La politica urbanistica del Comune di Roma

La politica dell'urbanistica del comune di Roma è sotto accusa perché ma si trova la politica urbanistica del comune di Roma si trova sotto due poli contro
Posti da una parte il fuoco di quella sinistra irresponsabile sotto il versante della spesa pubblica cioè di tutte quelle persone
Che hanno immaginato una evoluzione delle città basata solo esclusivamente sul finanziamento da parte dello Stato che ha portato ai quartieri della periferia invivibili senza servizi senza aree verdi
Perché i soldi a disposizione erano solo quelli per costruire case e dall'altra invece quella destra
Che si vuole garantire l'edificazione per tutta la lobby che ne vicina ma contemporaneamente pretende di insegnare l'ambientalismo
Senza fare i conti con la realtà e secondo me bisogna rinunciare a questa politica statalista e trovare nell'ambito della iniziativa privata e dei finanziamenti privati quelle risorse quelle energie quei quattrini da investire nel patrimonio e nel valore collettivo
Pugni c'è però il rischio di una mosaico di Roma il rischio c'è ovviamente perché se non si stabiliscono le regole c'è il rischio che qualcuno monopolizza di il l'informazione televisiva
C'è il rischio che la stampa sia monopolizzata se il rischio anche che l'edilizia sia monopolizzata e la battaglia contro i monopoli deve essere esattamente questa anche questo campo si può aggiungere una concorrenza sulla qualità chi progetta
E chi propone iniziative di qualità va avanti chi propone solo edifici e non propone qualità per la città deve essere cacciato fuori buttato fuori
è una delle pochissime competenze che rimane al consiglio comunale è una delle poche cose sul quale il Consiglio è autonomo
E sul quale i sindaci non possono decidere autonomamente è evidente che in questo va calibrato assolutamente il rapporto tra gli investimenti Harry Torno nella città e il i costi perché appunto proporre cose che non stanno in piedi dopo zitti zitti porta alla distruzione della città
Non dimentichiamoci che la città sono state distrutte anche dall'abusivismo che erano uno che era un modo di costruire pensando solo al proprio confine al proprio orto senza spendere neanche una lira né gli oneri di urbanizzazione questo ha fatto sì che con tutti i condoni siamo arrivati a una situazione soprattutto la città del Centro e del Sud
In cui ognuno ha beneficiato della propria casa e la comunità la collettività non ha avuto un quattrino per realizzare fogne strade e scuole e se andiamo avanti con una logica di sole case continuare
Una logica dei condoni case regali ma nessun servizio se invece proponiamo di reinvestire il cinquanta per cento della rendita della città abbiamo la speranza di migliorare i risultati saranno lunghi Darwin Ontani ma è l'unica strada praticabile in economia peraltro i i miracoli non avvengono mai