione di giornalismo molto schierato sappiamo come sono nati i nostri giornali
Per non esistono non esistono editori puri che vogliono fare quattrini quei giornali esistono gruppi industriali
Che hanno anche dei giornali ma questi gruppi industriali come diceva Ostellino non è vero che fanno pressione sui giornalisti anch'io ho lavorato con lo stesso titolo il suo con all'Europeo non ho mai ricevuto neanche una telefonata nessuno mi ha mai detto come avrei dovuto
Comportando e mi sono sempre comportato come ho voluto così poi all'Indipendente
E così alla al giornale dove tutti pensano che Berlusconi alla mattina mi telefona e mi suggerisca che i titoli ecco la siamo addirittura al grottesco ultima un'ultima osservazione sul prosciutto a questa ci tengo moltissimo
Ostellino dice che ormai i giornali si vendono più per per i gadget che non per il fatto che siano fatti fatti bene
Io non sono convinto di questo la sua esperienza è stata particolare
A quel tempo i quotidiani ancora non erano abituati a ad essere venduti con qualche regalino e quindi capisco che lui ha subito uno choc nel vedere portfolio poi replay
Diciamo che sia i settimanali che immessi per molti anni hanno hanno usato la tecnica del gadget per vendere di più ma questo solamente per migliorare le medie annuali
Perché mai un regalo ha potuto arricchire le vendite di un giornale in modo in modo definitivo è stabile però se un prodotto come corre dall'asse o come il giornale
è conosciuto per certe sue caratteristiche e a un certo punto cambia viene arricchito di qualche cosa come lo dice al lettore come glielo fai sapere a quel lettore che immagino tu faccia ancora il vecchio giornale polveroso con le ragnatele
Vedi assolutamente metterlo in mano a un maggior numero di lettori rispetto al tuo solito bacino e allora non hai che che che che la scelta della della promozione che non è il il prosciutto per quel prosciutto un quotidiano vende niente dico prosciutto per di un altro regalino ci vuole un prodotto intelligente che sia complementare del dell'informazione e per esempio ciò che sta facendo correre della Sera avendo copiato da me è una cosa bellissima perché l'Atlante bellissima a De Agostini
Con una tecnica dei tre giorni di fila eccetera che abbiamo introdotto noi del Giornale per la prima volta questo non porta solamente un aumento di vendita in campagna promozionale se il prodotto è buono
Le copie restano Ostellino dice che sono rimaste trenta mila copia al Corriere della Sera eterne poiché sono poche trenta mila copie trenta mila lettori in più acquirenti al giorno in più sono tantissimi quindi ben vengano le promozioni se servono per distribuire il giornale il più umani se poi il prodotto sarà buono
Chi ha acquistato per la prima volta quel giornale o lo ha acquistato per la prima volta dopo tanti anni se lo apprezzerà resterà un lettore ma questo è importantissimo atto che a fette di prosciutto le promozioni
Seguono il martedì ecco se c'è una cosa che fa combattuta nei giornali è l'idea che il giornale sia un prodotto avulso dalla realtà il giornale ha un prodotto come tutti gli altri e se per vendere una una camicetta un paio di scarpe un cioccolatino è necessario per un po'ma che ti è necessario fare da pubblicità anche televisiva per far conoscere il prodotto che la pubblicità è anche comunicazione e informazione lo si faccia anche per i giornali senza pudori assurdi e senza avere la puzza sotto il naso il giornale si vendono che così ma state tranquilli che se il giornale sarà brutto il lettore lo acquisterà una volta poi non lo acquisterà più ma se lo apprezzerà Pontedera a comprarlo ecco io credo che in fondo in fondo la libertà di stampa la libertà di informazione sia dovuta in gran parte alla possibilità dei giornali di non dipendere dai quattrini del padrone
Ma nella capacità del giornale di produrre risorse di Houghton inventarsi per pagare
Non solamente il proprio personale la carta e tutto il resto ma anche per pagare l'editore l'editore quando incassa anziché rimetterci contentissimo e non ti chiede non fa pressione ti lascia fare quello che vuoi su questo
Né ci scommetto mosso tracollo grazie
Sia dal dottor Re Rebaudengo che doveva intervenire appunto portando un un saluto un opinione appunto da parte dell'associazione per Torino abbia con organizzata questo nostro incontro
Se buonasera a tutti io vi ringrazio per aver partecipato così numerosi dalla nostra manifestazione ringrazio voglio oratori
L'associazione per Torino è un'associazione che è nata nel novantadue e ideare accanto Monica e prevalentemente svolge la proprietà attività all'esterno organizzando una serie dei convegni abbiamo realizzati sulla sul Tangentopoli sulle riforme istituzionali sulle riforme fiscali e all'interno invece per i suoi soci svolge una serie di seminari di formazione politica io credo che in vorrei approfittare di quest'occasione per porre una domanda ai nostri importanti i relatori la domanda è la seguente
Vorrei sapere se ritengono possibile e se sì in quali tempi che il nostro sistema politico si trasformi da vorrei usare una parola un po'tipo dura una cagnara
Come quella che adesso in un sistema bipolare prima e in un sistema bipartitico poi
E se sì esatto è importante avere un'idea dei tempi e questo che effetto avrà sul sull'informazione e sulla carta stampata in particolare
Calarsi
Foto Rastelli non risponde a questa domanda fine esito di una vegetazione su quello che ha detto
Una precisazione su quello che ha detto Feltri anch'io sono favorevole promozione dei giornali cioè dico se riusciamo a far vedere un giornale cinquecento mila copie in più tanto meglio la gente lo conoscerà meglio quel giornale è un prodotto come qualsiasi altro e quindi va trattato come qualsiasi altro non è una cosa avulsa dal mercato estranee al mercato però constatato che come dire la fatica giornalistica
Premia per cinquanta mila copie un marketing fatto in modo intelligente preme per cinquecento mila e poiché gli editori reagiscono in base a queste cifre ecco la ragione per la quale gli editori oggi hanno una scarsissima considerazione
Dei loro giornalisti questo è un dato di fatto reale
Cioè mentre in passato ad esempio c'era un mercato giornalistico ovvero cioè si passava tranquillamente
Dalla Stampa al Corriere dal Corriere al Messaggero e via di questo passo c'era un mercato vero e quindi c'era un'opportunità per i giornalisti cambiare frequentemente la testata se non ci si trova a proprio agio
Se in passato all'interno dei giornali c'era un meccanismo di premiazione di incentivi al far bene ogni due-tre anni c'erano hip i premi di di di di merito eccetera oggi tutto questo è scomparso dal mondo giornalistico
E l'editore e totalmente indifferente al fatto che ci sia questo quel giornalista salvo alcuni che hanno alcune peculiarità che attengono anche se più al marketing che aggiorna visto quel giornalismo questo dato di fatto oggettivo di cui bisogna tenere conto io mai sono sufficientemente vecchio fatto sufficientemente carriera per non preoccuparmi né ma vedo i giovani d'oggi che sono trattati come un qualsiasi numero che si presenta al mattino bolla la cartolina e lavorava alla catena di montaggio mentre i giornalisti in passato era un intellettuale che veniva considerato per la produzione intellettuale che che aveva qui c'è possibile che il signore chiede che il sistema politico passi dalla cagnara attuale a un sistema bipartitico e belle molto dipenderà
Che dà il sistema elettorale che che riusciremo ad avere perché questo sistema elettorale così come è stato ha prodotto un governo di coalizione
E quindi un governo litigioso
Due coalizioni
Elettorali vincenti una al Nord e l'altra al Sud non hanno fatto una coalizione di governo governante
Perché i governi di coalizione dipendono sempre da uno dei membri della coalizione il quale ho utilizza questa sua rendita di posizione
E quindi diventa litigioso nei confronti degli altri c'è una colazione coalizione si regge se tutti coloro i quali fanno parte della coalizione sono convinte che stando dentro la coalizione hanno tutto da guadagnare o perlomeno molto da guadagnare poco o nulla da perdere
Se dentro la coalizione c'è qualcuno che è convinto che ha qualche cosa ho tutto da perdere
Restando dentro la coalizione finisce per uscirne il signor Bossi non è un atto anche se non sembra molte volte fare magari dove anche
Ma è un signore che ha ha operato all'interno di una coalizione
Attraverso la logica della coalizione cioè ha cercato di massimizzare il proprio potere
Dei di interdizione all'interno dalla coalizione se si fanno dei sistemi elettorali si crea un sistema elettorale che consenta la nascita di due poli omogenei fortemente
I come dire identificabile ideologicamente passeremo rapidamente da un sistema caotico consisteva più stabile però questo non dipende dai giornali questo dipende dal Parlamento questo dipende dagli uomini politici i quali uomini politici si vede già
Che stanno pro proponendo invece il ritorno alla proporzionale perché la proporzionale
Lo strumento soprattutto in una cultura articolata e frammentata come quella italiana è lo strumento attraverso il quale si ritorna alla democrazia consociativa
Cioè ai governi di coalizione col potere di interdizione con la la la la la la distribuzione di beni pubblici per tenere buono Tizio Caio e Sempronio
Insomma per la par condicio per la lottizzazione e via di questo passo in un sistema invece con due poli che si combattono e che sono chiaramente identificabili logicamente questo
Non è possibile quindi che cosa vuol dire col dire che anche gli uomini di rottura come Bossi visto che Bossi che ha fatto la proposta di ritornare
Alla proporzionale anche gli uomini che hanno rotto con la Prima Repubblica hanno delle forti tentazioni a ritornarci perché hanno capito che da un sistema maggioritario secco da un sistema diciamo così bipolare secco temono di avere qualche cosa da perdere mentre da un su un sistema consociativo qualche cosa riescono sempre a tirar fuori quello che sta accadendo in Italia è una guerra vera per il sistema politico che consentiranno sto Paese desse un Paese democrazia matura cioè di avere un mercato economico di avere un mercato politico e in Italia non c'è quasi nessuno che vuole il mercato economico che vuole il mercato politico questa la verità
Salvo salvo la grande maggioranza dei cittadini che farà notoriamente contano poco
Grazie un'altra domanda Vieri dal dal dal confronto democratico e quindi dal sul portavoce che il dottor lei che in questo momento
Anche
Io direi che è difficile a questo punto riprendere un po'le fila di tutto quanto è stato detto comunque
Riprendere dei temi che sono già stati così trattati a fondo però partirei da quella che è la definizione del nostro movimento cioè praticamente dal nostro simbolo che il confronto democratico liberale con e attraverso il termine confronto intendiamo sottolineare quello che un dialogo costruttivo e intendiamo esprimere una competizione o anche usiamo il termine confronto come espressione di libertà quando diciamo competizione che anche questa sera è stata usata da dalla dottor Ostellino piuttosto od altri relatori mi pare che per competizioni dovremo comunque intendere
Unica qualcosa che voi vi è un qualcosa che va avanti che supera un altro
Oggi credo che questo avvenga ancora troppo poco e che quindi non sia una sufficiente espressione di liberismo quella che vediamo tutti i giorni
Perché
è sufficiente che qualcuno dica una fase nuova riprendiamo la la citatissimo e par condicio e subito nasce non hanno un qualche cosa che va avanti ma nasce uno scontro uno scontro personale qualcuno fa un'affermazione e tutto il gioco si forma per passare un un po'di tempo a tra da dedicare questo scontro ecco questo non credo che siano esempi di vichinghi dialoghi costruttivi o di competizione
Seria il
Un altro aspetto che mi par giusto sottolineare quello della libertà
Di stampa ora di libertà di stampa questa sera si è parlato per ora ma da cittadino direi che merita sottolineare come la libertà di stampa è una di quelle grandi libertà che appartengono all'uomo che produce che fabbrica che sia sociale che dunque determina attraverso quella che può essere la con le quella che è la comunicazione pubblica di pensiero di informazione di notizia
Provoca quella provoca la diversità dell'opinione dei punti di vista e di conseguenza provoca proprio un confronto conflitto democratico-liberale
Per andare alla radice la vera libertà di stampa l'esistenza di un Paese liberale e democratico di prima editori di Paul centri di impulsi direi di più proposte e la costruzione di forme
Di comunicazione tra loro diverse
Quindi anche qui spingerei tardi impegnarsi di più non soltanto nella nel definire nel dichiarare un liberismo che poi se non è supportato da un decisionismo non porta avanti in questo senso intendo dire che se riteniamo che per principi liberisti si sia giusto che ci siano più editori più proposte
Più forme di comunicazione bisognerebbe decidersi anche a far passare allora la legge dell'Antitrust di far passare
E la privatizzazione della RAI e così via per vedere concretamente dei risultati
Attraverso delle decisioni e non soffermarsi a discutere ancora per dei mesi se bisogna ridurre non ridurre le televisioni servirsene giusto o non è giusto che ci siano due monopoli
Nel rispetto direi dei principi del liberaldemocratici col se una cosa non è giusto sì faccio una proposta per cambiarla e si cerchi di Randall operativa
Altrimenti credo che sì finisco soltanto di parlare troppo e di non ottenere dei risultati sufficienti grazie
Ritornai io a questo punto farei una cosa visto che l'orecchio incidentale tarda passare direttamente a alcune domande che ci sono si sono tra il pubblico sono state già raccolte alcune alcune richieste di domande quindi prelievi alzavi in questo quarto d'ora fare il due tre domande
Sì ecco punto importante che si faccia una domanda
Sì
Certo
Sente lo stesso
No
Poi a parlare
Scusate se mi approprio proprio del palco ma io una considerazione su questa par condicio vorrei sapere dai dei signori relatori perché
Mi sembra che in questa quella tre cose si sia all'Est la tendenza come capita qualcuno a volte di cercare gli occhiali con un po'il fondo sulla testa cioè di cercare una cosa che in effetti c'è già
Poco fa parlava prima della pluralità dell'offerta dell'informazione che adesso pare che non sia regolata ma l'obiettività del giornalista che qualcuno hai vocato per me è un concetto che non esiste non può esistere
L'obiettività della notizia è qualcosa che mi faccio io quando vedo Rai Tre che inquadra il pieni di Berlusconi che schiaccia la formica e causa la mozione parlamentare dei Verdi guardo fede che spara il faccione di Berlusconi con il sorriso e mi faccio l'idea media
La par condicio di per sé se intesa come già ecco quello che vorrei che mi si spiegasse la par condicio intesa come creazione della possibilità per tutti di avere uno spazio televisivo o l'imposizione per tutti in uno spazio televisivo perché la possibilità se già creata dal mercato con le difficoltà che possiamo considerare comparabili di un limite economico per andare sui privati di un limite di Condi amicizia politica per andare sui pubblici ma la possibilità sì già per tutti
La creazione di uno spazio invece obbligatoriamente
Disponibile a tutti crea dei possibilità tecniche tutti devono avere lo stesso spazio ma o uno spazio di tempo uguale per tutti e va contro chi ha più voti che ha meno voti uno spazio proporzionale ai voti che ognuno e va contro la parità di tempo
E poi dal punto di vista il comunicatore non può comunque esistere anche a quel livello perché poi io mi pongo il problema di aver avuto di un mio avversario politico che ha avuto uno spazzino determinato tra il telegiornale un determinato orario
A me davano spazio in un altro telegiornale allora io faccio un discorso di contatti con l'ho avuto un'ora di tempo quando c'ero io meno spazio ho bisogno di due ore di treno
Grazie chiaro che vuole rispondere presso l'onorevole Adornato
Ma due cose io sulla par condicio già detto si è già detto sono d'accordo
Ci vuole solo la regolamentazione delle campagne elettorali ma non c'è bisogno di arrivare a questo termine che significa ripeto per così alcuni volontà di dire che Berlusconi non deve legittimamente governare in altri quello di avere la lottizzazione
Piuttosto però vorrei ritornare su una cosa
Perché rischiamo qua di diventare tutti politici contestando un certo modo di fare politica ha detto prima di generalità non essere tutti uguali solo le loro posizioni politiche sono diverso Perrone quando intendiamo obiettività ci riferiamo soltanto alla obiettività della cronaca politica ovvero riferirsi a questo o quell'altro leader questa sta insinuando una deformazione mentale del della nostra del nostro modo di ragionare
Guardate che il problema cui alludevo prima sulle fonti e sul riscontro delle notizie sulla verifica
Delle cose che si pubblico né un problema importantissimo non solo per la stampa italiana aperto tra la stampa internazionale da questo potestà ragione cioè a dire che non c'è differenza
Quando un giornale pubblica facilmente e senza riscontro che Leitz si trasmette attraverso un bacio ed è questo è un danno che si crea l'opinione pubblica di proporzioni incalcolabili
Perché è una notizia falsa no la notizia può anche venire da un centro scientifico
Perché io parlavo la moltiplicazione dei centri scientifici o dei centri religiosi in questo caso dei centri scientifici è tale che il giornalista si trova sprovveduto rispetto a quello che l'universo globale de delle notizie che affluiscono in una in una redazione Sensi dice questo poi può riguardare anche i singoli cittadini
Se si dice che uno ha ucciso un tra l'altro il famoso caso della bambina Miriam
E via dicendo e non e si sbatte il mostro per usare una terminologia gergale in prima pagina belli si fa un danno incalcolabile l'opinione pubblica il cittadino rischia di essere indifeso non solo dei partiti ma anche dai giornali
Ora noi dei partiti possiamo vedere un meccanismo di convenienza e di interesse nei giornali c'è semplicemente visto che non ci può essere interesse se non perché si può immaginare di Vender di più se si fa più se una notizia fa più clamore lo scalpore ma c'è sostanzialmente un un metodo di organizzazione del lavoro un modo diverso lavoro che non è più moderno che non risponde più alla pluralità dei centri e dei soggetti
Che sono le fonti di una notizia se non affrontiamo questa questione noi parliamo di politichese
Di della obiettività intesa se parla questo parla quell'altro e contestando la par condicio Scalfaro
E quant'altro noi ragioniamo come Scalfaro come la par condicio esattamente nella stessa maniera perché c'è un meccanismo di modernità che deve essere affrontato da un meccanismo di obiettività
Grazie molto chiaro prego
Quella sera mi chiamo battaglia desidero fare una domanda al dottor Ostellino io forse sbaglierò ma una certa concezione della politica
Intendo dire questo
Come è possibile
Non lo vediamo tutti i giorni regolarmente
Vediamo leader politici che oggi dicono che voglio andare che voglio andare con la sinistra col centrosinistra l'indomani ci ripensano dico che voglio andare col Polo delle Libertà e così via
La politica dovrebbe essere a mio modestissimo parere una cosa molto più seria di quanto non sia stata soprattutto negli ultimi trent'anni perché non si può dire vado col Polo delle Libertà oppure vado col PDS perché andare a destra andare a sinistra significa avere due concezioni diverse completamente diverso e dell'economia
Due concezioni completamente diverse del diritto due concezioni completamente diverse dello Stato in generale
Allora io mi domando come è possibile che personaggi politici cosiddetti autorevoli che secondo me autorevoli non sono affatto mi riferisco all'onorevole Buttiglione ma non c'è soltanto lui ce ne sono altre che hanno fatto un po'un paio di un po'il Pendolino tra destra e il centro e la sinistra possano così impunemente dire
Vado a fare l'alleanza col PDS o vado a fare l'alleanza con il Polo delle libertà secondo me è un controsenso in politica esistono delle idee delle idee economiche delle dei giuridiche delle idee politiche degli ideali di società
Giusti o sbagliati che essi siano però questi ideali vanno in qualche modo rispettati queste dovevano qualche moto distrutte con una certa coerenza
Non si può dire vado ad Este parla da sinistra perché vuol dire che in questo caso non si ha nessuna concezione dell'economia nessuna concezione del diritto nessuna concezione della politica a questo punto sembra veramente un mercato delle vacche vorrei sapere cosa ne pensate voi se sono io che
è una concezione completamente sbagliata o se le abitudini di ultimi trent'anni hanno condizionato così tanto anche psicologicamente il parere il comportamento degli italiani che ritengo completamente normale fare queste banderuole a destra e la sinistra grazie
Sì va Machiavelli direbbe che lei ha una concezione religiosa della politica morale della politica sono cinquecento anni che invece la la distinzione è stata fatta poiché ha usato una parola però che come dire rende praticamente nullo tutto quello che lei ha detto che ha detto come è possibile che uno come Buttiglione o altri possano impunemente
Ma perché impunemente in politica ciascuno può dire quello che diavolo gli pare e poi sarà punito da lei quando va a votare
Cioè semplicemente semplicemente no non è vero che Novaro sulla fortuna utile che no no no no no
Vuol dire che la morale individuale i comportamenti che attengono alla morale individuale non sono gli stessi che attengono ai comportamenti della politica
Quindi sono due cose diverse poetico gelata Machiavelli suo letteratura sotto questo profilo ce ne perché impunemente
Se qualcuno farà banderuola se qualcuno dice delle cose contraddittorie c'era poi punito dagli elettori cioè il problema non esiste sul Po sulla serietà sulla buona fede sono tutte categorie morali non sono categorie politiche
La tendenza degli italiani quella di applicare la politica delle categorie morali se è in buona fede quell'uomo politico
Noi dobbiamo badare su quale tipo di politiche pubbliche poco promuove quale tipo di provvedimenti proprio a questo punto le daremo un giudizio politico su quei su quei comportamenti tutto torni chiedo scusa ma potete lasciato dal parrucchiere proponiamo lo premieremo in funzione di quello che che ci pareva giusto
Il signore stavo vietando la cosa che porterebbe molto lontano una delle ragioni per le quali gli italiani non sono ancora usciti e difficilmente usciranno se non attraverso un pateracchio da Tangentopoli
è che hanno giudicato il e in questo i giornali hanno una grave responsabilità
Hanno giudicato Tangentopoli come dei casi di corruzione e concussione individuale che attenevano alla moralità individuale di coloro i quali venivano colpiti come concussore come corruttori
Con trasporta asserendo a Tangentopoli
La morale cattolica dal punto di vista appunto della moralità dell'indie della responsabilità individuale o la morale marxista che dice basta cambiare soggetto sociale e le cose andranno meglio quello che ha scritto Repubblica da da sempre è stato Craxi Pomicino Gava eccetera eccetera erano dei ladroni mettiamo Occhetto eccetera vedete che le cose vanno meglio mentre se si fosse affrontato Tangentopoli per quello che era era un sistema attraverso il quale la la politica vada pagava gli sì sì sì sì sì pagava i costi della politica e l'economia veniva meno al mercato basta leggere le le le memorie di casi del mille novecentosettantotto uno nove sette otto
Carli presidente della Confindustria non era un marxista-leninista carriera un liberista era un liberale bene Carli presidente della Confindustria
Propose la costituzione di uno statuto dell'impresa cioè di una cosa che consentisse di fare il censimento tra l'impresa e privati italiani per constatare quanto c'era di pubblico
Di di di di di complicità con il potere pubblico in Italia
Questo statuto dell'impresa portato davanti alla giunta della Confindustria
Sarà bocciato all'unanimità perché l'imprenditoria italiana e sempre Carli che lo scrive di fronte all'apertura del mercato europeo cioè di fronte al fatto che cadevano certe protezioni all'imprenditoria italiana
E aprivano al mercato l'imprenditoria italiana creava delle barriere all'interno contro il mercato e queste barriere erano le tangenti
Cioè lo scrive Carli
E se la Confindustria allora avesse approvato questo suo statuto
Probabilmente non ci sarebbe stato Tangentopoli come vedete non c'è nulla di morale in questo c'è una cosa politica un comportamento politico che non è stato tenuto italiani invece l'hanno ridotto a un fatto di moralità individuale risultato non si riesce ad uscirne
Quando io ho scritto sul Corriere della Sera che forse era il caso di porsi il problema ma non perché non si dovesse mandare un avviso di garanzia al presidente del Consiglio perché era inevitabile che lo si mandasse se si appuravano certe cose perché in Italia il giudice e impegnato a mandare un avviso di garanzia se se ad avviso un'ipotesi di reato però quando ho scritto che forse era un Paese era venuto il momento di chiedersi quanto costa al Paese
Mandare un avviso di garanzia al presidente del Consiglio la crisi della lira la caduta della Borsa la crisi dà credibilità internazionale
Tutti mi hanno accusato dice ma allora tu vuoi
Evitare che venga mandato l'avviso di garanzia no io dico che bisogna pensarci prima cioè bisognava evitare che nascesse un sistema di remunerazione della politica che era illegale per cui si paga con i costi della politica in modo illegale ma che contemporaneamente
La società civile nella fattispecie il mondo imprenditoriale era ugualmente responsabile perché attraverso Tangentopoli aveva evitato che il capitalismo italiano diventasse un capitalismo aperto di mercato competitivo
La società civile non è innocente non siamo innocenti
Non possiamo tutte le sere andare a dormire tranquilli dicendo che la colpa è tutte degli uomini politici ladroni incompetenti locali politici sono l'espressione della nostra società e quello che è accaduto in questi anni
è una complicità costante perenne
Tra la sua cosiddetta c'è una società civile e la società politica e quello che è accaduto è una complicità tra il potere economico e il potere politico questo è stato Tangentopoli un sistema non un fatto di moralità individuale capita
In ordine
Sono enormi Fasano
Sono già assunto
Si può
E senta vorrei chiedere una cosa se il giornale un prodotto come tutti gli altri è stato detto che il padre quel macho patto che aveva già posto subito io ci sono i finanziamenti dello dello Stato
E come mai l'Antitrust come prima cosa si è occupata dei giornalai
Strano questo antipasto avrei dovuto occuparsi dei gruppi
Editoriale casuali non ne siano in data dentro i chioschi avete recepisce la guidava gradi i piduisti o cose di questo genere
Quindi volete spiegarmi c'è un prodotto come gli altri o se è un prodotto particolare grazie va bene torrenziali
Ma io direi che i giornali sono un prodotto particolare non solo un prodotto come gli altri
Questa potrebbe essere già una risposta che potrebbe già Sesa Uri ieri con una sua stessa
Carica il significato di questa domanda vorrei invece porre due questioni che sono poi uno sviluppo di questa osservazione
Una questione riguarda proprio il senso del mercato e qui vorrei far riferimento a quello che diceva prima Piero Ostellino
Se crediamo che il mercato sia davvero l'unico vero regolatori misuratore del dei giornali quindi considerando i giornali un prodotto come un altro poi non dovremmo lamentarci
Se in virtù della legge di mercato vengono premiati i giornali che ci danno portfolio citano il prosciutto ci danno il Bingo
Ecco però ecco direi che questa posizione porta un certo come dire corto circuito in una posizione liberale portata diciamo le conseguenze più coerenti perché se il mercato non è a questo punto la misura di tutte le cose e se il mercato necessita di ulteriori specificazioni ulteriori supporti evidentemente
Non possiamo affidare soltanto la legge di mercato la possibilità di gestire diciamo questa situazione
E qui ritornerà invece alla questione di fondo che fui ci riporta anche all'idea del prodotto dal giornale c'è alla magagna opposta quella della par condicio
Ecco io risponde lei a questa questione con una parabola immaginiamo che Oscar Scalfaro apra vicino al Quirinale il Bar condicio
In cui vengono offerti caffè tutti uguali
Un caffè cioè stretto lungo non è possibile con due cucchiaini di zucchero o tre non è possibile tutti con lo stesso cucchiaino eccetera
Andreste voi a comprare accettereste voi una par condicio di questo bar condicio cioè di piacerebbe un prodotto di questo genere evidentemente no
Quindi evidentemente la necessità diversi di diversificare i prodotti come diceva Adornato è importante nella considerazione però che i giornali non sono un prodotto come gli altri
Sono qualcosa di diverso e prodotti diciamo così che compete una sfera diversa da quella dei beni materiali e quindi come tali necessitano di ulteriori garanzie
E per il cittadino senza però scadere dall'altra parte in quella forma di paternalismo di giornalismo pedagogico in base al quale i prodotti devono essere somministrati magari dietro ricetta da qualche altro
Ringrazio chiedo scusa però purtroppo per esigenze di aerei di treni devo chiudere qua il il dibattito io vi ringrazio tutti di essere di aver partecipato questo dibattito e vi invito alla prossima riunione che faremo grazie ancora grazie ai nostri ospiti
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