I referendum sulla Legge Mammi e il decreto sulla par condicio

Radio radicale siamo in collegamento telefonico con il professor Marcello Pera ordinario di filosofia della scienza e opinionista del Messaggero con le vogliamo parlare un po'di problemi dell'informazione radiotelevisiva professore lei ha sottoscritto insieme a molti altri l'appello del Comitato per il No ai referendum sulla legge Mammì vuole innanzitutto ricordare ai nostri ascoltatori le tematiche di questi tre il referendum
Il nome appunto come diceva Totò legge Mammì cioè sono a quel referendum che riguarda una televisione privata
E che allo scopo di sottrarre o pubblicità o sotto forma del tempio di interruzioni pubblicitarie
Oppure nel film oppure di ridurre il numero delle reti alla televisione privata la ragione di questi di questo no a questi referendum consiste così come è scritto nel Manifesto nel fatto che benché non sia esplicito nelle intenzione di coloro che hanno promosso questo referendum lo scopo di questo referendum è quello di affascinare la televisione privata in realtà qui viene cambiata una legge con intenzione esplicita di sottrarre reti ma tutti sanno che sottrarre reti ad una televisione privata o sottrarre introiti pubblicitari e questo significa metterla in condizione di non sopravvivere quindi la ragione principale proprio questo affascina
Ecco e secondo lei quali sono le ragioni per le quali con questi tre referendum ma si va a colpire sostanzialmente l'emittenza privata
Poco perché sono fatti sul con lama media sono stati fatti con Emirati ad hoc che riguardano appunto le concessioni alle televisioni private in previsione di questo anzi molto prima che questa cosa accadesse una serie di persone tra i quali io medesimo che promossero assieme a Pannella un altro referendum che riguardava la RAI e che invece la Corte costituzionale ha bocciato bene quel referendum che riguardava la RAI avrebbe consentito di ridurre un reti alla RAI al servizio pubblico e questo avrebbe potuto anche consentire che dalla parte privata si potesse fare altrettanto sfortunatamente le cose non sono andato in quel modo
Ecco e se vincesse il si secondo lei sarebbe possibile garantire qualità e concorrenzialità nel sistema radiotelevisivo ferma restando quindi
Organizzazioni attuali la gestione della in televisione pubblica no assolutamente no perché ci sarebbe un manifesto equilibrio si troverebbero uno due reti proprio mentre alla rete alla concessione privata la rete private a fronte delle quali rimarrebbero offre
Reti del cosiddetto appaltante virgolette servizio pubblico della RAI lo sbilancio sarebbe evidente e quindi anche lo scopo surrettizio di questo referendum è evidente mantenere un pletorico elefantiaco lottizzato servizio pubblico e distrugge la televisione privata
Ecco e un'ultima riflessione vorrei farla con lei sul dibattuti stimo tema della par condicio non le sembra che da più parti vi sia in questo momento un eccessivo accanimento e schizofrenia direi nel voler per forza regolamentare di imbrigliare tutto e col rischio poi di colpire anche libertà del tutto legittime qual è quella di poter far conoscere all'elettorato e candidature e programmi nel modo che si preferisce Orlova
Quel decreto legge sulla cosiddetta par condicio e contermini irritante perfino nella sua esposizione io lo trovo ridicolo in primo luogo perché cerca di imporre la obiettività dei giornalisti per legge oltre ad essere ridicolo anche nella formulazione iscritti con cui è scritto lo trovo iniquo perché uccide le televisioni e locali e ora abbiamo visto proprio in questi giorni che il ministro Gambino interviene con un secondo decreto perché si è accorto dell'errore e delle reazioni che questo decreto ha sollevato presso il revisione private ha poi soprattutto lo ritengo liberticida perché interviene sulla lì intervenire sulla libertà con un decreto è veramente da Paesi non assolutamente liberali
E va bene ringraziamo al professor Marcello Pera per questa intervista e a risentirci Antonio Roma mangio