"Lo stato della sussidiarieta'" tavola rotonda organizzata nell'ambito del XII Consiglio Nazionale dell'ANCI

Grazie presidente
Credo che il convento lo faccio io così
Non si creano problemi che abbiamo fatto una scelta in famiglia visto che la presenza autorevole
Dell'amico Nuccio Fava amico perché molti di voi avranno avuto modo di verificare come in passato
Nuccio Fava abbia seguito le nostre questioni nostri dibattiti
Quindi avevamo scelto non un giornalista ma un giornalista che segue con passione il nostro dibattito lo segue con intelligenza e ritenevamo appunto che fosse lui la persona più indicata non solo a moderare ma anche a garantire un momento di promozione del dibattito di questa tavola rotonda
Ora
Il presidente Padula detto che noi abbiamo compiuto una piccola operazione
Culturale
Che si salda chiaramente con il titolo generale della nostra manifestazione del nostro incontro qui a Sorrento
Il libro della signora Chantal milioni del Sol è stato pubblicato in Francia alcuni anni orsono
Esattamente nel mille novecentonovanta due è un libro interessante quindi in un qualche modo voglio anche attirare la vostra attenzione sulla opportunità di un approfondimento delle cose che dice
Credo che vada letto anche con una preoccupazione che quella di tradurlo in italiano non soltanto dal punto di vista tecnico materiale ma anche dal punto di vista del dibattito culturale
Si troveranno degli accenni per esempio abbastanza inusuali per noi
Alla letteratura italiana cito soltanto il caso
Che qui nel libro è più volte tenuto in evidenza
Il caso Tabarelli un gesuita poco noto tuttavia al dibattito politico odierno
Che tuttavia nel nostro Risorgimento ha rappresentato se pure in posizione antagonista sostanzialmente al moto risorgimentale un punto di riferimento essenziale in ordine al tema dello Stato al come lo Stato doveva organizzarsi
In Italia Tabarelli non è citato la signora Chantal milioni del sono in questo libro lo cita come uno dei riferimenti culturali di una certa lettura che nell'Ottocento si fa del tema della sussidiarietà
Poi per la verità ci sono anche di altri riferimenti al dibattito politico italiano non ultimo quello che riguarda il corporativismo e quindi l'esperienza fascista che piega in una certa direzione tutto il tema della sussidiarietà e allora io per non appesantire questa che deve essere una brevissima introduzione
Direi che noi possiamo perlomeno così come ausilio modestissima questo dibattito voi ovviamente gli autorevoli relatori sono liberissimi di intervenire come meglio credono fissare intanto una prima questione
Ed è questa a mio giudizio che federalismo sussidiarietà sono due termini che si compenetrano me sono DiVersi
Essendo il federalismo
Un nome che indica il tema sostanzialmente della distribuzione delle competenze all'interno di un dato di un determinato ordinamento dello Stato
E quindi con il tema del federalismo si cerca di individuare quale il livello di competenza
Mentre il tema della sussidiarietà se lo andiamo a scavare
Mette in rilievo un altra questione soprattutto quello del rapporto tra cittadino e tutti i livelli di governo dal comune alla Regione allo Stato
E quindi implica una riflessione più generale sulla qualità e sul modello
Di stato che si vuole
E questa credo che sia appunto una prima maniera di leggere il tema e poi accanto a questa piccola ma essenziale guida di lettura e io porrei invece una questione che se credono i relatori potranno riprendere e vale a dire disse la signora Chantal mignon del Sol
Che con la questione della sussidiarietà
In pratica si enuncia
O si ripropone
Questa antica diffidenza del pensiero politico occidentale contro il verso lo Stato non abbiamo la sensazione che si è una questione odierna possiamo dire che è una questione che torna di attualità ma dice l'autrice è qualcosa che rimonta nei secoli sempre il pensiero politico occidentale ha guardato alla necessità dello Stato ma anche al pericolo
Il sito nella costruzione e nel modo di essere dello Stato e allora credo che noi dobbiamo porci una domanda attuale cioè se questa ripresa della tematica della sussidiarietà
Possa tranquillamente e direi anche qualche volta superficialmente essere declinata in tutte le salse
Ovvero e più concretamente ancora se non ci sia il rischio concreto in Italia dove il tema dello Stato è sempre stato vissuto con difficoltà
Se con il tema della sussidiarietà e qualche volta con il tema del federalismo non si riproponga un'antica diffidenza molto specifiche molto italiana verso lo Stato
E qui e ho concluso basterebbe ricordare non Tabarelli appunto ma bisognerebbe ricordare un altro cattolico Gioberti
Che nel Risorgimento benché egli difendesse le ragioni dei comuni tuttavia avendo di mira alla costruzione dello Stato unitario
Sviluppo una polemica molto serrata a un certo punto contro i cosiddetti municipali cioè coloro che a giudizio di Gioberti in nome della difesa del particolare
Già il territoriale del regionale del locale impedivano la costruzione di un nuovo grande momento unitario della vita nazionale allora il tema torna ad essere per noi attualmente quello di conciliare se è possibile appunto conciliaboli come il tema della difesa delle autonomie locali con il tema della costruzione di un nuovo Stato
Che sia adeguato alle esigenze alle speranze di questa nostra nazione ecco io
Mi scuso se mi son permesso di dare queste questi brevi cenni per l'apertura del dibattito e a questo punto mi arrogo un altro diritto quello di dare la parola a uno dei relatori così facendo io la scelta senza un ordine logico molto preciso credo che forse sia opportuno che intervenga per primo
L'amico professor Jannaccone Pazzi sindaco di Pavia il quale ricordo per le persone che sono qui tra le varie sue competenze cioè oltre al fatto di essere sindaco
E appunto un docente universitario di materie economiche quindi a questo dibattito che può essere forse troppo filosofico può subito opporre o giustapporre argomentazioni di altro genere allude a parola
Grazie del delle parole
Della sollecitazione intervenire
Temo che il lavoro di sindaco estremamente impegnativo mi abbia impedito una lettura talmente approfondita di questo libro che è un libro veramente molto accademico un ricco di riferimenti storici di cultura in qualche modo in alcuni passaggi mi sono sentito un piazzato
Ma vorrei da subito raccogliere il la sollecitazione di D'Ubaldo per andare la concretezza
La concretezza è che oggi abbiamo di fronte alcuni snodi fondamentali il nostro Paese che stanno nel tentativo di costruire uno Stato leggero non invasivo uno Stato che in qualche modo si ritragga
E lo Stato dovrebbe in qualche modo ritrarsi rispetto a una suo invadenza una in qualche modo una sua oppressione sia a livello di controllo distribuzione di risorse non sempre considerate adeguate rispetto alle condizioni di sviluppo della società
Perché il punto è proprio che con una invasività dello stato di tipo centrale o centralistico non vengono valorizzate le risorse cioè visto in senso dinamico
è evidente che
Non è tanto una lettura di localismi quanto una problema di natura complessiva di immaginare che soltanto le condizioni di valorizzazione o di autovalori Zazie ione dell'autonomia locale in particolare dei fermenti che ci sono dei singoli cittadini e la capacità dell'associazionismo del volontariato di tutto quel quel settore Padula nella sua relazione ha parlato del terzo settore altri tentano di definirlo ma realtà e oggi una considerazione di fondo osservare che
Nel momento in cui il mercato negli ultimi quaranta cinquant'anni è andato fortemente avanti quindi abbiamo vissuto nel dopoguerra a livello internazionale anche il nostro Paese uno spostamento del cursore del mercato che ha invaso una serie di aree
Oggi abbiamo una sorta di
Pendolo che va all'incontrario perché i costi di questa moneta Rizza Simone sono diventati esasperati chi faccia oggi l'esperienza di Sindaco e in questo momento in sala io chi vi parla ma quelli che sono in fianco a me e molti in sala sicuramente si accorge che interi settori che vanno dall'assistenza alla cultura
A all'istruzione
Diventa sostanzialmente possibile immaginare di fornire servizi di questa natura se non si riesce in qualche modo ad abbattere i costi
Non solo perché è difficile conoscere i bisogni perché è difficile avere quella precisione per la consapevolezza quella professionalità che solo chi è vicino al bisogno in grado di realizzare ma perché occorre che fino al livello addirittura a livello del Comune ci si comincia a ritrarre figuriamoci poi livelli superiori
Allora oggi siamo di fronte alla necessità di ripensare interamente a uno sviluppo storico che forse andato troppo avanti
Uno sviluppo che ha visto non soltanto un ordinamento costituzionale di uno Stato centrale ma un'esasperata presenza al mercato
Se
Badate e corrette
Negli anni che vanno dal sessanta settanta in Italia
Non sviluppo tumultuoso che è stato quello dell'occupazione femminile noterete che nel giro di dieci quindici vent'anni sono diventati i lavori professioni di mercato ciò che precedentemente erano attività che non erano di mercato
L'assistenza l'istruzione i livelli dell'infanzia tutto l'asse di settori di questo tipo non era monetizzati
Quindi una gran parte oggi occorre riconosceva alternativamente con la sera hanno proprio per primi comuni una gran parte lo sviluppo
Monetario non è portato se non gonfiato da questo punto di vista ma la quantità di servizi complessivi erogati non è non è cresciuta
E questo è un primo punto fondamentale che spesso non viene sottolineato abbastanza ma chi vive dall'interno dell'alta degli Enti locali conosce perfettamente
Come si possono G. immaginare in alcune in realtà locali di fornire contemporaneamente servizi sanitari di assistenza all'infanzia e la e alle persone anziane impossibile in un momento nel quale per esempio la base occupazionale comunque la base degli attivi si va riducendo in funzione di un cambiamento della struttura per età troppo costoso e allora è chiaro che in questo momento
In relazione anche a processi storici che stanno nell'incremento fortissimo di produttività che poi ha ridotto la quantità di tempo lavoro direttamente erogata noi abbiamo un pullulare d'iniziative che nascono direttamente dalla base sta cambiando quindi la struttura sociale sta cambiando la struttura professionale non può non cambiare l'organizzazione costituzionale istituzione dello Stato
Cioè non possiamo oggi noi non tentare di rispondere a queste sollecitazioni che sono sollecitazioni di fermento che in qualche modo vanno soltanto incanalate valorizzate dopo allora le strutture di riferimento pubbliche sono punti di riferimento
Questa la grande cambiamento che è in atto non è un caso che sindaci e comunità locali oggi diventino punti di riferimento fondamentali perché lo Stato è troppo lontano Province Regioni sono strutture di coordinamento del cui della cui utilità dovremo probabilmente discutere profondamente e invece le visibilità e l'utilità la funzionalità del riferimento locale è fuori discussione
Allora diamo una doppio livello
L'ente locale si ritrae in termini di gestione e diventa al contrario punto di riferimento è l'elemento di canalizzazione progettuale dentro in un rapporto convenzionale con una quantità di soggetti nuovi
Questo è lo so lo Stato che diventa leggero ma addirittura il Comune diventa legge c'è un doppio livello di arretramento per valorizzare proprio l'esistenza di una società che è cresciuta ed è cambiata
Quindi attenzione non immaginare che in questo tipo di modificazione ci sia un ampliamento delle competenze del Comune ci sarà invece una mutamento delle funzioni del Comune la direzione
è stato anche sottolineato nella relazione del presidente Padula una alleggerimento del Comune interni di snellimento di gestione e invece di allargamento della capacità di conoscere diventare punto di riferimento valorizzare auto valorizzazione risorse
Gli strumenti concreti che dovremmo utilizzare sono gli strumenti del quadro con delle convenzioni
Le città maggiori si convenzioni Ranno cui comuni minori i comuni a qualunque livello dimensionale si convenzione l'anno con la molteplicità dei soggetti lasciando quinta di sussidiarietà che le cose vengono fatte livello più giusto e più basso
In questo senso riferimento di D'Ubaldo e perfettamente centrato
Non è tanto una questione di livelli di governo quanto una questione di rapporto fra i cittadini o meglio ancora le modalità organizzative che i cittadini stanno e lavorando proprio in questo momento forse a talvolta inconsapevoli del fatto che partendo da esperienze di carattere
Spesso individuali si associano si organizzano si consolidano
Allora il ruolo dell'ente locale non è soltanto un ruolo di individuazione canalizzazione di energie ma un ruolo di stimolazione
Di organizzazioni che nati in modo sporadico spesso non coordinato e non strutturato debbono diventare elementi di stabilità
La società che si sta manifestando negli ultimi anni che avremo di fronte abbiamo di fronte già oggi e che avremo di fronte ai prossimi decenni è una società non solo articolata aggettivo che sta diventando fin troppo deboli da questo punto di vista è una società del pullulare divo ma chi deve consolidarsi quindi il problema diventerà e già adesso diventerà ancora ancora di più domani
Quello di un ente locale difficile immaginare che su uno Stato possibile che uniche livelli normativi intermedi come le regioni possono definire un quadro di natura legislativa meno che possono essere menti di stimolazione che gli enti locali diventino soggetti che spingano non soltanto determinare un quadro convenzionale ma aiutino questi stessi attività queste stesse associazione organismi a consolidarsi
Alternativamente ci può essere un problema
Il problema è che se non si consoli non se non si strutturano questi organismi sarà difficile avere interlocutori stabili
E allora la capacità di gestione non si creerà
Mentre mentre occorre invece che sia lo Stato certamente spesso troppo lontano sia il Comune in qualche modo anche essi arretri no o comunque cambio di funzione di Corbetta Dino perché interni di gestione è sicuro che si deve andare nella direzione dell'arretramento
La direzione dell'arretramento comporterà che il problema dei vincoli di bilancio diventerà sempre inferiori in prospettiva storica c'è in un paradosso perché oggi stiamo lottando per avere risorse
Ma perché dal certo punto di vista non è corretto il modo in cui ci parametriamo rispetto alla situazione precedente cioè oggi comuni non hanno risorse perché sono impegnati a fare delle cose che a mio avviso non devono più fare
Chiunque abbia esperienza e sappia che per esempio faccio riferimento a quale alta che conoscono che non si è più o meno le stesse chi i comuni che sono stati impegnati storicamente a erogare per esempio servizi all'infanzia
E sanno che il costo medio di un iscritto alla scuola materna otto milioni e mezzo il costo medio di un iscritto all'asilo di infatti alle all'asilo nido è quindici milioni quindici milioni e mezzo a dei prossimi problemi perché non sa come fare a ricupero alle risorse ma è proprio questa la soluzione
è chiaro che occorre immaginare con un minimo di capacità organizzativa di fantasia probabilmente soluzioni completamente diverso alternativamente non saremo in grado di fornire complessivamente queste decisioni in un quadro molto diverso
Allora se
Questo è un punto fondamentale il concetto di Stato della sussidiarietà vuol dire una situazione in cui
Stato ma anche comuni sono soggetti che hanno una concezione dinamica del divenire sociale ed economico e sono pronti a entrare nei momenti nei quali è necessario sostenere e sono pronti a uscire momento in cui tutto va bene
Credo che questo sia una cambiamento di atteggiamento mentale politico davvero da rivoluzione copernicana
Nell'esperienza politica ed economica degli ultimi cinquant'anni l'applicazione di in come dire impropria come interpretazione delle teorie keynesiane
A consentito allo Stato di entrare a gestire la cosa pubblica ad aumentarla spesa pubblica dei momenti di crisi e non uscire poi nei momenti di sviluppo perché è troppo facile immaginare che chi entra prende gusto a star dentro questo aumenta la sfera del potere e non ne esce quello che ci sta davanti invece è una sfida a immaginare di avere la capacità oserei dire l'atteggiamento etico di asciuttezza di rigore morale di immaginare di entrare a sostenere ma della capacità di lasciare quello che in qualche modo si è preso non in termini di possesso
Quando le più necessario quindi un potere che gestisce entra in qualche modo a coordinare
Talvolta gestire solo quando è strettamente necessario
E allora anche qui il problema che già sottolineato Ubaldo l'introduzione che fortemente è infatti Zattoni nella libro della Chantal milioni dancehall che è quello di dire la necessità dello Stato
La necessità di entrare soltanto quando è strettamente necessario una necessità che deve essere interpretata in termini assolutamente asciutti
Con un alto contenimento dell'intervento che non sempre politicamente facile fare che è una spinta azione sistematica delle classi dirigenti in termini di potere
E allora anche qui uno stato non solo centrale che arretra rispetto i livelli di governo che certamente meglio possono organizzare il sistema e vado auto valorizzare le risorse farle crescere ma anche una capacità di sapersi porre come riferimento nei momenti di crisi o di debolezza invece di lasciar fare quando non quando altri fanno meglio di noi
E ripeto chiaro che queste sono cose di grande momento nel senso che comporta la dirittura dei cambiamenti di atteggiamento profondi
Perché in fondo quello che viene fatto e chiudo è una problema di responsabilità
Ciò che abbiamo di fronte se davvero riteniamo come credo che si debba fare
A immaginare che gli Enti locali che poi punto di riferimento che stiamo sposando cioè le i Comuni le città siano di fatto i punti di riferimento per una politica economica territoriale che costituisca davvero la base per la competitività quindi la riproduzione di un sistema allargato nel tempo quindi della sua stabilità
Se è così allora è evidente che il richiamo alla responsabilità c'è un uso asciutto e rigoroso del potere diventa determinante
Oggi se permettete questa riflessione i sindaci hanno grande visibilità
Forse troppa visibilità
Forse il momento di chiedersi se non ci sia forse spinti troppo in avanti in termini di visibilità ed immaginare invece che questa visibilità debba essere usata soltanto con un potere discreto
Che consente di arrivare a risultati eticamente accettabili e funzionari dal punto di vista economico
Quindi ancora una volta anche qui non soltanto una contrapposizione fra interessi tra diversi o conflitto tra i livelli di governo di base i comuni i livelli di governo più alte a livello centrale soprattutto
Che certamente oggi storicamente sembra apparire giustificata ma potrebbe ancora una volta essere non la strada corretta
Ma invece la strada corretta mi sembra quell'ancora una volta di immaginare anche se oggi sembra che non ci sia le giustificazioni e stiamo attraversando un periodo estremamente travagliato dal punto di vista della quantità di controlli di vincoli legislativi
Della carenza di risorse già a destra da adesso cominciare a ragionare sul fatto di immaginare un comune che ha la capacità o una classe di sindaci
Che ha la capacità di non immaginare di estendersi troppo ma di ragionare in termini di valorizzazione di risorse e in questa prospettiva di usare del potere in modo estremamente discreto soltanto a fini di proporsi come punto di riferimento
Ne emerge allora davvero una sfida profonda anche dei ripeto dal punto di vista politico ed etico ad essere soggetti non direttamente di gestione quindi di potere l'uso diretto delle risorse ma soggette quel punto di riferimento
A loro volta i comuni anche se la cosa può sembrare paradossale pronti a ritrarsi quando questo non è necessaria grazie
Grazie al professor Jannaccone Pazzi non credo che sia compito mio chiosare le sue parole sempre con la logica che dicevo prima senza un ordine preciso
Ecco io darei la parola a questo punto all'avvocato Mino Martinazzoli sindaco di Brescia
E credo che occorre ottemperare a un dovere di concessione quindi
Me ne metterò ad alcun consentono escrementi che peraltro facendo riferimento al testo
La cui lettura ci è stata proposta
Si tratta secondo me di un operazione notevole anche se ricca di ambiguità con me io credo la parola stessa per la sussidiarietà io
Sono piuttosto circospetto nei confronti delle parole di moda
Qualche volta immagino che si tratti di linguaggio Ichino anziché chiarire oscurano e quindi non sono appassionatamente legato smodata mente allegato ma questa terminologia d'avanguardia in verità il registro che la parola sussidiarietà
è venuto di moda
E basta leggere questo testo per capire che è stata utilizzata in modo assai traslato col Trattato di Maastricht
D'invalidità sottintende lì scritta in quel trattato
La scarsa volontà che gli Stati nazionali hanno decedere competenze a livello sovranazionale questo è stato l'utilizzo piuttosto banale dire in quel trattato il libro che abbiamo letto invece riscattate
Il senso profondo complesso
Di questa parola
E lo diceva Gianni andar cone peraltro con riferimento al tema economico ma non solo a quello
In questo testo si precisa molto chiaramente attraverso una lettura nei secoli della fortuna dalla sfortuna dall'emergenza perché si tratta di una parola che è un andamento carsico
Di questo tema
Il fondamento di questa riflessione riguarda non tanto una dislocazione di poteri tra le istituzioni
Ma riguarda i rapporti tra la società e la politica tra la società e lo stato
Si scrive molto spesso in questo volume che l'uomo è più vecchio dello Stato a me è capitato spesso di dire a me non è un'idea peregrina che la società viene non dopo ma prima dello Stato
Perché lo Stato assolve il suo compito solo si atteggia ad essere l'ordine più fine più delicato la regola che congiunge la diversità che tuttavia le diversità non li subisce e non le accetta come una maledizione
Ma li legge come una ricchezza non come un ingombro
Ma né più né meno come la capacità che i popoli abbiano di offrire un contributo all'evolvere della storia universale se le cose stanno così e allora il tema ben più profondo e più probante che non ripeto
Una schematica discussione intorno a una riallocazione di potere istituzionale tra i diversi livelli delle istituzioni
Ed in questo senso mi pare che la parola sussidiarietà
Trovo un nessun molto intenso
Con una riga molto ellittica
Molto poco esplorata dalla nostra costituzione repubblicana forse non per caso inesplorate
Che è quella che fa riferimento al compito dello Stato là dove lo descrive
Come un compito di riscatto della dignità della persona commessi in quello nelle formazioni sociali il tema delle formazioni sociali
è strettamente collegato al tema della sussidiarietà
Perché come ci descrive l'autrice di questo libro
La posizione
Non per caso secondo me qui ci sono amici che hanno altre radici culturali
Non per caso secondo me questa parola di più elaborata
Con maggiore o minore rischio maggiore o minor successo da culture
Politiche
Che fanno riferimento ad un tradizione cristiana
Attuale naturale non lo so quello che io so che quando mi chiedono di che si tratta quando dico che appartengono a tradizione che ha osato revocare l'aggettivo cristiana per l'impegno politico spiego che siamo gente la quale sa che la politica conta ma che sa che la vita conta di più della politica tutto qui
Allora
Proprio da questo fondamento avveniva una capacità di non entrò tra lo stato di pensarlo lo Stato
Nei suoi limiti e nella sua regola e tuttavia non pensare il rapporto immediato di vetro tra l'individuo e lo Stato che appartiene più a teoria liberale
L'idea che si descrive in questa parola quando la sindacale in modo esauriente appunto la capacità di questa idea di descrivere
Un una persona che sta dentro
Che sta insieme che non sta solo o contro
Non è per caso che in questa letteratura i comuni vengano indicati come organismi e strumenti della sussidiarietà ma ragioni ad arco nel solo se i comunisti pensano
Come comunità e non invece semplicemente come istituzione o talvolta come si pretende in una tradizione perché non dirlo esosa mentre centralistica come organi di decentramento dello stato
Se i comunisti pensano così allora i Comuni sono quelle che
Diceva forse con un poco di enfasi ma secondo me con grande suggestione Tocqueville
Quando scriveva che i troni gli avevano elevati gli uomini ma i Comuni li aveva creati Dio voleva significare
Il legamento originario che c'entra ciascuno di noi la terra sulla quale è nato dentro la quale riposano i suoi carri
La terra sulla quale ha praticamente camminato incontrando l'altro
E avendo c'è quindi una percezione di questo legame di solidarietà di questo vincolo
Di queste obbligazioni
Io credo che sia questa la parola che riscatterà
L'idea ma ormai naturale del contratto sociale che non regge più perché non si sa più che cosa ciascuno deve dare in cambio l'idea di un'obbligazione che ci legano soltanto evidente ma quelli che hanno camminato e a quelli che cammineranno sullo splendore
Sul dolore della terra è bene se le cose stanno così immagino che probabilmente non con una parola magica queste dalla sussidiarietà
Mi perdonerai Iannaccone di tanto in tanto
Il mio fastidio la migliore attività si rivolge anche alla prova del federalismo quello fiscale a quello mentale non mi interessa a me
L'idea insomma che forse usiamo parole sproporzionate eccessive per dire
Per la verità le nostre autrice spiega che c'è certamente un riferimento
Questi uno schema istituzionale e non è improbabile è chiaro
Che uno schema federalista attenda rappresentare di più lo spazio di questa società originaria verso la quale lo Stato degli appunto atteggiarsi in modo da supereroi in modo soccorrere con la laddove
Occorre soccorre in questo senso credo c'è modernità nella parola
A qualcuno capita di affermare che dobbiamo capire in Italia come facciamo a passare
Dallo stato sociale
Che non è stato
Un compendio di disastri o del dissipazione soltanto questo
Senza quello stato sociale milione di italiani non sarebbero stati riscattati a quello stato di libertà
Che oggi giustamente li porta ad avvertire che il come si è fatto che lo stato sociale in qualche misura è stato mortificato ma i suoi diritti di libertà e degli autonomi come si fa passare dallo stato sociale alla società solidale
E ancora mi rifaccio al professor Jannaccone
Una maggior distribuzione di rischio di sostanza una assunzione di responsabilità parte dalla società
Una capacità allora all'Ente Comunale sono molto d'accordo non di rivendicare un più di competenze
Ma di rivendicare questo sì una precisazione di competenze
A mio avviso il bilancio negativo
Della storia delle autonomie in Italia
E dovuto a questa storia qui
Di competenze frammentate
Di rievocazione dei Comuni molto spesso a una supplenza
Nei confronti delle carenze dello Stato centrale
Dicevo tempo fra il ministro dell'istruzione ma se noi sindaci nuovi amministratori dei Comuni
Dobbiamo occuparci soltanto delle scuole tra l'altro in una maniera così bizzarre risalente nessuno sa più perché i Comuni si devono occupare dei licei classici mentre le misure provenzale devono occuparsi degli istituti tecnici del suono sa più ci sarà stata una ragione ma nessuno la conosce più
Se dobbiamo pensare soltanto a questo tenente nella interamente la scuola
Fateli bidelli fate degli edifici se invece pensate che la scuola non è solo una fabbrica dei diplomi ma un qualcosa che costituisce l'educazione al futuro
La risorsa del futuro della comunità allora
Dateci su questo terreno un ruolo che si è un ruolo per noi più comprensibile più esauriente più persuasivo per i cittadini che amministriamo ma potremmo continuare in questa elencazione dunque io non sono per nulla per un agilità di competenze nuove ma anzi chiederei che ci sia una precisazione che le competenze che vengono date siano competenze intera non competenze frammentate cento che poi ci sono livelli nel quale occorrerà una forte intensa cooperazione tra i diversi le diverse situazioni istituzionali ma se non si parte delle in questo senso a me pare
Che non correrebbe tanto evocare una nuova stagione costituente delle Autonomie basterebbe che
I tanti deputati e senatori che in Parlamento si proclamano amici dell'autonomia
Magari in questi pochi giorni che ci separano dal lavacro elettorale trovassero il tempo di abrogare un centinaio di leggi basterebbe per restituire un quadro precisazione
Tutto
Non è tanto importante ma è comprensibile che qualcuno tra un po'vada in giro ad accogliere il film
Per l'abrogazione dei segretari comunali Nicola perfetto Scivoletto che è un amico come no
Il problema non è tanto questo ma perché a questo punto qualcuno diceva proviamo
Ma se un sindaco deve partecipare
Su uno spigolo di fedi ad un concorso fatto a Roma per la scelta del suo segretario comunale
E se poi comunque legge una graduatoria ma in base a quella graduatoria non sa che segretario comunale verrà da lui
E che potrà accadere che il primo rinunci perché molti concorrono come si dice per fare titoli i più maliziosi dicono anche altre cose ma rimane che è difficile immaginare che vi si un principio di riconosciuta autonomia nel momento stesso in cui il direttore del Comune la competenza che deve in qualche modo gestire la tecnicalità degli atti amministrativi del Comune viene scelto in questo modo così misterioso così enigmatico
Dopodiché il sindaco si troverà a secondo delle forniture delle disavventure
Tra un sovrintendente
Che gli spiegherà che il passato intoccabili
Alle prese con questo
Controllo Pampena le distico
Che rende dei temerari quelli che osano oggi gestito in questa avventura
Dico tra parentesi non rileva Padula se fosse qui che tra la non è tanto l'omissione in atti d'ufficio
E l'abuso degli atto d'ufficio una fattispecie
Devono all'attitudine insignite
Ed è inconoscibile che consente di sostanza se gli gira a un pretore un prodotto dalla Repubblica di decidere Longhi dalla discrezionalità amministrativa che è l'unico strumento
La politica
Ecco allora se le cose stanno così mi avvio subito concludere
Anche qui condividendo appieno
Come dire la congettura che presume di una coda proponeva credo anch'io
Lo dico anche agli amici sindaci delle grandi città
Che vanno a Roma che quando la televisione giustamente per carità
A protestare con la legge finanziaria così
Peraltro credo che se siamo chiamati noi italiani davanti alla circostanza di aderire con un minimo di docilità è un'esigenza di sacrificio che l'ha fatta per restituire un minimo di consistenza fisiologica
Allo stato della nostra finanza pubblica ben non dovremmo immaginare che i territori comunali si sottraggono a questo tipo di coinvolgimento
Dico allora che dobbiamo chiedere queste altre cose non l'elemosina non la contrattazione sistematica su questo terreno dobbiamo rivendicare questo ruolo sapendo che le Autonomie del futuro saranno sempre di meno trasferimento di risorse dallo Stato centrale
Saranno sempre di più la capacità che le tradizioni le culture le attitudini le vocazioni le forze economiche locali avranno dimettersi affronto nel migliore dei modi
Il che comporterà ma anche questo è già stato detto
Da un lato una forte rivendicazione di autonomia ma dall'altro un forte divieto di autarchiche ci sono cose che può fare un comune ce ne sono altre che possono fare tanti comuni assieme
Ce ne sono altre ancora che deve essere coordinata dalla Provenza alla quale ricava la sua funzione solo lei la centoquarantadue lo suggerisce questo tema
Sarà questo credo il futuro dell'autonomia
Ed in questo senso è chiaro le condizioni sono dispari perché negarlo ma questo non sarà il compito se non di uno Stato centrale che a quel punto assumerà
Questa forte visibile funzione non transattiva non compromissorio ma redistributiva in termini verifica delle in termini giusti in termini convincenti
In termini accettabile
Ecco se le cose stanno così
A me pare che
Possiamo rinvigorire perché noi siamo alla vigilia di un congresso ma stiamo parlando in un'accademia
Una una passione civile che si esprima così
Credo anch'io che il linguaggio giornalistico non solo per questo profilo tende ormai all'osteria o tipo quindi credo anch'io che dobbiamo rifiutare questo tema del partito dei sindaci che non ha senso è la partita dei sindaci semmai che dovremmo aprire con più caparbietà con più coraggio
Anche qui
Miscuglio dalla sintonia si eccessiva d'accordo con gli anacoreti io sono un segno che viene rimproverato
Dai più esigenti del suo Amministrante perché dicono che sono poco visibile
Proprio per la ragione che non non me ne intendo interpretare l'elezione diretta del sindaco che rischia anch'essa
De risulterà un inganno un sotterfugio
Se si tende a sottolineare la natura quasi carismatica di questo ruolo
Attendo invece a dire che dobbiamo essere visibili con le nostre opere con le nostre capacità di comprensione certo anche riconoscendo il limite che oggi si compete di più ci competerà per il futuro
Tutto sommato se guardiamo al filo più virtuoso della nostra storia
Possiamo imparare che molto spesso abbiamo assunto dei compiti quando altri non li assumevano ed erano di precisa rilevanza sociale e poi li abbiamo abbandonati perché altri nascevano nel frattempo
Io non credo che la nostra sorte stile allora la dismissione dei questo ruolo sintetico e la rassegnazione di fronte alla forza della convenzione del mercato
Credo che invece deve essersi questa intelligenza della storia
Che posso e condurci appunto ad assumere
In modo sempre più fine del sempre più Tespi con la nostra responsabilità gli un tempo certo e finisco davvero
Che non ci consente di immaginare un rotta rassicurante importante che non sia una rotta inconcludente
L'approdo non è chiaramente visibile perché si dà il caso
Che la crisi degli Stati nazionali in qualche modo incidere anche sulla condizione dell'ente locale
E la crisi degli Stati nazionali non un destino cinico e baro nella circostanza che la politica oggi in una condizione critica per la ragione che mentre i suoi strumenti le sue istituzioni cioè il potere sono ancora quasi tutti i contenuti dentro l'angustia dei confini nazionali le grandi competizioni della tecnica della economiche quelle che la politica dovrebbe governare
Secondo principi virtuosi sono ormai dislocate quasi tutte sulle grande dimensione transnazionale quindi non credo che la reazione
A questa condizione così nel citata debba essere il rat aprisse il chiudersi nel localismo
Deve essere però la convinzione ancora top Liliana che lì c'è davvero il più e il meglio non perché piccolo ma perché è veritiero dei quello che ciascuno di noi può ancora affida facendo il proprio destino può ancora fidare di risorse di contributo al farsi del destino comunitari
Grazie all'avvocato Martinazzoli credo
Che setoloso c'è un urlo accetta sia il momento di dare la parola a lui pari elementi suggestioni per fare bene la sua parte alle professore
La mia parte
Connessione ognuno ha il suo destino nella vita anche la sua cultura
La mia parte necessariamente quella del giurista
Io debbo dire questo proposito D'Ubaldo
Che condivido molto la postfazione del traduttore sapienza che non era il contenuto nella prima edizione che ci è stata consegnata
Sta dice questo
Inutile parlare interni
Di filosofia della politica
Di una determinato modo di atteggiarsi delle istituzioni
Se questi non si traducono in regole giuridiche ed è su quelle regole giuridiche che si può esercitare la nostra critica o il nostro consenso il
Diciamo il tema sul quale poi in sostanza assumono un significato concreto a queste parole scene accennato prima via accennava mi pare soprattutto Martinazzoli
Queste parole che attraversano momenti di moda ma che possono significare una gamma
Molto diffusa di cose diverse e alludo soprattutto a due parole importante per la trattazione dell'argomento di stasera federalismo e sussidiarietà
Sia sotto la parola federalismo sia sotto la parola sussidiarietà sì posso sono dei contenitori
Nel quale si possono ricomprendere i contenuti assai dissimili tra loro ed è se mai nei confronti di questi
Che può esercitarsi come dicevo il nostro al consenso
Ho la nostra che indica
Nel punto però che possiamo sottolineare mi pare in relazione alla stemma di stasera è che l'incontro tra federalismo e sussidiarietà può rappresentare un momento felice
Non è detto che debba rappresentare un momento felice ma può rappresentare un momento felice
Perfettamente d'accordo con quanto diceva D'Ubaldo sono due concetti diversi due linee diverse che si sviluppano sia storicamente sia logicamente ma il loro incontro può rappresentare un momento felice cercherò di chiarire le il perché
Questo
L'autrice che l'autrice di questo libro agli enti mi avrebbe fatto piacere dei conosce per
Discutere anche con lei alcuni dei temi impostati è con ogni evidenza affascinato dal tema affascinata dal tema che ebbe giacobini in poi
L'affascina affascina tanto la cultura francese il rapporto tra le situa io e le pungolare poi è stato poi il tema di fondo della generazione del sessantotto di cui qualche riflesso si coglie nella lettura del libro perché dico le pouvoir era più che di dire all'età perché dico il potere più che dire lo Stato ma perché Gaia Amici
Lo Stato è una delle forme
Che storicamente ha assunto Pirlo potere del tutto ignoto al generazioni che si sono susseguiti ed ai filosofi greci cui in questo libro si fa riferimento fino sostanzialmente all'epoca di Machiavelli ecco allora il discorso è mi pare quello del rapporto nel discorso affrontato dall'autrice tra il cittadino e l'autorità e poi questa autorità si configuri informa statale o in forma feudale o in altre forme che esistono storicamente succedute è un problema sotto questo aspetto abbastanza secondarie
Allora e del principio di sussidiarietà secondo l'impostazione dell'autrice che si rifà largamente certe correnti del pensiero politico cattolico come ricordava prima anche Martinazzoli
Il pensiero della autrice sostanzialmente quello di o una forte diffidenza verso il potere e l'autorità e l'applicazione alla definizione che ci che ho creduto di ricavare dalla lettura del suo libro
è che nella sua impostazione il principio di sussidiarietà significa soprattutto che lo Stato deve fare quello che gli individui non sono capaci di fare da soli
Che non possono fare da soli informa sul sufficientemente utile ed
Economica
Ora io credo che il discorso oggi sia diverso che per questo faccio riferimento alla possibilità di una utile simbiosi
Tra il concetto di sussidiarietà è quello di federalismo
Perché
Diverso perché si sta facendo strada
Non è detto che prevalga io personalmente mi auguro che prevale ma si fa strada facendo strada nella nostra cultura politica contemporanea
L'idea che si debba capovolge rapporto tra le formazioni sociali
Ne parlava prima Martinazzoli tra le formazioni sociali e lo Stato che sono entrambe dell'espressione di potere
Dalla
Credo che un momento fondamentale nella storia del pensiero moderno in campo istituzionale sia rappresentato dalla teoria dei Santi Romano della pluralità
Degli ordinamenti giuridici la quale ci ha insegnato che le istituzioni non sono necessariamente derivate
Dallo Stato ma ognuna di esse a un ordinamento giuridico proprio
Che può combinarsi in forma diversa con quelli di altre
Istituzioni ora in base anche previsto principio dicevo che oggi si va facendosi strada che occorre capovolgere
E il concetto che sulla alla stregua soprattutto del pensiero ottocentesco si configurava nel fatto che lo stato nel migliore dei casi intendiamoci ma diciamo lo Stato auto limitava il proprio potere concedendo una sfera di autonomia a talune formazioni sociale nel caso che più ci interessa qui alle formazioni sociali territoriali
A cominciare da comuni oggi si va facendo strada l'idea che per costruire il nuovo Stato dobbiamo capovolgere questo ragionamento
Ossia di le informazioni
Sociali
Soprattutto le più vicine
Alla comunità
Associata hanno naturalmente una propria sfera
Autonomia
E sono loro accedere allo stato alcune funzioni ed alcuni poteri laddove la il semplice
Semplici istituzione autonomistica non è in grado avuto ragione dimensionali o altre di offrire determinati servizi pubblici follia molti di noi pensa no che la costruzione di un nuovo Stato debba cominciare proprio dal Autonomie
E in ossequio al principio di sussidiarietà avanza una certa sua interpretazione come dirò tra poco questo debba cominciare
Dai
Comuni e perché cominciare dai Comuni perché noi siamo sindaci no non certo per questo motivo ma perché il comune e l'unica comunità naturale diceva poc'anzi Martinazzoli citando mi pare Torchio PIL che diceva che viene davvero
Venire da te io vuol dire S naturale il la consociazione cittadina la consociazione anche del borgo eccetera è una constatazione naturale di uomini tutte le altre
Istituzioni territoriale sono artificiose artificiali
Il la Provincia
Poi la Regione e lo stesso Stato
Sono delle comunità costruite amministrativamente tanto è vero che ne cambiano abbastanza frequentemente i conformismi i confini la stessa
Identità mi Paitone con l'amico Iannaccone ci siamo conosciuti in un convegno che aveva per tema il passaggio
Di comuni da una all'altra provincia o regione qualora non desiderassero più stare in quella provincia o Regione passaggio che oggi reso proibitivo
Dalla nostro ordinamento difficilissimo
Ma dicevo questo per dire che che si può trasformare la struttura i confini di una provincia di una regione e persino di uno Stato
Addirittura gli stati con voi alcuni Stati compreso il nostro hanno fatto guerre sanguinose per cambiare i propri confini per han mette determinati territori alla organizzazione dello Stato questo che vuol dire che è un'organizzazione artificiali è un'organizzazione creata di tipo amministrativo politico
Io nella mia città o un problema di una provincia mal conformata e che come tale da alcune preoccupazioni di cui vorremmo cambiare i confini la sapienza popolare
Racconta on aneddoto assolutamente foto
Per che credo che Mussolini avesse altre cose di cui occuparsi ma dieci confini la nostra provincia li ha disegnati Mussolini una notte che c'aveva luce allo stomaco
Per dire quanto questi confini fossero dissennati ma cosa vuol dire la mia collega che un capo di governo domani più democraticamente o il parlamento disegna la questi confini qui è sono organizzazioni artificiali che io credo dovrebbero essere per quanto possibili delle librerie aggregazione
Di istituzioni più ridotte che si aggregano un associazione più grande
Non sono cose attuabili
Facilmente perché al tutta la nostra tradizione in un senso diverso ma io credo che possano essere uno scopo verso il quale tende ma dicevo questo per dire che il comune eh la cellula base
Della società
Le nella stessa materia che è poi quella fondamentale dell'erogazione dei servizi pubblici i primi servizi pubblici con i quali viene a contatto ogni cittadino alla mattina quando si sveglia sono i servizi comunali
Sono i trasporti sono le buche per le strade sono tutte queste cose e aggiungerò che noi credo come Sendai abbiamo in questo senso un enorme responsabilità perché si amministriamo male
Il cittadino non se la prenderà con l'istituzione o almeno non soltanto con l'istituzione anche perché il cittadino non ha sempre un'idea tanto chiara di chi sia la colpa Massimo Enea con le istituzioni al plurale
Siano esse statale provinciale o quant'altro allora questo questa Cellular primigenia dell'organizzazione sociale è quella sulla quale la città
Cioè questa selva che la città è quella sulla quale va costruita l'organizzazione delle istituzioni poi so benissimo che ci sono problemi di dimensioni cioè queste norme numero
Di comuni
In Italia più di otto mila c'è anche questa che secondo me è una follia che ci viene dal diritto romano perché dai romani ci vengono tante belle cose ma anche tante meno azzeccate la nostra mania di costruire degli archetipi validi per qualunque situazione
Noi dobbiamo avere un comune di Roma che deve essere la stessa cosa del comune di Polino della mia provincia che a trecento
Abitanti desse per forza si deve chiamano stesso modo devo avere gli stessi organi eccetera qui io non sono un esterofilo di temperamento tutt'altra però devo dire
Che l'empirismo anglosassone la loro capacità di costruire strutture diverse per situazioni diverse pensate per esempio a un problema col quale tutti noi abbiamo a che fare la situazione circoscrizioni cosiddette no
Abbiamo creato questa entità amministrativa che accomuna almeno due è alta totalmente differenti tra loro il quartiere
Qui la città e la frazione il piccolo centro sperduto su una montagna mi sono entità completamente diverso e con l'esigenza di verde
E tuttavia le trattiamo tutte nello stesso dicevo so bene che ci sono questi altri problemi il problema del numero dei comune il problema di una revisione anche giuridica delle strutture comunali credo che dovremo deciderci affanno differenziazione tra grandi e piccoli comuni non solo per il sistema elettorale come già facciamo ma anche per certi sistemi
Di funzionamento a braccetto i modalità di di funzionamento ieri però questi sono problemi diciamo importanti ma che possono essere risolte sul piano tecnico il punto importante a mio avviso che il principio di sussidiarietà
Applicato ai rapporti tra le istituzioni nell'ambito di un sistema
Federalista o che possiamo chiamare federalista dando a questo Terme una certa interpretazione può essere il modo di costruire uno stato un'organizzazione del potere per meglio dire per rifarmi a quello distinzione che facevo prima molto più vicina ai cittadini in questo senso ed è l'ultimo concetto che volevo sviluppare
Neanche l'attento traduttore D'Ubaldo ha rilevato che noi abbiamo avuto un atto
Male in Italia è importante la cosiddetta carta delle regioni approvata a Milano nel basso del novantatré se non sbaglio che ha accolto esplicitamente il principio di sussidiarietà
E lo ha accolto nella versione
Onida lo dico soprattutto per gli addetti ai lavori che sanno chi è unica perché è Onida che la elaborata in questa forma che è qualcosa di un pochino diverso rispetto alla versione contenuta nel trattato di Maastricht la quale aveva effettivamente ha soltanto
Riferimento allora ecco porto tra gli stati nazionali e l'unione europea probabilmente anche con qualche sottofondo di cui si è detto prima qui è emersa la configurazione assunta nella nostra Carta delle regioni è una confederazione è una configurazione dell'istituto che dice a tutti i livelli del Autonomie le decisioni vanno prese dal livello più vicino alla comunità di base e solo nel caso che questo livello sia insufficiente o incapace a svolgerla vanno riferite ad un livello superiore
Chi avrebbe cioè in questo caso una scala
Che partendo dal Comune
Arriverebbe alla provincia se vogliamo risolvere con la Provincia il problema dell'ente intermedia salirebbe poi alla Regione quindi allo Stato e quindi alla unione
Europea in una scala armonica in cui tutto sia improntato la gestione dei poteri delle competenze e delle responsabilità appunto al principio di sussidiarietà
Molti sostengono l'opportunità di inserire questo principio nella Carta costituzionale
Non perché abbia importanza tanto che sia normativi Zatta quanto perché sia indicato come una linea tendenziale cui debbono tendere le nostre istituzioni che non si realizza nel di buon realizzare
In un atto puntuale
Con una mattina uno si sveglia sale dal telegiornale l'applicazione di questo principio a tutti i livelli no deve essere una linea graduale verso la quale le istituzioni Cindy sino di qui la opportunità
Da molti è sostenuta di inserirla nel testo costituzionale e infatti questo intendimento
Previsto in alcune delle proposte che sono state fatte
Per la revisione della nostra costituzione
Questa linea non ho bisogno di sottolinearlo è una linea che va in netta antitesi rispetto ad un'altra interpretazione del federalismo ecco perché le parole vanno interpretate che è quella di fare una nuova piramide gerarchica nella quale i Comuni siano enti e le Province attinenti subordinati alle regioni
E in una forma piramidale di Priamo ed è appunto gerarchica il così detto neo centralismo regionale
Io sono personalmente convinto che se dovessimo andare ad un centralismo regionale sarebbe meglio lasciar perdere il federalismo e tenersi lo Stato accentrato e napoleonico che almeno ha una sua logica una sua organicità
Essere sottoposti al protettorato
Del capoluogo regionale
Passare dalla tutela di Roma che almeno a il privilegio di essere lontana e in genere abbastanza obiettiva alla predominio di venti piccole come non sarebbe un progresso
Il progresso c'è se noi riusciremo a costruire uno stato delle Autonomie armonicamente sviluppato dai Comuni alle regioni
Alla autorità centrale a quella europea che sarebbe in questo caso fatalmente una Europa federale
Nell'ambito di un nuovo sviluppo della democrazia questa secondo me l'applicazione coerente duttile che noi possiamo dare sia alla testi del federalismo sia al principio di sussidiarietà grazie
Sì il microfono torna Mele per fritto ma era già prossimo all'ultimo relatore il sindaco di Catania Enzo Bianco però l'occasione utile per dire solo una cosa l'ha accennato il presidente Padula nella sua introduzione
Nel Trattato di Maastricht è stato previsto un nuovo organismo che il Comitato delle Regioni
Che tuttavia il nostro stato recepito dilatando né la logica e includendo
Materialmente nella rappresentanza italiana
Anche le province e i Comuni questo è stato un risultato positivo importante
Per un concetto corretto e della sussidiarietà e per la difesa vera delle Autonomie locali
E uno dei rappresentanti italiani questo nuovo organismo per il quale noi come associazione ci siamo
Attrezzati al fine proprio di rendere un servizio ulteriore sia i nostri rappresentanti sia lato sensu a tutte le nostre realtà a tutti i nostri associati uno dei rappresentanti appunto il sindaco di Catania Enzo Bianco all'una parola
Facce Da Rin salivo per circa
Ma il fatto che mi trovi a parlare per ultimo
Mi esonera da una
Integrazione del dei commenti sul libro e su gli stimoli che esso ha suscitato
Anche a me nonostante la stessa identica diffidenza che Mino Martinazzoli ha espresso nei confronti della parola
Dello slogan sussidiarietà che come tutti gli slogan e quando comincia ad essere abusato non siamo sostanzialmente anche qui in questa circostanza evidentemente
Finisce con l'esprimere più un concetto compiuto ma una realtà che ognuno adatta quello che crede
Il libro sotto questo profilo è stimolante soprattutto credo che offra una ricostruzione storica di pregevole interesse sul nascita della parola divertente e persino l'origine di strategia militare dalla folla sussidiarietà dal latino sussidi un e quindi un diciamo una entità militare una parte delle della della truppa dell'esercito che non era quella delle tutta di riserva ma era quella che stava in prima linea senza non si dotazione propria andando di volta in volta ad aiutare coloro i quali si trovavano per ragioni militari in condizioni di difficoltà ho di bisogno
Il libro è certamente stimolante ho fatto la mia parte Duccio dicendo quindi implicitamente conviene comprarlo leggerlo perché effettivamente utile per chi come noi si trova a fare francamente questo investire
Tanto è abusata la parola sul sussidiarietà che ha ragione Martinazzoli quando dice di questa parola
Si comincia a parlare nel dibattito istituzionale quando in occasione della revisione del trattato di denota della lodevole di Maastricht viene inserita la nuova formulazione dell'articolo tredici
Per il Trattato dell'Unione europea in cui si dice sostanzialmente per giustificare che vi è una forte ripresa degli interessi degli Stati nazionali nei confronti della Unione Europea
Si dice si maschera dietro questo concetto una forte affermazione di un principio la comunità europea si occupi soltanto di quelle questioni di cui gli Stati nazionali non riescono a occuparsi perché sono questioni transnazionali o dove e indispensabile un livello maggiore di quello che non può essere affidato ai governi nazionali
E tanto è così caro D'Ubaldo che in occasione del dibattito che recentemente iniziato sulla nuova formulazione del trattato dell'europea quello che si farà nel novantasette
E che sarà preparato dalla prossima conferenza intergovernativa ci siamo trovati proprio come il Comitato delle regioni e mi piace dirlo delle città che poi in realtà la formulazione completa e Comitato delle Regioni
E degli enti delle Autonomie locali dei poteri locali esattamente la dizione dove non solo gli italiani ma anche altri paesi vedono insieme a rappresentanti delle Regioni presenti anche rappresentanti dei Comuni e delle Province
Abbiamo abbiamo offerto alle altri dagli altri organismi comunitari una nuova formulazione dell'articolo tre bis che faceva arrivare il principio di sussidiarietà non soltanto a livello del rapporto Unione Europea Stati nazionali ma ne sanciva una sua diciamo efficacia almeno a livello teorico e comunque con alcune conseguenze concrete su tutti i livelli dell'articolazione delle varie istituzioni che operano sul territorio e quindi anche la rapporto tra Stato nazionale
E regioni o entità locale
Questa formulazione dell'articolo della della del principio della sussidiarietà
Rimasto largamente inascoltato presso tutte le altre istituzioni comunitaria
Talché a circa un anno e mezzo dal istituzione di questo nuovo organismo che il Comitato delle regioni delle città che avrebbe in Europa che diventa oggi un'Europa quindici domani a sedici V a venti Stati un organismo con una certa rilevanza e con una certa importanza
Più questa affermazione di questa nuova istituzione del Comitato delle Regioni finisce col diventare mi dava la sensazione di una macchina
Con un motore molto potente rombante
In cui però chi l'ha progettata si è dimenticato di mettere
Di mettere le marce
Per cui uno preme sull'acceleratore la macchina ferma si sente un rumore che cresce e che diventa sempre più rombante cioè abbiamo un organismo in cui siedono presidenti di Länder
Tedeschi presidenti di regioni spagnole sindaci di grandi piccole-medie città
E poi sostanzialmente questo organismo va be diventa un'occasione per vedersi al limite
Un paio di volte l'anno tre quattro volte l'anno a Brussel per scambiarsi qualche informazione fare qualche conoscenza e poi sostanzialmente rivedersi e via cioè non ha neanche i poteri consultivi che sono affidati al Comitato economico sociale quindi vi è un problema serio
Di cui dovremo occuparci anche come rappresentanti dei Comuni
Ed è quello di cercare di riempire di qualche contenuto questa esperienza che può diventare significativa interessante ripeto del Comitato delle Regioni e delle città
Detto tutto questo complice vorrei abusare sia pure per pochissimi minuti dista l'ora e visto l'intesa al nostro dibattito della vostra attenzione la vostra pazienza per alcune tematiche che sono state affrontate dai miei colleghi sindaci nel corso degli interventi precedenti che mi sembrano francamente di grande attualità in parte legate al tema della sussidiarietà
Innanzitutto io direi che il tema della sussidiarietà mi fa arrivare a un se questo ha qualche interesse a livello
Paradossale a livello estremo della formulazione di questo principio e cioè io individuo una concretezza nella affermazione di questo principio se la caliamo anche del rapporto tra
La più vicina delle istituzioni al cittadino che il Comune e il Comune stesso
Per parlarci fuori da metafore con grande franchezza io credo che negli anni settanta e ottanta in particolare
Naturalmente forse in qualche misura questo è stato un dato di fatto fisiologico e corrispondeva a una domanda di un Paese in crescita che domandava sempre più servizi
Sempre più servizi in termini quantitativi per anni abbiamo inseguito con le Autonomie noi stessi amministratori degli Enti locali abbiamo cercato di soddisfare questa domanda occupando
Spazi nel rapporto tra cittadino tra volontariato tra organizzazioni private tra mondo dell'imprenditoria del fondo sociale occupando spazi e pretendendo ripeto forse talvolta perché chiamati di offrire noi una gamma incredibile crescente di servizio
Questo mito ha corrisposto nel contempo a un altro mito che negli anni settanta e ottanta è stato formidabile io lo chiamo il mito della identità la ricerca che poi ha corrisposto anche alla fisionomia stessa delle nostre città
Pensate un attimo se un visitatore straniero per un attimo
Arrivando improvvisamente in una qualunque delle nostre periferie
Della periferia di Terni o di Brescia o di Pavia e consentitemi di dire di Catania in una dello step periferie arrivasse di voi pensate che questo visitatore non conoscendo la storia di identità identificherebbe
La nostra città è coglierebbe la differenza tra la periferia di Terni e quella di Brescia
Abbiamo coltivato questo mito con un valore ossessivo
Tanto che negli anni Sessanta nella mia città a Catania il meglio il migliore complimento che un catanese poteva sentirsi dire era quello di essere definita la soci questa città la Milano del Sud
Quando uno diceva un catanese ma questa è la Milano del Sud naturalmente c'era un sussulto un orgoglio straordinaria
Quindi da un canto
Da un canto una occupazione forte in termini quantitativi di servizi e dall'altra questa ricerca affannata di questo valore che ha naturalmente poi come ovvio un valore che è stato quello della vita
Io ho la sensazione che la domanda a cui noi amministratori
In questa fase storica della vita del nostro Paese forse non soltanto il nostro Paese dobbiamo cercare di dare una risposta va come spesso capita nella storia nel segno diverso
Io credo che principio della sussidiarietà per noi deve significare anzitutto che quello che meglio
Non solo più Iannaccone con diciamo con minori costi
E so che questo naturalmente è un valore importante ma comunque meglio Dinoi possono fare i privati il volontariato il singolo cittadino
Non è indispensabile che lo faccia l'amministrazione comunale prima ancora che altri allora questo vuol dire che noi dobbiamo compiere un lavoro delicato di cui dovrà avere consapevolezza e richiesto a questi amministratori di fare una una selezione qualitativa
Noi dobbiamo scegliere di puntare nel governo della cosa pubblica sull'erogazione di migliori servizi
Ma di servizi gestiti con uno standard qualitativo adeguato io preferisco e credo che sia un segno di civiltà credo in tutto il Paese ma consentitemi ancora più rivoluzionario al sud
Se noi anziché erogare cento rispondere accendo domande rispondiamo a venti domande a dieci domande ma su queste garantiamo uno standard di qualità che io definirei europeo o comunque accettabili
Non è facile perché naturalmente scegliere di puntare sulla qualità
Nella immaginare sta il modo di vivere nostre città naturalmente comporta comporta alcune scelte che non sono sempre popolari naturalmente però ne possono accontentare tutti ma credo che se abbiamo questa consapevolezza avendo la fortuna
Di poter amministrare le città per un tempo ragionevole quattro anni e quindi il tempo appena sufficiente naturalmente per delineare quel minimo di progettualità che è indispensabile nel governo di una cosa complessa quali sono le città può consentirci allo scadere del nostro mandato di consegnare una città in cui questo lavoro è stato iniziato egregiamente
L'altro valore per su cui dobbiamo puntare
Ed è la risposta a cui con la parola federalismo anche se abusate anche essa o significati profondamente diversi però si cerca di dare una risposta
Io credo che anche qui il pendolo dopo aver respinto dopo essere stato troppo spinto sul versante delle identità oggi vada verso il versante della specificità
Dell'orgoglio io trovo per esempio che in alcune delle nostre città stia riprendendo l'orgoglio aria dirsi napoletani piuttosto che non
Piuttosto che non romani io qualunque altro valore e credo che siamo in una fase in cui dobbiamo assecondare questo valore che cosa vuol dire questo beh vuol dire francamente che
Anche qui tutto quello che può essere deciso
A livello municipale questo il il valore della società e ma anche del federalismo ebbe deve essere deciso io non capisco perché devo importare a Catania
It i tempi e gli orari e le abitudini
Che vigono nel Friuli per esempio che sono rispettabilissime che corrispondono alla civiltà ha una storia un modo di essere
E non devo assecondare viceversa una identità nell'organizzazione dei tempi e degli orari della città e corrisponda la fisionomia ai desiderata delle città e perché mai queste cose
E dovrebbe decidere il governo nazionale
Nino quando noi abbiamo avuto spontaneamente non i sindaci delle grandi città ma i sindaci anche dei piccoli comuni tutti insieme una rivolta
Nei confronti della Finanziaria ti dico francamente
Non lei non deve essere per cinquecento miliardi in più o in meno io credo che sia l'ultima cosa di cui ci dovremo vergognare
Se alla fine abbiamo un risveglio di identità per andare a chiedere al governo centrale noi non vogliamo fare la nostra parte del risanamento del Paese ma la nostra parte l'abbiamo fatta
La stiamo facendo siamo disposti a farlo
Quello che troviamo inammissibile è che mentre questo Parlamento
Converte il decreto legge Maroni che ci consente per esempio di poteri assumere a Bari duecento vigili urbani di cui per qualunque ragione il sindaco di Bari il suo consiglio comunale ritengono di avere bisogno
E vicende e di prima di poterlo fare sulla base di un decreto che consente di coprire il cinquanta per cento la scopertura degli organici contemporaneamente lo stesso Parlamento un'altra Commissione di un'altra camera discute gliela finanziare in cui questo ci viene bloccato ma basta una follia non sta né in cielo né in terra
Allora quello che noi abbiamo il diritto e il dovere di chiedere tutti i sindaci ripeto non solo quelli delle grandi città e di chiedere un Loren di autogoverno e di autonomia che sia paragonabile a livello di responsabilità decisa da affidato siccome la responsabilità che è stata affidata ai grandi poco fa scambiando una battuta sulle prime sensazioni dopo un anno due anni della vita di sindaci concordavamo nel dire che il livello di attese dei cittadini
Nei confronti dell'amministrazione con l'elezione diretta del sindaco è cresciuta
Perché c'è uno non se la prendono con le istituzioni se la prendono col sindaco
Che l'hanno votato l'hanno scelto direttamente i cittadini hanno in qualche mondo un rapporto di identificazione diretta e se dopo una settimana dalla lezione non hai risolto il problema
Quasi avessimo la bacchetta magica il livello di soddisfazione è altissima il livello di pretese uno dei problemi seri che credo che noi abbiamo bisogno l'esigenza di avere un progetto d'altro canto l'esigenza di dare risposte apre rispetto a questo la vera ragione
Che ha unito
Tutti i sindaci d'Italia
Quelli del Sud e quindi del Nord-Est
Quelle del della Toscana e quelli del Piemonte
Tutti insieme piccoli e grandi città badate destra e sinistra non c'è stata differenza alcuna
Di impostazione sotto questo profilo è stato il fatto che noi dobbiamo essere messi in condizione di governare concordo Conte io non so se il governo domani avrà la fiducia avrà la sfiducia
Non dipende da noi ognuno può avere le sue opinioni c'è chi desidera che si vada rapidamente al voto e si finisca questa situazione di grave impasse c'è chi ritiene che andare al voto in questa condizione forse non è un grandissimo bene per il Paese con la finanziaria e mercati e quant'altro comunque
Il tempo che eventualmente dovesse restare
Tra oggi il momento in cui si andrà a votare sarebbe utilmente riempito dal Parlamento se alcune pochissime tre o quattro cose di quelle che quotidianamente imbrigliano la nostra capacità di azione venissero rimosse io credo che questo sarebbe veramente uno straordinario segnali
Allora sotto questo profilo ecco il senso di questa protesta hai ragione se dovessimo andare a chiedere e a bussare a cassa per avere quattro soldi in più non ne varrebbe assolutamente la pena sotto questo profilo e concludo
Io credo francamente che
Anche qui l'espressione giornalistica usata partito dei sindaci ovviamente sia impropria
Però come tante volte capita diciamo coglie un un movimento che tutte si è determinato nel nostro Paese
E che in fondo è il vero grande tema di questa Assemblea dell'ANCI della opportunità che tutti sentiamo di rilanciare e di consentire un ulteriore sviluppo molti passi avanti a questa
Diciamo ormai storica diciamo associazioni ed è in buona sostanza questo non è un partito nessuno di noi ambisce all'idea di lo dico banalmente no di presentare il partito dei sindaci a un qualunque momento elettorale
Qui si tratta tu hai usato l'espressione la partita dei dei sindaci e qui si tratta però di dire che si sta affermando nel Paese e devo dire un nuovo soggetto
Istituzionale e quindi in fondo anche politico che nel trovare poi le diversità nella propria storia nella propria
Formazione chi una formazione cristiana che ha una formazione liberale che io la formazione socialista che una formazione di destra che la formazione appunto liberale
Trova però su alcune grandi questioni un momento di unità
Questa è una grande opportunità che oggi c'è anche qui in questo congresso dell'ANCI che questi movimenti
Che sono nati un po'spontaneamente Oderzo il sindaco terzo che chiama ha raccolto i sindaci arrivano mille persone trovi in questa Assemblea congressuale un momento in cui questi valori tornano a essere istituzionali
E diventiamo credo come abbiamo il dovere di fare un soggetto momento importante nel dibattito che sarà serio sulla nuova articolazione dello Stato e quindi anche delle amministrazioni che poco sentire al nostro Paese di diventare ogni giorno di più un Paese più moderna una parte rilevante di questa battaglia ne siamo consapevoli si gioca nei nostri Comuni
Bene siamo giunti a conclusioni a me spetta oltre che ringraziare di amici Sindaci che hanno partecipato a questa tavola rotonda dal via con informazioni rapidissimamente ricordargli che domani mattina alle nove e trenta si comincia puntualmente
Di lì anche questo è un esempio di regionalismo al nostro interno che gli amici della Lucania consegneranno stasera non lo facciamo qui perché ormai l'ora è tarda
Un medaglione che evocare rievoca
Il Santo Gerardo Maiella che è stato elevato a Patruno delle genti lucane nel mille novecentonovantaquattro questo gesto altamente simbolico verrà compiuto dal sindaco di Potenza che si chiama per l'appunto Domenico Potenza dal sindaco di materia Matera
Manfredi e dal Sindaco il Muro Lucano Gerardo settario oltre all'amico segretario dell'Anci Lucania Hermann Rosalina proprietaria dei in una sala che tra verrà comunicata si riuniranno gli amministratori della Calabria per discutere dei problemi legati alle prospettive dei finanziamenti comunitari
Io ringrazio veramente tutti e permettetemi proprio perché i Comuni sono una parte dello Stato
Di ringraziare per la loro presenza del loro servizio anche le forze dell'ordine nonché i rappresentanti della polizia municipale del Comune di Sorrento