Assemblea della lavoratrici e dei lavoratori del PDS

Altri lavori
Prima di tutto io
Rivolgo
Un fraterno e affettuoso saluto di benvenuto
A tutte le compagnie a tutti i compagni che sono venuti qui per l'Assemblea nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori del partito democratico della sinistra
Come sapete
Abbiamo dato avvio alla preparazione di questa Assemblea
Nel mese di gennaio
Quando ancora non era non si poteva sapere
In quale situazione politica
Si sarebbe svolta all'iniziativa
Non si sapeva
Se ci sarebbe stato una prosecuzione della legislatura
O se invece ci saremmo avviati
Come a carte
Ad elezioni a brevissima scadenza
Il fatto che questa Assemblea si svolge nel momento in cui
Si sta entrando nel vivo di una campagna elettorale tanta importanza
Non riduce però il ruolo di questa Assemblea a una delle tante manifestazioni elettorali
Al contrario io credo che sottolinei questo ruolo
Perché fa
Di queste due giornate un momento essenziale per fare emergere la centralità dei problemi del lavoro
Di coloro che lavorano e di coloro che un lavoro lo stanno cercando
Nella politica
E nel programma della coalizione di centro sinistra in cui il nostro partito è impegnato noi siamo tutti i conventi voi siete tutti i conventi che i temi del lavoro
E in generale i problemi che interessano la vita quotidiana dei milioni e milioni di donne e di uomini del nostro Paese debbono avere un rilievo fondamentale certamente non inferiore
In questa campagna elettorale è quello che viene dato altri temi dei temi istituzionali agli altri temi agli altri temi che pure giustamente sono al centro dell'attenzione
Ma se sentiamo in particolare che occorre che i problemi del mondo del lavoro e nel lavoro emergano in mano
Nel programma nella politica dell'Ulivo
Forse anche più di quello che sino ad ora è accaduto e siamo consapevoli che questa forte visibilità
Dei problemi del mondo del lavoro
è indispensabile questa ruolo essenziale di questa conferenza
Per caratterizzare la campagna elettorale come un dibattito che affronti davvero i problemi che sono aperti nel nostro Paese
E dunque anche per raccogliere quell'ampio consenso di tutto l'elettorato popolare che è necessario per sconfiggere la destra di Berlusconi e di Fini quindi molti auguri di buon lavoro compagne e compagni molti auguri per un pieno successo di questa Assemblea
Delle lavoratrici e dei lavoratori
Del PDS
Come sapete
L'ordine dei lavori della giornata di oggi prevede innanzitutto la relazione introduttiva di Gavino Angius
Quindi il dibattito alle diciannove è previsto l'intervento di Romano Prodi vi ricordo che nella serata alle ventuno si svolgerà una tavola rotonda di grande interesse
Sul tema il lavoro che cambia lavoro dipendente lavoro Autonomous professioni impresa minore
Con Cipolletta D'Antoni grandi Larizza
Do alcune comunicazioni prima di dare la parola ad Angius
Per la relazione introduttiva
Prima di tutto
Chi volesse a vedere presente e anzi è bene che tutti lo abbiano presente al documento base nella stesura definitiva
Cioè con quella revisione ulteriore suggerita dalle diverse assemblee preparatorie
Può ritirare questo documento alla alla segreteria del convegno viceversa la relazione verrà distribuita successivamente
Le compagne e compagni ma più avanti non ora sono preparati sono pregati di compilare la scheda con tutti i dati che sempre si richiedono in queste occasioni che pure è in distribuzione al al all'ingresso della sale consegnarla la segreteria
Più avanti vedremo
Qual è l'ordine degli interventi allora per la relazione introduttiva do la parola al compagno Gavino Angius
Care compagne cari compagni care amiche e cari amici intanto vi ringrazio per la vostra partecipazione questa nostra Assemblea
Come diceva Chiarante quando decidemmo di convocare questa nostra Assemblea non potevamo prevedere quali sarebbero stati gli sviluppi che la situazione politica avrebbe presso
Averti vanno in ogni caso la necessità di una partecipazione più diretta
Del mondo del lavoro alla battaglia politica in corso per il rinnovamento del Paese
A maggior ragione quindi anche dopo la fissazione delle elezioni politiche
Le ragioni di questa scelta confermavano la loro validità
Però ci sono altre motivazioni del perché siamo qui
Dopo una stagione politica convulsa ma anche ricca di speranze
Il partito democratico della sinistra doveva ristabilire un rapporto ancora più diretto ancora più immediato con le lavoratrici e lavoratori italiani
In parte lo abbiamo fatto con la preparazione di questa Assemblea
Sarebbe stata forse necessaria la convocazione di una vera e propria conferenza
Noi abbiamo avuto il tempo e dopo le elezioni quando il Partito democratico della sinistra andrà a tenere il suo congresso
Il tema del rapporto tra il partito e il mondo del lavoro dovrà essere centrale nella sua riflessione
La sua elaborazione teorica e politica
Credo inoltre che più di quanto abbiamo fatto sinora dobbiamo fare emergere quell'insieme di proposte
Di idee di stimoli che in questi anni sono venuti in particolare dalle donne del PDS dalla sinistra
Acquisendo così al nostro patrimonio culturale pratico quanto ancora ci manca in tutto o in parte
Così come credo anche che dovremo raccogliere valorizzare le intelligenti indicazioni ed elaborazioni che la Sinistra giovanile fa avanzando per i giovani e per il la forte
è il più importante politico partito politico italiano per la più forte forza della sinistra italiana queste un'esigenza vitale
Quindi questa nostra Assemblea segna certamente un momento di impegno e di mobilitazione per la campagna elettorale
Ma è anche qualcosa di più
Vuole essere il punto di partenza per riprendere un rapporto più diretto e continuo con il mondo del lavoro
E questo è il messaggio che noi il primo messaggio che non intanto lanciamo
Da questa nostra Assemblea
D'altra parte se ci riflettiamo bene non solo il partito democratico della sinistra ma tutta la sinistra europea sono chiamati a misurarsi con profondissime trasformazione
Avvenute in questi anni nel mondo del lavoro
è cambiata l'impresa con la crisi del modello fordista
è retrocesso il lavoro industriale anche in termini culturali e non solo di rigetto
è aumentato progressivamente il lavoro autonomo nelle forme eterodiretti autorganizzati
Cresce e si diffonderà sempre di più il telelavoro
è sempre più difficile individuare e sostenere le differenze tra lavoro produttivo che lavoro improduttivo
E la stessa distinzione tra lavoro dipendente lavoro autonomo e anche di tipo imprenditoriale diventa sempre più labile
Crescono i fattori comuni non è mutata soltanto l'articolazione sociale del lavoro
Ma essa si è molto diversificata e arricchita di nuove figure
Un fortissimo cambiamento appare anche la stessa percezione culturale che la Società italiana del lavoro
Ora questi straordinari mutamenti pongono ad una forza di sinistra come la nostra in termini nuovi del tutto inediti gli obiettivi della ricomposizione dell'unità del mondo del lavoro
Questa deve restare a mio giudizio una delle essenziali ragioni d'essere della sinistra
Ma se è così
Allora dobbiamo pensare al superamento di una certa concezione della mercificazione del lavoro
Per sostituirla con una valutazione più complessiva che valorizzi il lavoro e i lavori al di là della collocazione sociale e produttiva
è un tema per la sinistra di straordinaria complessità e suggestione
E qui che iniziano a delinearsi le nuove frontiere del lavoro abbiamo chiamate così
Qui sta un banco di prova decisivo per la sinistra italiana ed europea per il nostro partito la sua stessa capacità di innovazione
Infatti io non credo che stia scritto da nessuna parte che la sinistra debba di per sé scontata mentre rappresentare da sola al mondo del lavoro
Non è così
In campo d'altra parte in Italia in Europa c'è anche una destra sociale agguerrita e ambiziosa che non da oggi folle dire la sua sui grandi cambiamenti che negli equilibri politici economici e sociali che hanno attraversato il continente
E una destra che in Italia come in un'OPA mescola progetti e sogni di dominio sociale e libertà ad uso delle élite sociale
Con un populismo nazionalistico ad uso delle masse dei cosiddetti perdenti della modernizzazione
Una destra che riesce a saldare in un'unica ideologia due risposte completamente opposte all'attendente alle tendenze della globalizzazione
Mentre alle cosiddette élite funzionali ai ai ceti di più alto reddito vale a dire ai cosiddetti Finch enti della modernizzazione
Si promette la liberazione dalle pastoie burocratiche si fa appello al tempo stesso ai bisogni dei cosiddetti perdenti della moderno del Nizza azione
Con lo slogan populisti demagogici neo corporativi e xenofobi che invitano all'autoesonero mento e all'autodifesa
Questa miscela di darwinismo sociale liberismo economico ha un solo comune denominatore
La rinuncia alla giustizia sociale e all'auto a fare Manzione
Questo è esattamente ciò che in Italia unisce Forza Italia e Alleanza Nazionale solo questo
La rinuncia alla giustizia sociale e all'auto a ferma azione attraverso la pari opportunità
Lo scontro Scola destra quindi è forte
E sul modello sociale sui valori sui punti fondanti sui caratteri del cambiamento
Quello che deve interessare la sinistra non è soltanto il tema della rappresentanza del lavoro cioè di che cosa e chi essa voglia rappresentare anche questo ovviamente
Ma è soprattutto la moderna formulazione del tema dei valori di libertà di equità di uguaglianza cui facciamo riferimento
Di come cioè li facciamo vivere dei punti di riferimento ideali che ci diamo dell'innovazione critica che siamo capaci di mettere in campo a partire dai bisogni del lavoro
Del progetto che siamo capaci di avanzare in una parola questo il tema dell'identità di una moderna sinistra democratica
Che vuole guidare il paese sulla strada di una vera e propria ricostruzione
E qui che si sta misurando l'innovazione teorica e culturale della sinistra europea in particolare quella delle forze socialdemocratiche laburiste che come noi sono componenti della famiglia del socialismo europeo
Questa è una sfida che siamo chiamati a lanciare a noi stessi
Per poter rispondere meglio a quella funzione di rinnovamento di governo del paese che resta una delle ragioni d'essere e il nostro obiettivo
è una grande questione culturale e politica sulla quale dovremo tornare mi scuso con voi anzi per questi sommare i riferimenti
Noi vogliamo restituire al valore al lavoro
Info allora è pieno e riconosciuto a tutti i lavori
Oggi non è così
Non sempre in questi anni al lavoro è stato dato il giusto valore
E lo vogliamo fare indicando due obiettivi di fondo creare nuovi posti di lavoro e delle fare la qualità del lavoro
Una sinistra democratica forte deve oggi riproporre l'obiettivo di restituire valore al lavoro valore sociale politico ideale e se mi permettete anche un valore monetario
E così che possiamo dare più forza lavoro cioè alle persone donne e uomini lavoratrici e lavoratori una grande battaglia culturale politica
Penso al valore da restituire ai lavori più umili più duri più faticosi lavori manuali duri ma indispensabili
Ma anche penso al valore da restituire a quei lavori che esigono grandi competenze grandi professionalità e che soprattutto nel settore pubblico non sono riconosciuti nel solo né sotto il profilo retributivo
Né sotto il profilo sociale là fuori che nella qualità e nell'impegno sono indispensabili per far camminare lo Stato dare efficienza la pubblica amministrazione
Vanno quindi respinti quegli attacchi prevenuti ipocriti che vengono rivolti quasi ogni giorno alle lavoratrici e lavoratori del pubblico impiego
In altre parole
Vogliamo che il lavoro sia riconsiderato come elemento costitutivo della cittadinanza sociale
Questa è la svolta per cui ci battiamo
Difendere i diritti di chi il lavoro ce la
E garantire il diritto al lavoro a chi l'occupazione non ce la in una società più aperta e solidale il lavoro va considerato una risorsa da impegnare per reggere alle sfide della competizione globale
Dunque considerare l'occupazione è un dovere sociale e la creazione di posti di lavoro un obiettivo vincolo alle politiche economiche e di bilancio
Noi indichiamo nel lavoro per tutte e per tutti nella società che cambia l'obiettivo strategico per il governo del Paese
Questo significa concretamente orientare le scelte economiche sociali verso la creazione di nuovo lavoro e considerare questo fine un vincolo l'azione complessiva del governo
Poi potremmo dire nell'Italia che vogliamo c'è un lavoro anche per te
Dobbiamo dirlo a tutti e in particolare alle ragazze e ai giovani del Mezzogiorno
Creare lavoro quindi elevare la qualità del lavoro costruire cioè un progetto che non parla solo a una parte della società
Ma che investe il modo stesso di intendere lo sviluppo e la crescita che stabilisce una scala di valori e di priorità nell'interesse dell'intero Paese
Combattendo al tempo stesso disuguaglianze spaventosa ingiustizie Degradi sociali insopportabili
è aperta la sfida per il governo del Paese
E credo che non possiamo dire che noi con la nostra politica l'abbiamo aperta in questi due anni
Ora in questa sfida decisiva la cui posta e il governo del Paese noi siamo in campo
E vogliamo portare ecco un obiettivo politico preciso al governo del paese un mondo del lavoro che pensa e agisce non solo per se stesso ma che pensa e agisce per il futuro del Paese
Ricostruire il Paese governare l'Italia andare in Europa per questo ci battiamo
A noi Sinistra democratica non basta a rappresentare le lavoratrici e lavoratori
Vogliamo governare l'Italia
Se non ci riusciamo noi ci sarà la destra è questa la differenza strategica tra noi e Rifondazione Comunista
La destra ha fallito aveva vinto le elezioni del novantaquattro ma dopo è stata sconfitta due anni difficili ma anche esaltante non dimentichiamoci da dove eravamo partiti
Come non ricordare l'esperienza del governo Berlusconi
Vi ricordate l'assalto alla RAI alla magistratura l'occupazione dello Stato vi ricordate l'arroganza inferti Cile prepotenza i proclami le cene minacci esperienza breve ma indimenticabile
Con un costo in sette mesi la destra al governo è costata cinquanta mila miliardi una tassa la tassa Berlusconi pagata dalle lavoratrici ed ai lavoratori italiani
Ora è cambiato molto moltissimo
Noi siamo più forti che nella primavera novantaquattro più sicuri più uniti con più alleati
L'altro giorno a una delle assemblee preparatori di questo nostro incontro romano
Un operaio non iscritto al Partito democratico della sinistra con forza con vigore nel corso di un'Assemblea
Ha detto i lavoratori dipendenti hanno salvato l'Italia in questi anni
Penso che sia vero e così
E credo anche che dobbiamo dirlo
Credo si possa aggiungere che hanno contribuito a salvare l'Italia anche i disoccupati le famiglie monoreddito del sud una parte del lavoro autonomo l'Italia che lavora che fatica
Vedete io penso che sia del tutto falso che in questi anni come a volte veniamo accusati non abbiamo trascurato i temi economici e sociali è vero esattamente il contrario
E si hanno costituito oggetto di grandi battaglie politiche sociali e parlamentari che abbiamo condotto con forza e con rigore
Voglio dire chiaramente quello che penso è stata la nostra lotta la nostra battaglia
Combattuta insieme l'hanno condotta in modo distinto ovviamente
Alle grandi organizzazioni sindacali a CGIL CISL UIL
Che nell'autunno del novantaquattro abbiamo hanno sconfitto sulle pensioni il Polo e il Governo Berlusconi e nessuno può appropriarsi di quelle lotte o di quella vittoria
Da lì siamo partiti per un grande impegno sulle questioni sociali costruendo nuovi rapporti politici tra la sinistra democratica le forze di centro in un leale convinto sostegno al governo Dini
è stata nostra iniziativa per la più importante riforma sociale degli ultimi trent'anni per la riforma delle pensioni
Una riforma che contribuisce anch'essa al riordino del sistema al risanamento dell'Istituto di previdenza che anche per ragioni strutturali era vicino al tracollo e che soprattutto garantisce un futuro ai pensionati e lavoratori ai giovani una riforma che la destra continua ad attaccare che cerca di demolire facendo finta di difendere i pensionati di oggi e in realtà pregiudicando e negando nei fatti le pensioni di domani
Poi abbiamo sostenuto l'opera per il risanamento del debito con un'attenzione nuova rispetto al passato
Alla tutela delle fasce sociali più esposte con una positiva inversione di tendenza verso il Mezzogiorno i giovani le famiglie con un solo reddito e è poco
Ancora troppo poco
Ma ora possiamo dire di aver creato le condizioni per aprire una fase nuova delle politiche economiche sociali e del lavoro
Era ed è interesse primario del mondo del lavoro che il debito pubblico rientri che l'inflazione Calì che i tassi di interesse si riducano
Perché queste sono le condizioni privo Rita righe ineliminabili per avviare una prospettiva nuova dello sviluppo per avere almeno la possibilità di spostare risorse dalle rendite agli investimenti
Questo dunque abbiamo fatto creare le condizioni per aprire una fase nuova dello sviluppo in cui il lavoro l'elevamento della qualità del lavoro la creazione di nuovo lavoro torni ad essere obiettivo centrale delle politiche economiche e di bilancio
Dunque le riforme economiche il risanamento del debito sono state giustamente al centro del nostro impegno in questi anni
Così come lo sono state quelle crisi aziendali industriali che hanno investito migliaia e migliaia di lavoratori che hanno rischiato di pagare i costi di disastri annunciati
Ora l'economia italiana vive una fase di ripresa anche se nonostante i segnali positivi permane acuta la crisi settori strategici importanti come l'informatica la farmaceutica lo spazio la siderurgia la chimica
E il Mezzogiorno rischia di allontanarsi sempre più dal nord e dall'Europa
Ma il problema più grande che abbiamo di fronte e che del resto hanno dinanzi tutti i Paesi industrializzati d'Europa e che la crescita avviene senza lavoro
Per di più in Italia e la crescita è favorita non tanto da una più elevata qualità di prodotto che rende competitiva la nostra economia
E neanche da una espansione della domanda interna che resta bassa
Quanto non favorevole differenziale di cambio la nostra moneta e dalla opportunità di mercato che si sono aperte in Europa e nel mondo
Questa crescita non si espande in tutto il territorio nazionale prevalentemente concentrate in determinate aree del Nord o investe soltanto alcuni specifici settori produttivi
E pertanto una crescita distorta
E tuttavia i dati complessivi della nostra economia sono buone il prodotto interno è cresciuto lo scorso anno del tre quattro per cento
L'avanzo primario al netto degli interessi del nostro Bilancio di sessantuno mila miliardi la bilancia commerciale anche se ha un avanzo primario dei trentacinque mila miliardi nel novantacinque destinato a crescere nel novantasei a quarantasei mila miliardi il novantacinque è stato un anno boom per la produzione industriale che ha registrato il più forte balzo più cinque virgola tre per cento dal mille novecentottantotto raggiungendo i massimi storici con una crescita dei beni di investimento
I tassi di produttività della nostra economia polverizza una quelli tedeschi e superano quelli giapponesi
L'inflazione tende a calare la moneta seppure con sobbalzi dovuti alla contingenza politica sembra stabilizzarsi più rientro del debito pubblico e ormai avviato
Questi sono anche i risultati del nostro impegno in questi anni la destra ostacolato questo risanamento
Fini ha votato sempre contro tutti i provvedimenti economici e di bilancio che il Parlamento ha assunto ma come dicevo si sono create soltanto le premesse per invertire la rotta
E questo che ora è necessario fare infatti a fronte di questi dati certamente positivi ve ne sono di altri che invece sono rimasti del tutto negativi
Non solo non si creano salvo rare e particolare situazione in nuovi posti di lavoro ma cresce la disoccupazione
Il divario tra Nord e Sud o menta il valore del salario reale e diminuito ancora sono calati i consumi
La pressione fiscale non è diminuita gli orari di lavoro anziché diminuire sono enormemente aumentati le condizioni di lavoro sono spaventosamente peggiorate con un'impressionante aumento degli infortuni e delle morti
L'Istat il ventisette febbraio ha confermato ancora per quest'anno il calo dell'occupazione nell'industria ma anche è fortemente nei servizi
A rischio non sono solo le tute blu ma anche i colletti bianchi ciò significa che c'è una continua riduzione degli addetti nell'industria grande piccola ma ora anche nei servizi
Emergono dunque enormi problemi il carattere fragile familiare senza capacità di diversificazione del nostro capitalismo
Ma anche la debolezza dei settori dei servizi da quelli finanziari e trasporti alle comunicazioni ai più moderni servizi sociali e alla persona
Anche il mercato del lavoro e ormai totalmente privo di regole diventa sempre più reale il rischio di una generalizzata precarizzazione dei rapporti di lavoro
Diffondendosi in modo sconvolgente il lavoro nero e lì per sfruttamento a cominciare dalle lavoratrici e lavoratori immigrati
Dunque indispensabile proseguire nella lotta all'inflazione per il rientro del debito per l'abbattimento dei tassi
Cioè non fermare un risanamento che serve innanzitutto i lavoratori per creare una massa disponibile da investire in nuove politiche sociali ed economiche
Ma è anche necessario invertire la rotta per creare nuovo lavoro per aumentare i salari alleggerire la pressione fiscale
Garantire condizioni di lavoro sicure riformare il mercato ridurre gli orari di lavoro questi sono oggi i nostri obiettivi
Ecco perché dunque il senso di marcia del nostro impegno e questo governare il risanamento orientare la crescita verso nuovi obiettivi non solo economici ma di civiltà e qui che deve poggiare le fondamenta un grande progetto per il futuro dell'Italia partendo dalle lavoratrici e dei lavoratori di questo Paese dai loro visioni dalle loro speranza
Un nuovo sviluppo dunque una nuova crescita e di questo che l'Italia ha bisogno
Il liberismo ha fallito in Europa in Italia visione in Europa diciotto milioni di disoccupati questo direbbe delle ore il risultato delle teorie delle politiche degli apostoli della mano invisibile
Diciotto milioni di disoccupati e questi apostoli cioè i liberisti non hanno una proposta né in Europa né in Italia
Il mercato è necessario certamente ma non basta
Ciò che oggi serve al Paese al nostro Paese sono grandi politiche economiche sociali che guardino al futuro ai giovani alle ragazze serve un progetto che parta dalla valorizzazione della risorsa umana
Che punti ad aggredire quelle grandissime distorsioni sociale di cui soffrono gran parte degli italiani che crea una nuova economia sociale che investa nelle grandi infrastrutture e nei servizi
E soprattutto nella formazione nella cultura nella ricerca nella scuola
Non si può accettare ciò che oggi avviene in Italia e cioè che la crescita senza lavoro generi da un lato profitti e rendite elevatissime dall'altro produca la più diseguale distribuzione della ricchezza prodotta dal dopoguerra ad oggi
Non si può accettare che a fronte dell'accumulo dei patrimoni immensi si diffondano in modo impressionante l'emarginazione sociale crescano le fasce di povertà e aumentano enormemente gli strati colpiti da indigenza
Un solo dato oggi ancora tra i giovani laureati soltanto il tre per cento sono figli di operai
Come si dovrebbe chiamare tutto questo
La crisi ormai non investe più soltanto il lavoro operaio industriale
Ma tende a colpire anche il ceto medio il lavoro pubblico investe professioni sinora ritenute socialmente le fatte sino a creare quella che viene definita una nuova povertà sociale
Si vede dunque bene come potete intendere come la mancanza di lavoro che investe milioni di cittadini pesi è molto anche su chi lavora
Più alto diventa il numero dei disoccupati più debole e la forza politica e contrattuale di chi lavora
Dare più forza lavoro per garantire i diritti nel lavoro
Creare nuovo lavoro se il mercato come abbiamo visto non basta non è sufficiente dobbiamo affermare allora con forza e chiarezza che all'Italia servono politiche pubbliche a sostegno ossia dell'impresa che del lavoro dell'occupazione
Lo Stato non deve più fare in prima persona ma deve far fare per offrire pari opportunità tutti a tutte al sud come al Nord
Per questa ragione abbiamo posto al centro dalla nostra battaglia politica del nostro programma per il governo del Paese l'obiettivo della nuova occupazione sì di un lavoro per tutte e per tutti come obiettivo irrinunciabile
Vedete non è l'attesa infinita della piena occupazione ma la costruzione di un Progetto di un percorso nel quale una ragazza un giovane diplomato o laureato dopo la scuola o l'università
Possano iniziare ad avere esperienze di lavoro anche limitate anche diverse una dall'altra
Prima di una collocazione stabile affinché così siano strappati alla frustrazione all'umiliazione e che permetta loro di incontrare se stessi di verificare le proprie capacità di partecipare alla vita del Paese
Un progetto per il futuro dei nostri figli
A questo non lavorato con intelligenza i compagni della sinistra giovanile
Consideriamo dunque l'occupazione un dovere sociale e consideriamo la creazione di nuovi posti di lavoro un vincolo alle politiche economiche e di bilancio lo ripeto qui sta la svolta
Questa la svolta profonda l'inversione di rotta che noi ci impegnamo a realizzare nel governo del Paese questa è la scelta di fondo che facciamo e l'impegno che assumiamo di fronte all'Italia
Sappiamo che non è che non sarà facile
Che occorrerà una lotta tenace e sappiamo che occorrerà il concorso di forze diverso e che senza di esso il perseguimento di questo obiettivo non sarà possibile
No impegneremo ogni nostra energia proponiamo al Paese un grande patto per l'occupazione un'alleanza tra le forze del lavoro dell'impresa della cultura per il Mezzogiorno per un'Italia più giusta
Non è una fuga in avanti è questo il problema più grande che l'Italia davanti
Dal resto guardate in questa direzione si stanno muovendo le grandi democrazie europee così la Germania così la Francia per certi versi così la stessa Gran Bretagna
Certamente ci troviamo di fronte a misure anche criticabili è infatti criticate dai partiti di sinistra e democratici nei rispettivi Paesi
Ma in un caso come nell'altro le forze di sinistra non rinunciano come hanno fatto la Fontaine Jospin Blair ad avanzare proposte per un patto per il lavoro
Deve essere chiaro però che la grande questione dell'occupazione non può essere affrontata percorrendo un'unica via occorre invece agire attraverso un ventaglio di proposte che abbiano al centro lo sviluppo produttivo qualificato
Ma che infestano le diverse politiche di governo da quelle sociali a quelle ambientali a quelle per la formazione
Per milione di ragazzi e di ragazze lavoro è un problema di libertà
Di una libertà che non c'è
Per noi è anche un problema di democrazia di partecipazione sociale di crescita
No noi non ci dimentichiamo affatto di quali siano le condizioni del lavoro oggi in Italia
Ancora oggi oggi un altro operaio è morto sul lavoro schiacciato da un carico d'argilla
Soltanto tre giorni fa in un solo giorno ci sono state tre morti sul lavoro il giorno precedente un altro ragazzo era morto precipitato a dieci metri di altezza un ragazzo di sedici anni
E così ormai tutti i giorni non è una fatalità
Abbiamo tutti quanti noi le conoscete quanto e meglio di me gli occhi davanti agli occhi
Le cifre di una strage nei cantieri edili più che altrove ma anche nell'industria nell'agricoltura nei trasporti si muore
Non c'è più aspettare un solo momento
Le norme per la sicurezza del lavoro ci sono tutto è pronto per recepire le direttive europee e al governo chiediamo fermamente di intervenire interverremo noi stessi
Affinché con grande senso di responsabilità e di equilibrio si dia una risposta immediata questo drammatico problema
Ma ci sono ragioni di fondo per cui questo accade
Quando il lavoro diventa un ricatto da accettare senza condizioni quando un'illegalità diffusa aggiunge dentro il luogo di lavoro allora si spezza ogni garanzia ogni vincolo ogni diritto per chi lavora
E allora di lavoro si può morire
Non ci dimentichiamo dicevo i quali siano le condizioni di lavoro
Ecco quando noi pensiamo alla riforma delle regole dobbiamo pensare anche a questo ai diritti delle persone in carne ed ossa e partiamo da qui per costruire una moderna democrazia economica
Pensiamo a questo quindi alla sicurezza nel lavoro ma anche salari agli orari e ai diritti e alla riforma del mercato del lavoro è indubbio che aperta anche una questione salariale
Noi non mettiamo in discussione guardate la politica dei redditi e riteniamo che esse innanzitutto debba riguardare davvero tutti i redditi
E non pensiamo sia tollerabile che prosegua una diminuzione del potere di acquisto dei salari per effetto della non copertura dell'inflazione programmata
L'accordo del luglio del novantatré va applicato tutto non solo in una sua parte
Il salario cioè il lavoratore era stato considerato l'unico colpevole dell'aumento dell'inflazione del costo del lavoro
Non era così e infatti è accaduto che i salari da tre anni sono diminuite l'inflazione almeno per una fase home intatta c'è evidentemente qualcuno che ha barato
Perché ad esempio possono aumentare del dieci o dodici per cento certi stipendi dell'alta burocrazia di alcune categorie oppure possono aumentare i prezzi di alcuni beni al consumo se il tetto dell'inflazione dovrebbe costituire un vincolo per tutti
Noi non mettiamo in discussione l'accordo del luglio novantatré ma altri lo disattendono e lo ignorano
Il costo del lavoro può anche calare ma agendo su altri fattori non sul salario come ben noto
Abbassamento dei salari a fronte di un aumento del costo e la voluttà vita avuto e ha un peso enorme forse decisivo anche sul tema degli orari di lavoro
Si lavora di più si fanno più straordinari si accetta di lavorare anche il sabato la domenica e la notte anche per guadagnare di più non entro nel merito io alcune avvertenze anche giuste in cui accordi e intese in questo senso si sono trovate
Mi riferisco soltanto ad una valutazione di carattere più generale
Non casualmente infatti mettendo il rapporto erra portando
Salari e orari di lavoro non casualmente infatti possiamo dire la produttività in Italia ha raggiunto livelli elevatissimi
E questo va a discapito delle condizioni di lavoro della garanzia dei diritti della tutela la salute della sicurezza della creazione di nuovo lavoro
La riduzione dell'orario di lavoro si pone per noi anche per altre ragioni
Essa badate costituisce in tutta Europa l'obiettivo delle forze del lavoro e della Sinistra democratica e socialdemocratica per l'ovvia ragione che oggi si può produrre di più e meglio con minor lavoro e con un diverso lavoro
E non si capisce per quale ragione il redditi che derivano da una diversa utilizzazione della forza lavoro debbano andare a vantaggio solo dell'impresa e non anche del lavoro
Ha per noi ridurre gli orari di Destri Buy nel tempo tra tempo di lavoro e tempo di vita ridistribuire il lavoro organizzare i tempi della città significa far vivere un modello di vita un modello sociale di del tutto nuovo Fo
In cui la lavoratrice lavoratore il cittadino rientri pienamente in possesso del proprio tempo di quel tempo che oggi gli ha rubato
Sulla riduzione dell'orario c'è un'ostilità incomprensibile a volte delle imprese questa ostilità lo dico chiaramente va combattuta con più decisione da noi dalla sinistra dall'Ulivo dallo stesso sindacato
In Germania si è posto l'obiettivo della riduzione di orario la porta all'aumento dalla produttività ne hanno discusso insieme sindacato imprenditori nessuno ha gridato allo scandalo perché non può avvenire anche in Italia
Potrebbe aprirsi una strada nuova ridurre il tempo di lavoro
Per portare ad una crescita culturale della popolazione accrescere le esigenze di vita e di servizi alle persone è questa nuova domanda così determinata creerebbe nuova occupazione
Per noi dunque la riduzione dell'orario di lavoro anche per via legislativa
Proponiamo la riduzione per legge a trentanove ore settimanali per arrivare poi progressivamente alle trentacinque non ha come scopo soltanto quello di migliorare l'organizzazione del lavoro
Ma anche quello di creare nuove opportunità di lavoro
E di dare vita ad un modello sociale in cui il lavoratore diventi padrone di se stesso pienamente nella vita
La donna del PDS con una proposta di legge di grande rilievo di cui è prima firmataria la compagnia turco hanno contribuito in maniera decisiva delineare i tratti di questo nuovo modello sociale
D'altra parte sappiamo che attualmente è una persona che ha la fortuna di lavorare per tutta la vita dedica al lavoro più di settanta mila ore
Queste ore diminuiscono ormai rapidamente sempre di più per effetto dei grandi cambiamenti che l'innovazione tecnologica comporta al processi produttivi
Tra venticinque anni quelle settanta mila ore scenderanno a quaranta mila
Allora che fare di quelle trenta mila ore che non saranno più dedicati al lavoro
L'ineguaglianza se ci pensiamo bene di fronte al tempo libero e pari se non addirittura maggiore di quella relativa di fronte ai salari e irretiti
Ecco allora un'altra sfida un nuovo livello di civiltà e di benessere da perseguire per cui battersi partendo dalle condizioni del lavoro di oggi
Ah nelle condizioni del lavoro di oggi pesa moltissimo anche la deregolazione del mercato del lavoro
Taluni sostengono senza avere alcun supporto dimostrativo che avere meno vincoli nel mercato del lavoro significa avere più occupazione
è una tesi non solo indimostrabile ma non vera
Si potrebbero fare molti esempi a cominciare dal Mezzogiorno dove in pratica non ci sono più vincoli al mercato del lavoro e dove contemporaneamente si raggiungono in alcune aree il trenta per cento della disoccupazione
Oggi il mercato del lavoro in Italia quasi non ha vincoli e nonostante ciò la domanda di lavoro molto spesso non si incontra con l'offerta del lavoro né al Sud e neanche al nord
Non casualmente proliferati prolificano il doppio il triplo lavoro lavoro nero le forme più a tipica dei rapporti di lavoro eppure la disoccupazione cresce
La riforma del mercato del lavoro allora è necessaria certamente innanzi tutto per garantire i giovani e le ragazze in cerca di lavoro e per garantire i lavoratori non solo le impresse
E questa riforma non può avvenire difendendo vecchi istituti ma se vuole essere efficace e moderna deve essere fortemente innovativa e deve entrare in sintonia sia con i cambiamenti della struttura produttiva del modo di produrre
Sia con una nuova concezione del lavoro che le nuove generazioni stanno via via facendo propri
Non possiamo spaventarci delle parole
Noi vorremmo che quella flessibilità del mercato del lavoro di cui si parla quella mobilità che viene evocata
Fossero una flessibilità positiva e non negativa e punitiva
Come può cadere per lavoratori e giovani una mobilità positiva cioè da un lavoro a un altro lavoro e non come accade ora da disoccupazione disoccupazione oppure dal lavoro alla strada
Non vorremmo in altre parole
Che a forza di deregolamentare il mercato del lavoro soprattutto e in particolare nel Mezzogiorno
L'unica struttura che condiziona e governa davvero il mercato del lavoro con l'usura il lavoro legale rimangano la criminalità organizzata la mafia e la camorra
La strada allora di una serie Democratica riforma del mercato del lavoro non è quella della sua totale privatizzazione è quella del riordino su basi regionali e quella della scelta di fondo che l'intervento pubblico deve fare
Per garantire i diritti e i giovani e offrire opportunità alle imprese
Voi dunque non dimentichiamo affatto le condizioni di chi lavora quando parliamo di un grande patto per l'occupazione di un'alleanza delle forze del lavoro dell'impresa della cultura con il fine di dare un lavoro a tutte e a tutti
Solo un grande programma di ricostruzione di un Paese devastato da anni di corruzione di dissipazione del patrimonio pubblico si possono aggiungere raggiungere questi obiettivi un grande programma cioè che investe nel futuro nelle nuove generazioni
Allora il discorso è dove come orientare la crescita quali Fini con quali strumenti con quali risorse e soprattutto con quali forze
Io penso che sia il mondo del lavoro le lavoratrici e lavoratori che devono tornare in campo con questi obiettivi con questo obiettivo politico portare al governo del paese gli interessi e i bisogni del mondo del lavoro
Questa è la sfida politica alla destra per il governo del Paese in questa campagna elettorale
Vedete un governo autorevole di legislatura serve per avviare un programma di grandi riforme democratiche ma anche per di grandi riforme economiche e sociali la stabilità politica produce stabilità economica che è condizione indispensabile
Per lo sviluppo è indubbio che un vecchio modello di sviluppo ha esaurito la sua spinta e che tutto un assetto economico e produttivo imperniato sull'impresa pubblica di Stato sulla grande industria sta per finire
è stato anche un assetto politico un incastro di poteri enormi dove hanno allineato e convissuto in questi decenni grandi potenzialità enormi risorse e insieme abbiamo scoperto corruzione diffusa
è questo che oggi in discussione quel vecchio blocco di potere quei vecchi equilibri economici
Si è conclusa una fase del capitalismo italiano allora orientare lo sviluppo indirizzare la crescita del Paese con un governo autorevole e un grande obiettivo politico
Pensare alle privatizzazioni da realizzare vuol dire allora non soffermarsi soltanto sugli aspetti societari ma valutare le implicanze sociali produttive sul lavoro che esse hanno e che esse investano
Pensare allora lo sviluppo futuro vuol dire misurarsi concretamente con i bisogni reali del Mezzogiorno da un lato ma anche di un Settentrione dall'altro che seppure per ragioni diverse reclamano una scelta di cambiamento reale
Anche per creare nuovo lavoro per elevare la qualità del lavoro
Ecco vedete
L'elevamento del capitale umano deve allora diventare la chiave di volta prioritaria per
Per l'espansione dell'occupazione
Vuol dire puntare alla qualità del lavoro
C'è un rapporto
Con ciò che accade nel mercato del lavoro la competizione non vede protagoniste solo le imprese
Anche nel mercato del lavoro c'è competizione la dico nel modo più semplice chi più sa più può ha più occasioni e opportunità di lavoro cui allora sta un altro salto di qualità che deve fare la nostra concezione del lavoro e questo non casualmente al centro del progetto dell'Ulivo investire nelle risorse umane
Cioè ognuno può essere può diventare ognuno sia imprenditore di se stesso ogni giovani ogni studente ogni lavoratore tecnico operaio impiegato si deve accettare sino in fondo come persone la sfida della competizione del riconoscimento del merito della competenza della professionalità
E per queste ragioni allora dobbiamo rivendicare dallo Stato dalle imprese una formazione permanente per queste ragioni dobbiamo riformare la scuola e l'università la ricerca e metterla in sintonia in relazione con i nuovi saperi
Con i nuovi lavori
Così si investa nel futuro nelle nuove generazioni
Ma le nuove scelte devono anche indirizzarsi verso un'economia sociale verso l'ambiente
La cultura il risanamento dei centri storici la formazione la ricerca la terza grande opzione strategica deve essere quella dei settori a tecnologia avanzata
L'Italia non può e non deve correre il rischio di diventare la colonia tecnologica dell'Europa
Se l'elevamento del capitale umano deve ridiventare la chiave di volta per l'espansione dell'occupazione la riforma dello Stato sociale acquista un suo straordinario rivide
Il cuore del nuovo welfare potrebbero essere i servizi alla persona e rappresentare una scommessa fatta sull'innalzamento civile del Paese
Si può puntare molto in questa direzione anche per creare lavoro innalzare l'efficienza della nostra economia
Rafforzare allora il capitale sociale fisso nazionale rinnovarlo estenderlo e consolidarlo e tenere poi conto dell'ente nostre risorse in campo artistico culturale ambientale Monti monumentale
La riforma fiscale
Noi vogliamo realizzare una profonda riforma del fisco che porti alle leggi elemento del carico sui contribuenti a cominciare dal lavoro dipendente
Oggi è possibile dire che si possono diminuire le tasse e noi le foglie amo diminuire
C'è un rapporto virtuoso che può stabilirsi tra riforma fiscale questione salariale
Alleggerire ad esempio il costo del lavoro
Degli oneri sanitari distribuendo le sulla fiscalità generale può consentire di aumentare i salari
L'abbassamento delle aliquote l'allargamento della base imponibile la lotta all'evasione e all'elusione la semplificazione del sistema il decentramento questi sono i capisaldi della nostra proposta di riforma del fisco
Una riforma di questa portata richiede un governo autorevole un pieno funzionamento della macchina amministrativa
Un federalismo solidale fiscale che dei centri e al tempo stesso orrenda più partecipi le comunità regionali alla gestione del bilancio dello Stato
Ecco dunque perché grandi riforme economiche
Per grandi battaglie di equità e di giustizia per grandi politiche l'innovazione servono le riforme istituzionali non solo per cambiare le leggi elettorali e i modi di elezione dei governi o dei presidenti della Repubblica
La destra guardate lo ha capito bene
Nella precedente campagna elettorale il suo messaggio era fai da te
La deregolamentazione totale lo stato assente le istituzioni deboli il liberismo assoluto
Ora poiché stupidi non sono hanno capito che quella loro vecchia proposta non regge
Quel messaggio che avevano lanciato non possono più dire ragazzi del Sud o ai giovani a quanti avevano illusoriamente fondato le loro speranza su quel messaggio non possono più dire fai da te
E infatti hanno cambiato messaggio il messaggio della destra adesso è un altro completamente diverso messaggio secondo me questo lo dico nel modo più semplice ci penso io
E la loro proposta di ultrà presidenzialismo di tutto il comando ad uno poi ci pensa a luglio a tutto e a tutti
Questa in realtà il messaggio della destra in questa campagna elettorale
E lo dobbiamo contrastare così come abbiamo fatto e stiamo facendo con la forza della ragionevolezza e della democrazia
Se poi vogliamo scappare ci sono altre forze che non vogliono le riforme istituzionali
E sono quei poteri forti di questo Paese coi nomi ci finanziari ma anche occulti o mafiosi
Che per mantenere intatto il loro ruolo hanno bisogno di istituzioni deboli e fragili di una pubblica amministrazione fatiscente ed i governi non autorevoli perché non legittimati dal consenso popolare
Sono queste forze sono questi poteri che non vogliono le riforme
E noi la sinistra democratica le forze dell'Ulivo non possiamo e non abbiamo avuto infatti timore di grandi e profonde riforme istituzionali discutendo come abbiamo fatto e facciamo e come proponiamo sulla base delle esperienze che hanno fatto altri Paesi sulla base dei modelli dei più avanzati poi paesi europei
A sinistra democratica che vuole governare il Paese è chiamata ad affrontare a dare soluzione a una crisi della Società italiana molto grazie non solo sotto il profilo dunque economico e sociale ma anche dal punto di vista civile
L'ansia
L'ansia per il futuro dei nostri figli è cresciuta enormemente
E la possibilità stessa di raggiungere obiettivi di benessere ci è precluso è quasi e quasi sembra che non ci si speri più sarà un caso
Ma ci affidiamo sempre più spesso alle lotterie
Il venir meno all'attenuarsi di alcuni fattori rischia di cancellare la speranza
Si vive meno bene si vive di solitudine a volte di violenza
Credo che il mondo del lavoro possiate beffa debba fare molto perché ci sono valori che sono vostri e quali non si può e non si deve rinunciare
Cioè del rischio che di fronte alla crisi in atto ci siano due risposte sbagliate
Una che chiamo di un certo radicalismo sociale da sinistra e l'altra quella ben più insidiosa del neo corporativismo da destra
La di carisma sociale che rinuncia al governo della società che cambia e che si illude di difendere il lavoro in una nicchia magari particolaristica
Il neo corporativismo ben più insidioso che cancellando ogni solidarismo esalta la difesa dell'esistente e cavalca ogni specifico interesse
Sono due risposte sbagliate la crisi in atto
Ma la sinistra la sinistra democratica non può tirarsi indietro rispetto a questo scontro rispetto ai processi di cambiamento
Lo deve guidare
La risposta più alta io credo che la sinistra può dare la sinistra democratica può dare alla crisi in atto e quella di un governo che abbia l'ambizione di costruirsi attorno ad un'idea di coesione sociale di coesione sociale
Che non annulla il conflitto ma che punta ricomporlo né un progetto in cui i valori di uguaglianza di solidarietà convivano
Viene in mente vedete la condizione dei lavoratori immigrati questa è davvero è stata ed è davvero per la comunità nazionale un banco di prova
Abbiamo dato grande importanza noi come PDS a questo a questo fronte della battaglia sociale
E abbiamo affermato l'esigenza per il nostro Paese di definire una politica dell'immigrazione che mettesse in luce un processo strutturale utile al Paese
Il Polo e la lega con parole propositi razzisti ci hanno giocato la carta dell'intolleranza e della xenofobia
Grande è stato il nostro impegno e possiamo dire di aver ottenuto importanti risultati se è vero come è vero che le richieste di regolarizzazione dei lavoratori immigrati oggi sono cento dieci mila ex se su cento dodici espulsioni decise ancora nessuna è stata praticata per via dei ricorsi fatti
Non era dunque così liberticida quella legge che noi abbiamo contribuito a fare in Parlamento
La coesione sociale è la risposta che le forze socialdemocratiche danno in Europa ad una crisi del continente
L'Europa
Per l'Italia è un'occasione e una speranza
La destra demonizzato l'Europa demonizzato Maastricht e qualcuno l'ha fatto anche a sinistra
Domandiamoci però se Maastricht per un momento non esistesse più la cancellassimo dalla carta geografica
Forse che contemporaneamente sparirebbero il nostro debito pubblico i tassi di interesse la nostra inflazione
No di certo
Allora il punto è un altro andare alla conferenza intergovernativa di Torino per mettere a punto mastri
E soprattutto per affiancare agli obiettivi monetari e macro economici un Piano del lavoro di grande respiro europeo ciò che esattamente ha proposto Sciacca Sante
E così che possiamo e dobbiamo costruire l'Unione europea del lavoro
Un'Europa cioè che abbia protagoniste le forze del lavoro ed era davvero stupefacente vedete se si pensa alla storia dell'Europa di questo secolo
Come quelle dottrine rigidamente liberiste per lungo tempo in totale discredito per aver portato il nostro continente
Nell'abisso del nazismo e del fascismo siano potute tornare in foga in un periodo di depressione quale quello degli anni ottanta e novanta anche in Italia allora si pone l'obiettivo di una grande salto dell'unità del mondo del lavoro e dei lavori
Non è cosa facile anche perché lo dicevo all'inizio di questa mia introduzione le trasformazioni in atto nel mondo del lavoro sono di enorme portata
E pure questo deve rimanere un nostro obiettivo
L'unità sindacale è certamente cosa diversa e distinta
Ma non separata
Ne hanno discusso ne discutono gli amici e i compagni di CGIL CISL e UIL
Noi diciamo questo sosterremo tutti gli sforzi sinceri che andranno in questa direzione lasciando che siano le organizzazioni sindacali stesse a determinare le tappe di questo processo
Per parte nostra vorremmo un sindacato più forte e più unito e anche più rappresentativo più forte e più presente nei luoghi di lavoro
Avremo partecipe come è stato dello sforzo concertato per il risanamento economico e finanziario
Ma lo vorremmo sempre comunque autonomo dai governi dai partiti dagli imprenditori
A volte accade di assistere ad una commistione di ruoli
Sindacalisti che fanno politica e politici che fanno sindacato oppure sindacalisti che quando erano tali facevano politica e magari ora che fanno politica vogliono fare il sindacato
Forse è bene che ognuno faccia la parte che gli compete
Concludo siamo in piena campagna elettorale
Noi
Nostro partito in campo insieme con tanti amici alleati della sinistra del Centro democratico
Dopo la sconfitta alle elezioni del marzo del novantaquattro abbiamo seguito una linea politica precisa cercando di trarre profitto dall'esperienza fatta
A sinistra non basta per governare l'Italia non ha il consenso sufficiente
L'alleanza con altre forze necessaria
Neanche il centro democratico da solo basta Sinistra e centro abbiamo combattuto una battaglia politica e parlamentare per sconfiggere la destra e ci siamo riusciti
Ora la sfida è sul governo la destra farà una campagna elettorale
Sostenendo che c'è un'alleanza tra i poteri forti le grande banche la grande industria i grandi apparati dello Stato l'abbiamo già sentito e la classe operaia organizzate garantita cioè noi e i sindacati
Questa grande alleanza sarebbe contro i ceti intermedi della piccola e media borghesia gli strati della popolazione non assistita i più poveri
è evidente che questa è una grande menzogna
In realtà se si guarda i fatti politici quest'ultimo anno certamente le forze di sinistra sociali e politiche hanno difeso l'equità sociale
E quindi i lavoratori ma insieme al lavoro dipendente noi abbiamo difeso i lavoratori autonomi la piccola e media impresa e tutti coloro che vivono del proprio lavoro
La dimostrazione per chi la vuol vedere e che nella riforma delle pensioni non vengono soltanto difesi ma migliorate le prestazioni dei lavoratori dipendenti ma anche di quelli autonomi
La stessa cosa riguarda l'ultima legge finanziaria in cui abbiamo introdotto miglioramenti a favore dell'impresa minore dell'artigianato della cooperazione del commercio dei servizi
E chiaro l'obiettivo politico dalla destra è del tutto evidente
Vorrebbero vederci isolati senza alleati privi di un progetto strategico per poterci così sconfiggere ma stavolta non è così
Se ne stanno accorgendo anche le organizzazioni di quei ceti intermedi che prima avevano votato per la destra e che ora guardano con interesse e cercano un rapporto nuovo con le forze dell'Ulivo
L'Ulivo è nato per questo
Ma non solo per questo
Vedete l'alleanza con il centro non è solo motivata da una convenienza da un puro calcolo elettorale che sarebbe del resto legittimo
Ma è molto e molto di più
Il centro non è un luogo di equidistanza tra destra e sinistra e un insieme di interessi di valori di professione
Di culture diverse distinte da quelle della sinistra con una loro storia i loro successi i loro limiti loro radicamento
Credo che l'Ulivo voglia essere questo un luogo d'incontro di crescita di arricchimento un progetto alto per il governo dell'Italia
Non convenienza quindi ma crescita comune individuazione di un patrimonio comune di un progetto da elaborare per metterlo al servizio del Paese
Ecco noi vogliamo fare questo lo dico a Walter che qui con noi a Prodi che il mondo del lavoro le lavoratrici e lavoratori italiani siano come in gran parte sono già oggi ma lo siano ancora di più parte integrante di questo Grand
Progetto del progetto dell'Ulivo
E io vorrei che in questa campagna elettorale l'Ulivo l'Ulivo in quanto tale guardate viva crescano i luoghi di lavoro nelle fabbriche negli uffici nelle università
Per condurre così
Una battaglia politica ed elettorale in campo aperto come coalizione come insieme di forze democratiche e di sinistra che vogliono governare il Paese
Ascesa in campo di Dini è stata ed è molto importante
Essa rafforza la coalizione del centro sinistra che vuole governare l'Italia ed essa può simboleggiare significativamente dell'incontro nell'Ulivo tra le forze della sinistra democratica e del Centro democratico moderato e un risultato della nostra politica
è il segno che la coalizione del centrosinistra si rafforza in questa coalizione e noi faremo la nostra parte nel costruire il governo del Paese per affidarne la guida a Romano Prodi
Dopo la discesa in campo di Dini abbiamo visto che il Polo si è arrabbiato e non si capisce perché con chi si era avviato
Non era stato forse il Polo a votare dodici volte alla Camera e al Senato la sfiducia contro il Governo Dini
Non è stato il Polo a pretendere contro ogni logica politica di buonsenso le dimissioni prima di avviare il dialogo sulle riforme di che cosa si lamenta
Poche parole e concludo vorrei dire sulla lega e Rifondazione
Rifondazione comunista
A Bossi dico questo
è interesse non soltanto del Nord
Nelle sue forze d'impresa e del lavoro ma dell'intero Paese avere una rappresentanza politica e parlamentare collocate in forma autonoma dentro un grande processo di cambiamento del Paese in senso federalista
Perché rischiare di lasciare grande parte della rappresentanza del Nord a Forza Italia Alleanza Nazionale
Ecco l'errore storico di Bossi
Non accetta questa sfida dell'innovazione
Quella rappresentanza del Nord o e una grande questione politica democratica nazionale
Eh io invito le compagne e i compagni nei luoghi di lavoro delle fabbriche
Degli uffici che sono qui le nostre organizzazioni invito tutti a dire chiaramente alle lavoratrici e lavoratori del nord che danno un colpo al federalismo e al rinnovamento democratico le sparate secessioniste isolazioniste di Bossi
Per le quali ringrazierà hanno certamente Berlusconi Fini più di quanto lo possono portare le critiche anche aspre che gli sono state rivolte
Dobbiamo dunque combattere nei luoghi di lavoro per fare in modo che dal Nord o venga una rappresentanza politica democratica che serve per costruire davvero un'Italia più forte Unitalia
Davvero federale
Quanto a Rifondazione so bene che a questo partito guarda una parte seppure minoritaria
Del mondo del lavoro noi dobbiamo rispettare questa forza
Ma vogliamo anche essere rispettati
E a Bertinotti dico due cose
Fai la tua parte nessuno però contesta ma vedi magari la prossima manifestazione che fai a Roma di trovare più slogan da dedicare a Berlusconi Fini di quanti ne hai trovato per D'Alema Veltroni
Il conto
Tiene conto che ai lavoratori italiani non basta essere rappresentati
Ora vogliono governare l'Italia perché se non ci andranno loro le forze politiche che rappresentano quelle per le quali ruotano al Governo Chandra la destra
Io care compagne e compagni è terminato e mi scuso di questa troppo lunga introduzione so che ci attende una prova difficile a questa volta davvero possiamo avere la miglior e possiamo dare la speranza di un futuro sicuro al nostro Paese vogliamo portare gli interessi e bisogni del lavoro al governo del paese
Diciamola con una parola questa volta davvero vogliamo cercare di vincere ringrazia
Allora dopo l'introduzione di Gavino Angius diamo inizio alla discussione
Naturalmente bene stabilire subito un criterio sui tempi
Credo che come ormai siamo abituati
Sia opportuno fissare un limite di tempo di dieci minuti in modo da dare a tutti
A tutte le compagnie tutti compagni al maggior numero di compagnia dei compagni la possibilità di intervenire
Se siete d'accordo quindi stabiliamo i dieci minuti
La presidenza avvertirà all'ottavo minuto insomma in modo che gli oratori possano concludere
Dunque io ho già un elenco di iscritti a parlare che è aperto dal nome del compagno Ilio Boni sei
C'è il compagno Boris sei
Ecco ecco compagna buoni sei segue e segue la compagnia Lorenza predone
O magari
Negli ultimi tempi forse si è parlato poco al mondo del lavoro
Ben venga quindi questa Assemblea se serve al PDS ma anche alla coalizione dell'Ulivo per rilanciare una politica verso lavoratori le lavoratrici
La strada è in salita perché posso sbagliarmi ma in una parte del mondo del lavoro della mia visuale è la fabbrica la sfiducia verso la politica tocca a tassi molto bassi
C'è in strati ampi di lavoratori un senso di frustrazione
Oggi si lavora di più
La sicurezza sul lavoro è sempre più precaria i salari si assottigliano
C'è un'organizzazione del lavoro che sempre più tende ad escludere tutti dalla partecipazione attiva nel processo produttivo
A questo va sommata la rappresentanza
Una domanda ricorrente che mi sento rivolgere ma noi chi ci rappresenta chi si fa carico dei nostri problemi
Attenzione
Il pericolo serio e che strati sempre più ampi di lavoratori e lavoratrici si allontanino da un rapporto con la politica
Ok ricerche in un rifugio nelle posizioni più demagogici e inconcludenti
In sostanza di Kissin protesta
Ma che poi più che rappresentare una speranza per ottenere significati cambiamenti si trasforma in una continua inesorabile sconfitta e impotenza
Ecco perché è importante il PDS il PDS deve rappresentare una valida risposta alla voglia che permane di riscatto sociale di cambiamento di voglia di contare
Negli ultimi anni l'abbiamo esercitata poco forse questa funzione
Il PDS ha fatto bene a ricercare un accordo con il centro destra per la riforma dello Stato e istituzionali problema importantissimo per una svolta del Paese
Ma forse ci siamo un po'dimenticati che in Italia ci vuole uguale impegno sulla questione il sociale
Questo è un Paese che a fronte di una crescita nel novantacinque del prodotto interno lordo di oltre il tre per cento vede calare l'occupazione
L'accordo del luglio novantatré l'abbiamo approvato ma ad oggi i salari sono più bassi al di sotto della crescita dell'inflazione
Nella fabbrica dove lavoro
La mago una di Italia del gruppo Lucchini
Si lavora tre turni Sutri quindi anche la notte non ci sono giorni di festa la fabbrica mantiene i livelli elevati di produttività produzione e di utili
Abbiamo presentato il contratto integrativo come previsto dal contratto nazionale abbiamo chiesto un aumento salariale e una attuazione di quella parte del contratto nazionale inapplicato di riduzioni di orario di lavoro la risposta dell'azienda
Dovete limitare il diritto di esercitare lo sciopero sul resto poco o quasi niente
In questo non ci vedo solo un problema di interessi contrapposti di vincoli di compatibilità Zin Dalì Not c'è altro
C'è un'idea di relazioni industriali improntata alla non pari dignità alla ricerca in questo caso di mortificare i lavoratori loro rappresentanti sindacali
Mi ribolle quasi il sangue trovo tutto questo ingiusto in questo momento in fabbrica mentre io parlo qui ci sono le assemblee e lo sciopero
Noi come PDS come Sinistra democratica
Siamo stati siamo l'artificio di quelli che più hanno ricercato l'alleanza con quella parte di forse che rappresentano il centro i moderati
Quella di quella parte della borghesia illuminata una scelta giusta politica menti improntata su un'idea comune
Nel programma per un programma di governo
Ma chiarezza per chiarezza
C'è un abisso culturali dell'idea di quale società costruire del valore della solidarietà con chi come nel caso prima richiamato pretende la subalternità
Meno diritti più precarietà meno salario e più durata degli orari di lavoro
La solidarietà bella parola ma difficile da attuare a praticare essere coerenti con Issa
Noi abbiamo un'alta disoccupazione ma oggi l'orario di lavoro per ha detto è aumentato
è ipocrita chi fa risalire anche questo fatto ha una propensione di una parte di lavoratori a fare gli straordinari
I straordinariamente hanno i lavoratori potrebbero rifiutarsi ma perché tante volte si fanno dove lavoro io operai di quarto livello con moglie e figli a carico che lavora su tre turni e anche quindi festivi
E quindi fa anche le notti non va oltre un milione novecento mila lire nostra denari oggi anche un modo per incrementare la paga come si dice noi
L'uso dello straordinario da parte delle aziende e quindi anche utilizzato in modo distorto così come una debolezza la mancanza del controllo sull'orario effettivo
Sta di fatto che l'orario di lavoro cresce
Noi abbiamo bisogno di idee forza
Sappiamo benissimo che l'affrontare il dramma dell'occupazione richiede un progetto una politica molteplici in campi Diversi quale la scuola formazioni
Uno sviluppo nei servizi alla persona alla famiglia nel soddisfacimento di tutti quei bisogni legati alla crescita culturale e professionale della riorganizzazione delle città dei lavori di riqualificazione ambientale
Così come una politica fiscale che valorizzi il lavoro
Ma perché
Non c'è quella determinazione quella forza a richiedere che entro un certo periodo di anni si vada alla riduzione dell'orario di lavoro a trentacinque anni settimanali
Sono d'accordo con Angius su questo occorre una capacità di iniziativa ampia del PDS partiamo dalla proposta di legge che abbiamo presentato però ci sono ancora troppe titubanze ad esempio nel programma dell'Ulivo e richiamato ma con tantissimi e spero che ne fanno perdere la stessa forza e forse l'obiettivo di fondo
Posso capire che ci sono delle compatibilità
Il necessario raccordo con gli altri Paesi europei ma immaturo al nord la questione sì Onno
Credo di sì
L'evoluzione stessa della società spinge in questa direzione
I lavoratori possono essere conquistate a questa scelta a condizione che essa non procuri riduzioni di salario altri si innalza i livelli occupazionali
Utilizzare una parte della produttività la stesse innovazioni teconologici Cagli incentivi dello Stato alla riduzione dell'orario di lavoro è una strada da percorrere
Può rappresentare una svolta di epoca perché essa può avere un effetto a catena nella società dei tempi di vita delle persone nell'organizzazione del lavoro nella frammento del livello di qualità della vita
Nella colite coalizioni dell'Ulivo il PDS o vuole importante rappresenta la forza maggiore della sinistra
E dal mondo del lavoro che riceviamo la nostra forza politica siamo in campagna elettorale rafforziamo questo legame ma per farlo occorre essere chiari
Parlare e indicare le soluzioni a problemi del lavoro e per il lavoro occorre stare in campo cioè occorre essere sinistra con una propria identità e visibilità grazie
La sala non non facilita molto l'ascolto ma però l'ascolto soprattutto ha disturbato dal fatto che ci sono un po'troppi compagni che parlano quindi invito chi ha in sala al silenzio ad ascoltare con attenzione altrimenti i lavori si svolgono con molta difficoltà allora la la parola la compagnia al Lorenza apprezzò me
Segue il compagno Fabio Mussi
Occorre restituire valore al lavoro sul piano sociale ma anche culturale così ha detto Angius questa affermazione deve divenire principio costitutivo della nostra presenza politica nella coalizione che vuole raggiungere il governo del Paese anche per portarvi i bisogni e gli interessi del mondo del lavoro
L'Ulivo deve presentarsi all'appuntamento elettorale con proposte adeguate a governare in modo nuovo il mercato del lavoro riuscendo a tutelare contemporaneamente
Il diritto al lavoro per tutti e per tutti e di diritti nel lavoro in un quadro di equilibrate garanzie anche per le imprese
Non si può evitare quando si affrontano tali problematiche di tenere presente l'evidenza che tutto ciò che può e deve essere fatto in materia di occupazione
Deve tenere conto dei vincoli nuovi di inusitati imposti dalla cosiddetta competizione globale
Ciò vuol dire innanzitutto dare per scontato un grado consistenti di dipendenza estera delle economie nazionali fenomeno che non trova paragoni in precedenti fasi di sviluppo
Non deve perciò spaventare l'affermazione
Che la internazionalizzazione dei mercati e concetto importante per riuscire a definire una strategia che tenga conto del momento storico che stiamo vivendo sul piano dell'economia e dello sviluppo
Da questa presa d'atto nascono però interpretazioni e prospettive diverse che segnano due percorsi politici culturali e di ideali contrapposti
La destra europea va ripetendo ormai da tempo
Che l'inevitabile confronto con i Paesi di nuova industrializzazione impone alle economie europee se vogliono sperare di essere competitive l'abbandono o comunque un pesante ridimensionamento delle conquiste sociali
Che apportano ad oggi un insostenibile penalizzante divario di costi
Tali costi vengono fatti risalire alle realizzazioni dell'UE nel far ma anche più in generale a tutti quei sistemi che cerchino di controllare i costi esterni alla produzione si pensi alle problematiche ambientali
Sia quelle norme poste a tutela della salute e della dignità dei lavoratori nei casi peggiori si è giunti perfino ad attribuire costi insostenibili al potere contrattuale delle organizzazioni sindacali
Tirando le somme per questa filosofia ultraliberista maggiore occupazione si potrà ottenere solo affidandosi alla taumaturgica competitività dei mercati internazionali che richiede drastici interventi di deregolazione di destrutturazione del mercato del lavoro
C'è subito da dire che anche prescindendo dall'analisi degli enormi prezzi sociali che sarebbero da pagare nonché da valutazioni politiche culturali che ne scaturirebbero
La ricetta che la ricetta della destra e anche scarsamente efficace per il semplice motivo che i divari di partenza tra le economie europee quelle dei Paesi di nuova industrializzazione dei sono così profondi che per col Marly bisognerebbe ipotizzare degli arretramenti nel tenori di vita in breve nella civiltà dei nostri paesi nemmeno concepibili
Esiste però per fortuna anche il punto di vista della sinistra e delle forze democratiche europee
Che dà una lettura diversa del vincolo attuale della competitività globale e che consente una posizione culturale e politica superiore nei valori guida ma anche nelle realizzazioni positive e concrete
A questa lettura l'Ulivo ovviamente si deve rifare da ciò derivano due considerazioni principali la prima le economie europee devono affrontare i problemi derivanti dalla competizione globale puntando principalmente sui settori più avanzati
Che richiedono professionalità elevate che attribuiscano appunto valore aggiunto anche economico alle attività produttive
In altre parole la sfida non deve avvenire in negativo come vuole la destra con la rinuncia a questa conquiste sociali da diritti ma in positivo rivisitando la posizione dell'Europa nella divisione internazionale del lavoro
E privilegiando quelle attività frutto di professionalità elevate capaci di produrre appunto valore aggiunto
Seconda questione questa ottica fa sì che competitività e conquiste sociali mercati globali e diritti non siano in contrasto bensì in qualche modo complementari
La possibilità infatti di conseguire processi produttivi di alta qualità dipende in modo assoluto da livello di investimenti nel sistema formativo
E di valorizzazione delle risorse umane a cominciare dalla scuola per proseguire in un iter di formazione permanente che duri durante tutta la vita lavorativa
Già dicendo questo
Siamo nel campo dei nostri valori delle nostre prospettive ma si può anche andare oltre affermando che elementi quali la disponibilità di servizi sociali la qualità dell'ambiente il livello di sicurezza una ragionevole eguaglianza di opportunità
Non possono che incidere in questa prospettiva in modo assai positivo sulle performances delle imprese
Aumentando il senso di appartenenza dei lavoratori la propensione all'impegno per un continuo miglioramento la disponibilità alla cultura del cambiamento e dell'innovazione
Le prospettive che l'Ulivo deve valutare che una tale lettura della realtà apre sono importanti da una parte vi è infatti una matura consapevolezza della inderogabilità dei problemi aperti dalla competizione internazionale
Negare i quali sarebbe dannoso oltreché inutile dall'altra la coscienza che tali argomenti devono essere valutati criticamente partendo da riferimenti certi di cultura politica e storica
Concretamente ad esempio per tutto quanto detto sopra dovremo rivedere la tesi quarantatré del programma dell'Ulivo
Che pure condividiamo ed apprezziamo nella sua impostazione generale nella parte riguardante la sostanziale riproposizione delle cosiddette gabbie salariali
Occorre anzitutto ricordare che Dell'Orme entra auspicava la possibilità di agire per ottenere una riduzione del costo del lavoro precisava anche che si dovesse ragionare sui costi non salariali
Inoltre la riduzione dei salari nel Mezzogiorno nel tentativo di facilitare nuova occupazione
Estrada illusoria già inutilmente percorsa
Se non si rimuovono i veri fattori di arretratezza del nostro Sud insistendo sulla costruzione di infrastrutture sulla necessità impellente di riformare la macchina pubblica nel senso di una maggiore trasparenza ed efficienza sulla lotta decisa la criminalità organizzata
Non raggiungeremo mai le condizioni perché gli investimenti compiuti possono avere delle conseguenze apprezzabili sul piano dell'occupazione
La terrificante dimensione di queste diseconomie non è certo paragonabile in alcun modo con i possibili effetti derivanti dal taglio delle retribuzioni dei lavoratori
Le strade per costruire lavoro per tutte e per tutti come abbiamo già detto sono altre oltre all'imperioso bisogno di culture di formazione occorre sviluppare le attività connesse alla costruzione del cosiddetto welfare State di seconda generazione
Tali attività sono i doni ad offrire ampie opportunità di impiego delle risorse umane oggi inutilizzate
Opportunità per di più poco esposte ai bruschi sommovimenti della concorrenza internazionale ed inoltre possono essere considerate necessario risvolto di un'economia che proprio perché più aperta e competitiva richiede assicurazioni più salde contro i concreti rischi di dilatazione dei fenomeni di emarginazione rottura dei legami sociali diseguaglianza di opportunità
In concreto si tratta di servizi legati alla cultura la formazione permanente alla fruizione dell'ambiente alla sua salvaguardia all'uso del tempo di non lavoro alla cura delle persone degli anziani
Siamo nel tema centrale in una vera politica di rinnovamento quale quella che l'Ulivo sta mettendo in campo della necessità di mutamento né i consumi né i prodotti legittimato da un mutamento della struttura dei bisogni e delle preferenze della collettività
Dall'emergere di nuove domande di benessere diffuso in tutto il corpo sociale concludendo
La sinistra negli incendi incontrare nell'Ulivo Democratici riformisti deve saper dare peso politico e culturale a quella che della orchi ama la nostra capacità di adattarsi senza rinunciare a noi stessi
Questa assemblea deve contribuire a far sì che proprio per la forza sempre più evidente che nell'Ulivo sta acquistando la componente moderata e di centro la sinistra si appresti a questo incontro senza mascherare sé stessa
Perché la saldezza della credibilità dell'Ulivo passa anche attraverso la nostra capacità di non rinunciare alla nostra funzione all'interno della coalizione ma al contrario di saltarla e dirà di Carla socialmente in modo profondo
Per contribuire così a delineare una risposta credibile e vincente per il governo del Paese
La parola a Fabio Mussi vicepresidente del gruppo progressista alla Camera si prepari Roberto Scotti dell'Alitalia
Compagno Angius apposto alla nostra attenzione
Questioni cruciali
Forse le questioni cruciali del nostro tempo
E di un tempo che verrà perché
Ne avremo di fronte per un pezzo perché sono quelle da cui dipenderà il tipo di società in cui vivremo non solo noi ma le generazioni che verranno e sono le questioni intorno alle quali
Si è accesa
E si sta combattendo la lotta alla una battaglia politica
In tutto il mondo occidentale
C'è un'altra stagione in cui la destra quella che Angius richiamava come destra sociale
Ha tentato di dare soluzioni definitive
Beh noi siamo già in grado di poter fare un Bilancio quella destra sociale ha fallito
Il thatcherismo ha portato di ad un impoverimento in Gran Bretagna
Reagan
Eletto con la promessa dell'abbattimento del debito americano
E della riduzione drastica delle tasse ha lasciato dopo dieci anni un'America caratterizzata da un impoverimento secco non solo il lavoro dipendente ma delle classi medie
Ed anche oggi se guardiamo bene
Laddove si accende la mischia negli Stati Uniti tra for Peace e Clinton per la campagna delle presidenziali
Vediamo questi contenuti come i contenuti dello scontro in Francia e intorno alle politiche sociali e del lavoro che all'indomani
Di un risultato elettorale straordinariamente positivo della destra si è infiammato un paese intero
Io devo dire sono tra quelli che è stato colpito ascoltando il discorso di fine anno del presidente Chirac
Ascoltare un passo in cui si diceva beh qui ormai di aprire nuove frontiere nuove frontiere una parola che condivido un'espressione che ha usato Angius è aperta la stagione della riduzione orario di lavoro
E in Germania molto forte lo scontro e la ricerca di un'intesa
Intorno ad un progetto ad un'idea che è quella del biondi mi sfiorava baite del patto dell'Alleanza per il lavoro come vedete siamo nel cuore
Dello scontro per il governo delle società più sviluppate che contiene straordinari elementi di ispirazione ideale e di progettualità sociale
Nuove frontiere del vederle bene qualche volta forse opportuno spostare il punto di vista io voglio
Riprendere sottolineare un aspetto della relazione di Angius però riesce a costo con una brevissima
Vede in un brevissimo preliminare perché ne è venuta in mente vedendo in queste settimane
In cui si è molto discusso di riforme istituzionali di riformare la Costituzione di assetto dello Stato del Governo ho visto che è stato citatissimo continuamente nel dibattito pubblico il vecchio Montesquieu
Autore di quello spirito e delle leggi chi ha molto tempo fa ha teorizzato quello che in Italia ormai effettivamente in crisi cioè un un assetto autonomo di potere che si controllano i si bilanciano c'è un altro famosissimo libro del vecchio Montesquieu scritto quasi trecento anni fa
Le lettere persiane perché volendo lui fare la critica delle contraddizioni dei paradossi della società del suo tempo si figurò che arrivasse un persiano
Che non sapeva niente della sua Francia che guardava con occhi vergini e si meravigliava
Di ciò di cui ormai la cultura più sofisticata del tempo era più in grado di meravigliarsi
Ora naturalmente non ci serve un persiano perché anche persiani hanno il telefono la televisione il satellite sono in grado di conoscere benissimo all'Italia o gli Stati Uniti o la Francia
Ci vorrebbero forse le lettere forse le lettere marziane cioè di uno spettatore assolutamente privo di informazioni che per la prima volta guarda questo mondo e lo guarda in rapporto alle questione che stiamo discutendo
Naturalmente questo viaggiatore lontano credo che noterebbe per la prima volta guai dimenticare cielo che questo pianeta affollato abitato da cinque sei miliardi di anime
Tuttavia in grado ancora di nutrirsi perché le risorse sono sufficiente noterebbe che di questi cinque sei miliardi un miliardo è letteralmente senza lavoro troverebbe una curiosità
Di individuati appartenenti alla stessa specie di cui quasi un miliardo destinato all'indigenza alla fame all'emarginazione totale guai se noi la questa sinistra si dimentica che apparteniamo alla stessa umanità che l'umanità e una e quindi parliamo del problema del lavoro partendo da questa divisione radicale dell'umanità poi noterebbe naturalmente che tra quelle che lavorano
Ce n'è un altro miliardo
Preso occupati in Europa
Trentatré milioni in area OCSE e si stima che continuando così si arriverà entro pochi anni quaranta milioni di disoccupati cioè una parte che vive di risorse abbondanti e che lavora e una parte out fuori esclusa fregata uomini e sotto uomini un paradosso che assomiglia ad un incubo
E questa concentrazione di Esch
Entra su due categorie
Non solo in Italia dove i fenomeni si possono presentare particolarmente acuti le donne e giovane
Un'autentica pazzia ma autorizzata a pensare che sia una pazzia non solo il marziano
Dobbiamo noi dire con forza che annota implica pazzia
E che ora i Paesi industrializzati ora i governi e parlamenti ora le grandi forze politiche devono intervenire se è vero che siamo a quella terza rivoluzione del capitalismo che si dice e ci siamo davvero
Allora di fronte a noi sta all'esigenza
Di una politica fatta di grandi innovazione di una politica economica industriale tecnologica sociale del lavoro e della formazione
Angius ha descritto un quadro nel quale noi siamo favorevoli ad un'economia in crescita
Sappiamo che la crescita non basta dare immediatamente lavoro ma sappiamo anche che le chance se diminuiscono quando l'economia ristagna o arretra e siamo favorevoli ad una crescita non inflazionistica
E non a spesse del debito pubblico crescente
Poi siamo favorevole a intervenire su settori innovativi
Perché questa è una scelta strategica per la quale non basta solo il mercato
Servono le politiche pubbliche e la concertazione tra politiche pubbliche e iniziativa privata senza di questo il sud d'Italia e perduto e badate non stiamo parlando di immaginazioni oniriche di sogni di chissà quali no perché la scorsa settimana il presidente Clinton ha firmato il tele comunica c'è un Act una legge che prevede investimenti colossali solo per questa legge superiori ad una quota maggioritaria dei bilanci degli Stati europei
Un progetto che prevede la messa in rete di tutte le aziende tutte le famiglie tutti gli uffici pubblici
Con una prospettiva di lavoro per centinaia e centinaia e milioni di persone
Poi noi siamo favorevoli allo sviluppo di quello che viene chiamato anche nell'ultima eh
Sapendo che lo stato sociale è il miglior lascito del secolo ma che siamo all'esigenza di cambiarlo e infine ma lo ricordo solo per insistere sul fatto che deve essere centra la nostra iniziativa
Il tema che abbiamo di fronte e l'organizzazione del tempo
Il terrorismo non era solo la fabbrica era l'organizzazione del tempo sociale
E credo che noi dobbiamo avere sufficiente coraggio non ci vuole grande arditezza ma per porre al centro una riduzione vera di orario di lavoro
Che non può essere a costi crescenti nel mercato globale
Certo che non ci si può allineare con i settori del mercato del lavoro più economici dove lavora non costa nulla ma non possiamo essere indifferenti al tema della variabile dei costi quindi riduzione d'orario a parità di costi vuol dire utilizza
Le sale la quota
Quindi non non c'è obbligo di stare qui ecco
Allora la parola Roberto Scotti dell'Alitalia e segue Betty leone della segreteria della CGIL
Ma io ho ascoltato la relazione di Angius e la considero importante davvero al punto da assumerla integralmente pertanto né i pochi minuti che ho a disposizione a nome della unità di base sono stato incaricato di sviluppare pochissimi elementi tutti dentro quelle analisi
Che sono state nove proposte io voglio partire da un'esperienza di questi mezzi che ho vissuto nella conduzione di una situazione della compagnia aerea Alitalia complicatissima
Della sua grave crisi dello sforzo fatto per salvarla
E per salvare l'insieme dei diciotto mila dipendenti attraverso proposte tra le quali perfino quella di concedere una tregua delle iniziative di sciopero
Per diciotto mesi cosa che credo non abbia precedenti in altre situazioni in altri sindacati in altre categorie e guardate al di fuori tutto questo di vecchie logiche di assenza assistenzialismo
Questa esperienza vissuta mi ha mi ha confermato un dato che sono possibili tra noi sinergie molto efficaci nel rispetto rigoroso delle Autonomie di ciascuno mi riferisco al sindacato al partito
Capaci di realizzare obiettivi importanti
Noi abbiamo apprezzato molto il lavoro svolto dalla segreteria dalla direzione nazionale del partito dalla Confederazione stessa i gruppi parlamentari le commissioni la Regione il Comune
E infine e non ultimo il ruolo dei compagni della unità di base insieme a tutti quei delegati che hanno garantito un rapporto solidissimo con i lavoratori interessati
Ora sotto questo profilo del rapporto con i lavoratori Angius auspicava il rafforzamento del sindacato che io credo abbia un appuntamento con questo congresso della CGIL
E io chiedo alla CGIL a Cofferati che venga sancita solennemente una regola di applicazione della democrazia sindacale
Quella che le piattaforme abbiano mandato certificato che le consultazioni avvengono in corso di negoziato e che il giudizio finale
Attenga ai lavoratori che sono i destinatari delle cose che il sindacato fa in quelle ipotesi di progetti che erano stati ipotizzati per questa compagnia c'era il rischio di migliaia e migliaia di posti colloco questa questo elemento all'interno di quelle sane fatto sul lavoro
Contenuto nella stessa relazione un'azienda che ha un fatturato di otto mila miliardi l'anno ed al netto dei debiti cumulati produrrebbe un margine operativo lordo positivo
Per cui è convinzione nostra oggi che tutto questo si possa sviluppare l'azione che abbiamo determinato e che insieme svolto oggi ci offre delle prospettive ma occorre ancora insistere perché si realizzi una soluzione positiva sconfiggendo quelle ipotesi ancora vive di ridurre la stessa compagnia ad un ruolo marginale voglio dire in sostanza che noi abbiamo affrontato una vicenda non dai caratterizza i contenuti corporativi
Ma all'interno della quale la centralità era rappresentata proprio dal lavoro il tema oggi proposto cinque
E ho voluto con questa situazione usando questa situazione sostenere
Tutti noi dovremmo tentare di imporre al Paese questo tema
Il dibattito politico che c'è stato in Italia recentemente si è sviluppato su un tema pur rilevante delle riforme istituzionali
E credo però che abbia come dire fatto soffrire un po'noi sotto un certo profilo anche e sociale come elemento di confronto tra gli operatori economici si sono raggiunti in quella realtà oltre due mila precari
Si determina ormai la destrutturazione del lavoro la sua deregolamentazione
Fino alla pratica di contratti individuali con differenze di salario
Che raggiungono un milione trecento mila lire per una stessa mansione nella stessa posizione di lavoro solo perché dipendenti di due aziende diverse tra loro concorrenti
Abbiamo quindi bisogno di regole e dovunque
Dobbiamo porci nei confronti del Paese come coloro che impongono e vogliono un patto per il lavoro qua quasi quali unici garanti dei contenuti della Costituzione
E dobbiamo farlo questo terminando sconfiggendo quelle culture distruttive e violente per sostituirle con quelle più proprie nostre della civiltà cito solo ad esempio non è possibile che si risolvono i problemi fa quando una casta come quella dei piloti fatti bandi teschi lottando attraverso certificati medici quando altre categorie usano le regole del far West
Quando purtroppo si occupano le prime pagine dei giornali soltanto perché una manifestazione si è svolta sull'autostrada
Roma-Fiumicino dobbiamo migliorare la cultura di questo Paese
Finisco con una richiesta costretti l'aeroporto la più grande realtà lavorativa del centro-sud e vi operano poco meno di venti mila persone tra questi ci sono vigili del Polti elettricista Facchini bancari piloti di tutto e quindi mi rivolgo personale approdi mi rivolgo a voi
Professore venga un giorno a Fiumicino a parlare con questa gente per trasmettere loro fiducia speranza e ottimismo
La parola Betty leone della segreteria CGIL segue Walter Veltroni
Io voglio prendere molto sul serio la cosa che Angius ha detto nella sua relazione che l'occupazione sarà un vincolo per il governo di centrosinistra
Ancor prima che i vincoli economici e dei vincoli finanziari credo che appunto per prendere sul serio questa affermazione dobbiamo ragionare su che cosa significa oggi riproporre piena occupazione
Così come anche noi nel nostro documento congressuale della CGIL riproponiamo
Sicuramente proporre piena occupazione in una società in cui appunto omento di produttività e aumento di ricchezza non significa più aumento di lavoro è un impegno che pone due questioni la prima questione può questo modello di sviluppo così come lo conosciamo oggi produrre piena occupazione
è suscettibile di piccoli aggiustamenti perché possa in qualche modo produrre occupazione basta redistribuire il lavoro che già c'è per produrre occupazione o bisogna affrontare un'altra frontiera di ridiscutere proprio alla radice che cosa produciamo come lo produciamo
Perché lo produciamo e che modello quindi pensiamo di lavoro per il futuro
L'altra questione è la piena occupazione non è stata messa in crisi soltanto dalle innovazioni tecnologiche come sappiamo ma anche dalle innovazioni sociali e anche dal dai la dalla soggettività
Che si espresse in questi anni la presenza delle donne nel mondo del lavoro massicce il loro desiderio di stare dentro al lavoro è stato uno degli elementi ed è ancora oggi uno degli elementi che mette in crisi il concetto di piena occupazione
Allora noi quando discutiamo di piena occupazione siamo disponibili ad affrontare anche questa frontiera
Dice Angius vogliamo lavoro per tutti e per tutte e io credo che questa ovviamente sia l'obiettivo eh però questo non è obiettivo semplice perché per fare questo bisogna ridiscutere molte cose
Bisogna ridiscutere per esempio cosa intendiamo per flessibilità per da molte parti si è detto che la flessibilità che c'è una convenienza delle donne alla flessibilità e che la flessibilizzazione del mondo del lavoro può essere un'occasione allora forse bisognerebbe ripartire da qua per dire che è vero che le donne hanno posto un problema di modificare il rapporto tra tempi della vita orari di lavoro
Ma che non hanno posto il problema però di distruggere i tempi socialmente condivisi come sta avvenendo nella contrattazione che ne siamo costretti a fare è sempre più riduciamo i tempi appunto della socialità tutto diventa tempo di lavoro sempre più pervasivo lì dove c'è e sempre più mancante lì dove non c'è se non affrontiamo questo nodo io credo che non saremo in grado di affrontare i nodi veri i problemi veri che abbiamo per un governo diverso della società
Che cosa significa flessibilità cioè lavorare il sabato e la domenica quando diventa un modello che è pervasivo in che modo star dentro il recuperare anche dei tempi di vita
Possiamo ragionare soltanto su un intreccio di tempi individuali o dobbiamo ancora ragionare come io penso bisogna ragionare di tempi sociali di possibilità di incontro perché se non è così rimarrà un solo luogo sociale che ha gli stessi tempi
L'azienda d'ufficio e su questo si costruisca poi il momento della socialità
Che escluderà tutti quelli che non sono in un'azienda in ufficio cioè tutti quelli che hanno un lavoro non organizzato il lavoro la modalità che è stata realizzata qui anche da Angius insomma quello che noi stiamo operando con questi nuovi modelli
è una modificazione così profonda della società più credo non basti dire che dobbiamo rimettere al centro il lavoro dobbiamo dire che dobbiamo ridisegnare la società mettendo al centro il lavoro
E che questo è un'impresa molto complicata che parte sicuramente da alcuni nodi il primo rapporto tempi orari qui ne hanno parlato in molti io credo che sia vero
Che la legge presentata dai progressisti è un elemento che ci può far affrontare questo nodo sottolineo presentata dai progressisti perché è vero che una legge che è nata dall'elaborazione delle donne ma la legge ultima quella su cui oggi si può discutere
è una legge che le donne hanno confrontato con molti pezzi con il sindacato con altri io mi sento di dire non è la legge delle donne la legge dei progressisti perché questo è un impegno che bisogna prendere rispetto rispetto anche agli impegni di governo e mi chiedo per esempio se non può essere questa legge uno degli elementi sui quali noi basiamo
La nostra identità di sinistra per esempio dentro la campagna elettorale possiamo dire che ci impegniamo a realizzare a parlare di questa legge nei primi cento giorni di governo se governeremo noi cioè che vogliamo partire da qui per ridisegnare io penso che questo si dovrebbe dire
Ma non è l'unico nodo per discutere degli intrecci che ci sono c'è un altro nodo che bisogna affrontare con più decisione di quello che facciamo fino ad oggi ed è il rapporto che esiste tra il mondo della produzione nel mondo della riproduzione il vecchio concetto dello stato sociale era un tentativo di conciliare in qualche modo questi due mondi oggi se lo stato sociale in crisi è in crisi anche questo rapporto e ne dobbiamo ridisegnare un altro come io io credo che bisognerebbe partire dal ridare un valore economico a quello che noi chiamiamo lavoro di cura non sono un valore sociale un valore sociale ce lo siamo in qualche modo conquistato oggi però si tratta di riconoscere che c'è un'economia sorretta dal lavoro di cura che c'è una micro economia che entra in competizione con l'economia globale che se no contiamo questo tipo di economia
Non solo non riusciremo a cambiare i parametri di Maastricht ma non riusciremo neanche a rispondere problemi del terzo mondo del mondo mediterraneo che pure è così legato alle possibilità di crescita della nostra stessa economia quindi dico dobbiamo ragionare di più su questi nodi perciò non mi convince che basta affiancare a Maastricht un Piano del lavoro
Io credo che non ci basterà affiancare massetto un Piano del lavoro perché se vogliamo appunto ridiscutere questi nodi economici bisogna ridiscutere i parametri su cui abbiamo costruito Maastricht
Bisogna ridiscutere se è possibile partire all'unione monetaria per costruire una società in cui sia possibile la piena occupazione
Non ci basta partire da un'idea della finanziarizzazione dell'economia forse bisogna ridare valore alla politica dell'economia
Forse bisogna ricostruire ripartire dal nostro obiettivo
Della unità politica dell'Europa prima che dell'unità monetaria insomma il cammino di Maastricht non mi sembra così semplice
Anch'io non voglio essere succube della destra io credo che noi il nostro futuro è l'Europa credo però che lo dobbiamo costruire a partire dalle contraddizioni che già abbiamo verificato
Se queste contraddizioni non li assumiamo e non ci rendiamo conto che Maastricht sta creando dei grandi problemi
E non sappiamo dare una risposta in avanti allora sì faremo vincere la destra
Quindi penso che su questi su questi temi noi dovremmo costruire la nostra campagna elettorale perché sono convinta che appunto un governo di centrosinistra si può caratterizzare propria ripartire da questi temi dei temi del lavoro
E da ripartire da questa grande ambizione che è è ridiscutendo il lavoro di discutere anche ridisegnare la società
Allora la parola Walter Veltroni segue Laura Pennacchi
Andrea avvicini vent'anni
è morto ieri schiacciato da un pesante sacco di argilla
Lavorava solo da una decina di giorni
Luca Capirossi sedici anni è precipitato pochi giorni fa da un capannone alto dieci metri
Una tragedia che ha fatto tornare nella mente di tutti
L'orribile morte di tredici giovanissimi operai sempre a Ravenna
Nello scafo di una nave
Queste notizie ci parlano di una guerra sotterranea e spesso dimenticata dalla politica
Oltre sette mila infortuni mortali tra il novantadue e novantacinque
E ci raccontano di un'Italia senza diritti
Dove il diciassette per cento dei lavori secondo le statistiche ufficiali e irregolare
E l'Italia dei laboratori clandestini scoperti dai carabinieri
E l'Italia in cui ogni mattina i mercanti di braccia comprano non più solo gli extracomunitari di colore ma anche albanesi jugoslavi un esercito fuggito dall'est e accampato alle porte del ricco CIPE
E Italia anche queste un'Italia che non ha bisogno ora di urla sguaiate ma di nuove scelte strategiche ha bisogno di investimenti sul futuro
Il mondo del lavoro non cambierà faccia lo ha detto Angius
Finché non porremo mano le due risorse fondamentali di un Paese moderno la forza lavoro e l'infrastruttura
L'istruzione e la formazione professionale dei giovani come la costruzione delle strade delle reti di comunicazione sono gli investimenti più redditizi per la comunità nazionale
Ma il progetto più ambizioso cui dobbiamo dedicarci e quello che riguarda le risorse umane
La lotta per il lavoro comincia da qui
Comincia dando a tutti i ragazzi italiani la pari opportunità di dimostrare la vita se hanno talento e capacità
La lotta per il lavoro comincia elevando il livello medio dell'istruzione
Un giorno un giovane laureato oggi in Italia ha il doppio di possibilità di trovare lavoro rispetto ad un giovane che non lo sia ma in Italia solo il sei per cento delle ragazze e dei ragazzi raggiunge la laurea
Ciò ci mette agli ultimi posti in Europa la lotta per il lavoro dunque comincia formando generazioni che abbiano un livello di conoscenza e di consapevolezza tali da renderle pronte per le nuove domande del mercato del lavoro
Per questo quando a Romano Prodi a me chiedono quale sarà la prima cosa che faremo
Se saremo giunti a Palazzo Chigi o quando saremo giunti a Palazzo Chigi
Prodi ed io rispondi rispondiamo la prima cosa che faremo quando saremo lì sarà fare una grande riforma della scuola e dell'università italiani in modo tale da farla diventare
Degna di un Paese moderno
Ma una riforma vera non di quelle che restano scritte nelle circolari
Una vera e propria rivoluzione dell'istruzione
Il capitale umano e la prima pietra per costruire la ripresa economica per coniugare assieme lo sviluppo e l'occupazione
Ha scritto Robert Reich il ministro del lavoro dall'Amministrazione democratica americana i bilanci dello Stato debbano riflettere l'importanza strategica del capitale umano
Quasi tutte le altre risorse da capitale finanziaria i macchinari alle apparecchiature ai progetti e programmi possono essere esportate da un angolo all'altro del pianeta l'unica risorsa che rimane all'interno dei confini di una nazione è quella umana
Ecco il punto di svolta in cui anche noi ci troviamo le nuove frontiere passano di qui dalla consapevolezza che riusciremo a trasmettere a milioni di persone ai giovani in particolare di partecipare ad un processo di mutazione che insieme crescita e trasformazione e grandi opportunità di crescita e trasformazione
L'urgenza è grande
Quella che abbiamo chiamato giungla sociale può diventare ancora più invivibile
Per un'intera generazione il lavoro è solo un punto all'orizzonte
La Confindustria sostiene che già oggi il sessantacinque per cento dei giovani sotto i venticinque anni non trovano occupazione hanno il destino sbarrato
Gli ultimissimi dati dell'Istat dicono che a novembre abbiamo perso altri venti mila posti nell'industria e ancora di più nei servizi nel terziario due fino a qualche tempo fa trovavano asilo molti coloro che erano rifiutati dall'industria
Anche gli studi più ottimistici come quelli del disco non vanno oltre una previsione di incremento occupazionale dello zero virgola cinque nel triennio novantaquattro novantasei
Lo sviluppo invece non si arresta c'è stato anzi un boom delle esportazioni dovuto al rapporto lira e marco dollaro ma tutto questo non si è più tradotto come avveniva fino a qualche anno fa in nuove occasioni di lavoro eccolo il pericolo della Giunta socio della giungla sociale
Perché poi c'è l'altra faccia della medaglia
Esistono zone nel Nord del Paese
Dove si cercano e non si trovano lavori qualifiche lavoratori qualificati e tecnici
E il problema della formazione permanente
Ma per ottenerla torna il tema bisogna puntare sul capitale umano e non solo sul capitale rappresentato dalle macchine c'è qui un patrimonio enorme
Che spesso rischia di essere disperso è sprecato come avvenuto in tante ristrutturazioni
Eppure l'accordo del ventitré luglio del mille novecentonovantatré tra sindacati imprenditori e governo Ciampi aveva fissato alcuni impegni prioritari
Quell'intesa era stata stipulata tra forze diverse ma in quella occasione concordi eppure attraverso un aspro confronto con l'obiettivo di stabilire un nuovo sistema di difesa dei salari unitamente ad una difesa dai rischi inflazionistici
è rimasto però l'intesa incompiuta
Anche a causa dei continui sussulti politici
E così ad esempio la difesa dei salari è venuta meno per i livelli inflazionistici più elevati di quelli previsti
Ora bisogna rimediare così come bisognerà rimediare ad altri punti determinanti di quell'accordo quali quelli appunto relativi alla formazione agli investimenti al Sud a nuove forme di flessibilità contrattata
Ma per far questo nessuno potrà negare la necessità di un interlocutore delle parti sociali sensibile e autorevole oltre che disposto al confronto abbiamo visto bene nel caso che la riforma delle pensioni dove porta invece un atteggiamento volto alla ricerca dello scontro frontale muro contro muro
Quale rispetto per il ruolo pur decisivo che in questi anni di crisi del movimento sindacale unitario si può immaginare se vincesse la destra
E quale sconto si può immaginare su temi come quelli delle pensioni o dei salari se vincesse il centrodestra
L'Ulivo invece prende e prende anche qui oggi l'impegno solenne di farsi protagonista di un grande patto per il lavoro un patto che chiama in causa la responsabilità del movimento sindacale del mondo imprenditoriale dello Stato un patto per creare lavoro
Di questo patto di una sfida inedita di una profonda trasformazione il nostro Paese ha bisogno ed è uno degli obiettivi
Racchiusi nella proposta di governo dell'Ulivo
Noi vogliamo nuove regole anche in campo sociale
E anche in un capitolo delicato come quello della flessibilità nell'uso la forza lavoro c'è chi si fa molte illusioni credo sul rapporto automatico tra flessibilità incremento Drocco fazione
C'è stata in un paese vicino come la Spagna una corsa sfrenata la flessibilità incontrollata e malgrado questo la Spagna è rimasta con il suo record disoccupati
Questo non significa certo opporre un veto la flessibilità anzi molti di voi hanno approvato o respinto tanti accordi che mutava l'organizzazione dalla produzione accordi spesso contestati come è avvenuto di recente in molte aziende del morto
Io credo che alle volte questo avvenga perché queste intese vengono spesso vissute solo come un regalo fatto alle aziende concedendo la possibilità di lavorare il sabato per la domenica
Sono però convinto come avvenuto in molti altri casi che questa flessibilità negli orari possa essere vissuta come occasione di libertà per organizzare in modo diverso la propria vita al proprio tempo
Il problema vero è che queste intese dovrebbero essere accompagnate da una riduzione e riorganizzazione complessiva degli orari e da nuove assunzioni guardando le esigenze produttive ma anche a quelle delle persone
Sì
Per noi per l'Ulivo c'è il problema del tempo di lavoro c'è il problema del tempo di vita
Molte aziende del Nord hanno già ridotto l'orario la nuova condizione del mercato di là del lavoro e le tecnologie muteranno la rigidità in una doppia direzione non esisterà più il lavoro ma i lavori che cambieranno lungo il corso di un'esistenza e poi più che l'orario quotidiano l'impegno produttivo richiederà l'assolvimento di una missione affidata con la risorsa tempo che sarà sempre più governabile nel rapporto tra capitale e lavoro
Ma il tema dei tempi che la grande questione di un'umanità frenetica e sola non si esaurisce nel lavoro e l'organizzazione e la società che deve essere ripensata
In funzione delle necessità di restituire tempo alle persone orari né dei negozi e degli uffici efficienza alla burocrazia e apertura di servizi sociali
C'è una ricca elaborazione che è partita dal movimento delle donne ed è giunta la decisione politica come prima Betty leone ricordava e che io credo possa entrare nel programma dei cento giorni del governo dell'Ulivo
E che in materia giunta fino a immaginare non solo di ridurre tempo ma anche di offrire tempo
Attraverso ad esempio le banche del tempo alle quali ciascun cittadino possa se lo vuole affidare quantità di ore disponibili per esperienze di solidarietà volontà volontariato assistenza a chi ha di meno
Non sono sogni ma realtà già operanti in molte realtà italiane
Noi non promettiamo cittadini dal loro soldi come la pioggia finale del film di René Clair in milione ma tempo si certamente restituiremo tempo alle donne e agli uomini di questo Paese restituendo possibilità di relazioni umane e di crescita culturale lo faremo con l'innovazione con la crescita economica con la politica di equità mirata
Quella che proponiamo dunque una battaglia complessiva sugli orari
Per la loro riduzione di organizzazione azienda per azienda città per città anche attraverso una nuova legge però aumentare anche per questa strada l'occupazione e per dare a donne e uomini
Maggior tempo da dedicare alla famiglia alla cultura al gioco e perché no alla politica
Il rischio se noi di scrivere sulla carta riduzioni di orario e lasciare allungare invece gli orari con la corsa agli straordinari aumentati nel solo primo trimestre del novantacinque del trentasei per cento
La realtà è che oggi in Italia c'è chi non lavora affatto
E chi fa giornate anche di dodici ore la stessa iniquità che c'è anche nel sistema fiscale viviamo vivente una drammatica emergenza e insieme le grandi opportunità che le nuove tecnologie offrono a tutti
Gli studiosi ci parlano delle prospettive aperto dalle autostrade elettroniche
Siamo al passaggio dalla macchina a vapore alla microelettronica la stessa riduzione degli orari può aprire nuovi spazi al tempo libero e nuovi consumi sono all'orizzonte l'industria dei servizi magari affidate a cooperative simile a quelle che già stanno nascendo
Sono le future fabbriche dell'arte le fabbriche dall'ambiente le fabbriche della natura c'è un esempio anche qui sotto gli occhi di tutti
è quello di Napoli che Angius ha ricordato quello di Bassolino e la sua giunta del tentativo di fare di Bagnoli antica patria della siderurgia pubblica dove sorgeva l'Italsider un per un pezzo di un'altra città l'inizio di un nuovo tipo di sviluppo
Non solo parole dunque ma fatti
E da questi chiediamo di essere giudicati e lo chiediamo ora a cinquanta giorni dal voto lo chiediamo con l'idea che la politica debba recuperare
Forza ambizione respiro in questo momento la politica agli occhi dei cittadini e respiro corto
E tutti quanti sentiamo come il dibattito politico anche quello che siamo costretti a rappresentare in televisione sia fermo in una dimensione esasperata di tatticismo e di gioco legato alla prospettiva quotidiana
Persino i meccanismi la comunicazione hanno difficoltà ad essere lotti dall'irruzione dei problemi che riguardano la vita in carne ed ossa delle persone
Che abitano
In questo nostro Paese e la politica e il ritardo sulle mutazioni sulle trasformazioni sulle innovazioni che si realizzi
è venuto il tempo di cambiare marcia di restituire a forza e dignità alla politica e vorrei dire è venuto il tempo di cambiare marcia anche nell'azione di governo dopo anni di governi tecnici e dopo la parentesi negativa del governo de la Destra ci vuole al governo
Una nuova generazione nuovi protagonisti nuove idee tra cinquanta giorni si deciderà lo scontro è tra una destra sempre più estrema e un grande schieramento democratico di centro sinistra mi hanno detto prima che hanno visto il manifesto che Forza Italia presenterà agli elettori per chiedere il voto
Vediamo se indovinate cosa c'è scritto
C'è scritto non consegnate l'Italia alla sinistra
Un argomento nuovo un argomento propositivo un argomento che racconta
Della disperazione della vera e propria disperazione politica nella quale si trovano schieramento che capace solo di essere contro qualcuno e non di essere per qualcosa per questo Paese
Noi faremo io e faremo la campagna elettorale per noi parleremo Alitalia noi indicheremo dei cinque o sei grandi e comprensibili idee forza sulle quali chiedere il consenso degli italiani per cambiare radicalmente questo Paese
Loro faranno la guerra ideologica
Anche perché cresce il loro isolamento e più sono soli
Lo si vede dalla fuga dei moderati che si è realizzata nei confronti de la Destra e più si incattivisce dicono ho letto oggi sul giornale che Alleanza nazionale si predispone a ricercare dossier come dice contro i famigli
Di Lamberto Dini
Io vorrei solo chiedere perché non hanno cercato quei dossier quando Dini era ministro del loro governo
Per la stessa ragione per la quale oggi protestano perché Dini ha schierato con il centrosinistra quando gli chiedevano come gli abbiamo ricordato in televisione di schierarsi con il centrodestra
C'è un elemento di disperazione politica che naturalmente non vuol dire che l'esito delle elezioni sia scontato ma che il tono di questa campagna sarà il contrario di quello del novantaquattro loro sono isolati e incattiviti noi vogliamo rivolgere una grande proposta per il futuro del Paese loro sono aveva finito subito senza leader
Senza programma e anche senza simbolo ed egemonizzato i da una destra sempre più radicale
Noi siamo credo in condizione di dimostrare di avere delle carte in regola vedete oggi ha fatto una conferenza stampa il presidente della RAI
Che ha detto che lei dei diritti dei dei dello sport del calcio non vuole sapere più nulla
Quell'azienda era un'azienda importante per il paese è stato uno dei più grandi servizi pubblici televisivi che ci siamo stati nel mondo ora
E ha ridotto quasi in una sorta di condizioni tra collo persino col direttore generale messo fuori da vigilantes è un piccolo esempio la destra
Ha governato col governo Berlusconi e ha governato la RAI in tutte e due i casi il Paese in questo caso l'azienda RAI hanno pagato un prezzo molto noi abbiamo cominciato la nostra campagna elettorale Romano Prodi ed io qualche giorno fa incontrando di sindaci
Abbiamo voluto con questo dare in qualche misura il tono da campagna elettorale
Noi abbiamo vinto le elezioni dirette in molti comuni questi sindaci eletti dall'Ulivo hanno governato stanno governando bene è l'Ulivo che già c'è è l'unico che ha dimostrato di saper governare e l'Ulivo che fa le cose
E l'Ulivo che impegnato a costruire una qualità migliore della vita
L'abbiamo fatto in tante città in tante regioni nella stragrande maggioranza delle città nelle regioni il ventuno aprile e lo faremo anche nel nostro Paese
C'è arrivato un telegramma del quale do lettura
Nell'impossibilità di partecipare alla vostra assemblea nazionale sui temi del lavoro a Ugo rotti mo'successo la manifestazione saluto cordialmente Giovanni Bianchi presidente del Consiglio nazionale del Partito popolare ringraziamo Bianchi
Rivolgiamo
Un caloroso augurio per il suo impegno allora la parola al Laura Pennacchi e responsabile delle politiche sociali del PDS
E segue Marco mai RAI e responsabile lavoro della Sinistra giovanile
Vorrei trattare
La problematica che oggi ci appassiona quella dei lavori moderni in una società che cambia profondamente
A partire dalla persistenza
Da un fenomeno che è la persistenza di un bassissimo tasso di attività femminile
Un'anomalia
Che dovrebbe fare scandalo
Nella situazione italiana della situazione dell'occupazione e del mercato del lavoro italiano e su cui invece spesso c'è o rimozione Oro ritualità
La tesi che voglio sostenere che questo basso tasso di attività femminile e in particolare il basso tasso di occupazione femminile vi ricordo che il tasso di attività femminile e poco più del trenta per cento nel nostro Paese quando nei paesi similari è intorno al cinquanta per cento e in Svezia nei Paesi scandinavi ebbe più del sessanta per cento
La tesi dicevo che voglio sostenere che questo basso tasso di attività
Non si configura più soltanto con un effetto negativo su cui recriminare lamentate di cui lamentarsi a seconda delle sensibilità ovviamente quelle femminili più forte di quelle maschili non è più solo un effetto negativo di uno sviluppo distorto e declinante ma sta diventando una delle cause del blocco delle potenzialità di affermare un nuovo ciclo di sviluppo
Quindi è un un punto di vista che si pronunzia come parziale ma a partire dal quale si illuminano meglio processi più generali
Per sostenere questa tesi mi baso su due aspetti il tipo il primo e il tipo di politiche sociali ad elevato tasso di familismo che ha come pendant
La scarsezza di politiche esplicite a sostegno della famiglia ma con un elevato tasso di familismo implicito
Il tipo di politiche sociali che contraddistinguono i Paesi dell'Europa continentale e che sono diverse dalle politiche sociali adottate sia dei Paesi scandinavi sia dei Paesi anglo americani
Politiche sociali che oggi conoscono un trascinamento estremo una sorta di fossilizzazione
Che porta a dire che siamo di fronte ormai a quel far stette che sono più del risarcimento piuttosto che della promozione
E il secondo elemento riguarda quella relazione meno lineare tra crescita e occupazione la cosiddetta crescita senza lavoro
Che per alcuni diventa l'ammissione dell'impossibilità tout-court Gigi di generare nuovo lavoro tesi che io voglio
Contestare
Ho sempre un aspetto
è evidente che gli odierni stati sociali il nostro Stato sociale nato nella fase dell'industrializzazione di massa
E ha teso a coprire soprattutto i rischi ai bisogni della Paratore industriale del dopoguerra
Gli assunti conseguenti di questo tipo di stato sociale sono stati la modellazione su un ciclo di vita standardizzato e prevedibile come ricordava Fabio Mussi
C'entrava molto presto nel mercato del lavoro si rimaneva un lungo periodo si usciva per andare in pensione in quel far doveva servire soprattutto a dare un'istruzione elementare molto elementare all'inizio e una pensione alla fine e il secondo assunto è una famiglia modello che affianca l'uomo che lavora una donna prevalentemente dedita alla riproduzione sociale riprendo alcune delle riflessioni che faceva Betty leone questo modello ha portato a dare un rilievo estremo
Al tema del reddito familiare alla sicurezza del reddito che vuol dire politiche sociali basate prevalentemente sul sostegno del reddito cioè su trasferimenti monetari
Dei quali una misura pari a più dell'ottanta per cento è assorbita dalle e misure pensionistica
La dipendenza di ugualmente assoluta
Della famiglia coniuge congiunti dal reddito e dai diritti del capofamiglia
Ha spinto a lottare per irrigidire la sicurezza del posto di lavoro e a favore del reddito familiare
In nessun altro luogo come nei Paesi del continente europeo i Paesi continentali insisto il principio del reddito familiare ha trovato una istituzionalizzazione pari a quella che trova da lui
Di qui
Uno stato sociale che ha una prevalenza di trasferimenti monetari ha una scarsa erogazione di servizi pubblici e privati badate bene perché anche i servizi privati in Italia in Europa stanno crescendo molto modestamente crescono alla metà del tasso a cui stanno crescendo negli Stati Uniti d'America
Ma la mancanza di servizi offerti dallo Stato e dal mercato insisto si riflette appunto le basi tasso di attività femminile e in bassi tassi di fertilità
Perché le donne strette tra questa alternativa drammatica tra lavoro e figli procrastina no le loro scelte riproduttive o lo li ridimensionano tout court
I livelli bassi di occupazione femminile e di occupazione in generale comportano rapporti sfavorevoli
Tra soggetti dipendenti e soggetti attivi pensiamo a agli andamenti demografici e a che cosa vuol dire questo il che significa peraltro un livello molto elevato di tassazione sui pochi che effettivamente lavorano
A sua volta l'inattività femminile all'effetto di contenere la frazione di popolazione attiva occupata perché finanzia lo Stato sociale quindi si riduce a una base di finanziamento dello stato sociale
E di aumentare la dipendenza delle donne dal capo famiglia e dalla famiglia dalle sue entrate dei suoi diritti
Il che si riflette in elevati livelli di trasferimenti insisto e in una struttura dei diritti che ha una base prevalentemente particolaristico occupazionale e Patriarcale occupazionale
Questo peculiare modello di stato sociale dei insisto sempre più un modello del risarcimento e sempre meno della promozione ha però una tendenza a dimorare la mano che lo nutre
Nell'incapacità di promuovere un'espansione dell'occupazione questo modello regredisce verso politiche di riduzione tout court dell'offerta di lavoro
La bassa occupazione anche un aspetto di politiche che sono state adottate volti a ridurre l'offerta di lavoro basti pensare al ricorso generalizzato che hanno fatto tutti i paesi europei nell'ultimo decennio ai prepensionamenti
E solo oggi ci accorgiamo di quanto devastante sia stato questo ricorso
Quindi politica di riduzione dell'offerta di lavoro che per gli uomini significano disoccupazione e oneri pensionistici crescenti e per le donne repressione del proprio potenziale di offerta e perpetuazione della dipendenza dal capo famiglia maschio
Ma c'è un terzo soggetto in tutta questa storia
I giovani che abbiamo poco evocato questo modello conferisce al mercato del lavoro tutte le caratteristiche di un mercato degli inclusi e di un mercato degli esclusi
La quota di occupati sulla popolazione in età lavorativa nell'Europa continentale e caduta da un valore del sessantaquattro per cento nel sessantotto a uno del cinquantasette per cento nell'ottantotto in venti anni
Negli USA partendo dallo stesso livello si è giunti al settantadue per cento nell'ottantotto in Svezia al settantacinque per cento nell'ottantotto
Gli occupati sono prevalentemente maschi adulti nelle fasce di età centrali è un problema crescente si fa ponendo per le fasce le cinquanta anni in più
La disoccupazione di lungo periodo usciva in tutti i Paesi dell'Europa continentale tra il cinquanta e il settanta l'ottanta per cento del totale i tassi di disoccupazione giovanile sono del trentatré per cento in Italia ma del cinquantacinque per cento al sud del trentacinque per cento di Spagna del ventidue per cento in Francia del venti per cento in Belgio e via dicendo
Sono già alla fine
Scambiate
Dunque
Questo elemento circo punto di salto un vari passaggi siamo conferma
Era la gravità dei problemi per un verso di equità ed inclusione sociale
Per un altro la gravità di problemi che debbono essere di gestione le volate complessiva della flessibilità
Ma soprattutto di non introdurre solo limitati aggiustamenti nei modelli di stato sociale ma revisioni radicali di questi modelli stessi dell'un intreccio tra politiche economiche politiche sociali che quanto abbiamo tentato di fare per esempio con la riforma delle pensioni
Che non va
Difesa soltanto perché c'è stata la concertazione sindacale la differenza con quello che è successo con Berlusconi prime col governo Juppé in Francia non sta solo in qui in questo sta nella qualità e nella natura delle trasformazioni che abbiamo saputo mettere in gioco negli obiettivi determinanti che abbiamo voluto conseguire che erano appunto obiettivi di equità e di inclusione e di apertura del sistema
Tanto e forse di più che non gli obiettivi di sostenibilità economica e finanziaria
In sostanza da questa analisi emerge un primo aspetto creare occupazione si deve ma il fatto che si debba significa anche che si può questa è la domanda che dobbiamo porci
E qui dovrei trattare il secondo punto o pochissimi ho pochissimo tempo mi limito a dire che questa relazione sempre meno lineare tra crescita e occupazione
Non bisogna assumerla come una tendenza irreversibile improcrastinabile
La fase di transizione che stiamo vivendo s'è molto lunga
E sarà molto difficile quello che noi dobbiamo fare dobbiamo fare e renderla in meno lunga possibile il che significa attivare politiche assecondare East con istituzioni e con politiche
Un questo grande passaggio dall'economia industriale tradizionale a un'economia post-industriale perché i problemi maggiori derivano oggi
Nemmeno dalla innova dal tipo di innovazione tecnologica in corso i cui effetti negativi sull'occupazione derivano non dal fatto non dal suo essere in atto ma dal suo essere in atto in modo parziale
E limitato lasciando una grande domanda di bisogni nuovi potenziale che esiste
Allo stato appunto potenziali non trasformandola in domanda paganti in domanda effettiva che potrebbe dar luogo alla generazione di nuovi mercati di nuovi prodotti e quindi di nuove occupazioni
Questo io ritengo la sfida per noi e anche appunto di rendere questa transizione la la meno difficile la meno lunga possibile
Attivare politiche riallocare risorse avendo profondamente i nel nostro cuore e nelle nostre menti questi ideali di fondo che sono quelli dell'inclusione dell'allargamento della cittadinanza dell'equità
Allora la parola a Marco Maiorana e di responsabile lavoro della Sinistra giovanile che segue Paolo Nerozzi segretario della CGIL Funzione pubblica
Vede parto con un dato in Italia un giovane su tre in cerca di prima occupazione vive questa situazione drammatica un giovane su due del Mezzogiorno del nostro Paese io credo che se vogliamo parlare bisogno di questo Paese dobbiamo partire da qui
Perché vedete parlare di giovani cerca di prima occupazione vuol dire parlare di persone che mai sono entrate in contatto con il mondo del lavoro sottolineo mai
Con quel mondo del lavoro che spesso identifica il mondo adulto c'è vuol dire che parliamo di persone che si trovano di fronte a un'impossibilità concreta di disporre la propria vita di programmarle
Vedete in Italia non si lascia la famiglia prima di trenta trentacinque anni e allora come dire mettendo insieme questi dati io credo che sia normale constatare un livello di frustrazione grave dei giovani del nostro Paese
Vedete noi rischiamo non tanto un problema di precarizzazione del lavoro grave manda rischiamo un vero e proprio dramma di precarizzazione di vita di decine di migliaia di ragazze e di ragazzi
Per questo Paese l'Italia è un Paese che si permette di bruciare le sue intelligenza nessuno viene messo di fronte alla possibilità reale di avere un dispongo di un lavoro serio prima di trenta trentacinque anni e allora
Dobbiamo confrontarci seriamente con una voglia di futuro a qui lo dobbiamo dare risposte
Veniva ribadito venete Angius nella sua relazione quando diceva non c'è una soluzione magica
Ma sono necessarie una pluralità di interventi una pluralità di soluzioni
Certo la forza politica deve saper selezionare le priorità allora centralità scuola formazione ricerca in un sistema economico aperto le tecnologie possono essere tranquillamente acquistate all'estero
Il capitale umano sarà la vera ricchezza sul cui si costruirà il grado di ricchezza di un Paese
E vedete usciranno vincenti dal processo di rivoluzione tecnologica in corso soltanto coloro che potranno disporre delle informazioni maneggiare gli strumenti e poter disporre di quegli strumenti che consentano loro di governare non subirà una rivoluzione tecnologica in corso si parla la terza rivoluzione industriale
Qualcosa e cambierà il nostro modo di vivere e noi siamo siamo in grado di dare risposte a questo oppure parleremo in modo Pio miope
Hai bisogno del nostro Paese
Canta questo canta al capitale umano ovviamente una necessaria attenzione su una nuova politica infrastrutturale
Una scelta strategica a favore della piccola e della media impresa e quindi scelte consequenziali se individuiamo questo filone strategico una nuova politica per i servizi
Una nuova politica del credito questo Paese presenta inaccettabili divari di livello dei tassi di interesse non sopportabile se lo vogliamo programmare uno sviluppo serio anche nel Mezzogiorno
E poi una non più rinviabile riforma del sistema fiscale un sistema fiscale dobbiamo e dire iniquo ed eccessivo
Dobbiamo essere noi che prendiamo in mano la battaglia di una riforma di questo sistema noi dobbiamo dire che in questo Paese c'è un livello di tasse eccessivo
Non possiamo lasciare questa battaglia alla testa vedete o noi saremo in grado in questa campagna elettorale di lanciare un messaggio forte noi proponiamo una tregua fiscale e fra tre anni noi saremo in grado di ridurre le tasse in questo Paese ma dobbiamo dirlo altrimenti una destra demagogica
Sarà vincente su queste posizioni
E poi riduzione dell'orario di lavoro nuovi strumenti che dobbiamo maneggiare a partire da quelle realtà dove noi siamo al governo
Penso ai patti territoriali al prestito d'onore al patto federalista per l'occupazione però al centro della nostra attenzione deve stare un tema la necessità stringente di dare fiducia Esperanza questo s'vedete le pari opportunità e la mobilità sociale dovranno essere una parola d'ordine è forte in questa campagna
Dobbiamo saperlo rompere un mercato del lavoro bloccato non è possibile né in questo Paese siano medici soltanto i figli di medici siano avvocati soltanto i figli di avvocati
E allora una riforma seria dagli ordini professionali che sappia
Perché noi dobbiamo dare fiducia ai giovani di questo Paese qui si parlava dei giovani
In cerca di primo io spesso ribadito la necessità del come dire dare speranza ai giovani in cerca di un'occupazione in una stanza lì accanto c'era un concorso
Va bene migliaia di ragazzi erano questo concorso migliaia di questi ragazzi torneranno a casa delusi onda siamo in grado di dare una risposta questi ragazzi oppure noi non andremo al governo di questo Paese
E allora fiducia ai giovani
Tema centrale della nostra campagna elettorale perché noi dobbiamo porre con forza la difesa del lavoro che c'è ma dobbiamo avere come obiettivo strategico la creazione del lavoro che non c'è questo è il problema replica
Perché vedete
Traspariva una serie di interventi noi rischiamo un grave in grave conflitto fra generazioni in questo Paese
Fra una generazione di lavoratori garantiti
E che hanno comunque un lavoro in qualche modo stabile
è una parte della popolazione italiana che sta diventando sempre più grande perché vivono una situazione di precarietà non più i giovani che noi consideriamo in senso anagrafico ma vivono un dramma sociale reale tutte le persone sotto i quarant'anni in questo Paese
Chi ha quarant'anni viene messo sulla come dire sulla strada
O a cinquant'anni non più in chiave di riqualificarsi perché chiudono le fabbriche in questo Paese alla questi anche dobbiamo dare risposta
Noi dobbiamo offrire speranza futura i giovani italiani
La destra ci sta provando stiamo attenti
E noi rischiamo di perdere su questo sempre più io cercato di dare il senso di questa fascia vasta detta sempre più quaestio diventerà l'elettorato decisivo
E allora forte deve essere il nostro segnale noi dobbiamo parlare ai giovani noi PDS nove Sinistra Democratica dobbiamo essere il partito dei giovani
Noi dobbiamo porci queste obiettivo strategico ma dobbiamo saper parlare alle giovani generazioni di questo Paese
Alleanza nazionale la festa chic sta puntando a un progetto strategico serio su questo magari con parole d'ordine becere giovinezza giovinezza l'intervento qualcosa che gli viene dal Ventennio
Certo saprà dare un segnale forte Alleanza nazionale il primo partito fra i giovani
A Bologna
Io avrei poi la sinistra prende più voti dopodiché
Il trenta per cento prende Alleanza nazionale il ventidue per cento prende il PDS a Bologna e allora noi sappiamo dare una risposta a queste oppure vedete noi non andremo al governo del Paese essendo aiuteremo o eludere le speranze dei giovani italiani
Allora la parola a Paolo Nerozzi
Segretario del Funzione pubblica CGIL e segui Saia assale responsabile come sapete
PDS politiche sul Mezzogiorno
Nel dibattito di questi ultimi mesi settimane molto si è discusso di riforme istituzionali
E credo sia stato giusto pochissimo offre riscosso avverrà
Riforma istituzionale più importante del nostro Paese a riformare la pubblica amministrazione la riforma per fare una pubblica amministrazione efficiente europea e moderna
Anzi tappa alle rappare credo anche
Dobbiamo stare attenti anche in questi giorni un dato di continuità soprattutto una pubblica amministrazione della dirigenza dell'alta burocrazia
Un datore contrito hanno un solo verso l'alcol Pivetta Prima Repubblica ma anche rispetto a tutto quello che dello Stato ereditiamo dello stato fisico allo Stato fascista
Ecco allora che modificare rompere questa questa come pubblica amministrazione a rompere gli elementi di continuità che esistono stare attenti anche a coloro che magari prevedendo una vittoria del nostro schieramento che noi ci auguriamo si riconverte uno e magari sono gli stessi dirigenti che erano stati con Cirino Pomicino che sono stati con Gasparri tocca Rosati con De Lorenzo
Ecco allora che il problema di rompere di dare seguito a quella grande intuizione l'unificazione dei diritti del rapporto di lavoro fa pugliesi e privati diventa un elemento determinante della nostra iniziativa
Eccolo là che mettere come ha fatto D'Alema al quarto posto la riforma della pubblica amministrazione diventa un problema centrale dal nostro iniziativa
E legare a questo alla riforma istituzionale ad uno Stato federalista solidale e di un diverso ruolo dell'Autonomie che vuol dire superare un processo di centralizzazione che nel nostro Paese si è avviato
E che anche le recenti leggi di riforma della pubblica amministrazione non hanno rotto ma oltre a questo vale per l'insieme del mondo del lavoro vale a maggior ragione per il lavoro pubblico un dato Big grande
Delusione di emarginazione di un problema
Che si pone con forza quanto conta lavoro in questo Paese quanto conta lavoro pubblico nel nostro Paese come possiamo usare le risorse di questo lavoro che sono presente nel lavoro pubblico per avviare un processo di trasformazione dei servizi sociali dallo Stato dalla pubblica amministrazione
Noi sappiamo che la maggioranza di questi lavoratori sono disponibili noi sappiamo che vanno immotivati
E Chiara battagliare motivazione del lavoro pubblico diventa importante rispetto a riforme decisive come quella della scuola e della sanità
Come si può pensare vi metterà al primo posto la questione della scuola o dello stato sociale senza avere consensi la gran parte di quei lavoratori quegli insegnanti di quei medici di quegli infermieri
Che già oggi in molte parti sono parte integrante per il funzionamento dei servizi spesso abbandonati dallo Stato
Ma anche l'elemento di cambiamento
Necessario nella nostra società non può non avere nel lavoro nel lavoro dipendente è un punto determinante di ruolo e di partecipazione
Troppo poco si è parlato del lavoro in questo periodo è troppo poco Fede parla ancora io credo che il lavoro questo nostra conferenza deve essere non solo un fatto momentaneo ma deve porre la questione del lavoro dei lavoratori di quelli che ci sono e di quelli che ci saranno al centro della nostra iniziativa rispetto a questo guardate anche rispetto un settore come quello del pubblico della pubblica amministrazione
In cui ci sono processi di trasformazione profondi in cui credo debbano convivere forme pubbliche a forme private la centralità e l'uguaglianza dei diritti vari affermata
Oggi noi vediamo una privatizzazione vediamo una privatizzazione selvaggia
Che è selvaggia non perché non si debba essere un regime misto di mercato Mac selvaggia perché fatta sulla la tua terra dei lavoratori andando a forme di pareva che di potere
Carrizo azione profonda e andando a forme deprecabile azione non solo del lavoro ma avviando nella pubblica amministrazione cosiddetti settori alla privati che danno servizi alla pubblica amministrazione lavoratori senza diritti senza formazione
E con qualità dal sesso che poi vanno a colpire a colpire l'utenza
Ecco allora legare la riqualificazione della pubblica amministrazione
Con le questioni di uno del dell'utenza con la questione dei controlli con la questione di uguali diritti
Per i lavoratori pubblici e lavoratori privati così come abbiamo fatto bene a riforma delle pensioni con riconobbe dobbiamo continuare rispetto alla questione contrattuale
E qui c'è un punto c'era della relazione di Leandro ed è un punto importante
Lo riprendeva anche Veltroni rispetto del ventitré luglio
Ci sono tre milioni di lavoratori a cui l'accordo del ventitré luglio non Frey vuole applicare e non è stato ancora applicato
Ci sono tre milioni di lavoratori di insegnanti di medici ed infermieri ma anche di quei lavoratori che non opera in America
Sono pagati non per la qualità del lavoro ma per il disagio del loro lavoro penso ai fornelli odia quelli che sosterrò dei morti che hanno stipendi un milione e cento milioni duecento al mese
E che in altre parti in Germania in Francia proprio per il tipo del lavoro vengono pagati i diversamente
E a questi lavoratori si nega recupero del tre per cento
Gli si nega quel tremendo potrebbe per cento che l'accordo del ventitré luglio pone malissimo una cosa in più
E queste legata alle riforme istituzionali si nega la possibilità di una contrattazione vera come nel privato legata alla produttività è legata all'efficienza
Perché di questa pubblica amministrazione non si vuole cambiare ora io credo che anche in queste poche settimane che ci separano dalle elezioni
Poter riuscire a fare come è possibile come ci sono le condizioni come io credo l'ordine del giorno votato alla Camera al Senato indica un gli accordi per la sanità per il parastato per la scuola
Detenendo anche quelle risorse aggiuntive necessarie per poter applicare ventitré luglio sarebbe un segno importante compagno rude ma preceduto parlava dell'iniziativa di Alleanza nazionale verso i giovani
Alleanza nazionale lavora molto anche nella pubblica amministrazione lavoro indicando due modelli molto pericolosi di ritorno al passato alla legificazione alla gerarchia
Indicando anche un altro modello la perdita di Stato sta la riconquista di una dignità sociale in questa società io credo che dobbiamo guardare al futuro a una pubblica amministrazione che cambia alla pubblica amministrazione che convive con un privato al terzo settore
Ma una pubblica amministrazione in cui chi fa il proprio lavoro e chi muore perché anche la pubblica amministrazione gli ultimi due anni nei vigili del fuoco se è raddoppiata la morte di incidente lavoro e così negli infermieri
E chi quotidianamente fa proprio dovere abbia l'orgoglio di potere fare una cosa non non solo utile per gli altri pezzi se stesso ma anche riconosciuto da tutta la società
Allora
La parola Isaia Sales responsabile politiche sul Mezzogiorno
Che segue compagno Rocco Larizza senatore
Cari compagni
C'è disperazione in tante città del sud d'Italia non lo dimentichiamo
Le famiglie stanno riducendo i consumi
Essendo con apprensione devolversi dalla crisi economica
Ma nessuno dei ci sono anche grandi potenzialità il suo dell'Italia sta attraversando uno dei periodi più appassionanti e più incerti della sua storia
C'è una fase di transizione complessa difficile ma finalmente del tutto aperta
Il Sud è una realtà in bilico
Un rischio democratico è una grande opportunità
Ricordiamoci che il crollo dell'impalcatura che leggeva l'economia meridionale cioè l'intervento straordinario e la sua classe dirigente avvenuto contemporaneamente e questo ha creato un trauma nella realtà economica e civile del Mezzogiorno
E stato intaccato dopo quarant'anni quel blocco storico di interessi corposi che aveva dominato a proprio piacimento la Società Meridionale controllante gestendo la spesa pubblica insieme alle opportunità di lavoro ed in uscita sociale che da essa derivano questo non vuol dire che quel blocco sociale sia stato del tutto emarginato dal futuro del Mezzogiorno ma almeno è stato intaccato questo risultato non è venuto solo dall'azione dei giudici viene da più lontano
Per la prima volta un'azione di rottura dei vecchi equilibri operata dalla magistratura si è incrociata con modificazioni profonde intervenuta nella società meridionale che non riuscivano prima ad affiorare poi scorrendo sotto una scorza di rassegnazione di passività
Appena i meridionali hanno avuto a disposizione un sistema elettorale che gli permetteva sul serio di giudicare coloro che li avevano amministrati hanno mandato a casa un'intera classe dirigente locale
Il sistema maggioritario ritenuto dal pensiero meridionalista del passato un ostacolo al
Scatto del Mezzogiorno si è mostrato capace di selezionare una nuova classe dirigente liberando energie democratiche civili al di là di ogni aspettativa
Tangentopoli dunque è stato quel fatto traumatico che ha consentito al bisogno maturo di civiltà per anni messo ai margini delle scelte amministrative di venire a galla di rappresentare la caratteristica principale di questa fase di passaggio
Questo è l'avvenimento nella storia meridionale alle soglie del Duemila una forte predisposizione a vivere nelle regole un bisogno di vita collettiva un'attenzione è un interesse per ciò che è pubblico
Ciò spiega la vittoria dei sindaci progressisti del centrosinistra che agli occhi degli elettori si sono identificati nel primato dei bisogni collettivi rispetto alle esigenze economiche dell'individuo
E dunque nel Sud che si sta svolgendo il più appassionante il più generoso e complicato tentativo di rivoltare dal basso costumi abitudini senso comune
Di affermare la cultura della responsabilità dell'autogoverno di far rinascere uno spirito pubblico un senso civico una cittadinanza militante
Proprio per questo la rappresentanza e la società meridionale è stata assunta dai nuovi sindaci soprattutto da quelli che hanno rotto con la cultura della dipendenza della rassegnazione
Che rappresento nel Sud che vuole fare da sé che non si lamenta che ha deciso di partire da se stesso prima di chiedere aiuto agli altri con una sana e orgogliosa fiducia nei propri mezzi nelle proprie possibilità
E questo il sud che colpisce e affascina perché rappresenta una radicale rottura di immagine di identità e questo messaggio che ha consentito al sud una ripresa di credibilità sulla scena politica nazionale e Bassolino ne è stato l'ambasciatore ci sono stati dunque in pochissimo tempo cambiamenti radicali ma ricordiamoci la partita del tutto aperta
Ma questa partita non può vedere in campo solo i meridionali
E invece un problema dell'Italia intera consolidare questa rottura storica che si è prodotta renderla irreversibile perché solo su ciò avviene sarà più solida la democrazia italiana e meno incerto il futuro dell'economia
Siamo di fronte ad un'occasione storica nel Sud che non sappiamo quante altre volte si presenterà come è sempre avvenuto nella storia del Mezzogiorno le occasioni deluso sprecate lasciano una scia di impotenza e di rassegnazione tale da compromettere per un lungo periodo la stessa possibilità di ripresa
Ecco perché la soluzione della questione meridionale merita la stessa importanza che si attribuisce giustamente alle riforme istituzionali ed elettorali senza l'avvio della sua soluzione l'unità nazionale la nostra forma di Stato continuerà ad avere basi molto fragili
Il blocco sociale di potere che è stato sconfitto nel Sud negli ultimi anni dopo una fase di sbandamento cercherà di ricomporsi sotto altre bandiere aggrappandosi ad ogni spiraglio che gli verrà offerto per tornare da protagonista sulla scena
E la gravissima crisi economica che ha accompagnato lo sconvolgimento dei vecchi equilibri può rappresentare la sua rivincita e Alleanza nazionale si candida a farlo
Ricordiamoci che la grande contraddizione del Sud di oggi e questa scissione tra fermenti civili di cui Napoli è protagonista e la gravità della situazione economica questo è il punto di maggiore difficoltà del nuovo mezzogiorno i sindaci si sono appuntate tante speranze ma i sindaci da soli non ce la potranno fare
Per poter incidere anche sulla situazione economico una buona amministrazione ha bisogno di anni e nel frattempo cosa si fa
Questa è la domanda gauche ante che sente perché resta senza risposte
D'altra parte decolli economici di aree arretrate non sono avvenuti solo partendo all'auto-governo dal fare da sé oggi nel Sud non ci sono localmente tutte le risorse e le energie gli strumenti per una forte ripresa economica
Il problema che noi abbiamo e come fornire un grande sostegno al pubblico al Sud che vuole fare da sé
Le politiche pubbliche debbono aiutare il Sud a fare da sé ma senza una rinnovata politica pubblica il tutto non ce la può fare
La nostra parola d'ordine al Sud e aiutati che lo Stato ti aiuta che la nazione che aiuta a questo il messaggio che il centrosinistra deve poter dare al sud in trasformazione
Si è parlato in questi anni di diverse proposte io ne vorrei accennare ad alcune a cui abbiamo lavorato insieme ad un'associazione di parlamentari del centrosinistra della Camera e del Senato
Io credo che queste otto proposte potrebbero essere in grado di riattivare un'attenzione attorno al problema meridionale
La prima è quella di affermare che c'è uno sforzo di cooperazione nazionale verso il Sud i patti territoriali debbono avere questa caratteristica quella di cooperazione tra istituzioni del Nord e del Sud e tre aziende del nord e del sud
Il primo segnale che noi dobbiamo dare che siamo federalisti cooperatori federalisti che vogliono richiamare il tema della responsabilità senza dimenticare il grande tema dell'aiuto alle realtà più arretrato
Io la seconda questione riguarda i giovani
Io credo che noi dobbiamo dare una grande fiducia ai talenti del Mezzogiorno che spesso non hanno possibilità di affermarsi l'idea del prestito d'onore di una fiducia dello Stato nei giovani che vogliono mettersi in proprio secondo me è un'idea vincente
Trenta milioni ad ogni giovane che si mette in proprio che vuole svolge la propria attività
O che vuole formarsi autonomamente vuole cedere i trenta milioni ad un'impresa che lo assuma in cambio di una formazione
La seconda questione riguarda le infrastrutture non dimentichiamo che il Sud e in queste condizioni perché c'è una distanza geografica dai mercati
Ma oggi le nuove tecnologie possono ridurre questo svantaggio storico del sud
In Germania Est hanno speso moltissimo nelle telecomunicazioni all'estero perché Prodi e il centrosinistra non assume questo impegno che è una delle prime novità del suo Governo e quello di investire in tecnologie che possono eliminare lo svantaggio della distanza geografica dei mercati
La terza questione riguarda i centri storici del Mezzogiorno il Sud non a delle vere e proprie città a Città di case non delle vere e proprie città la proposta è di utilizzare tutti i fondi nell'edilizia per risanamento dei centri storici del Mezzogiorno a partire la città d'arte fare delle città del Mezzogiorno un cantiere di civiltà la quarta proposta riguarda il costo del lavoro
Noi dobbiamo ricordare che nel Sud esistono già le gabbie creditizie mentre alcuni vogliono di mettere in moto le gabbie salariali
Io ritengo che la prima cosa ne abbiamo fatto su questo ricorso alla commissione europea e ridare alle banche un ruolo strategico nella promozione
Di una nuova stagione meridionalistica e dobbiamo dire che nessun meridionale nessun imprenditore può essere discriminato solo perché del mezzogiorno e quindi solo perché non sue indotta dal Mezzogiorno pagare tassi più alti
La quinta proposta riguarda la scuola
Al posto di porci tantissimi problemi e programmi che spesso non riusciamo a realizzare cominciamo dagli studi tecnici nel Mezzogiorno che sono quelli sicuramente più Negretti
Stabiliamo un rapporto tra impresa e istituti tecnici al Mezzogiorno promuoviamo i migliori nelle imprese attraverso un accordo con gli imprenditori
Le ultime due proposte riguarda le attività industriali io credo che nel Sud sia il caso di cominciare a sperimentare le zone franche industriali una per ogni regione sull'esempio di altre realtà arretrate
E di sostituire la fiscalizzazione degli oneri sociali che è finita con l'estensione di sgravi fiscali tipo la legge Tremonti per cinque anni solo nel Sud così da costringere gli imprenditori se vogliono avere agevolazioni fiscali da reinvestire
Gli utili l'ultima ma non significa non meno significativa proposta e la riforma della pubblica amministrazione
Io credo che nel Sud la cultura della responsabilità può affermarsi solo lo dobbiamo dire con sincerità se cambia la classe burocratica al Governo di tanti Comuni io credo che il centrosinistra debba promuovere forme di prepensionamento e l'immissione di energie nuove nella pubblica amministrazione del Mezzogiorno il nostro programma di introdurre almeno due mila concorsi concorsi di un anno queste sono alcune delle proposte il patto che noi vogliamo fare
E in dieci anni costruire la struttura federale dello Stato a partire dal Sud e risolvere la questione meridionale se Dini ha rotto dopo anni la pregiudiziale antimeridionalista io mi auguro che il governo Prodi sia il primo
A riportare il furto che vuole fare da sé tra le priorità della politica nazionale
Allora
Colpita depredando gli occhi
Interpretando il sentimento dell'Assemblea
Sottolineo che siamo molto lieti di avere con noi Romano Prodi
Naturalmente Romano Prodi
Desidera ascoltare il seguito della discussione prima di intervenire a conclusione di
Del di questo pomeriggio
Allora
Come già aveva annunciato la parola è a Rocco Larizza paiono ancora le Rizza Senatore
In questa discussione credo che ognuno di noi
Anche per il tempo a disposizione anche per ragioni diciamo per non disperdere le cose che vogliamo dire non può che portare un punto di vista un po'parziale
Io provo a fare qualche considerazione che mi viene anche dalle discussioni già fatte almeno nella realtà
Nella realtà di cui di cui mi occupo per la mia attività politica
Io credo che si possa dire non è un'affermazione vada che il lavoro in questi anni ha perso valore
Ha perso valore e lo dimostrano i livelli del salario il tasso di disoccupazione la sicurezza nei posti di lavoro i diritti individuali e collettivi che spesso ancora sono negati
Per quanto riguarda il salario credo che non c'è solo il divario tra inflazione programmata e inflazione reale ci sono anche gli incrementi di produttività non redistribuiti né in termini di salario né in termini di riduzione d'orario
E credo che tutti sanno che ci sono stati questi incrementi di produttività soprattutto lo sanno quelli che li hanno loro dovuti costruire
Abbiamo
Fatto che dovremo fare a mio avviso ancora
Molte lotte
Per affrontare questi problemi per trovare una soluzione
Ma sono questioni troppo importanti queste e da troppo tempo irrisolte per delle gambe solo nelle azioni di protesta che quando sarà necessario sapremo anche fare
Occorre come è già stato ribadito qua negli interventi precedenti una risposta di governo
E questi problemi non possono avere un posto secondario nel programma
Per l'Italia che vogliamo
Io mi sono chiesto ce lo siamo chiesti tutti credo che cosa devono ancora fare i lavoratori italiani per contribuire al risanamento del Paese fosse molto
Ma io sono convinto che se tutti avessero fatto in proporzione delle loro possibilità tanto quanto hanno fatto i lavoratori dipendenti noi saremmo ben oltre la metà del cammino del risanamento
Io penso che il lavoro non può e non deve essere per noi è un argomento cagionare del dibattito politico o della campagna elettorale
Non deve essere soprattutto per la sinistra per il Partito democratico della sinistra occorre però su questo sapere che dobbiamo operare una vera e propria svolta nella nostra azione politica
è importante che in questo quadro
Sia salvaguardato anche il ruolo del sindacato
Ovviamente il sindacato lo farà per conto suo ma ora dobbiamo essere tutti sensibili
Al futuro del sindacato i lavoratori hanno bisogno di un sindacato unitario
Hanno bisogno di un sindacato democratico e noi sappiamo voi sapete che per molti anni questo non sempre si è verificato
Abbiamo perso troppi anni quando dovevamo eleggere i rappresentanti dei lavoratori dei luoghi di lavoro e non si può dire che è stato un periodo felice per la democrazia
Nelle fabbriche nella pubblica amministrazione c'è bisogno di un sindacato autonomo
Non vorrei scandalizzare di un sindacato che sappia tutelare i lavoratori anche se al governo ci andiamo noi che sappia avere una sua autonomia capace di rappresentare i lavoratori anche quando ci possono essere contraddizione perché un conto è l'azione di governo un'altra questione e il punto di vista e le esigenze dei lavoratori
Lo dico non per auspicare conflitto ma lo dico perché non dovremmo scandalizzarsi di una cosa del genere
Vedete in questi giorni ci sono
Anche delle contrattazioni io penso che dobbiamo dirlo dopo l'accordo del ventitré luglio non hanno inteso tutti che c'è un dare una vere
Quando si contratta bisogna ripristinarli salari
E la FIAT e questo non lo ha inteso la Confindustria non se la presente come ci veniva ricordato prima nella pubblica amministrazione ciò non è chiaro e allora io credo che noi lo dobbiamo dire
Che da questo punto di vista non si può chiedere pace sociale o un'azione di governo che non tenga conto
Di queste cose stato già richiamato la produzione industriale
E aumentata e l'occupazione diminuita diminuita anche fortemente soprattutto nelle grandi imprese e penso che diminuirà ancora
E già solo per questo non basta semplicemente affidarsi al mercato guardate che il milione di posti di lavoro che ha promesso Berlusconi non è venuto non perché mancata la volontà ma perché non è possibile
In questa situazione lasciare briglie sciolte e pensare che poi tutto si risolve in più occupazione si vanno delle azioni concrete di sostegno però io penso e dato che l'abbiamo praticato in questi anni che non si possa trovare la soluzione solo con più flessibilità già non è poca in molti posti di lavoro
La riduzione d'orario che non deve essere un tabù non può essere considerata come la soluzione unica per redistribuire il lavoro
Io credo che dobbiamo puntare molto su questo sono fiducioso anche nel nostro programma su ricerca e formazione come settori
Che non possono non solo non subire tagli della spesa ma devono avere incrementi della spesa in questa direzione c'è un problema da sostegno all'impresa qui dico solo una cosa
Sapete questa discussione sulla detassazione degli investimenti io non sono contrario
Ma vorrei che si facesse quelle imprese che quando fanno l'investimento hanno una risposta in termini di incremento di posti di lavoro fortemente vuol dire che spendiamo dei soldi che non hanno un ritorno
E la Plata questione delicata lo dico perché a Torino questa cosa è stata vissuta con molta e ancora c'è molta tensione riguarda le alte tecnologie è un settore dove ci sono grandi potenzialità
Grandi professionalità e però rischiamo di sprecarlo e noi sappiamo che il divario di competitività tra l'Italia e gli altri Paesi ancora esiste in questi settori resiste in modo abbastanza Forte di sostanza io colgo l'occasione anche dalla presenza di Romano Prodi per dire che secondo me se il governo
Sarà di centro sinistra noi dobbiamo introdurre almeno una innovazione
Che dobbiamo mettere sullo stesso piano il problema del risanamento finanziario dello Stato e lo sviluppo industriale nei settori a tecnologia avanzata e non solo in questi allora se il punto non è daremmo davvero un segnale di discontinuità rispetto all'esperienza fatta finora e sul fronte del risanamento io vorrei dire una cosa su un problema che qui è stato toccato ma lo dico solo per richiamare problemi che ci sono stati tra i lavoratori noi abbiamo dato un contributo i lavoratori hanno dato un contributo serio sulla questione che riguarda la riforma delle pensioni una riforma importante che dovevamo fare
Tuttavia io penso che non possiamo sottovalutare che una parte non trascurabile non trascurabile dei lavoratori ha vissuto alcuni punti di questa riforma come una ingiustizia
Allora io voglio dire colgo l'occasione ma credo ci sia anche qualcuno di questi lavoratori che io conosco qua
Che dobbiamo sapere due cose che questa riforma non piace né alla Confindustria nella destra e che se potranno rimetterci le mani saranno dolori
E che il punto di mediazione a cui siamo giunti anche figlio di quei rapporti di forza lo dico perché lo dobbiamo dire lavoratori
Elettorali con i quali anche dopo la caduta del governo Berlusconi in Parlamento abbiamo dovuto fare i conti non c'eravamo solo noi c'erano anche quelli che anche con il voto di alcune frange di lavoratori sono entrati in Parlamento con intenzioni ben diverse
Dalle nostre quindi io credo che noi dobbiamo anche essere realisti io credo neanche che se non avessimo fatto la riforma sono la fine
Se l'avessimo fatto la riforma noi avremmo posto la questione del spesa pensionistica continuamente sotto tiro rispetto a ogni provvedimento finanziario e a ogni intervento che riguarda la legge le leggi finanziarie lo abbiamo sperimentato negli anni passati quindi dobbiamo dire che adesso la parte nostra su questo l'abbiamo fatta
Per finire voglio dire questo
Io credo che dobbiamo lavorare soprattutto in queste settimane per far diventare senso comune che chi sente
Incerto il suo posto di lavoro chi non ha un lavoro e chi ha redditi bassi
De possa trovare nel PDS e nell'Ulivo
Un riferimento certo una risposta concreta senza demagogia ma dobbiamo cercare di dare sicurezza se ciò avverrà io credo che i lavoratori italiani ci aiuteranno a collocare senza incertezze le forze di centrodestra l'opposizione
E vorrei concludere con una battuta se noi abbiamo convinto perché i questo penso si tratti non a parole ma con fatti politici concreti che in qualche modo hanno creato qualche incomprensione ma era necessario
Abbiamo convinto Dini che è stato ministro del governo Berlusconi
Che non solo la sinistra e affidabile come forza di governo ma che con la sinistra è possibile governare negli interessi del Paese
Sì abbiamo convinto lui possiamo convincere milioni di cittadini che non hanno mai votato a sinistra e che Dinoi si possono fidare questa è la volta buona e forse se ci impegniamo ce la faremo
Avevano
Allora per
Completiamo il programma del pomeriggio colleghi intervento già previsto di evitarsi che della sezione dei dipendenti comunali di Milano e poi diamo la parola Romano Prodi
Sì care compagne cari compagni
Vorrei anticipare che mi piacerebbe che questa Assemblea lo chiedo con forza Angius lo ha detto nella sua apertura
Sia fosse un passaggio di uno stabile cadenzato percorso perché la nostra elaborazione sui temi del lavoro sia sempre più approfondita precisa
Che la rilettura dei fenomeni di trasformazione che riguardano i temi del lavoro e la vicenda economica italiana
Che sono avvenuti in questi anni mi piacerebbe chiedo sconforto sa che i lavoratori del PDS quelli qui presente quei tanti che non ci sono
I compagni che di lavoro si occupano con competenza nell'istituzione in Parlamento
Nelle sedi qualificate possono trovare un luogo per discutere approfondire oltre la campagna la campagna elettorale i temi che riguardano le scelte della del partito e complessivamente dalla nostra formazione politica anche questo riguarda molto noi compagni in produzione credo che neppure il Consiglio nazionale del lavoro sia riuscito nell'intento di dare la giusta voce ai lavoratori del PDS le molteplici le ragioni sono molteplici se ne dovrà discutere sicuramente
Anche in una sede più opportuna diciamo compiute Empoli certamente in sede congressuale andrà affrontato il problema per l'organizzazione del partito anche di quello del lavoro riguardo a spazi
Ecco questo è comunque il momento di spendere ciò che abbiamo elaborato ciò che è frutto della nostra tradizione politica soprattutto in una campagna elettorale ed in un momento storico in cui per la soluzione della crisi politica economica e sociale italiana due schieramenti e due soluzioni
Sono posti in alternativa per questo deve essere chiaro il nostro programma eluderebbe doppiamente è essere sulla strategia di risanamento economico ok
Per nostra convinzione tradizione politica e anche culturale il motore belle politiche
Noi diciamo da sempre che è di democrazia economica che il Paese i lavoratori italiani hanno bisogno di un equilibrio dei poteri e della distribuzione delle risorse
Di una democratizzazione del mercato del lavoro accompagnata da forti elementi di giustizia sociale
Oggi è mutato il modello produttivo è stato detto da più parti quello cosiddetto fordista
E il sistema parallelo di organizzazione sociale così come non regge più il sistema dello Sato sociale così come e in crisi quindi il modello economico-sociale attuale
Questa è la grande questione da dirimere oggi qui si misurano le differenze su questo si gioca la grande discriminante tra destra e forze di progresso
Il governo Berlusconi nelle prime battute elettorali della destra indicano la strada della liberalizzazione del mercato come soluzione al problema il mercato che salda che salva tutti
Noi proponiamo l'idea di una profonda trasformazione del Paese di una modernizzazione come ha detto il compagno D'Alema che si accompagna alla difesa di un vasto tessuto di solidarietà
Opponiamo all'individualismo sfrenato opportunità di partenza per ognuno
Abbiamo molto parlato in questi mesi di regole degli strumenti cioè della democrazia importante ma occorre ora senza più indugi scusate
Senza più indugi Corno Tarcisio spenderci sulle questioni che riguardano il programma economico e del lavoro che rimangono elementi fondamentali per una forza di sinistra
Rinverdire l'idea del nuovo Patto per lo sviluppo come strada da seguire
Per un'alleanza tra il mondo del lavoro l'impresa produttiva le forze intellettuali e della ricerca che venne lanciata al congresso tematico di luglio che è stata ripresa nel programma dell'Ulivo
E necessario così anche trovare un terreno di incontro nuovo con la grande pluralità di soggetti che oggi stentiamo a rappresentare soggetti di un mondo del lavoro così profondamente cambiato nell'ultimo decennio
E rilanciare quindi oggi il valore del lavoro e qui riporto un passaggio di un documento fatto dal PDS milanese come contributo a questa Assemblea rilanciare quindi oggi il valore del lavoro significa in primo luogo assumerlo
Come un obiettivo e un vincolo per le politiche economiche il lavoro diventa punto di riferimento per le politiche economiche sociali ed andrà assunto sia nella sua dimensione quantitativa che nella qualitativa
Infatti non basta a battersi per ottenere lavoro quando questo non ha ancora messo in pericolo ma occorre operare anche per liberarlo valorizzarlo come momento di emancipazione realizzazione il lavoro come valore deve quindi diventare uno degli assi portanti a cui ispirare l'iniziativa del PDS e più complessivamente dell'olivo a questo proposito personalmente
Non trovo del tutto convincente la piattaforma programmatica dell'Ulivo mi riferisco proprio a ruolo e al peso che viene dato al lavoro a quegli aspetti di connotazione di cui accennavo che secondo me deve essere arricchita e noi siamo qui per questo
Io credo che porre al centro del progetto politico del nostro schieramento il lavoro
Significhi mettere in primo piano i soggetti del nostro agire politico l'intelligenza la competenza la passione l'umanità e la moralità delle lavoratrici e dei lavoratori italiani
Non chiedo parole d'ordine a un po'di dover oggi via ma partire dall'analisi della crisi italiana oltre le misure di emergenza di strategia del rigore non più proponibili
Porre le basi rendere visibile un programma di profonda trasformazione del Paese in cui non siano sempre gli stessi a pagarne i costi
Abbiamo più volte detto in questi ultimi anni che la recessione industriale italiana
Legata a un capitalismo molto italiano corrisponde alla crisi di un modello politico ed economico che si reggeva su un'oligarchia della grande industria
Oltre che alla crisi internazionale che coinvolto tutto l'Occidente è una crisi abbiamo detto non congiunturale ma strutturale che colpisce i grandi gruppi alle piccole aziende essa colpisce tutte le fasce di lavoratori non sono le solite categorie le donne i giovani in cerca di prima occupazione
Ma anche i lavoratori professionalizzati l'abbiamo detto qui più volte in più interventi quaranta cinquantenni è una crisi che aggrava la già pesante situazione occupazionale al sud Italia ma che colpisce anche al Nord
In maniera pesante e inedita con un Effetto di trascinamento
Nel documento che prima ho citato del PDS milanese ne Dal Dosso uno alcuni un volo alcuni dati sono in corso in questi anni
Profonde trasformazioni del sistema economico dell'area del e del nord che hanno consentito un ammodernamento dell'apparato produttivo Manno nel contempo portato una diminuzione delle attività manufatturiere alla e l'aumento del servizi e della dell'attività di servizio infatti diminuisce complessivamente complessivamente il lavoro nell'industria mentre nel privato cresce
Questi dati quindi mostrano che la disoccupazione a Milano assume caratteristiche diverse che non nel sud del Paese
Noi diciamo che è di tipo qualitativo di selezione e cioè colpisce i lavoratori della curatrice ancora di più meno scolarizzati e con bassa professionalità di età oltre i quarant'anni che escono dal mercato del lavoro e ne rimangono fuori
Al nord se ne sono andate le partecipazioni statali si sono ritirate grandi gruppi hanno subito forti ridimensionamento nella provincia di Milano nel decennio senta né che abbiamo citato dall'ottantuno al novantadue sono diminuiti del quarantatré per cento gli addetti alla grande industria e si sono chiuse come tutti sappiamo o sono in via di smantellamento settori interi anche settori
Diciamo avanzati dal punto di vista tecnologico il modello di impresa che sia andato di scontento in questi anni è quello della imprese piccole delle piccole aziende infatti il novanta per cento delle imprese occupano meno di dieci addetti questo cosa significa
Significa che le trasformazioni dell'apparato produttivo
Hanno cambiato anche nell'aria milanese le categorie rispetto a quelle tradizionali ciò non corrisponde però sempre a un'evoluzione c'è un aumento della precarizzazione delle aree di lavoro non tutelato e la crescita dei cosiddetti lavori atipici nasconde questo spesso un espediente per evitare le norme di tutela se non forme di lavoro illegale
A questo proposito riteniamo che le politiche di flessibilità
Vado matta interamente governate ripensate nel segno della flessibilità positiva di cui parlava anche Angius in un quadro di garanzie perché il rischio di arretramento delle condizioni di lavoro è pesante
Ed è vero che il tema dei diritti che abbiamo spesso accantonato negli ultimi tempi perché pare che di fronte una crisi economica e dal lavoro che non c'è
Pare quasi un lusso parlare di diritti ma esistono ma ne esistono pur sempre le ragioni che non sono solo ideali perché e io credo che questo vada ripreso anche nel programma elettorale e nel e nel programma di governo mi riferisco in particolare alla sicurezza del lavoro che molti compagni han già citato
Non passa giorno che infortuni e decessi sicuri i fichi no mi riferisco anche alla nocività nei luoghi di lavoro che contribuiscono a formare un quadro impressionante delle condizioni di lavoro in molti luoghi si inaspriscono oltretutto fenomeni di espulsione delle donne cosi come permangono per le stesse fenomeni di segregazione riguardanti la qualificazione professionale e livelli salariali
Lo smantellamento del decentramento delle grandi industrie la parcellizzazione le nuove tecnologie ha cambiato il tradizionale utilizzo della fabbrica anche come luogo fisico di socializzazione o controllo e organizzazione delle relazioni industriali
E quindi va annoverato tra i diritti di nuovo anche il diritto alla partecipazione e all'organizzazione dei lavoratori nei luoghi di produzione
Per questo comunque non si ritiene più rinviabile una legge che regolamenti e renda esigibili i diritti dei lavoratori in tema di rappresentanza
Va garantita la partecipazione dei lavoratori sulle scelte politiche nelle relazioni sindacali ma anche nuovi porterei di partecipazione nella gestione delle intese
I diritti nel lavoro e nei lavori il diritto al lavoro ma anche la difesa del salario
C'è oggi una pesantissima questione salariale perché sul lavoro che dite sul lavoro dipendente che in questi anni si sono fatti ricadere i costi delle politiche di risanamento finanziario
E i costi della competitività industriale
Quindi non è sufficiente respingere proposte come le gabbie salariali il problema anche e soprattutto nelle aree dove il costo della vita e tra i più alti d'Italia e sul tappeto va affrontato con coraggio
Per finire compagni ho iniziato il mio intervento sul valore del lavoro vorrei ultimarlo riproponendo il valore dei lavori
Valorizzare primo e promuovere più possibilità di lavori rapportati non solo alle esigenze del mercato ma anche alle necessità e i percorsi individuati legati al ciclo della propria vita
Cambiare rapporto infine tra tempo di lavoro e tempo di vita
Ridurre l'orario di lavoro a parità di salario per creare nuova occupazione
Ma anche per un modello produttivo e sociale in cui la lavoratrice il lavoratore sia soggetto del proprio lavoro ma anche della propria vita intera non si può separare il lavoro nei suoi tempi nella sua organizzazione
Nelle sue finalità dagli altri tempi di vita all'individualismo della destra
De e che deresponsabilizza le persone opponiamo un patto di solidarietà tra soggetti consapevoli e che aspirano alla padronanza del proprio lavoro e della propria vita
Prima di dare la parola Romano Prodi e due brevissime comunicazioni sul programma di lavoro
Alle ventuno diciamo alle ventuno e quindici visto che ha fatto un po'più tardi nel pomeriggio
C'è la tavola rotonda sul tema lavoro che cambia lavoro dipendente lavoro autonomo professione impresa minore coordinata da Marco Minniti vi partecipano Cipolletta D'Antoni grandi Larizza Macciotta Sangalli Venturi
Evidente l'interesse di questa tavola rotonda per la giornata di domani io preciso che la l'ordine dei lavori resta quello programmato cioè l'Assemblea si conclude
Interviene Sergio Cofferati i primi scritti di domattina e lo dico per cercare di cominciare
In orario per avere la discussione più ricca possibile sono Giorgio di Antonio della legna spazio di Roma e Vincenzo Barbato dell'Alfasud di Napoli allora la parola Romano Prodi
Cari amici vi chiedo scusa di essere arrivato tardi perché
Di solito quando si conclude una giornata di lavoro e buona educazione aver assistito alla giornata di lavoro
Mi sono letto con attenzione il documento di Angius fatto molto riflessioni sostituirmi vorrei offrire alcune riflessioni non tanto un discorso sistematico
Le avete sentite anche troppe ma alcune riflessioni soprattutto delicate all'azione che dovrà fare il governo per questo problema che chiedo il massimo problema dell'Europa e non solo dell'Italia
Anzi non è il problema solo l'Europa è un problema tragico anche nei Paesi dove in Teoria gli indici di disoccupazione sono molto più bassi dei nostri
Guardate che la conferenza in corso a Bangkok oggi
Tocca il nodo dei problemi la disoccupazione strutturale che noi abbiamo perché sta cambiando il mondo e infatti sono stato molto colpito l'altra sera un dibattito televisivo in cui si confrontavano due tesi sul problema del lavoro uno che forse è stata colpa del Governo Berlusconi Walter forse è stata colpa del Governo dei no
Nessuno che rifletteva sul fatto che il mondo è cambiato e che se non cambiava anche noi veramente il problema dell'occupazione non riusciamo assolutamente ad affrontarlo
è cambiato il mondo e con la globalizzazione dell'economia noi abbiamo un punto totali al nostro sistema di produrre che di fronte al quale c'è stata una reazione americane una versione europea
E la reazione americana come quella della scemare i salari cadere con la flessibilità totale nei settori colpita concorrenza non abbiamo nemici disoccupazione che e più basso del nostro parliamo dei livelli salariali
Per cui un terzo delle famiglie che hanno lavoro sono al di sotto della soglia della povertà e in cui la spaccatura della società diventa sempre più drammatica
Vorrei ricordare
Che sta uscendo in Gran Bretagna il rapporto sulla distruzione della della situazione sociale per cui il Paese dopo sedici anni di governo conservatore che ha reagito
Lasciando la società sciolto che faccia concorrenza non curandosi di portarla alla sfida insieme come poi vedremo invece ha fatto la Germania
Il risultato è che la distribuzione del reddito in Gran Bretagna ed in questo momento simile a quella che era nel mille ottocentosessanta mila trecento settanta cioè ci siamo giocati in quindici vent'anni di una politica sociale che io chiamo di San
Nata e poi discuteremo quindi anche il discorso della riforma del Welfare State cosa vuol dire per un Paese serio no ci siamo giocati
Tutta la grande politica britannica ci siamo giocati rinnova sullo stato sociale ci siamo giocati tutto quello di cui andavamo orgogliosi
Ma stiamo attenti che la sfida che viene è una sfida ed è questa la prima riflessione di cui molto spesso negli stessi abbiamo paura a parlare
Cioè la sfida del della grande economia asiatica della nuova sfida economica
Non può essere affrontata da un pezzo di società o dei singoli è una sfida che va affrontata da una società forte solidale va affrontata dal GIP
Tutti tutti dello Stato i cittadini imprenditori non è un gioco che può esser lasciato puramente alle forze del mercato
Anche se dobbiamo sfidare le forze di mercato Ettore una riflessione che è importantissimo perché troppo spesso non ce ne fu già a mo'di fronte
Francia questa affermazione no dobbiamo riformare lo Stato sociale come se la prova riforma fosse un modo critico per dire che lo dobbiamo lasciare andare in malora
Ricordate che con questo non si difendono i posti di lavoro non si difende la nostra economia semplicemente si strappa
Ancora più l'attenzione della nostra società fino arrivare alle divisione a riduzione del reddito che vengano in questo momento difficilissima la stessa vita sociale negli Stati Uniti
Paesi con grandi conquiste che invierà paese con tutti quei ma in cui ormai abbiamo o una barca siamo di fronte a una battaglia
Mi dica residenziale quindi quelle che in teoria dovrebbero coinvolgere tutti i cittadini in cui i candidati qualsiasi siano si giocano sul sessanta per cento della gente
Perché l'altro quaranta per cento assolutamente fuori dal giro non solo non andrà a votare ma mi interessa nemmeno perché non è soggetto ma è oggetto anzi non è neanche oggetto di politica
Ecco allora il provino di questa sfida che noi dobbiamo accettare senza spaccare la nostra società
è un tema di un'importanza fondamentale anche perché vedete
Molti di voi più lo dicevo
L'altro giorno parlando in un ambiente cattolico no ma posso posso fare lo stessissimo discorso
Credo che la maggior parte di noi che stiamo che siamo in questa
Sala abbiamo
Dedicato parte della nostra città
A sottolineare l'ingiustizia della distribuzione del reddito del mondo fra il Primo Mondo il secondo mondo il Terzo Mondo dicendo che l'umanità dovrà cambiare perché guardate che quello che ci viene adesso è perché l'umanità se Dio vuole è cambiata quindi non non è che noi possiamo far finta che questa sia una schedina tesa perché l'abbia la sfida inattesa perché l'abbiamo voluta noi e adesso che tre milioni di Azad due milioni e oltre di Asia due miliardi scusate e oltre di asiatici
Stanno andando fortissimamente verso lo sviluppo che ormai la Cina è dieci anni che va oltre il dieci per cento
Annuale di sviluppo dovrà leggere primi annunci impressionata perché partiva dalla base piccola adesso parte della pace cross citate di quest'anno del Fondo monetario che la strada Banca mondiale ci sono straordinaria
è una situazione dei in cui il mondo centrale cresce le previsioni per novantasei cresce più pigramente dell'anno scorso un è un anno Catti dice ma non è certo un anno buono
Per l'economia mondiale un anno migliore dell'anno scorso e ormai nelle previsioni nei dati non abbiamo più Stati Uniti Europa e il buio ma partiamo Allasia gli Stati Uniti d'Europa
E allora vedete dobbiamo completamente arrivasse starci di fronte a questa sfida e allora è un problema di Brad e Periodo non è un problema di John ecco piccola è un problema di grandissima dimensione che noi dobbiamo affrontare tutti assieme e debbo dire che la relazione introduttiva
A questa apertura non è molto importante questo fatto errori convegno di oggi
Appellato alla relazione scusate mi ripeto ancora sono sentiti gli interventi se non gli ultimi due
E che parte proprio da questo punto di vista quella non è una sfida piccola nella sfida
Che si vince toccando uno dei venti tasti è una sfida che si vince cambiando la nostra città e quindi è proprio la classica sfida di il Governo vero
Ha ragione dall'ultimo intervenuta Chelsea che che ci sono schede molto sintetiche sul lavoro il nostro programma teniamoci
Con convoglio in cui vado c'è questo giusta lamentela
Il programma a i passaggi fondamentali non ha la esplosione di tutti i punti come noi vorremmo ma io credo che questo sia un lavoro da fare assieme che vi assicuro che
Nel primo atto di governo nel caso in cui noi abbiamo allora la responsabilità di gestire questo Paese sarà proprio quello di far immediatamente una conferenza nazionale sul lavoro in cui tutte le forze sociali e le forze politiche
Fanno il punto su questo problema e si distribuiscono i compiti sacrifici per affrontare e devo dire che i due interventi precedenti nero molto colpito perché hanno toccato il i punti fondamentali no cioè il discorso della moralità della società e della moralità del lavoro per conto di questi fatti
Peraltro tema che in questi anni il lavoro ha compiuto dei sacrifici
Estremamente pesanti
Per garantire l'equilibrio economico del Paese e per impedire che questo Paese andassi allora dall'accordo del luglio del novantatré in poi l'Italia è stato un esempio di serietà
Di responsabilità di coerenza in Europa
E questo patrimonio non può essere perduto deve dare risultati in termini di occupazione
Altrimenti non si possono chiedere ai sacri ai lavoratori dei sacrifici e agli italiani ad alcuni di dosare quello che la propria e quindi più dei crediti se poi
E il resto della sfida viene lasciata libera e allora siano quelle spaccature nel reddito che abbiamo visto in precedenza tipo di operazione politiche che noi dobbiamo compiere qui è differenza
Fra l'Ulivo e il Polo se non c'è questa differenza non vedo perché noi stiamo qui a far politica insomma siano senz'altro accettiamo la sfida
In modo che possiamo affrontare
è una grande corsa dell'economia mondiale oggi con una società più riaccorpare atta allora io credo veramente che noi non abbiamo nulla da dichiarare alla politica italiana
E allora più chiaro che
Ella
Nostro paese in una situazione come dicevo molto particolare rispetto a questa sfida
Abbiamo avuto
Due tre anni di grande consapevolezza dei problemi tramite chiariamo che ma di pace sociale nella nella terminologia passa ma qualcosa anche di più di sacrifici consapevoli e di unità nazionale formidabile sotto questo punto di vista
Che quando infatti mi trovo
All'estero discuto di questi problemi
E non abbiamo un'immagine di serietà come dovremmo avere quando faccio leggo i dati sul incrementi salariali su sul sui contratti firmati sul problema abolizione della scala mobile sulla ricostruzione delle regole
E allora c'è molta riflessione sull'Italia
Ritenuto allora l'Italia credibile se si va in questa direzione
Ed è questa una delle frecciate atti estrema importanza che lo dobbiamo proseguire però avendo come obiettivo quello che aumento dalla dinamica dell'avo ora perché altrimenti questi tipici deficit non reggono ulteriormente ed è impressionante che invece la disoccupazione c'è un'entrata in un anno di sviluppo del reddito nazionale estremamente forte com'è stato l'anno scorso
Cioè il risultato sinora non sia molto il problema quindi di cambiare pagina è un problema estremamente importante e la pagina la dobbiamo cambiare tutto sì tutti assieme e qui vedete si tiene il problema delle istituzioni si tiene col problema dell'economia col problema del decentramento col problemi del rinnovamento e risorse umane cioè la sfida del lavoro non la facciamo con una misura singola e allora il primo discorso da fare è proprio quello del ristrutturazione il rinnovamento le strutture pubbliche ne abbiamo delle strutture che non reggono a questa sfida differenziata come abbiamo visto in precedenza
Lo abbia una struttura burocratica che non ce la fa che ha bisogno di prima di tutto di un grandissimo processo di semplificazione della sua azione redditi centralmente nella sua azione perché la risposta del nostro Stato e troppo tempo potremmo prendere mille capitoli in tutti i settori dal settore industriale a quello dei trasporti e con il commercio
Una struttura che non è capace di rispondere a questa sfida e quindi la semplificazione e la prima regola la seconda
Il decentramento che lo strumento per rifare lo Stato perché non è un discorso teorico che va bene per ogni testa il discorso che senza staff responsabilizzazione delle strutture regionali e lo tali non riciclo riusciamo a ricostruire quello che è il fondamento della risposta alla sfida tecnologica di cui ha già parlato Larizza prima e cioè il problemi del rinnovamento della strutture di educazione distruzione e le strutture di ricerca
E se un Paese in cui che il sistema scolastico non è capace di rispondere alla sfida
Noi abbiamo un livello di ricchezza che superiore al nostro livello di sapere e la battuta che io uso e si può essere ricchi stupidi per una generazione sola dopo noti se la fa più parlando traducendo il linguaggio serio guardate che per la nostra struttura scolastica e scientifica non è al livello del della ricchezza raggiunta figurativi sia a livello degli obiettivi di sviluppo che lui abbia alla qui lo sforzo delle risorse umane della costruzione del le sue mani uno sforzo gigantesco e passa attraverso il decentramento io non vedo nella a scuola tecnica futura italiana che la mia ossessione che il problema che deve unire tutti noi nel futuro la riforma dello Stato con la tecnica dell'apprendistato gli strumenti di e di avviamento al lavoro non può avvenire a base nazionale centralizzata
Ogni Regione dovrà costruire farsi sulle scuole tecniche ogni città dovrà avere una vocazione specifica perché la nostra scuola devi andare
Ah potenziamento dei distretti industriali che hanno fatto la nostra ricchezza non possiamo abbandonarli semplicemente perché sono stati capaci per un paio di generazioni di svilupparsi dobbiamo portare questi distrae
E il Mezzogiorno perché l'unico modo di portare avanti lo sviluppo del Sud con questo non voglio dire come potreste interpretarne queste parole che la grande imprese non sia importante per un Paese creando imprese però non crea occupazione in nessun posto del momento grandi pregi e condizioni per la creazione di occupazione ma non è lui dove si crea occupazione
Allora però noi abbiamo alcune scelte di occupazione specifica che dobbiamo fare e sono quelle di
Alcuni settori che si che costituiscono il futuro di un Paese che che stanno scomparendo dal panorama industriale italiano
Pensiamo alla chimica fine alla farmaceutica tutto quello che l'elettronica software hardware e tutte le strutture di elettronica e mi sono software e hardware
E pensiamo a questi settori ormai non li abbiamo non li abbiamo più in Italia e allora noi la prima cosa che dobbiamo fare eh cominciare a mettere le premesse per lo sviluppo di questi settori individuati alcuni sottoscritto su cui noi dobbiamo concentrare l'attività di ricerca e perché altrimenti non abbiamo possibilità di sviluppo nel nostro nel nostro Paese che di qui dobbiamo scendere al rafforzamento del con le tecniche superiori
Creare quelli che allerta sono chiamati i Politecnici delle chiameremo le scuole tecniche a livello universitario senza le quali noi non ce la facciamo ad arrivare a mantenere in una stradina di ricchezza questo però va fatto
Proprio con un attenzione alla a portare verso questo sviluppo tutta la società e non soltanto una parte della società questo è il punto fondamentale nella sfida
Noi abbiamo la nostra scelta fedele alle grandi tradizioni europee fedele a quella che la organizzazione della società deve essere fatta
Non spingendo alcune strutture di punta ma elevando tutta la struttura di apprendimento erano circa l'ha fatta sotto questo aspetto per dirla col linguaggi più semplice su un modello germanico su un modello del nord Europa
Non sul modello americano di alcuni momenti di punta che poi trascuro Ligresti alla società e cioè una questi sono prescelte fondamentale perché da questo deriva la distribuzione del reddito futuro questo o di quel tipo di occupazione questo deriva a venire
I nostri figli cioè è una il problema del dell'astuto Rosi dall'occupazione derivano sono un derivato immediato delle nostre scelte politiche che noi che noi facciamo e è chiaro che
Abbiamo alcune provvedimenti specifici da fare alcuni provvedimenti specifici da fare in questa direzione per dare dinamica
Alla paese questi provvedimenti passano
Come dicevo non solo attraverso le forme la pubblica amministrazione ma anche attraverso la alla privatizzazione ancora di alcune strutture produttive che rimangono in ossidate
Riguarda la concorrenza estera l'apertura di fronte ai mercati europei e a una profonda incidenza in quella che è l'organizzazione del sistema creditizio e bancario nel nostro Paese che vedete non aveva avuto una trasformazione tremenda nelle
Nelle farà perché no abbiamo avuto negli ultimi anni una tremenda trasformazione nel nel settore commerciale dopo anni di conservazione improvvisamente la concorrenza portato una situazione difficile in quel settore abbia avuto Mammano
L'esporsi alla concorrenza di Valtor una società abbiamo ancora alcune strutture come surrettizio vetture finanziarie che rimangono quasi immutato di fronte a questi eventi tra noi dobbiamo assolutamente fare in modo che questo processo di modernità rione coinvolga interamente anche queste strutture e ancora una volta nel nostro concetto di nuovo ordinò correlazione statua statuale il discorso misure pro produce creditizi è importante do primavera allora alcune forti banche nazionali con apertura internazionale che si fondono e si collegano ad altre istituzioni economiche internazionali ma dovremo curare con molta attenzione le nostre banche regionali
Che debbono diventare banche da fare per le piccole-medie impresa
Ed è questa grandi contraddizioni noi abbiamo la forza dell'economia regionale al quale ogni giorno e siamo grati e non coerentemente applichiamo delle politiche creditizie in cui lasciamo disperdere questo patrimonio quando io vedo
Nella evoluzione credo che le casse di risparmio si fondono a macchie di leopardo nelle diverse città e paesi italiani che sono come smarrita no di cura come la Cassa di non era la struttura che hanno creato i nostri padri per un'economia locale e allora perché Cassa Risparmio di quello di Verona e Ancona qual è questo rapporto cosa succede abbiamo abbandonato l'idea
Che ha fatto grande la Germania e che spinge il progresso tecnologico dell'impresa che sono le banche dei lender le banche regionali che conoscono i loro problemi che stanno vicino al banchiere con do atto che sta vicino a alla sua impresa ecco allora se noi non abbiamo questo tipo di concetto difficilmente poi i singoli provvedimenti possono avere efficacia Petko per l'occupazione
è chiaro che questo discorso deve arrivare anche dei a dei provvedimenti specifici per l'occupazione
Ma che non posso essere slegati da questi grandi provvedimenti generali di incidente di riforma della società talora l'incremento alla il incentivare l'imprenditorialità con aspetti fiscali come ho visto interessantissime discorso che c'era grazie e Angius chi prestiti alla nuova imprenditorietà del Mezzogiorno il vedere che ci sono alcune iniziative che sono ben riuscito e come le la legge sulla sulle impresa imprenditorialità giovanile se portarli avanti
Questi aspetti moltiplicarlo e fare in modo che Carpi Sassuolo nascono anche nel sud che è questa la spinta che noi dobbiamo avere
Questa
Politica deve essere anche seguita da le nuove forme di occupazione
E qui condivido in pieno e i settori in cui si possono generare queste occupazioni tenendo conto dei limiti finanziari che il nostro Paese teniamoci in questo discorso non c'è nulla di sogno sì realismo e basta
E allora c'è tutto il settore
Del dell'occupazione che si lega al territorio che si lega solo sul primo degli artisti che non è un sogno c'è tutto un progetto da fare per il lancio del Mezzogiorno negli aspetti che noi abbiamo trascurato
Negli aspetti del turismo e gli aspetti l'agricoltura avevo nulla recente convegno arrivo come proposta quasi di fantasia ma Nicola qui l'Europa sta aspettando
Che
Questo continuo di trecentodieci mila di persone comuni ve lo dico perché se elevata
Deve ancora scegliere la sua Florida no dove i pensionati vanno dove c'è e dico questo è una delle grandi prospettive del Mezzogiorno cui occorra programmi Impregilo netta occorrono ospedali che funzionano con rinfresco doppia funzione occorre che non c'è criminalità e proprio messa come proposta provocatoria mi è arrivato da un direttore della CEE un rapporto su un progetto dalla Spagna del sud identico ha questo di costose di questo tipo che Prodi cioè centinaia di migliaia di posti di lavoro perché cambia interamente ad aspetti a cui le regioni allora dico la disoccupazione si lega a
Alcune scelte di questo tipo euro che sono profondamente però legata alla società civile perché è chiaro che noi non possiamo diventare la sede
Della del hakka matura di persone che vogliono vivere al sole di persone
Distrutta le condizioni di vita gradevoli se abbiamo la criminalità o se ne abbiamo degli ospedali perfetti no e allora è un problema di legame di questo
Sì allora la sfida alla disoccupazione diventa una sfida della società verso la modernizzazione e certamente l'altro tema
Perché noi dobbiamo quindi prendere per la disoccupazione nel Sud per combatterlo verso il Sud è il tema
Del ruolo dello Stato in questo caso
E cioè una infrastrutturazione che sia simile a quella che la Germania orientale si sta facendo dopo l'unificazione qui è inutile non si può andare avanti col progetto Dini ci devono essere alcune reti
Che devono essere completamente rimodernata e completamente rifatte nel programma abbiamo messo in a titolo parte provocatorie parte esemplificativo acqua e interne no per simboleggiare che attenzione abbiamo bisogno del nove Angeletti telematiche ma abbiamo bisogno purtroppo drammaticamente delle vecchie reti che sulle reti idriche che per anni e anni proprio la destrutturazione sociale del Mezzogiorno impedito che si possono fare queste sono le regole del occupazione sopravvengono sviluppo poi c'è un altro problema per cui si esige una conferenza nazionale si esige la presenza della Confindustria dei sindacati siti un contributo di tutti è il fatto che le nostre diversità
Nella
A negli indici di disoccupazione sono grazie abbiamo all'interno dell'Italia differenze maggiori che non vi siano interrotta non esiste
Non abbiamo indici di vocazioni fondo che non sono molto più elevati alla media europea soprattutto se compariamo i modi con cui vengono fatti ma non il nostro differenziale interno
E spaventoso non esiste un Paese europeo come l'Italia
Nel Nord Est
Tutto sommato Ramalho protrae siamo vicini alla piena occupazione siamo nord Ovest a comincia vedrebbe i problemi il Mezzogiorno è un'autentica tragedia si arriva al cinquantadue scomparso il giovanile Matese perché quando abbiamo queste differenze interne
Non possiamo mica
Non possiamo arringa rifarci solo al problema europeo no ritennero che siamo uguale agli altri paesi euro
Sì perché siamo diversi dagli altri per europea lo dobbiamo nel nostro interno vedere di provare a riequilibrare questa situazione perché attenzione le misure auspicati critiche che sono estremamente interessante a prendere in esame divenuto di orario di lavoro oppure ancora più realisticamente tenuto conto di un fatto che nessuno analizzato che in Italia la lo straordinario lavoro straordinario è molto diffuso che negli altri Paesi per cui c'è anche la visione di poter rendere un po'più caro di lavoro l'ordinario e meno caro il lavoro ordinario ci son tante misure gli aggiustamenti questo tipo ma che sia perché hanno conseguenze completamente diverse nelle nelle diverse parti del Paese allora noi dobbiamo amo creare una struttura che renda questi questi mercati tra di loro divisione delle paratie stagne rivendichi fluidi violenta comunicanti perché sennò questa politica deve tra politica che ha conseguenze perverse riporto l'immigrazione verso viale del nord est non non crea occupazione al Sud anche la redistribuzione Conforti Musée d'orario di lavoro e redistribuzione dei modi di lavorare va bene dei posti dove esigono già quello che a me il modello Volkswagen no Caro distribuito in tutto l'anno l'orario di lavoro con la media quest'anno che sarà circa di ventinove ore settimanali ma con delle punte di quaranta quarantatré quarantaquattro ore gli indici febbraio marzo e aprile seguendo la domanda e automobile ristrutturando
Tutto quello che è l'organizzazione del lavoro nella fabbrica queste cose creano certamente occupazione ma le creano dove ci sono gli alle tante che non sono una soluzione per il Mezzogiorno dove e inutile redistribuire il lavoro che non c'è noi dobbiamo ricreare completamente un nuovo tipo di struttura
Però vedete perché di nuovo il problema delle regioni il problema di un attuazione di una politica a livello locale diventi importante non siamo un Paese centralizzato noi siamo un Paese condire realtà completamente diverse da luogo a luogo quindi è una un ripensamento totale che noi dobbiamo fare per affrontare il problema il problema della disoccupazione e lo dovremo affrontare però con un enorme sforzo enorme mobilitazione nazionale Quirico questa deve essere prima decisione giugno nuovo Governo di centrosinistra con la decisione
Indubbiamente
E qui il modello tedesco aiutano in cui c'è poco da fare con la descrizione una cultura diverso no
Entrambi sono economie di mercato entrambi sono economie che hanno avuto risultati del progresso tecnologico elevato eccetera eccetera ma Matteo la la fase della Thatcher che ispira
Il nostro polo di destra no conosco gli individui ma non la società e l'opposto del nostro concetto che pure si basa sulle colonie di mercato cioè questa sfida la possiamo fare solo attraverso una nuova sede organizzato dalla Società in cui il problema del del coinvolgimento della Confindustria conveniente coinvolgimenti decine
Cade convogli mentre le stesse degli artigiani diventa essenziale non c'è qualcuno in questi casi che deve firmare mediare che
Idee contemperare in questi grandi passaggi e garantire i problemi gli interessi dei lavoratori questi importantissimi proprio concessione diverse
Adeguate l'esempio francese di grandissimo interesse in fondo o la Francia è scoppiata per un problema di scarsa importanza
Un fatto pensionistico di sei mila di sei mila
Quindi se il Milan addetti alla metropolitana di Parigi per un problema che avrebbe avuto conseguenze solo fra dieci anni è scoppiata rivoluzione perché
Perché su questi temi un po'decide il governo
Sulla testa della gente senza che le venga precedente dibattito un museo un fatto di schieramento politico è un fatto di cultura è un fatto di tradizione è un fatto del tipo di risposte che noi vogliamo dare le sfide che avvenga
Allora noi se vogliamo dare la risposte delle grandi tradizioni europee no che la promozione di tutte le risorse umane insieme a dobbiamo dare con una forte presenza di coloro che Rapp il terrorista partorì datore di lavoro cioè le patologie qui veramente si apre anche un discorso molto serio su quello che ritengo essere l'importante
Dell'unità sindacale a questo scopo anomali l ANAS discorso ma e coerente con questo tipo di concezione del nostro futuro ecco perché io dico questo termine o durato troppo vi chiedo scusa quando sento dire ma
Dobbiamo proseguire buttiamo via Welfare State no
Questi attacchi casi manico ma voi pensate veramente che si può osservare ancora se col nome di questo tipo abbandonando la gente il momento di debolezza
Quale il contratto sociale con cui
I lavoratori accettano un aumento reale del salario PRA pari a zero
Qui ci sono i grandi problemi da mettere sul tavolo per andare avanti assieme adesso questo tipo di sì e allora è chiaro che tutti dobbiamo accettare
I sacrifici che derivi da necessità di raffreddare la spesa pubblica tagliare le spese superflue ma anche ovviamente lottare contro l'evasione fiscale tutti questi sul brutture messe di prima linea su questo
Ma capire che nessuno
Nella nostra carovana può essere abbandonato sono sino credo che fa più ripeto non abbiamo nessuna legittima Fioroni per fare queste proposte al Paese perché in questo momento sono proposte che sono poco capiti perché sia ancora un trascinamento culturale degli anni ottanta
Non hanno capito che il dibattito economico che gli Stati Uniti si svolge ormai per una buona parte dei termini che ho detto io e che c'è veramente una crescita di consapevolezza
Dei modelli di creazione della Società le sfide che sono diversi da quelli degli anni ottanta per quello come dicevo all'inizio
Il dialogo eurasiatico
Interessa questa Assemblea molto più che non un dibattito su piccole schermaglie di campagna elettorale mentre lo dobbiamo essere pronti a questa sfida e la regola che dobbiamo essere pronti tutti assieme perché una sfida
Ci deve vedere tutti sacrificarsi ma anche tutti fare una scommessa e di futuro nostro dei nostri figli che la grande differenza
Tra la politica di cui si ha bisogno oggi è quella di de che avveniva negli anni ottantanove da questi anni di false o fuori no era che allora il futuro il futuro nostro futuro
Il consumo il futuro dell'indomani che il futuro invece a cui pensiamo noi e se il futuro nostro ma è soprattutto il futuro dei nostri figli Grassi
Allora
Allora a nome di tutta l'Assemblea ringrazio vivamente Romano Prodi per contributo che ha dato al nostro dibatte toh e soprattutto gli formulo tantissimi auguri per una campagna elettorale che è la sua e che è la nostra
Va
Bene